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JOE7: i racconti per la Cronologia

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joe 7
view post Posted on 31/7/2010, 18:40 by: joe 7     +1   -1

Ill.mo Fil. della Girella

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Riassunto: Questa è la storia di Mineo, prima che appaia nella serie di Goldrake. Da ragazza, viveva nel pianeta di Rubi, occupato da Vega, in un villaggio di ribelli chiamato Escondida. Quando la madre di Mineo si ammala a causa della puntura di un insetto velenoso, la ragazza corre nel bosco a prendere le piante medicinali. Ma tutto questo fa parte del piano di Vixen, una veghiana che aveva preso il posto di Abarai, uno degli uomini del villaggio, dopo averlo ucciso. Grazie alle osservazioni di Shion, un comandante veghiano, Mineo scopre il complotto di Vixen…

Escondida, il villaggio di Mineo, stava bruciando davanti ai suoi occhi. Lei era rimasta acquattata, nascosta nel fitto della boscaglia, osservando impotente le capanne arse, la palizzata che cadeva franando, la gente che scappava inseguita e uccisa dai soldati veghiani. Osservando in alto, vide anche due minidischi che restavano fermi, mentre usciva un raggio traente che faceva scendere in continuazione dei soldati di Vega. Era un massacro. Ascoltava le urla e le risate, insieme al fragore del crollo delle costruzioni di legno, che, ridotte in cenere fumante, cadevano su se stesse.
Oltre al machete e al pugnale, Mineo non aveva null’altro. E loro avevano fucili laser e due minidischi pronti a fare ulteriori stragi. Maledetti veghiani! pensò con rabbia impotente. Ma non era il momento di rodersi il fegato. Doveva trovare il loro capo, Vixen, e ucciderla: anzi, meglio, catturarla come ostaggio.
E’ una donna mutaforma che avrà preso adesso le sue vere sembianze, quindi non dovrebbe essere difficile identificarla: i soldati veghiani in genere sono tutti maschi.
Spostandosi con cautela e scrutando con attenzione, all’improvviso vede una specie di radura, dove alcune persone erano appese per i polsi su pali orizzontali con delle corde legate con forza. Mineo diventò pallida nel riconoscerli. Erano suo padre, la sua amica Arianna e i suoi fratelli. Ma sua madre? Era malata. Dov’era?
Guardando con ansia, vide in mezzo alla radura una persona distesa su un pagliericcio, accanto ad un’altra in piedi. La prima era sua madre; l’altra una donna in tuta blu, capelli neri e corti, che osservava l’ingresso alla radura come se stesse aspettando qualcuno. Mineo capì subito: quella era Vixen, e la stava aspettando.
Agì prima ancora di pensare. Sapeva che era una trappola, ma non le importava. Estrasse il machete e il pugnale: era disposta a fare una strage, pur di prendere Vixen. Illuminata dalle fiamme, entrò nel villaggio raggiungendo subito la radura.
“Vixen!” urlò, comparendo davanti a lei, a venti metri circa di distanza.
“Conosci il mio nome? Che sorpresa, Mineo!” sogghignò la donna di Vega.
“Lascia andare mia madre e tutti gli altri, Vixen, e dì ai tuoi di lasciare subito il villaggio. A questa distanza, posso centrarti subito col machete o il pugnale.”
“Non ne dubito.” rispose lei, alzando una mano. All’improvviso, comparvero dei veghiani che puntarono le loro armi a raggi sulle persone appese.
“Se mi uccidi, i tuoi parenti moriranno. Ah, e morirai anche tu, ovviamente.”
“Lo sapevo che finiva così. Cosa vuoi da me, Vixen?”
“Lascia cadere a terra le tue armi, intanto.”
Il machete e il pugnale caddero a terra con un tonfo.
“Ora facciamo un bel giochino, Mineo. Come vedi, ci sono i tuoi cinque fratelli, i tuoi genitori e la tua amica. Otto persone. Otto vite che dipendono da te. Iniziamo.” concluse, estraendo la frusta elettrica.
Mineo aveva capito. Vixen voleva fare di lei un esempio per scoraggiare i ribelli. Ogni tentativo di evitare la frusta avrebbe significato la morte di Arianna o dei suoi familiari. Tipico divertimento veghiano.
“Solo una domanda.” disse Mineo.
“Prego.” rispose Vixen, saggiando la frusta.
“Sei stata tu a far ammalare mia madre e a far sparire le erbe di Yami sotto le spoglie di Abarai, vero?”
“Sei più intelligente di quanto pensassi.” rispose Vixen sorridendo. I bagliori delle fiamme intorno le davano un’aria ancora più sinistra.
“Perché hai fatto una cosa così complicata?”
“Questa è una seconda domanda. Ma voglio essere buona. Sei una donna importante, Mineo. Sei la figlia del capo e rappresenti il futuro del villaggio. Forse, addirittura la speranza della rivolta contro Vega. Dovevo mandarti via senza sospetti durante la nostra “pulizia”. Adesso che sei tornata, sarai un esempio perfetto per tutti i ribelli. Ti farà piacere sapere che i minidischi stanno registrando tutto questo e il tuo macello sarà trasmesso in tutti i pianeti come ammonimento. Diventerai famosa.”
“Quindi, se fossi morta prima, non avresti fatto un lavoro perfetto.”
“Proprio così. La ricompensa di Re Vega sarà molto alta.”
“Capisco. Vuoi completare la raccolta punti e vincere la bambolina.”
“Amo gli spiritosi.” sogghignò Vixen “Dopo la prima frustata, smettono di esserlo.”
Mineo non ne dubitava. La frusta elettrica era terribile. Oltre ai segni che provocava, le scosse sconvolgevano il sistema nervoso. Si sentì come un nodo allo stomaco. Vixen alzò la mano, impugnando il lungo manico della frusta che le era fissato sul polso: lo schiocco sovrastò l’aria, mentre la frusta fece un ampio giro. Poi scattò in avanti, rapidissima. Quello che successe dopo avvenne in un lampo. Mineo afferrò la punta della frusta con le mani. Vixen non aveva notato che lei aveva le mani bendate: una precauzione che Mineo faceva sempre, quando andava nel bosco, per evitare che venissero ferite o punte. In questo modo, le bende fecero da isolante, anche se, nonostante questo Mineo sentì un po’ la scossa. Ma resistette e, approfittando della sorpresa di Vixen, tirò a sé la frusta, trascinando a terra anche lei, che era legata alla frusta col polso. Appena Vixen le fu vicina, Mineo le saltò sopra la schiena, afferrando il machete che aveva lasciato cadere vicino. Serrando le gambe per tenerle immobilizzate le braccia, afferrò i capelli di Vixen alzandole la testa e mise la lama del machete sotto la sua gola. Tutto era successo così rapidamente che i veghiani ne furono ammutoliti.
“Lasciate cadere le armi e liberate i prigionieri. Se mi sparate, non ci metto niente a tagliarle la testa prima di morire. Questo machete è affilatissimo, basta solo un movimento!”
I veghiani erano incerti. Potevano spararle in testa o colpirla alla mano, ma non erano sicuri di centrarla. Inoltre, avrebbero colpito Vixen.
“Ehi” disse Mineo, tirando i capelli di Vixen, facendola gemere di dolore e rabbia “Dì ai tuoi uomini quello che ho detto io. E sbrigati. Ho poca pazienza.”
“Fate…fate come dice! Muovetevi!” urlò lei, furiosa. Poi aggiunse in un sibilo: “Me la pagherai cara.”
“Chiudi il becco.”
Scommetto che in questo momento avranno interrotto la diretta sulle televisioni e avranno messo in onda la pubblicità, pensò sarcastica Mineo. Bè, ho aiutato un po’ l’economia veghiana…
In poco tempo, i familiari di Mineo furono tutti liberati. Inoltre, i veghiani, senza la loro comandante, erano disorientati: in poco tempo, furono sopraffatti e resi prigionieri o uccisi. Il villaggio di Escondida era libero, anche se quasi distrutto.
“Bene, datemi una corda o qualcosa per legarla, adesso. Sono stufa di restare in questa posizione.” disse Mineo.
“Prego.”
Davanti a Mineo apparve la corda, ma rimase sorpresa quando vide che chi la teneva in mano era il capitano Shion di Vega, che aveva incontrato poco prima.
“Hai proprio il vizio di puntare i coltelli alla gente, vedo.” commentò lui, divertito.

Nello stesso tempo, nell’area civilizzata di Rubi, la capitale del paese, Milarose, era in fermento. Da diverso tempo il vecchio governatore di Vega, Baraggan, era stato richiamato sul suo pianeta natale e tra poco sarebbe arrivato il nuovo governatore. L’attesa era febbrile: anche la popolazione occupata osservava l’avvenimento: se non lo faceva di persona, lo osservava davanti ai numerosi schermi diffusi sulle varie città e paesi. La diretta di quello che era successo ad Escondida non era nemmeno stata trasmessa, vista l’importanza dell’evento. La curiosità degli abitanti di Rubi sul nuovo governatore era giustificata: che tipo sarebbe stato? Spietato? Pietoso? Comprensivo? Avrebbe concesso o no un minimo di indipendenza?
Il comitato di ricevimento, con tutti i capitani veghiani e i vari sindaci delle città di Rubi, osservò l’arrivo lento e maestoso dell’astronave, che era piuttosto grande, anche per una persona importante come il governatore di Rubi. Una volta atterrata, si aprì uno sportello e uscirono gli araldi e i portabandiera. Questo sorprese un po’ tutti: queste cose erano riservate solo ad una persona di rango assai elevato. Il nuovo governatore dev’essere davvero importante, pensarono tutti.
Al suono delle trombe e al rullo dei tamburi, il governatore uscì dall’astronave, mentre i portabandiera, a sorpresa, fecero sventolare le bandiere col simbolo reale di Vega. La sorpresa aumentò quando videro che il nuovo governatore era una ragazza dai capelli rossi e una corona sulla testa: un personaggio assai noto a tutti, visto che il pianeta stesso era stato chiamato Rubi in suo onore.
La principessa Rubina, la figlia di re Vega, apparve davanti a tutti in mondovisione con un volto pallido e sofferente. Sembrava l’emblema del dolore portato con dignità.

Nello stesso tempo, sul pianeta Vega, il capitano Noria stava osservando sullo schermo l’arrivo di Rubina sul pianeta Rubi. Non aveva mai provato simpatia per quella principessa: troppo debole e fragile, al contrario del padre. Un peso inutile.
“Saremo finiti, se il regno di Vega passerà ad un’incapace come lei.” disse contrariato al suo luogotenente, Wabisuke, che osservava la scena anche lui con occhi di ghiaccio.
“Sono d’accordo, mio signore. Desidera quindi che andiamo avanti col progetto Delta?” esclamò con voce distaccata.
“Ovvio. Rubina deve morire. Su questo non c’è dubbio.”
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Sabato prossimo: la decisione di Mineo.

Se volete commentare, potete farlo qui: https://gonagai.forumfree.it/?t=47313943&st=30#lastpost

Se volete scaricare la puntata in formato word, potete farlo cliccando sul link. :inchino:

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