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BACK TO 1980 Natale in casa GONAGAINET !

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icon13  view post Posted on 19/12/2009, 15:15     +1   -1
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SIGNORE E SIGNORI
IL FORUM VI FA I SUOI MIGLIORI AUGURI NATALIZI
NEL MODO MIGLIORE CHE CONOSCE !
PROPONENDOVI STORIE NATALIZIE A SFONDO GIRELLARO CHE VI ALLIETANO
IN QUESTE GIORNATE DI FESTA!
BUONA LETTURA !




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art by NIVALIS70 e COSEDIMARCO
concept by GODZILLA







BACK TO 1980 !







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FANFICTION




QUEST'OPERA E' A CURA DI : AMON114
link alle sue opere: https://gonagai.forumfree.it/?t=44180966

SPOILER (click to view)
CITAZIONE
Lapponia,
Una slitta volante trainata da renne viaggia a tutta velocità rasente una foresta innevata, uno stormo di minidischi la insegue. Sulla slitta un uomo anziano in uniforme bianca e rossa cerca disperatamente di mettersi in contatto con il centro ricerche, non ottiene nessuna risposta., un raggio
La colpisce e la slitta precipita al suolo.


Molto prima di vacanze di natale, il film che ha sconvolto un intera generazione
La Straforo Girella Production, presenta:

GLI UFO ROBOT CONTRO I MOSTRI DI BABBO NATALE.


Cast:


Burt Spencer è Babbo Natale,Cristian de Sica il Dottor Hell, Giangranco D’angelo è il Barone Ashura
Jerri Calà è Koji Kabuto, Marina Suma nel ruolo di Sayaka Yumi,Massimo Ciavarro è Tetsuya Tsuruji, Sabrina Salerno interpreta la prosperosa Jun Hono,il fascino conturbante di Scialpi presta il volto ad Actarus, Marina Suma , Isabella Ferrari interpreta Maria Grace Fleed.,
Con la gentile partecipazione di Veronica Castro( Mariana de “Anche i ricchi Piangono”) nel ruolo di Venusia, e di Arnold nel ruolo di Shiro.
Regia di Anonimo Suicida

Trama

Il Dottor Hell escogita un piano,sostituirsi a Babbo Natale per introdursi al Centro ricerche,il suo piano riesce,ma quando entra al centro,l’ambiente che trova non è proprio quello che si aspetta.Le feste di natale hanno riunito tutta la banda, da Actarus a Venusia a Jun e Tetsuya, e quello che succede è degno della migliore commedia degli equivoci, tanto che sarà un suo sfogo a tradirlo “ Ma io sto perdendo la guerra co sti Stronzi “. Sarà costretto,da un ghignante Koji a fare tutto il lavoro del vero Babbo Natale da egli stesso abbattuto,portandosi dietro uno stressante Shiro che lo inciterà al suono di ( cosa cavolo stai facendo Hellis?)
Tornato a casa un distrutto Hell guarda disperato Ashura, poi il suo sguardo si posa su una scopa appoggiata in un angolo, poi di novo su Ashura, - Rintracciate Subito la Befana , Ah Ah Ah Ah Ah !Questa volta me la pagherai Koji Kabuto



QUEST'OPERA E' A CURA DI : H. ASTER
link alle sue opere: https://gonagai.forumfree.it/?t=30613144

SPOILER (click to view)
CITAZIONE
NATALE IN CASA ADDAMS

– Gomez, che idea meravigliosa hai avuto! – esclamò Morticia.
– Mi era parso carino invitare i nostri colleghi della TV per un party di Natale – rispose il marito – E che splendido lavoro hai fatto tu, querida… gli addobbi di questa stanza sono sensazionali! – prese una mano della moglie e la baciò focosamente, ricordandosi per fortuna di togliersi il sigaro di bocca.
Morticia alzò gli occhi verso il soffitto, da cui pendevano ghirlande e ghirlande di cipresso infiocchettate con nastri neri bordati d’oro – Gomez, caro, ne sei sicuro? Pensi che queste decorazioni siano davvero appropriate?
– Querida, certo che sì! Cosa c’è, hai paura che il cipresso non vada bene?
Colta da un legittimo dubbio, Morticia corrugò la fronte: – Caro, forse i nostri ospiti avrebbero preferito l’abete. È più tradizionale.
– È banale e scontato, lo usano tutti! Ma in fondo, anche il cipresso è un sempreverde, no?
– Forse hai ragione – Morticia parve rasserenarsi: ma sì, i cipressi erano alberi che mettevano il buonumore solo a vederli… e poi, Gomez gliene aveva portato a casa intere bracciate, un paio di giorni prima. C’era stata una grande disponibilità di cipresso, visto che al vicino cimitero avevano appena cominciato la potatura. – Pensi però che i nastri vadano bene, caro?
Gomez parve molto sorpreso: – Credi che qualcuno abbia a ridire sul fatto che sono neri?
– No, il nero è un colore così elegante… il problema è il bordo d’oro. Non pensi che sia troppo frivolo?
– Forse sì – ammise Gomez – Ma ormai non è più il caso di pensarci, i nostri ospiti stanno per arrivare. Dov’è lo zio Fester?
– Eccomi qui! – Fester si fece avanti portando un enorme pupazzo vestito di rosso; ad un esame più approfondito, ci si accorse che rappresentava un fantasma vestito da Babbo Natale: – Ho portato anch’io la mia decorazione per la festa! Che ve ne pare?
– Molto bello, zio Fester – disse Morticia – Ma scusa… che cosa dovrebbe rappresentare?
Lo zio parve un po’ seccato da una simile domanda: – Morticia… ma è lo Spirito Natalizio!
– Stanno arrivando gli ospiti! – Pugsley e Mercoledì giunsero portando grandi vassoi colmi di ragni fritti e ali di pipistrello candite preparati personalmente da Mammà, che quel giorno stava facendo gli straordinari in cucina.
Sul tavolo trasformato in buffet era stata posta una tovaglia nera ricamata in argento; candele viola gettavano una luce spettrale sui grandi volatili arrosto che facevano bella mostra di sé. Tutt’attorno, vassoi colmi di squisitezze che andavano dai grugni di tapiro farciti alle uova di coccodrillo glassate al miele.
Morticia e Gomez guardarono dalla finestra. Automobili, motociclette e persino qualche cavallo stavano posteggiando proprio dietro casa Addams; dal cielo scesero aquile lunari, astronavi, un robot gigantesco e persino un raggio teletrasportatore.
– Mi sembra che siano tutti – esclamò Morticia, soddisfatta.
La porta si spalancò e una vera e propria fiumana di gente irruppe all’interno; Lurch ebbe un gran daffare per strappare i cappelli dalle teste di tutti i loro ospiti, ma da quel lavoratore coscienzioso che era riuscì nell’impresa, anche se alcuni invitati ebbero di che ridire. Sentendosi sottrarre violentemente il casco dalla testa Tetsuya esclamò qualcosa di poco parlamentare, e Kojak strappò di mano a Lurch il proprio cappello; impassibile, il maggiordomo agguantò il copricapo, il poliziotto tentò di resistere e dopo un breve tira tira il domestico ebbe partita vinta.
Per qualche istante fu tutto un susseguirsi di saluti e convenevoli, poi gli ospiti si riversarono nella sala. Con gran disappunto della moglie Mildred, George puntò deciso al divano di casa; Candy e Remi cominciarono da subito a guardarsi in cagnesco, mentre il capitano Kirk restava imbambolato a fissare le tre Charlie’s Angels, semplicemente sensazionali nei loro miniabiti natalizi rossi bordati di pelliccia bianca. Lupin, il terzo a portare un simile glorioso nome, s’aggirava tra gli ospiti, occhieggiando le signore presenti.
La porta s’aprì un’ultima volta e finalmente entrò lui: l’odioso degli odiosi, il più insopportabile cattivo del piccolo schermo, J.R. Ewing in persona, con tanto di stivaletti da cowboy, completo impeccabile blu, sorriso di circostanza e stetson in testa – quest’ultimo scomparve subito, agguantato prontamente dall’inarrestabile Lurch.
In un angolo, Candy e Remi stavano elencando le proprie disavventure, enfatizzandole opportunamente. Erano due orfanelli sventurati, tanto buoni, commoventi e strappalacrime: in quel momento, si odiavano a morte.
Non molto lontano da loro, anche due adulti stavano aprendo le ostilità.
– Le nostre avventure sono sensazionali, è innegabile – apparentemente, il capitano Kirk stava parlando ad un invitato, ma in realtà le sue parole erano dirette a John Koenig, comandante della Base Lunare Alpha, che poco più in là non perdeva una sillaba – Noi esploriamo pianeti, viaggiamo attraverso le galassie, giungiamo là dove nessun uomo è mai giunto prima…
– Non mi dire…! – esclamò il suo interlocutore.
– E noi, allora? – intervenne ruvidamente Koenig, che non ne poteva più di star zitto davanti a tanta provocazione – Anche noi viaggiamo nello spazio!
– Solo perché vi trovavate sulla Luna quando è stata bocciata via dall’orbita terrestre – rispose Kirk, condiscendente – Mentre noi…
– Appunto, noi siamo stati costretti a vivere le nostre avventure, che se mi permetti sono decisamente drammatiche…
– Non litigate – tentò di metter pace il loro interlocutore.
Kirk fece un sorrisetto di sufficienza: – Koenig, dici di vivere avventure drammatiche… e indossi quella specie di pigiamino con la manica colorata? Ma per piacere!
– Parli tu! – rispose Koenig, dardeggiando fiere occhiate sull’uniforme gialla di Kirk – Vi manca solo l’orsacchiotto, e siete pronti per andare a nanna!
Spazientito, Kirk afferrò l’avversario per il bavero del pigiamino… pardon, della tuta, Koenig fece altrettanto, e subito il loro interlocutore s’intromise, separandoli.
– Le uniformi non sono così importanti – esclamò – Non credo che sia il caso di litigare per questo.
– Infatti! Noi litighiamo per capire chi è il migliore! – puntualizzò Kirk.
– Comunque, quel che conta è chi ha avuto gli episodi più avventurosi! – sbottò Koenig.
– Ma… – cominciò l’altro, venendo subito zittito da entrambi i comandanti.
– Scusa, ma tu non puoi capire – disse Koenig.
– Noi abbiamo viaggiato nello spazio, sai – si premurò d’informarlo Kirk.
– Ce la vedremo tra noialtri navigatori del cosmo – concluse Koenig.
– Molto bene, allora è meglio che un profano come me lasci che discutano due viaggiatori intergalattici come voi – e Harlock s’allontanò ghignando.


Tenendosi stretta al cuore la sua bambola senza testa, Mercoledì continuava a guardare una delle invitate, una bellissima donna alta e bionda. Alla fine la bambina non resistette e si fece avanti.
– Ciao, io sono Mercoledì – alzò il giocattolo – E questa è la mia bambola preferita.
La donna era un animo forte e non batté ciglio alla vista di quella pupattola senza testa – Ciao, Mercoledì. Che bella bambola… come si chiama?
– Maria Antonietta!
– Oh – rispose lady Oscar.


Quella festa stava rivelandosi una vera noia. J.R. girellò per la sala con fare scocciato, allentando qualche gomitata qua e là giusto per non smentire la meritata fama di colossale carogna; adocchiò poi una bottiglia posta su uno scaffale e vi puntò deciso. Chissà che non fosse un buon bourbon… o almeno un brandy d’annata.
Non c’era etichetta; J.R. tolse il tappo, e subito una nuvoletta rosa si sprigionò dalla bottiglia, condensandosi in Jeannie, con tanto di pantofoline orientali, pantaloni da odalisca e lunghissime ciglia frementi.
– Grazie d’avermi aperto, padrone! – esclamò, giuliva.
– …Padrone…? – ripeté J.R., che non era sicuro d’aver capito bene.
– Ma sì… Tony! Ma che ti è successo? Sei così… così diverso…
– Diverso in che senso?
– Sembri più… più vecchio. Sì, molto più vecchio.
Vecchio… J.R. ebbe come un mancamento. Proprio in quel momento, Lupin lo urtò inavvertitamente, pestandogli un piede.
– Ehi, sta’ un po’ attento! – sbottò J.R., risentito.
– Scusa, amico, non l’ho fatto apposta – Lupin fece un ampio sorriso canagliesco, prima di voltarsi per puntare verso il buffet.
– Fermo là, bello! – rapidissimo, Kojak afferrò Lupin per un polso e gli torse il braccio dietro la schiena: – Adesso sputa la grana!
– Quale grana? – chiese J.R.
– La tua grana, tesoro. Questo bel tipo ti ha fregato i verdoni sotto al naso.
– Ma io non ho fatto niente! – cominciò Lupin; s’interruppe vedendo arrivare come una sola donna i tre Angeli di Charlie.
Fu un attimo: Kelly e Jill lo afferrarono inchiodandolo al muro, e Sabrina cominciò a perquisirlo: impiegò pochi secondi per recuperare il portafogli, ancora pieno, che restituì allo scocciatissimo J.R.
– Ma come, bella, hai già finito di perquisirmi? – esclamò Lupin, profondamente deluso – Se vuoi continuare la caccia al tesoro, il premio migliore è ancora lì, al suo posto… basta che tu mi metta le mani addosso.
– Piantala, furbone – Kelly si fece dare da Kojak un paio di manette e bloccò i polsi di Lupin.
– Adesso andiamo a farci un giretto – disse Jill.
– Sono tutto vostro! – giubilò Lupin – Signore, fate di me quel che volete! Fatemi TUTTO!
– Tutto? – chiese Sabrina.
– Tutto tutto? – domandò Jill.
– Tutto tutto tutto? – chiese a sua volta Kelly, la voce che era un sussurratissimo invito.
L’immagine fuggevole di Fujiko passò rapidamente nella mente di Lupin… ma Fujiko era una bella donna, e queste erano tre. C’è una bella differenza.
– Tutto quel che volete! – esclamò, giulivo.
– Benissimo! – e con un unico movimento perfettamente sincronizzato, le tre angeliche creature spedirono Lupin dritto nelle grinfie di Kojak – È tutto suo, tenente.
– Grazie, bellezze! – Kojak l’afferrò e prese a tirarselo dietro – Andiamo, Manolesta! Ho giusto una cella vuota da riempire.
– No, un momento – cominciò Lupin – Io non intendevo…
– Avevi detto “tutto” – sorrisi radiosi e voce da Celeste Empireo, le tre Charlie’s Angels lo salutarono mentre Kojak, recuperato finalmente il suo cappello, lo strattonava bruscamente via.
Nessuno fece caso alla partenza di Kojak e relativo prigioniero, erano tutti troppo occupati a chiacchierare, litigare o semplicemente cercar di capire se le squisitezze preparate sul buffet fossero commestibili o meno.
In un angolo si ergeva un grande cipresso decorato con nastri neri e costellato da una miriade di candeline viola cupo; con certosina pazienza, Mano le stava accendendo una ad una, e le fiammelle gettavano una lugubre luce tutt’intorno.
– Quell’albero è molto resinoso – osservò Mildred – Con quelle candele potrebbe incendiarsi!
– Magari…! – esclamò festosamente Gomez.
– Con un po’ di fortuna… – aggiunse placidamente Morticia.
– Hai sentito, George? GEORGE! – ululò Mildred, furiosa nel vedere il pigrissimo marito sprofondato in un divano, intento a guardare la TV. Era la televisione di casa Addams, cioè completamente priva di valvole, tubo catodico eccetera, ma per George andava benissimo pure quella.
– Hai urlato qualcosa, cara? – chiese lui, imperturbabile.
– Ma George, durante la festa non puoi stare a guardare la TV!
– Perché no? Mi rilassa. E poi è sempre meglio quello che dicono alla TV di quello che dici tu.
– Ma quella TV è rotta, non dicono niente…
– Appunto!
– GEORGE!!!


Nel loro angolo, Candy e Remi stavano frignando a più non posso, nell’evidente intenzione di stabilire chi tra loro due fosse meritevole del titolo “Cartone Più Lacrimevole”; J.R., che i bambini non li amava nemmeno in fotografia, allungò uno sberlone ciascuno: – Ecco. Così, almeno, piangerete per qualcosa!
Compiuta una delle sue molte malefatte quotidiane, sentendosi in pace con la propria pelosa coscienza J.R. provò il desiderio di fare qualcosa di veramente insolito, così, tanto per vincere la noia. Fu per questo che ebbe un rarissimo impulso di bontà (a Natale poteva capitare pure a lui!) e disse qualcosa di gentile alla padrona di casa: – Non erano male, quei tacchini.
Morticia sbarrò gli occhi, inorridita: – Tacchini?!
– Autentici condor delle Ande, farciti con erbe aromatiche – spiegò premurosamente Gomez.
– È una ricetta speciale di Mammà – aggiunse Morticia – Usa delle erbe che coglie personalmente.
– Oh sì, la palude ne è piena – completò Gomez.
– Dov’è il bagno? – rantolò J.R.


Ormai, Candy e Remi stavano rotolandosi a terra nel vano tentativo di distruggersi l’un l’altro; per quanto ce la mettessero tutta, entrambi appartenevano alla categoria Protagonista Rognato, per cui tutti i loro sforzi non approdarono ad un granché. Tutto quel che facevano era in pratica strillare e fare una gran confusione.
– Come dico sempre – commentò Cliff Robinson, guardandoli e scuotendo la testa – è infinitamente meglio far nascere cento marmocchi che crescerne uno solo.
Andò poi alla finestra per dare un’occhiata fuori, scostò distrattamente le tendine di pizzo nero e notò qualcosa che decisamente non gli tornava: – Ehi, di chi è il Goldrake qua fuori?
– È mio – sbottò Tetsuya, seccato – E non è Goldrake, è il Grande Mazinga.
– A questo punto, Goldrake o Mazinga fa un po’ lo stesso – rispose Robinson.
– Lo stesso? – s’indignò Tetsuya.
– Io comunque non credo che fare i fanghi di bellezza migliori molto l’aspetto d’un robot.
– Quali fanghi? – colto da un orrendo sospetto Tetsuya si precipitò alla finestra e subito esplose in un’esclamazione decisamente non da fascia oraria protetta; corse fuori di casa, subito seguito da praticamente tutti i presenti.
Uno spaventoso spettacolo si presentò loro.
Il Grande Mazinga era sprofondato quasi per intero nella palude: solo la testa ne emergeva, ed era evidente che entro breve anche quella sarebbe scomparsa. Tetsuya prese a lanciare selvaggi ululati: gli era stato raccomandato di parcheggiare il robot proprio nella palude, e lui si era fidato! E ora…?
– Ma Gomez – disse Morticia – Sei stato tu a dirgli di mettere Mazinga nella palude?
– Certo, querida – rispose soddisfatto suo marito – È un robot molto ingombrante, nella palude c’è un sacco di spazio.
– Ma mio caro, la palude è composta di sabbie mobili!
Gomez parve considerare la cosa: – In effetti mi ero dimenticato di questo particolare.
– Il mio Mazinga! – urlò Tetsuya – Tra pochissimo sarà scomparso!
– Esattamente tra tre minuti e cinquantasei secondi – l’informò premurosamente Spock.
Normalmente, Tetsuya sarebbe esploso in termini invero poco gentili; in quel momento, si sentiva distrutto, e non poteva far altro che fissare il suo robot che spariva sempre più… sempre più…
Tutti erano immobili attorno a lui, costernati, osservando impotenti il gigante di metallo che affondava… e fu allora che si udì la voce tranquilla di Fonzie: – Ragazzi, invece di star qui a guardare io direi di tirare quel coso fuori dal fango.
– Sono perfettamente d’accordo, signore – rispose Spock – Forse voi siete in grado di estrarre il Grande Mazinga dalle sabbie mobili?
– Io no – Fonzie fece schioccare il pollice verso Jeannie – Ma lei sì.
Spock inarcò un sopracciglio: – Interessante.
– Davvero, puoi farlo? – chiese trepidante Tetsuya.
– Ma certo che posso – rispose Jeannie, che non s’aspettava tanta meraviglia: in fondo, lei era un genio, no? Battè le ciglia, e subito il Grande Mazinga guizzò fuori dal fango, restando sospeso a mezz’aria sulle loro teste.
– È molto sporco – osservò Morticia.
– Non potresti metterlo a nuovo? – chiese Gomez.
– Subito! – Jeannie battè ancora le ciglia: una pioggia di schizzi di fango ricadde sui presenti, e un istante dopo il Grande Mazinga era tornato perfettamente pulito e luccicante. Con un aggraziato volo, il robot atterrò, posandosi stavolta sulla terraferma. Un nuovo battito di ciglia, e dalle braccia aperte del robot ricaddero ghirlande e ghirlande di lucette multicolori.
– Così è più natalizio – commentò soddisfatta Jeannie.
Tetsuya masticò amaro: non gli pareva serio che il suo mortale robot, funesta macchina da guerra, si fosse trasformato in una sorta di gigantesco albero di Natale, ma comunque non era il caso di guardar tanto per il sottile, e… e…
Vacillò, tese un dito tremante verso il robot: – Cosa… cosa gli hai fatto?
– L’ho rimesso a nuovo – rispose quell’incosciente di Jeannie – Adesso è lustro e scintillante.
– Troppo scintillante! – Tetsuya ebbe come un mancamento – Che hai fatto alla sua vernice?
– Niente. L’ho solo rivestita di glitter. Non vedi come luccica bene?
Tutti guardarono Mazinga: sembrava completamente cosparso di lustrini… al suo confronto, una livrea da circo sarebbe parsa sobria e discreta. Qualche sghignazzata cominciò a levarsi dal gruppo.
– Sei stata molto gentile – disse Tetsuya, sforzandosi di parlare ancora con voce umana – Ora però potresti togliere quei dannati glitter?
– Mi spiace – Jeannie si strinse nelle spalle – Non posso farlo.
S’allontanò con calma, ignara del fatto che Tetsuya era stato sul punto di commettere un genicidio. Quanto all’infelice pilota del Grande Mazinga, sospirò pensando che avrebbe passato i giorni successivi a ridipingere il suo robot… non avrebbe potuto presentarsi così in battaglia, non sarebbe stato serio! Se l’avessero visto così, i mostri di Micene sarebbero morti dal ridere – e uccidere dalle risate il proprio nemico non è degno d’un serio guerriero.


Rientrati che furono nella sala, gli invitati ripresero a ridere e chiacchierare; all’esterno erano rimasti solo Pugsley e Mercoledì, che avevano cominciato a far scoppiare razzi e petardi.
Un’improvvisa esplosione spaventosa scosse la casa fin dalle fondamenta.
– Questa è Mammà – commentò dolcemente Morticia.
– Deve aver dato fondo alle mie scorte di dinamite – Gomez prese a sgranocchiare un’ala di pipistrello.
– Poverina, ha tanto faticato per questa festa, è giusto che abbia i suoi piccoli divertimenti – concluse Morticia.
In un angolo s’era creato una sorta di complessino: Spock aveva cominciato a pizzicare la sua arpa vulcaniana, Harlock stava suonando la sua ocarina, Lurch si era messo al clavicembalo. Morticia non resistette e cominciò ad eseguire i suoi più spericolati gorgheggi. Stavano eseguendo una canzone natalizia… una diversa per ciascuno. L’insieme era melodioso ed incantevole – secondo il metro Addams, si capisce.
Il capitano Kirk e il comandante Koenig stavano continuando a confrontare le rispettive avventure, denigrando bassamente le imprese altrui ed esaltando le proprie. Candy e Remi, vista l’inutilità di cercare di sopprimersi l’un con l’altro, si voltavano ostentatamente le spalle tenendosi il muso. Fester girava per la sala tenendo in bocca la spina d’una collana di lucine, che scintillavano come un’aureola multicolore sul suo lucido cranio pelato. Lady Oscar, fatta segno di esplicita ammirazione da parte di J.R. (leggi: palpata sul fondo dei pantaloni) aveva estratto la spada ed affettato la cravatta dell’importuno. Accomodatosi accanto a George, Cliff Robinson continuava a sparare battute a raffica, ignorando le sarcastiche frecciate del suo interlocutore. Seduto in mezzo alle tre Charlie’s Angels, ignaro d’aver destato tanta ammirazione in quei cuori femminili, Tetsuya stava descrivendo, con abbondanza di particolari, lo scontro più cruento da lui sostenuto contro i mostri di Micene. Su tutto, di tanto in tanto svettava, inconfondibile e squillante, la voce di Mildred: – Oh, GEORGE!!!


Esasperata dall’insopprimibile pigrizia del consorte, Mildred si ritirò in un angolo. Era così afflitta… aveva tanto atteso quella festa, un invito degli Addams non si riceve certo tutti i giorni! Aveva anche studiato con tanta cura il look: si sentiva molto affascinante, con la camicetta in lamè dorato, la gonna color fiamma e gli orecchini a forma di enormi stelle di Natale… sperava che la sua mise avrebbe attizzato antiche, dimenticate braci… ma da George non c’era da aspettarsi le vampe della passione.
Nemmeno un misero focherello, che dico? un cerino. Niente.
Che tristezza…
– Hey! Un broncio simile alla festa di Natale? – Fonzie fece il pollice verso – Così non va bene, tesoro.
Mildred si soffiò il naso nel suo fazzoletto taglia lenzuolo: – È tutta colpa di George, mio marito… Mi trascura, non fa che starsene su quel dannato divano a guardare quella dannata Tv… una moglie ha bisogno di qualcos’altro, di tenerezza, complicità, sesso… ehm, attenzioni. Ma non c’è nulla che possa smuoverlo… nulla! Calma piatta. Tutto dorme, niente si sveglia. – tirò su col naso, rifletté un istante ed aggiunse: – Ammesso che poi ci sia ancora qualcosa che possa svegliarsi!
Fonzie, cuore d’oro di vero cavaliere sotto il rude aspetto da duro, non resistette: – Io un’idea ce l’avrei…
Cinque minuti dopo, George vide con profondo disgusto la moglie farsi avanti, un oggettino dorato tra le mani: – Cosa vuoi, ancora?
– Solo darti questo – lei gli consegnò l’oggetto prima di voltarsi ed andare ostentatamente verso la porta d’ingresso, dove l’attendeva Fonzie; salutati i padroni di casa, i due uscirono.
Un rombo, e la Harley di Fonzie li portò via, verso un radioso futuro.
George, ammutolito, si guardò svagatamene in giro: – Ma che significa? Dov’è andata?
Cliff Robinson gli tolse di mano ciò che gli aveva dato Mildred: era un cerchietto con due corna dorate da renna. Senza una parola, le infilò sulla testa di George: – Posso sbagliarmi, ma queste sono un larvato messaggio.


Dopo aver vomitato con comodo ed essere riemerso finalmente dal bagno, e dopo aver inutilmente manifestato a Lady Oscar la propria ammirazione, J.R., con al collo quel che restava della sua costosa cravatta, cominciò a chiedersi perché avesse accettato l’invito.
C’erano tre cose sole che potessero interessarlo: il potere, i soldi e le donne.
Quel party natalizio e il potere avevano ben poco da spartire.
Circa il denaro, i presenti erano quasi tutti più o meno spiantati, per cui c’era ben poco da sperare anche in questo campo.
Quanto alle donne, la faccenda era diversa. La spadaccina alta e bionda era notevole, ma decisamente da prendere con le molle. I tre bocconcini vestite da Babbo Natale erano monopolizzate da quel tizio con la tuta spaziale, quel tal Tetsuya; restavano comunque altre femminucce interessanti… ad esempio, la genietta non era affatto male.
Deciso a darsi da fare, J.R. si guardò rapidamente in giro: seminascosta in un angolo, scorse una grande bara nera decorata da alcune violacee candele semisciolte. Per quanto J.R. fosse un tipo aperto ad ogni esperienza, non aveva mai pensato ad una bara come location per un amoroso téte-a-téte; e l’idea lo stuzzicò immediatamente. Puntò dritto su Jeannie, che stava mordicchiando con cautela uno scorpione inzuccherato, l’acchiappò per un braccio e, da vero uomo che non deve chiedere mai, la trascinò dentro nella bara chiudendo il coperchio.
Per qualche secondo vi fu un certo trambusto; poi lei schizzò fuori dalla cassa, guance in fiamme e vestiti in disordine. Jeannie si ricompose, assunse un’aria molto dignitosa e a testa alta tornò in mezzo alla folla.
Nella bara regnava il silenzio più completo.


Gli ultimi saluti s’intrecciarono, astronavi, motociclette, automobili e cavalli ripartirono riportando via tutti gli ospiti; finalmente soli nella loro casa così improvvisamente silenziosa, Morticia e Gomez caddero stremati su due poltrone.
– Una festa molto riuscita, anche se quest’anno non s’è incendiato l’albero – commentò Gomez, soddisfatto.
Morticia non rispose, corrugando la fronte.
– Querida! Che cosa succede? – si preoccupò lui.
– Ho l’impressione di non aver più visto uno dei nostri ospiti – mormorò lei, assorta – C'est étrange…
– Trishi! Hai parlato francese! – con un unico balzo Gomez raggiunse la moglie cadendo in ginocchio ai suoi piedi, le afferrò un braccio e cominciò a baciarle la mano, il polso, l’avambraccio, seguendo un percorso ormai abbondantemente collaudato; fu proprio allora che arrivò Lurch, con un oggetto in mano.
– Rimasto cappello – brontolò, mostrando lo stetson.
– Non era di quel cowboy? – domandò Gomez.
– J.R. Ewing – confermò Morticia – Lurch, sei sicuro che non sia qui in casa da qualche parte?
– Ho capito – Gomez si alzò aggiustandosi il vestito – Vado nello scantinato a controllare la vasca degli alligatori di Mammà. Non sarebbe il primo ospite che la scambia per una piscina.


Lo ritrovarono il sedici gennaio, quando Lurch aprì la bara per passare il battipanni sull’imbottitura.
Era un peluche a forma di porcellino rosa, alto un metro e ottanta e vestito con un distinto completo blu con la cravatta tagliuzzata.
Bastò un’occhiata agli stivaletti da cowboy per capire di chi si trattasse; ma come fosse finito lì dentro, e perché avesse assunto quell’inconsueto aspetto (“È migliorato!”, commentò Gomez, giulivo) rimase uno dei tanti misteri di Casa Addams.



QUEST'OPERA E' A CURA DI : John Murdock
link alle sue opere: https://gonagai.forumfree.it/?t=43112984

SPOILER (click to view)
CITAZIONE
UN NATALE DEL CACTUS

Mentre la bimba finiva la cioccolata calda ringraziando Gesù per la nevicata natalizia, i barboni sotto il ponte intonavano maledizioni per lo stesso motivo, battendo i denti disoccupati.
- Ti conosco. -, fece uno che pareva Arlecchino da tante toppe diverse aveva addosso, rivolto al nuovo arrivato presso il bidone in fiamme. – Non sei il tizio, lì, coso? –
- Già.
- Quello della CocaCola!
- Spiritoso. Sono Babbo Natale, no?
- Ma sicuro, come no. Dai, attacca a cantare che ci tiri su.
- “Servi della gleba planetariaaah, schiavi della ghiandola mammariaaah"...
- Mooolto natalizio. Perché non vai a fabbricar doni per l’anno prossimo?
- Vuoi saperlo?
- No.
- E io te lo dico lo stesso: ho impegnato la slitta per comprare 1000 biglietti della Lotteria. E guarda un po’? fece estraendo dal giaccone un pezzo di carta colorata.
Arlecchino si raspò sotto la giacca cavando un foglio di quotidiano che gli faceva da imbottitura.
- Fa’ vedere? Serie AB1234002. Ma non è proprio quello vincente!?
- Invece no. L’ultima cifra, quella legata all’esito di una partita di beneficenza, è diversa.
- Porca pupazza.
- Vuoi sentire come andò la faccenda?
- Sempre meglio che stare ad ascoltare ‘sto coro di stomaci vuoti!
E Babbo Natale espirò una nube di fiato, caldo e candido più della sua barba.

- Buon pomeriggio cari ascoltatori, qui è Tonino Carino da Ascoli che vi parla in diretta dallo stadio Ramazzotti di Milanodabere per la sintesi della gara di calcio dove si sono affrontate due “All-Stars”. L’incasso di quasi un miliardo di lire andrà in beneficenza e il risultato, in bilico fino all’ultimo, compone la cifra finale del numero vincente della Lotteria Natalizia.
A garantire l’impegno e l’osservanza delle regole è stata chiamata una terna arbitrale composta dal tennista John McEnroe, Freddie Krueger e Giulio Andreotti.
Le due squadre si sono così schierate: il team in maglia bianca, denominato “MioMiniPony” e virtualmente in casa, è sceso in campo agli ordini dell’allenatore Commander con Daitarn III° in porta, difensori di fascia John Rambo e Sting, centrali Bud Spencer e Ugo Fantozzi; in mediana Dick Dasterdly e Carol Alt, regista Diego Maradona; in attacco un tridente con Ralph Supermaxieroe all’ala, Oliver Hutton e Carmen Russo punte.
Rispondono gli avversari in maglia ThinkPink, denominati “Orsetti del Cuore”, schierati dall’allenatrice Barbie Cavallerizza come segue: fra i pali il mago Silvan, fluidificanti Cristina D’Avena e Mirko dei Beehive, stopper il velocista Carl Lewis e libero il cane Aas Fidanken; a centrocampo Raffaella Carrà, Cicciolina e Pac-Man; sulle ali Madonna e Lady Oscar, centravanti di manovra Nanà Supergirl.
Dopo il consueto rito fotografico e l’esecuzione degli inni (“Amico è” e “Wild Boys”) è iniziata la contesa amichevole.
Pochi minuti di studio e già fuochi artificiali al 4° con Holly Hutton che tocca il suo primo pallone, si fa 60 metri palla al piede senza passare a nessuno e tira una saracca da 20 metri che sorprende il portiere e s’insacca (col pallone che resta a girare su sé stesso per 2’ e 40”). 1-0!
La replica dei rosa è veemente, ma i tocchi di fioretto di Lady Oscar s’infrangono sugli sganassoni di Bud Spencer, e neanche Madonna trova l’acuto giusto per passare. Per almeno un quarto d’ora i bianchi si godono il vantaggio giocando “palla in curva e pedalare” mentre Hutton ha i suoi problemi a sganciarsi dai garretti l’attenta marcatura di Aas Fidanken.
All’11° Raffaella Carrà si scontra con Maradona accusandolo di averle toccato una natica, ma l’asso si giustifica giurando che ha toccato di testa e non di mano. L’arbitro McEnroe dà un calcio di punizione ad entrambi. Ancora protagonista l’arbitro al 20°, quando ammonisce Cicciolina che continuava a levarsi la maglietta.
Un minuto più tardi è Pac-Man a mangiarsi una ghiotta occasione, dopo una scivolata a vuoto di Fantozzi in rinvio; il tiro è respinto dal grande Daitarn, la cui mole occupa, oltrechè l’intera porta, pure l’area di rigore (ostacolando pure la visibilità dei tifosi in curva).
Alla mezz’ora di gioco, ecco protagoniste le ali dei 2 team: con un ribaltamento di fronte si passa dalla rasoiata aristocratica di Lady Oscar ciccata da Madonna, alla volata, invero caotica, di Ralph Supermaxieroe sui cartelloni pubblicitari. Nulla di fatto.
Prima della sosta uno scatto di Carl Lewis lancia a staffetta Nanà, il cui colpo di testa s’infrange ancora contro il portiere. Il gioco è dominato dai rosa, a causa delle incertezze difensive dei “MioMiniPony”, fra gli svarioni di Fantozzi e una Carol Alt che appare più dedita a sfilare che a marcare.
Nell’intervallo fra i due tempi, mentre gli allenatori ripassavano le strategie, ha avuto luogo un’apprezzata esibizione delle majorettes, le Ragazze di Colpo Grosso.
Tornati in campo con gli stessi effettivi, si ricomincia, ed ecco da subito una certa pressione dei bianchi, decisi a trovare il raddoppio con bordate da fuori di Rambo prima e Bud Spencer poi. Fuori ambedue.
Al 10° Nanà s’azzoppa cadendo ingenuamente in una trappola di Dick Dasterdly, prontamente ammonito e bacchettato dall’arbitro; Nanà esce cedendo il posto all’aliena Lamù.
Cambio quanto mai azzeccato, perché al 13°, mentre il 2-0 pareva nell’aria, Mirko anticipa di ciuffo Carmen Russo, la palla schizza a centrocampo dove lesta Lamù fulmina la linea difensiva avversaria con un elettrizzante passaggio al volo, e la Carrà con una carambola a sorpresa manda la sfera in porta, porta dalla quale Daitarn s’era spostato a causa del sole negli occhi (o forse per andare a guardare qualche bellezza fra i tifosi). 1-1!
Cambio allora nei bianchi per mister Commander: fuori un nervoso Sting, dentro il wrestler Antonio Inoki.
18°: triangolo ampio Maradona – Hutton – Maradona, assist alto per Ralph che centra la traversa. Letteralmente, ma senza farsi troppo male. Deve comunque lasciare il posto a Rocky Joe, mentre il portiere Silvan viene complimentato dai compagni per aver fatto sparire il pallone appena in tempo.
L’impegno costante dei 22 atleti non è più supportato dalla forma, e si moltiplicano sprechi ed errori. Al 36° Cicciolina appostata sul palo salva la rete su una testata di Inoki da calcio d’angolo. Proteste dei bianchi per un sospetto fallo di mano della bionda ungherese, ma il guardalinee Andreotti soccorre la collega Onorevole chiamando un “ponte” ad Inoki.
Trascorrono inesorabili i minuti verso i tempi supplementari, quando al 42° Maradona dribbla Pac-Man, salta Carl Lewis, ipnotizza Aas Fidanken e dal fondo fa partire un cross per Carmen Russo. Sia la soubrette sia il portiere Silvan si gettano sul pallone…che finisce dentro la porta. Gol del 2-1! Festa grande sugli spalti e attorno all’imbarazzata Carmen.
Rivedendo la scena alla moviola, si nota come il rimbalzo dei seni prosperosi della donna tragga in inganno l’estremo difensore rosa, che anziché afferrare il pallone cattura il decolleté dell’avversaria, la quale di testa incoccia intanto nella sfera, segnando alla cieca.
Lo sventurato portiere viene addirittura espulso per molestie, e fra i pali l’allenatrice sempre sorridente Barbie manda Moira Orfei, subentrata apposta a Cristina D’Avena, la cui uscita dal campo ha diviso gli spettatori prendendosi sia fischi sia applausi. Il risultato però non cambia più: 2 a 1 per i “MioMiniPony” sugli “Orsetti del Cuore” in una festa di sport e spettacolo natalizi, conclusa fra gli applausi e le strette di mano.
L’ultimo numero del biglietto vincente è dunque “1”. Felicitazioni al fortunato possessore, grazie ancora per la cortese attenzione, e tanti auguri a voi tutti dal vostro Tonino Carino. –

I barboni scoppiarono a ridere uno dopo l’altro. Piano, poi fragorosamente. Asciugate le lacrime e smesso di tossire, s’accorsero che Babbo Natale non c’era più, che si erano riscaldati, e che avevano un certo qual sollievo nell’animo.
Strano ma vero, per un attimo quello fu un buon Natale anche per loro.
FINE



QUEST'OPERA E' A CURA DI : Grande Blu
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CITAZIONE
La bilancia di neve
Di Grande Blu (Vanna)

Dedicato al forum con i più sinceri auguri di Buon Natale dalla vostra Grande Blu (Vanna.)

Potevo solo accettare. Sapevo che la proposta di Mister X era una trappola mortale. Ma una bambina aveva un serio problema.
E Naoto Date non voltava le spalle a chi aveva seri problemi.
Non più.
Se partecipare al “Torneo dei lottatori mascherati” era l’unico modo per procurare il denaro per l’operazione, lo avrei fatto. Non m’importava delle conseguenze.
Una folata di vento gelido mi buttò in faccia un po’ di neve … Era inverno, e si gelava. Mi strinsi nel cappotto, e il mio sguardo fu attratto da uno scintillio sulla neve fresca …
Mi avvicinai … che strano oggetto … mi chinai e lo raccolsi. Era il braccio di una bilancia con il suo piatto saldamente attaccato a tre catenelle … Lo sollevai ed esaminai. Era spezzato proprio nel punto che si univa al corpo della bilancia, che non doveva essere alta più di quindici centimetri. Il materiale di cui era fatto era strano … Lucido, irregolarmente poroso, di un bianco scintillante che rifletteva ogni raggio di luce come fosse coperto di piccoli diamanti. Se non avessi saputo che era impossibile, avrei detto che qualcuno si era divertito a costruire una piccola bilancia di neve pressata, al posto del solito pupazzo.
Non so cosa mi spinse a mettermelo in tasca.

Molto lontano dal Giappone, nell’Europa del Nord, Minù Pepperpot era indaffaratissima con i preparativi per il Natale, il cui pensiero incominciava a riempire di frenesia le giornate dal 25 novembre.
Il Signor Pepperpot si era recato ad aiutare un amico, e sarebbe stato via un paio di giorni. Minù non si sentiva per niente sola, né le mancava il lavoro.
“Devo fare ancora tantissime cose” pensò Minù. “Agli addobbi esterni pensa il signor Pepperpot, ma io devo trovare un pensierino per la piccola Liulai che verrà a cena da noi la sera della Vigilia, ed anche per Prezzemolo, Rapa e Ortica, quei tre monelli … e infornare i biscotti forati da appendere all’albero, preparare per tempo tutte quelle cose buone della tradizione … oh, cielo, il camino si sta spegnendo … metto questo poco di legna, e poi vado a prenderne altra in legnaia.”
Persa in questi pensieri, Minù si gettò uno scialle sulla testa e le spalle, infilò muffole e galosce e uscì ad affrontare la neve fresca.
Arrivata alla legnaia, vide subito un grosso ceppo, che era certa, avrebbe fatto un bel fuoco per ore. Lo prese, e mentre tornava verso la casa, vide un luccichio fra la neve. Tuttavia portò il ceppo in casa, lo mise nel camino, poi accatastò ordinatamente una bella pila di legna nell’ampia cesta accanto al focolare. Nondimeno a ogni viaggio per portare o prendere legna, il suo sguardo era attratto dal bagliore che riluceva tranquillo, quasi la aspettasse.
Finito il suo lavoro, “prima il dovere e poi il piacere”, diceva sempre al signor Pepperpot, decise di andare a scoprire la causa dello scintillio.
Arrivata sul luogo, raccolse il braccio di una piccola bilancia, con piatto e catenelle … sembrava fatta di neve pressata, anche se non era fredda. Senza pensarci, la mise nella tasca del grembiule e si voltò verso casa, ma un leggero suono di campanelle la fermò. Il campanellino del cucchiaino d’argento che portava sempre al collo tintinnava, e lei rimpicciolì, fino a essere alta come un cucchiaino da tè. Istintivamente portò la mano alla tasca del grembiule. Che strano, il braccio della bilancia si era rimpicciolito con lei. Di solito non accadeva, gli oggetti rimanevano uguali, solo lei rimpiccioliva …
Tirò fuori il braccio della bilancia dalla tasca, e si accorse che risplendeva come un diamante. Lo rimise in tasca per un secondo, infilò l’enorme cucchiaino d’argento nella cintura per non perderlo, prese di nuovo il braccio della bilancia dalla tasca, lo strinse forte nella mano e improvvisamente fu avvolta dalla luce …
Si ritrovò dall’altra parte del mondo, al calar della notte, su un comodino, dove era appoggiato l’altro braccio di quella strana bilancia, nell’appartamento di un giovanotto muscoloso dai capelli scuri e dagli occhi allungati che la guardava sbalordito.
Naoto aveva posato distrattamente il braccio sul comodino, l’aveva visto illuminarsi e, un istante dopo, comparire l’altro braccio con una donna alta quanto un cucchiaino da tè. Naoto la scrutò con attenzione. Non era orientale, aveva i capelli castani striati di bianco, raccolti in una crocchia, la pelle rosata, gli occhi nocciola curiosi e attenti, in fondo ai quali aleggiava sempre un sorriso.
Naoto aveva girato il mondo con gli incontri di wrestling, e capì subito di trovarsi di fronte ad un’europea … non era vestita come un’americana. Stava per tentare un saluto in inglese, quando una voce risuonò nella sua testa:
“Parla con il cuore.”
Dagli occhi spalancati della donna, capì che l’aveva sentita anche lei.
“Buonasera, sono Naoto Date”, le disse in giapponese, inchinandosi leggermente.
“Buonasera, Naoto. Io sono la signora Pepperpot. Ma la prego, mi chiami Minù”, rispose la donna in svedese, facendo una riverenza.
Passarono il resto della notte a parlare. Naoto ora sapeva tutto, del Signor Pepperpot, del villaggio, Saetta il cane, Aceto il gatto, Liulai la bimba della foresta con il suo ermellino, di Prezzemolo, Ortica, Rapa e degli animali della fattoria.
Anche la signora Minù ora sapeva tutto, dell’orfanotrofio, della tigre, della fuga, della Tana delle Tigri e del massacrante apprendistato cui era stato sottoposto il giovane. Di come aveva capito i suoi errori e scelto uno stile di lotta corretto e rispettoso delle regole, il suo voler dare il buon esempio ai ragazzi, aiutare gli orfani come lui. Infine del suo incontro con la bimba cieca e come si preparasse ad affrontare il torneo di lotta organizzato da Mister X.
Nonostante fosse alta come un cucchiaino, la donna si fece portare da Naoto in cucina, gli fece prendere delle vivande in frigo, si mise a prepararle sempre aiutata da lui ed in breve tempo ammannì una lauta colazione.
Naoto non riusciva a distogliere lo sguardo da quella minuscola donna così attiva. Divenne malinconico, ma di una malinconia strana e dolce. Pensò che la signora Minù avrebbe potuto, come età, essere la sua mamma. Anzi, era certo che se avesse potuto conoscerlo, avrebbe trovato simpatico anche il signor Pepperpot.
Non aveva mai pensato a sua madre, fin da quando era bambino … ma ora era certo che assomigliava alla signora Pepperpot, anzi, era certo che entrambi i suoi genitori assomigliassero ai Pepperpot, anche se non nell’aspetto fisico. Naoto sorrideva raramente, ma ora un grande sorriso illuminava il suo volto.
Minù, anche se era affaccendata, con la coda dell’occhio non perdeva di vista Naoto. Sospirò. Era un bel giovanotto, forte, gentile e educato. Se lei e il signor Pepperpot avessero avuto un figlio, era certa che sarebbe stato un giovanotto molto simile a Naoto, anche se non nell’aspetto fisico.
“Naoto, a tavola!” annunciò allegramente, come fosse stata la cosa più naturale del mondo.
“Eccomi, …” stava per aggiungere “mamma”, ma si trattenne in tempo.

“Snowstar! Snowstar! Svegliati!”
L’angelo di ghiaccio si scosse. Il divertimento preferito degli angeli di ghiaccio era entrare nei blocchi freddi, cristallini e luccicanti che gli scultori si accingevano a scolpire, e poi lasciarsi intagliare con il loro vero aspetto.
Tuttavia gli angeli di ghiaccio erano soprattutto i custodi della bilancia di neve che pesava i desideri degli uomini.
Snowstar guardò la sua mano, quella che reggeva la bilancia. Che ora reggeva solo più il corpo, privo dei due bracci.
Aveva trovato un sogno da realizzare. E due persone per farlo.

Mai colazione fu più allegra di quella della signora Minù e di Naoto.
Improvvisamente la stanza s’illuminò e una figura scintillante apparve.
A Minù fu subito chiaro chi avessero davanti.
Gli angeli non facevano certo parte della cultura di Naoto, ma ne aveva visti rappresentati parecchi nei suoi viaggi. Quindi lo riconobbe.
“Naoto Date, Minù Pepperpot …”, disse la stessa dolcissima voce che aveva detto loro di parlare con il cuore, “… io sono Snowstar, uno degli angeli di ghiaccio. Naoto, so che per curare una bambina hai accettato un incontro di wrestling molto pericoloso.
Minù, conosco il tuo coraggio e la tua generosità. Ti ho portato qui per aiutare Naoto nell’incontro di domani. Sarà un’incontro brutale, senza pietà e spesso, dolce Minù, avrai solo voglia di nasconderti. Quando avrai bisogno di me, fai suonare il campanellino d’argento. E tu, Naoto, quando udrai il suono del campanellino troverai nuova forza per affrontare i tuoi nemici.”.
Dette queste parole, l’angelo scomparve, assieme ai bracci della bilancia.
Il giorno dopo, Minù, portata da una folata di nevischio che la rendeva invisibile agli occhi di tutti, prese posto sul grande lampadario posto sopra al ring. Capì subito che il lottatore che si faceva chiamare Grande Zebra era un amico di Naoto. Grazie al nevischio scese fino alla sua spalla, vicina all’orecchio e gli disse che gli amici veri si sostengono sempre, anche quando non siamo d’accordo con le loro scelte.
Poi tornò su, al sicuro, sopra le luci.
Tuttavia qualcosa bloccava le iniziative di Naoto, mettendolo in pericolo e più di una volta Minù fece tintinnare il suo cucchiaino per aiutarlo.
Improvvisamente capì. Naoto teneva fede alla promessa fatta a un bambino. Doveva trovarlo. Il nevischio le fece individuare il piccolo Kenta, il più grande fan dell’Uomo Tigre. Al suo orecchio Minù sussurrò che purtroppo a volte i cattivi sono troppo cattivi, e l’unico modo per salvare la propria vita e proteggere gli amici è di ripagarli con la stessa moneta.
Kenta corse a dire all’Uomo Tigre che i cattivi vanno fermati, e se per farlo doveva usare qualche mossa scorretta, rimaneva sempre il suo eroe.
Minù pregò con tutto il cuore l’angelo di aiutare e proteggere Naoto da tutte le persone cattive che lo circondavano. Snowstar apparve sopra l’arena, invisibile a tutti tranne che a Minù e Naoto, con la bilancia stretta nella mano. Dai due piatti, stracolmi, un nevischio impalpabile cadde invisibile sul ring, Naoto si sentì pervadere di nuova energia e ribaltò a suo favore la presa di wrestling che lo aveva imprigionato fino a un secondo prima.
Ora sapeva che la vittoria sarebbe stata sua.
E poi, di lì a pochi giorni, avrebbe cenato all’orfanotrofio con Ruriko e Wakatsuki, i bambini, il sacerdote scintoista che lo conosceva da tutta la vita … e con il suo ospite, un prete cattolico proveniente da Roma.
Intanto, Minù lo guardava orgogliosa, con gli occhi lucidi per la commozione … Il suo Naoto avrebbe fatto del gran bene.
Snowstar fermò il tempo. “È tempo di andare, signora Pepperpot. Ditevi arrivederci.” I due si salutarono con un semplice gesto della mano, troppo commossi per fare o dire qualsiasi altra cosa.

Minù Pepperpot si ritrovò nella sua cucina, di fronte al camino, con ancora indosso scialle, muffole e galosce. In quello stesso istante crebbe di nuovo fino a tornare alla sua normale statura.
“Minù! Minù” disse una voce impaziente.
Era tornato il signor Pepperpot. Con un enorme prosciutto, da cucinare per la cena della Vigilia. Il dono proveniva dal loro pastore, che sarebbe stato loro ospite per la Vigilia e il giorno di Natale, con un prete cattolico proveniente da Roma.

In quel preciso istante, a Roma, un cardinale dava gli ultimi ritocchi a un suo ambizioso progetto: condividere il Natale con sacerdoti di altre confessioni cristiane o di altre religioni. Era arrivato agli ultimi consigli ai due preti che si sarebbero recati l’uno in Svezia, l’altro in Giappone.
“Di cosa parlare a tavola senza urtare le convinzioni di nessuno … Potreste raccontare degli angeli di ghiaccio!”
I due guardarono il loro superiore con facce sbalordite.
“Sto parlando, figlioli, degli angeli di ghiaccio cui il Signore ha affidato la bilancia di neve, che pesa i desideri più profondi nel cuore degli uomini. Ogni angelo la custodisce a turno, finché la bilancia non sceglie due persone buone per realizzare una grande opera di bene. Portato a termine il compito, queste persone sono destinate a ritrovarsi, e rimarranno legate per tutto il resto della loro vita, perché ognuno dei due colma un vuoto nel cuore dell’altro.
Intanto la bilancia passa a un altro angelo e tutto ricomincia.”.

Lontano dalle città della terra, in alto, dove le nuvole sono scure e fredde, Snowstar aspetta.
“Sono Icesky” dice un angelo di ghiaccio sopraggiunto in quel momento.
“Io sono Snowstar. Ora sei tu il custode”.
La bilancia di neve scintilla dolcemente passando di mano.




QUEST'OPERA E' A CURA DI : Rubina71
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Gli ospiti americani



C'è fermento alla fattoria Betulla Bianca, mancano pochi giorni a Natale e Actarus, Alcor, Venusia e Maria stanno aiutando Rigel e Mizar con gli addobbi natalizi.

Anche Banta e sua madre sono alla fattoria per dare una mano nei preparativi del cenone.

L'anziano fattore fa le prove vestito da Babbo Natale facendosi sollevare da una carrucola tirata da Mizar e canticchiando “I wish you a merry Christmas “,

mentre Hara porta da bere del sakè caldo intonando, o meglio stonando il motivetto “ Da bambini giocavamo con la fantasia, sorvolando a braccia aperte immense praterie....Bambola bambina sempre nella mente mia,

ogni grande amore ha la sua logica pazzia....” .

Intanto al centro ricerche arriva una telefonata dagli Stati Uniti “ Pronto? Sono Oscar Goldman, Parlo con il professor Procton?”.

“Sì, sono io, mi dica signor Goldman!”.

“ Le comunico che il colonnello Steve Austin, astronauta di fama internazionale, e la sua fidanzata Jaime Sommers stanno arrivando al centro ricerche per svolgere alcune indagini sugli attacchi al Giappone da parte di creature extraterrestri su richiesta del governo giapponese.”

“Sono i benvenuti, allora! Mi dica soltanto per che ora è previsto il loro arrivo!”chiede Procton.

“Per le tre di oggi pomeriggio, il numero del volo è TWA HQ1543!”risponde l'americano.

“Bene, manderò uno dei miei collaboratori a prenderli dall'aeroporto!”.

La ricetrasmittente da polso di Actarus si illumina emettendo dei bip regolari “Dimmi padre!”

“Actarus stanno arrivando dagli Stati Uniti due ospiti di riguardo bisogna andare a prenderli dall'aeroporto, si chiamano Steve Austin e Jaime Sommers, arriveranno alle tre di oggi pomeriggio!”.

“Bene, andrò a prenderli io, Non preoccuparti padre!” risponde il giovane.

Intanto sulla base skullmoon Hydargos e Gandal stanno studiando un nuovo piano.

Questa volta voglio colpire Duke Fleed catturando coloro che ama, sarà un triste Natale per lui!”dice il comandante veghiano.

“Bene, il piano mi piace comandante Hydargos, mentre Duke Fleed sarà impegnato a combattere contro uno dei dei nostri mostri, tu con un manipolo di nostri soldati irromperai nella fattoria

Betulla Bianca e catturerai i suoi amici! Questa volta non dovrai fallire!”Ordina Gandal in tono autorevole.

Actarus torna alla fattoria con gli ospiti americani, appena Rigel vede la graziosa ragazza americana le si avvicina, le bacia la mano e dice”Enchanté mademoiselle, je suis Rigel, vous etes trés belle!”.

“Papà, ma che dici!!! Poi Jaime è americana, non francese!” Interviene Venusia adirata.

Hara si intromette indispettita “ Ma guarda un po', della mia presenza invece quasi non se ne accorge!!!”

“Perchè Hara, pensi di essere bella? Ti sei vista allo specchio stamattina? Dai, prendi questo, è il mio regalo di Natale!”La interrompe Rigel.

La donna, felice, prende l'oggetto dalle mani del fattore, apre la mano per vedere di che si tratta, si accorge che è un pipistrello morto e lancia un urlo supersonico.

La Harano, schizza in cucina tornando, pochi secondi dopo, con un mestolo con il quale inizia a rincorrere Rigel per tutta la casa sotto lo sguardo divertito dei presenti, anche Jaime e Steve ridono e sembrano trovarsi a loro agio.

Mentre la combriccola si diverte chiacchierando e mangiando dolcetti di riso accompagnati da del buon sakè la ricetrasmittente di Actarus emette dei bagliori.

“Actarus, è comparso un mostro di Vega, devi intervenire!!!”la voce del professor Procton esclama allarmata attraverso il ricevitore.

Il giovane fleediano si dirige rapidamente verso la base.

“Ma cosa aveva quel ragazzo? Perchè è andato via di corsa lasciando così gli ospiti? Il solito maleducato!” borbotta il vecchio Rigel.

Ecco che all'improvviso soldati veghiani capeggiati da Hydargos irrompono nella casa.

Jaime e Steve, i primi cyborgs terrestri della storia intervengono scaraventando Hydargos fuori dalla finestra, poi Steve con un balzo salta dalla finestra e raggiunge i soldati in fuga facendoli cadere nel fiume che scorre nei pressi della fattoria.

“Però, che forza che avete ragazzi! Come avete fatto?” Chiede stupito Rigel

“E' che mangiamo molti spinaci, vero Steve?” Ribatte Jaime in tono scherzoso, scambiando uno sguardo complice con il suo compagno.

“Siamo americani, prendiamo esempio da Braccio di Ferro!!!” Interviene Steve Austin.

I presenti ridono per la battuta, ma sono stupiti dalla forza dimostrata dai due stranieri.

Intanto anche Actarus è rientrato alla fattoria dopo aver distrutto il mostro Beru Beru.

Su insistenza di Rigel e gentile richiesta di Procton, i due americani si fermano alla fattoria per festeggiare il Natale con la famiglia Makiba.

La notte di Natale dopo aver lautamente cenato e bevuto I Makiba, gli Harano, Actarus, il professor Procton, Alcor e i due americani si avvicinano all'albero e intonano allegri canti natalizi “We wish you a merry Chrismas” e “Jingle bells” augurandosi che possa tornare la pace tra gli uomini!!!



QUEST'OPERA E' A CURA DI : ANAMICI
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I VERI EROI
Era un giorno come tanti altri, il piccolo Char era tornato a casa tutto sporco e in lacrime, la madre gli corse incontro.
- Char che cosa ti è successo?
Il bambino non voleva parlare, ma la madre lo convinse a dire tutto.
-Gli altri bambini del villaggio continuano a prendermi in giro, mi dicono che sono un bambino viziato che non è buono neppure per pulirsi il naso da solo.
La madre lo fece entrare in casa, gli fece fare un bagno caldo e poi lo portò in camera.
- Char voglio raccontarti una storia che forse potrà esserti utile.
Il piccolo Char si mise seduto sul letto pronto ad ascoltare la storia che la madre voleva raccontargli. La madre prese un libro di fiabe illustrate e iniziò a leggere.
- Molti anni fa in un lago di un piccolo villaggio, viveva una coppia di cigni. La madre era in dolce attesa, le uova che aveva covato gelosamente per molti giorni a breve si sarebbero schiuse. Oltre alle proprie uova la mamma cigno aveva deciso di covare un uovo abbandonato che il marito aveva trovato nei pressi de loro nido. Il giorno arrivò e le uova si schiusero, cinque piccoli cigni bianchi zampettavano allegramente nel nido ,insieme a loro vi era anche un piccolo anatroccolo nero. La mamma iniziò da quel giorno a prendersi cura di tutti senza fare distinzioni. La madre chiamò il piccolo anatroccolo Calimero. Il piccolo si accorse ben presto delle differenza tra lui e i suoi fratelli. Gli altri crescevano molto più di lui ,belli e bianchi mentre lui rimaneva piccolo e tutto nero. Gli altri abitanti del lago non risparmiavano cattiverie al piccolo Calimero, che ogni volta tornava piangendo a casa. La mamma un giorno prese il piccolo e chiese il motivo di tanta tristezza. Calimero disse alla madre che si sentiva solo perché tutti lo allontanavano, la madre sapeva il motivo ma non disse nulla, al contrario cercò di confortarlo. La mamma disse al piccolo di scrivere una letterina a babbo natale, visto che la festività era alle porte. Calimero fece come la mamma gli aveva chiesto e scrisse la sua letterina. Chiese a babbo natale qualcosa che potesse aiutarlo a far amicizia con gli altri. La vigilia era giunta e il piccolo aspettò sveglio babbo natale. L’omone vestito di rosso non si fece attendere a lungo e il piccolo anatroccolo gli andò incontro.
- Tu sei babbo natale?
- Si piccolo Calimero.
L’anatroccolo rimase stupito.
- Ma come fai a sapere il mio nome?
- Io conosco il nome di tutti i piccoli e non che mi chiedono un regalo. Tu mi hai chiesto un regalo semplice , vuoi sapere come puoi farti amare dagli altri.
Babbo natale si mise a rovistare dentro il suo enorme sacco, prese un una scatola e la diede al piccolo Calimero, dentro vi era un casco e una maschera.
- Ma cosa ci faccio con questi oggetti?
- Il modo migliore di farsi voler bene dalle persone e di aiutarle quando queste sono in difficoltà. Ancora più bello è far del bene restando anonimi.
Il piccolo Calimero non capiva.
- Scusa ma se voglio farmi amare dalle persone loro devono sapere che sono io ad aiutarle.
- Calimero anche con una maschera la gente ti riconoscerà e quindi apprezzerà ancora di più i tuoi aiuti, perché sapranno che lo fai solo per farli felici.
Da quel giorno Calimero aiutò tutti gli abitanti del lago diventando il più amato e rispettato.
-Allora Char hai capito l’insegnamento di questa fiaba?
Il piccolo Char rispose
- Sì, se voglio che gli altri mi vogliano bene devo aiutarli quando sono in difficoltà.
Il piccolo Char prese in mano il libro illustrato e si mise a guardare l’illustrazione che ritraeva il protagonista della storia.
FINE




QUEST'OPERA E' A CURA DI : GODZILLA
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(basato su un disegno di AL_HARD)


i personaggi :
YAN : pilota del guttler
Professore : professore della base
Mostro : ...........mostro............!!!!!!!!!!!!!!!!

Piazza centrale.
E' natale.
Il 23 dicembre per la precisione..........un immenso albero di natale , alto almeno 20 metri sovrasta la piazza principale della citta'...........
un bellissimo , stupendo albero natalizio che ha sulla cima una stella cometa immensa , splendente, lucidissima.......e' l'orgoglio della citta' , perche' nonostante i continui attacchi degli invasori essa e' li a far brillare i cuori di tutti.
Sono le 23.......un suono disturbante , come di metallo che striscia contro metallo si ode da lontano.
Dal mare dove sovrasta la citta' emerge un immensa ombra nera : e' il mostro degli invasori , l'ennesimo.e' il panico.......la gente si riversa in strada per fuggire dal tremendo mostro.
urla.
grida
persone che scappano
fuggono
spaventate
impaurite
SOLE.
Tremendo e inesorabile avanza verso il centro spazzando via case , cancelli , tutto quello che si ritrova davanti e' liquefatto dal suo alito infuocato.e' il panico.
Sembra quasi come se si muovesse sapendo dove andare..........la sua meta e' proprio al centro della piazza......
e' il panico
......con una tremenda alitata fonde ben tre quarti dell albero sciogliendo via la cometa che cola ai piedi dell albero come ghiaccio al sole ......
e' il panico
....il mostro ride.....
e' il panico
.ride divertito per aver spazzato via un baluardo dell umanita'.
ancora una volta gli invasori si prendono gioco di noi,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,,
un fischio si ode da lontano .........sempre piu vicino.........sempre piu vicino
finche' un altra ombra tremenda e altissima nell oscurita' atterra sulle macerie che il mostro si e'
portato dietro.
il panico viene spazzato via dallo stupore e dalla fine di ogni timore
"GUTTLER X ! IN AZIONE!!!!"
e' il GUTTLER X , salvatore dell umanita' dall impavido cuore!
il mostro gli si avventa addosso con la sua coda viscida e appiccicosa......., artigli taglienti fuoriescono da essa e vanno a conficcarsi nel pieno del petto coraggioso del nostro eroe !!!

cikkle!CIKKLE!!

- "YAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAARGH!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!"
- "czzzzz.......YAN!!!czzzzzzzzzzzz che cavolo stai combinando!!!!czzzzzzzzzz"
- "STRAMALEDIZIONE!!!!!!! non riesco a spostarmi ..." KLANG!!!! "-..........AAAAAAAAAAAAAARGH!!!!!!!!"
- "czzzzz......YAN!..........YAAAAAAAAN!!!!!!!!!!!!"
- "questo bastardo...........questo bastardo mi ha strappato un braccio!!!!!!!!!!!!!!!"
- "YAN! TORNA IMMEDIATAMENTE ALLA BASE! TORNA IMMED.."CRIK!
- "va a quel paese vecchio bavoso!!!!!!!!!.........ora gli faccio vedere io a questo mostro del cavolo!!!...........X-RAYS ON!!! ........GUTTLER X !
ORA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!"
FWHAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAASHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH

il mostro scansa coraggiosamente il raggio X del nostro paladino , e non contento di avergli strappato un braccio si avventa sulla mastodontica X del nostro eroe!!!

"YAAAAAAAAAAA!!!!!!!!!!!! MOLLAMI BRUTTO BASTARDO!!!! AAAAAAAAAAAAAAAAAAARGH!!!!!!!!!"

il viscidume del mostro ingorga le giunture del Guttler..........la gente ha paura........qualcosa non sta andando per il verso giusto..........i cuori temono per il peggio
e' il panico..............

Una ragazzina coraggiosa si erge dalla folla e con fare un po intimorito si avvicina al piede del mostro fermo e saldo di frotne al Guttler

"VIA! VIA MOSTRO! VAI VIA!!!! HAI DISTRUTTO LE NOSTRE CASE! HAI DISTRUTTO LE NOSTRE FAMIGLIE!!!! NON DISTRUGGERAI ANCHE LUI!!! IL NOSTRO EROE!!!!!!!!!!!!!!!!" e comincia a lanciargli pezzi di macerie che si erano creati dal tremendo scontro dei due.

I cuori ricominciano a battere mentre il guttler e' in grossa difficolta'
tutti i cuori ricominciano a battere mentre il guttler si inginocchia stremato dalla tremenda forza del mostro....................

SDRANG!!!!!!!!!!!!!!!!!
..........SKREEEEEEEEEEEEEEEEEE
Il guttler e' fermo , puntellato a terra da uno dei suoi ginocchi mentre la X sta per venire via......
la ragazzina conitnua a lanciare sassi, pietre di ogni tipo
le persone guardano la ragazzina
le persone guardano il guttler
tutti cominciano ad avvicinarsi alla ragazzina e con le loro mani
con le loro mani cominciano ad afferrare pietre e sassi e macerie ............

"VIA ! VIA MALEDETTO! LASCIATECI IN PACE! LASCIATECI VIVERE IL NOSTRO NATALE IN PACE!!!!"

stavolta il mostro non puo' non notare cio' che sta avvenendo ai suoi piedi ...........si rivolge alle persone e nota la ragazzina che e' piu vicino rispetto agli altri.......non riesce a comprendere cosa lei stia dicendo..........ma le lacrime che le solcano il viso e i singhiozzi che emette sono inequivocabili
la disperazione ha preso il sopravvento
e' il panico.
il mostro li guarda
li guarda..........e ride...........l'umanita' e' all ultimo giro..............il mostro ride........

"
il mostro

X-RAYS ON!!! ........GUTTLER X !
ORA!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!"
FWHAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAASHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH


LA X SUL VISO DEL GUTTLER emette una tremenda luce bianca che lo travolge in viso tranciandogli di netto tutta la carne metallica che avvolge quell orrido teschio che rimane l'unica e ultima essenza materiale del mostro stesso.......................
chissa' cosa stara' pensando il mostro dell umanita' ora che cade privo di vita sulla sua stessa schiena...........

"...........anf...............anf..........mi sa che stavolta..........ho.........ho rischiato .........rischiato proprio grosso................anf..................anf.........................."

Yan mette in piedi il suo robot.
senza un braccio
il petto solcato da tremende buca che ancora perdono quel viscido liquame ,,,,,,,,,,,
la sua X incrinata ma fiera e ferma....................Il guttler HA VINTO!
Yan guarda la folla fiero e con il cuore ricolm..........................la folla non guarda il guttler.......
la folla non guarda il suo paladino ergersi fra le macerie e il cadavere del nemico................
la folla guarda l'albero
quel bellissimo albero che portava con se quella stupenda stella cometa che sovrastava nella piazza.........
e' il panico..............nei cuori.....................nelle anime.......................

Yan guarda la folla.......................guarda cio' che rimane dell albero...........oramai ridotto ad appena una manciata di metri .......................scarno della sua cometa...................................

Dopo qualche minuto la folla esulta e grida..........grida di gioia e di contentezza ..................
tutti ringraziano il guttler............tutti hanno ora il loro cuore ricolmo di gioia ...................mentre il guttler si allontana dalla scena volando verso il cielo e yan ossersa quell albero............
quell albero ridotto ad appena una manciata di metri ............una manciata di metri che non porta piu una stella cometa ,............ma l'avambraccio del guttler che il mostro aveva staccato , che risplende delle luci della notte .............l'avambraccio del guttler che il mostro aveva staccato che risplende grazie alla bellezza del natale che ora illumina i cuori dei cittadini............................

e mentre sereno e sprezzante yan si allontana ............ quella bambina guarda il guttler e pensa
"il guttler e' il mio eroe................il guttler e' il mio..........papa'......................"


fine.


salvatore ;)


image



QUEST'OPERA E' A CURA DI : K8-88
link alle sue opere: https://gonagai.forumfree.it/?t=42537009

SPOILER (click to view)
Natale scientifico


Era la vigilia di Natale;
tutti dormivano tranne Zuril.
Aveva bevuto 3 litri di camomilla ma era ancora sveglio.
Quello per cui era tormentato era che domani era Natale.
Aveva fatto 5 mesi di penitenza per ricevere un solo regalo.
All’inizio voleva comprarselo: aveva persino lavato i piatti di un ristorante
per guadagnare i soldi, ma non l’aveva trovato.
Il mattino dopo inorridì: si era dimenticato che per tradizione
la sera di Natale si invitava un terrestre a cena. E quella volta toccava a Lupin III.
Andò al grande albero e in mezzo al carbone per gli altri veghiani trovò il suo dono.
Babbo Natale si era ricordato che aveva fatto penitenza.
Andò in camera.
Scartò il regalo: era proprio quello che voleva.
Una volta nascosto il pacco (non si sa mai, con Lupin in giro), usci.
Sentì un leggero rumore che proveniva da camera sua.
Si fermò, si voltò e gridò:
– LUPIN! GIÙ LE MANI DAL MIO PICCOLO CHIMICO!!!




FANART




QUEST'OPERA E' A CURA DI : NIVALIS70ex thunderbreak
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file HIRES

http://img268.imageshack.us/img268/1945/2e5uotz.jpg


QUEST'OPERA E' A CURA DI : KOJIMANIACA
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QUEST'OPERA E' A CURA DI : ANAMICI
link alle sue opere: https://gonagai.forumfree.it/?t=36674326


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QUEST'OPERA E' A CURA DI : JOE7
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image
Un natale nuovo

Edited by runkirya - 23/12/2009, 14:09
 
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view post Posted on 22/12/2009, 21:57     +1   -1
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ECCO INVECE LA VERSIONE
SCARICABILE!



http://www.mediafire.com/?yqt4jhnitmt



Edited by GODZILLA - GranMasterZilla - 23/12/2009, 17:54
 
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isotta72
view post Posted on 23/12/2009, 08:53     +1   -1




Godz, farai anche una sezione dei commenti o li postiamo qui?
 
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view post Posted on 23/12/2009, 17:46     +1   -1
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CITAZIONE (isotta72 @ 23/12/2009, 08:53)
Godz, farai anche una sezione dei commenti o li postiamo qui?

postate pure qui , tranquilli ;)
SPOILER (click to view)
ps : come sono diligenti i miei utenti!
,,,,,,,,,,evidentemente le sferzate della frusta riecheggiano nelle loro orecchie quando non sentono il VIA del PADRONE

MUHAHAHAHAHA




:wahaha.gif: :wahaha.gif: :wahaha.gif: :wahaha.gif: :wahaha.gif: :wahaha.gif: :wahaha.gif:





........scusatemi.............non ho preso la pastiglia oggi

:29784128hj5.gif:



ATTENZIONE



HO PROVVEDUTO A MODIFICARE IL PDF INSERENDO K8-88 !!!!
RISCARICARE IL FILE PREGOOOOOOO XD
 
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view post Posted on 23/12/2009, 18:57     +1   -1

Ill.mo Fil. della Girella

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MA QUANTI LAVORI!!!!!!!!

Complimenti a tutti... :clap: :clap: :clap: :clap: :clap:

Ma adesso vedo di entrare un pò nei particolari..Allora, iniziamo:

AMON 114 - UFOROBOT CONTRO I MOSTRI DI BABBO NATALE Esilarante! Non solo per la trama assurda, ma anche per la scelta degli attori...posso capire Sabrina Salerno che fa la parte di Jun, ma Veronica Castro che fa la parte di VENUSIA? Marina Suma che fa SAYAKA? Scialpi che fa ACTARUS????? E Gianfranco d'Angelo che fa il BARONE ASHURA??? Pazzesco al cubo... :rotfl: Spiegami un pò perchè hai scelto proprio loro... :nagai:

ASTER - NATALE IN CASA ADDAMS Troppo spassoso! Ci sono delle scene che sono dei gioielli: la piccola Mercoledì che mostra la deliziosa bambolina decapitata a Lady Oscar e le dice che è la bambola di Maria Antonietta... poi J.R. cattivissimo che prende a sberle Candy e Remì...poi un Mazinga tutto lustrini...e tanti altri...FENOMENALE ASTER!!! Perfidissima e divertentissima come sempre!!! PS: Gli Addams mi piacciono un sacco! :nagai:

JOHN MURDOCK - UN NATALE DEL CACTUS Assurdo! Una partita di calcio assolutamente fuori di testa. Non so se hai presente la scena della partita a cartoni del film "Pomi d'ottone e manici di scopa", ma mi hai fatto venire in mente quello! Bravissimo John!!

GRANDE BLU - LA BILANCIA DI NEVE Poetico, davvero! Non pensavo si potesse fare con un tipo come l'Uomo Tigre! Hai messo insiene due personaggi che più agli antipodi non si può: come ti è venuta in mente quest'idea? Bravissima Grande Blu!!

RUBINA 71 - GLI OSPITI AMERICANI Due aspetti della fantascienza che si toccano: l'Uomo da 6 Milioni di dollari e la Donna Bionica che incontrano Actarus e compagni...un bell'accostamento che hai sviluppato benissimo: l'America e il Giappone che si incontrano. Mille complimenti Ruby!

ANAMICI - I VERI EROI Inaspettato, davvero. Un Calimero-Char che fa la parte del Brutto Anatroccolo..ben raccontato e davvero natalizio. Anche il disegno mi è piaciuto molto. Bravissimo Anamici!

GODZILLA - GUTTLER X Non conosco il Guttler, anche se avevo visto qualche sua immagine nella sua sezione...però hai fatto una storia tutta drammatica, con uno scontro pieno di onomatopee e un finale tutto natalizio con l'albero di Natale sistemato dal Guttlerone...bravissimo Godzy! Complimenti anche ad Al-Hard per il disegno...

H8-88 - NATALE SCIENTIFICO Breve racconto, ma divertente, con Zuril che vuole il Piccolo Chimico e Lupin che fa il furbo...davvero divertente. Complimenti vivissimi!

NIVALIS 70 Il disegno del Dottor Hell che si è innamorato a causa delle frecce di Eros è PAZZESCO. Bravissima Nivalis! Solo, chi è la bella ragazza? Purtroppo non la conosco... :farofflook.gif:

KOJIMANIACA IL cagnolino Spank che riceve un regalo dalla Puffetta in mezzo alla neve, con quel macchinone dietro (complimenti per il design!) e un puffo sciatore...Stupendo come disegno e come soggetto, e poi da piccolo mi piaceva molto la Puffetta!!! :nagai:

ANAMICI Il disegno di Calimero - Char mi è piaciuto molto, l'ho già detto prima:poi quel bianco e nero è bellissimo, dà esattamente il tono dei cartoni di una volta, che erano spesso in bianco e nero... i primi Goldrake che vedevo erano in bianco e nero!!! Come dimenticarli?


TUTTI BRAVISSIMI, MI SONO DIVERTITO UN SACCO A LEGGERVI E A GUARDARE I DISEGNI!! :dribble:
 
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view post Posted on 23/12/2009, 21:12     +1   -1
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JOE grazie infinite per il commento , e grazie soprattutto per essere cosi' legato alle opere
del forum!
;)

ps : da un occhiata alle storie legate al GUTTLER X perche'.....................................


:innocent.gif:
 
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isotta72
view post Posted on 23/12/2009, 21:44     +1   -1




Posso scegliere due strade:

1. commento tutto in una volta, quando ho letto tutto, rischiando di arrivare per lo meno all'epifania e di essermi dimenticata le impressioni dei primi racconti... 2.commento man mano che leggo..sperando di non sembrare scortese nei confronti di nessuno..
Per la terza strada , quella di joe7, ci vuole joe7!! :asd: :asd:

Scelgo la numero 2.. per ora ho letto Aster e Rubina: spassosissimo e spumeggiante il primo, elegante e delicato il secondo.. belli entrambi.. è stato un vero piacere leggerli.

Grande Godz per l'iniziativa.. potevi riuscirci solo tu, e solo in questo forum!! :clap: :clap: :clap: :clap: :clap:
 
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Nivalis70
view post Posted on 23/12/2009, 22:26     +1   -1




Ho letto tutto, e man mano che leggevo ho preso nota dei commenti ^^ altrimenti se devo aspettare il momento 'buono' per leggere, finirei col rimandare alle calende greche XD
dunque ecco i commenti:

fan fiction

Amon114: simpaticissimo! :clap: il cast poi... Jerry Calà/Koji Kabuto confesso che ho immaginato il resto dei Gatti di vicolo Miracoli nei panni di Boss mucha e Nuke XD

H.Aaster: Mitica la spisignata tra Kirk e Koenig, a proposito di pigiami, e il ceffone di J.R. ai due piagnuocolosi orfanelli XD
<ehi, di chi è il Goldrake quà fuori?> ...qui son davvero morta dalle risate XD il glorioso Great lustrinizzato come un glam rocker, cosa che all'epoca andava tanto di moda e faceva anche un po' (assai) ghei... povero Tetsuya! - però ancora una volta ha dato prova della sua stoicità e pragmatismo ehehehehehe! :foglia: (e a quanto vedo anche lui, come un certo Principe alieno, è un po' tardo ad interpretare gli sguardi delle donne XD mi piace moltissimo come l'hai caratterizzato :) )
Molto divertente e piacevole :clap:

John Murdock: Quanti personaggi!! O__O Una telecronaca tutta d'un fiato... e soprattutto... che bel finale ^__^ complimenti! :clap:

Grande Blu: non conosco il personaggio di Minù Pepperpot ^^ per cui leggendo ho immaginato per conto mio ciò che non mi era già noto come Naoto Date... molto piacevole questo tocco di dolcezza e di gentilezza inserito sull'ambiente sanguigno e aspro degli incontri di wrestling dell'Uomo Tigre. Delicato, una vera fiaba :clap:

Rubina71: Steve Austin e Jaime Sommers... l'uomo e la donna bionici, me li ero quasi dimenticati! Simpatico racconto, brava :clap:

Anamici: Molto carino, semplice e con una morale, mi è piaciuto assai :clap: e il disegno del piccolo Char/Calimero è perfetto!

Godzilla: il ritorno del Guttler X! una scena drammatica in cui il robot stava per avere la peggio, ma in cui si è manifestato un sentimento di amore e gratitudine generale... un racconto in tono con il Natale, ma di per sè racconta di sentimenti che possono manifestarsi in condizioni estreme, di guerra, di bisogno. Il finale è a dir poco tenero, dico sul serio.

K8-88: Simpaticissimo! ho immaginato un monte di carbone ai piedi dell'albero :rotfl: :clap:

e ora le fan art:

Kojimaniaca: Spank innamorato della puffetta ^^ i personaggi sono riusciti davvero bene, e gli alberi sullo sfondo li adoro per il tipo di pennellate :clap:

Anamici: come dicevo, questo Calimero/Char è perfetto :D nel senso che sembra quasi che sia sempre stato così ^^ bravo! :clap:

Joe7: tanto di cappello - disegnare così tanti personaggi, ognuno nel proprio stile è un'impresa O__O io, il Natale scorso, solo per fare 10 personaggi insieme ci misi quasi un mese... quindi so quel che vuol dire! XD complimenti, ben riuscito tra l'altro :clap:

Inoltre ti ringrazio e colgo l'occasione per rispondere a questa tua perplessità:

CITAZIONE (joe 7 @ 23/12/2009, 18:57)
NIVALIS 70 Il disegno del Dottor Hell che si è innamorato a causa delle frecce di Eros è PAZZESCO. Bravissima Nivalis! Solo, chi è la bella ragazza? Purtroppo non la conosco... :farofflook.gif:

Hai ragione, non è facile capire chi sia la bionda insieme a Hell ^^ per cui ecco il link dove si vede chi è e da dove viene la posa di Hell:



si tratta del 'Tuca Tuca' di Raffaella Carrà, dove ho messo Hell al posto del ballerino Turchi ^^
non sono stata capace di farla somigliante, e francamente non è facile ricollegare al volo la gestualità dei due personaggi con lo spunto iniziale, ma vabbè... l'importante è che almeno Hell sia diventato più buono a Natale, no? :P
 
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view post Posted on 23/12/2009, 23:03     +1   -1
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Joe, Isotta, Nivalis... grazie!

Comincio con i disegni, le Ff le commenterò più avanti.

NIVALIS: Il dottor Hell fulminato da Cupido è sensazionale, crolla totalmente vivo davanti a... hmmm... la Carrà??? Così carina??? Avrebbe voluto... :asd:
Bellissima idea, realizzazione impeccabile, grande senso dell'umorismo. L'espressione concentrata del Cupido mi ha fatto sbellicare.

KOJIMANIACA: detesto Spank, ma vederlo con la Puffetta... grande! E grandissima la tua tecnica di realizzazione, quegli abeti azzurri sembrano protendere i loro rami fuori dell'immagine. Bravissima.

ANAMICI: Calimero/Char... un incontro stranissimo e molto azzeccato. Addosso a Calimero, la maschera di Char assume un'aria malinconica e molto tenera. Originalissimo.

JOE: Tutti radunati a brindare per il Natale... Bia, Noa, Lupin, Candy, Heidi, Anna, Lamù... e tutti gli altri. Una bellissima, allegra foto di gruppo con un malcapitato Babbo Natale. Complimenti, Joe!
 
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anamici31
view post Posted on 24/12/2009, 06:50     +1   -1




Avete barato spudoratamente!!! I racconti dovevano essere brevi e invece li avete fatti lunghissimi :asd: :asd: :asd:

commenti

amon 14 : mi ricord molto una puntata che se non erro è del mazinkaiser, dove ashura si traveste, mi è piaciuta molto la trama del film. secondo me dovresti svilupparlo.

aster - Be che dire chiudo gli occhi e vedo gli adams, descrivi bene proprio tutto, si sente l'atmosfera della casa stregata che tanto abbiamo amato.

Murd- bello, un bel trash anni 80 all'italiana, in più hai dato u finale dolce che non mi aspettavo.

grande blu- brava sei riuscita a collegari due cartoni che poco ci azzeccno fra loro.

Rubina- divertente e poi c'è il tuo stile goldracchiano!!!

turi- un bel racconto drammatico stile grande mazinga, bello con un buon finale.

k88- i bimbi sono semplici e questa la loro bellezza-

veniamo a me- ho fatto una fiaba perchè ultimamente mi sto cimentando a scrivere fiabe per bimbi nella speranza di fare un libro. Ho scoperto che riesco a criver come un bimbo, quindi perchè nona pprofittarne? lol
l'idea del calimero mi è venuta da una battuta di non so chi fatta al nostro lorenzo, che veniva preso in giro così: ma che parli a fare, tu stai dietro a quel calimero di char!!!

disegni

nivalis- stupendo, c'è una storia nel disegno!!!

elvira- la mia nipotina mi sta facendo guardare tutte le puntate di spank su boing ...mmm ho fose sono io che glie le sto facendo guardare, adoro questo crtone, bello, bello,bello

Jho 7 - bello quel tuto tocco mi ricorda la mia infanzia e i colori a pennarello!!!











 
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Rubina71
view post Posted on 24/12/2009, 09:10     +1   -1




Grazie Joe, Nivalis, Isotta e Anamici!!!
Vi faccio una rivelazione: la storia del pipistrello morto è tratta da un avvenimento realmente accaduto.
Quel dispettoso del mio parroco fece uno scherzo ad una catechista facendole trovare un pipistrello morto nel letto.
La poverina lo rincorse con il mestolo per il giardino!!!


Prometto che appena ho un attimo di tranquillità commento!!!

Aster attendo con interesse un tuo commento, c'è sempre da imparare!!!
 
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view post Posted on 24/12/2009, 11:24     +1   -1

Ill.mo Fil. della Girella

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Per prima cosa, rispondo a Nivalis: GRAZIE MILLE per l'indicazione e il link su youtube. Ho immaginato il Dottor Hell che fa Tuca-Tuca con la Carrà mentre vedevo il video e mi sono sbellicato dalle risate! Non hai nessun rispetto per un onesto conquistatore del mondo! Sei stata fantastica Nivalis!!! :rotfl: :rotfl: :rotfl:

Poi per quanto riguarda Godzy: darò un'occhiarta alle storie del Guttler, promesso!

Poi per Nivalis, Aster, Anamici 31 e tutti quanti: sono contento che il disegno vi sia piaciuto, è stata lunga disegnarlo, ma è stato divertente disegnare dei classici. Per chi non li ha riconosciuti tutti, ecco l'elenco completo:

dall'alto a sinistra: Eros e Pollon; Bia; Son Go Ko detto Monkey e la sua compagna;
dalla metà a partire da sinistra: Lamù e Ataru; Fujiko e Lupin (prima serie); Sampei e Yurin (con Babbo Natale che cade in mezzo); Noa seduta sul camino; Nina e Paul col pupazzo Pakkun; Candy e Terence;
dal basso a sinistra; Peline; Ryu il ragazzo delle caverne e Ran; la Principessa Zaffiro e il Principe Franco (o Franz); Anna dai capelli rossi; Judo Boy; Peter, Heidi, Clara e il Vecchio dell'Alpe.

Se volete vedere il disegno in dimensioni più grandi, potete farlo cliccando il link sul mio sito deviantart: http://joe-7.deviantart.com/art/Festa-di-Natale-147840154

Grazie ancora a tutti! :nagai:

BUON NATALE!!!! :inchino:


PS: Runky, il link sulla mia fanfic che hai messo nel primo post non funziona... :farofflook.gif:


 
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amon114
view post Posted on 24/12/2009, 16:35     +1   -1




Grazie a tutti per i vostri genreosi commenti
Non ho avuto tempo di leggere gli altri racconti,ma lo farò presto
Auguri a tutti :nagai:
 
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view post Posted on 24/12/2009, 22:40     +1   -1
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Fratello di Trinità e Bambino

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Cominciamo con le FF:

Amon: un vero animepanettone natalizio, comicità a dir poco demenziale. Gianfranco d'Angelo come Barone Ashura dev'essere da non perdere. Jerry Calà come Koji... :29784128hj5.gif: Scialpi come Actarus... :29784128hj5.gif: :29784128hj5.gif: :29784128hj5.gif:
Personalmente detesto i cinepanettoni,. ma questo non me lo perderei. :clap: :clap: :clap:

John: Una partita di calcio demenziale, con una cornice più seria, a tratti disperatamente graffiante, che rischia di passare in second'ordine. L'incipit è fulminante, il finale concede un attimo di serenità... in mezzo, la partita. il mago Silvan che fa sparire i palloni calciati dagli avversari e poi fa un tragico errore quando incoccia in Carmen Russo è grande... mi aspettavo che Carmen si ritrovasse con una parte di sè svanita come per magia. Evidentemente, anche Silvan perde qualche colpo. Bel racconto, davvero. :clap: :clap: :clap:

Grande Blu: autentica poesia per un racconto che unisce due personaggi apparentemente diversissimi l'uno dall'altra, la fragile donnina attivissima ed altruista e il muscoloso lottatore altrettanto generoso. Due creature accomunate dalla bontà d'animo e dall'altruismo; in mezzo a loro, la figurina esile dell'angioletto della neve con la sua bilancia magica... un racconto lieve e scintillante come un fiocco di neve. :clap: :clap: :clap:

Rubina: un incontro davvero inaspettato, la famiglia Makiba e i due esseri bionici più amati della Tv. Rigel tirato su con la carrucola... :rotfl: I wish you a Merry Christmas: leggi nel pensiero? (capirai quel che intendo tra qualche giorno).
A fare le spese di tutto è il povero Hydargos, che sfortunato come sempre incoccia proprio nei due cyborg, e si becca pure un bagno freddo fuori programma... povero...
Molto divertente, Ruby! :clap: :clap: :clap:

Anamici: originalissimo accostamento, il tenero e sfortunato Calimero con l'apparentemente freddo e spietato Char, qui ancora giovanissimo. Una bella rivisitazione di una favola classica, con un finale che lascia un po' di stringicuore: il bambino appare molto dolce e ingenuo, c'è da chiedersi quanto avrà da soffrire per diventare quello che sarà... ma intanto, resta il protagonista di un racconto poetico. :clap: :clap: :clap:

Godzilla: Guttler che si batte contro il mostro, la bimba che si schiera dalla sua parte sfidando qualsiasi pericolo, senza pensare a sè stessa, con la totale generosità d'animo dei bambini... la folla che si muove solo vedendo la ragazzina che agisce, e infine il mostro sconfitto, l'albero di Natale accomodato dal povero Guttler ferito... ma è Natale, e i cattivi sono stati battuti. Ci sei tu, Salvatore, in ogni parola di questo tuo racconto. Mi sono commossa, giuro. :clap: :clap: :clap: :clap: :clap:

K8-88: raccontino breve ma intenso, con un Zuril un po' piccola fiammiferaia, triste per il regalo che non era riuscito a comperarsi. Poi la scoperta in mezzo al mucchio di carbone (che presumo mooolto alto), e infine la sorpresa finale, quando Lupin tenta di sgraffignarlo... hai decisamente capito il concetto di "battuta finale". Bravo! :clap: :clap: :clap:
 
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DevilSlash
view post Posted on 25/12/2009, 20:15     +1   -1




Che dire, complimenti a tutti per l'ottimo (e simpatico) lavoro svolto.
Un bravo in particolare per l'ottimo cast scelto per la fiction di Amon :rotfl:
 
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47 replies since 19/12/2009, 15:15   3034 views
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