VOLTRON: AD HOLLYWOOD RIPARTE L'IDEA DEL FILM LIVE ACTION Ad occuparsene dovrebbe pensarci il regista del film Red Notice
Per decenni, Hollywood si è sforzata, fallendo, di realizzare la trasposizione live action di una delle serie animate anni 80 più amate negli Usa: Voltron. La nota serie, nata dalla fusione dei due anime giapponesi Hyakujūō Golion e Kantai Dairugger XV, dovrebbe questa volta finire nelle mani del regista Rawson Marshall Thurber, che abbiamo visto di recente dirigere il film ad alto budget di Netflix "Red Notice"
Secondo quanto rivela l'Hollywood Reporter, sarebbe proprio lui ad essere incaricato di dirigere e co-scrivere il film di "Voltron" in un progetto che per ora è in fase embrionale. Todd Lieberman e David Hoberman ("La Bella e la Bestia") aranno i co-produttori insieme a Bob Koplar della World Events Productions, la società che detiene i diritti di "Voltron".
Voltron, forse ci siamo per il film live action: lo farà il regista di Red Notice
Si torna a parlare di un film live action su Voltron, uno dei principali successi dell'epoca d'oro dei "robottoni" giapponesi: a quanto pare è in circolazione un nuovo pacchetto dalle parti di Hollywood collegato al regista Rawson Marshall Thurber, reduce dall'enorme successo su Netflix di Red Notice. Oltre alla regia, Marshall Thurber dovrebbe dedicarsi anche alla sceneggiatura, insieme a Ellen Shanman. Stando all'Hollywood Reporter, l'idea starebbe piacendo molto, tanto che si sarebbe scatenata una vera e propria guerra al rialzo tra i vari distributori per accaparrarselo. Almeno sei o sette studi avrebbero fatto un'offerta, tra cui Warner Bros., Universal e Amazon.
Avrebbe invece passato proprio Netflix, che oltre ad aver già lavorato in precedenza con Marshall ha anche a catalogo la serie animata Voltron: Legendary Defender, la più recente relativa al franchise - è sviluppata interamente in computer grafica ed è composta di otto stagioni, uscite tra il 2016 e il 2018. Netflix è coinvolto solo dal punto di vista della distribuzione in alcuni mercati - tra cui il nostro. La produzione è stata curata da DreamWorks e World Event Productions, che controlla il marchio Voltron.
Come dicevamo, si è già tentato più volte di realizzare un film con attori in carne e ossa sul famoso robot modulare, con estetica pesantemente ispirata ai leoni e che nasce dall'unione di cinque veicoli pilotati da altrettanti giovani piloti. A quanto pare il primo tentativo risale a metà Anni 2000 per mano di Pharrell Williams e Mark Gordon, seguito poi nel 2010 da un'iniziativa di Relativity Media con Thomas Dean Donnelly e Joshua Oppenheimer. Più avanti ancora, DreamWorks aveva iniziato a pensare a un lungometraggio animato, ma poi si è concentrata sulla serie Legendary Defender.
L'idea è molto gettonata perché, soprattutto negli Stati Uniti, Voltron è tra i franchise del genere di maggior successo, soprattutto per essere riuscito a resistere al passare del tempo mantenendo una fan base attiva e avida di nuovi contenuti. Naturalmente non è ancora detto che il progetto andrà effettivamente in porto, ma viste le tante offerte sul piatto è lecito essere almeno un po' ottimisti. Detto questo, è giusto osservare che Thurber ha un calendario piuttosto pieno di impegni: in pipeline ci sono i due sequel di Red Notice, con l'obiettivo di filmarli in contemporanea, e la serie live-action di Dungeons and Dragons. Insomma, ci vorrà ancora un po' prima di vedere Voltron sul grande schermo.
Visto l'episodio numero 6, "la morte del leone azzurro"
È stato il mio primo incontro con la morte in un cartone animato, era il 1985, avevo sei anni e dopo ci sarebbero state altre morti traumatizzanti che avrei dovuto affrontare(il padre adottivo di Georgie, Stear di Candy, la principessa Gigi, il gemello di Prendi il mondo e vai, il padre di Pollyanna) ma quella di Takashi è stata senza dubbio la morte che più mi ha scioccato, tanto da ricordarmela in ogni suo singolo fotogramma, una morte violenta in un contesto abbastanza inquietante(lo scontro con un essere sovrannaturale contro la quale il povero Takashi non poteva fare nulla, uno scontro impari). Golion ha dei difetti ma ciò che mi ha sempre colpito di questa serie è questa peculiare unione tra il fantastico(il pianeta Althea sembra per metà una citta' dell'antica Grecia e per metà una città medioevale) e l'horror, rappresentato dai nemici(la strega Onesha su tutti che sembra uscita fuori da Bem), che tra l'altro in questa puntata si presentano chiusi in una cassa da morto. È una serie indubbiamente particolare che può piacere come no. Comunque Takashi e Akira erano davvero l'uno lo specchio dell'altro, come si suol dire rischiavano di pestarsi i piedi l'uno con l'altro, per questo per me c' è stata la decisione di eliminare uno dei due così prematuramente e la scelta è ricaduta su colui che non rappresentava il leader. Il doppiaggio dell'epoca è un altro da sanguinamento delle orecchie, non me lo ricordavo così tremendo.
paragonando il doppiaggio storico di Golion (eravamo nel 1982) a quello storpiato di Voltron direi ke di meglio non si poteva fare in Voltron cambiarono pure la colonna sonora di tutti gli episodi
Hiroshi è un altro prodigio, quanti anni avrà, dodici/tredici? È già diplomato all'Accademia, ha una conoscenza erudita della scienza ed è un fenomeno in arti marziali.
Nell'episodio della morte di Takashi tra l'altro si viene a conoscenza dell'età della principessa Fara, quindici anni.
Anche Fara sembrerebbe più grande. Se lei ha 16 anni, Akira ne potrà avere 17 e Takeshi 18. Non dissimile da Banjo. Hiroshi sembra più grande dei soliti bambini del gruppo, la cosa strana è che nel doppiaggio italiano aveva la voce di Mister X dell'Uomo Tigre
Nell'episodio della morte di Takashi(il numero sei) viene detta l'età della principessa dal re nemico che vedendola chiede a Onesha:"non mi avevi detto di averli uccisi tutti" e lei "quindici anni fa lei era una neonata ed è scampata al massacro" quindi è certo che la principessa ha quindici anni, anche se sembra più grande così come Hiroshi(a cui hanno dato tra l'altro una voce adulta, quella appunto di Mister).
Nell'episodio della morte di Takashi(il numero sei) viene detta l'età della principessa dal re nemico che vedendola chiede a Onesha:"non mi avevi detto di averli uccisi tutti" e lei "quindici anni fa lei era una neonata ed è scampata al massacro" quindi è certo che la principessa ha quindici anni, anche se sembra più grande così come Hiroshi(a cui hanno dato tra l'altro una voce adulta, quella appunto di Mister).
E allora, almeno l'età della principessa è canone.
Possiamo comunque assumere che la sua razza cresca e maturi fisiologicamente più in fretta dei terrestri.
L'idea che ho è che Fara non è fisiologicamente diversa dai terrestri e non mostra uno sviluppo più rapido apparendo simile agli altri piloti reputati suoi coetanei. E' proprio il modo di disegnare i personaggi all'epoca che all'epoca era quello, terrestri o alieni che fossero. Anche gli alieni conclamati in fondo appaiono molto umani, eccetto eventuali corna, orecchie a pizzo, coloriti strani. In fondo era a quello che puntavano gli autori : ricreare il mondo giapponese degli anni 70 in un contesto fantascientifico
Golion: un anime con un robot ‘vecchia scuola’ che combatte il male Un anime che porta in scena i tratti tipici della 'vecchia scuola' mecha degli anni '70 tra scene cruente e splatter
Terza guerra mondiale, un terribile tiranno alieno e cinque eroi pronti a salvare la galassia: sono queste le premesse con le quali introduciamo Golion, l’anime degli anni ’80 di cui ci occuperemo in questo nuovo appuntamento con la nostra rubrica. Si torna in giro per lo spazio con questa serie animata prodotta dalla Toei Animation nel 1981 e trasmessa in Italia l’anno seguente. Va tuttavia detto che quelli che vengono trasmessi su Canale 5 sono soltanto i primi 26 di 52 episodi totali. Quelli che arriveranno tempo dopo, andando a completare la storia, non sono ‘reali’ episodi di Golion.
Qui va aperta una parentesi e fatto un chiarimento. Quando l’anime Golion arriva in Italia nella sua completezza è in realtà Voltron. Si tratta di una serie d’animazione realizzata negli Stati Uniti che nasce nel 1983 montando insieme due diversi anime giapponesi: Golion e Kikō kantai Dairugger XV, entrambi prodotte dalla Toei Animation e del tutto indipendenti tra loro. Ciò vuol dire che quello che arriva poi in Italia è un anime del tutto diverso che, proprio per questo motivo, crea non poca confusione negli spettatori di quegli anni. In questo articolo andremo però a ripercorrere le avventure di Golion, l’anime ‘originale’ giapponese.
Golion: la storia dell’anime
Il pianeta Galra e il terribile Tay Bazaal
Il primo episodio dell’anime Golion parte con una presentazione quasi poetica di questo potente robot, descritto come l’unico in grado di riportare la pace tra i pianeti in guerra. Alla presentazione del robot protagonista segue quella dei cattivi dell’anime. Loro sono gli alieni del pianeta Galra, guidati dal malvagio Re Tay-Bazaal, un tiranno che si diverte a razziare i pianeti vicini e catturare quelli che poi diventeranno suoi schiavi.
Nei primi minuti dell’anime non mancano immagine cruente, visto che parte di questi schiavi vengono utilizzati dal tiranno nutrire un terribile mostro, spettacolarizzando la loro morte in un’arena. Proprio nel carico di schiavi che giunge sul pianeta Galra nel primo episodio si trovano anche i nostri cinque eroi.
Cinque piloti a salvataggio della galassia
Akira Kogane (leader del gruppo), Isamu Kurogane, Hiroshi Suzuishi, Tsuyoshi Seidō e Takashi Shirogane sono cinque abilissimi piloti terrestri catturati dagli alieni nemici mentre si trovavano in ricognizione nello spazio. Dopo una lunga assenza dal pianeta Terra, scoprono che questo non solo è stato devastato dallo scoppio della Terza Guerra Mondiale nel 1999 ma anche dall’arrivo dai Galriani. Tay-Bazaal ha infatti approfittato del caos della guerra per attuare i suoi malvagi piani.
I cinque protagonisti vengono così catturati e fatti schiavi ma mettono a punto un piano per evadere. Sfruttando le loro abilità di piloti, rubano proprio la nave spaziale destinata a raccogliere schiavi in giro per lo spazio e fuggono. Vengono però inseguiti dai galriani e precipitano sul pianeta Althea che di fatto, nella storia dell’anime, prende poi il posto del pianeta Terra.
Il pianeta Althea e la storia di Golion
Anche il pianeta Althea è finito nelle grinfie dei galriani. I malvagi alieni l’hanno sottomesso ma è proprio l’arrivo dei cinque piloti a rimettere le carte in tavola. Questi vengono accolti dalla principessa Fara che svela loro il segreto dell’esistenza di Golion. Scopriamo dunque la storia di questo potente e antichissimo robot, che per quanto utile risultava spesso troppo violento e arrogante.
La sua eccessiva ferocia portano un giorno la Dea dell’Universo a punirlo: dopo averlo ‘condannato’ a fare solo del bene, lo divide in cinque leoni. La sua forza viene così divisa e solo se riuniti i cinque leoni Golion potrà tornare ad essere il robot invincibile di un tempo. Solo ricomponendolo sarà possibile battere i galriani, motivo per il quale i piloti ritrovano i cinque leoni, riunendo Golion.
Una drammatica morte e l’arrivo del principe Syncrain
Una volta ottenuto il potere di Golion, Akira e gli altri quattro piloti danno inizio alla guerra contro il terribile Tay-Bazaal e suoi servitori: Sadak e la malvagia strega Honelva. Sarà proprio quest’ultima, durante uno scontro, a uccidere uno dei cinque protagonisti: Takashi. Un terribile colpo per la squadra, che rimane inoltre vacante di un pilota necessario per Golion. Sarà allora la principessa Fara a prendere il suo posto, dando alla squadra la possibilità di continuare nella sua guerra contro i galriani.
Intanto anche per i nemici le cose iniziano a mettersi male. Le fallimentari missioni di Sadak, fanno infuriare il re che decide di ucciderlo. Al suo posto entra quindi in scena suo figlio, il principe Syncrain, ancora più malvagio di suo padre che, in realtà, lui vuole spodestare.
Il finale
Mentre il principe Syncrain mira a distruggere Golion e rapire Fara per prenderla in moglie, Golion è impegnato anche nel salvare la Terra dai nuovi attacchi dei nemici. Purtroppo questa volta per il pianeta non ci sarà niente da fare ed esploderà, distruggendo per sempre la patria dei protagonisti. Le battaglie però continuano a mettere alle strette i galriani, al punto che il re in persona decide di scendere in campo. Trasformato in robot-bestia combatte contro Golion ma perde la vita.
Lo scontro finale coinvolge poi il principe Syncrain che viene sconfitto a sua volta. I galriani non sono più un pericolo e Althea e l’intera galassia possono finalmente vivere in pace.
Golion: curiosità e considerazioni sull’anime
Da Golion a Voltron: cos’è accaduto?
Come accennato all’inizio dell’articolo, Golion funge da spunto per la nascita di Voltron, adattamento americano dell’anime. Va però detto che l’adesione al prodotto originale è molto scarsa e, anzi, la visione porta a galla una serie importante di tagli e censure. Voltron presenta tagli importanti nella trama e censure determinanti, che ne modificano l’atmosfera, alleggerendo i tratti più drammatici della storia. I dialoghi sono spesso diversi e in alcuni casi ci sono vere e proprie omissioni.
Abolita gran parte della violenza tipica degli anni giapponesi degli anni ’70 e inizio anni ’80; c’è poi un significativo taglio di scene chiavi e accorpamento di scene prese da puntate precedenti o da altri cartoni. A questo vanno aggiunti finali diversi e l’inserimento di scene inesistenti e che vanno a modificare il significato dell’anime. Il risultato è, dunque, un prodotto molto diverso e fortemente edulcorato rispetto a quello originale.
Golion: un anime ‘vecchia scuola’
Pur essendo un anime degli anni ’80 (ricordiamo che viene prodotto nel 1981), Golion è più affine alla scuola del decennio precedente che a quella tipica dei suoi anni. Se infatti non fosse per alcuni piccoli particolari, lo si potrebbe confondere con un prodotto degli anni ’70, in quanto rifugge ad alcune mode viste e sempre replicate nel decennio successivo. Lo notiamo a partire dal robottone protagonista, la cui forma e origine si rifà ad animali (in questo caso al leone) e non ad una pura macchina volante che assume poi forma umanoide. I disegni sono ‘vecchia scuola’ e questo è dovuto al fatto che dietro ci sono autori ‘classici’ degli anni ’70, come Kazuo Nakamura che ha prestato la sua arte a molti robot firmati Go Nagai.
È proprio a Nakamura che si deve l’idea dei leoni, essendo stato in precedenza lui stesso l’autore di Beralios in “Daltanious” (robot che ha proprio la forma di un leone). Altre caratteristiche che ci riportano alla vecchia scuola sono poi l’assenza di uno scienziato dietro alla creazione del robottone (onnipresente negli anime mecha degli anni ’80); e ancora la presenza di nemici alieni mostruosi e di imperi spaziali. Inoltre non manca qui l’elemento fiabesco tipicamente occidentale: ne è un esempio la presenza di una bellissima principessa di Althea, Fara, dai lunghi capelli biondi; o ancora quella di una strega e di topini.
Golion: la sigla dell’anime
La sigla italiana di Golion, dal titolo “Go, go, it’s time to go!” è cantata da Rocco Reitano, nipote del celebre Mino.
