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JOE7: i racconti per la Cronologia

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joe 7
view post Posted on 17/7/2010, 10:55 by: joe 7     +1   -1

Ill.mo Fil. della Girella

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Riassunto: Questa è la storia di Mineo prima che appaia nella serie di Goldrake. Da ragazza, viveva nel pianeta Rubi, occupato da Vega, in un villaggio di ribelli chiamato Escondida, in un bosco impenetrabile anche per le forze veghiane, insieme ai suoi genitori e alla sua amica Arianna. Il capo del villaggio, suo padre, era spesso in conflitto con gli “intransigenti” di Abarai, un gruppo di persone che volevano la resistenza violenta fino allo sterminio contro i veghiani…

All’inizio del bosco dove si trovava Escondida, il villaggio dei ribelli, c’erano degli avamposti veghiani. In uno di questi, dall’alto degli spalti, il capitano Shion osservava l’inizio dell’alba. I suoi capelli biondi e la carnagione chiara della sua pelle, come quella di Rubina, non gli davano l’aspetto comune del veghiano. Portava una cotta di maglia e una spada, un oggetto anacronistico nel mondo veghiano, dove le armi a raggi erano praticamente le uniche usate. Ma quella spada era sempre stata il simbolo di famiglia e lui aveva sempre voluto portarla con sé, per ricordare il suo casato e le sue tradizioni, cose che ormai nel mondo di Vega stavano scomparendo, soppiantate da una frenetica corsa agli armamenti e desiderio di conquista dei pianeti conosciuti, con la scusa di uno “spazio vitale” e del “grande destino di Vega di diventare un impero”, come ripetuto spesso dal re nei suoi ampollosi discorsi. Certo, Shion era un uomo di comando, ma non si faceva illusioni: un capitano di Vega relegato a comandare gli avamposti di un mondo dimenticato come Rubi era destinato a non far carriera e a scomparire dalle memorie veghiane. Infatti, il capitano Shion era malvisto dai suoi stessi colleghi, che ne criticavano la mancanza di spietatezza e il rispetto per il nemico, cose inconcepibili per un mondo guerresco come quello di Vega. Addirittura, ad un certo punto, cadde in disgrazia presso lo stesso Re Vega, che gli preferì il capitano Noria per l’innalzamento di grado.
Shion e Noria erano l’uno l’opposto dell’altro, anche fisicamente. Onesto e pietoso il primo, crudele e spietato il secondo. Capelli lunghi e biondi, con un fisico slanciato e una pelle rosata il primo; capelli corti, ricci e neri, con un fisico muscoloso e massiccio, insieme ad una pelle blu e orecchie a punta il secondo. Loro due erano rivali, ma Noria, dopo il cancelliere Dantus, era forse l’uomo più importante di Vega, mentre Shion non era mai riuscito ad andare oltre i gradi di capitano. Nonostante questo, Noria sentiva che Shion non temeva né lui né il re, e lo odiava profondamente. Lo scontro tra loro due durava da diversi anni, ed era dovuta non solo alle differenze di carattere, ma anche per motivi di base: Shion desiderava un’azione meno violenta del Re Vega nella sua conquista, rispettando almeno la popolazione sottomessa, mentre Noria al contrario avrebbe voluto una maggior spietatezza del sovrano (come se non lo fosse abbastanza). Alla fine, il punto di vista di Noria divenne quello della maggioranza, e il popolo di Fleed fu il primo a pagarne le conseguenze. Il re e la regina di Fleed furono uccisi e il principe Duke, un uomo che Shion ammirava molto, era scomparso, forse morto. Tutto il pianeta fu messo a ferro e a fuoco, con gran dolore di Shion: aveva diversi amici fleediani. Ci furono comunque delle conseguenze per re Vega a livello privato per questa storia: sembrava che la principessa Rubina fosse attratta dal principe di Fleed e avesse avuto un tracollo dopo una feroce discussione col padre appena saputo dell’invasione. Nessuno sapeva che fine avesse fatto. Anche questo fu un dispiacere per Shion, che sperava in un possibile capovolgimento dell’azione dei veghiani, nel caso in cui Rubina fosse diventata regina. Inoltre, Shion fu uno dei pochi che osò protestare al Congresso degli Anziani di Vega, la massima autorità, e al re in persona, per le violenze dei veghiani sui civili, violenze alle quali aveva partecipato anche Noria.
Il re era furioso per le osservazioni del sottoposto, ma non poteva eliminarlo davanti a tutti: Shion era di famiglia importante e benvisto da molti, e l’ultima cosa di cui Vega aveva bisogno era una guerra civile, o comunque l’instabilità. Preferì quindi rimuoverlo dal suo posto e mandarlo a comandare un avamposto nel pianeta sperduto di Rubi. Da quelle parti, poi, potevano accadere “spiacevoli incidenti” che risolvevano molte cose e non sollevavano questioni.

Intanto, nella casa di Arianna, lei e Mineo provavano i vestiti preparati da lei per la festa di primavera, quando all’improvviso arrivò il padre di Mineo, con l’aria sconvolta.
“Papà? Cos’è successo?” chiese Mineo, spaventata.
“Mineo…tua madre sta male! E’ stata punta da un insetto Yuba!”
La ragazza impallidì: sapeva che le punture di quell’insetto erano fatali se in tre giorni non si prendeva l’antidoto.
“Hai usato le erbe di Yami, papà?” Erano le uniche conosciute che potevano annullare il veleno della puntura.
“E’ questo il punto, Mineo. Sono finite. Eppure, c’erano!”
“Come? Impossibile!”
L’infermeria, con le sue medicine ed erbe, era una delle aree più protette e curate del villaggio, perché permetteva di sopravvivere in un ambiente ostile come quello della foresta. Per questo era difficile immaginare che mancassero all’improvviso delle erbe medicinali così importanti.
“Impossibile o meno, è così. Mineo, devi andare subito a prendere le foglie di Yami: sai come trovarle e una veloce come te farà in tempo senza dubbio!”
Infatti, a Mineo era stato insegnato come trovare le erbe medicinali: inoltre, la sua velocità e abilità ad arrampicarsi sugli alberi aveva pochi rivali. Uscì immediatamente dalla casa di Arianna.
“Mineo, aspetta…hai ancora addosso la gonna e il body!” obiettò Arianna.
“Non ho tempo” ribatté lei “mi cambierò a casa!”
Corse velocissima verso casa sua, che era al centro del villaggio, mentre gli altri la guardavano scioccati, ma lei non ci faceva caso. Anzi, pensava alla stranezza del fatto. L’insetto Yuba era pericoloso, ma non entrava mai nei centri abitati. Qualcosa non quadrava.
Comunque, entrò nella sua casa, dove i fratelli e i parenti stavano prendendosi cura di sua madre: Mineo le parlò stringendole le mani per tranquillizzarla, anche se era lei a sentirsi più agitata. Le diede un bacio e salì veloce nella sua stanza, dove si cambiò, fasciandosi le mani e mettendosi addosso il vestito di pelle con la cintura. Afferrò il pugnale e il machete e corse via verso il bosco.

Dall’alto di una torre di guardia del villaggio, un uomo osservò la ragazza che partiva e scese subito, dirigendosi verso una casa simile ad un fortino, con una sentinella all’ingresso. Era la sede degli “Intransigenti” di Abarai. L’uomo entrò e disse al capo:
“Signore, Mineo è partita adesso.”
“Bene” esclamò Abarai, sorridendo maligno “il trucchetto dell’insetto Yuba ha funzionato.”
“Non è stato facile rubare le erbe di Yami, signore. Come mai una procedura così complicata?”
“Mineo non deve avere sospetti. Ora, comunque, è tutto pronto. Contatta i veghiani del nostro gruppo. Ricorda: programma 5, quindi sterminio contenuto. Ammazzare solo quelli che fanno resistenza. I genitori e i fratelli di Mineo, in particolare, non devono essere toccati. Ah, anche Arianna, la sua amica. E dì loro di fare in fretta: non voglio rovinare lo spettacolo a Mineo, quando tornerà”.
“Sissignore.”
Abarai socchiuse gli occhi un momento, pregustando la scena. Il premio e le medaglie di Vega valevano poco, in confronto al divertimento che provava a fare le missioni ingannatrici. Ammazzare il vero Abarai e prendere il suo posto era stato uno scherzo, come pure ammazzare i suoi uomini. Questi “Intransigenti” erano caduti nella trappola come dei poveri ingenui. Credevano che la guerra fosse un gioco leale. Però era stato deludente. Si aspettava di più. Ma con Mineo, sentiva che sarebbe stato diverso. Era arrivato il tempo di togliersi il travestimento: in pochi attimi, dopo che una luce intermittente aveva invaso il corpo di “Abarai”, compariva quello di una veghiana con la tuta aderente e i capelli corti, neri, con una treccia sul davanti. Le sopracciglia sottili evidenziavano un paio di occhi a mandorla con le iridi piccole, che avevano lo sguardo sadico del cacciatore.
La donna, detta Vixen, “il serpente”, si alzò dalla sedia con calma: era una professionista, e sapeva bene cosa fare: però trovava giusto divertirsi un po’, nel suo lavoro, e, dopo aver osservato la vita del villaggio, la sua scelta era caduta su Mineo.
Senza un po’ di svago, ti passa la voglia di lavorare, pensò sogghignando.
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Sabato prossimo: la ricerca di Mineo.

Se volete commentare, qui c'è il link: https://gonagai.forumfree.it/?t=47313943&st=15#lastpost

SE volete scaricare la puntata in file word, qui sotto c'è il link. :nagai:

Edited by joe 7 - 19/7/2010, 12:17

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