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TUTTO GOLDRAKE - PRIMA PARTE: LA SERIE , ...tutto quello che avreste voluto sapere sul mitico ufo robot.

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view post Posted on 1/2/2012, 11:10     +1   -1

Ill.mo Fil. della Girella

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BUONASERA CON...ATLAS UFO ROBOT!


minizh


GOLDRAKE, IL MITO! (Articolo di Joe7)


Da quella lontana sera del 4 Aprile 1978, Goldrake entrò nella nostra vita...e il nostro mondo non fu più lo stesso! Alabarde spaziali, lame rotanti, principi bellissimi e principesse da sogno, malvagi diabolici e nello stesso tempo incredibilmente umani, mostri di Vega indimenticabili, gli uomini e la natura incontaminata da amare e proteggere.

Personaggi indimenticabili come Actarus, Venusia, Alcor, Maria, Rigel, il professor Procton da una parte; e Re Vega, Rubina, Gandal, Zuril, Hydargos dall'altra. Personaggi vivi come mai c'erano stati prima nel campo dei cartoni animati: personaggi che amano, odiano, vivono e muoiono: storie di amore e morte, sacrificio ed eroismo, combattimenti grandiosi e terribili...

Soprattutto Goldrake, il gigantesco robot che ha lasciato a bocca aperta un'intera generazione, tanto che nessun altro robot, per quanto eccezionale sia stato, è mai riuscito ad offuscarne la fama qui in Italia. Forse perchè era il primo, dicono alcuni: eppure, tra i tanti, è stato quello più analizzato, amato, studiato. I libri su Goldrake, stampati anche di recente, si sprecano. Saggi, racconti, analisi: Goldrake sembra inesauribile. Persino in Giappone, per quanto Mazinga Z sia considerato il capostipite, Goldrake sopravvive ancora nei forum e nei blog di internet.

Atlas Ufo Robot fu un grandioso fenomeno di costume: se ne parlava dovunque, a scuola, al lavoro, a casa: persino i carri di carnevale furono allestiti col tema di Goldrake. I prodotti su di lui erano un'infinità. Ogni cosa era stata fatta con l'immagine di Goldrake: dalle patatine alle magliette, per non parlare delle figurine, trasferelli, fumetti...è quasi impossibile elencare tutto. La fama di Goldrake aprì la strada agli altri personaggi giapponesi, che, senza di lui, forse non avrebbero avuto la stessa fama e diffusione: Lupin III, Candy Candy, Anna dai capelli rossi, Harlock...

Per questo, Goldrake è considerato dai più il MITO per eccellenza.

Per questo, per festeggiare in anticipo, visto che siamo vicini al 35° anno di Goldrake in Italia, che cadrà nel 2013, vorremmo iniziare a presentarvi TUTTO quello che c'è su questo robot irraggiungibile in quanto a fama...

Potete commentare qui: #entry488146643 :diablo:

Edited by joe 7 - 7/6/2014, 19:58
 
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isotta72
view post Posted on 6/2/2012, 15:15     +1   -1




GOLDRAKE: PRESENTAZIONE (ITALIANO) (Articolo di Aramis; traduzione e immagini di Joe7)

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(Il disegno di apertura è di Jerome Alquie)
La serie animata comprende 74 episodi.
Sin dal primo episodio, incontriamo tutti i personaggi principali della serie. Il primo a comparire è Alcor, il giovane pilota del TFO (un UFO costruito da lui) che incontra in Giappone il professor Procton.

alcormini proctonmini


Quest’uomo gestisce il Centro di Ricerche Spaziali vicino alla Betulla Bianca, un ranch gestito da Rigel, un grande amico del professor Procton. Oltre a Rigel, alla fattoria lavorano anche i suoi due figli, Mizar e Venusia, oltre ad Actarus, il figlio del professore, che Procton presenta ad Alcor.

rigelmini mizarevenusiamini actarusmini


Il ragazzo trova Actarus misterioso e bizzarro, e ne resta incuriosito. Indaga su di lui, e ad un certo punto il professore e Actarus gli rivelano la verità, che sarà il filo conduttore di tutta la serie: Actarus si chiama in realtà Duke Fleed e viene da Fleed, un pianeta lontano, dove era il principe ereditario. Il pianeta Fleed si trovava vicino alla nebulosa del pianeta Vega, e Re Vega decise di conquistare tutti i pianeti e di cancellare la pace e tranquillità della nebulosa. Con le sue truppe, conquistò rapidamente Fleed, spargendo terrore e rovina.

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Duke fu l'unico sopravvissuto e riuscì a fuggire dal suo pianeta distrutto, insieme al robot Goldrake. Ora Actarus vive una vita tranquilla, lavorando come stalliere nel ranch. Rigel passa le sue giornate ad aspettare l'arrivo degli extraterrestri appollaiato sulla sua torre, lasciando tutto il lavoro della fattoria ai suoi figli e ad Actarus.
Ma Re Vega, che ha una grande sete di conquista, comincia ad interessarsi anche della Terra e fa costruire una base sul lato nascosto della luna: la base Skarmoon, dove il Generale Gandal gestirà la conquista del pianeta, insieme al Comandante Hydargos, ai suoi ordini, che si occuperà delle truppe.

revegamini gandalmini hydargosmini


Così, all’improvviso, le truppe di Vega attaccano la Terra. Per salvare Alcor, Actarus diventa Duke Fleed e usa il suo robot Goldrake per ostacolare gli attacchi di dischi inviati da Hydargos, che riconosce il robot e capisce che il principe di Fleed ha trovato rifugio sulla Terra. Da ora in poi, in quasi ogni episodio c'è una battaglia tra un mostro di Vega e Goldrake. Alcor aiuta Duke Fleed con il suo TFO, dotandolo di missili.

dukefleedmini goldrakemini mostrimini tfomini


Ma il problema non è solo la battaglia contro Vega: Actarus stesso, durante l’invasione di Fleed, ha avuto una ferita mortale al braccio, perché contaminata dal vegatron, una sostanza velenosa delle armi veghiane, che prima o poi lo porterà alla morte. La ferita non gli faceva più male quando era sulla Terra, ma, con gli attacchi dei veghiani, si è riacutizzata, diventando via via sempre più dolorosa. Per questo, Actarus deve concludere la battaglia al più presto.

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Inoltre, un giorno, Venusia, innamorata di Actarus fin dal suo primo arrivo alla fattoria, conosce la sua vera identità quando lui la salva da una caduta in un burrone, che l’avrebbe uccisa. Profondamente scioccata da questa notizia, all’inizio è incerta e ha paura di lui, ma successivamente il suo amore incondizionato per Actarus le farà accettare la realtà.

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Più avanti, Actarus rivedrà il suo primo amore: Naida, sopravvissuta al massacro di Fleed per opera delle truppe di Vega. Però Naida, controllata mentalmente da Vega cercherà di uccidere Actarus, sia con le sue accuse che nei fatti, assalendolo ferocemente con un bastone. Naida, curata successivamente dal professor Procton, ritorna in sè, ma le sue parole hanno avuto un effetto devastante su Actarus, che ha perso la sua lucidità. Mentre le truppe di Vega attaccano la Terra, Naida si sacrificherà per proteggere l'uomo che ama, davanti allo sguardo disperato di Duke Fleed...

actarusnaidamini naidafuriosamini Naidaactarus2mini actarusnaidamini


Successivamente, Hydargos, esasperato dai continui fallimenti, sferra un attacco massiccio alla base di Goldrake: Venusia viene ferita a morte da un UFO, ma Actarus la salva ancora una volta dandole il suo sangue.

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Insieme all'uomo che ama, Venusia cerca di aiutarlo in questo difficile frangente: infatti, Goldrake è in difficoltà e il TFO è stato distrutto.

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Alla fine, però, Duke Fleed, insieme a Goldrake, sconfigge Hydargos, che muore tra le fiamme insieme all’Astronave Madre. Gandal riesce a fuggire, ma è gravemente ferito al volto, tanto che Lady Gandal, il suo alter-ego femminile, ha dovuto cambiare completamente la sua fisionomia.

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Per sostituire Hydargos, Vega manda il Ministro delle Scienze Zuril: ha lo stesso grado di Gandal, cosa che causerà diversi conflitti in seguito tra di loro. In più di una ripresa, Gandal e Zuril cercano di stabilire una base sottomarina sulla Terra e alla fine riescono nel loro intento.

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Nel frattempo, la squadra di Procton ha costruito un nuovo velivolo che può meglio aiutare e sostenere Goldrake durante i combattimenti: il Goldrake 2. Durante uno scontro, Alcor, ferito, riesce a salvare Mizar e Venusia portandoli a bordo del Goldrake 2: Venusia riesce ad usare i comandi e ad aiutare Goldrake. Ormai la ragazza è determinata a combattere anche lei e Actarus alla fine accetta che Venusia si unisca a loro. La squadra di Procton, infatti, ha creato il Delfino Spaziale, una navicella che permette al robot di Actarus di andare sott’acqua: infatti, Goldrake è più debole in acqua. Venusia, così, diventa la pilota del Delfino Spaziale.

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Successivamente, un nuovo personaggio fa la sua comparsa nella serie: Maria, la sorella minore di Actarus. Ragazza coraggiosa e impulsiva, dopo la morte della persona che credeva essere suo nonno, affronta Duke Fleed, ritenendolo responsabile della morte del suo parente, e scopre il legame che li unisce. Da allora, la ragazza resterà nel Centro di Ricerche e in poco tempo si unirà al gruppo, pilotando l’astronave che permette a Goldrake di scavare le rocce e andare sottoterra: la Trivella Spaziale.

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I combattimenti sono sempre più difficili, e i mostri diventano sempre più forti, in particolare la nuova generazione di mostri di Vega, creati dal Ministro della Difesa Dantus: il King-Goli, uno dei nuovi mostri di Vega, riesce a strappare un braccio a Goldrake. Però Gandal e Zuril vogliono avere loro il merito della vittoria e uccidono Dantus a tradimento.

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La conquista della Terra diventa una tragica necessità, quando il pianeta Vega viene distrutto a causa delle radiazioni Vegatron e il Re in persona deve rifugiarsi nella Base Lunare Skarmoon.

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Successivamente, Duke Fleed incontra il suo migliore amico, Marcus, ma costui, condizionato da Vega, è pronto ad ucciderlo, credendolo suo nemico. Ma Actarus riesce a togliergli il distintivo sulla spalla, che lo controllava: questo esplode lontano, facendo perdere i sensi ad entrambi gli uomini. Quando si riprende, Marcus ritrova finalmente la memoria. Osservando il corpo inerte di Actarus e la sua ferita al braccio, ricorda che lui se l’era procurata cercando di salvare proprio Marcus, in passato. Con la sua arma, Marcus gli guarisce ferita, poi, con il suo mostro di Vega, parte in un assalto disperato contro la base Skarmoon, morendo davanti agli occhi terrorizzati di Duke Fleed: in questo modo, Marcus ha voluto ripagare il suo "debito".

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Successivamente, compare la figlia di Vega, Rubina. Infatti, è venuta a conoscenza che Duke Fleed è vivo e lei vuole incontrarlo. Infatti, in passato, il re di Fleed voleva far sposare suo figlio Duke con Rubina per preservare la pace. Rubina va da suo padre per parlargli del pianeta Ruby, che lei comandava, ma soprattutto per parlargli di Duke Fleed, di cui lei è ancora innamorata. La discussione tra i due è tesa: alla fine, Rubina sfugge alla vigilanza di Zuril e va sulla Terra.

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Laggiù, Actarus e Rubina si rivedono, ma Duke diffida: il padre della giovane donna è il suo nemico e ha distrutto il pianeta Fleed. Rubina lo informa di aver visto che il pianeta Fleed ha riacquistato il suo strato di ozono: significa che sta tornando a vivere. Rubina vorrebbe stare con Duke, ma lui è ancora incerto: non sa se fidarsi o meno. Zuril cerca di intervenire per uccidere Duke Fleed, ma l’intervento di Alcor è tempestivo e Actarus sfugge all’attacco.

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Più tardi, Rubina invia un messaggio al Principe di Fleed per incontrarlo di nuovo. Anche se diffida, Duke va all’appuntamento, ma Zuril interviene di nuovo con una trappola: Rubina si mette in mezzo per salvare Duke, perdendo la vita.

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Zuril, moribondo, cerca di uccidere Duke con la pistola in mano, ma Alcor lo previene, uccidendolo in pieno. Le scene finali di Duke con Rubina nei suoi ultimi momenti rimangono per sempre impressi nella mente degli appassionati di Goldrake.

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Prima di morire, Rubina ha avuto il tempo di dire ad Actarus che la base di Vega è nascosta nel lato oscuro della luna: Actarus e i suoi amici si organizzano di conseguenza per l’ultimo assalto, costruendo l’astronave Cosmo Special sotto la guida del professor Procton.

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Nel frattempo, Re Vega, disperato per la morte della figlia, decide di attaccare con tutte le forze. Lady Gandal in persona aggredisce Goldrake con il mostro Vega Gura Gura: ma anche questa volta avviene la sconfitta dei Veghiani.

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Lady Gandal capisce che tutto è perduto e cerca di uccidere Re Vega, per assicurarsi la sopravvivenza in qualche modo sulla Terra. Ma la sua controparte maschile interviene, uccidendola.

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Uccidere Lady Gandal però provoca la morte anche per Gandal: mortalmente ferito, assale Goldrake con la sua astronave in un ultimo disperato assalto kamikaze: però Goldrake riesce a sfuggirgli e Gandal muore tra i flutti del mare, mentre l’astronave esplode.

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Actarus si rende conto che ora i veghiani combatteranno sino all’ultimo sangue e, per non voler coinvolgere i suoi amici, decide di andare da solo sulla base Skarmoon. Ma Alcor, a bordo del Goldrake 2, lo ferma e lo convince a tornare indietro. Attaccheranno sì Vega, ma insieme.

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E’ l’ultimo atto: Re Vega stesso fa distruggere la base Skarmoon, per indicare che non si può più tornare indietro, e parte per la conquista della Terra a bordo di una gigantesca astronave e di quello che rimane della sua flotta.

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L’assalto della Cosmo Special, insieme a Goldrake, provoca la fine dell’ultimo attacco di Re Vega, che, furioso, decide di abbattersi sulla Terra con la sua astronave carica di gas velenosi, che distruggeranno tutto il pianeta.

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Ma, ancora una volta, Goldrake interviene, assalendo l’astronave e tagliando il suo centro comando con l’alabarda, che trancia il mantello di Re Vega stesso, che rimane solo tra le fiamme, mentre l’astronave sta per esplodere. L’umiliazione della sconfitta lo fa impazzire e ride come un folle, dicendo di essere il re dell’universo. Morirà nell’esplosione poco dopo.

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Alla fine, arriva il giorno dell’addio: Maria e Duke devono lasciare i loro amici per andare su Fleed e ricostruire il pianeta. Un giorno, forse, torneranno. Ma comunque nei loro cuori due pianeti, la Terra e Fleed, brilleranno per sempre nello spazio.

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Potete postare qui i vostri commenti: #entry488468733

Edited by joe 7 - 7/6/2014, 19:59
 
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view post Posted on 13/2/2012, 09:17     +1   -1

Ill.mo Fil. della Girella

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GOLDRAKE: PERSONAGGI PRINCIPALI
(Articolo di Aramis e Joe7)



ACTARUS/DUKE FLEED (Daisuke Umon)
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Nome originale: Daisuke Umon (pronuncia: Dàische Umon, con l'accento sulla "u")
Età: 20 anni
Statura: 1,78 m
Peso: 68 kg.
Principe del pianeta Fleed, ha goduto di un'infanzia felice con il padre e la matrigna, sovrani di Fleed. La madre naturale è morta quando era ancora bambino. E' riuscito a fuggire da Fleed poco prima che Vega riuscisse ad impadronirsi di Goldrake, la potente arma di guerra che il malefico sovrano aveva commissionato agli scienziati del pianeta Fleed. Precipitato sulla Terra, è stato accolto dal professor Procton, che lo tratta come un figlio. Poichè la gravità di Fleed è di 1,4 volte superiore a quella della Terra, Actarus sul nostro pianeta ha un'agilità incredibile. La sua tuta è antitermica e gli consente di sopravvivere anche a temperature elevatissime o glaciali, fino a -100°C. La "cresta" del suo elmetto è in realtà un affilato boomerang, utilizzabile come arma. La sua moto può raggiungere i 200 km/h ed è dotata di missili e raggi laser, lanciati dagli specchietti retrovisori.

COMMENTI
Il suo vero nome è Duke Fleed ed è il principe ereditario del pianeta Fleed. Sulla Terra è conosciuto sotto il nome di Actarus, figlio del professor Procton. Ha dovuto fuggire dal suo pianeta, distrutto dalle forze di Vega, e ha trovato rifugio sulla Terra, dove il professor Procton lo trovò, lo curò e si prese cura di lui. Actarus lavora nella fattoria di Rigel, insieme ai figli di lui, Venusia e Mizar. E’ un ragazzo molto riservato, che parla poco. Il suo sguardo è spesso pensieroso e distante. In lui resta vivo il trauma di aver visto il suo pianeta distrutto e i suoi genitori morire sotto i suoi occhi. E’ una persona sensibile che presta attenzione a tutti: persone, natura, animali. Quando deve combattere Vega per salvare la Terra, lo fa senza esitare, anche se odia la guerra: si dimostra un valido combattente, pur di portare la pace ai suoi amici e al pianeta che lo ha accolto. Di solito mostra poco i suoi sentimenti, che però restano vivi in lui: l’attaccamento al padre adottivo e ai suoi amici è molto forte e li vuole proteggere a tutti i costi. Per questo, non vuole che Alcor e Venusia partecipino alla guerra contro Vega: solo in un secondo tempo accetterà il loro aiuto, quando avrà capito di averne bisogno. All'inizio, ha un carattere piuttosto ruvido e scostante, ma, più avanti diventa più amichevole e più aperto, anche se resta sempre una persona taciturna. Molto legato al pianeta delle sue origini, pensa spesso a Fleed e alla sua vita prima della distruzione, e spesso sono ricordi brucianti ed amari che lo intristiscono. Il dolore per la perdita del suo paese natale gli dà una determinazione d’acciaio perché non vuole che la Terra conosca il disastroso destino di Fleed. Complessivamente, il personaggio di Actarus rappresenta bene una persona umana, nella sua straordinarietà, con pregi e difetti. Lui è l’eroe della storia e riassume in sé tutte le caratteristiche dell’eroe: generosità ed altruismo. Per sua natura ama dispensare aiuto, donando senza chiedere nulla in cambio; il coraggio, il suo essere totalmente privo di egoismo o di invidia, il suo spendersi completamente per il prossimo senza mai pensare a sé o ai suo vantaggi personali lo rendono simile ad un angelo piovuto dal cielo, o ad un salvatore venuto da lontano. Non affronta il nemico con il gusto di battersi: pacifico e gentile, ricorre alla violenza solo come ultima difesa contro il nemico, che abbatte senza compiacimento, che rispetta comunque, e a cui non esita di dedicare un piccolo tributo quando capisce che in fondo c’è qualche cosa che li accomuna nella lotta. In diverse occasioni, infatti, piange il nemico appena abbattuto. L’enorme sensibilità e la sua gentilezza d’animo lo portano a sopportare con ancora maggiore difficoltà il compito che gli spetta, e ad affrontare con reticenza un nuovo rapporto con Goldrake, che gli ha impedito di restare con la sua gente fino all’ultimo, causandogli per tutta la vita rimorsi e tormenti. Ma ancora una volta, il suo istinto di protezione ed il suo senso del dovere gli danno la spinta per superare il trauma e tornare a combattere. Actarus però ha un carattere introverso: capace di sentimenti molto profondi, è assolutamente impossibilitato a manifestarli. Probabilmente, questo è un lato del suo carattere, ed accentuato in maniera drammatica dal fatto di essere alieno, reduce di guerra, unico sopravvissuto di un’immane tragedia. Tanto sicuro di sé in battaglia e nell’affrontare il nemico, infatti, tanto fragile però quando si ritrova a confrontarsi con il suo passato, verso il quale vive un rapporto conflittuale. Actarus vorrebbe dimenticare il passato, ma di fatto vive nel passato: l’atteggiamento distaccato che in apparenza lo pone sopra le parti è in realtà una costante fuga dal presente verso il ricordo del suo pianeta di origine. Actarus non ama parlare della sua esperienza, né dei conflitti del suo animo, e in questa chiusura si rende irraggiungibile anche da chi gli vive accanto. Solo anche quando è con gli altri, il protagonista della serie diviene emblema della felicità negata a chi vorrebbe inserirsi in un nuovo ambiente senza mai riuscirvi completamente. Ama senza fondersi nell’altro, proteggendo e non condividendo. E a questo è da ricondurre la sua disponibilità all’ascolto, ma non alla comprensione, e il suo stile di leadership, caratterizzato da un grande carisma, ma spesso impositivo ed ostinato. Sorride di rado, ma quando lo fa, lascia il segno. Ama profondamente la natura ed è capace di soffermarsi ad apprezzarla anche nelle sue manifestazioni meno appariscenti, come un fiore che sbuca dalla neve o una fila di formiche che cammina su un tronco. Il suo istinto di protezione si allarga dagli esseri umani agli animali in maniera indistinta. Per lui, proteggere la terra, la sua bellezza e la sua libertà, è anche questo. In questo suo sottolineare l'importanza di ogni piccola creatura terrestre, vuole ricordare al pianeta che lo ha accolto, e a chi lo popola, di non dare per scontato il dono immenso che ha ricevuto…lui che ha perso tutto è ben cosciente del valore dell'ambiente e della natura. Questi elementi, uniti alla grande malinconia del personaggio ( in più di un’occasione viene addirittura definito “depresso”), lo rendono però estremamente romantico, nel senso letterario del termine. Infine, il suo rapporto con l’altra metà del cielo: anche in questo caso il peso del passato è enorme. I suoi grandi amori appartengono al passato e ritornano per lo spazio di un secondo, dispensando nuova sofferenza. Nella sua vita terrestre non riesce ad innamorarsi di nuovo, probabilmente anche a causa della barriera che erige nei confronti di chi vuole dispensargli affetto, rendendosi inarrivabile e causando, involontariamente, dolore.


ALCOR (Koji Kabuto)
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Nome originale: Koji Kabuto (pronuncia: Cògi Cabùto)
Età: 18 anni
Statura: 1,72 cm
Peso: 62 kg
Ex pilota di Mazinga Z, si è recato in America dopo aver sconfitto il Dottor Hell per compiere studi sull'energia fotoatomica presso la NASA. E' tornato una volta in Giappone per aiutare il Grande Mazinga nella battaglia finale contro Mikene. Dopo aver avvistato un UFO, si convince dell'esistenza degli extraterrestri e della necessità di instaurare rapporti culturali e commerciali con loro: per questo motivo, decide di abbandonare lo studio dell'energia fotoatomica e si dedica all'ingegneria aerospaziale progettando il TFO, primo velivolo terrestre ad usare un sistema di propulsione non tradizionale. Tuttavia, paragonato ai dischi veghiani, il TFO è ben poca cosa: Koji rischia di morire quando supera i 30.000 metri di altitudine ed è costretto a modificarlo per adattarlo a volare nella ionosfera. La "T" di TFO sta per "Test" (il resto per "Flying Object"), in quanto si tratta di un prototipo sperimentale. In Mazinga Z e nel Grande Mazinga, Koji era inseparabile da Sayaka, che però non appare in Goldrake. Si ritiene pertanto che, durante la permanenza in Giappone di Koji, Sayaka sia rimasta negli USA. Viene però a fargli visita l'amico Boss col suo robot e i suoi fedeli amici Nuke e Mucha.

COMMENTI
Alcor è il primo personaggio che incontriamo all’inizio della serie. E’ il giovane pilota di una piccola astronave volante costruita da lui e chiamata “TFO”, cioè “Test Flying Object” o “oggetto volante in prova”, in contrapposizione al termine “UFO”: “Unknown Flying Objects”, o “oggetto volante sconosciuto”. Raggiunge il Centro di Ricerche Spaziali gestito dal professor Procton per studiare il fenomeno degli UFO che compaiono ogni tanto in cielo. Nel suo primo incontro con Actarus, lo trova in antipatia e ha dei sospetti sui di lui: si rende conto che non è come gli altri. Ha un carattere impetuoso e orgoglioso, che lo spinge all’inizio a competere con Actarus, per poi sviluppare una profonda amicizia con lui. Alcor è l’amico per eccellenza, la persona di cui ti puoi fidare completamente. I due personaggi diventeranno le colonne di tutta la serie. Actarus all’inizio non vuole che Alcor partecipi alla guerra contro Vega, perché non rischi la vita; mentre il ragazzo, con l'avventatezza della sua giovinezza, invece vuole proteggere il suo pianeta e lottare per vincere il nemico. Il suo aiuto sarà alla fine accettato e diventerà prezioso per Actarus in varie occasioni, tanto che quest'ultimo finirà per accettare il fatto che Alcor possa correre i suoi stessi rischi, pilotando l’importante astronave di supporto e attacco Goldrake 2.
Col passare del tempo, a poco a poco, l'amicizia e la stima reciproca si svilupperà moltissimo tra i due giovani, nonostante la loro grande differenza di carattere. Alcor è un pilota eccezionale e un ottimo stratega: partecipa in modo attivo con tutto il gruppo di Procton. Successivamente, quando Venusia entrerà nel gruppo, lui proverà dell’attrazione verso di lei, che però non porterà a nessun risultato, visto quello che la ragazza prova per Actarus. L'arrivo successivo di Maria gli permetterà di mettersi a confronto con una ragazza che si adatta meglio al suo carattere, appassionato come il suo. Anche se alcuni modi di fare di Maria lo fanno innervosire, e litigano spesso, ad Alcor la ragazza piace molto, e lei non è indifferente alle sue attenzioni. Alcor si mostra un buon compagno di squadra, nonostante alcuni inevitabili capricci a causa della sua natura vivace e appassionata. Impetuoso e sincero, generoso e altruista, Alcor è un personaggio di grande carisma, apprezzato da molti fan della serie.


VENUSIA MAKIBA (Hikaru Makiba)
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Nome originale: Hikaru Makiba (pronuncia: Hicàru Màchiba)
Età: 17 anni
Statura: 1,55 m
Peso: 44 kg
Studentessa del secondo anno del liceo Yatsugatake (prefettura di Nagano, nel cuore del Giappone), è la figlia di Rigel e la sorella di Mizar. Vive con la famiglia alla fattoria del dottor Procton, gestita da Rigel. Odia le tartarughe, le rane e i rettili.

COMMENTI
Venusia è la figlia di Rigel (Danbei Makiba nell'originale) e Miyako Makiba, che non compare nella serie perchè muore dopo la nascita di Mizar. Ha 17 anni all'inizio della serie e frequenta la scuola, anche se ha già un aspetto adulto. Ha un carattere schietto e aperto: spesso rimprovera il padre perché passa il tempo a guardare il cielo col cannocchiale. Lavora molto in fattoria, insieme ad Actarus e al suo fratellino Mizar, facendo quasi da madre per lui. Venusia è innamorata di Actarus dal primo momento che si è trasferito a lavorare alla fattoria e cerca sempre la possibilità di stare da sola con lui. Accorgendosi spesso delle improvvise scomparse di Actarus senza alcuna spiegazione, a causa di questo Venusia ne è contrariata, mostrando talvolta un aspetto un po’ infantile, ma sincero.

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Quando conoscerà la vera identità di Actarus, vorrà stare il più possibile al suo fianco, lottando insieme a lui. L’esperienza di Naida le fa capire quanto Duke Fleed abbia un passato tormentato e misterioso, avvertendo forse per la prima volta la grande differenza di esperienza di vita che c’è tra lei e Actarus. Paradossalmente, più lei conosce Actarus e la sua vita, più lui le appare distante e lontano.
Dopo essere stata colpita a morte da un UFO di Vega, Actarus le salva la vita dandole il suo sangue: essendo sangue alieno, questo influenzerà la ragazza, cambiandola fisicamente e facendola diventare più forte e decisa. Il suo amore incondizionato per Actarus le dà la forza di aiutarlo più volte, nonostante il rifiuto di lui a partecipare attivamente agli scontri coi veghiani. La sua insistenza, però, farà cambiare idea ad Actarus, che la accetterà nel gruppo insieme ad Alcor. In questo modo, Venusia impara a pilotare il Delfino Spaziale, aiutando Goldrake a muoversi sott'acqua. La sua personalità diventa più adulta e decisa; la sua determinazione sarà un patrimonio inestimabile per il gruppo, diventando un pilastro essenziale nelle lotte.

a12gm.th


Fa amicizia con Maria, la sorella di Actarus, ma conserva sempre nel cuore una certa tristezza, che si nota talvolta nello sguardo, nell’avvertire che non riuscirà mai a raggiungere il cuore di Actarus. Il colpo finale avviene con la morte di Rubina, per la quale Duke Fleed si dispera: Venusia comprende in quel momento che Duke Fleed non sarà mai suo, e si rassegna a questo, lasciandolo alla fine partire per Fleed senza una particolare parola di commiato. Forse l’addio più triste che ci sia: quello senza parole.

a13vd.th


Nella storia, si lascia comunque una possibilità nel fatto che Actarus, prima di partire, le aveva chiesto per la prima volta di cavalcare con lui: in quella cavalcata, si sono parlati a cuore aperto, anche se per un tempo breve. La prima e unica volta che si sono parlati sinceramente, e forse con una speranza che un domani Actarus possa tornare.


MARIA GRACE FLEED (Maria Grace Fleed)
(disegno di SHINGO ARAKI, creatore di Maria)
a14zi.th
Nome originale: Maria Grace Fleed
Età (quando compare adulta nella serie): 14 anni.
Statura (ipotizzata): 1,55 m
Peso (ipotizzato): 42 Kg
Maria arriva nella serie nell'episodio 49: “Il mostro ribelle”. Durante un attacco di Vega, la ragazza, che viveva con suo nonno, si accorge che lui è stato gravemente ferito dal loro assalto. Sul letto di morte, il nonno racconta la verità a Maria: lui non è il suo vero nonno, e lei è la principessa Maria del pianeta Fleed. Durante l’invasione delle truppe di Vega, lui, che era un uomo della corte del re, l’insegnante privato di Maria, era stato in grado di trovare una nave e, portando con sé Maria, ancora bambina, abbandonò il pianeta Fleed, ormai condannato, e trovò rifugio sulla Terra con la bimba. Il vecchio dice a Maria che i suoi genitori e suo fratello Actarus sono morti e Goldrake, che lui ha riconosciuto, è ormai in mano alle truppe di Vega. Sapendo che morirà presto, dice a Maria di andare a trovare il professor Procton, che gestisce un Centro di ricerca spaziale: i nemici che controllano Goldrake devono essere lì. Dopo aver seppellito quella che ha sempre amato e conosciuto come il nonno, la ragazza va alla base di Procton, con l’intenzione di vendicarsi e uccidere tutti quelli che hanno distrutto il suo pianeta e decimato la sua famiglia. Incontra laggiù Actarus e lotta contro di lui, non riconoscendolo: poi entrambi vedono il proprio medaglione che ciascuno di loro porta intorno al collo: lo stemma della casata reale di Fleed. Il fratello e la sorella si riconoscono e si abbracciano. Maria fu aggiunta alla serie con la speranza di alzare le quotazioni di ascolto televisivo che in Giappone erano in calo. Maria è tutto l'opposto di Actarus: estroversa, dinamica, sventata. Vedere una giovane ragazza capace di gestire un’astronave era una cosa quasi nuova in Giappone. Maria è un personaggio affascinante: porta freschezza e sorriso alla serie. Non ha un aspetto freddo e distaccato, a differenza del fratello. Raramente ha paura, tanto da essere a volte sventata e impulsiva come Alcor, con cui litiga spesso, anche se la ragazza prova attrazione per il giovane: un’attrazione ricambiata. I loro battibecchi spesso danno umorismo alla serie. Maria ha doti di telepatia e ha spesso sogni premonitori e visioni. Con queste visioni premonitrici, permetterà di evitare che suo fratello e Alcor corrano dei pericoli. La sua impulsività provoca spesso dei problemi, oltre a far irritare Alcor. Ma la ragazza ha un cuore d'oro e un senso molto forte di amicizia.


PROFESSOR PROCTON (Genzo Umon)
procton.th
Nome originale: Genzo Umon (pronuncia: Ghènzo Umon, con l'accento sulla "u")
Età: 50 anni
Statura: 1,74 m
Peso: 69 kg
Direttore del Centro Ricerche Spaziali, ha accolto Actarus come un figlio dopo averlo trovato nelle montagne della prefettura di Nagano, precipitato a bordo di Goldrake dopo la fuga dal natio pianeta Fleed. Calmo e riflessivo, ama rilassarsi fumando una pipa. In origine, doveva essere un rude ranchero appassionato di astronomia (lo si trova in una veste simile nel manga di Ota). A ricordarlo rimangono solo il cravattino da ranchero e il fatto, raramente citato, che Procton è il proprietario del Ranch di Rigel.

COMMENTI
Il Professor Procton è un eminente scienziato riconosciuto a livello mondiale che gestisce un laboratorio astronomico, il “Centro di Ricerche Spaziali”. Un giorno, scopre il fuggitivo Duke Fleed, lo porta a casa sua e lo adotta presentandolo agli altri come suo figlio Actarus. Un legame molto forte, simile a quello tra padre e figlio, unisce entrambi gli uomini. Quando la guerra contro Vega sarà inevitabile, Procton vi partecipa a modo suo, aiutando Actarus durante le battaglie e ideando nuove macchine per aiutare Goldrake, migliorando le sue difese ed attacchi. Ha un cuore grande e generoso ed è sempre pronto ad aiutare gli altri: un esempio è la sua disponibilità a curare l’uccellino ferito raccolto da Mizar. Quando la ferita al braccio di Duke diventa un serio pericolo per la vita del figlio adottivo, il cuore di Procton si spezza dal dolore e lo scienziato cerca di curare Actarus in ogni modo. E’ dotato di un notevole autocontrollo anche nelle situazioni più gravi, come quando Hydargos conquista il Centro di Ricerche; a volte, comunque, si sente schiacciare sotto le difficoltà delle lotte contro il nemico. Si rivela un abile stratega, dirigendo magistralmente il suo Centro Spaziale e addestrando con attenzione apprensiva i quattro combattenti (Actarus, Alcor, Maria e Venusia). E’ come un padre per loro, non solo per Actarus. Per lui, la ricerca scientifica è molto importante, nonostante sia stato trascinato suo malgrado nel vortice di una guerra galattica che non avrebbe mai immaginato. Per lui, studiare gli enigmi dell’universo era la sua vita, come pure cercare di mantenere la pace. Dopo diversi mesi di combattimenti, però, dovrà prendere una dura decisione: quando lui avrà tutte le attrezzature necessarie per trasformare il suo Centro di Ricerche come una fortezza da combattimento, per un momento esita a farlo, comprendendo di dover cambiare la direzione che i suoi anni di studio e lavoro gli avevano fatto intraprendere. Ma l'amore del padre per il suo figlio adottivo Actarus gli farà prendere la decisione giusta, anche se sofferta, per trasformare il Centro di Ricerche quando questo sarà in grave pericolo.

RIGEL MAKIBA (Danbei Makiba)
a15kv.th
Nome originale: Danbei Makiba (pronuncia: Dànbei Màchiba)
Età: 50 anni
Statura: 1,10 m
Peso: 51 kg
Padre di Venusia e Mizar, gestisce la fattoria Betulla Bianca (Shirakaba nell'originale). Da giovane è vissuto in America, dove si guadagnava da vivere come cowboy. Tornato in Giappone si è sposato con Miyako, ma è rimasto vedovo dopo la nascita di Mizar. Proviene da un'antica famiglia di samurai. Pochi sanno che Rigel è anche veterinario.

COMMENTI
Rigel è un personaggio importante nella serie, anche se è un personaggio secondario. E' un uomo impetuoso ed energico, di bassa statura, che grida spesso, ma ha un gran cuore. Ama molto i suoi due figli Venusia e Mizar: anche se si esprime spesso in modi spicci nei loro confronti, in determinate occasioni sa mostrarsi molto comprensivo. Rigel ha un forte rapporto di amicizia col professor Procton, il cui Centro di Ricerche Spaziali è stato costruito sui terreni della sua fattoria, la Betulla Bianca (o Rocket Ranch). Rigel passa tutti i giorni sulla sua torre a scrutare l'orizzonte, sperando di vedere gli extraterrestri; infatti, si è autonominato presidente dell'AAA: Associazione Amici degli Alieni. Dice di conoscere a menadito la loro lingua, i loro usi e costumi. Da giovane, ha vissuto come cowboy nel Texas. Sa cavalcare molto bene (anche se cade spesso...). Rigel è vedovo e lavora nella fattoria coi suoi due figli e Actarus, anche se lascia fare spesso a loro quasi tutto il lavoro. Rigel segue anche molte antiche tradizioni giapponesi. Inoltre, ci tiene moltissimo alla reputazione di sua figlia Venusia, facendo scappare tutti i possibili pretendenti...Nella serie, Rigel è un personaggio divertente, che "alleggerisce il dramma" di certe situazioni. Ha anche aiutato più volte Alcor e Actarus in alcuni combattimenti contro le truppe di Vega.

MIZAR MAKIBA (Goro Makiba)
a16o.th
Nome originale: Goro Makiba (pronuncia: Gòro Màchiba)
Età: 8 anni
Statura: 82 cm
Peso: 32 kg
Fratello di Venusia, frequenta la scuola elementare Yatsugatake. Come il padre, è un abile fantino e nutre un grandissimo amore per tutti gli animali. Ama anche gli sport, in particolare il baseball.

COMMENTI
Mizar è il figlio di Rigel e il fratello minore di Venusia. Vuole bene a sua sorella, che lo ama come una madre, e lei si prende cura di lui. Ogni tanto prende in giro il padre, ma con benevolenza. E 'un bravo ragazzo con un grande cuore. Ha molti amici, che vediamo in alcuni episodi della serie: Miyuki, Shinichi, anche Haruk, il veghiano che si era nascosto nelle spoglie di un bambino. Mizar è intelligente e nello stesso tempo semplice, di natura allegra e spesso sorridente. Egli è naturalmente curioso e interessato a tutto. Mizar lavora molto nella fattoria aiutando la sorella. Egli ammira molto Actarus, considerandolo come un fratello maggiore, anche se spesso non capisce il suo atteggiamento, troppo tranquillo per il suo carattere estroverso. Nutre profonda amicizia e rispetto per il professor Procton e Alcor e in genere verso tutti. Non è un ragazzo problematico e dà un tono allegro e spensierato nella serie di Goldrake, che ha spesso dei momenti drammatici.

BANTA HARANO (Banta Harano)
a17jg.th
Nome originale: Banta Harano (pronuncia: Bànta Aràno)
Età: 17 anni
Statura: 1,51 m
Peso: 81 kg
Vive alla fattoria Harano, a due passi da quella di Rigel. E' compagno di classe di Venusia al liceo Yatsugatake. Rude nei modi ma tenero di cuore, sviluppa un rapporto di antipatia/amicizia con Alcor fin dal primo incontro. Terzo dan di karate, ha una preparazione fisica tale da consentirgli di confrontarsi con il più anziano (anche se solo di un anno) e addestrato ex- pilota di Mazinga Z. Avrebbe dovuto pilotare la Trivella Spaziale, ma gli autori scelsero Maria al suo posto.

COMMENTI
E' il vicino di casa della famiglia Rigel. Vive insieme con la madre, Hara. E' un grande millantatore che cerca di impressionare Venusia, della quale è innamorato, con scarso successo. E' pigro e goffo; inoltre, spesso provoca deliberatamente gli altri, Alcor in particolare, ma anche Actarus. Spesso passa attraverso il ranch di Rigel per prendere l'autobus per andare a scuola, e questo provoca le ire di Rigel, che è pronto a sparargli contro col fucile, o addirittura ad impiccarlo quando si avvicina troppo a Venusia. Spesso Alcor e Banta si scontrano, a parole o gesti, ma in realtà si rispettano entrambi. Banta fa la parte comica che era di Boss del Grande Mazinga e Mazinga Z. Non appare nella seconda parte della serie: gli autori all'inizio avevano programmato che sarebbe stato il pilota della Trivella Spaziale, ma alla fine gli hanno preferito Maria, decisamente più carina.

HARA HARANO
Nome originale: Hara Harano (pronuncia: Ara, con l'accento sulla prima "a", Aràno)
Età: 45 anni
Statura: 1,45 m
Peso: 60 kg
Manesca madre di Banta: avrebbe dovuto comparire anche il marito, ma non apparirà mai nell'anime.

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GOLDRAKE - PROTAGONISTI: I NEMICI (Articolo di Aster - Immagini di Joe7)

RE VEGA (Vega Daiho: Vega il Grande)
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Età (ipotizzata): 60-65 anni
Statura (ipotizzata): 2, 3 - 2,50 metri circa
Peso (ipotizzato): 100 kg circa
È il monarca assoluto della Nebulosa di Vega, l’uomo capace di distruggere pianeti e sterminare interi popoli per soddisfare la propria brama di potere e grandezza. È lui a causare, tra gli altri, il genocidio delle popolazioni di Fleed, mondo di Duke, e di Altair 2, da cui proviene Marcus. Megalomane, spietato, dotato d’una lucidissima follia che lo spinge ad attaccare sempre e comunque il proprio avversario, Re Vega sembra non conoscere incertezze o ripensamenti; la sua folle politica di continua espansione causa anche il super-sfruttamento del pianeta Vega, con conseguente esasperazione dell’inquinamento. Il risultato di questa politica dissennata viene illustrato nel corso della serie: il pianeta Vega collasserà, costringendo il sovrano a fuggire portando con sé le sue guardie personali e l’esercito, e abbandonando a morte sicura l’intera popolazione civile. Altissimo, avvolto in un ampio mantello viola, il viso truce, sempre attorniato dalla sua scorta personale, Re Vega nei primi episodi appare relativamente poco: generalmente compare all’inizio, pronto ad ascoltare ed approvare il nuovo piano propostogli dai suoi comandanti, e poi alla fine, dove regolarmente s’infuria per il fallimento dell’impresa. Da figura remota, quasi una sorta di fantasma maligno (nelle prime puntate risiede su Vega, per cui comunica via schermo con la base Skarmoon), il sovrano diventa una presenza via via più tangibile: lo vediamo funestare con la sua malvagia presenza persino gli incubi del protagonista, che non esita a definirlo “demone del male”. Trasferitosi su Skarmoon in seguito alla fine del pianeta Vega, il sovrano diviene una figura di maggior rilievo, fino ad essere lui stesso a condurre completamente le operazioni contro Duke Fleed nell’episodio n. 71 (“Il comandante Marcus”). In quell’occasione, Re Vega dimostra grande intelligenza tattica e totale mancanza di scrupoli. In tutta la serie, solo in rari momenti vediamo l’umanità dell’individuo emergere sotto la maschera del mostro sanguinario: quando s’informa sulla salute di Gandal, rimessosi dopo essere stato gravemente ustionato, quando è costretto ad abbandonare il pianeta Vega, quando tenta di dire qualche parola di conforto a Zuril disperato per la morte del proprio figlio Fritz, e infine quando piange la morte della sua unica figlia, la principessa Rubina.

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Proprio la scomparsa della figlia sembra peggiorare la demenza del sovrano, che ordina un attacco suicida contro la Terra; sconfitto dal suo eterno nemico Duke Fleed, vorrebbe scaraventare la propria astronave sul pianeta per contaminarne il suolo con le radiazioni al vegatron. Mentre Goldrake pone fine al tentativo, distruggendo la nave, il sovrano, ormai completamente folle, muore ridendo e autoproclamandosi il signore dell’universo.

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Re Vega è un personaggio di grandissimo spessore, che evolve nel corso della serie. Se nella prima parte rimane sullo sfondo, comunicando attraverso uno schermo, successivamente assume una maggior consistenza, fino a giungere alla figura tragica degli ultimi episodi. L’ampio mantello purpureo che l’avvolge interamente nei primi episodi, celando completamente il suo corpo alla nostra vista, sembra sottolineare questo passaggio.

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Dopo la distruzione di Vega il sovrano remoto giunge su Skarmoon, come una sorta di divinità crudele che scende tra i comuni mortali; solo da quelle puntate in poi il mantello si apre lasciando vedere il corpo del sovrano, che da fantasma maligno sembra “incarnarsi” in un essere altrettanto malvagio ma concreto, reale. In contemporanea vediamo il primo cedimento del sovrano, angosciato per la fine del suo pianeta – e che a sconvolgerlo sia la morte del suo popolo, la fine del suo mondo o il non aver potuto dominare questo evento è lasciato all’interpretazione dello spettatore. Man mano che la serie procede, il re diviene sempre più umano e vulnerabile: disperato per la morte della figlia, tormentato per il futuro del suo impero, nell’ultima puntata arriva ad umiliarsi supplicando lady Gandal che l’ha tradito e ferito, e minaccia di ucciderlo. Il simbolismo del mantello ricorre persino alla morte del sovrano, quando l’alabarda di Goldrake lo straccia in due pezzi: Re Vega cade, ormai completamente folle.

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Il fantasma è scomparso per sempre, l’uomo è definitivamente sconfitto. Solo allora l’incubo è definitivamente dissolto. Re Vega appare infine per ciò che in fondo è sempre stato, un uomo schiavo della bramosia di potere, cui ha sacrificato ogni cosa: la sua umanità all’inizio, e poi il suo popolo, il suo mondo, l’unica figlia, la sua integrità mentale ed infine la vita stessa.


COMANDANTE IN CAPO GANDAL – LADY GANDAL (Gandal Shirei/Lady Gandal)
a27jl.th a28c.th a29w.th
Età (ipotizzata): 50-55 anni circa
Statura (ipotizzata): 2 metri circa
Peso (ipotizzato): 90 Kg. circa
Comandante in capo delle forze di Vega. Il primo e il più fedele tra gli ufficiali di Sua Maestà, Gandal è una figura tormentata e complessa: dietro l’apparenza maschile si cela infatti una seconda natura femminile, in aperto contrasto con la prima. In realtà, una divisione davvero netta tra i due non esiste: si tratta di una sorta di coppia di gemelli siamesi di sesso diverso, e di carattere opposto. La controparte femminile è conosciuta come lady Gandal, ma non sembra possedere un nome proprio; sicuramente, nell’anime non viene mai nominata. Tanto appare impulsivo, inquadrato e tutto sommato poco brillante Gandal, attentissimo a non farsi prevaricare da qualche ambizioso collega, quanto si dimostra fredda ed intelligente lady Gandal, capace di piani accuratissimi e spesso spietati (la signora non si fa problemi nel manipolare i sentimenti altrui usando il ricatto, come con il comandante Yara o con Mineo).
Ben più complessa ed interessante del più scialbo marito, lady Gandal subisce a sua volta una sorta di evoluzione forzata: all’inizio compare infatti come una minuscola figura femminile dai foltissimi capelli rossi, posta dietro il viso del consorte. Per tutta la prima parte della serie la signora appare sopra le righe, sempre pronta a ruggire comandi con la sua voce stridula – e venendo prontamente obbedita, bisogna dire. Persino Re Vega sembra mostrarle un certo rispetto. La puntata in cui muore Hydargos segna anche la metamorfosi di lady Gandal: fuggito con un disco che si è incendiato, Gandal subisce gravi ustioni al volto, e presumibilmente è stato investito da radiazioni. Quando lo rivediamo, ormai perfettamente guarito, la parte maschile sembra non aver subito cambiamenti. Al contrario, quella femminile mostra una sconvolgente metamorfosi: al posto della minuscola donnina, lady Gandal è divenuta un secondo viso dietro il volto del marito.

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Ciò significa che anche i due corpi si sono fusi in uno solo, di apparenza maschile; tale evento sembra segnare una sorta di rottura di un già fragile equilibrio. Per quanto lady Gandal appaia molto meno isterica e nervosa, anche se le sue capacità tattiche e di comando sono rimaste immutate, in lei sembra essere avvenuta un profondo cambiamento interiore che non appare subito evidente. Proprio nelle ultime puntate, quando Gandal pare ormai sempre più incapace di affrontare la situazione e le troppe sconfitte sembrano aver tolto mordente anche a Zuril, vediamo lady Gandal prendere sempre più spesso il dominio sul marito e guidare lei stessa svariati attacchi contro Actarus e i suoi amici: i suoi piani si caratterizzano per fantasia e soprattutto per tortuosità e perfidia squisitamente femminili (come quando convince Maria che suo padre sia ancora vivo). Piuttosto dello scontro aperto, lady Gandal preferisce colpire il nemico nei suoi affetti, puntando sulle debolezze; il tutto dimostrando lucidità e spietatezza assoluti. Razionale lei, inossidabilmente fedele lui: proprio questa diversità sarà la causa della fine di entrambi. Resasi conto dell’inevitabile sconfitta, lady Gandal non esita a tentar di uccidere Re Vega per ingraziarsi i nemici di sempre ed avere salva la propria vita; a quel punto Gandal interviene, e in un’indimenticabile sequenza combatte letteralmente contro la propria sé stessa. Emblematicamente, entrambi si trovano a comandare metà di quel corpo che da sempre hanno condiviso; alla fine è Gandal a giustiziare la moglie sparandosi in un occhio (“Chi tradisce non merita di vivere!”).

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Gravemente ferito lui stesso, ma deciso a riscattarsi agli occhi del sovrano, Gandal impiega quel poco di vita che gli resta per tentare di abbattere Goldrake in un attacco suicida.

a32un.th a33s.th


Sanguinante, scaglia la propria astronave contro l’odiato nemico; si schianterà contro una scogliera, invocando in un ultimo sussulto di fedeltà l’aiuto del suo sovrano. Dopo essere apparso come un personaggio spesso sbiadito, Gandal compie un’uscita di scena a dir poco memorabile.

COMANDANTE HYDARGOS (Blacky Taichou)
a34sq.th a35s.th
Età (ipotizzata): 40 anni circa
Statura (ipotizzata): 1,90 m circa
Peso (ipotizzato): 75 kg circa (da notare che, curiosamente, Hydargos ha la stessa corporatura di Re Vega!)
Comandante in capo delle forze d’invasione di Vega, Hydargos è destinato a venire regolarmente sconfitto da Duke Fleed e di conseguenza a subire le sfuriate dei suoi diretti superiori, che lo accusano di stupidità ed inefficienza. In realtà. Il comandante di Vega è un uomo capace d’impegnarsi totalmente nella sua missione, mostrandosi persino disposto a rischiare in prima persona: più volte lo vediamo porsi ai comandi del mostro di turno per affrontare Goldrake in una sorta di singolar tenzone. Hydargos odia Duke Fleed, causa dei suoi continui insuccessi. La guerra diviene ben presto un fatto personale tra i due, al punto che il veghiano arriva ad uccidere un collega che stava per sopraffare il suo odiato nemico: solo lui, Hydargos, dovrà uccidere Duke Fleed. Le continue sconfitte, e le relative umiliazioni subite dai suoi superiori, portano a lungo andare Hydargos allo squilibrio mentale: vediamo così il comandante di Vega, ormai insonne, affogare le proprie frustrazioni nell’alcool. Alla fine, dopo una serie di attacchi sempre più feroci, Hydargos affronta direttamente il suo nemico, deciso a risolvere il conflitto una volta per tutte. Dopo aver invaso la base del dottor Procton, e dopo essere stato giocato da Venusia, vistosi ormai perduto Hydargos si scaglia con la sua astronave direttamente contro Goldrake, in un estremo tentativo di vincere il suo nemico. Verrà sconfitto, in una sequenza rimasta giustamente memorabile: in quell’occasione, Duke non mostra la minima traccia di esitazione o pietà, e usa le sue armi per uccidere.

a36q.th


Con le sue ambizioni frustrate, le sue umiliazioni e le sue nevrosi Hydargos è un personaggio molto umano. I ripetuti fallimenti lo portano a perdere sempre di più lucidità e controllo, il suo orgoglio, che gli impedisce qualsiasi forma di autocommiserazione, lo spinge a ritentare ogni volta: la catastrofe finale è la logica, inevitabile conclusione per questa figura così tormentata.



MINISTRO DELLE SCIENZE ZURIL (Kagaku Choukan Zuril)
a37t.th a38b.th
Età (ipotizzata): 50 anni circa
Statura (ipotizzata): 1,95 m
Peso (ipotizzato): 85 kg circa
Ministro delle Scienze originario della stella Zuul, incaricato da Re Vega a sostituire il deceduto Hydargos, Zuril non è sottoposto a Gandal, bensì di grado pari al suo: questo fatto scatenerà non pochi attriti tra i due personaggi, che più volte appaiono in conflitto tra di loro. Bisogna dire che è generalmente Gandal, geloso del successo del collega, a creare la maggior parte di difficoltà, mettendo spesso a repentaglio la missione in corso. Scienziato geniale, dotato d’una lucida mente calcolatrice e di un notevole self control, Zuril è in realtà un cyborg: incastonato nell’orbita sinistra ha un minuscolo computer, che usa spesso per memorizzare dati o per proiettare immagini da far visionare al sovrano. In varie occasioni, Zuril dimostra una sensibilità totalmente sconosciuta ai suoi colleghi: ad esempio, laddove Gandal avrebbe sbraitato un ordine, lui è capace di parlare con grande calma e ragionevolezza al riluttante comandante Haruck, per convincerlo a portare a termine la sua missione. Capace di elaborare piani geniali e fantasiosi, Zuril viene regolarmente sconfitto da Duke Fleed, che spesso oltre alla sua indubbia capacità di guerriero può contare sulle nuove creazioni del dottor Procton e pure su una buona dose di fortuna. Nonostante le umiliazioni (Gandal spesso non gli risparmia i suoi sarcasmi), Zuril è capace d’imparare dalle sconfitte, in modo da elaborare nuovi piani d’attacco. Alla fine, ormai duramente provato dalle numerose disfatte, Zuril subisce una gravissima perdita nella persona del figlio, il giovane Fritz, che proprio per salvare il padre muore combattendo contro Goldrake. In una scena rimasta giustamente impressa negli spettatori, si vede allora il gelido, compassato scienziato dare sfogo a tutto il suo dolore di padre, piangendo senza ritegno la morte del figlio. Successivamente, vediamo ancora un nuovo cedimento in Zuril, che si scopre innamorato della giovane e bellissima figlia di Re Vega, la principessa Rubina. Respinto dalla giovane, da sempre legata al suo antico fidanzato Duke Fleed, gravemente ferito in seguito all’esplosione della propria nave, colpita da un raggio sparato dalla stessa Rubina, Zuril tenterà con le sue ultime forze di sparare ad Actarus; morirà finito da Alcor, che lo fulmina con un colpo di pistola.

a39x.th


Emblematicamente, quest’uomo che per gran parte della serie abbiamo visto freddo e controllato, muore come non è mai vissuto, con la mente offuscata e in preda all’odio e alla gelosia.

MINISTRO DELLA DIFESA DANTUS (Dantos Bouei Choukan)
a40k.th
Appare per la prima volta a due terzi della serie, mentre annuncia a Re Vega l’imminente collasso del pianeta. Lo vediamo successivamente dirigere l’evacuazione dell’esercito, abbandonando, su ordine del sovrano, i civili al loro tragico destino. Una volta insediatosi su Skarmoon, Dantus si mostra molto sprezzante nei confronti di Gandal e Zuril, da lui accusati d’incapacità. In quell’occasione, Dantus presenta a Re Vega King Gori, un mostro di nuova generazione da lui ideato e apparentemente invincibile: si tratta in realtà di un autentico gorilla robotizzato e modificato, che riunisce in sé l’istinto e i sensi sviluppati di un animale con la letale tecnologia di Vega. Da subito il mostro si rivela superiore per capacità alle precedenti creazioni di Zuril; l’atteggiamento sempre più indisponente di Dantus, sicuro di godere il favore di Re Vega, fa sì che Gandal e Zuril arrivino ad tramare contro di lui, facendo in modo che il rivale venga battuto da Goldrake e la sua squadra. Saranno proprio i due comandanti di Vega a mettere la parola fine all’esistenza del loro antagonista: mentre Zuril distrugge i comandi del King Gori, permettendo così a Duke Fleed di sconfiggerlo, Gandal conficca un pugnale nella schiena di Dantus, finendolo. “Il comandante Dantus è caduto eroicamente sul campo” è l’annuncio dato da un per nulla afflitto Zuril a Re Vega. Muore così l’uomo che più di tutti era stato sul punto di vincere la guerra.

a41l.th


A Dantus va comunque la gloria di essere stato sul punto di sconfiggere Goldrake: solo il suo King Gori, unico tra tutti i mostri di Vega, è riuscito a danneggiare gravemente il robot di Duke Fleed, strappandogli un braccio. L’idea di Dantus di modificare tecnologicamente un animale sarà comunque sfruttata da Zuril, che avendone compreso il segreto continuerà a creare mostri partendo da animali. Praticamente, Dantus segna una sorta di spartiacque: i veghiani hanno perso il loro pianeta, ormai combattono per disperazione e non più per semplice brama di conquista. I nuovi mostri creati sull’idea di Dantus si rivelano avversari molto più pericolosi, gli scontri si fanno più aspri e, non ultimo, entrano in gioco anche i sentimenti: non è più una guerra tra due popoli, è una lotta per la sopravvivenza e, per i protagonisti di entrambe le parti, uno scontro personale in cui vengono brutalmente svelati sentimenti e pensieri.


COMANDANTE BARENDOS (Barendos)
a42ow.th
Comandante di Vega, apparso dapprima nel manga di Nagai: è lui al comando delle forze d’invasione su Fleed, distinguendosi per spietatezza e ferocia. Stranamente, Barendos non appare mai nella serie regolare dell’anime, ma solo nel film uscito in Italia col titolo “Goldrake contro il Grande Mazinga”. In quell’occasione, dopo aver minacciato Gandal e Hydargos di soppiantarli facendoli poi condannare a una fine orribile (chiusi in una bara e abbandonati nello spazio), Barendos parte decisamente all’attacco, catturando Koji e distruggendone il TFO (e creando una discontinuity con la serie regolare, in cui il disco viene nuovamente abbattuto). Dopo aver torturato Koji sottoponendolo ad una macchina della verità, Barendos viene a scoprire l’esistenza del Grande Mazinga, conservato quale simbolo di pace nel Museo dei Robot assieme al “fratello” Mazinga Z, e se ne impossessa. Lo scontro tra il Grande Mazinga e Goldrake è epocale, e senza esclusione di colpi; sarà proprio Koji, riuscito a liberarsi, a suggerire ad Actarus il punto debole del Grande Mazinga, sul dorso alla base delle ali. Alla fine, è proprio Koji a mettersi ai comandi del Grande Mazinga per aiutare l’amico. Contro due avversari di tale livello, nemmeno lo spietato comandante Barendos ha speranze: il comandante di Vega viene finalmente sconfitto ed ucciso.

a43q.th


Nella già oscura panoramica dei comandanti di Vega, Barendos appare particolarmente negativo: ambizioso, crudele e spietato, mostra una forte dose di sadismo sia quando preannuncia a Gandal e Hydargos la loro prossima caduta, sia quando si diverte nel torturare Koji. Il suo voler usare il Grande Mazinga (“Da paladino della pace diverrà simbolo del male”) è emblematico: Barendos emana un’aura malvagia che contamina ciò che tocca. Il Grande Mazinga diviene nelle sue mani strumento di morte e distruzione, e Barendos sembra godere quasi più per il degradamento del robot che per la vittoria che vede profilarsi davanti a sé. Per contrasto, sarà proprio Koji a “purificare” il Grande Mazinga: la successiva sconfitta di Barendos non appare più come una semplice vittoria sul nemico, ma come un annientamento del Male personificato.

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Edited by joe 7 - 7/6/2014, 20:01
 
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GOLDRAKE: PERSONAGGI IMPORTANTI (Articoli di Joe7)

NAIDA BARZAGIK (Naida Barzagik)
(disegno di MICHI)
a45yh.th
Età (ipotizzata): 20-22 anni
Statura (ipotizzata): 1,60 circa
Peso (ipotizzato): 45 Kg
Non si conoscono bene le sue origini, oltre al fatto di essere di Fleed come Actarus e di aver conosciuto Duke da giovane, come probabili fidanzati. Di origini sicuramente nobili (nel Roman Album di Goldrake si dice che appartenga alla nobile famiglia fleediana dei Barzagik), è una donna di bellezza statuaria e lunghi capelli verdi, con addosso una veste simile ad una tunica, che richiama quella degli antichi romani. Naida è una delle poche sopravvissute allo sterminio di Fleed per opera di Vega, e tra tutti i personaggi di Goldrake è quello che ne porta addosso le ferite più profonde, non solo nel corpo, ma anche nell’animo: infatti, condizionata da Re Vega, viene spinta ad odiare Duke Fleed e a mettere una bomba nell’hangar dove si trova Goldrake. L’attentato viene sventato, ma il peggio viene dopo: le parole di Naida, piene di veleno e livore, in parte dovute al condizionamento di Vega, in parte perché lei stessa lo pensa, accusano Duke Fleed di aver abbandonato il suo pianeta e sconvolgono Actarus in modo tale da ridurlo ad uno stato catatonico. Dopo che il professor Procton ha tolto l’apparecchio di Vega che condizionava Naida, la ragazza torna in sé ed osserva il disastro che lei, coscientemente o meno, ha provocato: Duke Fleed mentalmente distrutto, Goldrake inutilizzabile e le forze di Vega che stanno per attaccare consapevoli che nessuno ora può più fermarle. Naida alla fine si sacrifica per salvare Duke Fleed, lasciando Actarus più solo di prima e con un dolore ancora maggiore di quello che aveva prima del loro incontro. Il sacrificio di Naida, oltre a salvare Actarus, è finalizzato anche a "riscattare la sua vergogna", cioè il fatto di essere stata di ostacolo per l'azione di Duke Fleed: è la visione orientale del suicidio, fatto per motivi d'onore.
La storia di Naida è la più sconvolgente della serie: non solo Duke Fleed, ma gli stessi spettatori sono interdetti nel vedere il loro protagonista accusato ed incapace di difendersi. Le parole di Actarus: “Naida, perché mi chiami traditore?” sono le stesse di chi segue la storia, e lo sconvolgimento di lui è lo stesso dello spettatore. Naida è l’emblema della vittima della guerra, dell’odio e della violenza. I suoi occhi sono spesso tristi, spenti: occhi di chi è stanco di vivere. I tentativi di Actarus di risollevare lo spirito di Naida restano inefficaci, e il sorriso di lei è solo un sorriso di circostanza, mentre nasconde il pugnale col quale dovrebbe uccidere Actarus e che poi, in un secondo tempo, butta via. Pure lei è soggetta agli incubi di Actarus, dovuti al condizionamento e alle atrocità che ha visto in guerra, non ultima l’omicidio di Sirius, il suo fratello minore, il cui cervello poi è stato trapiantato in un mostro di Vega che Goldrake in un secondo tempo ha distrutto. Anche l’accusa di essere l’assassino di Sirius è uno dei motivi del crollo di Actarus.
Forse convinta di non poter più stare accanto ad Actarus, Naida, accorgendosi dell’attrazione di Venusia per lui e vedendola preoccupata perché è ridotto alla pazzia, le dice di prendersi cura di lui. E’ l’unico atto di Naida in cui lei manifesta una certa speranza: in Venusia, probabilmente, vede quello che lei non potrà più essere. Anche a distanza di anni, il personaggio di Naida resta indimenticabile.



PRINCIPESSA RUBINA DI VEGA (Rubina)
(disegno di MICHI)
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Età (ipotizzata): 20-22 anni
Statura (ipotizzata): 1,60 circa
Peso (ipotizzato): 45 kg
Benchè sia apparsa solo una volta, e inaspettatamente (in tutta la serie non si era mai fatta menzione dell’esistenza di una figlia del sovrano), Rubina è un personaggio fondamentale, che con la sua comparsa porta alla conclusione definitiva degli eventi.
Promessa sposa di Duke Fleed, anche lei è vittima indiretta dell’invasione del pianeta Fleed da parte di suo padre, che fu inaspettata anche per lei. Mandata dal padre per precauzione sul pianeta Ruby come reggente, perché fosse lontana il più possibile da Vega e dalla Terra e non si accorgesse che Duke Fleed è ancora vivo, alla fine della serie la donna si accorge della verità e raggiunge suo padre sulla base lunare Skarmoon. Cerca di convincerlo a raggiungere la pace con la Terra e con Duke, ma, visti fallire i suoi tentativi, decide di raggiungere la Terra da sola e parlare a tu per tu con Duke. Zuril cerca di fermarla, forte del fatto che Re Vega aveva appena promesso in sposa Rubina a lui: ma la ragazza si fa largo minacciandolo con la pistola. L’umiliazione del rifiuto da parte di Rubina fa infuriare Zuril, che progetta di uccidere Duke Fleed usando Rubina come esca. Il suo piano fallisce, e Zuril incontra la morte, provocando però anche la morte della ragazza, che muore tra le braccia di Duke, in un momento mai più dimenticato dagli appassionati di Goldrake.
Dalla figura slanciata e dai lunghi capelli rossi, con un portamento nobile e nello stesso tempo un po’ infantile, ma non ingenuo, conserva negli occhi ancora la stessa freschezza che aveva ai primi tempi in cui lei e Duke stavano insieme. Donna romantica e determinata, per lei l’amore è sopra ogni cosa: se Naida è l’emblema del dolore sofferto e dell’ambiguo rapporto amore/odio, Rubina è l’emblema dell’amore totale, che desidera solo il bene dell’amato, tanto da sacrificarsi per lui. Inoltre, Rubina è anche l'emblema della pace: una donna di pace, che vuole parlare all'uomo che ama cercando di conciliare l'avversità implacabile da entrambe le parti; che tenta con ogni mezzo il dialogo e che infine muore per salvare Duke e per realizzare il suo desiderio di pace. Il sacrificio di Rubina permetterà almeno la fine della terribile guerra, anche se non nel modo pacifico che lei avrebbe voluto.



MINEO (Mineo)
(disegno di NIVALIS)
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Età (ipotizzata): 20-23 anni
Statura (ipotizzata): 1,60 circa
Peso (ipotizzato): 45 kg circa
Compare nell’episodio 9 di Atlas Ufo Robot: “Catturate gli spaziali!”. Originaria del pianeta Ruby (probabilmente lo stesso pianeta dove la figlia di Vega, Rubina, ne era la reggente), Mineo è un capitano di Vega, che viene mandata in una missione suicida contro Goldrake a bordo del mostro Jiru Jiru (tra l’altro, l’unico robot dalle fattezze femminili della serie). L’attentato fallisce, e Mineo viene ospitata al ranch di Rigel, dove vive una vita normale, con addosso dei vestiti terrestri femminili, al posto della sua tuta militare. Assapora per pochi giorni la sensazione della semplicità di vivere e dell’amicizia, in un’oasi di pace. Ma la sofferenza interiore della ragazza è molto grande: se non uccide Duke Fleed, il suo pianeta natale, Ruby, sarà distrutto. Quando è sul punto di uccidere Actarus nel sonno con un pugnale, rinuncia a farlo, e Duke si accorge del dilemma di lei. Forse, con Mineo, Actarus sente un’affinità nel comune destino di personaggio tormentato. Nel momento in cui entrambi stanno l’uno accanto all’altro, sotto la luna della sera, sentendosi minacciati dalla presenza di Vega, provano una certa complicità, che porta ad un senso di reciproco sostegno nella disgrazia. Mineo comprende che Actarus è fondamentale per la salvezza della Terra; inoltre, non potrà mai avere la sicurezza che i veghiani manterranno la parola. Alla fine, compie la sua decisione: rimettendosi i vestiti di combattimento, ritorna a bordo dall’astronave Jiru Jiru e affronta la nave madre di Hydargos: ma viene abbattuta. Il robot finisce distrutto, e Mineo cade sulla Terra a bordo della sua astronave. Muore tra le braccia di Actarus, arrivato troppo tardi per salvarla. Actarus le promette che combatterà anche per salvare il suo pianeta, Ruby.
Mineo è la prima delle “donne tormentate” che compaiono nella serie: il suo impatto nei ricordi degli spettatori non eguaglierà quello di Naida o Rubina, ma il suo tormento interiore e la sua incapacità di risolverlo lo ha reso un personaggio assai umano. E’ facile vedere in lei un prototipo della storia di Naida, ma ci sono delle differenze sostanziali. Innanzitutto, non ha un passato legato con quello di Actarus: quindi il loro legame inizia solo col loro primo incontro. Inoltre, Mineo non ha nulla da rimproverare ad Actarus, anzi ammira la sua capacità di resistere contro un tiranno. Il suo dramma non è legato ad Actarus, come nel caso di Naida, ma nel fatto che è la salvezza del suo pianeta ad essere messa in gioco. La vita di un uomo contro la vita di miliardi: un dilemma classico. Come Naida, è sul punto di uccidere Actarus diverse volte, per poi rifiutare: Naida nel suo cuore vuole anche vendetta verso un uomo che nello stesso tempo ama e disprezza. Mineo, invece, non ha un rapporto di odio-amore verso Actarus: è attratta da lui, ma divisa dal dilemma in cui è in gioco il suo mondo. Il suo aspetto è molto particolare, caratteristico del suo essere alieno: capelli lunghi e viola, disposti in modo particolare, con ciuffi lunghi che somigliano a tentacoli. Ha gli occhi neri con alcune luci che brillano all'interno: forse una simbologia di quanto tiene al suo pianeta o di quanto sia buia la sua situazione. E' vestita in modo elegante e militare: una divisa che la ricopre tutta con poco spazio per qualche vezzo femminile, se non, forse, le gambe con solo gli stivali. Accetta di vestirsi in modo femminile mentre è nel ranch di Rigel: segno che, anche se è una combattente, non rifiuta la sua femminilità. E' una comandante di Vega, nonostante faccia parte di un pianeta suddito: quindi è una combattente di tutto rispetto, e deve esserlo assai di più degli altri per aver raggiunto quel grado di comando, che certo gli invasori non dovevano concedere tanto facilmente ai sottomessi. Dare l'incarico a Mineo di eliminare Goldrake, il problema di base di Re Vega, significa che godeva di grande stima per le sue capacità belliche e il suo spirito di sacrificio: in sostanza, però, l'hanno mandata per una missione suicida. Anche qui si mostra il disprezzo dei veghiani per gli sconfitti: anche se Mineo è una combattente di valore, la usano cinicamente come carne da cannone, come se non valesse altro, nonostante le sue indubbie qualità. Nessun veghiano, a quanto ne so, è mai stato mandato ad una missione suicida contro Goldrake. Spirito romantico, fiero e tragico; attaccato alla sua patria, alle sue radici e tradizioni, e ancora di più all'amore disposto all'estremo, Mineo è un personaggio indimenticabile.
Il disegno della storia è di Keisuke Morishita, che ha lavorato in diverse storie di Mazinga Z e del Grande Mazinga. Il suo tratto ruvido e a volte grezzo, nonostante tutto rende bene il contrasto di Mineo: donna soldato, ma dai sentimenti profondi, che si mostrano nel tratto spesso con cui è delineato il personaggio. Shingo Araki le avrebbe dato senza dubbio un aspetto più dolce, che però, forse, avrebbe contrastato col contesto “militaresco” di Mineo.

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Da notare una piccola curiosità: in Sicilia, nella provincia di Catania, esiste un paese chiamato Mineo, dove, nel 1826, cadde una piccola meteora, che fu chiamata col nome omonimo del paese. Il termine “Mineo” sembra che significhi, in greco-siculo, “accampamento di soldati”: ovviamente, non si può pensare che Nagai l’abbia scelto apposta come nome, però è da notare la coincidenza tra il carattere guerresco di Mineo (tra tutte le donne di Goldrake, è la più “militare”) e il significato del nome del paese.


COMANDANTE SHIRA (Kirika)
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Compare nell’episodio 63 della serie, dal titolo: “Gelo Mortale”, disegnato da Shingo Araki. Shira, o Kira (nell’originale giapponese si chiama Kirika: sembra che in giapponese significhi “bellezza naturale”) è una scienziata di Vega che ha scoperto il sistema di ghiacciare qualunque cosa con un raggio congelante: una scoperta utilissima per salvare il pianeta Vega, ormai minacciato dalle fiamme. Re Vega però le impone di usare il raggio congelante contro Goldrake, e lei, anche se riluttante, dovrà obbedire: dopo un assalto contro Actarus e i suoi compagni, viene sconfitta e portata al Centro Ricerche di Procton, dove viene curata. Riuscendo però a fuggire, alla fine riesce ad avere la possibilità di uccidere Duke Fleed col raggio di congelamento, ma Maria, la sorella di Actarus, si mette in mezzo. Shira, sorpresa nel sapere che lei è la sorella di Actarus, ricorda il suo fratello morto, al quale voleva molto bene, e rinuncia ad attaccare Duke Fleed. Però i Veghiani attaccano col loro mostro Zume Zume, dotato del raggio congelante di Shira. La scienziata, ferita dagli stessi veghiani, a bordo della sua astronave, in preda al delirio, cerca di raggiungere il pianeta Vega per salvarlo coi raggi congelanti: però non si accorge che si sta dirigendo contro il mostro Zume Zume, che abbatte subito l’astronave. Shira trova la morte, e viene recuperata a stento da Actarus e dai suoi compagni: spira in braccio a Maria Fleed.
Apparentemente, Shira sembra un personaggio come Mineo, Naida o Rubina, che si innamora del personaggio principale e alla fine si immola per lui: ma per la verità non è così. Tra Shira e Actarus non c’è una particolare attrazione, e la scienziata non muore per salvare Duke Fleed: attacca sì il mostro con la sua astronave, ma lo fa in preda al delirio, credendo di andare sul pianeta Vega per salvarlo. L’unica relazione che c’è tra Shira e Actarus è per interposta persona: è la presenza della sorella di lui, Maria, che le fa cambiare idea. In sostanza, non c’è stavolta una storia d’amore: l’unico amore presente in questa storia è l’amore fraterno, di cui Shira è il simbolo.

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Il suo legame col fratello morto, insieme alla sua passione per la scienza e la salvezza del suo pianeta sono le caratteristiche base di Shira, tanto che condizioneranno le sue scelte. Infatti, l’amore tra Maria e suo fratello Actarus indurranno Shira a risparmiare Duke Fleed, e l’ultimo pensiero di Shira è quello di salvare il suo pianeta col suo raggio congelante. Shira è un personaggio anomalo sotto molti aspetti: innanzitutto è veghiana - quindi non appartenente ad un pianeta conquistato da Vega - e non coltiva nessun rapporto particolare di amicizia con nessuno, a parte suo fratello morto, e con tutti ha un atteggiamento di sottile diffidenza. Il gelo dell’inverno nella storia è anche espressione del gelo nel cuore di Shira. Non solo: è un personaggio che vive in totale solitudine, in mezzo alle provette del suo laboratorio e con la fotografia del suo defunto fratello davanti a lei. In sostanza, Shira è fuori dalla realtà concreta, con la quale riesce ad avere un certo rapporto solo quando è affine al suo modo di pensare: per esempio, quando si accorge dell’amore tra i fratelli Maria e Duke. Non è un caso che muoia in preda alle visioni, cioè in un contesto non reale. Solo quando sta per morire, manda il suo ultimo saluto a Maria e agli altri: però, resta sostanzialmente un personaggio non compreso e che non è riuscito a relazionarsi col prossimo. Oltre ad essere una scienziata, Shira mostra di essere anche una valente combattente nello scontro in mezzo alla neve tra lei e i quattro del gruppo di Actarus. Un’altra caratteristica di Shira che colpisce gli spettatori sono i suoi ricordi del passato, dove viveva insieme a suo fratello, con dei cavalli bianchi, in totale armonia: eppure qui stiamo parlando del pianeta Vega, non del pianeta Fleed, al quale i ricordi di Shira assomigliano. Forse, in un passato non molto lontano, Vega era come Fleed? La morte di Shira impedirà per sempre la risposta a queste domande…

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COMANDANTE KEIN (Kein)
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Il comandante Kein, o Kane, compare nell’episodio 68 della serie, intitolato: “Maria nella tempesta”. E’ un personaggio disegnato da Shingo Araki. Siamo verso la fine della storia, e il Ministro delle Scienze Zuril è ferito per via degli scontri avuti in passato contro Goldrake: nascondendosi in una base veghiana sulla Terra, affida la missione di gestirla al suo sottoposto, il comandante Kein, sul quale nutre una profonda fiducia, a differenza dei soldati veghiani, che lo disprezzano perché è fleediano. Nonostante tutte le precauzioni, la base di Kein e di Zuril è stata scoperta e Zuril rimprovera aspramente il comandante davanti a tutti, umiliandolo. Per riscattarsi, Kein parte insieme agli UFO per fermare Goldrake e gli altri: alla fine, riesce ad abbattere la Trivella Spaziale di Maria, anche se il suo stesso UFO cade abbattuto. Riuscendo ad uscire dal disco volante, Kein si avvicina a piedi alla Trivella Spaziale, con l’intenzione di eliminare il pilota e riscattarsi. Quando si accorge che ai comandi c’è Maria, svenuta, rimane sconvolto, perché riconosce la ragazzina con la quale correva sui prati di Fleed, quand’era piccolo.

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Anche Maria lo riconosce, quando apre gli occhi, e cerca di avvicinarsi a lui per abbracciarlo: ma Kein si allontana, spaventato ed infastidito: non riesce a reggere lo sguardo di Maria. Accortosi di essere diventato un traditore che ha abbandonato Fleed per stare con Vega, Kein si suicida davanti a Maria per la vergogna. Alla ragazza rimane solo da piangere davanti al corpo di una persona che forse aveva amato in passato, in mezzo ad una terribile tormenta di neve, davanti agli sguardi ammutoliti di Actarus ed Alcor.

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Kein è l’unico fleediano diventato capitano di Vega: ma non è stato condizionato dai veghiani, bensì è diventato capitano di Vega consapevolmente. E’ un mistero sui motivi che l’hanno spinto a farlo. L’ambizione? Il desiderio di primeggiare comunque, indipendentemente dalle proprie origini? Le sofferenze subite, come ha proposto Aster in una sua fanfiction? In ogni caso, l’incontro con Maria è sconvolgente per lui, tanto da togliersi la vita per il disonore. Kein è il personaggio che rappresenta l’”onore orientale”. Il concetto di “onore” è molto radicato in Kein, come lo è per l’anima giapponese: per un giapponese l’onore è tutto e si sacrifica la vita per riscattare la perdita dell’onore, cioè la “vergogna”, la massima disgrazia possibile. Lo sguardo di Kein è sempre duro, ma senza avere quella spietatezza tipica degli uomini crudeli: è lo sguardo duro e, in fondo, triste di chi è diventato cinico e non ha più veri valori in cui credere. L’incontro con Maria gli dà la capacità di avvertire il suo errore, ma purtroppo non la capacità di accettarlo. Questa è la tragedia di Kein: il rifiuto di una possibile salvezza. Il suo nome, “Kein”, può essere associato a Caino, che dice a Dio: “Troppo grande è la mia colpa (cioè, quella di aver ucciso suo fratello Abele) da chiedere perdono”. Cioè, Caino per orgoglio rifiuta di essere perdonato da Dio, come Kein per orgoglio rifiuta di essere perdonato da Maria… Inoltre, in tedesco, “Kein” è un aggettivo che indica il negativo, il non-essere: un riferimento inquietante per questo personaggio tormentato che alla fine sceglie di non essere… :farofflook.gif:

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COMANDANTE MARCUS (Morus)
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Compare nell’episodio 71, inedito in Italia e trasmesso nel film “Goldrake, addio!”. Marcus (nell’originale Morus) è forse il miglior amico di Actarus ai tempi della sua giovinezza, quando era su Fleed: non è fleediano, ma di un pianeta alleato con Fleed, Altair 2. Sembra che sia stato il principe di quel pianeta, ma i dati del suo passato sono molto scarsi. Al tempo dell’assalto di Vega su Fleed, Marcus era su quel pianeta, probabilmente come compagno di studi di Actarus: l’attacco fu improvviso, e Marcus, mentre scappava insieme ad Actarus, cadde da un cornicione, ma l’altro gli gettò la sua fascia per tirarlo su e salvarlo. Marcus la afferrò e Actarus iniziò a tirare, per riportare il suo amico al sicuro. Fu proprio in quel momento che un UFO di Vega lanciò un raggio che ferì il braccio destro di Actarus: quella ferita fu l’origine della famosa cicatrice rossa che, durante la serie, lo avrebbe messo più volte in rischio di vita. Nonostante il dolore lancinante, in quel momento Actarus riuscì a salvare Marcus, che volle conservare la sua fascia come ricordo, usandola come sciarpa.

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Successivamente, a causa dell’attacco, i due finirono separati: Actarus salì a bordo di Goldrake per una battaglia impari che lo avrebbe costretto alla fine ad abbandonare il pianeta, ormai distrutto, mentre Marcus fu invece catturato dai veghiani e sottoposto al lavaggio del cervello, che lo trasformò in un fedele combattente di Vega. Inoltre, fu condizionato in modo tale da ritenere Duke Fleed responsabile della distruzione del suo pianeta, Altair 2, mentre la responsabilità era invece di Re Vega. Nonostante il condizionamento, però, non si tolse mai la sua sciarpa, senza sapere il perché. Il suo valore nel combattimento fu talmente elevato ed indiscusso che, nonostante il fatto di non essere un veghiano, lo portò a diventare una delle Guardie Scelte di Vega, o Guardie Imperiali di Vega, l’elite per eccellenza dell’esercito. Nella serie, sono stati solo tre ad avere questo grado, e sono stati tra gli avversari più temibili di Goldrake: Gorman (episodio 7), Camargo Ishtar (episodio 24) e Zigra (episodio 36).

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Nella distruzione del pianeta Vega, dovuta all’inquinamento per il Vegatron, Marcus, a bordo del mostro Jiga Jiga, venne sbalzato lontano nello spazio e gli ci vollero tre mesi sofferti per poter raggiungere da solo il sovrano, fin sulla base lunare Skarmoon. Il viaggio fu così duro che il mostro stesso diventò uno scheletro. Ora arriviamo allo svolgimento effettivo della storia raccontato nell’episodio: portato al cospetto di Re Vega, quest’ultimo, ammirato, nomina Marcus comandante delle Guardie Reali di Vega, dandogli il medaglione di comando, che lui si mette sul braccio. Re Vega manda Marcus contro Goldrake a bordo del Jiga Jiga. La battaglia tra Marcus ed Actarus è serrata, e le parole di Duke Fleed sono inefficaci. Alla fine, si trovano di fronte l’uno davanti all’altro, senza i loro robot. Actarus si accorge che il medaglione che Marcus ha sul braccio è in realtà una bomba, che Re Vega aveva messo per eliminare entrambi. Con una mossa veloce, Actarus riesce a togliergli il medaglione, prima che esploda, e lo getta lontano. L’esplosione libera Marcus dal condizionamento, e lui, pentito, guarisce la ferita al braccio di Actarus grazie alla sua pistola veghiana.

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Successivamente, parte col Jiga Jiga contro la base lunare, ma Re Vega per precauzione aveva messo il dispositivo dell’autodistruzione dentro il mostro. In un attimo, il Jiga Jiga esplode nel cielo, insieme a Marcus, davanti agli occhi esterrefatti di Actarus ed Alcor.
Marcus è l’emblema dell’amicizia incrinata e poi ricomposta: le calunnie infatti possono indebolire o anche cancellare un’amicizia. Per condizionare delle persone, infatti, non c’è bisogno di apparecchi complicati, spesso bastano delle false parole: questa storia mostra quanto le parole false possano essere pericolose. Quello che colpisce di Marcus è il suo sguardo: rigido e freddo, sia quando è condizionato, che quando non lo è. Al contrario di Actarus, che ha gli occhi profondi e pensierosi e predilige il sentimento e l’ammirazione della natura, quelli di Marcus sono regolari e squadrati, con una rigidità che ha molto del tedesco. Ammira di più la disciplina che il sentimento, e anche la sua amicizia è ferreamente disciplinata, tanto da andare addirittura da solo contro la base Skarmoon per riparare all’amicizia tradita. In un certo senso, è caratterialmente opposto ad Actarus. Il nome “Marcus” è latino e si riferisce a Marte, il dio della guerra: quindi, un nome appropriato per l’amico-guerriero di Actarus. L’originale “Morus” invece indica il moro, o musulmano; indica anche la carnagione scura o i capelli scuri. Non si sa bene il motivo per cui si scelse quel nome in Giappone: forse per il suono esotico che aveva per le orecchie giapponesi, non abituate a questi nomi.

Potete commentare qui: #entry489247358 :nagai:

Edited by joe 7 - 7/6/2014, 20:03
 
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GOLDRAKE: SCHEDA TECNICA (Articolo di Joe7; contributo di Onion75)

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DATI DI BASE:

Goldrake è un robot alieno costruito sul lontano pianeta Fleed, anche se ha delle caratteristiche fisiche che lo rendono somigliante ai due Mazinga. Può essere pilotato soltanto da Actarus (mentre i due Mazinga, invece, possono essere pilotati anche da altre persone). Sul libretto in italiano dell'edizione in DVD della D/Visual, si possono avere delle informazioni più precise: innanzitutto, Goldrake fu costruito dagli scienziati di Fleed nell'arco di 15 anni, utilizzando tutte le tecnologie più avanzate del pianeta. In origine, era destinato a scopi pacifici e molti fleediani lo consideravano quasi come una divinità protettrice. Però, quando Re Vega, temendo il potere di Goldrake, decise di invadere Fleed, costrinse gli scienziati locali a trasformarlo in una macchina da combattimento. Duke Fleed riuscì a scappare dal suo pianeta natale immediatamente dopo il completamento delle modifiche, evitando così che Re Vega si impossessasse di un'arma tanto micidiale. Infatti, nel manga di Ota si fa cenno di Goldrake come "orgoglio della tecnologia di Fleed":

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Inoltre, c'è un fotogramma dell'anime che fa vedere Re Vega nel cantiere di Goldrake (ringrazio Isotta per le immagini):

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Anche sul manga di Nagai, quando Actarus racconta la sua storia ad Alcor e Procton, dice: "Lasciai la mia patria a bordo di Goldrake, la più avanzata astronave da guerra che i migliori scienziati di Fleed avessero mai realizzato e progettato" (traduzione della Dynamic Italia); "Io, principe di quel pianeta, sono fuggito a bordo di Ufo Robot Goldrake, il robot frutto di tutte le più evolute conoscenze scientifiche di Fleed" (traduzione della D/Visual). Inoltre, sul blog di Ryo, Isotta ha letto: "Il grande re Vega, facendo propria la grande tecnologia di Fleed, ha permesso (o "ha causato") la costruzione di una macchina da guerra senza paura, da usare liberamente per la conquista dell'interno universo".
Riguardo all'aspetto di Goldrake, sembra che Go Nagai si sia ispirato agli elmi dei Vichinghi: infatti, in un'intervista, ha detto che "Duke Fleed" ("Diukufurido" nell'originale) deriva da "Sigfrido", l'eroe del canto dei Nibelunghi. Gian Lorenzo Barollo, nel suo libro "Goldrake Generation" aveva anche sottolineato la simbologia delle corna come "doppia via": cioè, usare quella potenza per il male o per il bene. Questa tematica è più presente in Mazinga Z, ma come principio è presente nei robot nagaiani. Ringrazio Isotta per queste precisazioni. ^_^

Goldrake è costruito in Gren, un metallo misterioso presente solo su Fleed, che è cinque volte più duro dell'acciaio.

Goldrake si muove per mezzo dell'energia fotonica, che assorbe grazie ai sensori posti sulle corna. L'energia accumulata viene distruibuita nel corpo attraverso delle dinamo che si trovano sul busto (dinamo principali). Inoltre, delle altre dinamo sulle braccia forniscono l'energia per le armi (il Maglio Perforante, per esempio). Anche alle gambe ci sono delle dinamo, con scopo ausiliario, che permettono il movimento delle stesse.

Nel petto di Goldrake si trovano il generatore principale e il computer principale. Il generatore, in particolare, permette l'uso del raggio antigravità.

L'abitacolo di Actarus si trova all'altezza della bocca del robot, ed è protetto da un vetro praticamente indistruttibile: probabilmente, una forma particolare di Gren.

Actarus, quando è sul disco spaziale, accede a Goldrake attraverso un condotto di collegamento tra l'astronave e il robot stesso. Quando Duke Fleed tira la leva di comando, la sedia mobile si trasferisce, attraverso la misteriosa rotazione a 360°, nell'abitacolo nel capo del robot, che si sgancia automaticamente dal disco.

Nel caso in cui non usi armi, Goldrake può raggiungere un'autonomia di tre mesi.

Passiamo alle caratteristiche salienti del robot:

Altezza: 30 metri. Tra i robot nagaiani più famosi, Goldrake è il più alto. Jeeg, che è il più basso, è alto 11 metri, mentre il Mazinga Z raggiunge i 18 metri e il Grande Mazinga 20 metri di altezza. Il Getter (che in Italia è meno famoso degli altri), però, lo batte con 38 metri di altezza, mentre il Getter G raggiunge addirittura i 50 metri. (è chiaro che questi sono, però, valori arbitrari: quando compaiono insieme, infatti, tutti questi robot mostrano la stessa altezza! ^_^)

Potenza: 1.800.000 CV La "potenza" qui è misurata in CV, cioè "cavallo vapore", detto anche HP ("horse power"). E' l'unità di misura più usata per esprimere la potenza, per esempio, del motore di un'automobile. Per capirci, il motore di una buona Ferrari ha una potenza che viaggia tra 500 e 600 CV. Goldrake ha una potenza di un milione e ottocentomila cavalli-vapore: quasi due milioni, quindi. Gli altri robot "classici" non arrivano a tanto: Mazinga Z raggiunge i 65.000 CV, mentre il grande Mazinga arriva a 90.000 CV. Su Jeeg non ci sono dati precisi. Il Getter ha 600.000 CV, mentre sul Getter G non ci sono dati precisi. Una quantità così elevata di potenza si può spiegare solo con la provenienza "aliena" di Goldrake.

Salto in elevazione: da 950 a 1.000 metri. Goldrake ha la capacità di saltare tipica di Hulk, o di un canguro, rispetto ai suoi colleghi: Mazinga Z può saltare solo fino a 20 metri, mentre il Grande Mazinga poco più: 30 metri. Su Jeeg e i vari Getter non si sa. Il fatto che Goldrake possa saltare così tanto in alto si può spiegare con la necessità di collegarsi con la sua astronave, che per la sua grandezza deve per forza essere ad una certa quota d'altezza.

Peso: 280 tonnellate. Il Gren, il materiale di cui è fatto Goldrake, deve essere un materiale incredibilmente pesante, non solo resistente agli urti (infatti, Goldrake, tra tutti i personaggi robotici, è il robot che è stato danneggiato di meno). Comunque, Goldrake è il più "pesante" tra tutti i robot: nonostante la differenza di altezza non molto grande tra lui e i due Mazinga, Mazinga Z risulta pesare solo 20 tonnellate (meno di un decimo di Goldrake) e il Grande Mazinga 32 tonnellate. Il nostro Jeeg è il più "leggero" di tutti; 12,5 tonnellate. Il Getter, anche se è più alto di Goldrake, pesa meno: 220 tonnellate. Solo il Getter G, che è un colosso, pesa di più: 330 tonnellate. Ma in proporzione, Goldrake risulta più pesante. Eppure è molto agile nei movimenti: anche questa dev'essere tecnologia aliena... :huh.gif:

Velocità in corsa: 700 km/h. Nonostante la sua "pesantezza", Goldrake è velocissimo. Mazinga Z raggiunge i 360 km/h, mentre il Grande Mazinga raggiunge i 450 km/h. Non si conoscono i valori degli altri robot. Comunque è sorprendente che 280 tonnellate di gren possano correre più veloci di una Ferrari! ^_^ (il massimo della Ferrari è intorno ai 370 km/h).

Velocità in volo: 9 Mach. Anche nell'aria Goldrake è velocissimo. Il Mach indica la velocità del suono: 1 Mach significa poco più di 1.000 Km all'ora, quindi Goldrake, a bordo dell'astronave, può raggiungere i 9.000 Km all'ora: una velocità che i suoi colleghi non raggiungono. Mazinga Z con l'aliante slittante raggiunge i 3 Mach, mentre il Grande Mazinga vola fino a 4 Mach, 5 se usa il Great Booster. Il Getter, nonostante la sua stazza, sembra il più lento: 2 Mach. Non si conoscono i dati sul Getter G e su Jeeg. Per avere un'idea della velocità di Goldrake in volo, un aereo da caccia va fino a 2-2,5 Mach.
Tra l'altro, nello spazio, Goldrake e l'astronave devono andare ad una velocità di molto superiore (Velocità della luce), visto che in un tempo relativamente breve sono riusciti a colmare la distanza tra Fleed e la Terra e viceversa.

Velocità in acqua: 35 nodi. Un nodo è un'unità di misura della velocità delle navi, equivalente a circa meno di due chilometri all'ora sull'acqua. Quindi, 35 nodi significa che Goldrake nuota sull'acqua alla velocità di circa 65 chilometri all'ora. Circa poco più di una nave veloce, che in genere raggiunge e supera i 30 nodi. Non sembra molto, viste le altre prestazioni di Goldrake, ma bisogna tenere da conto che l'acqua è un punto debole per Goldrake, attrezzato per le battaglie terrestri o spaziali. In ogni caso, anche qui lui supera i suoi due "fratelli": Mazinga Z va sull'acqua al massimo a 20 nodi, mentre il Grande Mazinga va a 25 nodi. Sugli altri robot non ci sono dati.

Grazie ad Isotta, posso postare qui un divertente disegno di Ota, che mette a confronto i tre robottoni più famosi: Mazinga Z, il Grande Mazinga e Goldrake. ^_^

misurerobot.th


Ora passiamo alle sue misure interne:

Circonferenza collo: 7,5 metri. Un collo "taurino", a confronto con la circonferenza collo di Mazinga Z (5,6 metri) e del Grande Mazinga (6,2 metri). Non ci sono dati sul Getta e su Jeeg.

Circonferenza petto: 21 metri. Pancia in dentro e petto in fuori: il torace di Goldrake è più ampio di quello dello Zetto (13,6 metri) e del Great (18,5 metri).

Circonferenza braccia: 7,2 metri. Goldrake ha dei bicipiti sviluppati (comunque, è tutto in proporzione alle sue dimensioni! ^_^): Mazinga Z ha una circoferenza di braccia di 5,3 metri e il Grande Mazinga di 6,5 metri).

Circonferenza gambe: 8,8 metri. Anche le gambe sono sviluppate, contro i 6,2 metri dello Zetto e i 7 metri del Great.

Lunghezza braccia: 10,5 metri. Ovviamente, viste le proporzioni, Goldrake ha le braccia più lunghe: 7 metri lo Zetto e 9,8 metri il Great.

Lunghezza gambe: 16,3 metri. Stesso discorso: 6,2 metri lo Zetto e 13 metri il Great. (mi pare, però, che qui il Mazinga Z abbia le gambe TROPPO corte...questa misura mi sembra un pò forzata... :huh.gif: )

Lunghezza del piede: 5 metri circa. "Piedone lo sbirro" ha anche i piedi più grossi: non si sa quanto siano lunghi i piedi di Mazinga Z, comunque il Great ha come lunghezza di piedi circa 4 metri.

Composizione: Gren E' un materiale alieno prodotto soltanto su Fleed. La sua composizione e come lavorarlo, vista la sua estrema durezza, è ancora un mistero: non è chiaro, al proposito, come siano riusciti a ricomporre il braccio di gren di Goldrake, dopo che fu strappato via da King-Goli.


ARMI

ALABARDA SPAZIALE(Originale: Double Harken)

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Dimensioni: 28 metri, 18 tonnellate di peso. Può tagliare dell'acciaio spesso fino a 8 metri. Tempo di estrazione: 0,8 secondi.
E' l'arma più famosa di Goldrake: Nagai dice che l'idea gli venne in mente osservando le piccozze degli scalatori. Il termine "Harken" non significa "alabarda" (halberd, in inglese), ma è, probabilmente, un richiamo a "hark back", cioè "tornare indietro", giocando sul fatto che l'arma di Goldrake può tornare indietro. Si potrebbe tradurre letteralmente come "Doppi ritornanti". Il verbo "harken" in inglese non ha un significato attinente all'arma: significa, infatti, "ascoltare". L'Alabarda Spaziale è costituita da due lame a mezzaluna unite da un’asta. E' l’arma bianca più gettonata dal nostro eroe. Di solito, è utilizzata per finire l’avversario, tagliandolo in due o attraversandolo da parte a parte. All'occorrenza, queste lame agiscono da sole, formando i Boomerang Elettronici. (Originale: Shoulder Boomerang)

boomerangelettronici


A volte, l'Alabarda Spaziale viene usata anche in due parti separate, formando l' Uncino Spaziale (originale: Single Harken).

Uncino


Quindi l'Alabarda Spaziale è un’arma multiuso e con una funzionalità diversa da quella della Spada Diabolica del Grande Mazinga: l'alabarda, infatti, è un'arma che serve, in genere, a combattere a distanza, vista la sua lunghezza, mentre la spada è usata per un confronto ravvicinato. Inoltre, l'alabarda è un'arma caratteristica del guardiano davanti alla porta di una reggia, mentre la spada è l'arma caratteristica del soldato combattente. Infatti, Goldrake, più che combattente, è un guardiano, mentre il Grande Mazinga, più che guardiano, è un combattente. E' da notare che Mazinga Z non ha nessun'arma bianca all'inizio (a parte, forse, i pugni a razzo): è una macchina da guerra futuristica, quindi non può usare delle armi "del passato". Successivamente, comunque, avrà anche lui armi bianche, come il Drill Missile e gli Iron Cutter. Jeeg, invece, non ha quasi armi bianche, se si esclude la lancia che porta quando è con il cavallo Antares: infatti, Jeeg stesso è un'"arma bianca".



TUONO SPAZIALE (Space Thunder)

tuono


Può mandare fino a 600.000 volt di energia per più di 10 ore consecutive. A differenza del Doppio Fulmine del Grande Mazinga, ha una potenza più elevata: infatti, il Doppio Fulmine manda una scarica di 40.000 volt, meno di un decimo del Tuono Spaziale.
Il Tuono Spaziale è una delle armi più potenti di Goldrake: spesso è risolutivo per la distruzione finale del nemico. A differenza del Grande Mazinga, Goldrake non alza il dito per raccogliere i fulmini e scagliarli, ma le sue corna si accumulano di energia che viene poi scaricata sotto forma di scarica elettrica. Se il Grande Mazinga accumula la sua energia dal cielo, Goldrake invece la accumula dentro di sè, come se avesse tutta la potenza del tuono all'interno. Mazinga Z, Jeeg Robot e il Getter, invece, sono totalmente privi di quest'arma: Mazinga Z, in particolare, usa le sue corna solo per emettere un raggio congelante.



MAGLIO PERFORANTE (Screw Crusher Punch)

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Il Maglio Perforante va alla velocità di 5 Mach e fa 4.000 rotazioni al minuto.
Anche questa è una delle armi più famose di Goldrake. Il nome originale, "Screw Crusher Punch" significa letteralmente: "Pugno distruttore a vite". Col Maglio Perforante, il pugno e l’avambraccio sono lanciati con grande potenza: l'avambraccio, che è coperto di lame rosse, prima di essere sparato, ha le lame che si piegano in avanti, coprendo tutto il pugno. Ci sono altre variazioni del Maglio Perforante: per esempio, vengono mandati entrambi (Doppio Maglio Perforante), oppure si aprono a "stella", roteando (Screw Punch). Da notare che il Doppio Maglio Perforante, senza essere lanciato, è stato usato da Goldrake per andare sottoterra, prima che fosse stata costruita la Trivella Spaziale, più veloce e maneggevole.

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Oppure, in un'altra variazione, le lame si ribaltano in avanti ricoprendo il pugno, senza avere un movimento rotatorio, agendo come una pallottola (Crusher Punch). Infine, può essere mandato come un normale pugno, senza le lame rivolte in avanti (Dizer Punch).

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Mazinga Z ha un'arma simile (Pugno a Razzo), sprovvista però delle lame rosse e senza rotazione. Solo verso la fine della serie, Mazinga Z ha dei pugni a rotazione, che però riesce ad ottenere dopo aver fatto doverse rotazioni con le braccia. Non si sa la velocità e la rotazione del Pugno a Razzo. Il Grande Mazinga ha il Pugno Atomico, che ha un moto rotatorio e viaggia ad una velocità inferiore a quella del Maglio Perforante: 4 Mach. Non ha le lame rosse di Goldrake; tuttavia, il Pugno Rotante si può potenziare con delle lame che spuntano ai lati, diventando il Pugno Atomico Rotante. Non se ne conosce la velocità di rotazione. Jeeg usa il Maglio Perforante, senza nessuna rotazione, lanciando a volte solo il pugno o altre volte sia il pugno che l'avambraccio. Curiosamente, il Getter Robot è l'unico tra i robot classici che non ha nessun pugno rotante.



RAGGIO ANTIGRAVITA' (Haniuryoku Storm)

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Può sollevare 300 tonnellate fino a 150 metri di altezza.
L'originale sembra si chiami "Tempesta Haniuryoku", ma non ne conosco il significato. E’ un raggio dai colori simili a quelli dell'arcobaleno, emesso dalla piastra pettorale, che vince la forza di gravità e solleva il nemico allontanandolo da sé, oppure immobilizzandolo per poterlo attaccare con un’altra arma. Non è un'arma di attacco, ma di difesa, al contrario del Raggio Pettorale dei due Mazinga. Qui Goldrake differisce vistosamente dai suoi due "fratelli", visto che il Raggio Pettorale è forse l'arma più vistosa ed aggressiva dei due Mazinga. Sembra quasi che qui venga sottolineata in modo particolare l'indole pacifica di Actarus, combattente suo malgrado. E' da notare, comunque, che nei primi episodi della serie, oltre a sollevare il nemico, lo distruggeva (invece di Raggio Antigravità, veniva chiamato Tornado Esplosivo).
Per la funzione che ha, il Raggio Antigravità potrebbe essere paragonato al Grande Tifone del Grande Mazinga, che appunto sollevava e respingeva il nemico. Il contrario invece dei Super Neutroni di Jeeg che, sì, sollevano il nemico, ma per attrarlo a sé e distruggerlo con il Jeeg Breaker. Il Getter non ha un'arma simile.



RAGGIO DISINTEGRATORE (Dizer Beam)

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E' detto anche Raggio Esplosivo: sono raggi emessi dagli occhi, non molto potenti. Sono anche usati come raggi luminosi, per migliorare la visibilità nei luoghi bui. Questa è un'arma che ha avuto poco successo tra i robot nagaiani: solo Mazinga Z, all'inizio, mandava Raggi Fotonici piuttosto potenti dagli occhi. Il Grande Mazinga, invece, ne è privo, mentre la sua controparte femminile, Venus Alfa, ha i Raggi Fotonici che partono dagli occhi, ma meno forti di quelli di Mazinga Z. Anche Jeeg li ha, anche se li ha usati poco. Il Getter ne è privo.



DISINTEGRATORI PARALLELI (Hand beam)

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Sono un'arma caratteristica di Goldrake: nessun altro robot li ha. Sono tre fasci di raggi color violetto sparati da tre fessure allocate sul dorso di ogni mano. Non sono molto potenti: in genere, sono usati contro i minidischi. Da notare la curiosa somiglianza con i tre artigli dorsali di Wolverine degli X-Men.



DISINTEGRATORE

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E’ una variante del Tuono Spaziale: l’energia, invece di essere irradiata dalle corna, si accumula su una delle tre piccole punte che ha sul capo e viene sparata sottoforma di raggio. Anche questa è un'arma tipica di Goldrake: forse, solo il Raggio Getta sulla fronte del Getter G ci somiglia.



HAND MISSILES

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Missili sparati dai dorsi delle mani, attraverso le stesse uscite dei Disintegratori Paralleli. Sono usati raramente.



SCARICA ELETTRICA

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E' il sistema di protezione di Goldrake: se una persona diversa da Actarus si avvicina al robot, una potente scarica elettrica parte dalle piccole corna di Goldrake, uccidendolo subito o respingendolo. Questa è una caratteristica unica di Goldrake: nessun altro robot ha un "sistema di sicurezza" simile.


ASTRONAVE ATLAS DI GOLDRAKE: SCHEDA TECNICA (Spacer)

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L'astronave di Goldrake non ha un nome proprio: è chiamato genericamente "Disco Spaziale", in originale "Spacer", che non vuol dire "Spaziale" in inglese (in tal caso, sarebbe "Spatial"), ma semplicemente "Distanziatore", cioè un apparecchio tecnico che tiene a una determinata distanza determinati oggetti...o addirittura un inalatore per asmatici! :rotfl: E' un mistero sul motivo per cui i giapponesi abbiano scelto una simile parola per definire il disco di Goldrake. Quando la serie di Goldrake fu trasmessa per la prima volta in Italia col nome di "Atlas Ufo Robot", si era pensato che "Atlas" fosse il nome dell'astronave, invece di un anonimo "Disco Spaziale", e spesso è chiamato così ancora oggi. Quindi, per rispetto ai nostalgici (tra i quali sono pure io), ho preferito inserire il nome di Atlas nel titolo. ^_^ Anche il disco di Goldrake è costruito in Gren e funziona ad energia fotonica, come il robot. E' lungo 34 metri (40, se combinato con Goldrake). Pesa 150 tonnellate, 430 se combinato con Goldrake. Va fino a 9 mach di velocità, mentre nello spazio può andare alla velocità della luce. Alcune sue armi sono rimaste famose: eccole qui elencate.

LAME ROTANTI (Spin Saucer)

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Letteralmente, l'originale significa "Piattino a rotazione": decisamente meglio la versione italiana... :via: I dischi rossi alle estremità del disco Atlas si aprono mostrando delle lame disposte a petali che girano in doppia fila, tranciando senza problemi i minidischi. Hanno la velocità massima di 10 Mach e possono tranciare 7 metri d'acciaio.



MISSILI PERFORANTI (Spin Drill)

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Letteralmente, l'originale significa: "Trapano Rotante". Sono missili a forma di trivella che escono dai dischi laterali dell'astronave Atlas: possono uscire sia quando i dischi sono attaccati all'astronave, che quando sono fuori. Sono usati contro i minidischi: non si conoscono i valori tecnici.



PIOGGIA DI FUOCO (Melt Shower)

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Letteralmente, l'originale significa "Doccia Fondente". Sono quattro raggi verde/azzurro, con lineamenti irregolari, che partono dal lato inferiore dell'abitacolo dell'astronave Atlas, distruggendo facilmente i minidischi: inoltre, quando l'astronave gira su se stessa, i raggi si diffondono dappertutto, dando origine, appunto, ad una "pioggia di fuoco".


ALTRE FUNZIONI
L'astronave Atlas può mandare una nebbia antiradar per non essere intercettata dal nemico. Inoltre, può essere usata come supporto di sostegno per Goldrake quando deve usare le armi nell'aria: questa funzione non servirà più quando arriverà il Goldrake 2.

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TFO: SCHEDA TECNICA

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Ebbene sì, questo è il famoso e famigerato TFO, considerato "ridicolo" e "inutile" da molti appassionati di Goldrake. Il termine "TFO" sta per "Test Flying Object", cioè Oggetto Volante Terrestre, in contrapposizione e imitazione del famoso termine "UFO", Unknown Flying Object", Oggetto Volante Non Identificato. E' da notare (grazie ad Aster) che il TFO è stato progettato, probabilmente, seguendo l'immagine dell' UFO di Adamsky:

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Costruito da Alcor in America presso la NASA, è composto da Superlega Z, la stessa del Mazinga Z (come si sa, Alcor è Koji Kabuto, il pilota di Mazinga Z). Ecco le caratteristiche tecniche: è lungo 7 metri e mezzo (come due automobili, per capirci) e pesa 1,2 tonnellate. Può viaggiare a 4 Mach: quindi, è abbastanza veloce. Ha una bassa potenza di fuoco (manda un solo missile per volta), ma in compenso ha una grandissima agilità di movimento: per questo, è stato sempre un bersaglio difficile da colpire, sia per i minidischi che per i mostri di Vega. Viene distrutto durante l'assalto in grande stile di Hydargos, nell'episodio 27: "Il contrattacco di Goldrake".

tfoko


Successivamente, Alcor costruirà un altro velivolo chiamato Astrocaccia o JFO (probabilmente, Japanese Flying Object), ma avrà poca fortuna: sarà distrutto da una caduta su un fiume durante lo scontro col mostro spaziale (ringrazio vercoquin per la correzione). La sua creazione e distruzione avviene nell'episodio 30, "La cicatrice rossa".
Successivamente, entrerà in scena il Goldrake 2.

jfo





GOLDRAKE 2 (Double Spacer): SCHEDA TECNICA

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Questo è il velivolo definitivo di Alcor, capace non solo di far volare Goldrake come il suo disco volante, ma di evitare i famosi "tempi morti" di Goldrake, permettendo un agganciamento più rapido rispetto a quello di Goldrake col disco volante: in 3 secondi appena, Goldrake e il Goldrake 2 sono collegati. Inoltre, le ali del Goldrake 2 hanno dei fori che permettono a Goldrake di attaccarsi con le mani al velivolo. E' composto di Superlega Z, lo stesso materiale del Grande Mazinga. L'apertura alare è di 30 metri. La sua lunghezza si presume essere inferiore ai 30 metri di altezza di Goldrake. Ha lo stesso motore di avviamento di Goldrake: infatti, come il robot, si muove ad energia fotonica. L'altezza del Goldrake 2 è di 30 metri (ma questo sembra poco credibile, visto che 30 metri corrispondono all'altezza di Goldrake... :innocent.gif: ). Credo che siano, invece, qualcosa di meno di 10 metri. Il suo peso equivale a 90 tonnellate e raggiunge i 4 Mach di velocità (curiosamente, il Goldrake 2, anche se ha l'aspetto di un concorde, ha la stessa velocità massima del TFO... :huh.gif: ). La sua altitudine massima è di 60.000 metri.
ARMI:
Il Goldrake 2 ha un Raggio Ciclonico (Cyclone Beam) che parte dalle punte laterali delle ali. Ha una potenza pari a 300.000 volt, la metà del Tuono Spaziale di Goldrake. Da notare che a volte è stato chiamato addirittura "Raggio Spaccatutto!" :rotfl: :rotfl: Inoltre, dai lati delle ali partono due missili, detti Missili Ciclonici (Double Missiles), che vengono lanciati sempre in coppia. Di limitata potenza distruttiva, servono solo a distrarre il nemico. Il Goldrake 2 può lanciare fino a 25 salve consecutive di missili ciclonici (solo qui viene indicato il limite dei proiettili da sparare ^_^). Infine, c'è l'arma definitiva, la più potente del Goldrake 2, con la quale vengono sconfitti anche i Mostri di Vega: le Lame Cicloniche (Double Cutter). Sono due lame che vengono lanciate dalle ali del Goldrake 2, si uniscono in una lama unica a "V" che trancia qualunque cosa. Viene anche chiamata "Lama spaccatutto" o "Mannaia Spaziale". ^_^ Come si vede, in Italia si è voluto chiamare "Cicloniche" tutte le armi del Goldrake 2, dando una certa coerenza ed originalità all'insieme.



DELFINO SPAZIALE (Marine Spacer): SCHEDA TECNICA

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L'astronave di Venusia. Permette a Goldrake la mobilità in acqua, uno dei suoi punti deboli. E' composto da Superlega Z, come il Goldrake 2, e va ad energia fotonica pure lui. L'apertura alare è sui 25 metri (di poco inferiore a quella del Goldrake 2: è da notare che anche sulle ali del Delfino Spaziale ci sono i buchi di supporto perchè Goldrake possa infilarci dentro le mani ed essere sollevato. Parzialmente, il Delfino ha la stessa funzione del Goldrake 2 in aria). Il Delfino Spaziale pesa 90 tonnellate: lo stesso peso del Goldrake 2. La sua velocità nell'acqua è di 40 nodi, superiore ai 35 nodi di Goldrake. Può entrare in acqua fino alla profondità di 400 metri. Quando galleggia in acqua, con le ali appoggiate sul pelo del mare, assomiglia ad un catamarano.
ARMI
L'arma più caratteristica del Delfino Spaziale è la Lama Ciclonica (Marine Cutter), che parte dalla parte superiore dell'abitacolo: ha la stessa capacità distruttiva dell'arma omonima del Goldrake 2. La Lama Ciclonica del Delfino ha stimolato anche qui la fantasia dei doppiatori italiani: è stata chiamata anche "Lama Antidisco" o "Mannaia Cosmica"! :rotfl: :rotfl: Altre armi, meno famose, sono i Missili Ciclonici (Double Missile), equivalenti agli omonimi del Goldrake 2, e lanciati dalle estremità delle ali, non dalle estremità dell'abitacolo, come col Goldrake 2. Inoltre, ha anche il Raggio Ciclonico (Cyclone Beam), che viene lanciato dai lati dell'abitacolo, simile all'omonimo del Goldrake 2. Come si vede, il Goldrake 2 e il Delfino Spaziale hanno le stesse armi. Ma alcune armi sono proprie solo del Delfino: il Missile Subacqueo, una bomba di profondità radiocomandata, e un' Ancora Elettronica, un gancio a catena capace di estrarre Goldrake da situazioni difficili. Come si vede, sono armi prettamente marine. ^_^


TRIVELLA SPAZIALE (Drill Spacer): SCHEDA TECNICA

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L'astronave di Maria. Va anch'essa ad energia fotonica, come le altre astronavi e Goldrake. Permette al robot di andare sottoterra anche a grandi profondità, cosa che Goldrake non può fare. Pure la Trivella è in Superlega Z e va ad energia fotonica. L'apertura alare è di 25 metri, come quella del Delfino. La Trivella, però, non ha le imboccature alle ali per sorreggere Goldrake, ma due paia di aste che la collegano alle trivelle secondarie. Pesa 130 tonnellate: quindi, tra le tre astronavi, la Trivella è la più pesante. Si vede che è necessario per poter penetrare meglio sottoterra. La sua velocità in volo è 4 Mach, come il Goldrake 2 e, presumibilmente, come il Delfino Spaziale: ma la cosa più incredibile è che la Trivella Spaziale nel sottosuolo ha la velocità di 2 Mach! In sostanza, quindi, sottoterra, la Trivella Spaziale viaggia ad una velocità DUE VOLTE superiore a quella del suono! :huh.gif:
ARMI
La caratteristica principale delle armi della Trivella Spaziale è che nessuna di loro è "Ciclonica": sono tutte armi caratteristiche solo di questa astronave. Innanzitutto, ha una Bomba Termica (originale: "Spark Bomber", o Scintilla Bombardiere ^_^). E' un fascio di energia che si accumula e parte dall'alto dell'abitacolo. Maria la chiama anche "Bomba Atomica"! :rotfl: Un'altra arma sono i Missili Perforanti (Spin Drill, "Trapano rotante"), due punte rotanti che partono dai lati delle ali della Trivella. Poi c'è il pezzo forte, le Trivelle Autocentranti (Drill Attack: "Attacco Trivella"), in cui le trivelle centrali spuntano in tutta la loro lunghezza e permettono alla Trivella Spaziale di penetrare nel terreno, da sola o con Goldrake a bordo. Infine, ha un Raggio Perforante che parte dalle due punte centrali della Trivella.
Come si può vedere, le tre astronavi - Goldrake 2, Delfino Spaziale, Trivella Spaziale - fanno il verso alla Squadra Getter, i cui tre componenti comandano l'aria, l'acqua e la terra.


ULTRASUBMARINE: SCHEDA TECNICA

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E' detto anche "Batiscafo Cosmico", costruito per emergenza nell'episodio 67: "La fuga di Gandal". Infatti, la base terrestre di Vega era in fondo al mare, ad una profondità superiore ai 400 metri, che era la profondità massima alla quale arrivava il Delfino Spaziale. Per questo Procton costruì l'Ultrasubmarine, appunto un batiscafo, capace di portare Goldrake alla profondità del mare fino a 3.000 metri. La sua altezza è di 36 metri, così da contenere i 30 metri di Goldrake, e pesa 95 tonnellate, poco più del Delfino Spaziale.
ARMI
Anche se è stato usato una sola volta, ha usato diverse armi: le Torpedini Subacquee (missili di profondità), le Catene d'Acciaio (Power Chain, o Ultra Chain), capaci di trasportare materiali pesanti, la Punta Perforante, una trivella che spunta dal buco anteriore, e il Tuono Abissale, una turbina che genera vortici d'acqua.


COSMO SPECIAL: SCHEDA TECNICA

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E' l'astronave usata per affiancare Goldrake nello scontro finale contro Vega, nell'ultimo episodio. Visto che le tre astronavi ausiliarie - il Goldrake 2, il Delfino e la Trivella - non erano adatte per combattere nello spazio, Procton costruì la Cosmo Special, un'astronave scomponibile in tre parti, che faranno le veci delle tre astronavi ausiliarie. Non ci sono dati tecnici sulla Cosmo Special: tuttavia, si possono descrivere le tre componenti dell'astronave. Il componente modulare di testa della Cosmo Special era pilotato da Maria, e come arma aveva i Missili Galattici; quello al centro era pilotato da Alcor, e aveva come arma i Raggi Ultracosmici, la stessa arma del modulo di coda, pilotato da Venusia.


MINIDISCHI: SCHEDA TECNICA

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Sono i dischi di supporto di Vega, pilotati dai soldati veghiani: sono spesso distrutti senza difficoltà, come carne da cannone. I minidischi di prima generazione, detti anche "Dischi d'attacco", sono chiamati in originale "Minifo", mentre quelli di seconda generazione, che sono stati probabilmente progettati da Dantus, si chiamano nell'originale "Midifo". Sono lunghi circa 30 metri (praticamente 4 volte più del TFO: povero Alcor!^^). Sono alti 14 metri e pesano 130 tonnellate (il TFO pesa solo 1,2 tonnellate. Nessun commento... :29784128hj5.gif: ). Vanno fino a 7 mach di velocità. il TFO va fino a 4 Mach. Ora, delle due una: o Alcor è il più grande pilota che ci sia mai stato nella storia o i piloti di Vega erano veramente dei dementi, per non riuscire mai ad abbatterlo... :huh.gif:



NAVE MADRE (Mother Birn): SCHEDA TECNICA

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E' la base volante di Hydargos, dalla quale fa partire i mostri d'assalto e i minidischi. Viene distrutta nell'ultimo assalto di Hydargos alla base di Goldrake, nell'episodio 27. Ha un diametro di 540 metri, inferiore a quello della Fortezza Mikeros del Grande Mazinga, che ha un diametro di 600 metri. Stesso discorso per l'altezza, che è 450 metri per la Nave Madre e 510 per Mikeros. Il peso della Nave Madre è di 42.000 tonnellate, superato di gran lunga da Mikeros, che pesa 200.000 tonnellate. In compenso, è più veloce: 5 Mach contro i 2 Mach di Mikeros.



ASTRONAVE DI GANDAL: SCHEDA TECNICA

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Dal gusto un pò pacchiano, la Nave Madre di Gandal sostituisce la Nave Madre di Hydargos dopo la sua distruzione. Da lì partono i minidischi e i mostri spaziali. Sarà distrutta nell'ultimo episodio, insieme a Gandal, in un disperato attacco kamikaze contro Goldrake. E' lunga 320 mentri e pesa 29.000 tonnellate: sono valori inferiori a quella della precedente Nave Madre. Però è molto veloce: raggiunge addirittura i 6 Mach, quasi la stessa velocità di Goldrake a bordo del disco (7 Mach): quindi, nell'assalto kamikaze di Gandal, Actarus ha rischiato veramente di essere distrutto insieme al robot.



ASTRONAVE DI ZURIL: SCHEDA TECNICA

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In genere, è usata per le esplorazioni scientifiche o per attacchi nascosti: infatti, il finto vulcano che porta sul dorso ne favorisce la mimetizzazione. Viene distrutta nell'episodio 72, "Rivoluzione nello spazio", quando, bruciando tra le fiamme, viene guidata da Zuril per schiantarsi contro Goldrake e la morente Rubina: ma il robot devia l'enorme astronave usando l'alabarda spaziale e facendola sfracellare a terra, lontano da loro. E' lunga 320 metri e pesa 29.000 tonnellate, esattamente come la nave madre di Gandal. Persino la velocità è la stessa: 6 Mach. Zuril e Gandal erano allo stesso livello non solo per i gradi...
Altri dati interessanti sono: velocità in acqua: 60 nodi (nonostante la sua mole, in acqua è molto più veloce del Delfino Spaziale...); profondità massima di immersione: 20.000 metri (ben oltre quella dell'Ultrasubmarine, che può raggiungere solo i 3.000 metri di immersione). Inoltre, è da notare che la Nave Madre di Zuril è stata distrutta due volte: infatti, nell'episodio 69 ("Il figlio di Zuril"), il Ministro delle Scienze abbandona l'astronave con il modulo di testa, lasciando che il corpo principale della nave, da cui decolla il figlio per l'ultima battaglia, precipiti al suolo. Evidentemente, l'astronave è stata ricostruita, per poi essere distrutta definitivamente nell'episodio 71, "Rivoluzione nello spazio". Ringrazio Aladar per la segnalazione.


NAVE MADRE DI VEGA (King of Vega): SCHEDA TECNICA

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Non ci sono dati tecnici su quest'astronave. E' da notare, comunque, che sembra costruito seguendo il modello di Adamsky sulla "nave madre aliena", che si può vedere in questa immagine (ringrazio Aster per la segnalazione):

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E' tutto quello che rimane al decaduto re, oltre ad una sparuta flotta, nell'ultimo episodio di Goldrake. Con essa, il sovrano farà un ultimo attacco disperato contro la Terra e Goldrake, ma il robot, insieme alla Cosmo Special, ne provocherà la distruzione, insieme alla fine del crudele re.

BASE LUNARE DI VEGA

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Grazie alle indicazioni di Vercoquin, possiamo fare qualche ipotesi sullo spunto che hanno usato gli autori per la creazione della base lunare Skarmoon dei Veghiani. Per esempio, questo è un lavoro di Frank Lloyd Wright, l'Huntington Hartford Sports Club (1947):

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e, sopratutto, questo progetto di Luigi Moretti, 1965:

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In un altro articolo, Marco Pellitteri, su "Mazinga Nostalgia", dice che i manufatti veghiani hanno un design "organico": la struttura esterna e l'arredamento interno della base lunare veghiana sono ricalcati sulle anatomie vegetali terrestri. La torre principale d'insediamento sembra una pianta a stelo lungo, e le "infiorescenze", che da essa scaturiscono, sono gli alloggiamenti per i "fiori della morte", ovvero, le astronavi madri della flotta spaziale. Le stanze interne sono arredate con pavimentazioni che ricordano l'apparato cellulare delle foglie viste al microscopio, e tutti gli oggetti, perfino le armature dei soldati, ricordano dei "baccelli".

mini01t


Un design "alieno", dunque, che provoca un senso di straniamento nell'osservatore a causa della sua "organicità", in contrapposizione con la totale meccanicità dei manufatti umani.

Potete commentare qui: #entry490126140 :nagai:

Edited by joe 7 - 7/6/2014, 20:05
 
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isotta72
view post Posted on 2/5/2012, 14:34     +1   -1




AVVISO IMPORTANTE: vista la mole di materiale su Goldrake e per facilitare la fruizione del thread, abbiamo deciso di spezzare il lavoro in più parti, mantenendo lo stesso thread dei commenti.

ECCO IL SEGUITO:

TUTTO GOLDRAKE -SECONDA PARTE: DIETRO LE QUINTE


https://gonagai.forumfree.it/?t=61388520

 
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5 replies since 1/2/2012, 11:10   15829 views
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