| Premetto dicendo il mio personale concetto di gatta morta: persona apparentemente fragile e ingenua, un po' piagnucolosa, bisognosa di attenzioni e protezione; in realtà, una subdola ipocrita, che cela la sua forza dietro atteggiamenti da creatura indifesa. Una che tende a colpevolizzare gli altri fingendosi dolce e buona. Una che invece di farsi avanti si insinua.
Venusia, non volermene: probabilmente il nostro concetto di gatta morta è diverso, per cui io non riesco a definire così nè Rubina, nè Naida. E' vero che entrambi i personaggi soffrono del fatto che "si giocano tutto" in una puntata di ventun minuti; però, almeno a me, l'impressione che le due ragazze danno è ben diversa. Rubina si muove con destrezza tra padre e Zuril, mostrando una grinta formidabile. Con Actarus il suo rapporto è più impacciato, certo: ma non dobbiamo trascurare il minuscolo particolare che lei rivede il suo Duke dopo : 1-la distruzione di Fleed; 2-la perdita di famiglia, casa, popolo, etc. da parte di lui; 3-l'invasione della Terra. Non dimentichiamo poi una minutaglia: la causa di tutto era stato Re Vega, il papà di Rubina. Ora, per quanto buono avesse potuto essere il rapporto tra lei e Actarus, dopo otto anni e questo po' po' di avvenimenti, un minimo d'impaccio doveva pur esserci. Avrei considerato immatura Rubina se fosse saltata al collo di Actarus come niente fosse; invece, prova vergogna, ammette che le accuse di lui sono tutte vere. Per quanto innocente, lei si sente colpevole, e per tutta la puntata tenta una cosa sola: riguadagnarsi la sua stima, la sua fiducia. Ovviamente parla di matrimonio, ma la sua è una mossa in quel momento solo politica, un tentativo al tutto per tutto per chiudere quella guerra; e forse, o probabilmente, se Zuril avesse permesso loro dio parlare, Actarus avrebbe accettato, i veghiani avrebbero visto davanti a loro una nuova possibilità di salvezza, magari papà sarebbe stato esautorato, chissà? Ci sarebbe materia prima per un buon what if. Comunque, a mio giudizio Rubina ama ancora Duke. Forse in modo adolescenziale, ma è un personaggio che sicuramente maturerebbe se solo gliene venisse lasciata la possibilità. La sua morte, e le ultime parole per Actarus, di cui vuole la fiducia, sono esse stesse un atto d'amore.
Naida è qualcosa di completamente diverso. Concordo, lei non dubita dei sentimenti di Actarus per lei; stiamo però parlando di una donna che ha subito ogni possibile violenza, non ultima, la più spaventosa, il condizionamento mentale. Amore vero o meno, un condizionamento è un condizionamento: sappiamo che droghe e sostanze varie possono spingere l'uomo a compiere azioni che normalmente non commetterebbe mai. Per Naida è stato così. La vedo come una donna che ha lottato per il suo amore, è stata sconfitta e spinta a distruggere proprio l'uomo che ama. Pensate cosa può aver provato una volta ripresasi: rendersi conto d'aver quasi ucciso Actarus l'ha spinta ad un suicidio disperato. Ha agito spinta dalla vergogna, certo: ma non si sarebbe vergognata tanto se non avesse amato Actarus.
Veniamo ora a lui: concordo in pieno con Joe, è lui il vero problema. Esperienze orribili e fantasmi incancellabili gli rendono impossibile il concentrarsi su altro che non sia sé stesso, almeno per il momento. Non parlo di bietolaggine: parlo di shock oltre ogni dire. Venusia è matura e pronta per un rapporto adulto: lui no, lui deve ancora vedersela con sé stesso, e non è detto che una volta maturato – perché sicuramente maturerà, il ragazzo ha stoffa – Venusia sia la scelta più giusta. Molti hanno voluto così nelle loro FF; io non sono sicura che, una volta pronto lui, lei non sia maturata ulteriormente, preferendogli un altro uomo meno complicato.
Se proprio devo dirla tutta, pur bellissimo, lui per me è un uomo da champagne: da stapparsi dopo averlo perduto. Troppe complicazioni, troppo comandone, troppe mani alzate.
E adesso, sbranatemi.^^
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