| Ci ho pensato bene. Che io ricordi, nessun tipo di giocattolo p.d. mi ha mai generato paure di alcun genere, probabilmente per il fatto che, più o meno attraente o più o meno divertente, nella mia ottica di infante già abbastanza pragmatica percepivo il giocattolo o quale mero surrogato di un oggetto più o meno reale, come ad es. nel caso dei pupazzi, oppure quale strumento per affinare date capacità divertertendosi. In particolare i giocattoli riproducenti animali, come anche ragni o serpenti, per me che verso il mondo naturale ho sempre nutrito forte interesse, si dividevano in due categorie: quelli ben fatti, cioè efficacemente riproducenti l'organismo in questione, e quelli mal fatti, cioè troppo distanti dal reale aspetto del vivente per essere presi in considerazione.
Però, se tra i giocattoli possiamo considerare anche i vinili che all'epoca narravano le cosiddette "fiabe sonore", tra questi ricordo bene qualcosa che mi faceva paura, e molta anche. Uno di questi supporti replicava una versione della fiaba dei Tre Porcellini e ad un certo punto si udiva la voce del Lupo Cattivo, giunto a minacciare la vita dei tre fratelli costruttori di casette. Non so chi desse la voce al malintenzionato, e nemmeno so se tra i miei cimeli quel vinile si è conservato (potrei indagare), comunque si doveva trattare di uno bravo, perché attraverso quella voce, da infante percepivo tutta la volontà del malvagio di porre fine alla vita altrui, e ogni volta rabbrividivo fin nel midollo.
Parecchio tempo dopo, avrò avuto una decina d'anni o poco meno, un amico di famiglia portò in ragalo un altro vinile con una fiaba sonora ai miei occhi tanto strana quanto affascinante, che raccontava delle vicende delle due divinità orientali che sono Krishna e suo fratello Balarama da piccoli. E doveva trattarsi di una versione davvero efficace, dato che ogni volta che improvvisamente si palesavano due dei demoni che i fratellini dai poteri speciali si trovavano ad affrontare, complice anche la colonna sonora, ogni volta provavo qualcosa di più della paura, sperimentando addirittura il terrore dell'occulto. Del serpente gigante che, immobile a fauci spalancate, aspettava di inghiottire i due ragazzini insieme a tutti i loro amichetti fingendo che la sua bocca di enorme rettile fosse l'ingresso di una caverna, ricordo ancora il nome: Agasura. Dell'altro ancor più terrificante demone invece ho dimenticato il nome, ma ricordo che si trattava di un feroce vampiro alla cui comparsa ogni santa volta mi si raggelava il sangue!
Da ciò deduco che, nel mio caso almeno, ciò che non si poteva vedere né toccare con mano poteva risultare assai più spaventoso di qualunque giocattolo materiale (forse perché nel caso del racconto molto è lasciato alla nostra immaginazione, la quale può superare persino la realtà?).
Ed ora che mi sono ricordata di ciò che tanto mi spaventava, penso proprio che andrò in cerca di quei due dischi per bambini, sperando di ritrovarli e di poter riascoltare quei suoni, per vedere se ancora sono in grado di mettermi addosso cotanta fifa.
Edited by TsurugiTetsuya - 24/11/2022, 20:03
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