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Arrestato per spaccio di Girelle
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| CITAZIONE (Zio Sam @ 10/12/2018, 12:08) Letto il manga , e he dire ? Lavoro riuscito a metà : la prima parte ( quella trasposta in maniera molto infedele in OVA ) è molto interessante, mentre la seconda, diventa un guazzabuglio di viaggi nel tempo e di personaggi messi a casaccio che si conclude con un finale aperto e includente tipico di Nagai . Addirittura Nagai fa sparire molti personaggi della prima parte, come Kojiro o il gruppo dei Leoni Neri , per rimpiazzarli con altri scialbi e mal caratterizzati . Sembra di leggere due fumetti diversi scollegati tra loro , tanto è la differena qualitiativa : è un peccato, perché la prima parte presenta un ottimo Nagai che come suo solito anticipa mode future , in primis Terminator (verrebbe da pensare che Cameron lo abbia letto,visto che in USA, negli anni 80 c'erano molte librerire giapponesi che vendevano manga in lingua originale : troppe analogie perché sia tutto un caso ) Questo "vizio" di dividere qualsiasi saga in due parti molto diverse l'una dall'altra (anzi, che quasi non hanno niente a che fare l'una con l'altra) è una cosa che moltissimi narratori giapponesi si sentono in dovere di mettere in atto con le loro opere più importanti (pensiamo ad esempio a Goldrake: nella prima metà della saga ci sono Hydargos, Gandal con la "moglie" che spunta fuori dalla sua faccia, Alcor col suo disco sfigato ecc., mentre nella seconda parte troviamo Zuril, Maria, la dicotomia di Gandal stravolta ecc.) (stesso discorso per Jeeg Robot: Himika nella prima parte, il Grande Imperatore nella seconda parte) (idem per Ken il Guerriero: nella prima parte ci sono solo le scuole di Hokuto e Nanto -e la scuola di Cento non viene neppure nominata-, nella seconda parte ci sono praticamente solo la scuola di Cento e poi le avventure nella Terra dei Demoni), penso dipenda da una loro "forma mentis" le cui radici vanno probabilmente ricercate nel "Genji Monogatari" (opera che nelle scuole giapponesi riveste la stessa importanza che La Divina Commedia riveste nelle nostre scuole), in cui appunto troviamo in pratica due storie ben distinte e addirittura pressoché indipendenti l'una dall'altra, anche se complementari fra loro (un po' come l'Iliade e l'Odissea)...
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