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Guttler X versus IL GRANDE MAZINGA , solo storia

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view post Posted on 29/3/2008, 01:57     +1   -1
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(QUESTA STORIA E' DA CONSIDERARE WORK IN PROGRESS)






GRANDE BOOMERANG!!!!




Questa fanfiction e' a cura di GODZILLA- GMZ aka SALVATORE



GUTTLER X RAYS ....ON!!!!!!




con la collaborazione di : Black getter , Odysseo , runkirya , thuderbreak , Al_Hard , Kapasuso , H aster


FULMINE DEL CIELO!!!




vorrei dedicare questa fan fic a tutti gli utenti di go nagai net




GUTTLEEEEEEEER SUPER BATTLE WINGS!!!!!!!!




e a mia figlia , perche' abbia la fortuna di crescere con dei cartoni animati sani
ed EROICI come e' capitato a noi.....




GODZILLA
GranMasterZilla
& Go Nagai Net presentano:







GUTTLER X
versus
IL GRANDE
MAZINGA



image


art by fagian




image


art by kapasuso



image



image


image

art by odysseo/black getter



PRIMA PARTE

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art by runkirya

"Tetsuya ...è stato un onore per me combattere al tuo fianco!....."
"Anche per me Jan! Sei stato un ottima... spalla!!!"
"Ha Ha Ha! Qui la mano amico!!!"

Il Guttler allungò verso la sua mano verso il Grande Mazinga che protese altrettanto la sua.
I due ragazzi si guardavano negli occhi dai loro abitacoli mentre le loro mani si stringevano e un tramonto appena nato si proiettava sullo scenario con tutto il suo rossore andandosi ad abbattere sulle forme gigantesche dei due robots e l'immenso cumulo di macerie disseminate nella distesa rocciosa ricca di erba e vegetazione dove si era appena consumata la battaglia.
Il tramonto si andava a conficcare specialmente nelle incrinature dei possenti corpi causate dalla lunga e tremenda battaglia .
Il grande boomerang in parte distrutto, conficcato nella terra si ergeva come tomba della triste terra insieme al braccio del Guttler che giaceva solo fra un avvallamento di pietre.
La luce ardente del tramonto rendeva le forme dei due giganti quasi roventi allo sguardo mentre le due mani si stringevano poderosamente .
Due immensi baluardi della giustizia e dell’eroismo che si stagliavano verso il cielo uniti in un immenso gesto di amicizia ed affiatamento.
"...Bene Jan...ora devo andare... il Giappone mi aspetta...grazie di tutto amico... e ...perdonami se..."
"...Hahahaha! tranquillo Tetsuya , anche io non sono stato da meno ... piuttosto resta vicino al professore! "
"Addio Jan...!"
"Arrivederci... Tetsuya!!!!"

Il Grande Mazinga si voltò dando le spalle al Guttler e cominciò la sua rincorsa fino a raggiungere una velocità tale da permettergli un unico balzo e aprire le sue ali e volare via...
"ARRIVEDERCI JAAAAAAAAAAAAAAN! ARRIVEDERCI JAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAN!!" urlò Boss dall’abitacolo del Grande Mazinga agitandosi animatamente.
"Calmati Boss! Ci aspetta un lungo viaggio... verso il nostro GIAPPONE!" disse Tetsuya con voce roca e stanca.
Il Guttler rimase fiero e fermo a guardare il suo amico allontanarsi verso il sole che stava sparendo da dietro il mare...

DIVERSE ORE DOPO alla fortezza delle scienze

CIAF!!! "SEI UNO SCELLERATO!!!!!" tuonò Kenzo Kabuto rilasciando un poderoso schiaffo sul viso stanco e smorto di un attonito Tetsuya che lo guardava con aria smarrita
"UNO STUPIDO! ECCO COSA SEI! A COSA SONO SERVITI I MIEI INSEGNAMENTI IN TUTTI QUESI ANNI? E LA DISCIPLINA CHE TI HO IMPARTITO? A COSA È SERVITA? ....TE LO DICO IO! A NULLA!...NULLA!!!"
"Ma... io..." abbozzò Tetsuya con un filo di voce...


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FINE PRIMA PARTE







PER COMMENTARE :
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Edited by GODZILLA - GranMasterZilla - 1/5/2008, 09:11
 
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view post Posted on 3/4/2008, 00:13     +1   -1
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SECONDA PARTE


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art by Thunderbreak

Tetsuya era sdraiato sul letto della sua stanza a fissare il soffitto mentre ripensava a tutto.
Ripensava alle parole del dottor Kabuto e tutto ciò che gli era caduto addosso in quei giorni.
Un amico ritrovato.
Un incredibile robot che si è rivelato molto più di quanto sperato.
E la certezza di non essere SOLO.


"SEI UNO SCELLERATO" la voce di Kabuto e la mano che urta violentemente il suo viso.
Sentiva ancora il peso di quelle parole sul suo cuore.
"Anni e anni passati a FORGIARTI! A segnare il tuo carattere! Ad insegnarti a combattere e resistere alla difficoltà della vita... e tu? ...Mi ripaghi sgattaiolando via come un ragazzino!!! Cosa credevi? Che non me ne sarei accorto? Cosa pensavi di fare! Tetsuya questa è una GUERRA! Ne va della vita di tutti gli abitanti di questo pianeta! Senza di te questo pianeta sarebbe SPACCIATO! SPACCIATO! VUOI CAPIRLO SÌ O NO? La tua scelleratezza è pari solo alla tua testardaggine! Guarda come hai ridotto il Grande Mazinga! Sei rientrato addirittura privo del grande boomerang! Proprio adesso che Mikenes è tornata!!! È INCONCEPIBILE! COSA TI HA PRESO, TETSUYA??? ME LO SPIEGHI?"

Tetsuya non era riuscito a dire una parola, aveva fissato il pavimento per tutto il tempo.
Avrebbe voluto dirgli che aveva affrontato quel lungo viaggio e quei tremendi mostri per suo figlio! Per il figlio di Kabuto! Non per un capriccio personale!
Ma il dottor Kabuto questo non lo capisce. Il dottor Kabuto è una persona che guarda avanti senza mai voltarsi indietro.
Come quando lo ha allevato da bambino, mettendolo davanti a situazioni sempre più difficili e critiche senza mai badare cosa ci fosse veramente nel cuore del ragazzo.
Senza mai considerare che stava avendo a che fare con un BAMBINO.

Tetsuya strizzò gli occhi come per cercare di fugare tutti quei pensieri.
Voltandosi verso il comodino alla sua destra cominciò a fissare quel foulard viola, ripensando ai giorni trascorsi in Italia in compagnia di quelle bizzarre persone e gli scappa un sorriso ...e mentre sorride chiude gli occhi e ripensa a cinque giorni prima... quando tutto è cominciato...

"
BOOOOOOOOOOSS!! BOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOSSS!!!!
"
"CHE DIAMINE VUOI BRUTTA CORNACCHIA SPELACCHIATA!!!!!" urlò Boss uscendo dalla sua officina!!!!
"Tetsuya!!! È Tetsuya!!! È seduto su un dirupo! Vuole gettarsi giù! L'ho visto!!!!" farneticò la cornacchia!
"MA CHE COSA STAI DICENDO! Brutta cornacchia rinsecchita! Scendi giù e ti faccio vedere io cosa ti succede a farmi certi scherzi!"
La cornacchia volò fino ai piedi del corpulento Boss e sistemandosi le penne del capo cominciò ad ansimare cercando di far capire a Boss che .."L'HO VISTO! L'ho visto con i miei occhi! Sta sul dirupo al vecchio albero! Vuole buttarsi giù! Corri presto!!!"
"NUKE! MUCHA! Prendete questa maledetta cornacchia !" I due uscirono di fretta dalla officina e afferrarono l'affannato uccello.
"Ascolta ! Se vado li e non e' come dici tu...VEDRAI!!!"

Boss si incamminò verso il dirupo borbottando e promettendo tempesta…

Tetsuya guardava l’immenso e calmo mare, solo appena mosso da quella lieve e fresca brezza che lo attraversava come una carezza. Dietro l’orizzonte infinito andava spegnendosi il sole, che con i suoi ultimi bagliori, creava quei caratteristici riflessi che si ammirano nei tramonti estivi. La brezza marina, soffiando sul volto dell’eroe, sembrava dare un fresco sollievo dalla calura del giorno che stava finendo. Seduto e con lo sguardo perso in quel paesaggio, Tetsuya era assorto nei suoi pensieri. I lineamenti erano tesi e contratti, ma nel fondo dei suoi occhi aleggiava una profonda malinconia.
Anche alcuni gesti, che quasi meccanicamente faceva, lasciavano trasparire quel suo nervosismo.
Come strappare l’erba dal terreno e tormentarsi le mani.
Tetsuya non era mai stato bravo a mostrare i suoi stati d’animo. Non era mai stato portato ad aprirsi con gli altri. Erano stati piuttosto sempre gli altri a comprenderne i sentimenti o le emozioni, troppe volte celate nel suo cuore. Ora però questi non erano più con lui.
Tetsuya, nonostante in tutta la sua vita avesse sempre convissuto con una perenne sensazione di solitudine, ora avvertiva come un macigno l’assenza dei suoi amici. E la poderosa sagoma della Fortezza delle Scienze, che egli guardava dominare la costa, sembrava ricordargli ad ogni istante quel suo senso di solitudine.
All’improvviso un calpestio lo destò dai suoi pensieri.
L’eroe dei cieli si voltò di scatto e riconobbe la goffa figura, a lui cosi familiare, che l’aveva appena raggiunto.
“Cosa fai tutto solo quassù?” Disse Boss, con ancora il fiatone causato dalla calura e dalla considerevole stazza.
“Volevo starmene un po’ in pace…” Rispose infastidito Tetsuya.
Boss non rispose e si lasciò cadere pesantemente, sedendosi accanto all’amico.
“Si sta bene qui in cima! Giù fa un caldo tremendo.”
Tetsuya non rispose.
“Vista da qui la Fortezza delle scienze fa una certa impressione.” Continuò Boss.
“All’interno invece è desolante… non riesco a starci…” Rispose Tetsuya.
“Eh… si avverte la mancanza degli altri…”
“Già…” disse con un filo di voce Tetsuya.
Boss si grattò la testa e poi disse:
“Stasera io, Nuke e Mucha facciamo baldoria. Vuoi unirti a noi? Come ai vecchi tempi.”
“Prima il capo, poi Shiro che è andato via, Koji e Sayaka al centro Fotoatomico. E anche Jun è lontana…”
disse Tetsuya abbassando la testa.
“E’ quasi comico… per anni abbiamo combattuto e sognato la fine della guerra ed ora ci sentiamo come persi, soli e abbandonati.” rispose Boss.
“Io non ho mai pensato al domani o cosa sarebbe accaduto dopo la guerra! Ho combattuto sempre alla giornata, affrontando mostro su mostro! In quei momenti non pensi al futuro; non ne hai la forza e nemmeno il tempo!” esclamò Tetsuya.
In quel momento si accavallò nella sua mente una vecchia frase del dr Kabuto: “Dovete donare tutto voi stessi a questa causa, senza chiedere nulla in cambio! Perché nulla vi sarà ridato, nemmeno le vostre vite! Quando questa guerra sarà finita, qualsiasi sarà il suo esito, nulla per voi sarà come prima! Ricordatelo sempre!”
“E nulla ho chiesto!” disse a voce alta Tetsuya, nell’inquietudine dei suoi pensieri.
“Cosa?” chiese Boss.
“Questa guerra era tutta la mia vita! Non so fare altro!”
“Ma cosa diamine stai dicendo?” chiese stupito Boss.
“Le battaglie, i sacrifici, il dolore e le vittorie… tutto ho dato a questa causa ed ora cosa mi rimane?”
“Credevi ti avrebbero dato un premio?”
“Cosa puoi saperne, tu?” disse adirato Tetsuya.
“L’hai detto tu stesso, no? Koji, Jun, Sayaka, Shiro… c’eravamo anche noi, non solo tu!”
“Tu?” chiese Tetsuya.
“Si, perché non ti torna?”
“E dov’eri quando Mikeros assediava la Fortezza della Scienze o quando i mostri guerrieri mettevano a ferro e fuoco la città? Dov’eri quando il Dragosauro si avvicinava alla costa e le nostre armi sembravano non scalfirlo nemmeno?”

Boss lo guardò senza dire nulla.
“Eri in un cumulo di lamiere e ferraglie con il tuo stupido robot! Ecco dov’eri! Ora lasciami in pace e tornate a casa tua!”
“Si, ho di meglio da fare che stare qui con te a commiserarmi… ti lascio ai tuoi pensieri, super uomo!”

Detto questo, Boss si alzò.
“Si, vattene! Solo quando sto da solo sto veramente bene! Andate via tutti e lasciatemi in pace!”concluse Tetsuya, senza nemmeno voltarsi verso l’amico.
Boss stava andandosene quando si fermò e di scatto si voltò verso Tetsuya dicendo:“Eh no, mio caro mister perfezione! Stavolta non ci sto! Anch’io come te ho dato a questa causa anni della mia vita! Anch’io ho rischiato la pelle! E non ho chiesto e non chiedo niente in cambio! Tantomeno il tuo riconoscimento!”
Tetsuya si voltò a guardarlo.
“Però una cosa voglio dirtela… io c’ero! C’ero quando il Generale Nero scatenava l’Inferno in terra, quando il Gran Maresciallo tornò dalla morte! C’ero quando Mikeros voleva portare via il dr Kabuto! Si, il Boss Robot spesso aveva la peggio e più di una volta ho temuto di non riportare a casa la pellaccia, ma non mi sono mai tirato indietro! Più di una volta, mentre tu eri a difendere la città dai mostri guerrieri, io e Venus ci beccavamo la pioggia di fuoco dei nemici che attaccavano la Fortezza delle Scienze! E’ vero, Boss Robot non ha mai abbattuto da solo un mostro o messo in fuga Mikeros; non ha le armi e la forza del Grande Mazinga, ma io ed i miei ragazzi non ci siamo mai tirati indietro! Mai!”
Tetsuya lo ascoltava in silenzio. Ascoltava lo sfogo di Boss senza mostrare emozioni.
“Ma ricordati bene che questa guerra è anche mia! L’ho vissuta come te, ho combattuto come te, ho gioito e sofferto come te! E non saranno le tue parole ed il tuo disprezzo a cambiare le cose! Ora ti saluto, amico mio! Ti lascio con l’unica persona che forse ami veramente… te stesso!” concluse Boss voltando le spalle a Tetsuya.
Ma ad un tratto Tetsuya lo chiamò. Boss si voltò ed i due si fissarono per lunghi momenti senza dirsi nulla. Poi, improvvisamente, lo sguardo di Tetsuya si fece meno aspro e accennò un leggero sorriso.
“Dimmi la verità e non fare lo spaccone come tuo solito…quando il Dragosauro respingeva ogni nostro attacco, hai mai pensato che fosse giunta davvero la fine?” chiese Tetsuya.
Boss lo fissò con sguardo serio, poi disse:“Vuoi la verità? Più di una volta, e non solo contro quel mostro, ho pensato che stavo per tirare le cuoia… e tu?”
“Vuoi la verità? Mai!” e scoppiò a ridere forte.
“Sei il solito pallone gonfiato, Tetsuya! Va al diavolo! Me ne vado!”
“Ehi Boss…”
“Cosa vuoi ancora?”
“A che ora tu e gli altri vi riunite stasera?”

Boss lo fissò e poi rispose: “Ti aspettiamo a ora di cena! Ah… porta le birre perché mi sa che se non sono brillo non reggerò le tue spacconate!” detto questo, Boss andò via, con un sorriso stampato sul volto ed una grande gioia nel cuore.
Tetsuya allora si voltò verso il mare. La brezza marina iniziò a soffiare con più intensità ed il ragazzo chiuse gli occhi, immergendosi in quel fresco alito di vita. Mentre la Luna, illuminando il cielo della sera ormai giunta, si rifletteva sul mare, creando sulle acque una scia d’argento.


Quella sera dei cuori si riunirono e ricordarono le antiche battaglie di un tempo. Battaglie vinte insieme. Momenti critici vissuti insieme.
Non erano un team.
Erano una FAMIGLIA.


image
art by kojimaniaca


Il mattino dopo, un Tetsuya ancora un po’ assonnato e intontito per la baldoria della sera prima entra nella stanza principale della fortezza delle scienze.
Entrando, il sole del mattino gli infastidisce la vista, ma non ci mette molto ad osservare chi c'è nella stanza: il prof. Kabuto, fermo e impassibile al centro della enorme stanza mentre osserva tutti i monitor intorno a lui e i collaboratori intenti a cercare un minimo segno di pericolo, un minimo allarme, una minima scossa del terreno o variazione delle maree....
Tutto tace.
È da più di un anno che è così.
La guerra è finita.
L'imperatore delle tenebre sconfitto e prima di lui il dottor Inferno.
Tutto intorno al centro ricerche la calma .
La tranquillità e il silenzio sono quasi ASSORDANTI mentre tutti osservano lo stupendo paesaggio che circonda la base.
La guerra è finita.
Da un anno la fortezza delle scienze è solo un simbolo, baluardo di giustizia e libertà.


"Tetsuya..."
"Professor,e buongiorno...."
"Avete tirato tardi ieri sera.."
disse Kabuto con una lieve venatura di sarcasmo . Mentre pronunciò, abbozzò un sorriso, cosa che colpì molto Tetsuya, che ripensava all’uomo duro e freddo che aveva conosciuto.
L'uomo che lo aveva allevato per combattere e opporsi ai nemici che volevano fare della terra un inferno.
Fermi rimasero i due a scrutare l'orizzonte.
Lo fanno da un anno.
"...con Jun nelle Mazinger Angels, e Shiro in Europa a studiare, questa base sembra cosi...vuota..."
"Sì,professore!...Ma c'è sempre BOSS!!!"
"...Sì, Boss... caro ragazzo... sai, una volta, quando insieme ai suoi due amici combatteva con Mazinga Z addirittura..."
DRIIIN! Kabuto fu interrotto dal suono di un telefono che squillava e disse: "Ah! Questo è l'orario della telefonata di Shiro! Perdonami, Tetsuya!"
Kabuto si avvicinò al telefono, e....
"Pronto…? Sì, sono io! ...Sì… Scusi, ma non ho ben capito chi fosse lei! ...Cosa...? ...DALL’ITALIA?...Ma ...SI! ...È PRORIO MIO FIGLIO!!! ...COSA??? MA COSA STA DICENDO???...Sì!....SÌ!!!!! ...LE INVIO IMMEDIATAMENTE IL GRANDE MAZINGA!!!!!!!!!" e posò il telefono!
Lo sguardo di Kabuto rimase fisso sul telefono mentre quello di Tetsuya e degli altri collaboratori fissavano il professore
"TETSUYA! DEVI ANDARE IMMEDIATAMENTE IN ITALIA CON IL GRANDE MAZINGA !!!!!"
"COSA????" rispose uno sgomento Tetsuya.
"Shiro è stato rapito!" pronunciò freddamente il professore!
"MA CHI ERA AL TELEFONO ? E CHI HA RAPITO SHIRO???"
Tetsuya fissò negli occhi il professore.
".....Tetsuya.....in Italia...c'è....c'è questa base scientifica... dove... dove, come noi, studiano e controllano il territorio da attacchi. Lì troverai il professore Iasefol e il dottor Nigros che ti daranno la piena collaborazione per recuperare SHIRO..."
"Professore! Non mi ha risposto! CHI HA RAPITO SHIRO???"
"...Gli uomini della marchesa Yanus... I CATLOO...!!!!!!!!!!!"
disse Kabuto con il cuore appesantito!

Tetsuya rimase letteralmente agghiacciato da quella frase! L'incubo non era finito! Il suo sangue si raggelò nelle vene e il suo cuore sembrò smettere di pulsare!

"VAI TETSUYA ! VAI!!!!!" gli urlò Kabuto, indicandogli la porta di uscita per l'hangar.


tetsuya rimase pietrificato in mezzo alla stanza , Improvvisamente gli sembro' di essere stato improvvisamente destato da un
lunghissimo sonno ; rivide in un attimo tutte quelle battaglie nelle quali aveva potuto mettere alla prova se stesso e il suo eroe dei cieli ...ed ora...dopo tanto tempo di stasi ...poteva tornare a combattere!!!!
Tetsuya indietreggio' due passi mentre ancora fissava lo sguardo deciso e fermo del professore poi si volto' e comincio' a correre forsennatamente verso l'Hanga per cambiarsi d'abito.
Lungo tutto il traggitto Immagini e ricordi imperversavano nella sua mente.
La pace . La tanto agnognata pace era finita nel momento in cui quel telefono aveva cominciato a squillare.
Si tornava a combattere
Altre persone sarebbero morte
Altre sofferenze avrebbero attanagliato ancora il nostro pianeta...................

Mentre questi pensieri si susseguivano nella sua mente.......un sorriso a mezza bocca gli comparve in viso.
Come un guerriero che non aspetta altro si cambio' velocemente indossando quella vecchia tuta da pilota rossa e nera
oramai impolverata e si incammino' nuovamente per quel corridoio che non attraversava da tanto
TROPPO tempo.

"BOOOOOOOOOOOOOOOOOOOSSS!!! BOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOSSSS!!!"
"...YAAAAAAAAAAAAAAWN....COSA C'E' ANCORA STUPIDA CORNACCHIA!?!??!!?!"
"Tetusya! Shiro!....RAPITO! RAPITO!!!...LA MARCHESA YANUS...L'ITALIA....!!!OOOOoooooohh!!" la cornacchia cadde atterra
svenuta senza fiato!
"Non ti capisco! Ma cosa diavolo dici!?!"
"Hey boss...io non ho mica capito cosa volesse dire..."disse Nuke
"...Nemmeno io! Yanus...Shiro...L'ITALIA??! Cosa avete dato da bere a sta dannata cornacchia ieri sera?" disse Un incuriosito Boss
"GUARDA BOSS!!!!" esclamo' urlando Mucha indicando con l'indice in lontananza verso il mare....

Un tremendo vortice sembro' prendere piede in alto mare......
Spuma marina e onde si misturavano creando un turbine incredibile
Onde si accavallavano sempre piu vorticosamente
Il vento divenne innaturale
La sabbia del fondo si aggrovigliava nell acqua come impazzita
Un boato come mille esplosioni si udirono nell aria
E improvvisamente usci' dall acqua una tremenda figura nera demoniaca che sovrastava l'azzurro mare sconquassandolo dall interno
Quella oscura e tenebrosa Nera figura per ogni metro che veniva fuori dall acqua si rivelava sempre di piu a coloro che stavano li fermi attoniti a guardare
Il sole arroventava l'acciaio
L'acqua sul metallo evaporava creando strani nubi di fumo chegli davano un aria sempre piu inquietante
finche' il sole non fini' per impattare con tutti i suoi raggi chiari e caldi tutta la figura imponente e fiera
IL GRANDE MAZINGA ERA RIEMERSO DALLE ACQUE COME RICHIAMATO DA UN PERICOLO LONTANO

i tre erano li
fermi
pietrificati al solo osservare una scena cosi' esaltante e tremenda mentre vere lacrime uscivano dai loro occhi sgranati
le bocche spalancate gli seccarono completamente la gola
lasciandoli fermi e spauriti mentre L'EROE SOLCAVA NUOVAMENTE I CIELI

Un dardo rosso infuocato sembro' uscire fuori dal sole
si faceva sempre piu vicino al gigante che era emerso dai fondali
sempre piu vicino
sempre piu veloce
finche' il rosso dardo infuocato non ando' a conficcarsi nella testa del golem di acciaio provocando un rumore di
metallo che batte su metallo !!!!!
Un sussulto e poi dalla schiena di questo Immane Demone bianco e nero spuntano due gigantesche protuberanze
rosso
fuoco rosso che sembra essere sputato fuori da terga possenti e potenti
Due enormi ali schizzano fuori quasi come se volessero aggredire cielo e aria e terra e acqua

"TETSUUUUYAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!! TETSUUUUUUUUUUUUUUUYAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!"



Boss era al limite del dirupo , agitava le braccia animosamente cercando di farsi notare
Il robot quasi richiamato dal cuore del coraggioso ragazzotto
guardo' verso il dirupo
Il robot fisso dritto negli occhi Boss........

"TETUSYAAAAAAAAAA! PORTAMI CON TE!!!!! IO TI SEGUIRO' OVUNQUE!!!!!!! TETSUYAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!!!!"

il grande mazinga rimase fermo a mezz aria con la testa rivolta verso il coraggioso corpulento
Stabile sulle sue ali , aveva lo sguardo dritto verso Boss, come indeciso sul da farsi.

"Brutto stupido........." mormoro' fra se e se tetsuya
"Boss....ti do 3 minuti per raccogliere le tue cose....si va in ITALIA!!!!!!!!!"

Descrivere a parole le emozioni del giovane coraggioso sarebbe cosa molto difficile , Ancora una volta anche il suo cuore
aveva ripreso a battere...VERAMENTE.......perche' Boss non era poi cosi' diverso da Tetsuya...Boss era un eroe!



FINE SECONDA PARTE



AUTORI :
Da un idea di GODZILLA - GMZ (salvatore)
Il dialogo fra Boss e Tetusya e' a cura di Icarius (Andrea)
I disegni sono di Thunderbreak (Eva) e kojimaniaca (Elvira)







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Edited by GODZILLA - GranMasterZilla - 1/5/2008, 09:26
 
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TERZA PARTE


"..Svegliati...."
"........................"
"....Apri gli occhi...."
"...mmmmmmmm..........."
"aprili lentamente.........."
"...non...non ci riesco......dolore......."
"...abbassate quelle luci...."
"...ngh....mi ....mi duole......."
"cosa ti duole ?"
"....tutto....io...."
"apri gli occhi......"
pian piano gli occhi sorchiusi si aprono e le immagini cominciano a prendere forma .............
"........io................"
".....come ti senti ?"
".........io..........." porto' la mano destra al volto per guardarla........."......io vedo...la mia mano.............."
"...lentamente............abbassala..........."
"....io non..............non capisco..............
osservo' la sua mano sinistra legata ad un anello metallico piatto tubi di lattice erano pervasi da una sostanza bluastra che si andavano a innestare direttamente nel suo polso
trattenne il respiro
"cosa......?"
guardo' la sua gamba destra ......... il ginocchio continuava verso uno stinco dall aspetto metallico , altri tubi pervadevano
il resto della gamba
guardo' il suo torace , TREMENDI MECCANISMI E CIRCUITI IMPERVERSAVANO FRA LE SUE CARNI , sentiva chiaramente il rumore di macchinari e olio che sgorgava........"
"COSA...........COSA MI AVETE FATTO?"
"....calmati...........e' tutto a posto........."
"COSA MI AVETE FATTO?.........COSA MI AVETE FATTO?..........COSA MI AVETE FATTO???"

Maimiri si alzo' di scatto dal letto anisimante e affaticata.............porto' le mani sul volto e quasi in modo disperato disse
"di nuovo....................di nuovo quel sogno............"
Lascio' cadere le sue mani sul letto quasi affranta dal tremendo incubo e comincio' a guardarsi intorno
"T'OH! MA E' GIA' NOTTE ?........cosa e' questo buio? eppure la finestra e' spalancata!!!"
guardo' l'orologio , le 9:30
Eppure era mattina , come poteva la sua stanza essere al buio?

Discese dal letto e si avvicino' alla finestra.La vista era ancora annebiata per il risveglio.
Davanti alla finestra notava solo una tremenda colonna nera che copriva il sole gettando questa ombra nella sua stanza.
non capiva cosa stesse avvenendo .
Senti' un vocio arrivare dal basso e noto' due uomini che stavano parlando con Silvia e il Dottor Nigros
La vista comincio' a schiarirsi

Nigros stava stringendo la mano ad un ragazzo alto e bruno , con uno strano ciuffo che gli pendeva dalla fronte.
Di fianco a lui un ragazzo molto robusto che si guardava intorno quasi spaesato.
Quest'ultimo fini' per guardare verso di lei e le pose un saluto con la mano , lei contraccambio' sorridendo.
Maimiri non capiva chi fossero quelle persone , e intanto la vista si schiariva sempre di piu, la sua attenzione torno' verso
quella colonna nera che stava proprio davanti alla sua stanza............non era una colonna...........era un robot alto piu' dell edificio , fermo proprio all ingresso del laboratorio .
tiro' per un attimo il respiro e disse "IL GRANDE MAZINGA !!!!!" il viso fu pervaso da un sorriso che la attraversava da parte a parte!!! "SANTO CIELO! APPENA LO VEDRA' JAN!!!!!!"

"Signor Tsurugi prego , si accomodi dentro le mostro il nostro laboratorio..."
"Beh...grazie dottor Nigros , ma preferirei prima capire cosa e' successo e come avete scoperto il rapimento di Shiro."
"beh....bene...passiamo direttamente all azione quindi!"
Nigros gli fece cenno di entrare in modo gentile , mentre silvia osservava i due freddamente .
Appena costoro entrarono lei rimase ferma sull atrio a fissare il tremendo robot che aveva sconfitto orde di mostri e affrontato
innumerevoli battaglie.
Lo guardava affascinata e incuriosita , quando noto' Maimiri ancora alla finestra
"MIMA! datti una mossa e vai a prelevare quello scansafatiche di Jan!"
Maimiri le fece il saluto militare e rientro' subito.


"Sedetevi signori " disse Nigros mentre cercava di mettere in ordine l'affollata scrivania
Tezuya lo guardava mentre goffamente accatastava pile di libri e dopo aver trattenuto uno sbuffo disse
"Come siete venuti a conoscenza di questo accadimento ?"
"Signor tusugi , e' stata la stessa scuola che frequenta Shiro ad avvisarci e siccome e' una scuola molto rinomata si sono raccomandati di mantenere il massimo riserno sull avvenimento..."
"Si capisco , anche noi in giappone abbiamo scuole rinomate e regole molto rigide " comincio' a dire boss
"Boss....!" lo interruppe tezuya
"Ecco..." continuo' Nigors " 3 giorni fa i compagni di stanza di shiro lamentarono agli insegnanti la assenza dalle lezioni del compagno di classe , pare che l'ultima volta che fu visto in classe fu alla fine delle lezioni del giorno prima . Pare che in seguito al rimprovero di una insegnante , appena arrivata nella scuola , sia stato punito rimanendo in classe oltre l'orario ....."
"Ebbene..." disse Tezuya
"Ebbene , dopo aver osservato attentamente le videoregistrazioni delle telecamere di sorveglianza , pare che effettivamente il ragazzo si sia trattenuto con la insegnante.....guardi stesso lei..."

Nigros accese un televisore , e dopo aver premuto un tasto parti' una registrazione in cui si vedeva chiaramente Shiro intento a scrivere su un quaderno , nella registrazione appariva dinanzi a lui una giovane donna bionda con le braccia conserte .
D'improvviso la donna da un violento schiaffo sul viso di Shiro lasciando inebetito il ragazzo!
Boss e Tezuya sobbalzarono mentre i loro cuori cominciarono a battere forte
Come un tremendo incantesimo la testa della giovane donna comincio' a roteare con la folta capigliatura che sembrava un fiume in piena scompigliato dalla irregolarita' del letto , e quando la testa dell insegnante ebbe torto completamente il suo collo
, ella rivelo' le sue vere sembianze !

image
art by Kojimaniaca

"LA MARCHESA YANUS !!!!" dissero in coro Boss e tezuya sobbalzando dalle loro sedie
Segui' una scena agghiaciante in cui la marchesa diceva qualcosa e tramortiva definitivamente il ragazzo , dopodiche' si allontana dalla aula con il ragazzo svenuto fra le braccia.

Nigros non disse nulla e si limito' a spegnere il video , guardo' i due ragazzi.......Tetsuya era fermo davanti al video con i pugni chiusi e tremolanti mentre boss gli teneva una mano sulla spalla e teneva gli occhi strizzati dall angoscia.......
Nigros non parlava , ma si limito' a rispettare il dolore dei due.

Si apre la porta : Silvia entra con dei fascicoli sotto il braccio e nota i due impalati davanti al video , e con fare molto freddo dice
".....mph...avrete gia' visto il video sicuramente"
i due la osservarono
"...ORA...lasciamo da parte inutili isterismi e concentriamoci sull azione , so di per certo che il Dott. Kabuto ha fin troppa stima di me per tollerare le tue solite botte di testa Tezuya quindi cerchiamo di collaborare e usciremo sicuramente vincitori da questa situazione!"
Tezuya la guardo' fissandola negli occhi in modo fermo e quasi irritato dal suo fare...........dopodiche' scoppio' a ridere!
"Ma....tezuya...." esclamo' boss
"COME CREDETE DI COLLABORARE CON ME ? Voi non sapete con chi abbiamo a che fare! I micenei sono un popolo sanguinario e violento! e non si fermano davanti a nulla ! Credete forse che con le vostre semplici ARMI potreste spaventare quei ...MOSTRI !!!!!"
silvia lo guardo' inespressiva.......solo il sopracciglio destro si alzo' mentre gli rispose "...armi?............."
Nigros si accese un sigaro e fece segno ai due di sedersi
"signor Tsurugi....lei forse non e' a conoscenza del PROGETTO X..........."
"mai sentito........."
"Bene........senza inutili convenevoli le dico che lei e il nostro GUTTLER X affronterete i Micenei traendo in salvo il vostro ragazzo e sconfiggendoli ancora una volta li ricaccerete da dove sono venuti.......!" disse silvia sicura di se
"....GROI COSA X ?" esclamo' un irritato Tezuya
"GUTTLER X signor Tsurugi" intervenne Nigors "Un robot proprio come il suo capace di contrastare questi tremendi nemici !"
Stavolta fu tezuya ad alzare il sopracciglio e disse "Io non ho bis.." SI UDIRONO VOCII E PASSI DALL ESTERNO DELLA STANZA
"IO NON HO BISOGNO DEL SUPPORTO DI NESSUNO!"
"jan non fare lo stupido! ...e' un pilota rinomato e stimato...e poi e' sempre stato il tuo idolo!!!"
"MA NON E' VERO!!...E POI L'HO DETTO SIA AL PROFESSORE CHE A SILVIA CHE CE LA POSSO FARE DA SOLO!!!"
"...BASTA......E NON OSARE ENTRARE CON QUELLA COSA IN MANO...che figura ci f.."
"VI AVEVO DETTO CHE CE LA POTEVO FARE BENISSIMO DA SOLO!"
La porta si spalancò, andando a sbattere violentemente contro il muro. Tetsuya si girò di scatto, deciso ad affrontare qualsiasi cosa fosse apparsa su quella soglia. Era pronto a tutto, pronto come può esserlo solo un vero guerriero perfettamente addestrato… solo che anche un vero guerriero perfettamente addestrato può, in casi del tutto eccezionali s’intende, rimanere momentaneamente spiazzato davanti a qualcosa di particolarmente orrendo. Questo fu ciò che accadde a Tetsuya quando i suoi occhi si posarono sulla vasta, chiassosissima camicia del nuovo venuto, i cui colori arancio e fucsia fluo erano un vero e proprio schiaffo al buongusto.
Ritto sulla soglia, Jan, anche conosciuto come Panzer, si guardò attorno rapidamente, abbassando infine lo sguardo su Tetsuya, che lo stava considerando con scarsissima simpatia.
– Sarebbe quello lì? – esclamò seccamente, indicandolo con la banana che stava sbocconcellando e rivolgendosi a Mima che sembrava sparire alle sue spalle.
– Per piacere! – sibilò lei, che inutilmente aveva cercato di trattenerlo.
– Non vorrai dirmi che quel fringuellino è Tetsuya Tsurugi! – le mani sui fianchi, dall’alto della sua statura Jan scrutò da capo a piedi quello che ormai era un suo nemico mortale – Non è possibile! Non…
– Panzer! – tagliò corto Silvia; era un tono inequivocabile di comando, il tono di una donna abituata a farsi obbedire. Tanto bastò perché lui le rivolgesse un ampio sorriso che Tetsuya tra sé definì “ebete”.
– Ai tuoi ordini, prof – esclamò giulivo, e dando nel frattempo a Tetsuya un’occhiata “questa-qui-è-mia-non-si-tocca”. Quindi ingollò in un paio di bocconi quel che restava della banana.
Se gli occhiali di Silvia avessero avuto il potere di disgregare in molecole, di Jannon sarebbe rimasto che un mucchietto di sparuti atomi: – Panzer, nessuno qui penserebbe che tu sia stato educato ad Oxford!
– Ma prof – osservò lui, masticando a tutta bocca – io non sono mai andato ad Oxford…
– Ce ne siamo accorti!
Jan ammutolì. Messaggio pervenuto.
Scoccatagli un’ultima occhiata-laser, Silvia si fece avanti rivolgendosi con cortesia ai suoi ospiti che, Jan li notò solo allora, erano rimasti in agghiacciato silenzio. Oltre al pivello, c’era un altro tipo grande e grosso non meglio classificabile.
– Vi prego di scusare l’intemperanza di questo… individuo – Silvia pronunciò “individuo” come se avesse avuto un calzino usato sotto al naso – Purtroppo, Jan è noto per la sua abilità di pilota. Non certo per le buone maniere.
– Non fa nulla – si affrettò a dire gentilmente il professore, rivolgendole un educato cenno col capo.
Rapida ed efficiente come sempre, Silvia procedette con le presentazioni; fu così che Jan apprese che il tipo grande e grosso rispondeva al nome di Boss, e che lo scricciolo era per l’appunto il famosissimo Tetsuya Tsurugi. Da non credere.
Da perfetta padrona di casa qual’era Silvia, dopo aver trapassato con lo sguardo Jan che aveva tentato di gettare a terra la buccia della banana, chiese al professore se avrebbe gradito una bibita; quindi, dopo essersi assicurata che tutti i presenti avessero ricevuto di che dissetarsi, sedette accanto al collega e cominciò con lui una serrata discussione.
Boss, che da quando era entrata non aveva avuto occhi che per Mima, si fece avanti sfoderando il suo galante savoir-faire da vero uomo di mondo, o così almeno lui pensava; contrariamente al solito, quella volta andava però sul sicuro. Lei, ancora sotto shock per il comportamento del suo collega, non ebbe la consueta reazione di raccapriccio di cui lo gratificavano normalmente le ragazze, anzi. Ringalluzzito dal successo che pareva arridergli, Boss si lanciò in una lunga chiacchierata, sicuro che quell’appetitosa biondina fosse ormai vittima del suo fascino predatore.
In un angolo, Jane Tetsuya si guardavano come due uomini pronti per cominciare.
L’uno di fronte all’altro, nella classica posa “lasciamo cantare le nostre colt”, il giovane dai vestiti impeccabili e l’uomo in camicia colorata, vecchi calzoni sformati e sandali, continuavano a lanciarsi occhiate al vetriolo, ciascuno preso dai propri motivi di rancore.
Jan aveva davanti a sé una vera delusione. Aveva sempre seguito con ammirazione le imprese di Tetsuya Tsurugi, l’aveva venerato come il più puro tra gli eroi… l’aveva immaginato come un uomo alto, muscoloso e maturo… e ora si trovava davanti una specie di azzimato giovanottello coi basettoni, un marmocchio, un moscardino che avrebbe potuto far volare via con una semplice manata. Va bene, osservandolo meglio non era poi così piccolo come gli era parso all’inizio, ma era ben lontano dal possedere quel fisico alla Schwarzenegger che lui gli aveva sempre mentalmente attribuito.
Senza contare poi che il ragazzino lo stava guardando con un’insopportabile aria di superiorità… ma chi si credeva di essere?
Da parte sua, Tetsuya considerava con crescente disgusto l’uomo che aveva di fronte. Alto, vasto, esuberante, insopportabilmente cialtrone. Non c’era in lui il minimo accenno di disciplina, di rigore. Nulla del guerriero perfettamente addestrato, nulla che desse l’idea di capacità, affidabilità, bravura.
E io dovrei collaborare con un simile ciarlatano?


– E così, tu saresti il famoso Tetsuya Tsurugi – buttò là Panzer, rigirandosi tra le mani la buccia della banana e guardandosi attorno nella vana ricerca di un cestino.
– Infatti – rispose asciutto il giovane.
– Beh, ti facevo diverso – Janvalutò se gettare la buccia dietro un tavolo; sentì lo sguardo di Silvia conficcarglisi tra le scapole e preferì soprassedere – Voglio dire, ti pensavo più… più grande, ecco.
– Anch’io ti immaginavo diverso – disse Tetsuya, pronto – Mi ero aspettato di conoscere un vero guerriero.
– Pensi che non sappia battermi? – sbottò Panzer, punto sul vivo.
– Penso che uno come te non sappia nemmeno cosa significhi pilotare un robot da battaglia – sibilò Tetsuya – Penso che tu non abbia la minima idea di cosa siano dedizione, sacrificio…
– Ragazzino, ho sulle spalle un fior d’addestramento!
– Non ne dubito – ovviamente, il tono di Tetsuya era quello di chi i suoi sacrosanti dubbi li ha, eccome.
Jantorse tra le mani la buccia di banana: – Mi stai dando del bugiardo?
– Dello spaccone, per l’esattezza.
– Ma si può sapere cosa mi rimproveri?
– Ti accontento subito – rispose Tetsuya, scandendo bene le parole per essere sicuro che il suo avversario non ne perdesse nemmeno una – Sei un odioso cialtrone, un ciarlatano maleducato, chiassoso, screanzato, villano, zotico, buzzurro, incivile e bifolco!
– Sì, ma parte questo?
Tetsuya strinse i denti e i pugni. Avesse potuto stringere anche il collo di Panzer, sarebbe stato più felice.
– Vedo che state facendo conoscenza – intervenne Silvia, che pur impegnata in una discussione con il professore non li aveva persi d’occhio un attimo.
– La prego di scusarmi, professoressa – disse subito Tetsuya – Non avrei dovuto essere scortese.
– Non ha nulla di che scusarsi – rispose Silvia, i cui occhiali dardeggiavano su Janlampi ustori – Non lei, signor Tsurugi.
– Prof, stai dicendo che ho fatto qualcosa che non va? – trasecolò Panzer.
– Io sto dicendo che non c’è nulla di quel che hai fatto che sia minimamente accettabile – puntualizzò Silvia, che amava essere precisa.
Jangrufolò un qualcosa che avrebbe potuto anche passare per una vaga richiesta di scuse; con un ultimo sinistro bagliore d’avvertimento, gli occhiali di Silvia lo lasciarono per tornare a dedicarsi al professore.
Dall’altra parte della stanza giunse una risatina divertita. Abituata alle intemperanze del suo compagno, per Mima Boss era un piacevole diversivo, un simpaticone dotato di finezza e cortesia.
Jantornò a voltarsi verso Tetsuya, che lo stava guardando come avrebbe guardato qualcosa che avesse offeso gravemente il suo senso estetico.
Deciso a mostrarsi amichevole, Janaccennò col capo verso Silvia e rivolse al proprio accipigliato interlocutore un’occhiatina “Sì, fa così ma in realtà è pazza di me”.
Tetsuya guardò Panzer, guardò Silvia (con un certo compiacimento, bisogna dire) e poi ancora, molto a lungo, tornò a fissare Panzer. Quale fosse la sua opinione in merito, anche un lattante l’avrebbe compreso benissimo.
Altro scoppio di risa di Mima. Jansi voltò di scatto verso di lei e s’oscurò in viso vedendola ridere fino alle lacrime ad una spiritosaggine di Boss.
– Ma che ci trova, in quello…! – sbottò, seccato.
– A te che importa? – rispose subito Tetsuya – Non hai la tua professoressa?
Panzer, che effettivamente ambiva Silvia ma che non avrebbe affatto disprezzato Mima se lei gliene avesse dato l’occasione, diede un’altra ritorta alla buccia di banana, tentando inutilmente di farvi un nodo.
– Non provarti a scherzare sulla professoressa! – esclamò.
– Io non scherzo affatto – Tetsuya dedicò un’altra occhiata a Silvia: un po’ attempata, si disse, ma decisamente interessante – È davvero una bella donna – aggiunse, perfido.
Jansbatté su un tavolo la buccia di banana, e lo fece con tanta violenza da farla rimbalzare e cadere a terra.
– Ti avverto, moccioso…!
– Tu avverti me? – scattò Tetsuya, ponendosi sulla difensiva.
– Da quando sono arrivato, non hai fatto che provocarmi! – continuò Panzer.
– Io? Io ti avrei provocato?
– Solo perché piloti quel coso, quel Mazinga, non puoi fare tanto il superiore! Pensi che qui siamo tutti imbecilli?
– Non tutti! – ringhiò Tetsuya – Solo uno!
– ALLUDI A ME? – ululò Panzer.
– Bravo. Ci sei arrivato da solo, complimenti.
SDENG! si udi' lontano
– Ma come ti permetti…!!!
– PANZER!!! – il ruggito di Silvia fece capire a tutti che la leonessa era vigile e pronta al balzo – Smettila immediatamente! Ma cosa ti è preso?
– È colpa sua – rispose lui, petulante – Mi ha insultato, mi ha dato dell’imbecille!
– Non è un insulto – sibilò lei – è una definizione.
Tetsuya ghignò, il che naturalmente mandò in bestia il suo già imbufalito avversario.
– Quel tuo coso, quel Mazinga… che poi, diciamocelo… – aggiunse, con ineffabile faccia tosta – …in fondo, quel tuo robot non è poi un granché. – vide gli occhi di Tetsuya assumere rapidamente le dimensioni di due piattini da dessert e aggiunse: – Devi ammettere che è un po’ superato. Quanto all’equipaggiamento…
– Vuoi dire… – Tetsuya annaspò, tentando di rimettere al suo consueto alloggiamento la mascella che gli era crollata – Vuoi insinuare che secondo te il Guttler… il Guttler, dico… è più perfezionato del mio Mazinga?
– Naturale.
– Tu sei pazzo… pazzo da ricovero!
SDENG! ancora
– Ah, io sarei pazzo? Secondo te, il tuo Mazinga è molto più equipaggiato del mio Guttler?
– Si capisce!
– Ma piantala! Scommetto che tu non hai… non hai… – annaspò, cercando disperatamente qualcosa, qualsiasi cosa che il Guttler possedesse a dispetto del Grande Mazinga. Passò mentalmente in rassegna tutte le armi del Mazinga (non si è sognato per anni di pilotare un mezzo senza conoscerne poi a menadito gli armamenti!), ma non riuscì a trovare nulla che gli mancasse rispetto al Guttler. Pensò allora ai particolari del mecha, agli accessori, ai più infinitesimi particolari… e finalmente trovò quel che cercava.
Tetsuya lo considerava col tranquillo sussiego dell’uomo superiore, un lieve ghigno che gl’increspava le labbra; ma ora Jangli avrebbe fatto rimangiare quella sua aria saputella.
– Ecco qua! – si frugò in tasca e ne cavò fuori una carta piuttosto spiegazzata – QUESTO so che non ce l’hai!
– E cosa sarà mai? – s’informò Tetsuya.
– Il poster del Guttler! TIÉ!!!

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art by Godzilla

Tetsuya strinse i pugni e contò mentalmente fino a duecentotredici. Non voleva uccidere quel tizio, ma sentiva ad ogni secondo che passava un bisogno sempre più forte di sangue, manco fosse stato il conte Dracula. Potessi dargli un gnocco sul naso! Uno solo!!!

SDENG! ANCORA!

– Ma che succede? – solo allora Tetsuya s’accorse di quello strano clangore. Sembrava venisse dall’esterno… andò alla portafinestra e guardò fuori.
Prati, dolci declivi, monti sullo sfondo; più in giù, il ridente paese di Caprino illuminato dal sole.
A poche decine di metri dal laboratorio, l’enorme, imponente massa del Grande Mazinga, immobile come una silenziosa sentinella. Tutt’attorno, i campi che avevano visto il Guttler muovere i suoi primi timidi passi, saltellando tra i fiori con l’agilità di una novella Heidi.
Tetsuya continuò a cercare la fonte del rumore, ma non vedeva nulla che potesse causarla… c’erano fiori, un lontano gregge di pecorelle, una placida mucca bianca e nera che…
Non tanto placida.
Fu allora che capitò qualcosa di orrendo, qualcosa che fece agghiacciare a Tetsuya il sangue nelle vene.
La mucca si allontanò trotterellando; poi, abbassata la testa e presa accuratamente la mira, caricò a tutta forza il tallone metallico di quello che, a suo parere, non era altro che un indesiderabile intruso.
Un’esclamazione in nipponico purissimo esplose dalle labbra di Tetsuya; il professore e Boss trasalirono, e persino Silvia, che conosceva piuttosto bene quella lingua, sobbalzò vivamente.
– Ma che succede? – esclamò Mima, che non parlava il giapponese – Che cosa sta dicendo?
– Ehm… – Boss arrossì penosamente – Te lo spiego più tardi…
– Ha detto “per la miseria” – disse seccamente Silvia, optando per una traduzione libera. Molto libera.
Anche Jansi era affrettato alla portafinestra: lo spettacolo gli fece allargare il cuore.
Conosceva quella mucca, la conosceva molto bene… si chiamava Bettina. La migliore, e più caparbia in assoluto, vacca da latte dell’intero circondario.
– Beh, non prendertela – sghignazzò, mentre Tetsuya masticava ulteriori termini in giapponese stretto – Quella è Bettina. Non c’è niente da fare, non sopporta i robot.
– Niente da fare? – ringhiò Tetsuya, armeggiando per aprire la portafinestra – Bisogna fermarla, altro che!
– Oh, poverino, hai paura che la brutta mucca cattiva ti danneggi la tua caffettiera? – ridacchiò Panzer.
SDENG! Nuova cornata.
Tetsuya spalancò la portafinestra e si fiondò fuori. Janlo afferrò per un braccio, trattenendolo e ritirandolo dentro al laboratorio: – Ehi, cos’hai intenzione di fare?
– Farmi uno scendiletto con quella vacca, se proprio vuoi saperlo! E ora lasciami!
– Mi spiace, ragazzo, ma quella vacca non si tocca.
– È una tua amichetta, vedo – ringhiò Tetsuya.
Jansi fece d’un bel cremisi intenso: – Questa me la paghi! Adesso ti strappo le basette e te le faccio ingoiare!
Tetsuya era un uomo d’azione: vedendo Janperdere tempo in chiacchiere, preferì passare all’attacco, mollandogli un gancio sull’orecchio destro.
– Ehi! – ruggì Panzer, furioso; impressionatissimo, Tetsuya gli allungò un pugno anche sull’orecchio sinistro, così, tanto per non fare differenze.
Silvia li guardò con palese disgusto: meglio che se la vedessero da soli e si sfogassero, si disse saggiamente. Mima e il professore si tennero pure loro in disparte; unico tra tutti, Boss la pensava diversamente. A suo parere, Tetsuya era stato ingiustamente aggredito da quell’energumeno urlante; ora lui, il suo più fedele amico, avrebbe rappacificato gli animi.
Deciso a fare qualcosa, anche se non sapeva bene cosa, afferrò una sedia e l’alzò sulla testa, avvicinandosi ai due che stavano intanto scazzottandosi come se non avessero desiderato altro dalla vita. Forse voleva scaraventare la sedia sulla zucca di Panzer, forse voleva solo minacciarlo… le sue reali intenzioni non si seppero mai. Proprio in quel momento, Janvibrò all’avversario un diretto che avrebbe dovuto schiantargli il pancreas; Tetsuya fu rapidissimo ad abbassarsi, e il colpo centrò Boss esattamente nel bel mezzo della ventina di chili di “buoni muscoli” che aveva all’altezza dell’ombelico. Con un urlo strozzato, Boss rovinò a terra, venendo testé incoronato dalla sedia.
Janghignò, soddisfatto; deciso a vendicare l’amico, Tetsuya scattò in avanti, sferrandogli un diretto al fegato di quelli, per intenderci, da frantumare all’istante qualsiasi calcolo alla cistifellea… ma il Fato, sotto forma della dimenticata buccia di banana, era in agguato.

image
art by thunderbreak

Tetsuya vi mise un piede sopra, scivolò e cadde in avanti, col risultato che il suo pugno colpì Januna trentina di centimetri più in basso dell’obiettivo, in piena don’t touch zone.
Con un ululato, Jancrollò con tutto il suo peso sul nemico, travolgendolo e ponendo finalmente fine alla contesa.
Silenzio.
Dal prato, Bettina guardò olimpica i tre umani che giacevano a terra in un mugolante mucchio scomposto. Dilatò le narici e sbuffò lievemente, esprimendo con quel gesto tutto il suo aristocratico disprezzo.
Quindi, voltatasi con grazia s’allontanò con l’incedere di una duchessa, facendo dondolare elegantemente il suo campanaccio.

SBAM!!!
"ADESSO BASTA!!!!" silvia batte' cosi' forte le mani sulla scrivania da far cadere la pila di libri a terra!

Tutti la guardarono spaventati NON per il tremendo urlo che aveva lanciato , ma per lo sguardo inceneritore con il quale li stava fissando!

"Vi rendete conto che siete le persone in cui la gente ripone tutte le sue speranze per la salvezza di questo pianeta ?
e voi cosa fate? BISTICCIATE COME DEI BAMBINI!!!!"
Tetsuya e jan abbassarono la testa incassando la lavata di testa , ma appena silvia si volto' per andarsi a sedere dietro la scrivania si lanciarono un ulteriore occhiata di sfida , per poi sedersi al loro posto.

Nigros prese la parola "Al momento non siamo ancora a conoscenza del luogo esatto dove questi esseri hanno la loro base , sara' pertanto compito vostro sorvolare tutta la zona sondandola con dei particolari scanner dei quali doteremo i vostri
robots "
"La priorita' comunque resta il recupero del ragazzo , se lo hanno rapito , vuol dire che sicuramente hanno qualche richiesta da fare , anche se sono oramai sono passati 3 giorni e ancora non .."

SILVIA NON FINI' NEMMENO DI PARLARE CHE UN ENORME BOATO RIEMPI' L'ARIA FACENDO TREMARE LA TERRA E TUTTI GLI EDIFICI DELLA ZONA , COMPRESO IL LABORATORIO


"Un terremoto!!!!!!" Esclamo' boss!
"No....questo non e' un TERREMOTO!" disse Nigros e schiacciando un bottone sull interfono pronuncio' "SALA CONTROLLO! SALA CONTROLLO! COSA HA CAUSATO IL BOATO?"

Intanto Tetusya e Jan erano gia' in piedi e pronti a schizzare via mentre attendevano trepidanti notizie dall interfono

"CZZZZZZ.....PROFESSORE! FAREBBE MEGLIO A VENIRE IMMEDIATAMENTE...C'E'.......OH MIO DIO!!! QUALCOSA STA VENENDO FUORI DALLA TERRA!!!!!"
"Suonate l'allarme......SIAMO SOTTO ATTACCO!!!!!.............Jan! Tsurugi! SAPETE COSA FARE!!!!"

Jan esulto' saltando a quasi un metro da terra si volto' verso tetsuya dicendo "ORA VEDRAI DI COSA E' CAP..."
ma non ebbe nemmeno finito la frase che noto' che Tetusya non era piu vicino a lui , scorse solamente che la porta era aperta
e passi spediti e decisi stavano attraversando il corridoio

"AAAAAAAAAAAAAAAARGH! MALEDETTO! ARRIVERA' PRIMA DI ME!!!!!!!!!!!!!!"
si diresse correndo verso la porta quando silvia lo afferro' per un braccio
"JAN!...niente colpi di testa!" lo sguardo di Sivlia era incattivito e deciso , Jan la guardo' ma era visibilissimo che la sua mente non era li
"JAN! MI HAI CAPITA ?"
"SI SI! ORA LASCIAMI ANDARE!!!" e con uno scossone si libero' della presa di Silvia

Si udirono dall esterno Un boato di motori , e il corpo del grande mazinga che stava gia' prendendo il volo!
Nigros , boss e Maimiri si affacciarono dalla finestra e osservarono il gigantesco robot sollevarsi da terra .
"Dottore! Dottore venga presto!!!!" Silvia era agghiacciata davanti al video mentre le immagini scorrevano davanti ai suoi occhi
i tre si avvicinarono , e fissarono anche loro sgomenti il video.
Due enormi braccia meccaniche che terminavano con giganteschi chele fuoriuscivano dal suolo disseminando distruzione tutto
intorno : Un infermo di Fiamme e Cemento che crollava era lo scenario che si era venuto a creare con gente che scappava o che restava uccisa sotto le macerie che schizzavano dappertutto , urla di disperazione arrivavano ai microfoni dell elicottero del laboratorio mentre i quattro non riuscivano a distogliere lo sguardo per lo sgomento.

"Mima!....prendi lady Gut e portati al luogo del disastro , il robot avra' sicuramente bisogno delle sue armi!
"Si signora!" Mima inforco' la porta correndo e si diresse all Hangar
"Ma ....dottoressa......io...." disse un boss spaventatissimo
"Venga signor Boss , noi ci dirigeremo insieme al dottor Nigros al centro di controllo , osserveremo la battaglia da li"


Intanto all Hangar di partenza:
"Forza Guttler........facciamo vedere a quello sbruffone chi e' il MIGLIORE!!!"

Il guttler era fermo sulla rampa di lancio: posto di schiena su una enorme lastra metallica posta in modo perpendicolare alla base , che lo innalzava dal suolo , dall altro lato della lastra posta con il ventre la rossa navicella di Jan.

"APRIRE L'HANGAR!" si udi' riecheggiare nell Hangar mentre Jan stringeva fortemente la cloche
Nell aria si sentiva l'assordante suono dell allarme e una accecante luce rossa che riempiva tutta l'area.
I portelli dell Hangar cominciano ad aprirsi lasciando uscire i raggi del sole all interno

"3................2...................1...............PARTENZA!!!"

Insieme , Robot e astronave schizzano fuori dall Hangar , lanciati verso il cielo fendendo l'aria come frecce scoccate da un arco di proporzioni immani : tagliano l'aria , la fendono aumentando sempre di piu' la loro velocita'.
Come una Immensa fenice di 30 metri il guttler si getta in picchiata verso l'alto per una nuova battaglia.
"JAN!........MALEDIZIONE! DIMINUISCI LA VELOCITA' ! RIMARRAI SCHIACCIATO DALLA FORZA D'URTO! NON
C'E' NESSUNA FRETTA! IL GRANDE MAZINGA E' GIA' SUL POSTO!!!"
si senti' urlare dalla radio.
Ma questo non fece altro che aumentare la bramosia di combattimento di Jan , la sua rabbia cresceva a ogni metro sempre di piu
La nave incurvandosi compie un giro su se stessa e freneticamente va a conficcarsi nella nuca del robot
che quasi si piega su se stesso dalla violenza d'urto

KLANG!

Come Cavaliere senza tempo il robot prima intreccia le braccia al petto poi le apre verso l'esterno , come in segno di grande potenza e ardore , scatenando mille e mille fulimini
"GUTTLEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEER...................... X!!!!!!!!!!!!!!! AZIONE!!!!!!!!!!!!!!!!"


Subito dopo di lui Si vede uscire la Lady Gut pilotata da Mima
"Mi raccomando mima.............tienilo d'occhio"
"Si dottoressa!" rispose prontamente Maimiri

image
art by Godzilla


FINE TERZA PARTE


PER COMMENTARE :
http://gonagai.forumfree.net/?t=26452389


Note a margine :
Racconto proposto da H.Aster / Godzilla
disegni di : Thunderbreak - kojimaniaca - godzilla
 
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PROSSIMAMENTE



image



"E TU SARESTI
IL GRANDE MAZINGA ?"





[IMG]image[/IMG]




"MA QUELLO.........!!!!!!!!!"
"NON E' POSSIBILE!!!!....QUELLO NON E' UN MOSTRO GUERRIERO!!!"
"OH MIO DIO! L'ORRORE CHE GENERANO I NOSTRI NEMICI NON HA CONFINI!!!"



art by Al_Hard



Edited by GODZILLA - GranMasterZilla - 15/4/2008, 22:02
 
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Molto tempo prima.
Seduto con le spalle contro un albero , Jan guardava l'erba muoversi mentre una fresca brezza pomeridiana muoveva i fili d'erba che si piegavano con dolcezza.........
Con i gomiti ben saldi sulle ginocchia e i pugni penzoloni e ben stretti , teneva la testa bassa e lo sguardo perso per i suoi pensieri
".........non ............io non ...................io non posso continuare..........non riesco a sorreggere sulle mie spalle tutto questo..."
mentre pensava queste parole il suo sguardo era sempre piu assente , gli occhi sempre piu spenti e smorti per la tristezza e il rancore che attanagliavano la sua anima e le sue membra
"...cosa ho? cosa ho io adesso? cosa mi e' rimasto?...niente ! NESSUNO!!!...tutte queste battaglie...tutti questi morti....io...io
li sento tutti sulle mie spalle...gravano su di me con un peso che io non posso sorreggere....non da solo...io...io sono rimasto..
da solo...."

Il vento che soffiava leggero gli increspava i lunghi capelli castani che coprivano completamente il suo viso triste e addolorato
quasi soffocandolo .
E soffocare fino a non respirare piu era l'unica cosa che avrebbe voluto in quel momento
"Perche' ...?...perche' continuare ? giorno dopo giorno...ogni giorno sempre piu gravoso dell altro...tutti che chiedono il mio aiuto...ma chi ,,,CHI...aiutera' me ...solo...sono rimasto ....solo..........."
SI ALZO' DI SCATTO E CON IL PUGNO DESTRO DIEDE UN COLPO VIOLENTISSIMO ALL ALBERO AL QUALE ERA POGGIATO
facendo volare via diverse foglie.......poi subito ancora il braccio sinistro scaglia un altro pugno
non ebbe nemmeno ritratto il braccio destro che ancora un pugno si scaglia contro il duro legno
finche' divorato dalla solitudine e dalla angoscia non rimase con la schiena ricurvo e la testa bassa sul petto .....mentre una lacrima comincio' a solcargli l'infreddolita guancia.
D'improvviso Jan si senti' spingere da dietro contro l'albero finendo per dare una forte , e dolorosa , testata contro l'arbusto !
"HEY!,,,MA CHI....!?!?!"
disse voltandosi di scatto!
Davanti a lui...BETTINA! Lo fissava con sguardo deciso , quasi lo volesse interrogare cercando di capire cosa stesse succedendo!



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art by woobinda70




"ah sei tu!....stupida vacca....!!!" allungo' il braccio e ripete' a voce alta' "VAI! VAI ! VAI A RIEMPIRTI LA PANCIA DI ERBA STUPIDA VACCA GRASSA!!!"
Bettina resto' a fissarlo.
"ALLORA? cosa hai da guardare stupida bestia? vattene! lasciami in pace!!!"
Bettina era inamovibile .Jan continuava a fissarla e non capiva cosa volesse l'animale , quando leggiadramente quest'ultima si volto' alla sua destra allungando il pezzato collo.
"che c'e'?...hai sentito odore di erba fresca ? vai forza...vai..."
Bettina resto' a fissare in lontananza , alche' Jan si volto' anche lui.
davanti ai loro occhi uno scenario che colpiva direttamente al cuore : L'intera citta' , ricca di palazzoni , negozi , strutture artistiche , in parte distrutta , in parte integra e in parte in ricostruzione. Centinaia e centinaia di persone che si riversavano nelle strade camminando e parlando , muovendosi , brulicando come formiche che agivano e interagivano.
Interi palazzi sconquassati e crepati dalle lunghe battaglie e attacchi dei mostri nemici , ma ricche e straripanti di operose persone che si affrettavano a ricostruire e ricomporre.
Jan guardando quella scena sentiva il peso di tutta quella distruzione ancora una volta . Non solo nel suo cuore , ma anche nei suoi occhi .
Calo' la testa e ricomincio' a rimuginare e dannarsi.Quando rialzo' la testa Bettina stava guardando altrove ......
Incuriosito segui' lo sguardo della vacca.
L'animale stava fissando tutto intorno . Jan come risvegliatosi da un sogno noto' di non essere solo in quella distesa erbosa ricca di collinette e animali che circolavano li intorno : Bambini , tantissimi bambini giocavano fra loro , coppiette sedute e sdraiate a guardare il cielo .
La sua attenzione si soffermo' su due ragazzini che potevano avere meno della meta' dei suoi anni che si concedevano un dolcissimo bacio sotto la accogliente ombra di un salice che sembrava piangere veramente per quanto fosse triste cio' che in realta' era nel cuore di Jan.
Poi , ancora, si soffermo' su un gruppo di bambini che giocavano : fra loro notava bambini bendati , o con vistose gessature che ricoprivano una mano o un braccio .
Questi bambini giocavano a palla freneticamente , sudati , con il sorriso sui visi , quasi stessero vivendo un esperienza bellissima.
Poco distanti da questi bambini c'era una bambina , in piedi su due stampelle che faceva il tifo gridando a voce alta il nome di uno dei ragazzini , esultando con un braccio e l'altro ben saldo su una delle due stampelle .
Jan mise bene a fuoco la piccola e non pote' non notare che la poverina aveva solo una gamba.
Il cuore di Jan sobbalzo' per un attimo togliendogli il respiro . Rimase a lungo quasi esistesse solo lei avanti ai suoi occhi che attirarono l'attenzione della ragazzina quasi con uno strano magnetismo.
La ragazzina si volto' di scatto mentre esultava verso gli amichetti , e sebbene una titubanza iniziale si rese subito conto chi fosse in realta' lo strano ragazzo che la stava contemplando
"HEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYYY!!!!!!!!!!!!"
La piccolina comincio' a correre sulle sue stampelle in direzione di Jan che vedendo la scena comincio' ad avvicinarsi a lei temendo che potesse inciampare e cadere .
"HEEEEEEEEEEY!!!!!!!!!!!!!!!!!" correva sempre piu velocemente , finche' non si trovo' davanti a Jan
"MA...ma...ma tu sei il pilota del GUTTLER !!!!!!"
"...I.....io....si ... sono io ....."
"Mamma mia ! CHE EMOZIONE!!!!!!! Non riesco a crederci!! Sei il mio piu' grande eroe!!!"
Jan rimase a bocca aperta mentre la fissava e udiva quelle parole
"RAGAZZI! RAGAZZI! C'E' JAN! IL PILOTA DEL GUTTLER !!!!"
I ragazzini fermarono il gioco e cominciarono a fissare da lontano il pilota , quando d'improvviso cominciarono a correre
esultando verso Jan .
C'era chi lo abbracciava
Chi lo ringraziava
Chi gli chiedeva di fare un giro sul guttler
Chi gli chiedeva un autografo
E ancora tante mille domande che lo lasciavano basito e incredulo per tanta gioia e tripudio

"JAN! TU SEI IL NOSTRO EROE! JAN! CACCIA I CATTIVI! FALLO PER NOI!!!!!"

disse uno di loro
e poi ancora
"JAN! MA MIMA E' LA TUA FIDANZATA ?"
"JAN QUANDO TORNERA' IL MIO PAPA'?'"
"JAN! TORNERA' TUTTO COME PRIMA ? VERO JAN?"


L'eroe li guardava ancora incredulo quando rispose "HEY RAGAZZI! SONO O NON SONO IL PILOTA DEL GUTTLER! DIAMINE SI!"

e tutti esultarono "EVVIVAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!!!!"
"RAGAZZI! andiamo a giocare a nerdoniani contro il guttler?"
"SIIIIIIIIIIIIII" risposero tutti!
"hey stavolta io voglio fare il guttler!"
"no io!"
"no io non voglio piu' fare il nerdoniano! non mi piace!!!"
e piano cominciarono ad allontanarsi
jan fissava fiero i ragazzini e ancora non riusciva a spiegarsi cosa fosse quella strana sensazione che gli stava crescendo dentro quando si riavvicino' la bambina con una sola gamba
"jan.....posso.....posso darti un bacio...?"
jan arrossi' un po e si abbasso' verso di lei. La ragazzina gli si strinse al collo e gli diede un lunghissimo
interminabile bacio sulla guancia , poi lo lascio' e piano si allontano' sulle sue stampelle.Jan rimase a fissarla.
Alche' la bambina dopo aver fatto pochi passi si fermo' , si volto' e disse "lo sai Jan..quando giochiamo io faccio sempre Mima!!!...VINCI PER NOI JAN!!!!"

Jan sgrano' gli occhi . Guardo' la bambina allontanarsi e comincio' a capire cosa era quel sentimento che gli stava crescendo dentro cosa fosse: era il desiderio di COMBATTERE E VINCERE.
Il giovane Senti' una presenza dietro di lui . Era Bettina che lo stava osservando .
"....he he he...stupida mucca......"
Bettina lo guardava fissandolo direttamente negli occhi come volesse dirgli altro.........poi volto' nuovamente la testa.
Stavolta bettina gli stava indicando un altro luogo .
Jan segui' ancora il suo sguardo e scorse da lontanto Parusia 3, la base del guttler.
Fra i tre alti palazzoni di Parusia 3 si scorgeva un ombra, un ombra facilmente riconoscibile : IL GUTTLER X !!!!!
FERMO. MASTODONTICO.ORGOGLIOSO. Il Guttler X sembrava osservare da lontano come sentinella la citta' , le persone , i palazzi , i bambini che giocavano , sembrava pronto a un qualsiasi segno dal cielo. Sembrava prontissimo ad intervenire in qualsiasi momento!
Jan fisso' il Guttler per qualche istante , poi rivolse lo sguardo a Bettina , e le disse
"SI....SI BETTINA! Io ce la posso fare ! Io posso sostenere quel peso..perche' e' il calore e la fiducia che hanno queste persone in me a darmi LA FORZA.E' da loro che posso trarre tutta la mia FORZA!!!"
LA MUCCA COMINCIO' A MUGGIRE fortemente , e ancora , e ancora e ancora , quasi volesse incutere potenza e forza e coraggio al suo interlocutore .
Jan le pose le mani sul capo e........
"JAAAAAAAAAAAAN! JAAAAAAAAAAAAAAAAAAN" Gridava a squarciagola Mima mentre si avvicinava a passo spedito verso il piloa "Ma dove diavolo eri finit....O CACCHIO!!!" la scena che si paro' davanti ai suoi occhi era alquanto assurda!
Jan stava tenendo Bettina per la testa abbracciandola calorosamente !!!!!
"OH! EHM!! ECCO IO !!!" incespico' parlando un imbarazzatissimo Jan ...!!
"....oh mio dio ! MA CHE RAZZA DI DEPRAVATO SEI!!"
"NO MIMA! VIENI QUI TI SPIEGO! "
e avvicinandosi goffamente alla sua spalla pronuncio' in modo imbarazzatissimo "
"NON TOCCARMI! ZOOFITA!!!"

E Bettina si allontano' fiera sballottando il suo campanaccio e muggendo lievemente.......


OGGI


image
art by godzilla



Il Guttler atterro' in mezzo alla citta' mentre il Grande Mazinga stava lottando contro due tremente braccia metalliche che terminavano con enormi , gigantesche chele !
Jan osservava da dietro la scena mentre tezuya concentrato nella battaglia squarciava via dal sottosuolo questi tremendi e lunghissimi arti che avevano fino a poco prima distrutto palazzi e strade!
Il grande boomerang giaceva conficcato in un grattacielo , orgoglio della citta' , mentre Il Robot si muoveva freneticamente
fra gli edifici abbattendoli senza nemmeno farci caso!
"MA QUANTE SONO!!!" Tetsuya sbotto' violentemente mentre il Grande Mazinga seminava il panico fra le persone che correvano urlando come impazziti e le vetture che si accartocciavano fra di loro fra cumuli di cemento distrutto
e fumo , fuoco e fiamme erano sparse dappertutto creando uno scenario apocalittico e decadente
"IDIOTA! TI RENDI CONTO CHE STAI FACENDO TUTTO A PEZZI!!!" grido' irato Jan dalla sua cabina
"MOCCIOSO! Ti rendi conto che queste maledette chele in pochi minuti hanno buttato giu' mezza citta'! Invece di stare li impalato cerca di darmi una mano!!!"
Il pilota del Guttler rimase impalato in mezzo ai palazzi mentre Mazinga squarciava quei tremendi arti dalla terra che sembravano sbucare ogni volta dal vuoto!
"JAN! MALEDIZIONE! VIENI AD AIUTARMI! NON STARE LI A GUARDARE !!!!"
Il Guttler si fece avanti cercando di evitare di distruggere quello che rimaneva dei pochi palazzi integri e si voltava intorno cercando possibili fuoriuscite del mostro "MALEDIZIONE! MA DOV'E' ? DOV'E'?"
"czzzzzzJAN!czzzzzzzJAN!"
"Dimmi mima! "
"Non rilevo niente da qui...credo che Tezuya abbia fatto fuori questo dannato mostro!"
"..UMPF...."


Intanto alla base
Silvia : Dottor Nigros cosa pensa ?
Nigros : Non so...e' alquanto anomalo questo attacco !....credo che ilpeggio non sia ancora passato.
I due stavano osservando la scena dalla stanza Principale del laboratorio con decine di schermi che mostravano diverse angolazioni dei due robot , e si cominciavano a fare le prime stime dei danni
Silvia : Tezuya! Jan! tornate alla base!
Jan :CZZZZZZZZZno aspettate! questa storia mi puzza troppo!CZZZZZZZ
Silvia: Jan, non discuttere gli ordini ! Rientrate...IMMEDIATAMENTE!!!
Tezuya : Hai sentito MOCCIOSO? posa il tuo giocattolo in garage e non disobbedire!

Nigros e Silvia si guardarono intensamente , come se sapessero che quella era una miccia che avrebbe fatto esplodere una grossa.grossissima bomba.

Mazinga stava raccattando i pezzi del nemico rimasti sparsi per le strade , mentre il Guttler con uno Jan silenzioso spostava i palazzi crollati sull asfalto cercando di facilitare le vie di fuga alle persone
"la prossima volta cerca di essere piu veloce quando entri in azione MOCCIOSO, o rischiamo di prenderle seriamente , e non puo' esserci sempre IL GRANDE MAZINGA a soffiarti il naso...." furono le ultime parole che si udirono da tezuya prima che arrivase quello strano suono venire dalle spalle del robot giapponese
KLANG! KLANG ! KLANG! KLANG! KLANG!

Tezuya ebbe appena il tempo di voltarsi , quando realizzo' che il Guttler si stava avvicinando a gran velocita' brandendo un poderoso maglio che ando' a colpire proprio in viso Mazinga


SBAAAAAAAAAAAAAAAAAAM!!!!!!!!!!!!!!
CRAAAAAAAAAAAAAAAASHHHHHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!


Il possente pugno del Guttler si poso' violentemente sul grugno del grande mazinga facendogli fare diversi metri in volo fino ad andare a sbattere contro un palazzone , per poi incastrarsi in esso

"JAN!" urlarono all unisono silvia e nigros !
"TEZUYA!!!" urlo' boss che stava osservando la scena insieme ai due scienziati
"JAN! MA CHE DIAMINE COMBINI!!!"

"Adesso mi hai proprio stufato Tezuya ! La tua arroganza ha superato ogni limite ! Cosa credi ? Che io sia una specie di spalla ?
L'eroe di questa citta' , di questo paese , SONO IO , non pensare di trattarmi come un pivello dell ultimo momento!"
Jan vomito' fuori queste parole con tutta la rabbia che aveva in corpo ; rabbia che aveva accumulato dal primo momento che Mazinga aveva messo piede al laboratorio

"JAN...per piacere calmati ....Non e' il caso di scaldarsi per una sciocchezza simile..potete risolvere la questione appena sarete fuori dai vostri robots con il dialogo!" intervenne la sempre solare Mima dall alto della Lady Gut che sorvolava la zona
"Jan....tira fuori Mazinga da quel palazzo e ritorna alla base...ADESSO!" disse silvia in modo freddo e deciso ai microfoni facendo risuonare la sua voce in tutta la cabina del Guttler

Jan rimase immobile mentre fissava Lady Gut sorvolare le macerie. Le sue labbra serrate non mostravano i denti che stavano digrignando talmente tanto che sembravano volersi spaccare da un momento all altro.
Tiro' verso di se la cloche e rispose a mezza bocca "va bene..."
Il polverone che si era creato dinanzi al Guttler non gli permetteva di vedere cosa ci fosse davanti a lui , vide solo Il Mazinga spuntare fuori come un indemoniato mentre Brandiva il Grande boomerang "MOCCIOSO..l'hai voluto tu!"
Tezuya si scaglio' con tutta la velocita' del suo robot contro il Guttler andandogli incontro con il braccio destro alzato con in pugno il Boomerang :
Il Guttler afferro' prontamente l'arma , e tenendola per i due capi si pose proprio di fronte a Mazinga
"ORA QUESTA ..FARA' UNA BRUTTA FINE!"
"NO! STA FERMO! NON FARLO!"

Si udi' un assordante rumore di acciaio che si piega e poi un tremendo SPACK!!!
Il Grande Boomerang spaccato in due parti!!!!
Tezuya rimase a bocca aperta dopo aver visto la scena! Il suo Boomerang , letale strumento bellico , che tanti nemici aveva squarciato e annichilito , divisa in due parti da un robot che sarebbe dovuto essere suo alleato!

Il Guttler afferro' con una mano il braccio destro dell avversario , mentre l'altra era ben salda sul suo collo

"JAN! FERMO! GLI STACCHERAI UN BRACCIO!!!" Maimiri strillo' con tutta la forza che aveva dentro
"RIZZO! spenga immediatamente il generatore del Guttler !!!" silvia disse voltandosi verso il collaboratore che le rispose
" DOTTORESSA! IL GUTTLER NON RISPONDE!! STA SUCCEDENDO DI NUOVO!!
"OH NO!!!" esclamo' Nigros !

"LA.....ngh LASCIAMI! LASCIA ....gggghhhIL BRACCIO ......ngh DEL ROBOT !!! MOCCIOSO!" disse tezuya mentre il Guttler teneva talmente in tensione il braccio di Mazinga che fortissime scariche elettriche di feedback cominciarono a imperversare nella cabina di pilotaggio !
Rumori di metallo che si contorceva provenivano dalla spalla
Mazinga era quasi in ginocchio davanti a Jan
Gli occhi del Guttler si illuminarono di una strana luce verde , e la spirale sulla fronte comincio' a brillare finche' dal suo petto
comincio' a fuoriuscire una strana nebbia nera che comincio' a girare vorticosamente fra i due formando come un cerchio sempre piu grande
STRAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAACCCCCCCCCCCHHHHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!!!!!!

UAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!

Il braccio di mazinga venne via . Sradicato come un albero dal suo terreno , mostrava cavi e scheletro metallico , con tanto di fiamme e piccole scariche che fuoriuscivano dalle estremita' appena lacerate.
Litri e litri di olio spruzzarono tutt intorno finendo addosso al Guttler e tutto il territorio circorstante

Sia Mima , che il personale della base rimasero a bocca aperta aterriti dalla scena : Il Guttler aveva strappato via un arto
al Grande mazinga facendolo cadere sulla sua schiena

Silvia si ricompose , tolse gli occhiali e si chino' verso il microfono che le permetteva di comunicare con Jan
"jan..........il gioco e' finito.....scendi immediatamente da quel robot e recati alla base, sei sollevato dall incarico di guida del robot"

"...HA HA HA HA HA!" si udi' chiaramente dai microfoni interni del laboratorio
"jan!...MI STAI ASCOLTANDO?" ripete' Silvia
"ALLORA !....TEZUYA...TSURUGI.......!" disse Jan
"ma cosa.........." pronuncio' silvia incredula
"NON MI SEMBRA CHE TE LA STIA PASSANDO TANTO BENE !!!" ripete' Jan
"Maledizione!! MALEDIZIONE!!! DISATTIVATE IL GUTTLER ! RIZZO! SI SBRIGHI A FARE QUALCOSA!!!" urlo' silvia sbattendo via il suo microfono mentre Nigros era seduto ad osservare degli strani valori che aparivano su uno schermo.
"ma dottoressa....." disse intimorito Rizzo
"i valori stanno rientrando ....Rizzo ! attivi i comandi remoti della navicella di agganciamento...fra tre minuti la situazione dovrebbe stabilizzarsi" disse Nigros in modo pacato e tranquillo.

Intanto un elicottero atterrava su Parusia 3


"ALLORA ?"
Jan era fuori di se . Con sguardo folle osservava il suo avversario sdraiato in terra e con il suo braccio ben stretto in un pugno

KLANG ! gli pose un piede sulla faccia e disse :

image



"E TU SARESTI
IL GRANDE MAZINGA ?"


Tezuya , con gli occhi iniettati di sangue , la testa che rimbombava , e un atroce dolore che gli leniva la mente , poco prima di svenire disse " MOCCIOSO........!!!!!!!"

"SGANCIAMENTO IN VIA DI EFFETTUAZIONE DOTTORESSA!" urlo' Rizzo!
"Riportate quel pazzo furioso qui.....voglio PARLARGLI!!!" disse silvia uscendo dalla stanza con passo deciso

La navicella agganciata alla testa del Guttler comincio' a vibrare stranamente
"EH ...MA COSA???..."
DISINSERIMENTO MODULO F4 - PREPARARSI AL DISTACCO disse una voce metallica che proveniva dall interno della cabina di jan
"NO ! NO! NO! NO! " Jan comincio' ad agitarsi dalla sua postazione cominciando a premere tasti a casaccio
"Non potete farmi questo! Lo avevo quasi sconfitto!!! No!!!!!!!!!!!!"

La Navicella si distacco' dal Guttler lasciando il robot immobile con ancora il piede sulla faccia del Grande Mazinga
e il dito puntato . jan si agitava e batteva i pugni chiusi contro il vetro mentre vedeva la figura del Guttler farsi sempre piu lontana .

NOTE A MARGINE :
storia di Godzilla - GMZ , illustrazioni di Godzilla - GMZ e AL_Hard , Woobinda70


Edited by GODZILLA - GranMasterZilla - 1/5/2008, 09:30
 
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Davanti a lui...BETTINA! Lo fissava con sguardo deciso , quasi lo volesse interrogare cercando di capire cosa stesse succedendo!



image
art by woobinda70








"..ma...DOVE LO STATE PORTANDO ???"



image
art by thunderbreak




"...sai perche' abbiamo scelto proprio te ?"












COMING SOON..........

PER COMMENTARE :
http://gonagai.forumfree.net/?t=26452389
 
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"ORA QUESTA ..FARA' UNA BRUTTA FINE!"
"NO! STA FERMO! NON FARLO!"





versione VARIANT

[IMG]image[/IMG]

Edited by GODZILLA - GranMasterZilla - 21/4/2008, 18:14
 
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"E TU SARESTI
IL GRANDE MAZINGA ?"

 
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