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JOE7: i racconti per la Cronologia

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joe 7
view post Posted on 18/9/2010, 13:52 by: joe 7     +1   -1

Ill.mo Fil. della Girella

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Riassunto: Questa è la storia di Mineo, prima che appaia nella serie di Goldrake. Da ragazza, viveva nel pianeta di Ruby, occupato da Vega. Il suo piccolo villaggio è stato sottoposto all’invasione dai Veghiani di Vixen, ma un capitano di Vega, Shion, salva il villaggio dal massacro e propone a Mineo di andare con lui a Milarose, la capitale di Ruby, per diventare ufficialmente guardia del corpo di Shion. In questo modo, il villaggio di Mineo non sarà più attaccato. Nel frattempo, Rubina, la figlia di Vega, diventa governatore di Ruby: ma su di lei alcuni tramano un complotto per toglierla di mezzo perché troppo tollerante. Lady Cabaner, una dei complottatori e ufficialmente fidanzata di Shion, lo ha ipnotizzato perché uccidesse Rubina, una volta che comparirà davanti a lei a Milarose. Però Mineo, che era accanto a Shion, si accorge di quanto succede e sventa l’attentato, facendolo passare per una simulazione e così salvando la vita a Shion e a lei.

Nel palazzo del governatore del pianeta Ruby a Milarose, si trovava l’area degli ospiti, dove c’erano Mineo e gli altri. Essere laggiù era considerato un grande onore, ma nessuno di loro, in quel momento, scoppiava di allegria per questo. Erano tutti attorno al capitano Shion, seduto ad un tavolo, che gli stavano raccontando quello che era successo. Alla fine, il capitano rimase incredulo.
“Io…io ho cercato di ammazzare la figlia di Vega? Stavo per uccidere la principessa Rubina? Ma è assurdo!”
“Ti abbiamo visto coi nostri occhi” replicò Mineo, incollerita “se non ti avessi fermato in tempo, ora saremmo tutti in mano al boia. Cosa diavolo ti era successo?” chiese, battendo forte il palmo della mano sul tavolo.
“Calmati, figlia” disse Tenma, il padre di Mineo. Anche se aveva i capelli viola come quelli della figlia, erano più radi ed aveva un fisico debilitato a causa della sua vita di fuggiasco e capovillaggio. Nonostante questo, nei suoi occhi brillava sempre una luce attenta: fissò il capitano Shion negli occhi e gli chiese: “Non ti ricordi proprio nulla?”
“No. Nemmeno di aver incontrato Rubina” Si mise una mano sulla fronte, sconvolto: “Sto impazzendo?”
“Non penso, capitano. Questa è ipnosi. Qualcuno ti ha suggestionato.”
“Ipnosi? Come quella dei serpenti, papà?” chiese Mineo.
“Credo sia qualcosa di più complesso, figlia. Secondo me, Shion ha obbedito a comandi post ipnotici che ha avuto da qualcuno in passato. Ho visto cose simili nella mia vita.”
“Ma allora lui è senza controllo! Potrebbe fare chissà cosa a noi o a Rubina!” disse spaventata Arianna, l’amica di Mineo.
“I comandi post-ipnotici sono molto complessi, Arianna” spiegò Tenma “Non si può dare più di un comando alla volta. Non credo che succederanno altre cose strane in futuro. Comunque, per sicurezza, capitano, sarà meglio tenervi d’occhio.”
“Credo che abbiate ragione” sussurrò Shion.
“Un momento!” esclamò Mineo “Se qualcuno l’ha ipnotizzato perché ammazzasse Rubina, vuol dire che siamo nel bel mezzo di una congiura, o addirittura di un colpo di stato!”
“E con questo?” chiese uno degli uomini del villaggio di Mineo che aveva accompagnato Shion.
“Ma non capisci? Significa che siamo coinvolti in qualcosa di molto più grande di noi!” Mineo si mise una mano nei capelli “Siamo davvero nei guai!”
“Potremmo tornare tutti nel villaggio…” suggerì Arianna.
“Magari” replicò Tenma “Mia figlia ha ragione. Loro, chiunque siano, adesso sanno che sappiamo. Vorranno toglierci di mezzo. Tornare a casa non servirà a niente.”
“Ora che ci penso, non credo che sia esattamente così” disse Mineo “Chi ha fermato Shion ero stata io. Credo che questi ‘congiurati’ pensino a me – e a Shion – più che a voi.”
All’improvviso, si sentì bussare la porta e si zittirono tutti in un attimo.
“Avanti!” disse Shion.
Entrò con deferenza il ciambellano di corte, Noitra, dicendo:
“La cena è pronta, comandante. Sua altezza Rubina vi aspetta.”
Mineo fu presa dal panico: oltre a non avere dei vestiti adatti, non era mai stata a tavola da un governatore. Cosa poteva fare?
Mentre Noitra si allontanava, Shion la tranquillizzò dicendo:
“Non preoccuparti, tu e tutti voi. Comportatevi come me e state tranquilli. Siete la mia guardia personale dopotutto, no?”
Gli altri annuirono, un po’ intimoriti. Shion si rivolse a Mineo, mettendole una mano sulla spalla:
“Sei stata davvero eccezionale come guardia del corpo, ragazza. Hai salvato la vita praticamente a tutti quanti nel palazzo. Secondo me, andrai lontano.”
Mineo annuì imbarazzata. Questo complimento da lui non se l’aspettava.

Il tavolo era lungo e pieno di cibarie sconosciute, ed era in mezzo ad una sala riccamente ornata di arazzi con scene di vita campestre. Dei lampadari enormi, composti da gocce di cristallo, illuminavano tutto il salone di una luce calda e accogliente. Le finestre a sesto acuto mostravano le luci della città di Milarose, immersa nella notte. Non c’era nulla di meccanico o di veghiano in quella sala: Mineo ne rimase piacevolmente sorpresa e per un attimo percepì una grande familiarità con quell’ambiente, così diverso di quello dell’astronave veghiana e degli altri posti di Milarose che aveva visto. Le linee fredde e meccaniche di quel mondo qui erano bandite. Inoltre, le immagini degli arazzi le facevano venire in mente il suo passato nel paese di Escondida, in mezzo ai boschi.
“E’ una sala molto bella, principessa” disse Shion a Rubina, che era seduta a capotavola, col cameriere in piedi di fianco a lei pronto a servire.
“Grazie, capitano” rispose lei, mentre riceveva il baciamano da Shion “Ho voluto seguire lo stile di Fleed: era un pianeta che amavo molto.”
“Capisco” rispose lui “Mi spiace per quello che è successo laggiù.”
“Non è stata colpa vostra, capitano. Sedetevi, vi prego.”
Mentre tutti iniziarono a sedersi, si accorsero che c’era una sedia vuota di fianco a quella di Shion.
“Deve arrivare qualcuno?” chiese lui.
“Sì” rispose secca Rubina “E’ arrivata ora. Vi presento Lady Cabaner.”
Tutti si voltarono, osservando la donna elegantissima che era appena entrata in sala. I capelli neri, lunghi e fluenti, brillavano al suo passaggio; portava un abito da sera blu chiaro, muovendosi con una grazia tale che sembrava quasi che non toccasse la terra coi piedi. Si avvicinò a Shion e gli diede un bacio sulla guancia, dicendo:
“Ciao, caro. Come stai?”
“Lady Cabaner! Non mi aspettavo di vedervi qui…” disse lui, sconcertato.
“Volevo farti una sorpresa. Vedo che hai portato degli amici con te.”
“Sono i candidati per la carica di mie guardie del corpo, milady. Vengono dal paese di Escondida”
Lady Cabaner si sedette accanto a Shion, replicando con finto stupore:
“Ma…non è un paese di ribelli? Forse mi confondo con un’altra Escondida…”
Mineo era rimasta in silenzio. Da quando era entrata in sala quella donna, l’aveva detestata sin da subito, senza sapere perché, e questa sensazione era aumentata quando lei aveva baciato Shion. Serrò le labbra, rifiutando di parlare e fissando il suo piatto davanti a sé. Il suo vestito non era neanche da mettere a confronto con quello di Lady Cabaner: in questo momento, avrebbe dato qualunque cosa pur di essere lontana da lì.
“No, milady” rispose intanto Shion, mentre il cameriere gli stava passando il primo piatto “vengono proprio da Escondida. Ma adesso abbiamo fatto un patto di alleanza con loro: non sono più ribelli e sono disposti a mettersi al nostro servizio”
“Capisco…” disse lei “Però c’è un problema: lo sai che il nostro matrimonio sarà tra un mese, vero?”
Matrimonio? Mineo era rimasta di sasso. Che storia è questa? Ma chi è quella donna?
“Lo so, milady” replicò Shion “Ma cosa c’entra questo, con loro?”
“Ma, caro Shion, lo sai che sposandoti con me diventerai anche capitano al massimo grado, come il generale Gandal o il ministro Zuril. Perché tu possa avere delle guardie del corpo, loro dovranno essere come minimo dei capitani di primo grado. Loro lo sono?”
Presa dall’ira, Mineo si alzò di scatto dalla sedia e disse, fissando Lady Cabaner dritto negli occhi:
“Non lo sono, ma posso diventarlo!”
La donna la guardò divertita, ridacchiando. “Diventare capitano in un mese? Una donna, e non di Vega, per giunta, che non è nemmeno un soldato? Questa è davvero una barzelletta!”
Mineo l’avrebbe strozzata volentieri. Ma non voleva dargliela vinta.
“Lo diventerò” ripetè “Tutto è possibile!”
“Stai sognando, ragazza” disse tranquilla Lady Cabaner, afferrando un bicchiere di vino e sorridendole beffarda.
“Però è vero che tutto è possibile, Lady Cabaner” disse all’improvviso la principessa Rubina, che aveva ascoltato con attenzione. Si rivolse a Mineo e le disse: “Tu sei di Ruby, vero? Come ti chiami?”
“Mineo…Mineo Bureitin Rou.”
“Mineo Bureitin Rou, da adesso, per mio volere, sei un soldato di Vega e ti è permesso intraprendere la carriera per diventare capitano. Accetti la nomina?”
Tutti rimasero ammutoliti. Anche se Rubina era la figlia di Vega, era molto insolito assumere all’improvviso un non veghiano tra le file dell’esercito di Vega: era un onore concesso di rado agli stranieri. Mineo, dopo un attimo di esitazione, rispose:
“Sì! Ehm…sì, grazie, altezza, vi ringrazio molto per la fiducia”
Anche Lady Cabaner era rimasta sorpresa, ma non lo diede a vedere: inoltre, questo facilitava i suoi piani. Senza dire nulla, sorseggiò il vino dalla coppa di cristallo.

“Ma che pazzia hai fatto?” disse Shion fuori di sé per la rabbia, appena rientrarono tutti nei propri appartamenti dopo la cena.
“Cosa c’è che non va? Diventando capitano, diventerò la tua guardia del corpo” rispose serafica Mineo.
Shion, esasperato, si coprì gli occhi con la mano.
“Ma allora non capisci! Il fatto di chiedere alla principessa Rubina di diventare tutti mie guardie del corpo era solo un “pro forma”: in questo modo, avevate la scusa ufficiale per essere in pace con Vega. Potevate tornare nel vostro villaggio e vivere le vostre vite. Ma tu adesso sei un soldato di Vega! E ti sei impegnata addirittura a diventare capitano in un mese davanti a tutti! Ti rendi conto o no della tua situazione?”
“Bè” rispose lei “in questo modo diventerò davvero la tua guardia del corpo, e non “pro forma”. Così il mio villaggio avrà un motivo in più per vivere in pace!”
La ragazza non ha tutti i torti, pensò Shion. Però…
“Mineo…” disse lui, guardando cupo attraverso la finestra “tu non hai neanche un’idea delle difficoltà che ci sono a diventare capitani. Per cominciare, dovrai venire con me sul pianeta Vega”
“Allora mi aiuterai?” chiese lei, contenta.
“C’è poco da festeggiare, Mineo. Te ne accorgerai” rispose Shion.
“Anch’io verrò con lei su Vega” disse Arianna “Io non ho più legami con Escondida, visto che ho perso lì la mia famiglia”
“Arianna…” disse Mineo “sei sicura?”
“Assolutamente. Verrò con te. Anzi, vado subito a preparare le valigie” concluse, correndo verso la sua camera.
“Figlia mia…” disse Tenma ”cosa dirò a tua madre?”
“Dille di non preoccuparsi, papà. Tornerò” rispose Mineo.

Arianna intanto raccoglieva i vestiti, piegandoli con cura e mettendoli nelle valigie di trasporto, quando una voce dietro di lei la immobilizzò completamente, impedendole anche di pensare.
“Ti chiami Arianna, vero?” disse Lady Cabaner, con una voce ipnotica, mentre le accarezzava i capelli “Io sono tua amica. E gli amici bisogna aiutarli, giusto?”
“Certo..” disse lei, con sguardo assente.
“Brava ragazza. Parliamo un po’, d’accordo?”
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Sabato prossimo: Viaggio su Vega.

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