La mitica pizza di Casandrino è, oltre che un piatto tipico e squisito, patrimonio gastronomico e culturale di un paese, Casandrino appunto, che ruota nell'orbita di Afragola e che quindi ne è stato pesantemente influenzato dalla sua cultura (Afragolenismo).
Lo storico greco Polibio racconta come Casandrino venne conquistato dalle truppe imperiali Afragolesi nel 243 A.C.
Divenne prima colonia, poi provincia, infine definitivamente inserito nel distretto urbano afragolese in seguito ad un Senatus Consultum nel 196 A.C.
Sempre secondo Polibio, il toponimo Casandrino deriverebbe da un omaggio fatto all'imperatore Afragolese, dove pare avesse una sontuosa villa sulla via per Cardito (la famosa "Via della mozzarella").
L'episodio storico più celebre risale al 98 A.C.
In quest'anno Casandrino fu sottoposto ad un feroce assedio da parte dei Galli Puristi, che rinnegavano la cultura classica afragolese. La guerra fu affidata al console Caio Giuseppe Gervasio (passato alla storia con l'epiteto "Flagello dei puristi"), che sgominò in due leggendarie battaglie (battaglia di Fratta e battaglia di Grumo), nelle quali sgominò gli invasori. Il racconto di questa guerra, venne redatto da Caio Giuseppe in persona, nel suo celebre De Bello Forumistico, straordinario trattato che inneggia alla cultura tradizionale, contro le mode del momento.
I Galli Puristi si arrendono a Caio Giuseppe Gervasio (dipinto conservato nel museo di Go Nagai.net)