| Scusate il mio scritto, ma dovevo dirlo almeno a voi che vi considero amici, visto che nessuno ci ha mai risposto. Non è fuori tema, visto che da quando vi leggo (maggio 2014) sono uscita dalla disperazione, dalla depressione e dall'autolesionismo, vi ringrazio molto. Ce l'avete una mega bomba al vegatron per distruggere il Tribunale più corrotto d'Italia?
Eravamo inesperti di Tribunali e Avvocati, e sempre abbiamo creduto nella Giustizia. La verità nel nostro caso era talmente ovvia, ma sbagliavamo: nei Tribunali in Italia esiste una “cultura del fallimento”. Fallimenti “ricchi” preparati a tavolino, con la piena connivenza di Giudici e PM che credono ai Curatori, che a loro volta credono alla GDF senza controllare. Poi ci sono i soliti Avvocati e Professionisti che si aggirano informatissimi nel sottobosco del Tribunale come avvoltoi. Le aziende vengono espropriate e nel nostro caso “svendute” perché valevano e tutt’ora funzionano seguendo la nostra impostazione. A noi è stato tolto tutto ancor prima di discutere sui reati, con una violenza oltre misura, immotivata ed inimmaginabile. A luglio del 1999 le nostre 4 aziende, costruite con entusiasmo, sacrifici, impegnando il nostro capitale personale (non esistevano molte agevolazioni per le Piccole e Medie Industrie) avrebbero sviluppato un fatturato di oltre 100 Mld, con molte commesse, anche all’estero, fino ad ottobre. Dipendenti occupati e addestrati circa 200 più l’indotto. Prodotti innovativi nel campo dei cavi elettrici, certificati da subito per la Qualità, investimenti mirati che ci avevano permesso in 4 anni di ottenere quel fatturato (da 5 a 100 Mld, incremento 2000%). Progetto industriale che le Banche avevano appoggiato pienamente. Poi un intoppo, creato ad arte, e conosciuto da tutti in Tribunale e da noi denunciato (sempre senza risultato), ha provocato la tragedia che stiamo vivendo. Il Mondo sa, ma tutti tollerano questo sistema di malcostume, malaffare, mafioso nell’atteggiamento, con un potere assoluto, indegno di un Paese Civile. “Non ti illudere, giustizia non l’avrai mai”. Sentenza emessa non si cambia. La difesa è stata negata in tanti modi, oppure ostacolata, ad esempio nella consegna della documentazione che pure ci è dovuta. Siamo soli a combattere contro un muro di gomma forte e potente che non vuole essere cambiato, né criticato tanto sicuro del suo operato da negare l’evidenza dei fatti. Non abbiamo mezzi attualmente, anche il lavoro ci è stato tolto brutalmente come altri tentativi di sopravvivenza: abbiamo superato ogni limite di sopportazione umana, non possiamo neppure curarci, ma lotteremo per una Giustizia vera e che non sia “elemosina”. Quello che stupisce è la mancata comprensione (anzi disapprovazione) della finalità di un serio Progetto Industriale che ci ha impegnato moltissimo, di una realtà talmente chiara che per distruggerla si sono basati sui sospetti, sulle supposizioni, sulla delegittimazione e accuse molto interessate.
LUCE
Le parole sull'importanza della vita da difendere a tutti i costi con un bel tramonto come sfondo, ha il potere di chiudere molte ferite prima sanguinanti provocate da parole e frasi dei nostri commercialisti e curatori tipo: "sparite che puzzate di cadavere! Siamo stanchi di voi non ne possiamo più, non vi vogliamo più sentire!" (cioè: com'è che siete ancora vivi?) Beccamorti nati dicono questo ai miei genitori, i quali invece di fare la bella vita hanno deciso di investire tutto il capitale personale perchè molti lavorassero, avessero una propria casa, si pagassero i contributi. Da un po' di tempo queste frasi infelici diventano un eco sempre più lontano e indistinto, fino a scomparire; non mi sento più un rifiuto della società. Giudice fallimentare che dice convinto: "è meglio fallire, così rimanete più cose per voi". Credo che questi personaggi adeguatamente analizzati darebbero dei punti alle complesse personalità di Naida e C.
Edited by H. Aster - 16/9/2014, 20:15
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