Titolo originale: Science Fiction Saiyuki Starzinger
Casa di produzione: Toei Animation
Anno di produzione: 1978
Genere di appartenenza: Fantascienza
Autore: Leji Matsumoto
Sceneggiatura e Regia: Leji Matsumoto
In un futuro molto remoto, la Galassia è devastata dalla furia distruttiva dei mostri spaziali, creature un tempo miti e benevole che si sono trasformate in esseri orrendi assetati di sangue. La causa di questa trasformazione è l'indebolimento dell'energia cosmica che stabilisce l'equilibrio dell'universo intero. Tale energia proviene dal Grande Pianeta ed è emanata dalla Regina Galattica che, invecchiando, ne ha provocato la diminuzione ed il conseguente squilibrio delle creature del cosmo. Questo scompenso cosmico è avvertito anche sulla Terra, dove la scienziata Kitty intuisce cosa sta accadendo e capisce che l'unica soluzione è trovare una degna sostituta della Regina. La sua scelta ricade sulla principessa della Luna Aurora, l'unica in grado di ripristinare l'energia galattica in quanto possiede gli stessi poteri della Regina. Aurora proviene dalla Luna, regno distrutto dall'invasione dei mostri spaziali che provocarono anche la morte dei suoi genitori. Proprio per questo motivo Aurora decide di accettare l'incarico e parte a bordo della Queen Cosmos alla volta del Grande Pianeta, dove prenderà il posto della Regina e potrà dunque portare nuova energia all'Universo, ristabilendone la pace. Il viaggio attraverso la Galassia è irto di difficoltà, c'è guerra ovunque e i mostri spaziali stanno decisamente avendo la meglio, per cui la dottoressa Kitty decide di affiancare ad Aurora un cyborg che avrà il compito di scortarla. Si tratta di Ian Coogh, un guerriero spaziale dal carattere ribelle ed indisciplinato, per questo rinchiuso da Kitty in una cupola di cristallo al fine di calmarne lo spirito. Per questo motivo, Kitty fornisce ad Aurora uno speciale diadema d'oro da far indossare a Coogh, che ha il potere di controllarne le azioni. Dopo aver liberato Coogh dalla capsula, Aurora rifiuta inizialmente il suo aiuto, giudicandolo troppo violento, ma poco dopo si convince che la scorta è necessaria per la sua stessa sopravvivenza. La Queen Cosmos può contenere fino a tre navicelle di guerrieri, per cui Kitty le dice che sarà suo compito trovare altri due cyborg che l'affianchino durante il viaggio. Il primo prescelto è don Hakka, un buontempone amante del cibo, il secondo è il riflessivo sir Gorgo, abilissimo combattente del Pianeta d'Acqua. Coraggiosi e valorosi guerrieri, entrambi vengono dapprima creduti nemici e combattuti in quanto tali, ma dopo il confronto tutti e due decidono di sposare la causa della Principessa. Si parte dunque per il lungo viaggio verso il grande Pianeta!
“Nella galassia una stella brilla in più, è la speranza che l'amore vincerà...”La chiave di lettura di questa bellissima opera di Leji Matsumoto è da ricercare nella natura che si ribella all'uomo in quanto non rispettata dal cosiddetto progresso, rappresentata da una futuristica e grandiosa metafora di mostri spaziali ed energia cosmica. Come in altre sue opere, anche qui troviamo delle figure eroiche che si battono volontariamente per la pace, che mettono la propria vita al servizio della causa più nobile, la ricerca dell'amore universale in grado di donare la vera libertà ai popoli di qualsiasi mondo.
Per Starzinger, Matsumoto si è liberamente ispirato al tema del Viaggio in Occidente (Saiyuki), un classico della letteratura cinese che mostra il cammino di un monaco buddista verso l'India alla ricerca di alcuni testi sacri sconosciuti in Cina. Nel suo viaggio, costellato dalla presenza di mostri e demoni che vogliono impedirgli di riuscire nella missione, il monaco è accompagnato da tre discepoli, che lo aiutano con lo scopo di ricevere il perdono per i peccati commessi. Evidenti dunque le analogie con Starzinger, ma, anche se in giro non ho trovato tracce ufficiali che dimostrino la validità del mio pensiero, sono convinta che l'autore abbia unito a questa leggenda del Saiyuki anche il mito della cavalleria cortese. Il monaco buddista si trasforma in una bellissima ed eterea principessa bisognosa di protezione e il suo primo cavaliere può solo amarla a distanza, senza potersi dichiarare. Struggente al riguardo la scena finale, in cui Coogh, costretto a separarsi da Aurora, prima di raggiungere i suoi amici volge lo sguardo al Grande Pianeta e urla alla Principessa che non vuole stare lontano da lei, e con le lacrime agli occhi grida più volte il suo nome...