Votes taken by Ryo Asuka

Mannò, il problema è che il termine "frocizzare" e la paura per Actarus che diventa un'icona gay non si può sentire, dai...

Per il resto, è un reboot quindi di sicuro non sarebbe mai stato comunque il Duke degli anni Settanta. Ma come non è lo stesso Duke quello dei manga di Ota, che parte da Shinji Ikari e diventa un pazzo inquietante che vuole conquistare la Terra, o quello di Nagai che è accecato dalla vendetta, o quello di Mazinsaga che è una mezza figura ultraterrena. Il Duke che abbiamo amato comunque resta lì, in quei cartoni, non è che venga cancellato. E ovviamente se cercano di fare un nuovo anime vogliono agganciare più persone possibili, non mirano a rivolgersi solo a uno zoccolo duro che, peraltro, ai tempi in Giappone Goldrake se lo è pure cagato abbastanza di striscio.

Ma che vuol dire che è "frocizzato", scusa?
Ma poi che problema sarebbe, che problema fantascientifico è che diventi "un'icona gay"? Ma piacerà a chi piacerà e amen.

A me il chara design di Evangelion non fa impazzire perché non vado matto per le linee spigolose, ma sinceramente mi aspettavo che non fosse lo stesso di Komatsubara/Araki: c'è un'altra sensibilità, un altro tipo di linguaggio anche grafico e va bene così, già mi basta che il robottone sia splendido a vedersi. Forse avrei preferito un tratto più alla Nagai, ma mi sembra anche un po' finita l'onda in cui si cercava di replicare il suo stile: Crybaby, Infinity e l'ultimo Cutie Honey si sono staccati moltissimo da quella tendenza. E va bene così: Goldrake alla fine è sempre stato un qualcos'altro rispetto alla sua produzione e il vero banco di prova credo saranno i cattivi, il renderli inquietanti a sufficienza.

Sicuramente giocherà il cambio di età, con un Duke più giovane e forse meno "risolto" della sua controparte anni Settanta. Lo staff che c'è dietro comunque mi sembra sapere il fatto suo: io mi aspetto una storia matura come lo erano le basi di quella storica, cupa e con un maggior approfondimento dei personaggi. Poi entrerei già nell'ottica di idee che sarà una serie MOLTO diversa da quella che è stata la vecchia e dalle aspettative dei fan.

E niente, concordo con tutti voi.
All'epoca diedi un giudizio molto frettoloso: Grimoire è davvero figo, sia come disegni che come storia. Tutto quello che c'era di Devilman è stato rvesciato, da personaggi a storia, e la devilman saga unita in modo stra coerente e inedita.
Davvero un gran bel lavoro.

Un film brutto come poche cose al mondo. Giuro, ne sono uscito traumatizzato tuttora, a mesi dalla visione.

No, quella è una delle parti più abborracciate. L'idea è che Zenon e Satana siano in competizione e che il primo abbia tentato il colpo gobbo (ma poi facendoti saltare in aria il palazzo? boh...). Che poi va detto che qui Zenon sembra un po' più un cazzaro di base.

Sì, ma li hai citati un po' a casaccio pure per me. Silen di Crybaby è un personaggio con delle basi narrative costruite in modo sensato e coerente. Che non ti piaccia, e ci sta, non implica che sia fatto male. E nemmeno il fatto che tu lo avresti scritto diversamente. Nei presupposti che l'autore ha dato (i demoni sono bestiali e salvo alcune eccezioni i loro sentimenti sono mossi dall'istinto), non solo Silen è coerente, ma è protagonista di una scena molto suggestiva, quella in cui si trasforma copulando con Amon. Nel manga e negli OAV non ha altre motivazioni se non uccidere Devilman: ha paura e questo la umanizza, ma non la rende un personaggio così più profondo. Perfino il suo legame con Amon è assente nel manga e ripreso in quelli dopo, mentre nell'OAV è affidato a una singola (bella) inquadratura.


Anche qui sostituisci un tuo gusto personale a un giudizio oggettivo. Il giudizio oggettivo è che mi è stata raccontata la madre di Miki, Miko, i rapper in una serie di scene che mi hanno fatto affezionare a loro, come la dichiarazione "rap" che unisce Miko a Kukun nella condizioni di "eterni secondi". La madre, il padre di Akira... non c'è bisogno che abbiano backstory poderose (che comunque sono anche più assenti nell'opera originale), ma che siano raccontati in modo da farmi provare qualcosa per loro.



Non ho visto Stand Alone ed evito confronti in materia. Quello che però pare a me è che questo anime sia molto poco "commerciale", anzi, e con una fortissima matrice autoriale e underground. Prova ne è il fatto che il tratto è considerato da alcuni indigeribile, da altri geniale, da nessuno "innocuo". In ambito nagaiano, un esperimento simile è stato Shin Mazinger, che però per me è molto meno riuscito sul fronte della sceneggiatura.
Poi che abbia delle parti zoppe, concordo (la fretta a cui accennavate e alcune cose del manga di Nagai che, già che si cambiava la storia, le avrei forse rappezzate meglio). Ma la mia opinione complessiva sulla serie, ormai la conoscete.

E' che è una Silen molto diversa da quella a cui siamo stati abituati. E più che innamorata è in preda - come un po' tutti - a una tempesta ormonale gigante. A conti fatti, l'unico demone che manifesta amore in senso sentimentale è Kaim (e infatti è bello che nel finale della puntata Akira non faccia più commenti sulla bellezza di Silen, ma su quanto sia rimasto stupito che i demoni possano innamorarsi).

Non è assolutamente vero che è un charadesign fatto per stare al passo coi tempi e piacere a tutti. E' un tratto molto personale e difficile, esattamente come lo era il tratto di Nagai nel manga. Ci sta che non piaccia (anche se per me occorrerebbe anche un attimo contestualizzarlo), ma è proprio il contrario di una scelta modaiola.
Sulla sceneggiatura concordo solo sulla velocità della prima puntata. A me sembra invece che quando riprende la traccia di Nagai a volte lo faccia con meno sicurezza di quando la sconvolge. E tutto quello che sconvolge lo fa con un senso: sia i pianti che la staffetta hanno un significato molto profondo.
Il punto è che questa è un'opera molto personale e introspettiva: lo è così tanto che ha uno stile dichiaratamente sbrigativo sugli scontri e molto dettagliato sul resto. Nel suo essere così strana e coraggiosa, mi pare superiore a ogni adattamento di Nagai mai fatto, meno teso a fare un favore ai fan e più a comunicare qualcosa di proprio, che è un intento che per andrebbe sempre premiato. Non mi piace dare voti, ma dico che per me si allontana dalla perfezione solo per le sbavature nella prima puntata e in alcune piccole cose nel corso della serie (l'andirivieni della memoria di Ryo, il ruolo un po' buttato via di Zenon). Però siamo su un livello altissimo.

Il primo episodio ha una regia assurda, ma una trama che zoppica per questi motivi. Paradossalmente, quando cerca di essere fedele a Nagai inserisce cose in modo più forzato. Dal secondo prende una strada sua e diventa per me bellissimo.
Peraltro, io non lo definirei così fedele a Nagai, ma va anche bene così.

come dicevo, per me è una serie stupenda. il più bel riadattamento che abbia mai visto di un'opera di Nagai.

E' un film imbarazzante.
Lasciate che i morti riposino in pace, come diceva Musashi.

Coesistenza dei due doppiaggi e sottotitoli.
Per il resto è Goldrake, eh, non è che possiamo sperare che salti fuori l'extended version. Magari in box fanno uscire qualche extra, chi lo sa.

Allora, prima il parere del fan: sono esaltato a bestia, felice, appagato di questa cosa dei DVD di Goldrake in edicola. Penso che me li prenderò tutti e due, versione edicola e versione box, principalmente per meri motivi affettivi.

Poi, parere grossomodo oggettivo.

1) Bonus generali. Doppiaggio fedele, doppiaggio storico, doppiaggio nipposubbato. L'impressione che si ha è che Yamato abbia imparato da tutto il polverone di grane arrivate al tempo dai nagaifan e ne abbia fatto tesoro. Ovvio che fa venire qualche dubbio quando Colpi diceva che quella D/Visual era l'unica edizione possibile e che i difetti di allora erano inevitabili. A quanto pare, non erano così inevitabili. Sarei curioso di sapere cosa sia successo: se Yamato ha trovato un uovo di colombo per risolvere quei problemi di un pezzo o se D/Visual avesse partorito all'epoca una supercazzola.

2) Qualità video. Le cose sono come ve la ha presentate Prumone: il video dell'edizione D/Visual era molto più pulito e definito, su questo è disonesto negare. Uguale ad avere le edizioni pezzotte? Direi di no: io avevo all'epoca la serie scaricata da un noto forum di radunatori di muli ubriachi ed era la qualità maggiore prima dei DVD D/Visual. Dubito che le edizioni "pezzotte" che circolano siano migliori di questa. L'edizione Yamato si colloca più in basso di quella D/Visual ma più in alto di quelle diversamente legali. Visto che di edizioni di Goldrake non ce ne saranno altre tanto presto, temo, credo che valga in questo senso l'acquisto (sempre che la versione box non sia meglio, ma lì apriamo un capitolo a parte).

3) La grafica. E' davvero tremenda, niente giri di parole. Di buono ha il fatto che ammicca in modo spudorato ai nostalgici, con le copertine che sembrano quelle dei vecchi libri illustrati della Fabbri. Di brutto è che sono disegnate in maniera ignominosa... e non dico quelle della prima uscita: guardatevi la faccia di Goldrake nel disco sulla copertina del secondo DVD e ne riparliamo. Bella però l'idea dei DVD-dischi. Sulla copertina di cartone non so, a me non aveva fatto poi così schifo.

Riguardo a questo:


... boh, mi pare un po' una minchiata. Nelle passate edizioni nemmeno c'erano e per me sottotitoli imprecisi vincono su sottotitoli inesistenti, almeno mi fanno un po' orientare se voglio guardarmi la storia in giapponese.

La versione box sarà migliore? Onestamente, a meno che non sia blindata da diritti (ma allora anche il doppiaggio dovrebbe esserlo) credo che quasi sicuramente riproporrà la qualità video di D/Visual e una grafica meno agghiacciante. Per cui, a parte i malati di Goldrake come me, magari ha senso attendere quella, che se esce per Lucca non è che si invecchia aspettando. Però per chi ama parecchio la serie o vuole incoraggiare altri esperimenti simili (o magari si accontenta di avere alcune puntate e non tutte), penso abbia senso rivolgersi anche a questa da edicola, tenendo presente i limiti che ha.

Edited by Ryo Asuka - 28/8/2014, 20:06

Mah... no, per me. In realtà non c'è alcun compiacimento nella violenza. Il fatto che in Devilman tutto sia violenza è una riflessione amarissima che fa capire come determinati istinti terribili dell'uomo siano radicati e portino inevitabilmente all'annichilimento. Se Devilman avesse salvato la razza umana con la sua violenza sfrenata, ti avrei dato ragione. Il fatto che alla fine siano - proprio come dici - tutti dei perdenti, fa capire che la visione dell'autore è molto critica.
Mao Dante non abbiamo idea di come potesse finire... come Devilman, dice Nagai, ma non sappiamo se anche qui ci sarebbe stata la stessa terribile riflessione sui "più forti che credono di avere diritto di sterminare i più deboli". Per me, ad esempio, quella frase dice davvero tantissimo su quanto Nagai prenda le distanze dal mondo brutale dei suoi eroi, per quanto si diverta presumibilmente a raccontarlo.
ANche in Mazinwarriors, che si regge sempre sul discorso che la guerra è inevitabile e gli eroi combattono per combattere, il maggiore Kabuto e il suo Mazinger non risolvono nulla.
La violenza è inevitabile, e ok, ma questo non la rende giusta: la rende un modo di pensare a cui gli eroi di Nagai sono in larga parte condannati per primi.

Conta poi che, parlando di robot, molto del nostro immaginario è opera di Ota. Quella scena del Great che descrivi non è nagaiana, ma frutto del Tetsuya psicotico di Ota (in Nagai, Tsurugi è un tizio tutto sommato tranquillo, a parte in Mazinsaga).
E anche in Goldrake, Actarus non è esattamente incline al perdono sempre. L'accanimento con cui spara TUTTE le sue armi contro l'ammiraglia di Hydargos è abbastanza indicativa.

A me piace il vecchio adagio che nessuno nasce cattivo, ma ci diventa.
Il vero cattivo, per me, deve essere credibile: non importa se scelga la strada più abbietta, più oscura... deve farmi venire il dubbio agghiacciante, almeno per un attimo, che ne suoi panni avrei reagito allo stesso modo.

Il Generale Nero sa che l'invasione della superficie è l'UNICO modo per ridare la luce del sole al suo popolo.
Re Vega sa che quella della Terra è il solo mezzo, per dare una patria agli esuli spaziali che sono diventati i suoi sudditi.
Patrick Bateman - di American Psycho - sa che uccidere persone è il solo modo che ha per sfogare la frustrazione di vivere una società attenta solo all'apparenza e ai riti, vuoti, sociali.

I miei cattivi preferiti sono quelli disperati, che fanno ciò che fanno perché (vuoi per colpa loro, vuoi per circostanze esterne) non gli è dato vedere un'altra possibilità. Dove, attenzione, "non gli è dato" non significa che non esista. Trovare un'altra possibilità, spesso è ciò che distingue il cattivo dall'eroe.