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Come lavorate, voi?

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view post Posted on 21/6/2010, 20:58     +1   -1
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Fratello di Trinità e Bambino

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Non so se questa discussione debba stare proprio qui; in caso contrario, sono certa che qualcuno della staff provvederà a spostarla in più opportune locazioni.

Come lavorate, voi?

O meglio, come agite, quando è arrivata l'idea e si tratta di tradurla in parole?

Illustro il mio metodo di lavoro; poi mi piacerebbe sentire come vi comportate voi.

Quando inizio un racconto, lungo o corto che sia, serio o umoristico non importa, io devo aver ben chiari due punti: l'inizio e la fine.
Non posso assolutamente scrivere se non so come va a finire, questo per me è tassativo.


Una volta sistemati questi punti, è un po' come aver preparato la cornice del puzzle: gli altri pezzi prima o poi andranno al loro posto, di questo non c'è da preoccuparsi.

Il resto, sono tutte domande e risposte.

Faccio un esempio citando la mia ff su Naida.
Prima domanda: come ha potuto sopravvivere Naida fino al momento in cui la vediamo nell'episodio 25?
Risposta più logica: è stata prigioniera di qualche veghiano.
Seconda domanda: quando vediamo Naida, lei è indubbiamente in buone condizioni. Come mai, visto che i veghiani non sono notoriamente padroni gentili?
Risposta più logica: Naida è bellissima. E' ovvio che un veghiano che l'ha comprata non l'abbia fatto per mandarla a lavorare come una bestia. Meglio pensare che i suoi compiti siano stati di ben altra natura.
Terza domanda: Chi potrebbe essere stato a comperarla?
Risposta più ovvia: ironia della sorte, proprio il nemico giurato di Actarus: Hydargos.

Eccetera eccetera. In questo modo, il racconto cominciava già a stare in piedi, e da domanda è nata altra domanda.


E voi, come lavorate?
 
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isotta72
view post Posted on 21/6/2010, 21:12     +1   -1




Io non ho ancora consolidato un metodo, ed è il mio più grosso problema, che a volte mi fa "inchiodare" su certi racconti che covano per settimane prima di vedere la fine.
I primi due o tre racconti che ho scritto avevano già una loro forma nella mia testa.. erano "momenti" che avrei voluto descrivere, e sono nati di getto, ma già tutti interi.
In tutti gli altri casi è nata un'idea, per lo più un'immagine, o una frase .. fisso quella e ci costruisco intorno, ma in maniera assolutamente "destrutturata": spesso non ho idea di dove voglio andare a parare e ci ragiono man mano che vado avanti a scrivere. Per questo, ad esempio , non sarei mai stata in grado di scrivere una cosa come Vegatron senza Amon. Perchè invece lui parte dalla struttura della trama, dalla sequenza delle azioni, e per un racconto lungo e articolato è indispensabile.
 
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view post Posted on 21/6/2010, 21:15     +1   -1

Ill.mo Fil. della Girella

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Il mio metodo è simile al tuo, Aster. Per prima cosa mi immagino la situazione base (chessò, lo scontro con un cattivo, la scena di un bacio, fai tu), poi penso a come possa iniziare tutto e come possa finire tutto.

L'inizio e la fine anche per me sono fondamentali: so già nella mia testa come finisce la storia dell'Ombra, per esempio.

Dopo quindi faccio un'impalcatura base, una specie di scaletta degli avvenimenti.

Questa in genere è la parte più divertente: tiri fuori tutto quello che ti viene in mente.

Poi inizio a scrivere rispettando i punti base della scaletta, magari variando qualcosa, modificando qualcosa, ma sempre rispettando la struttura base.

Inoltre un ultimo cenno: devo dare valore al personaggio. E' fatto di carne e sangue come me, ama, odia, ha un obiettivo, vuole qualcosa, teme qualcosa. E' importante che sia il più possibile convincente nelle sue azioni:il personaggio (quello principale soprattutto, ma tutti quanti, anche i secondari, anche i cattivi) è fondamentale per la storia: se lui non è convincente, neanche se faccio la Divina Commedia funzionerà.

Edited by joe 7 - 21/6/2010, 22:16
 
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view post Posted on 21/6/2010, 21:16     +1   -1
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Fratello di Trinità e Bambino

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@ Isotta: Infatti, non si può scrivere un racconto lungo senza struttura di base, concordo in pieno.

Proprio per questo ho iniziato questa discussione: spero che, mettendo a confronto i nostri metodi di lavoro, ognuno di noi possa imparare qualcosa per migliorarsi.^^

@ Joe: direi che la pensiamo allo stesso modo, Joe. Ti straquoto in tutto.
 
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venusia71
view post Posted on 21/6/2010, 21:31     +1   -1




ciao!
io non ho mai scritto. quella che trovi è la prima ff che scrivo. mi sa tanto che si vede...
Sinceramene ho cominciato a scrivere di getto quello che erano i miei pensieri, quelle che erano le fantasie che mi portavo dietro fin da quando ero ragazzina. Le avevo elaborate, rimuginate, avendo chiari anche io un inizio e una fine. Ho sempre sognato un possibile seguito di quella serie a cartoni animati che mi era rimasta nel cuore, ma che si era conclusa in modo così frettoloso. Il cartone di Goldrake mi aveva lasciato tatuato nella memoria il suo ricordo e quella fine proprio non mi andava giù. Capricciosa? forse si!
Ho iniziato a scrivere avendo ben chiari alcuni passaggi, ricordando gli episodi. Poi mi sono fatta sorprendere da un personaggio nuovo, il cattivo di turno che probabilmente avevo elaborato ma che non avevo ancora focalizzato e da lì ho proseguito cercando di mettere nero su bianco altri ricordi e pensieri a mo' di trama. Il finale ce l'ho chiaro ma non voglio renderlo scontato.
Il mio modo di procedere è molto istintivo, ma è la prima volta.
Mentre scrivo mi faccio anche io tante domande, mi dò le risposte e vado avanti. Ultimamente sono arrivata ad uno snodo che ho chiaro in testa ma che non riesco a esprimere bene e mi sento un po' piantata.
In alcuni passaggi, magari per te è buffo, ma mi vengono in mente anche le canzoni da associare ad alcune scene e ai personaggi.
prima ho scritto che Re Vega lo associo ad una canzone dei Nomadi "C'è un re" per me lo rende benissimo.
Mentre il personaggio di Venusia mi porta alla mente un'altra canzone dei Nomadi "Il vento del Nord"
forse io non faccio molto testo, vado a sensazioni e sentimenti, dovrei essere più riflessiva e soffermarmi un po' di più ad elaborare.

hai avuto una bella idea a porre la domanda "come lavorate voi?"
Io sicuramente ho molto da imparare.

grazie
 
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Lela72
view post Posted on 21/6/2010, 21:32     +1   -1




Questa discussione è molto interessante Aster. Vi riflettevo proprio oggi. Ho iniziato solo da poco a scrivere e quindi non ho una grande esperienza, posso solo dirti come ho lavorato finora. Tieni presente che il mio unico racconto è un sequel e quindi ho ritenuto di possedere una certa libertà di movimento rispetto alla storia di un personaggio di cui conosco già la fine, per esempio Naida. Questo punto di partenza cambia molto il mio approccio al racconto. L'ho notato paragonando la fiction che sto postando con la storia del comandante Yara che devo elaborare e che mi pone dei paletti in più. Dunque, anzitutto prima di stendere il racconto chiarisco a me stessa ciò che voglio comunicare. Inizialmente l'idea è tutta concentrata e successivamente, in maniera molto naturale, nella mia mente comincia a dipanarsi la matassa. Tutto prende forma seguendo un cannovaccio iniziale che poi, nel corso degli eventi, può subire alcune mofiche o addirittura cambiare radicalmente, senza mai alterare però l'intento comunicativo originario. Il tutto deve seguire un ordine e un criterio molto rigoroso perchè poi ogni parte deve risultare omogenea e coerente con quanto scritto prima. E questo spesso mi porta a passare molto tempo su un capitolo o su un momento della storia in particolare.
Ecco questo è il metodo che finora ho attuato. Non so se sono riuscita a spiegarmi. Lo spero :dito:

Edited by Lela72 - 21/6/2010, 22:34
 
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amon114
view post Posted on 21/6/2010, 21:33     +1   -1




Credo che il mio metodo ( Inesistente ) non possa essere molto d'aiuto agli altri...a me di solito viene in mente una piccola ideina,inizio a scrivere e mentre scrivo mi si accavallano un idea dopo l'altra...mentre scrivo divento un vulcano d'idee che monta,monta fino ad eruttare...il risultatop finale il più delle volte è lontanissimo dall'idea originale..la scrittura è la mia unica forma d'ispirazione
 
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view post Posted on 21/6/2010, 21:48     +1   -1
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Fratello di Trinità e Bambino

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Interessante, ognuno di noi ha un suo metodo, e solo in alcuni casi certi sistemi coincidono.

@ Venusia: la musica l'ho usata anch'io, ma solo in fase di elaborazione: mai, assolutamente, mentre stendo il racconto, m'infastidirebbe e basta. Io ho usato qualche canzone (Minuetto di Mia Martini), e svariati brani di colonne sonore, in particolare Morricone.

@ Lela: In effetti un sequel ti da una libertà considerevole, scrivere un racconto "incastonato" nella serie ti lega parecchio, però è una sfida affascinante. Anche tu puoi cambiare, aggiungere o togliere, ma sempre in maniera ragionata, e tendendo all'omogeneità. Hai ragione, l'omogeneità è un vero pregio, sono perfettamente d'accordo con te.

@ Amon: guarda che anche il tuo... vulcanico metodo è appunto un metodo!^^
Penso che molti di noi t'invidino questo tuo sobbollire di idee che si accavallano l'una sull'altra. Sei fortunato: è più facile dare una direzione alla fantasia, che avere una direzione ma nessuna fantasia.
Sono curiosa di vedere se tra un anno o due scriverai ancora in maniera vulcanica o se avrai trovato un modo diverso.
 
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view post Posted on 21/6/2010, 21:55     +1   -1
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CITAZIONE (H. Aster @ 21/6/2010, 21:58)
Come lavorate, voi?

se puo' interessare a qualcuno dico la mia.


Come lavoro?
MALE.

Io solitamente parto da un IDEA.
Un idea del tipo "questo fa cosa". e solitamente imbastisco tutto il contorno.
Pero' purtroppo il mio "stile" lo trovo un po' troppo fumettistico e per niente
si sposa al "romanzo".
Solitamente butto giu' un idea a primo impatto e quella resta.
Per contenuti e per forma.
Purtroppo ho un avversione totale e completa per le cose che io stesso scrivo .
Non so come

scusate s'e' svegliata la bambina. continuo domani
 
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view post Posted on 21/6/2010, 21:58     +1   -1
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Fratello di Trinità e Bambino

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Godzy, nessuno qui pensa di scrivere romanzi, e lo stile fumettistico non è detto che sia negativo, anzi!
Non pensare di lavorare male solo perchè non ti piace quel che scrivi: cosa credi, che io stia lì ad autocompiacermi della mia prosa? Non faccio che rileggerla e trovare difetti, sempre macroscopici, sempre insopportabili.

Buona nanna per la piccola, ne riparliamo quando sei più libero. :)
 
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view post Posted on 21/6/2010, 22:40     +1   -1
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Ho dei pensieri che non condivido!

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Bella domanda, Aster, anzi bellissima!!
Credo che il mio metodo sia il 'contestualizza'.( si, mi sono appena inventata la definizione :rotfl:)
Prendo in considerazione un personaggio e ciò che manca nella sua storia: passato, presente o futuro.
Lo immergo nel tempo e soprattutto nell'ambiente. L'ambiente influenza le sue azioni e la personalità che ha lo porta a fare determinate scelte e azioni.
L'inizio del racconto ovviamente dipende strettamente dal tempo in cui lo immergo, mentre la conclusione è data dall'esaurirsi dei gesti necessari alla descrizione del momento (non so se sono molto chiara su questo punto, ma non so come altro esprimerlo)
Poi inizia la parte più dura.....leggo fino alla nausea e taglio via tutto ciò che non è chiaro , funzionale o è superfluo e irrilevante al procedere del racconto.
 
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Rubina71
view post Posted on 22/6/2010, 05:41     +1   -1




Beh, io penso più o meno la storia e poi scrivo istintivamente, basandomi sulle idee che ho intesta.
 
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view post Posted on 22/6/2010, 07:06     +1   -1
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Fratello di Trinità e Bambino

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Runkirya: Hai ragione, una storia nasce quando abbiamo un certo personaggio che "deve" fare qualcosa (non dovesse, la storia non avrebbe senso e finirebbe prima di nascere).
Hai detto un'altra cosa importantissima: l'ambiente, il contesto influenzano i personaggi, buoni o cattivi che siano. Probabilmente, se spostassimo una situazione dal suo contesto originario otterremmo uno sviluppo diverso. Sarebbe interessante una volta tentare un esperimento.
Altro punto sacrosanto: rilettura (una, dieci, infinite volte), modifica e sforbiciamento vario... questo è un mio punto dolente, perchè io sforbicerei e cambierei sempre, anche un lavoro vecchio di anni.

Rubina: istintiva anche tu come Amon. In effetti, i tuoi lavori hanno una spontaneità e un'immediatezza che colpiscono subito il lettore.
Ma vuoi dire che quando affronti un lavoro più lungo, in varie parti, non hai idea di quale sarà la conclusione? O invece sai bene o male dove andrai a parare?
Scusa, siccome abbiamo sistemi diversi la tua risposta m'interessa molto.^^
 
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Rubina71
view post Posted on 22/6/2010, 07:45     +1   -1




Aster: So per sommi capi ciò che penso di scrivere, ma il più delle volte il tutto si trasforma e cambia scrivendo!
 
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view post Posted on 22/6/2010, 13:35     +1   -1
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Aster :Sulla scia di un what if avevo cominciato a scrivere qualcosa, ma per il momento è sospeso, però devo dire che è una bella sfida e non è detto che non riprenda il racconto....mi spiace tenere quel lavoro solo soletto sul computer :via:
Altro elemento fondamentale , almeno per me, quando scrivo devo stabilire il punto di vista che non può essere di più di un personaggio per volta.Scelgo il personaggio che agisce in modo più rilevante in quel momento e tutta l'azione è vista attraverso i suoi occhi... più punti di vista mi danno un senso in confusione.
 
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