Capitolo XIV
Otaku!
Oggi è Venerdì 17! Alle 10 abbiamo lo shinkansen per Tokyo. Possiamo quindi andare con calma. Facciamo colazione in una panetteria lungo la strada che separa il nostro ryokan dalla fermata della metro. Cappuccino, con spruzzatina di cannella (!) e brioche con frutta. Arrivati alla stazione abbiamo tutto il tempo di rifotografarla. Due giorni prima (Mercoledì) avevamo fatto un giro per visitarla. E’ infatti tra le cose da vedere di Kyoto. All’interno contiene un enorme centro commerciale su almeno 5 o 6 piani. Negli ultimi due ci sono un sacco di ristoranti mentre negli altri ci sono tanti negozi di abbigliamento, griffe italiane per la maggior parte. Esternamente ha un’enorme scala mobile che passa su diverse terrazze panoramiche con dei bistrot all’aperto. Quel giorno però per mangiare avevamo scelto un ristorante giusto davanti alla stazione con un menu fisso (riso e tempura di granchio). Sempre davanti alla stazione c’è la Kyoto Tower, dalla cui cima si ha uno stupendo panorama di Kyoto a 360°.
Arrivati a Tokyo, ormai pratici, prendiamo la Yamanote e scendiamo alla fermata Shinbashi vicino al Mitsui Garden. Sono le 3 e mezza del pomeriggio e poiché non abbiamo ancora mangiato ci assale una fame tremenda!! I ristoranti sono chiusi perciò cerchiamo un macdonald. Murphy insegna che quando cerchi qualcosa non riesci a trovarla. Giriamo infatti mezza Ginza prima di beccare un mac, e pensare che i primi giorni a Tokyo ne vedevamo uno ad ogni angolo!
Una nota sui fastfood giapponesi. Hanno tutti un bancone a sedere con presa di corrente per collegare il portatile e sono coperti dal segnale wireless.
Il pomeriggio lo passiamo tranquillamente in un centro commerciale nel quartiere di Ginza. Dopodichè ritorniamo alla stazione del treno per comprare i biglietti del treno di Domenica. Il nostro Japan rail scade infatti sabato e ci servono i biglietti del treno da Shinbashi a Tokyo station e da Tokyo station a Narita airport tramite linea Narita express. Calcolando a che ora parte l’aereo, compriamo i nostri biglietti e riserviamo i posti. Fortunatamente troviamo una ragazza che parla benissimo l’inglese e l’operazione è semplicissima.
Domani è l’ultimo giorno, il mio programma prevede la visita del quartiere di Akihabara, detto anche “la città elettrica”. Ho tenuto per ultima questa zona, poiché come ho detto a Giovanni, devo “liberare il mio spirito otaku!” e assalire qualche fumetteria ben fornita
Visto che in serata non sappiamo che fare, decidiamo di fare una visita di perlustrazione proprio ad Akihabara. Prendiamo il nostro trenino e scendiamo all’omonima stazione e qui rimaniamo fulminati! Una folla di ragazzi molto diversi da quelli visti negli altri quartieri di Tokyo. Una marea di nerds e otaku…. casa mia!! Ahahaha Anche qui palazzoni con insegne luminose e grandi strade trafficate. Giriamo per il vale centrale alla ricerca di qualche bel negozio. Troviamo un sacco di negozietti più o meno grandi specializzati in fumetti, action figures, dvd, componenti elettronici, personal computers e telefonini. Visitiamo anche un negozio a 6 piani (yodobashi) dedicato a qualsiasi cosa sia elettronica. Dopo la nostra visita torniamo all’albergo.
La mattina dopo ci svegliamo un po’ più tardi del solito e ritorniamo ad Akihabara con le idee abbastanza chiare su cosa comprare. Oggi è peggio di ieri, la folla è aumentata e i negozi sono strapieni di giovani. Ritorniamo nei negozi addocchiati la sera prima e facciamo in nostri acquisti. Io prendo un Jeeg vintage per me e delle action figures promesse agli amici. Entro poi in una fumetteria a 6 piani deciso a prendere qualche bel manga di Go Nagai. Purtroppo coni mia enorme sorpresa, non trovo niente di Nagai e l’80% dei manga sono doujinshi (fanzine autoprodotte) hentai.
Verso ora di cena ci spostiamo a Shibuya per l’ultima serata giapponese. Mangiamo in un fast food e dopo una passeggiata ritorniamo all’albergo. Il giorno dopo ci attende il duro viaggio di ritorno e la sveglia è mooooolto presto.
L’indomani, quindi, ci alziamo verso le 6. Ripercorriamo a ritroso in treno il tragitto del primo giorno fino all’aereoporto di Narita. Dopo il check-in facciamo colazione e quindi saliamo sull’aereo della Lufthansa. Arriviamo dopo un altro viaggio massacrante di 12 ore a Monaco verso le 5,30 del pomeriggio ora locale e aspettiamo 3 ore per la coincidenza per Bologna. Nel frattempo telefoniamo agli amici in Italia comunicando l’ora precisa del nostro arrivo.
Alle 22,30 ora italiana scendiamo dal piccolo aereo della Air Dolomiti e, dopo aver ripreso i bagagli, ci ricongiungiamo con gli amici e si parte per Casa.
All'una di notte mi butto nel mio letto dopo una giornata lunga 24 ore!
End!
anzi no! vi lascio con ho una minaccia...... ci devo assolutamente RITORNARE!!
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