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JOE7: i racconti per la Cronologia

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joe 7
view post Posted on 29/1/2011, 13:51 by: joe 7     +1   -1

Ill.mo Fil. della Girella

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Riassunto – Mineo, una ragazza del pianeta Ruby, insieme alla sua amica Arianna, devono andare su Vega insieme al capitano veghiano Shion, loro amico, per intercedere presso Re Vega perché il loro villaggio di Escondida sia risparmiato. L’unico modo perché avvenga è che Mineo diventi capitano di Vega, sconfiggendo il robot gigante Gade Gade, guidato dal feroce Wabisuke. Ma Noria, il capitano di Wabisuke, e Lady Cabaner, donna diabolica e misteriosa, hanno altri programmi in mente…

L’attesa nell’arena era febbrile. Tutti ad Aquilonia, la capitale di Vega, erano incuriositi dall’idea di vedere la misteriosa sfidante di Wabisuke. Persino Re Vega in persona era presente, insieme al Gran Cancelliere Dantus. Di solito doveva esserci anche il Generale Gandal, ma lui era appena partito per la Terra, un piccolo pianeta che stava dando qualche problema al comandante Hydargos. In effetti, molti ufficiali erano rimasti sorpresi per l’improvvisa partenza di una persona di alto rango come Gandal in un posto così lontano e considerato di scarso interesse. Ma era meglio non porsi domande: la missione era top secret. Anche il ministro delle scienze Zuril si era chiesto quale fosse il motivo: non riusciva a togliersi dalla testa il volto preoccupato di Gandal. Doveva essere qualcosa di grave, senza dubbio. Per questo, in mezzo all’eccitazione della folla, Zuril era l’unico che restava impassibile e pensieroso. Pure Re Vega era una maschera impenetrabile.
Distanti dalla tribuna reale stavano il comandante Shion, il precettore di Mineo, e una ragazza dai capelli azzurri, dello stesso pianeta di Mineo: Arianna. La ragazza si sentiva a disagio in mezzo a quella folla di veghiani assetati di sangue: gli stessi che avevano devastato Escondida, il suo paese, e ucciso i suoi genitori. L’odio di Arianna per i veghiani era molto forte, anche se nascosto dietro una facciata tranquilla e apparentemente indifferente. Anche Shion, nonostante la sua gentilezza, non otteneva la piena fiducia di Arianna. Ogni veghiano era un nemico da trattare con diffidenza. Non riusciva a capire come potesse esserci una certa attrazione tra la sua amica Mineo e Shion. Prima ci scherzava su, perché non ci credeva veramente. Ma alla fine aveva capito che tra loro due c’era qualcosa di serio. Quando Mineo glie ne aveva fatto cenno, due sere fa, era successo un litigio furibondo tra le due, e da allora non si erano più parlate. Però, adesso, davanti a tutte queste grida e urla piene di violenza, Arianna provò terrore per Mineo. Davvero avrebbe potuto farcela? Vincendo il suo ribrezzo, si rivolse a Shion:
“Ehm…capitano Shion…siete sicuro che Mineo vincerà?”
“Le ho insegnato tutto quello che potevo. Ora sta a lei agire: non possiamo fare più nulla, ora”
“Ma perché le ha dato un robot così debole?” sbottò lei furiosa “Mineo non può vincere contro quella bestia di Wabisuke!”
“Vedo che ti sei informata” rispose lui, osservando l’arena: gli avversari non erano ancora scesi in campo. Ma non mancava molto.
“Mi sono informata e come!” ribatté lei “Tutti sanno chi è Wabisuke, che guida un robot, il Gade Gade, che è chiamato ‘la morte che cammina’: più di venti scontri dove gli avversari sono stati o uccisi o mutilati barbaramente. Ho visto solo due registrazioni degli scontri, e ho dovuto interrompere, se no mi mettevo a vomitare. Mai vista una bestialità simile. Infierisce persino sui cadaveri. E Mineo deve affrontare un mostro come lui?”
“Lo sai che è l’unico modo perché lei diventi capitano e possa salvare Escondida. Comunque, non l’ho mandata come una dilettante allo sbaraglio: il robot che le ho dato, il Jiru Jiru, apparentemente è fragile, ma è perfetto per batterlo. Un robot ultrapotente non sarebbe servito a nulla: Wabisuke se lo sarebbe mangiato a colazione. Fidati di me, Arianna.”
La ragazza non rispose. Fidarsi di un veghiano? Di uno della stessa razza che ha ammazzato i suoi genitori, la sua famiglia? Sì, certo, mi fido di un veghiano solo quando è morto. Distolse lo sguardo, furiosa.
In un altro punto degli spalti sull’arena, riservato alla nobiltà, Lady Cabaner osservava divertita il comportamento di Arianna. Aspirò voluttuosamente dal bocchino, soddisfatta. La sua bellezza era sfolgorante e nello stesso tempo inquietante. Era vestita di nero, con un abito ricamato con paillettes brillanti e ampi drappeggi. I suoi capelli corvini erano in parte sciolti e in parte raccolti in una crocchia coperta da un ampio cappello scuro e traforato. Il comandante Noria, seduto accanto a lei, era seccato. Il suo elemento migliore, Wabisuke, stava per scendere nell’arena e tra poco avrebbe contemplato lo spettacolo di Mineo fatta a pezzi. Ma la rilassatezza di Lady Cabaner lo infastidiva. Lei se ne accorse e gli sorrise ironica, dicendo:
“Qualcosa non va, caro capitano?”
Noria cercò di rimanere indifferente e rispose con voce neutra:
“Oh, nulla. Solo, non vedo l’ora di osservare il trionfo di Wabisuke. D’altra parte, vuole anche vendicarsi di Mineo, perché lei ha ucciso Vixen, la sua donna. Sarà un massacro!”
“Wabisuke perderà” rispose lei, voltando lo sguardo verso l’arena, senza smettere di sorridere.
Per Noria fu una doccia fredda. “Cos’hai detto?” disse con voce strozzata.
“Ho detto che perderà. E morirà”
Lanciò uno sbuffo di fumo nell’aria.
“Che stai dicendo?” urlò Noria, stringendo i pugni “Wabisuke non può perdere!”
“Abbassa la voce, mio buon capitano. Tutti si sono voltati. Guarda, sta arrivando il tuo campione”
Noria si voltò. Wabisuke era entrato nell’arena, tra le acclamazioni della folla, alle quali rispondeva alzando la mano. Il suo corpo massiccio aveva un collo taurino e i muscoli sviluppati che premevano sulla tuta; i capelli neri e corti circondavano un volto che pareva scolpito nella roccia, con una ferita che lo attraversava verticalmente attraversando un occhio. Il suo sguardo era letteralmente quello di un assassino: freddo e senza umanità. Noria lo guardò soddisfatto: Lady Cabaner diceva delle sciocchezze!
Wabisuke salì sulla cabina di controllo del robot, che era collocato dentro una profonda buca metallica in mezzo all’arena. Una volta chiusa la cabina, la piattaforma in basso si sollevò, portando su il robot Gade Gade tra l’acclamazione della folla in delirio.
Noria si tranquillizzò. Era impossibile che perdesse, figurarsi morire. Si voltò ancora verso Lady Cabaner, che continuava a sorridere enigmatica. La sua inquietudine si fece più acuta.

Intanto, Mineo era seduta in una sala spoglia, con soltanto pareti nude di metallo e una porta che dava al corridoio che portava all’arena. Aveva una tuta nera aderente ed anonima, stile Fujiko Mine, ed era seduta su una sedia di metallo, rigida come un baccalà. Si sentiva come una condannata a morte, aspettando la chiamata della radio e l’apertura automatica della porta. Era tesissima, tanto da essere un fascio di nervi: non sapeva se ce l’avrebbe fatta. Si stringeva i pugni sopra le ginocchia, che erano talmente accostate tra loro da sembrare un blocco unico. Doveva fare così per non tremare. Sentiva su di sé tutta la responsabilità della salvezza di Escondida…e forse dello stesso pianeta Ruby. Una repressione di Escondida avrebbe portato anche a focolai di rivolta che sarebbero stati soffocati nel sangue, con un giro di vite più duro sul pianeta intero…certo, c’era anche il governatore Rubina, ma in questi casi la volontà di Re Vega sarebbe contata di più. E lui non brillava certo per misericordia…
Doveva diventare capitano, per salvare tutti. Doveva battere Wabisuke. Ad ogni costo.
Si arrotolò attorno al dito uno dei suoi lunghi capelli viola, osservandoli: erano molto belli e vistosi, ma impossibili da pettinare. Senza contare che, per la tradizione della sua gente, alcuni capelli dovevano essere più lunghi degli altri. Spesso, domarli alla mattina era un tormento.
E’ davvero il momento adatto per pensare ai capelli, questo, si disse sconfortata.
Il bussare improvviso alla porta la fece trasalire, facendole solo dire un: “Avanti!” quasi incomprensibile. Entrò un soldato veghiano che buttò con malgarbo un pacco sul pavimento.
“Questo è per te. Sbrigati ad aprirlo: tra cinque minuti devi andare.”
Appena il soldato uscì, Mineo osservò incuriosita il pacco: era abbastanza grande, confezionato con cura e con carta pregiata e luccicante. Di certo non un omaggio standard veghiano (e poi, che razza di regali standard dovrebbero fare per chi va ad ammazzarsi all’arena? Un cornetto portafortuna?). Forse era un regalo di Shion. C’era anche una lettera. La aprì con ansia e lesse:
“Mineo,
scusa per il nostro litigio. Continuo a non essere d’accordo con te per la tua scelta, ma non ho il diritto di intromettermi con chi vuoi frequentare. Ti ho confezionato un vestito adatto ad un capitano di Vega. Spero che ti piaccia. Provalo: sono sicura che vincerai. In bocca al lupo!
Arianna.”

Mineo rimase commossa e fu quasi sul punto di piangere. Nonostante il loro litigio, erano rimaste amiche…ora non si sentiva più sola. Aprì con curiosità la confezione: conteneva una splendida divisa militare femminile color arancione, con grandi decorazioni nere a “V” sul petto e una cintura rossa, dello stesso colore degli stivali. Si tolse la tuta nera e indossò subito la divisa: le stava a pennello. Avrebbe voluto avere uno specchio per vedere come le stava. Chissà come sembrava. Si ricordò il gown, il regalo di sua madre: i due batuffoli rosa. Lo prese dalla tuta nera, che era per terra, e se lo mise attaccato al lato sinistro, vicino alla spalla. Ora si sentiva più completa, più sicura.
Devo seguire gli insegnamenti di Shion, si disse, stringendo il pugno. Batterò Wabisuke!
La radio squillò. Era giunto il momento. Mineo attraversò con passo deciso la porta che si era aperta automaticamente.

Comparve davanti all’arena senza grida esultanti, osservata da mille occhi curiosi. Arianna si compiacque nel vedere come le stava bene il vestito che aveva fatto.
“Forza, Mineo!” gridò, ma fu l’unica. Shion, a braccia conserte, osservava silenzioso. Se la ragazza sull’arena era nervosa, Shion non era da meno. Ma non poteva lasciarlo vedere.
Mineo salì sulla rampa che la portò a bordo del Jiru Jiru, il robot di Shion, dalle fattezze femminili, che doveva usare. Gli occhi della gigantessa di metallo si accesero, fissando il robot da combattimento che aveva davanti, dall’aspetto di un guerriero in armatura: il Gade Gade di Wabisuke.
Suonarono diversi squilli di trombe e rulli di tamburi, mentre i due avversari si studiavano a vicenda, osservandosi con attenzione. Alla fine della fanfara, Re Vega si alzò dal trono e, stendendo solennemente il braccio, disse:
“Iniziate il combattimento!”
Wabisuke attaccò per primo: il Gade Gade lanciò un colpo terribile con la palla incatenata, una delle sue mille armi. Ma, con sorpresa di tutti, colpì solo la sabbia dell’arena, sollevando una nuvola di polvere e provocando un cratere. Mineo si era spostata un attimo prima di essere colpita. Anche Arianna era rimasta a bocca aperta.
“Ma come ha fatto ad evitarlo?” chiese.
“Il Jiru Jiru di Mineo è un robot privo di armi.” rispose Shion “Per questo è leggerissimo e si può spostare rapidamente. Inoltre, ha un legame mentale col pilota: Mineo è già veloce per conto suo, e può trasmettere questa capacità al robot. Il Gade Gade di Wabisuke invece è potente, ma è appesantito dalle troppe armi.”
“Ma…basterà questo a batterlo?”
“Aspetta e vedrai.”
Wabisuke, dopo il primo momento di sorpresa, reagì: la palla incatenata fece delle rotazioni sempre più veloci, colpendo in più punti, ma il Jiru Jiru evitava ogni assalto con facilità. Stizzito, Wabisuke passò ai laser: dalle dita del robot partirono dieci raggi luminosi che esplodevano ad ogni impatto contro qualunque cosa, come delle bombe ad alto potenziale, tagliando persino il tessuto molecolare del bersaglio. Era impossibile evitare una simile ragnatela, e il Jiru Jiru fu colpito di striscio in vari punti.
“Mineo!” urlò Arianna, sgomenta.
“Calmati, e osserva bene, piuttosto: nonostante tutta la potenza di fuoco di Wabisuke, è stata colpita solo di striscio. Non sottovalutarla.” disse impassibile Shion. Anche se cominciava a provare qualcosa per Mineo, doveva rimanere distaccato, anche se gli costava: se si fosse lasciato andare solo di poco, sarebbe finita. Magari avrebbe fatto uno sproposito, come affrontare Wabisuke di persona. No, controllati, si ripeteva.

Il Jiru Jiru di Mineo si abbassò di scatto all’improvviso, correndo velocissima addosso al Gade Gade, evitando i laser e trovandosi subito di fronte a pochi centimetri dal robot.
Perfetto, Mineo, pensò Shion soddisfatto, sei andata nell’unica area sicura dove Wabisuke non può colpirti: quella del suo robot! Hai seguito bene le mie lezioni.
Il pilota avversario non fece in tempo nemmeno a stupirsi: il robot di Mineo colpì con un diretto violentissimo il Gade Gade, esattamente sul punto dove si trovava la cabina del pilota.
Il punto debole di ogni robot è la cabina di pilotaggio, Mineo, le aveva detto Shion.
Ma, appunto perché è la parte più debole, è anche la più protetta: nonostante la violenza del colpo, Wabisuke era rimasto illeso e il Gade Gade allontanò il robot di Mineo colpendolo con forza col braccio destro. Il Jiru Jiru accompagnò il colpo, rotolando su se stesso sulla sabbia dell’arena e rialzandosi subito in piedi. Era ancora praticamente illeso, mentre il Gade Gade appariva scosso.
La folla rimase sbalordita: un robot così semplice stava mettendo in difficoltà uno dei più forti guerrieri del regno.
Wabisuke respirò affannosamente. L’impatto contro la cabina di controllo era stato preciso e durissimo, fatto con gran precisione. Non poteva più permettersi di andarci leggero. Tirò la leva ausiliaria.
“Gade Gade, massima potenza!”
Il robot reagì aprendo tutte le sue aperture per i raggi laser: dalla bocca, dalle mani, dal petto, dagli occhi. Era impossibile evitare tutto, stavolta. Ma Mineo non si mosse: il suo robot si mise in posizione, pronto ad agire. Per un attimo, il robot di Wabisuke si accese di innumerevoli luci: i puntatori laser si stavano caricando, aprendosi in quasi tutto il corpo del Gade Gade. Ma subito dopo avvenne un’enorme esplosione, e il Gade Gade si trovò coperto di fumo, mentre iniziavano a svilupparsi alcune fiamme tra le giunture del gigante.
“Cos’è successo?” chiese Arianna.
“Mineo ha fatto come le avevo detto” spiegò Shion “Oltre alla cabina di controllo, un altro punto debole dei robot sono le aree di uscita dei laser. Se sono ostruite, per il robot è un danno enorme, quando attiva quest’arma.”
“Ma come ha fatto Mineo a chiuderle?”
“Quando è andata addosso al Gade Gade, gli ha attaccato un destabilizzatore che avevo preparato apposta. Era la mossa più difficile, e Mineo ci è riuscita alla perfezione. Ha un talento eccezionale, anche se non se ne rende conto. Mi chiedo cosa sarebbe capace di fare, se potesse guidare un robot come quello di Wabisuke…ma sto divagando”
“Allora Mineo ha vinto?”
“No. Il Gade Gade è stato indebolito temporaneamente. Se Mineo vuole vincere, dovrà farlo solo adesso. Dopo non avrà più possibilità. Ora si gioca tutto”
Wabisuke era agitato. Azionò il reset del robot: tra pochi attimi sarebbe tornato come prima. Ma erano attimi preziosissimi, che Mineo non aveva alcuna intenzione di dargli. Il Jiru Jiru caricò a testa bassa, con il braccio destro piegato all’indietro e la mano destra con le dita disposte a cono, rese appuntite come aghi. Wabisuke urlò.
Sugli spalti, Noria sbiancò in volto.
Il pugno a punta del Jiru Jiru trapassò da parte a parte la cabina di controllo del Gade Gade, facendo letteralmente a pezzi Wabisuke e provocando l’esplosione del volto del robot, che diede l’inizio ad una serie di esplosioni a catena. La schiena del Jiru Jiru fu illuminata dai bagliori delle esplosioni del robot del fu Wabisuke.
La folla, scioccata, fu ammutolita dalla sorpresa. Anche re Vega era rimasto senza parole. Da adesso, Mineo era diventata comandante.
Noria si accasciò sulla sedia, a braccia penzoloni, sconvolto. Wabisuke è morto. Non ci credo. Non è possibile…quella straniera è un demonio!
Mai quanto Lady Cabaner, che contemplava soddisfatta la scena.
Goditi il tuo momento di trionfo, Mineo. Durerà assai poco.
Aspirò con piacere dal bocchino.

Per Mineo fu tutto come un sogno, quando uscì dal Jiru Jiru tra le grida della folla osannante. La salita sul palco. Re Vega in persona che si complimentava con lei e le dava l’onorificenza di capitano. Complimenti, strette di mano, sguardi di sorpresa e di ammirazione o di delusione e disprezzo. Mineo attraversò questi momenti come se accadessero ad un altro: si sentiva frastornata ed incredula. Non riusciva a crederci: aveva avuto una vittoria incredibile, contro ogni previsione. E tutto per merito di Shion.
Già, Shion, si disse. Devo ringraziarlo…ma dov’è? Ora che ci penso, è strano che non si faccia vedere…e Arianna? Dove sono?
Chiese in giro, e le dissero che erano usciti in fretta, diretti verso la villa di Shion.
Come sarebbe a dire? Perché diamine erano tornati a casa, proprio adesso? C’è qualcosa che non va, si disse inquieta.
Raggiunse in fretta la villa di Shion a bordo di un’eliveicolo, e notò che le luci erano spente e non c’era nessuno. Entrò agitata, chiamandoli in tutte le stanze della villa, ma non sentiva nessuna risposta. Cominciò ad avere paura. Cos’era successo?
Alla fine, raggiunse la sala principale, e rimase impietrita dall’orrore.
Shion era a terra, in un lago di sangue, trapassato da una ferita al petto, e così pure Arianna. Dal petto di lei spuntava il manico di un pugnale affilato che Mineo riconobbe subito. Era il suo.
Si avvicinò subito a loro: capì subito che erano morti tutti e due.
Com’è possibile, si chiese lei, sconvolta e quasi impazzita dal dolore. Cos’è successo qui?
“Mineo Bureitin Rou” disse una voce imperiosa, dietro di lei. Voltandosi di scatto, attraverso le lacrime agli occhi, vide un comandante di Vega insieme ai suoi uomini: erano appena entrati nella villa. Con le mani intrecciate dietro la schiena, l’uomo continuò:
“Ogni tentativo di fuga è inutile. La dichiaro in arresto per l’omicidio del capitano Shion Degan e della straniera Arianna Altea.”
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Sabato 19 Febbraio: La vendetta di Lady Cabaner

Se volete scaricare la puntata in formato word, qui sotto c'è il link.

Sabato prossimo, il 5 Febbraio, posterò il seguito dell'Ombra, e Sabato 12 Febbraio posterò il seguito della fanfic di Lupin/Banjo.

Per i commenti, potete postarli qui: https://gonagai.forumfree.it/?t=47313943&st=60#lastpost

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