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Mazinga Z : il manga di nagai sbarca in italia !

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Ryo Asuka
view post Posted on 4/11/2009, 23:05 by: Ryo Asuka     +1   -1
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Talebano della Girella

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Beh, due parole sul manga per me ci stanno...

La storia che conosciamo noi - da cartoni e da manga di Ota - ha delle differenze belle grosse con quello che pubblicò all'epoca Nagai. Il design del robot, in primo luogo, è quello che verrà poi ripreso in Mazinkaiser: faccia meno "umana", Pilder bianco, bordi rossi che richiamano direttamente le cicatrici del geniale Juzo Kabuto. Mazinger è fin dall'inizio qualcosa di molto diverso da un robot nato per difendere la pace.
E', come dice lo stesso Juzo, un "mostro meccanico". Sarei curioso di sapere se viene proprio usato il termine Kikaiju (il nome usato per i mostri di Hell), ma il succo è che sarà Koji a spingere Zeta al bene. Non solo: non so quanto fosse nelle intenzioni di Nagai, ma all'inizio vediamo Mazinger animato da una sua volontà distruttrice, quasi come se la reale natura del robot fosse molto oscura... e il ruolo di Koji non consistesse tanto nello scegliere tra l'essere un dio o un demone, ma nel piegare al bene una creatura che sembra orientata in tutt'altra direzione. Questo demone è logicamente lo stesso di Devilman: Amon non è un alleato della razza umana, è la volontà di Akira che lo rende tale. Se la fusione demone-uomo crea Devilman, quella uomo-macchina crea Mazinger Zeta.
E' vero, questo tema non viene sviluppato poi più di tanto, ma è la base per i richiami fortissimi in Mazinsaga e nelle opere posteriori (perfino in quella roba tremenda che è Z Mazinger).
La trama di Mazinger è strana: per i criteri di adesso, alcune cose suonano molto goffe. La guerra con Hell,a d esempio, inizia a ben pensarci dal fatto che i mostri di Ashura si trovano al posto sbagliato nel momento sbagliato. Nonostante questo, le implicazioni sono molto più interessanti del corrispettivo "istituzionale": intanto non c'è alcun legame tra Hell e Juzo, non c'è un buono e un cattivo. Nessuno dei due vede nell'altro una minaccia.
E' Koji a prendersi delle responsabilità non da poco: la vita di altra gente sulle sue spalle. In questo senso, mentre nel Mazinger che noi ben conosciamo Koji è eroe per quello che fa a bordo del suo robot, nel manga di Nagai è eroe a prescindere, solo per aver preso fin dall'inizio una direzione chiara, forzandovi un gigante che non è stato costruito affatto per frenare le ambizioni di pazzi dittatori ma, in teoria, proprio per rendere al suo possessore "la vita più facile".
Altra grande differenza con il manga di Ota e derivati è - ovviamente - il "tocco" alla Nagai. Per quanto ci sia molto umorismo, nel manga sembra meno snervante e molto meglio distribuito rispetto all'opera "gemella". Gli stessi chiaroscuri marcatissimi e le fisionomie distorte creano un effetto di serietà anche a questa che, in teoria, dovrebbe essere l'opera con cui il Maestro si è rilassato da Devilman. Però, quando vedete il primo piano di una MAschera di Ferro scoperchiata, quando i robot iniziano a sprizzare olio che non ha troppe differenze col sangue e le Gamia fanno la fine che fanno... beh, vengono naturali i soliti dubbi sul concetto di "leggero" che ha Go.
Paradossalmente, questo Zeta ha lo stesso mood degli ultimi OAV e serie tv. Shin Mazinger ha preso moltissimo, animando intere tavole pari pari e riprendendo un mucchio di gag (compresa quella sulla "Scuola senza pudore", che mi ha davvero lasciato sbattezzato). Non solo: la struttura dei capitoli, considerata la questione sopraccitata delle "ingenuità" di trama, ha molto da sviluppo "moderno", rifuggendo abbastanza (almeno per questi due primi volumi) dal "mostro della settimana" e cercando di creare un'atmosfera di sottofondo. Sembra che Nagai abbia fatto un percorso inverso a Ota nella Mazinger Saga: dando una fortissima impronta personale nel primo capitolo della "trilogia".
Ecco, in questo Z - anche se in una forma differente - si sente davvero tanto Nagai. Con i suoi momenti demenziali, la violenza, le forme contorte dei mostri (alcuni dei quali non troppo diversi da demoni), il bene e il male netti ma mai del tutto impermeabili l'uno all'altro.
Bella inoltre la scelta di riproporre la stessa primissima edizione con il character design di molti personaggi nettamente diverso (Yumi su tutti, ma stando alle intro pure Blocken dovrebbe lasciarci abbastanza basiti).
 
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106 replies since 11/10/2009, 13:46   2625 views
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