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JOE7: i racconti per la Cronologia

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joe 7
view post Posted on 19/2/2011, 14:42 by: joe 7     +1   -1

Ill.mo Fil. della Girella

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Riassunto – Mineo, una ragazza del pianeta Ruby, sottomesso a Vega, deve combattere contro Wabisuke all’arena di Aquilonia, capitale di Vega, per salvare il suo villaggio, Escondida. Vince, ma viene poi accusata di aver ucciso il capitano di Vega Shion, suo protettore, e Arianna di Ruby, sua amica. Lady Cabaner, una donna misteriosa e malvagia, aveva organizzato tutto questo per incastrare Mineo…

Poche ore prima dello scontro tra Mineo e Wabisuke all’arena, un’astronave anonima, in mezzo alle tante dello spazioporto di Aquilonia, la capitale di Vega, atterrò senza alcun interesse da parte della torre di controllo. Era un banalissimo cargo merci che veniva dal lontano pianeta Rubi: nessuno avrebbe mai pensato che lì dentro ci fosse la principessa Rubina, la figlia di Vega, venuta in incognito. I due piloti del cargo, piuttosto nervosi, vista l’importanza della loro passeggera, svolsero con cura tutte le formalità burocratiche, mentre si scaricava il materiale.
Rubina uscì dalla nave e dallo spazioporto iniziò a percorrere pensierosa le strade di Aquilonia, vestita da comune veghiana, con due occhiali scuri e i capelli neri (grazie ad un apparecchio di mimesi ottica). Non aveva mai fatto una cosa del genere prima d’ora, ma non aveva scelta. Lady Cabaner la voleva morta, e lei non sapeva perché. Non poteva chiedere aiuto a nessuno, perché non aveva prove. Non era riuscita a sapere nulla su di lei, a parte il nome completo e qualche vecchia foto. Persino suo padre, Re Vega, che doveva sapere qualcosa, non voleva dire nulla. Anzi, Rubina aveva visto per la prima volta una certa paura nel volto di suo padre. Il potente re di Vega aveva paura di Lady Cabaner. Ma lei chi era? Era umana? Da dove veniva? Rubina non aveva altra scelta che andare nell’unico posto dove, di nascosto, poteva scoprire qualcosa: la Biblioteca Universale di Aquilonia, riservata solo all’elite. E, all’interno della Biblioteca, che era protetta come un fortino, c’era la Sezione Riservata, dove solo Re Vega in persona, oltre ad uno staff selezionatissimo, poteva entrare. Se c’era qualcosa su Lady Cabaner, poteva solo essere lì. Rubina conosceva tutte le password e i codici, perché apparteneva alla famiglia reale, e nessuno avrebbe fatto domande: l’avrebbero scambiata per un agente segreto di Gandal o Dantus.
Proprio mentre stava avvicinandosi alla Biblioteca, uno dei visori pubblici sulla strada affollata attirò la sua attenzione: stavano trasmettendo un duello tra robot in diretta all’Arena. Ma il torneo ufficiale doveva ancora cominciare: Rubina per un attimo fu colpita dalla stranezza, comunque stava per passare oltre, quando sentì il commentatore dire:
“La straniera Mineo ha evitato ancora il colpo di Wabisuke! Incredibile! Nessuno poteva immaginare…”

MINEO?
Rubina si voltò, scioccata, fissando il video.
Quello è senza dubbio il robot di quella bestia di Wabisuke, pensò. L’altro robot dall’aspetto femminile non lo conosco. Mineo sarebbe lì dentro? Ma cosa sta combinando Shion?
Il video faceva vedere ogni tanto le persone sul palco: oltre a suo padre e lo stato maggiore, Rubina vedeva che c’era anche Shion. Quindi la Mineo di cui parlavano era proprio la ragazza che le aveva salvato la vita su Ruby. La principessa seguì tutto lo scontro col cuore in gola, insieme agli altri veghiani incuriositi. Alla fine, la vittoria di Mineo fu accolta con delusione da tutti, tranne da Rubina, che emise un sospiro di sollievo. Bè...almeno ce l’ha fatta. Ma ha rischiato troppo. Devo ricordarmi di parlare con Shion: si merita una lavata di testa! Rubina si accorse che era passato del tempo, e si diresse decisamente verso l’austero edificio della Biblioteca Universale.

I dati sui computer continuavano a venire a ondate: una miniera di informazioni segrete, che Rubina lasciò scorrere via con scarso interesse. Voleva solo i dati su Lady Cabaner, ma incontrava parecchie resistenze, anche con tutte le password e i codici segreti che conosceva. Alla fine, era arrivata alla cartella segreta su Lady Cabaner, ma era accessibile solo a Re Vega in persona e il sistema computerizzato si era insospettito, facendo aumentare le difficoltà alla principessa, che non aveva certo un’abilità da hacker. L’unica era copiare la cartella e portarla via: l’avrebbe letta più tardi. Alla fine si alzò, esausta e con gli occhi pesanti.
Chissà da quanto tempo sono stata sullo schermo. Devo prendere un po’ d’aria. Non sono abituata a queste cose.
Una volta fuori dalla biblioteca, si accorse che era già buio. Si diresse verso lo spazioporto, dove c’era la navicella che l’avrebbe riportata su Ruby. Visto che la strada era lunga, era meglio chiamare un’astronave-taxi. Mentre ne stava cercando una, notò una strana eccitazione in giro. Ascoltando i frammenti dei discorsi, si accorse che stavano ancora parlando del duello. Ma sembrava che fosse successo qualcos’altro. Una frase all’improvviso la bloccò a metà strada:
“…infatti quella lurida straniera aveva ucciso il capitano Shion!”
Shion? Shion è morto? si chiese Rubina, incredula.
“Chi sarebbe la straniera che ha ucciso Shion?” chiese subito lei agitata, interponendosi in mezzo alla gente che ne parlava. Loro rimasero sorpresi da questa reazione, ma risposero con l’aria di chi la sa lunga:
“Come, non lo sai? Ne parlano tutti adesso. E’ stata quella che aveva ucciso Wabisuke nel duello di oggi: Mineo, di Ruby. Il grande Re Vega ha appena ordinato l’ukase!”
“Sì, è quello che si meritano, quei cani inferiori!”
Rubina impallidì. L’ukase era lo sterminio di tutta la popolazione per rappresaglia punitiva per azioni fatte contro i veghiani.
Ma allora il paese di Mineo…come si chiamava? Escondida? Sì, Escondida! Sarà un massacro! Devo fermarli!
Rubina corse via in fretta, dirigendosi verso le astronavi taxi.
“Ma chi era, quella?” si chiedevano le persone che le avevano risposto.

“Presto!” gridò lei al conducente “Al Palazzo Reale! Immediatamente!”
“Come?” rispose lui, stupito “Ma quella è zona riservata, signorina…non posso andarci…”
Rubina estrasse il sigillo reale e lo mostrò al conducente, che non credette ai suoi occhi. Era impossibile duplicarlo: doveva essere vero. Spaventato, il conducente rispose balbettando:
“Potrebbe…potrebbe averlo rubato..”
Una pistola laser gli comparve davanti agli occhi.
“Sono la principessa Rubina, figlia di Vega. Se non parti in un secondo, ti farò decapitare dopo averti sparato! Muoviti!”

Gli UFO di Vega continuavano a mandare dall’alto i loro raggi luminosi: comparivano come sottili scie colorate, simili a quelle dei fuochi artificiali. Al contrario di questi, però, non portavano gioia, ma solo dolore: all’impatto col terreno, provocavano enormi esplosioni di fuoco, accompagnate da grida di sofferenza e terrore. Gli abitanti di Escondida scappavano da ogni parte, pieni di panico, cercando inutilmente un rifugio. Era successo tutto all’improvviso, e non avevano nemmeno avuto il tempo di rendersene conto.
Il capo del villaggio, Tenma, aveva fatto entrare tutti gli abitanti che aveva potuto aiutare dentro il suo rifugio sotterraneo nascosto. Uscire da lì ormai era impossibile: fuori era tutta una pioggia di fuoco, con cadaveri e rovine bruciate. I rifugiati sentivano spaventati le urla, i rimbombi delle esplosioni, l’odore del fumo. Solo una piccola candela illuminava quel posto, pieno fino all’inverosimile.
Tenma, sconfortato, sussurrò alla moglie, Ishin Saura:
“Le esplosioni stanno coinvolgendo anche il sottosuolo, Saura. Ho paura che per noi sia finita.”
“Almeno moriremo insieme, coi nostri figli. Non ho nulla da lamentarmi: è stato bello tutto quello che abbiamo passato insieme, Tenma. Mi dispiace solo per nostra figlia Mineo. Spero che sopravviva”
“Lo spero anch’io” Tenma era colpito dal coraggio e dalla calma della moglie. Ma lei era sempre stata così, sin da giovane. Impetuosa e ottimista, aveva sostenuto insieme a lui il difficile destino dei fuggitivi per tutta la vita. Ed era di origini nobili, mentre Tenma aveva una nobiltà di rango inferiore. Provò un gran dispiacere per aver trascinato fin qui una donna che aveva amato sin dal primo istante che l’aveva vista, tanti anni fa. Ora che ci pensava, Mineo le somigliava moltissimo, anche nel carattere. La abbracciò per le spalle, tenendola vicino, e le disse:
“Ti amo. Ma mi dispiace di averti coinvolta in tutto questo”
“Anch’io ti amo. Ma non dire scemenze simili. Tu non mi hai mai ‘coinvolta’: sono io che ho voluto ‘coinvolgermi”
Si strinsero insieme senza dire più nulla.
Le esplosioni si susseguirono in continuazione, senza sosta. Alla fine, non sopravvisse nessuno: anche Tenma e Ishin Saura morirono. L’ukase era stato eseguito regolarmente, secondo le leggi di Vega: Escondida non esisteva più.
Curiosamente, l’unica struttura rimasta illesa era una fragile impalcatura di legno in mezzo ai rami di un albero alto: una piccola costruzione che Mineo e Arianna avevano fatto anni fa per ammirare il tramonto all’orizzonte. Quella sera, la luce del tramonto illuminava tristemente le ceneri fumanti di Escondida. Aveva un colore rosso vivo, simile al sangue, e per un attimo aveva arrossato la solitaria impalcatura, che si ergeva come un’inutile sentinella sopra l’olocausto consumato.

Rubina aveva disattivato la mimesi ottica, tornando al consueto colore rosso dei capelli e alla divisa blu/azzurra di principessa: uscì veloce dall’astronave taxi e corse come una furia dentro il Palazzo Reale, davanti alle guardie sbigottite. Raggiunse in poco tempo le sue stanze e contattò immediatamente il Gran Ciambellano, che la sostituiva su Ruby.
“Noitra! Noitra! Rispondi! Noitra!” gridò.
Dopo un po’ apparve sullo schermo il volto stupito del Ciambellano. Rubina non gli diede neanche il tempo di parlare.
“Noitra, interrompi ogni attacco su Escondida! Subito!”
“Ma…altezza…io…”
“Ti ordino di interromperlo, Noitra. O ti farò mozzare la testa. Obbedisci!”
“E’…è impossibile, altezza. L’attacco è finito dieci minuti fa!”
Rubina sentì un nodo allo stomaco.
“Cosa stai dicendo?” sussurrò.
“S…sì, altezza. E’ così. L’ordine è partito dal Supremo Vega in persona. Io…io non potevo farci nulla”
“Allora…Escondida è stata annientata?”
“Temo…temo di sì, altezza. Mi dispiace”
“No, Noitra. Non ti dispiace” replicò Rubina, piena d’ira “Semplicemente, non te ne può fregare di meno. Andate tutti al diavolo!”
Un pesante portacenere fu lanciato con violenza contro il video, facendolo a pezzi in mezzo a mille scintille fumanti. Rubina si accasciò su una sedia, coprendosi la faccia con le mani e piangendo disperata.
Ho fallito…ho fallito ancora! Come con Fleed…come con Duke…non ne posso più! Perché? Perché tutto questo?
“Principessa?” disse una voce, con cautela, come se temesse di disturbare. Rubina sollevò gli occhi rossi di pianto, osservando il ministro delle scienze Zuril, che in quel momento era estremamente imbarazzato.
“Cosa volete, Zuril? Andatevene!”
“Mi perdoni, altezza…ma mi ha mandato suo padre. Re Vega vorrebbe…insomma, vorrebbe sapere come mai lei è qui invece di essere su Ruby. Mi dispiace di averla disturbata…”
Rubina si alzò e uscì dalla stanza, in direzione dell’area riservata a suo padre, senza degnare Zuril di un’occhiata. Lo scienziato osservò la figura di Rubina allontanarsi, sospirando.
Scelgo sempre il momento sbagliato per incontrarla, pensò.

All’interno della sua villa, Lady Cabaner Lilith Victoriane era adagiata su una poltrona riccamente decorata, mentre la donna-androide dall’aspetto di cameriera le stava preparando la bevanda. Alla fine, le porse il bicchiere di Grey Delice, una delle sue bevande preferite.
“Grazie, Emma. Puoi ritirarti”
“Sì, milady” rispose la donna androide, chinando la testa e uscendo.
Davanti a Lady Cabaner, il capitano Noria, seduto sul divano di fronte, osservava fissamente il suo bicchiere vuoto. Non era ancora riuscito a mandare giù la morte di Wabisuke. Era l’elemento migliore: sarà dura sostituirlo.
“Come facevi a sapere che Wabisuke avrebbe perso? E addirittura che sarebbe morto? Sai prevedere il futuro, adesso?”
“Nulla di tutto questo, capitano” rispose Lady Cabaner “C’è il detto: conosci il tuo nemico. Sapevo chi era il capitano Shion, che aveva addestrato Mineo. Era un veterano esperto in battaglia e molto intelligente, un vero maestro. Wabisuke invece aveva uno stile indubbiamente violento e spietato, ma assai rozzo, senza eleganza o tattiche particolari. Non era difficile indovinare chi avrebbe vinto”
“Come hai fatto ad ucciderlo? Shion, intendo”
“Avevo preparato tutto tempo fa. La chiave era stata Arianna, l’amica di Mineo. Dopo il fallimento dell’attentato alla principessa Rubina, era diventato urgente eliminare Shion: cominciava a sapere troppe cose. E anche Mineo, che aveva rovinato l’attentato. Sì, Arianna fu la soluzione ideale”
“L’avevi ipnotizzata?”
“Esatto. Lei ha vissuto normalmente, inconsapevole del fatto che era sotto il mio controllo: le avevo dato il pugnale di Mineo, quello che lei aveva su Ruby e che era stato usato per l’attentato contro Rubina. Aveva ancora le impronte digitali di Mineo: fu uno scherzo eliminare le altre impronte. Il momento giusto l’avevo trovato durante la vittoria di Mineo su Wabisuke, all’arena. Avevo ordinato mentalmente ad Arianna di stare male: lei, senza rendersene conto, obbedì, contorcendosi per il dolore. Shion si era preoccupato e l’aveva portata subito nella sua villa, per curarla: poi sarebbe tornato subito, per prendere Mineo. Ma, mentre lui la portava in sala, Arianna, obbedendo ai miei ordini, trafisse al cuore Shion col pugnale di Mineo, che lei teneva nascosto. Poi lo usò su di lei. Naturalmente, le avevo ordinato di indossare i guanti sin dalla mattina. Avevo anche mandato il comandante Egeus e alcuni uomini vicino alla villa di Shion, affinché spuntassero fuori poco dopo che Mineo sarebbe tornata alla villa, per accusarla di omicidio. Tutto, come vedi, è andato come previsto. Inoltre, a questo punto, credo che Escondida sarà stata ridotta in cenere, visto il reato di cui si è “macchiata” Mineo. L’ukase avviene in modo automatico, lo sai.”
“Lo so” ripeté Noria, perplesso. Il suo sguardo si posò sui rami fioriti che erano illuminati meravigliosamente dalle luci notturne, fuori dalle finestre. Lady Cabaner si alzò e si mise dietro a Noria, accarezzandolo sul mento.
“Mi sembri perplesso, mio buon capitano. Qualcosa non va?”
“Il Progetto Delta non sta andando come previsto, Lady Cabaner. Il tentativo di uccidere Rubina è fallito, ed ora sono senza Wabisuke…dovremo ricominciare tutto daccapo!”
“Ma intanto Shion non c’è più: e lui era l’elemento più pericoloso” replicò lei, accarezzando Noria sulla guancia “Tu lo sai perché è necessario realizzare Delta. Il trono di Vega è tuo per diritto, Noria. Tu sei il fratello di Yabarn. Sei il fratello di Re Vega. Non dimenticarlo!”
“Come potrei? Mio fratello, per assicurarsi il trono, aveva sterminato la nostra famiglia! Sarei dovuto morire anch’io!”
“Ma io ti ho salvato, Noria. Ti ho fatto cambiare sia il volto che il nome, e diventasti il capitano Noria, uno dei più fedeli e importanti capitani di Vega. Se sapesse re Vega chi sei tu! Com’è stare vicino al tuo caro fratello che ti voleva uccidere? Parlare con lui come se non lo conoscessi? Aspettando intanto il momento giusto per eliminarlo? Infatti, il trono è tuo di diritto”
Senza contare che per me sei un prezioso burattino, aggiunse mentalmente lei.
“Perdonate, milady, ma è arrivato adesso il comandante Egeus. Vorrebbe parlare con lei” disse Emma, l’androide-cameriera.
“Bene. Accompagnalo nella sala ricevimenti. Noria, è meglio se te ne vai attraverso il passaggio segreto. Meno persone ci vedono insieme, meglio è”
“Va bene”
Noria non voleva ammetterlo, ma aveva sempre avuto una forte attrazione per Lady Cabaner. Quello che lui provava per lei andava ben al di là della riconoscenza. Nonostante questo, da lei non riusciva ad ottenere niente di più che un rapporto di amicizia tra complottisti. Ma lui era sicuro che, una volta diventato Re di Vega, lei lo avrebbe guardato in un altro modo. Se ne andò pensando a quel giorno.

Il comandante Egeus, che aveva arrestato Mineo, era imbarazzato davanti a Lady Cabaner e non sapeva da che parte cominciare.
“Voleva vedermi, comandante? E’ andato tutto bene?”
“Ecco…sì e no. Abbiamo trovato Mineo davanti al cadavere di Shion, come ci aveva detto”
“Bene. E il problema dov’è?”
“Ecco…lei…Mineo…è fuggita”
“Come fuggita?” rispose Lady Cabaner, irritata e sorpresa.
“Aveva in mano quel coltello, lo stesso che aveva ucciso Shion. Non ho mai visto prima una rapidità simile. Lei…lei ha ammazzato a sorpresa tutti i miei cinque soldati di pattuglia, e stava per uccidere anche me”
“E perché non l’ha fatto?” Lady Cabaner era furibonda. Questo non se l’aspettava.
“Mi ha lasciato vivere…per portare un messaggio a lei”
“A me?”
“Sì. Ha detto…ha detto che la ucciderà. La troverà e la ucciderà.”
Lady Cabaner rimase senza parole.

Nello stesso tempo, lontano, tra le vie deserte e malfamate di Aquilonia, sotto la pioggia notturna, un donna dai capelli lunghi di colore viola correva veloce come un felino, nonostante le sue ferite. Aveva con sé un coltello insanguinato e il suo sguardo era quasi folle. Ora Mineo non riusciva a pensare ad altro che a Lady Cabaner.
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Prossima puntata (Sabato 12 Marzo): Sola contro tutti.

Sabato prossimo (26 Febbraio) posterò il seguito dell'Ombra, mentre Sabato 5 Marzo posterò il seguito della storia di Banjo e Lupin).

Se volete commentare, qui c'è il link: https://gonagai.forumfree.it/?t=47313943&st=75#lastpost

Se volete scaricare la puntata in formato word, qui sotto c'è il link.

Edited by joe 7 - 21/2/2011, 14:07

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