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MABOROSHI NO GOD MAZINGER: la traduzione della novel del Grendizer Fan Club

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isotta72
view post Posted on 27/7/2012, 15:25     +2   +1   -1




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Abbiamo già parlato di questa graphic novel qui:

https://gonagai.forumfree.it/?t=53493220

per altro confondendo, perchè ancora le notizie non erano chiare, l'attività di due fan club: il Grendizer Fan Club che lavorava alle uscite di Spacer, e di cui abbiamo parlato anche qui:

https://gonagai.forumfree.it/?t=58120098


e il Dizer fan Club, che lavorava invece alle uscite di Alien, e di cui abbiamo parlato diffusamente qui:

https://gonagai.forumfree.it/?t=57071765

senza però avere la possibilità di tradurre la novel, sia perchè le foto non restituivano i caratteri, scritti a mano, in maniera comprensibile, sia perchè, allora , non c'era nessuno che potesse effettuare la traduzione. Ci siamo accontentati di interpretare attraverso il software di traduzione quello che veniva raccontato nel blog giapponese dove le immagini erano state caricate.

Dalla messa in onda dell'anime nel 1975 in Giappone quindi, l'attività dei fan club divenne via via più intensa, raccolse soprattutto adolescenti che si diedero un'ottima e capillare organizzazione, considerando l'assenza di internet, e che riuscirono ad entrare in stretto contatto con lo stesso staff che aveva lavorato all'anime. Tra questi adolescenti, un futuro mangaka professionista, Akihiro Enomoto, a cui si deve gran parte della realizzazione di questa novel, e che riprenderà il mecha del robot anche in un manga "ufficiale", Mazinger Spirit, di cui abbiamo parlato qui:

https://gonagai.forumfree.it/?t=60412842

Maboroshi no God Mazinger, Il God Mazinger fantasma o "perduto", è la novel di punta del Grendizer fan Club, uscita tra il 1978 ed il 1981 tra i numeri 15 e 22 della rivista Spacer.


Se questo materiale è arrivato a noi, e se queste tavole non sono più di una cozzaglia di incomprensibili simboli e qualche bella immagine, lo dobbiamo alla generosità di Ryo Hirokawa, che è riuscita a collezionare questo rarissimo materiale ed ha avuto la voglia di condividerlo con noi, fotocopiando le riviste ed inviandomele, e ad un amico, appassionato come noi, che si è reso disponibile alla traduzione, e che ringrazio di cuore.
Un grazie anche a Joe per aver fatto tutte le scansioni.



Nei limiti del possibile e degli impegni di chi sta facendo il faticosissimo lavoro di traduzione, cercheremo di uscire con una certa regolarità fino al completamento della novel.



Era il 1978 e nel numero 14 di Spacer, la fanzine del primo e più grande fan club giapponese dedicato a Grendizer, compare un teaser che annuncia l'uscita a puntate di una graphic novel:

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Ecco cosa compare nel teaser:

PREVIEW:Quale sorte attende Goldrake, ritornato su Fleed? Una nuova battaglia sta per iniziare...

Una nuova minaccia si avvicina al pianeta Fleed...il fantomatico God Mazinger si erge a difesa.

UFO Robot Goldrake 2 - romanzo illustrato


Planning, draft, dramatization, direction, character design, mechanic draft : Akihiro Enomoto
Mechanic design : Ryosuke Asuka
cut : Komatu Saionji
Novel part: Osamu Kajiyama



La fanzine si articola dal n°15 al n°22 di Spacer, numero nel quale il club annuncia la chiusura e l'uscita di un'ultima fanzine commemorativa,l'omnibus edition, che conterrà l'ultimo episodio della novel . Purtroppo quest' ultima fanzine, rarissima, non è in possesso di Ryo, che la cerca da anni, ma sappiamo comunque come va a finire la storia grazie alle foto del blog giapponese.

All'uscita del primo episodio, la novel cambia titolo:


Maboroshi No God Mazinger



Act 01- Il misterioso oggetto volante



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Actarus e Maria stanno tornando sul pianeta Fleed, dopo ben cinque anni, e con la guerra contro Vega alle spalle. Il sistema warp di Goldrake, nonostante non fosse stato usato dall'arrivo di Actarus sulla Terra, non mostra alcun segno di malfunzionamento. Fleed risplende come un gioiello blu nello spazio. A vederlo ad occhio nudo, appare ancora più bello di come appariva nelle foto scattate da Rubina.
I sentimenti che agitano i cuori dei due giovani sono diversi come il giorno e la notte: Maria pensa a Fleed come alla patria che non ha mai conosciuto (era troppo piccola quando è fuggita sulla Terra), e, tuttavia, vedendo il pianeta, sente un legame con il padre e la madre ormai scomparsi. Actarus, dal canto suo, è determinato a riportare civiltà e gloria al suo pianeta, una promessa fatta ai suoi genitori che lui continua a ripetersi mentalmente, e a fare felice Maria.
Improvvisamente, qualcosa attrae la loro attenzione. Ad accorgersene per prima è Maria, che richiama l'attenzione del fratello: un oggetto luminoso si frappone fra Goldrake e Fleed. Il radar del disco non segnala niente, eppure Actarus non può fare a meno di essere inquieto. E non a torto. Nell'istante successivo, l'oggetto si avvicina a Goldrake ad una velocità spaventosa, finendo per avvolgere il disco. Actarus corre automaticamente con le dita al dispositivo di sblocco degli armamenti del robot. Avverte Maria di non guardare, o ne rimarrà accecata. Ma, anche con la protezione della visiera scura del casco, è difficile esaminare quella luce. L'ansia di Actarus si è ora trasformata in paura. A differenza di quando combatteva contro i Dischi Mostro, o contro i Mostri di Vega, quello che sta affrontando ora è qualcosa di totalmente sconosciuto, e mai come prima Actarus teme di non potercela fare. Nell'istante successivo, però, la luce è completamente cessata, e davanti a loro si presenta la forma di un piccolo disco spaziale.
Actarus, avvertendo intenzioni ostili, afferra la cloche con forza. Ma il misterioso disco non mostra alcuna intenzione, né ostile, né amichevole. Il disco assomiglia molto a quelli di Vega, e tuttavia c'è qualcosa di diverso. Sorprendentemente, cosi come era arrivato, il disco scompare nelle profondità dello spazio, mentre gli increduli Actarus e Maria si domandano se i veghiani non siano tornati.


Ecco il secondo episodio:

ACT 2. Una terra desolata





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Duke Fleed posò i piedi a terra trattenendo il respiro. Attorno a lui solo macerie, fino a dove lo sguardo poteva arrivare. Il cielo era scuro, coperto da fitte nuvole grigie, e sotto le nuvole soffiava un vento fortissimo che sollevava la polvere delle macerie trasformandola in una specie di tempesta di sabbia.

“Questo è davvero il pacifico pianeta Fleed?” si chiese Actarus mordendosi le labbra. Il paesaggio di Fleed era il muto testimone degli avvenimenti della grande guerra che aveva portato alla sua fine. Vedendo questo panorama desolato, e ripensando alle numerose vittime, Actarus sentì crescere dentro di se la rabbia nei confronti del grande re Vega, ormai scomparso. Come a rispondere ai suoi sentimenti, una violenta raffica di vento si levò, spazzando quella terra desolata.

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Il paesaggio di Fleed fu uno shock anche per Maria, la quale riusciva a stento a trattenere le lacrime.
Accortosi dell'angoscia della sorella, Actarus le parlò dolcemente:
“Maria...ormai Re Vega non c'è più. Fleed è risorto. Sicuramente ci sono dei sopravvissuti. Dobbiamo trovarli al più presto e unendo le forze restituiremo splendore alla civiltà di Fleed.”
Queste parole ridiedero coraggio a Maria, il cui volto tornò ad essere sorridente. Maria aveva solo 15 anni e per lei il fratello era una figura forte e rassicurante.

Da quando erano entrati nell'atmosfera del pianeta, il clima era stato decisamente pessimo. Il vento soffiava a più di 40 Km all'ora e le tempeste magnetiche impedivano l'uso del radar. Sulla superficie, la tempesta di sabbia rendeva difficile vedere oltre un palmo dal naso. Ritrovare il palazzo reale di Fleed era sembrata un'impresa davvero difficile. Affidandosi solo alla sua memoria per la direzione, Actarus aveva fatto atterrare Goldrake.
“Onestamente, non ho la certezza di dove possiamo essere. Ma è certo che da queste parti c'era una città, ed è molto probabile che i sopravvissuti vi si siano rifugiati. Il palazzo reale non deve essere molto lontano da qui. Ma a giudicare dal buio, ormai deve essere notte. Sarebbe pericoloso fare ricerche adesso. Per stanotte dormiremo all'interno di Goldrake e domani inizieremo le ricerche. Non ti preoccupare, abbiamo tutto il tempo che vogliamo.”
“Già”
“Bene...A proposito, Maria...”
“Cosa?”
“Io avrei un po' di fame. Prepareresti qualcosa da mangiare?” Con quella frase a sorpresa, Actarus voleva ridare un po' di coraggio a Maria.
“Sissignore, Vostra Maestà”
Scherzando in questo modo, i due ritornarono verso Goldrake.

Con il calar della notte, il cielo schiarì e anche il vento smise di soffiare. Le stelle cominciarono a brillare nel cielo. Rispetto a poche ore prima, l'atmosfera era completamente diversa.
Terminato il pasto, Actarus e Maria scesero da Goldrake e si misero a guardare le stelle da sopra le macerie.
“Senti Maria...quanti saranno i sopravvissuti?”
“Chissà...”
“Io ecco...vorrei far venire su Fleed anche i sopravvissuti del pianeta Vega.”
“Eh?”
“Anche la gente di Vega, a conti fatti, è stata solo una vittima delle ambizioni di Re Vega il Grande. Senza una patria a cui tornare, ora staranno vagando nello spazio.”
“Già...anche io lo penso e sono d'accordo con la tua idea.”
“Davvero? Grazie. E tuttavia, chissà quanti anni ci vorranno per ricostruire tutto...”
“Lo so bene.”
In un primo momento, sentendo l'idea del fratello di accogliere i sopravvissuti di Vega, Maria ne era rimasta molto sorpresa, ma poi non aveva potuto che essere d'accordo.
“Bene. Ora andiamo a dormire. Domani dobbiamo alzarci presto.”
“Si”
I due si alzarono e ritornarono verso Goldrake. Ma ripensando al misterioso oggetto volante che avevano visto quello stesso giorno, Actarus non riuscì a scrollarsi di dosso una diffusa sensazione di ansia.



Act 3: Rapimento



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Il giorno dopo Actarus si svegliò presto.
Il pianeta Fleed era circa 1.3 volte più grande della Terra e il tempo per compiere un'orbita intorno al sole di circa 30 ore terrestri. Per questo motivo, anche la notte era più lunga.
Abituato com'era alla vita sulla Terra, la notte per Actarus era stata lunga. Ma non era solo questo. Non potendo usare la bussola a causa delle tempeste magnetiche, l'unico modo per capire in quale città si trovavano era osservare la posizione del loro sole, Caos, che sorge.
Era anche per questo motivo di ordine pratico che Actarus si era alzato presto.
Sceso da Goldrake, si guardò intorno. Il sole non era ancora sorto.
Il cielo era pieno di nuvole bianche e cominciava a tingersi di blu, era una mattina davvero piacevole. E infine, colorando il cielo di bianco ed emettendo una luce abbagliante, il sole mostrò il suo volto. La sua luce avvolse la terra, illuminandola e spazzando via l'oscurità.
Il sole era tornato a sorgere su quella terra desolata, su cui si pensava che non sarebbe mai più sorto. Quella visione diede ad Actarus grande speranza e coraggio. Per un attimo rimase immobile, immergendosi nella luce; la sensazione era davvero piacevole. Respirò l'aria a pieni polmoni, sentendola diffondersi piano piano nel suo corpo. Mentre si godeva quell'atmosfera mattutina, sentì una voce alle sue spalle
“Ti sei svegliato presto, fratellone”. Era Maria, ancora un po' assonnata.
“Si, è un mattino davvero piacevole.”
“Wow, che tempo stupendo...” Maria quasi non credeva ai propri occhi
“Già. Ieri, con quella tempesta, ero alquanto preoccupato, ma ora sono più tranquillo”
“A proposito, fratellone, oggi che facciamo?”

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“Uhm...Vorrei capire al più presto dove si trova il palazzo reale. Per prima cosa farò un giro qui intorno per capire in quale città siamo. Forse ci sono dei sopravvissuti anche qui.”
“E se cercassimo dal cielo con Goldrake? Il tempo è bello...”
“Meglio di no. Se c'è una colonia di sopravvissuti tra queste macerie, dal cielo potremmo non vederli. Inoltre potrebbero pensare che Goldrake sia stato trafugato dai veghiani. Potrebbero pensare che siamo nemici, e vedendo Goldrake volare potrebbero spaventarsi.”
Ma non era solo quello il motivo per cui Actarus non voleva usare Goldrake. Le parole di Naida, che sotto controllo mentale gli aveva dato del traditore, pesavano ancora immensamente sul suo cuore. Era logico che gli dessero del traditore, lo capiva, eppure, nel profondo del suo animo, quelle parole erano ancora une ferita fresca e molto profonda. Aveva paura che tra lui e i sopravvissuti si creasse una frattura insanabile.

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“Per prima cosa esplorerò i dintorni. Quando avremo capito dove siamo, cercheremo il palazzo reale. Tu resta su Goldrake e aspettami.”
“Va bene fratellone.”
I due fecero colazione e circa 30 minuti più tardi, Actarus si preparò a partire.
“Maria, prendi questo”. Actarus consegnò a Maria un braccialetto.
“Cos'è?”
“Un piccolo comunicatore. A causa di queste tempeste magnetiche non si può comunicare normalmente, ma amplificando l'onda con Goldrake potremo comunicare in qualche modo. Ma usalo solo in caso di emergenza.”
“D'accordo”
“Inoltre, finché non ritorno, non devi uscire da Goldrake per nessun motivo.”
“Eh, ma perché? Così mi annoierò a morte.”
“Su, su, abbi pazienza per due o tre ore e stattene tranquilla.”
Liquidando Maria in questo modo scherzoso, Actarus si allontanò.
Maria era decisamente seccata, ma alla fine decise di starsene tranquilla dentro Goldrake. Pensando 'Ah, che noia', stava seduta nella carlinga guardando distrattamente il cielo.
Dopo circa un'ora che Actarus era partito, Maria sentì un suono metallico.
'Cos'è questo rumore?' pensò alzandosi dal sedile. Sembrava come se qualcuno, dall'esterno, stesse picchiettando sullo scafo di Goldrake.'Chi sarà mai? Actarus ha la chiave per entrare...che sia uno dei sopravvissuti di Feed?...Oppure...' pensando questo e continuando a sentire quel suono, la preoccupazione di Maria crebbe. A poco a poco la preoccupazione divennero paura e terrore, che Maria non riusciva a scrollarsi di dosso.
Non potendo più sopportare quella sensazione, Maria afferrò la pistola laser riposta nel portaoggetti del sedile, ed infine aprì la carlinga. In preda al panico osservò l'esterno, senza vedere alcunché, mentre quel suono continuava imperterrito. Maria prese coraggio e decise di uscire all'esterno, dimenticando completamente quello che Actarus le aveva raccomandato prima di partire. Uscita dalla carlinga si fermo vicino allo scafo di Goldrake. Improvvisamente si sentì afferrare da dietro e subito ebbe la sensazione che qualcosa le trafiggesse il cervello, e nell'istante successivo si sentì
svenire.

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ACT 4. I sopravvissuti del pianeta Fleed




Dopo aver esplorato i dintorni per circa due ore, Duke ha capito di trovarsi presso le rovine della città culturale di Logol, trovando le rovine della scuola e della biblioteca che era solito frequentare. La capitale non era lontana.
Pur appartenendo alla famiglia reale, aveva frequentato le scuole come un normale cittadino. Naturalmente aveva a disposizione anche i precettori privati, ma il padre aveva voluto che lui frequentasse la popolazione comune.
Al suo ritorno, delle fitte nuvole si erano addensate nel cielo, in preludio ad un violento temporale.
Si accorse che c'era qualcosa ai suoi piedi. Era una tavoletta con sopra incisi dei caratteri in lingua fleediana. Raccolse la tavoletta e la lesse. Sbiancò in viso.
(Maria Grace Fleed è nelle nostre mani. Vieni al palazzo reale.)
Entrò rapidamente nella cabina di Goldrake, ma di Maria neanche l'ombra. Scese, e facendo affidamento solo sulla sua memoria, si diresse correndo verso il palazzo reale.
Improvvisamente si levo un vento furioso, e cominciò a cadere una fitta pioggia.

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Corse a perdifiato. A causa della fitta pioggia, il terreno disseminato di rovine divenne scivoloso, e inciampò più volte. Corse per più di trenta minuti. A causa della fitta pioggia non si vedeva a 100 metri di distanza. Si ricordava bene. La forma, semidistrutta, era molto cambiata, ma quello era decisamente il palazzo reale. Correndo si accorse di qualcosa di cui non aveva memoria. Sull'ala destra del palazzo reale c'era qualcosa. In quel momento cadde un fulmine che illuminò il cielo scuro. Si femo, impietrito.


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[Maria!] Maria era legata ad una croce. (Chi mai può avere fatto questo). Riprese a correre, raggiungendo il palazzo reale e dirigendosi verso la vicina scalinata, per liberare Maria. In quello stesso istante fu sorpreso da una voce acuta. [Fermo lì]. Si girò. Davanti a lui c'era un giovane uomo.
[Sei..sei un fleediano?] La voce era strozzata, e dalla sua bocca usciva del vapore, a causa dell'aumento della temperatura corporea, dovuto alla lunga corsa.
[Esatto] Era evidente che il giovane stava reprimendo la sua rabbia. Da sotto i lunghi capelli lo guardava con sguardo affilato.
[Cosa significa questo? Sei tu che hai fatto tutto ciò?]
Il tono di voce era leggermente irato per il comportamento irrispettoso tenuto verso Maria.
[Io? Sarebbe meglio che dicessi 'noi']
[Cosa?]
Si accorse della strana atmosfera alle spalle dell'uomo. Dietro al giovane si erano radunati 100, no 200 uomini, riempiendo a metà la sala.
[Anche loro sono...Anche loro sono Fleediani?]
[Esatto]
[E così dunque...voi siete i soli sopravvissuti]
Nonostante la strana atmosfera, il suo cuore si riempì di gioia nell'incontrare così tante persone tutte insieme. Ma non poteva lasciare Maria legata a quella croce, sotto la pioggia.
[Non so quale sia il motivo, ma tirate giù mia sorella da quella croce]
[Non posso farlo]
[Perché? Io sono...]
[Lo so chi sei! Duke Fleed] gridò il giovane facendo uscire tutta la rabbia che prima aveva represso.
[Il principe Duke Fleed, il traditore del suo pianeta, e la sorella, Grace Maria Fleed!]

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Queste parole lo colpirono come dardi acuminati. Era proprio ciò che aveva più temuto. L'unico modo per risolvere questo equivoco, a questo punto, era il confronto diretto.
[Non è così. Noi non abbiamo tradito il pianeta Fleed]
[Che stai dicendo. Durante quell'ultima guerra da incubo, hai portato via Goldrake da Fleed e hai venduto l'anima al Grande Re Vega]
[No c'è un errore]
[Taci! Non ti eri forse fidanzato con la figlia di quel demonio maledetto? Ti sei fatto sedurre da quella strega.]
Con queste parole, la gente che fino a poco prima era rimasta in silenzio cominciò a mormorare, poi, rompendo la calma, l'aria si riempì di voci che maledivano il principe Duke Fleed.
[E' così. Maledetto traditore.][Questa volta sei venuto fin qui per ucidere noi sopravvissuti][Credi davvero che ci faremo uccidere così facilmente?][Uccidiamolo!][Uccidiamolo prima di essere uccisi noi!]
Fu travolto dalla pressione della folla [Vi sbagliate! Ascoltatemi!] Nonostante gridasse a pieni polmoni, la sua voce era cancellata dalle grida della folla. Ma non aveva altra scelta. Doveva a tutti i costi chiarire questo equivoco. Sarebbe stata la prima prova nella difficile ricostruzione di Fleed.
In quel momento una voce che sovrastò quelle di tutti rimbombò nella sala. [Fate silenzio tutti quanti!].

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Come l'acqua che ritorna tranquilla dopo che vi è stato gettato un sasso, calò il silenzio. Tutti si voltarono verso colui che aveva parlato.
Nel mezzo della folla si aprì uno spazio, proprio come succede quando si alza un sipario. In quello spazio si ergeva un vecchio. [No...nonno] Il giovane ne era intimorito. Il vecchio parlò di nuovo
[Pegasus! Te l'avrò ripetuto mille volte di non fare di testa tua.]. Era un vecchio magro e piccolo di statura, ma si avvertiva che aveva una certa autorità. Camminò lentamente in mezzo alla folla. Actarus, avvertendo la pressione che il vecchio esercitava, deglutì.
[A quanto pare il principe vorrebbe dire qualcosa. Avremo tutto il tempo dopo per decidere il suo destino e quello della principessa. Non è vero Pegasus?]
Nessuno fu contrario alla decisione del vecchio, e anche il giovane che prima aveva sobillato la folla, Pegasus, tacque.
Era evidente che il vecchio era colui che aveva guidato i fleediani superstiti fino a quel momento. In ogni caso, Duke vide in quella circostanza l'unica occasione che aveva per chiarire l'equivoco.

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[Grazie signore...Ascoltatemi tutti! Io non ho mai tradito il pianeta Fleed. Mai. E' vero, ero fidanzato con la figlia di Re Vega il Grande, Rubina. Ma era tutto un inganno di Re Vega il Grande. Ci fece fidanzare, promettendo l'unione di Vega e di Fleed allo scopo di portare la pace nell'universo, solo per allentare l'attenzione di mio padre, poi attaccò a sorpresa con il suo esercito. Rubina mi amava veramente. Ma anche lei fu ingannata da Re Vega il Grande. L'obiettivo di Re Vega il Grande era quello di distruggere Fleed, e di impadronirsi di Goldrake. Goldrake era stato costruito riunendo tutte le conoscenze scientifiche di Fleed, affinché fosse messaggero di pace. Ma Re Vega il Grande voleva usarlo come strumento di invasione e dominio. Non appena inizò l'attacco da parte dell'esercito di Vega, mio padre fu il primo a capire quale era l'obiettivo di Re Vega il Grande e mi disse: Fuggi nello spazio con Goldrake. Non deve cadere nelle mani di Vega. Io non volevo lasciare Fleed. Ma non si poteva fare altro e così ho obbedito all'ordine di mio padre e sono fuggito nello spazio. Mentre Goldrake lasciava Fleed non ho fatto altro che maledire Re Vega, che aveva ingannato mio padre, e me stesso, che pur essendo il principe di Fleed non sono riuscito a difendere il pianeta. Ho vagato senza meta nello spazio, finché non sono malamente atterrato sul terzo pianeta del sistema solare situato nella via lattea, la Terra. Era un pianeta molto simile a Fleed. Sono stato salvato da un uomo di quel pianeta. Era mia intenzione vivere come un terrestre e dimenticare tutto. I terrestri erano gentili e l'uomo che mi aveva salvato comprendeva bene i miei sentimenti. Ma Re Vega il Grande stava per allungare le sue adunche mani anche sulla Terra. Non avrei più voluto salire su Goldrake. Pensavo fosse a causa sua che Fleed era stato distrutto da Vega. Ma le invasioni di Re Vega il Grande continuarono senza pietà. I mostri spaziali attaccarono la Terra uno dopo l'altro. La Terra non era dotata di città in grado di respingere l'invasione di Re Vega il Grande. Così ho preso la mia decisione. Avrei combattuto affinché non si ripetesse la tragedia di Fleed. Così cominciò una lunga guerra. Combattei con l'aiuto di alcuni terrestri coraggiosi e alla fine riuscii ad abbattere il tiranno. Ormai il pianeta Vega è stato distrutto. Nessuno attaccherà più il pianeta Fleed].
Così termino il racconto sulla lunga e difficile guerra. Aveva testimoniato la verità nel modo più fedele possibile. Non avrebbe potuto fare null'altro. Mentre parlava, non si era levata una voce. Ma in mezzo alla folla c'era ancora chi lo guardava severo. Specialmente Pegasus. Nel suo sguardo c'era una strana luce di sfida. (Ma perché? Cosa li spinge ad essere tanto ostili?) pensò Duke. Il vecchio parlò di nuovo [Dunque, principe...perché sei ritornato su questo pianeta?]
[Durante la guerra, Rubina è venuta sulla Terra. E mi ha detto che il pianeta Fleed stava rinascendo. Sono ritornato per ricostruire il pianeta Fleed. Rubina è morta per proteggermi dall'attacco dei Veghiani. Lei voleva veramente la pace tra Vega e Fleed. E' per questo che è morta.]
Il silenzio continuò per un po'. A romperlo fu una ragazza che si fece largo tra la folla
[Gente! C'è stato un grosso equivoco. Ci siamo sbagliati su di lui]. Seguendo la ragazza, si fece avanti un ragazzo. Aveva circa la stessa età di Pegasus [Giusto! Perché non uniamo le forze per ricostruire il pianeta?] Duke ne fu felice. Anche se pochi, qualcuno lo aveva compreso, e per lui questa era la cosa più importante. Ma la voce che seguì era quella di Pegasus. [Aspettate!]

Continua


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isotta72
view post Posted on 27/7/2012, 15:56     +1   -1




Act 4. I sopravvissuti del pianeta Fleed (continua)




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[Aspettate!]
Era la stessa voce che lo aveva aggredito non appena aveva fatto il suo ingresso nella sala. Le parole dei due ragazzi non sortirono effetto e la folla tacque di nuovo. Era evidente che il fatto di aver guidato quella gente fino ad allora giocava a tutto vantaggio di Pegasus.
[Non penserai davvero che ti crediamo dopo aver sentito questa storiella?]
[Perché?]
[Non ci sono prove.]
[......!] Le parole gli rimasero in gola. Quello che aveva raccontato era la pura verità, ma non poteva provarlo in alcun modo.
[Ma che dici, Pegasus. Io credo al principe.] Il ragazzo si oppose a Pegasus.
[Su, non agitarti, Ox.] Con queste parole, Pegasus liquidò facilmente il ragazzo, Ox, e continuò il suo discorso:
[Pensateci un attimo. Non abbiamo saputo niente dello spazio esterno per cinque anni. Mi chiedo solo se dobbiamo credere alle parole del signor principe così facilmente.]
[Perché? Non è forse abbastanza che il principe sia tornato?]
[Sei proprio un ingenuo.]
[Che cosa?]
[E anche possibile che sia una spia di Vega]
[.....!] Ox trattenne il fiato. Duke era di nuovo in una posizione sfavorevole. Inoltre era preoccupato per Maria, esposta alla pioggia battente. Si aggrappò all'ultima tenue speranza, cercando il vecchio con lo sguardo. In precedenza la sua posizione si era rovesciata proprio grazie all'intervento del vecchio. Questi però continuava a tacere, con gli occhi chiusi, concentrato sui discorsi dei ragazzi.
[Ma io credo alla buona fede del principe]. La ragazza che fino ad allora aveva taciuto, intervenne in aiuto di Ox, che era stato ridotto al silenzio da Pegasus. Ox si morse nervosamente il labbro.
[Allora lasciatemi dire le cose come stanno] intervenne di nuovo Pegasus [Il problema non è se Vega sia stato distrutto o meno. Il problema è quello che è successo prima]
[Cosa vuoi dire?] Ox non capiva il senso delle parole di Pegasus. E come lui, nemmeno Duke e tutti i fleediani presenti nella sala. [Goldrake, che era stato costruito per difenderci, ci è stato portato via da un membro della famiglia reale.]
[No. E' stato mio padre a...]
[Il re di Fleed non voleva farti morire in quella guerra]
[Eh...?]
Pegasus aveva detto una cosa strana [Ammettiamo pure che in quel momento far sparire Goldrake nello spazio fosse stata la mossa più giusta. Perché non sei tornato subito indietro? Non eri forse tu che avresti dovuto governarci dopo la morte del re? Almeno Goldrake avrebbe potuto combattere].
Duke non disse niente. Sulla Terra, si era ripromesso di dimenticare tutto e vivere come un normale terrestre, e questo lo aveva incluso nel suo racconto. Come a volergli sferrare un ulteriore colpo, Pegasus gridò [Non è forse il tuo pianeta questo? E nonostante ciò hai deciso di testa tua che era andato tutto distrutto e hai deciso di vivere sulla terra. E questo non te lo posso perdonare.]
Non appena Pegasus finì di parlare, si levò la voce della folla. [E' un traditore.][E' così. Non ti perdoneremo]. La folla ricominciò ad agitarsi e l'aria si riempì di nuovo di parole che maledivano Duke Fleed. In quel momento, nella confusione del brusio della folla, volò una pietra. Colpì direttamente l'occhio sinistro di Duke. [______Gh!] Si protesse il viso con la mano sinistra.

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Indietreggiò di due, tre passi, e poi cadde in ginocchio. Da sotto la mano cominciò a scorrere del sangue. Il vecchio, che fino ad allora era stato in silenzio, aprì gli occhi e disse [Pegasus! Ora falli smettere! ____Ah!] Nell'istante successivo il vecchio cadde a terra. Il secondo sasso aveva colpito il vecchio.
[Ah! Signore!]
[Nonno!]
La ragazza corse verso il vecchio. Pegasus si voltò verso la folla [Smettetela, imbecilli!]. In mezzo alla folla, due, tre individui stavano raccogliendo pezzi di macerie, ma sentendo la voce di Pegasus cambiarono idea. [Pegasus!] gridò Ox.
[Presto, portate mio nonno in camera. E chiudete Duke Fleed e Maria in prigione. Qualcuno vada a tirare giù Maria!]
[Pegasus, tu...!]
[Stai zitto. Fai come ti ho detto].
In quel momento Duke era già svenuto da tempo.

Maria si svegliò sentendo freddo alla schiena [Dove sono?] Si trovava in una piccola stanza con le sbarre alla porta. La stanza era completamente vuota e la luce che filtrava attraverso le sbarre era quella di una torcia affissa al muro fuori dalla cella. Si accorse di essere sdraiata su un freddo pavimento di pietra. Si mise seduta e osservò l'interno della stanza. A tentoni trovò il fratello. Era svenuto, e l'occhio sinistro era coperto da una fasciatura. [Ehi! Fratello, fratello, svegliati!]. Maria prese Duke per le spalle e lo scosse leggermente. [Mmm...] Lui si svegliò. [Maria?]
[Fratello, ma che è successo? Dove siamo?]
[Ah...già] Si mise seduto, ricordando quanto era accaduto fino ad allora. [Uh...!] La ferita all'occhio sinistro gli faceva male.

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[Fratello, come ti sei fatto quella ferita?]
[Maria, siamo all'interno del palazzo reale.]
[Eh?...Già Io...Io ho sentito qualcuno bussare sullo scafo di Goldrake...e poi....già...all'improvviso qualcuno...]
[E' così dunque...quello era un fleediano]
[Che cosa? Ma allora anche quella ferita...Ma perché mai...]
[Loro ci odiano...non tutti ma...pensano che siamo traditori che hanno abbandonato Fleed...]
[Eh?].
In quel momento Maria avvertì la presenza di qualcuno e si girò. Era la ragazza che per prima aveva creduto alle parole di Duke. Portava una specie di scatola nella mano sinistra, aprì la porta della cella ed entrò. [Tu...chi sei?] Per un attimo Maria avvertì ostilità nella ragazza. [Mi chiamo Erina....Erina Balzagik]Rispondendo in questo modo a Maria, la ragazza si dedicò a Duke Fleed [Come stai? Ti fa male?][Eh...si un po'....ma è tutto a posto. Sei tu che mi hai medicato?][Si...E' stata una cosa veramente riprovevole...ti chiedo scusa.] Dicendo questo, sciolse le bende a Duke Fleed, estrasse una nuova garza e una benda dalla scatola, che si rivelò essere una scatola di pronto soccorso, e fece una nuova fasciatura all'occhio ferito.
[Il bulbo oculare non è danneggiato. E' tutto a posto]
[Fratello, ma che sta succedendo?] Maria attirò nuovamente l'attenzione su di se.
[Eh...siamo leggermente nei guai...]
[Ti prego di scusarci. Non avrei mai creduto che Pegasus avrebbe potuto fare questo.]
[Non fa niente...E' vero che ce ne siamo andati via da Fleed]
[Fratello...!] Maria non capiva niente, ma le era chiaro che erano in una posizione decisamente sfavorevole.

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[Ma quel Pegasus...chi è?]
[Dopo la fine della guerra è stato lui che ha radunato i sopravvissuti e li ha guidati finora...per questo...]
[Capisco...]
[Il suo nome completo è Pegasus Golten]
[Eh!?] Duke trasalì. [Si è così. Suo padre è Cesars Golten]


Continua...

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isotta72
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Act 5 L'ombra della guerra finale



Ceasars Golden. Nell'esatto momento in cui sentì questo nome, nella sua testa affiorarono vividamente i ricordi di quel giorno. Nonostante fosse quasi primavera, era un giorno freddo, e Duke Fleed si preparava ad una mattinata molto dura. Una settimana prima era stato chiamato da suo padre, il re di Fleed; aveva una cosa molto importante da dirgli. Rubina, la principessa del pianeta Vega, un pianeta alleato, venuta su Fleed per studiare, lo aveva preso molto in simpatia; per questo, il Grande Re Vega aveva proposto di farli fidanzare, in modo che con il successivo matrimonio si approfondissero e rafforzassero i legami tra Fleed e Vega. Il re di Fleed aveva lasciato a lui la decisione. Poteva scegliere liberamente di accettare l'amore di Rubina o meno. Lui era molto pensieroso. Conosceva bene Rubina. Frequentava la sua stessa scuola, e avevano conversato più volte. E Rubina non gli dispiaceva. Aveva la grazia di una vera regina planetaria, era bella, una donna eccezionale. Ma concretamente, quando gli si parlo del fidanzamento, nel suo cuore affiorò prepotente l'immagine di Naida. Fino ad allora, Naida era stata per lui una buona amica e una rivale negli studi. Solo in questa occasione si accorse di provare per Naida dei sentimenti più profondi. Si accorse di amarla.
Ma il padre gli aveva lasciato libertà di scelta, e non era una scelta che riguardava solo Duke Fleed.
Re Vega il grande controllava molti pianeti in modo oppressivo. Il re di Fleed aveva valutato attentamente questo modo di governare. Il suo sogno era di creare un corpo di governo unito in modo da liberare i pianeti sotto il controllo di Vega dall'oppressione. Anche se sarebbero rimasti sotto l'amministrazione dei due pianeti, ogni regno planetario avrebbe potuto reclamare la sua libertà ed indipendenza, fino al raggiungimento di una vera e propria federazione spaziale. Ma per fare questo bisognava per prima cosa rafforzare i rapporti amichevoli tra i due pianeti, fino a farli diventare un unico regno. Suo padre gli aveva parlato di questo grande sogno fin da quando lui era bambino, e man mano che cresceva, si rese conto che sarebbe spettato a lui portarlo a compimento. Ma allo stesso tempo conosceva il temperamento di Re Vega il Grande. Se lui avesse rifiutato il fidanzamento con Rubina, sarebbe stato responsabile della rottura dei rapporti amichevoli tra i due pianeti, e il pianeta Fleed sarebbe stato destinato a cadere sotto il dominio di Vega. Fleed non poteva competere con le conoscenze scientifiche e con la forza militare di Vega. Ma poi, chi avrebbe potuto volere la guerra? Se lui avesse rifiutato, sarebbe stato come se avesse premuto lui stesso, lui il principe, il grilletto che avrebbe fatto scoppiare quella guerra, e non poteva permetterselo. Mai in passato, il pianeta Fleed aveva guerreggiato, e questo era per tutti motivo di orgoglio. Inoltre, accettando il fidanzamento, si faceva un passo avanti verso il grande sogno di suo padre, questo era evidente. Lui ci rifletté per tre giorni e tre notti, e alla fine decise di seguire il suo destino di principe ereditario. Il giorno prima si era svolto il party celebrativo dell'evento. Ogni Fleediano aveva benedetto quel fidanzamento. Per loro, quell'evento rappresentava una promessa di pace stabile e duratura. Ma quello era anche un bellissimo, tragico e fragilissimo risveglio, e fine, all'amore di un Duke Fleed ancora ragazzo. Quel giorno, lui e Naida si diedero appuntamento. In primavera si sarebbero entrambi diplomati. Ma poiché lui si era accorto di provare qualcosa per lei, dopo il diploma non avrebbero più potuto rivedersi. Lui non aveva intenzione di palesare i suoi sentimenti, ma voleva vederla per l'ultima volta. Quel giorno era un giorno festivo per il pianeta Fleed. Lui, dopo aver passato la mattina ad addestrarsi alla guida di Goldrake, uscì per incontrare Naida, indossando ancora la speciale tuta protettiva. Vedere i cittadini che passeggiavano rilassati nel giorno di festa lo rabbuiò.
(L'ho chiamata dicendo che volevo parlarle, ma di cosa potrei parlare?)
Camminava pensando questo, finché, davanti a lui, qualcuno lo chiamò.
[Duke Fleed!]
Era Naida. Era a circa trenta metri da lui, all'entrata del vicolo che conduceva al luogo dell'incontro e agitava la mano. Vedendola nel bagliore del sole, era in procinto di ricambiare il saluto, e fu in quel momento che accadde.

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BOOOM! Il suono assordante di un'esplosione si udì nelle vicinanze. Proveniva dal palazzo reale di Fleed. Lui si voltò indietro. Ma da quel luogo non si poteva vedere il palazzo reale.
[Duke, cos'è stato quel suono?] gridò Naida.
[Non lo so. Ma sembra provenire dalla direzione dove c'è casa mia].
I due si rialzarono. KA-BOOM! Tuonò il suono di una seconda esplosione. Stavolta era ancora più vicina.
[Naida! Non so cosa sia successo, ma è pericoloso. Io torno a casa ed è meglio che ci torni anche tu. Parleremo la prossima volta!]
[Va bene. Ma stai attento]
[Grazie].
Con queste parole, i due si separarono. Fu appena girato l'angolo che lo vide: un disco di piccole dimensione galleggiava sopra di lui. Era senza ombra di dubbio un disco da guerra di Vega. Lui si nascose dietro l'angolo di un altro edificio
[Perché? Perché ci stanno...?]
Bisbigliando questo, si diresse verso la parte opposta dell'edificio. Da li era possibile vedere il palazzo reale. Uno spettacolo orribile si presentò ai suoi occhi. Il palazzo reale era sotto attacco da parte della flotta di Vega. Senza pensarci due volte si diresse verso il palazzo.
[Padre...Madre...! Perché tutto questo, Vega il Grande, perché? ]
Ad un certo punto le squadre di navi e di minidischi cominciarono a distruggere le città, e i feroci dischi mostro uccidevano gli inermi cittadini in fuga. Il pianeta Fleed si era trasformato in un vero e proprio territorio di guerra. Per lui, che voleva rinunciare al suo amore per Naida per la pace nello spazio, e per i fleediani tutti, che credevano di aver stretto un legame con Vega, quello che stava accadendo era davvero incomprensibile. Il palazzo reale era un cumulo di macerie e un mare di fiamme. Uno dei dischi che volteggiavano sopra di lui, lo attaccò da breve distanza con i cannoni laser. Lui evitò abilmente il colpo, e nel contempo rotolò all'interno del palazzo. E quando si rialzò, udì una grande esplosione provenire dalla sala del trono.
[Ah! Padre! Madre! Maria!].
Salì senza esitazione la scala che portava alla sala del trono. Questa non era più come lui era abituato a vederla ogni giorno, era un completo sfacelo. In mezzo al fumo che si levava denso e alle fiamme che stavano scoppiando un po' ovunque c'era Maria, piangente ed in preda agli starnuti.
[Maria! Stai bene?].
A quelle parole, Maria sollevò il visino, diventato nero per il fumo, e lo guardò con gli occhi arrossati dal pianto.
[Fratello!...Papà e mamma sono...sono..]. Piangendo, Maria indicò con il dito i corpi dei genitori caduti a terra.
[Padre! Madre!].


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Lui si avvicinò e per prima cosa sollevò la madre, caduta di schiena.
[Madre! Madre!] Era inutile. La regina di Fleed aveva già smesso da tempo di respirare. Proprio allora si udì la voce del padre bisbigliare qualcosa
[Du...Duke]
[Padre! Stai bene? Fatti coraggio...].
Ma il padre, il re di Fleed, respirava a fatica. Con uno sforzo sovrumano, si avvicinò a lui per farsi sentire
[Il Grande Re...Vega...ci ha tradito...il regno dei due pianeti...l'alleanza...il tuo fidanzamento...era tutta una trappola per farci abbassare la guardia]. Era chiaro che anche il giorno di festa, e il party celebrativo per il fidanzamento di Duke Fleed e Rubina erano tutto un trucco per guadagnare tempo.
[Padre. E' meglio che non parli. Ti porterò al sicuro.]
[Aspetta...per me oramai non c'è più nulla da fare]
[Padre!]
[Ascoltami attentamente! Il loro obiettivo...è Goldrake...]
[Goldrake?]
[Proprio così...intendono usare Goldrake come strumento di conquista...non devono impadronirsene...fuggi nello spazio...hai capito...la pace nello spazio...è nelle tue mani]. Dopo queste parole, il re di Fleed smise di respirare con un rantolo.
[Padre!...Padre!].
Le lacrime cominciarono a scendere copiose dai suoi occhi. Suo padre e sua madre erano appena morti. Sembrava un terribile incubo, e invece era l'atroce realtà. Trattenendo le lacrime, si alzò. Non c'era tempo per fermarsi a piangere i defunti. Doveva eseguire le ultime volontà del padre.
[Maria! Vieni!] Prese per mano Maria, uscì dalla sala del trono e scese le scale fino all'ingresso. Fu allora che avvenne. BTOOM! Il suono di un'esplosione risuonò nella sala; la colonna che sosteneva il soffitto della sala cominciò a sgretolarsi sopra le loro teste. Lui spinse Maria di lato e balzò in avanti. ZUSSHIIN! L'enorme colonna si frappose fra i due.
[Maledizione! Maria!]
Doveva prendere una decisione in fretta. Al di la della colonna non c'era nessuno in grado di aiutarlo a salvare Maria. In quel momento, si girò verso l'edificio dietro di lui. C'erano molti soldati veghiani e stavano scendendo le scale per raggiungere l'hangar sotterraneo. Suo padre non si era sbagliato. I veghiani miravano a Goldrake.
[Fratello. Aiuto. Fratello!] Maria stava gridando dall'altra parte della colonna. Lui esitò. Ma se avesse continuato a perder tempo, i veghiani si sarebbero impadroniti di Goldrake. Lui prese la sua decisione e cominciò a correre. Imboccò la via più breve per l'hangar. (Perdonami Maria!) gridò nel suo cuore.
Scesa la scala che portava all'hangar sotterraneo, vide tre guardie stese a terra. Per difendere Goldrake si erano certamente scontrati con i soldati veghiani di poco prima, ed erano stati uccisi. Lui afferrò la pistola laser di uno dei soldati e riprese la sua corsa verso l'hangar. Due dei soldati veghiani si accorsero della sua presenza e fecero fuoco con i loro fucili. Lui evitò miracolosamente i colpi e nell'istante successivo sparò ai due con la pistola. I soldati caddero, gridando. Guardò in direzione di Goldrake. Uno dei soldati si stava arrampicando nella carlinga. Lui prese la mira, puntando al soldato e sparò, centrandolo in pieno. Il veghiano cadde dalla carlinga e rimbalzò sullo scafo per poi schiantare a terra. Lui si alzò lentamente, e per un'istante abbassò la guardia. Nell'istante successivo ZBYUU! Il sibilo di un laser che sparava risuonò alle sue spalle. Lui si voltò; un soldato veghiano giaceva a terra dietro di lui. Avvertendo la presenza di qualcuno, si voltò nella direzione da cui proveniva il raggio che lo aveva salvato. Qualcuno uscì velocemente dal suo nascondiglio.

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Continua....


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Purtroppo c'è stato un poco di intervallo tra le varie puntate, ma ecco il seguito di Maboroshi.

Anche se sono io a postare, il lavoro è come sempre curato da Isotta 72, che non ha voluto che i suoi problemi personali lasciassero gli utenti del GNN senza il seguito di Maboroshi.
La traduzione è opera di un gentile utente che vuol restare anonimo.
Un grande ringraziamento ad entrambi.


Act 5. L'ombra della guerra finale – seconda parte



act0505



-Duke
-Professor Golden.
Era il professor Cesar Golden, capo della squadra di scienziati che aveva progettato Grendizer, e colui che aveva allenato Duke Fleed a pilotare il robot.
-Sei ferito?
-No.
-Ma che diavolo è successo?
-A quanto pare, Re Vega ci ha tradito.
-Che cosa? Quindi, anche il tuo fidanzamento con quella principessa...
-Proprio così...era una trappola.
-E' così dunque....maledetto Re Vega...che razza di vigliacco...ma..tu, cosa sei venuto a fare qui?
-Mio padre...è stato ucciso.
-Cosa?
-Anche mia madre...e mia sorella...l'ultima cosa che mio padre ha detto è che il loro obiettivo e Grendizer...e mi ha pregato di fuggire nello spazio a bordo di esso...
-Quindi è davvero così...è davvero successo...
In quell'istante, con un fragoroso boato, l'hangar fu squassato dalle vibrazioni e il soffitto volò via. I due furono sbattuti a terra dallo spostamento d'aria dovuto all'esplosione. L'esercito del pianeta Vega aveva iniziato l'attacco con le bombe protoniche.
Lui si rialzò lentamente, e provò subito un dolore acuto. Sul braccio destro, tra la spalla e il braccio, c'era una ferita aperta di circa 7 centimetri, da cui il sangue sgorgava copioso.
-Aaa...ah! Dottor Golden! Dottore!
Si guardò intorno. Il dottor Golden era stato schiacciato da una colonna poco lontanto.
-Dottore!
Dimenticando il dolore causato dalla ferita, corse verso lo scienziato
-Dottore___!
-Du...Duke Fleed...fu...fuggi...esegui le ultime volontà del re...
-Dottore. Io...non riesco più a sopportare...Anche io combatterò...Combatterò, combatterò finché potrò, e morirò qui, combattendo!
-Che stai dicendo...Ora che il re è morto...sei tu il re di Fleed...
-Eh?
Queste parole furono per lui uno shock
-Se morissi qui...e Grendizer cadesse in mano loro...che ne sarebbe di Fleed...e dello spazio intero? Devi eseguire le ultime volontà del re...e un giorno...un giorno...
Numerosi soldati di Vega entrarono in quel momento nell'hangar.
-Su, presto...vai!
-Dottore...
Lui corse verso Grendizer, e si arrampicò sullo scafo, sotto il fuoco dei laser veghiani. Entrò nella cabina di guida ed indossò il casco. In quel momento provò di nuovo un dolore lancinante, e gli sembrò di svenire. La ferita al braccio era più profonda di quanto lui avesse pensato. Chiamando a raccolta tutte le sue forze, mise in funzione il motore. Premendo sull'acceleratore, la potenza del motore aumentò. ____Avanti! Tirò la leva di avviamento con rabbia, e fece partire Grendizer. Proprio come gli aveva insegnato a fare il professore.
I soldati di Vega che intanto avevano cominciato ad arrampicarsi sullo scafo, vennero scrollati via e precipitarono sul pavimento.
L'angolo sull'ala ovest del palazzo reale si aprì, Grendizer uscì all'aperto. Lui fece accelerare il disco, fino a farlo uscire dall'atmosfera. Improvvisamente, fu abbagliato. Quasi d'istinto rivolse il suo sguardo allo schermo posteriore. Vi era inquadrata l'immagine di un gigantesco ordigno protonico che si schiantava nelle vicinanze dell'hangar. Poi il monitor divenne bianco per la luce, e non si vide più nulla.
Quello, probabilmente, fu l'ultimo istante di vita del professor Ceasar Golden.

-E' così che è andata, dunque.
In quel momento terminò la ricostruzione di quel terribile giorno che aveva cambiato la sua vita per sempre.
-Suo padre fu ritrovato cadavere nell'hangar di Grendizer...Per questo lui...
-Ma...allora...non potei fare altro...
-Ma se mio fratello! E' proprio perché mio fratello ha fatto così quella volta che Grendizer non è caduto nelle mani dei Veghiani, e che alla fine siamo riusciti a sconfiggere Re Vega il Grande
Vedendo il fratello tacere Maria si era lanciata in una difesa disperata.
-Ma...per la gente che è rimasta qui, questo è stato...
-Fratello...ma loro devono capirlo! Ora che Re Vega il Grande è morto, non è il momento di scannarci tra noi fleediani. Dobbiamo far loro capire che è ora il momento di unire le forze e ricostruire Fleed!...
-Ecco, a proposito di questo...
Erina si fece finalmente sentire.
-Vega il Grande è davvero morto?
-Eh? Che significa?
-Non so se siano Veghiani o altro, ma ultimamente qui è apparso più volte uno strano disco...la gente è preoccupata.
-Che cosa?
Sentendo questo, lui subito si ricordò del disco misterioso che aveva visto il giorno prima mentre arrivava su Fleed.
-Fratello! Non può essere!
Anche a Maria era evidentemente venuta in mente la stessa cosa.
-Ma non è possibile. Noi abbiamo distrutto l'esercito di Vega e sconfitto il suo re. Questo è certo. Non può essere...!

act0506


In quel momento una voce si fece sentire fuori dalla prigione.
-Erina!
Era Pegasus. Tutti e tre si voltarono nella direzione da cui Pegasus aveva chiamato.
-Che cosa stai facendo?
-Sto curando le ferite del principe...
-Appena hai finito, esci subito. Le chiavi le terrò io.
-Pegasus...
-Sbrigati!
-Abbiate cura di voi...
Dicendo questo, Erina si alzò in piedi.
-Grazie di tutto...davvero.
-Di niente.
Erina uscì dalla prigione.


- continua -

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Act 6 Pegasus e Ox



act0507



La mattina seguente, la pioggia era cessata ed era spuntato il sole. Il terreno brillava per la luce del sole riflessa sull'acqua rimasta. Pegasus, seduto su un cumulo di macerie davanti al palazzo reale, stava osservando l'alba. Ox uscì dal palazzo camminando lentamente, si avvicinò a Pegasus e lo chiamò.
-Pegasus.
-Che c'è?
Rispose Pegasus senza voltarsi.
-Ti devo parlare.
Pegasus non replicò. Ox gli si mise di fronte.
-Per quanto riguarda ieri sera...tu...fai davvero sul serio?
-Che significa?
-Il principe è ritornato per ricostruire il pianeta.
-Come possiamo saperlo? Potrebbe essere stato condizionato dai veghiani.
-Non è forse ora il momento giusto per riunirci tutti sotto la guida del principe, e ricostruire il pianeta?
Neanche il tempo di finire di pronunciare la frase che Pegasus si alzò di scatto.
-Sei davvero seccante. Sai bene anche tu dove è stato ritrovato il cadavere di mio padre, no? Nell'hangar di Grendizer. E' da lì che Grendizer è...che quello è fuggito. Proprio così, è fuggito, lasciando morire mio padre. E noi dovremmo riunirci sotto la guida di un tipo del genere? Ma non farmi ridere.
-Pegasus!
Ox, con la mano sinistra, afferrò il bavero della giacca di Pegasus e lo tirò a se, sollevandolo in piedi, poi, il pugno destro colpì la guancia sinistra di Pegasus.
-Gh!...
Pegasus, che non se l'aspettava, ricadde a terra.
-Bastardo! Ora hai passato ogni limite.
Pegasus si rialzò scuotendosi, e colpì la guancia sinistra di Ox con il pugno destro.
-Uh...!
Ox perse l'equilibrio, ma piantando bene i piedi per terra, riuscì a restare in piedi.
Pegasus, approfittando del momento favorevole, si avventò su Ox. Ma, nell'istante successivo, il pugno destro di Ox lo aveva colpito alla bocca dello stomaco.
-Ukh...
Quest'ultimo pugno di Ox fu decisivo. Tenendosi lo stomaco con entrambe le mani, Pegasus cadde in ginocchio.
-E ora ascoltami bene. Non sei il solo ad aver perso i tuoi cari. Anche io...e il principe...abbiamo perso i nostri genitori in quella maledetta guerra!
Pegasus non disse nulla.
-Pegasus...tu, molto più di me, hai le capacità per radunare e guidare la popolazione...vorrei che ti liberassi dei tuoi pregiudizi e pensassi a noi...e a tutto il pianeta Fleed...come hai sempre fatto finora.
Pegasus si alzò all'improvviso e si mise a correre.
-Pegasus!
Gridò Ox.
Pegasus, correndo a perdifiato senza alcuna meta precisa, gridò dentro di se
(____Tu non capisci.....non puoi capire quello che provo!____)


- continua -


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Edited by H. Aster - 18/5/2013, 00:54
 
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Act 7. Arriva il nemico



mazingerperduto12rit



Ox, reprimendo il dolore causato dal pugno ricevuto da Pegasus, si recò in una stanza situata nel piano sotterraneo del palazzo reale. Si fermò davanti alla porta e bussò. Dall'interno una voce rispose.
-Chi è?
-Sono io, Ox.
-Ah, entra
Ox aprì la porta ed entrò. La stanza era piccola. Un tempo era stata il dormitorio per le guardie del palazzo. All'interno vi era sistemato un letto, e sopra di esso giaceva un vecchio con la testa fasciata. Lo stesso vecchio che la sera prima era stato colpito dalla sassaiola della folla. Accanto a lui era seduta Erina. Il vecchio si alzò lentamente e si rivolse ad Ox
-Oh, Ox.
Salutando, Ox si sedette sullo sgabello accanto a quello di Erina
-Come si sente?
-Bah, non è nulla...a proposito Ox...come è andata con Pegasus?
-Niente da fare....ma, non è uno stupido...prima o poi penso che capirà.
-Capisco...per ora è tutto inutile...la madre è morta di malattia quando lui era ancora molto piccolo, ed è stato allevato dal padre. Suo padre era tutto per lui, per questo non riesce a liberarsi da quel ricordo.
-Povero Pegasus... - bisbigliò Erina – Però, ieri, negli occhi del principe non c'era menzogna. Io gli voglio credere.
-Anche io gli credo.
-Fino ad ora era Pegasus a tenerci tutti uniti, ma così non ci riuscirà più...se non si fa presto qualcosa...
Proprio in quel momento, dal corridoio esterno giunse il rumore di qualcuno che stava correndo precipitosamente.
-I dischi volanti! Stanno arrivando i dischi volanti!
-Eeh!?
Ox ed Erina si alzarono ed aprirono la porta. Ox si rivolse all'uomo che l'aveva appena oltrepassato.
-Che c'è? Che succede?
L'uomo si voltò verso di lui.
-I dischi volanti! Sono arrivati i dischi volanti! E non ce ne'è uno come al solito, ma un'intera pattuglia.
-Che cosa?
I due uscirono dalla stanza e salirono in superficie.

mazingerperduto13rit



Davanti al palazzo reale si erano radunate decine di fleediani. Ox ed Erina salirono le scale e si fecero strada in mezzo alla folla. Pegasus era davanti a tutti.
-Pegasus!
Pegasus si girò.
-Hai visto? Come pensavo, loro sono arrivati!
Nel cielo sopra di loro, a circa un chilometro di distanza, sette piccoli dischi volavano mantenendo una formazione.
-Saranno davvero veghiani?
Prima che Ox avesse il tempo di terminare quella frase, la formazione di minidischi prese velocità, puntando sul palazzo reale.
-Stanno venendo qui!
Disse qualcuno, e questo bastò perché il gruppo di persone si precipitasse nella sala principale del palazzo.
I dischi si avvicinarono con un sibilo acuto, kyuuun! E nell'istante successivo, con un rumore fortissimo – guwa~n- un angolo della parete della sala principale volò via. I dischi stavano attaccando. I fleediani tentarono di fuggire evitando le macerie, ed urlando per lo spavento.
-Dannazione! Maledetti Veghiani!
-Non sappiamo se siano veghiani o meno.
-In ogni caso sono nemici! Ascoltatemi tutti! Non possiamo aspettare che ci attacchino! Gli uomini prendano le armi! Le donne e i bambini si rifugino nei sotterranei!
-O..Si!
La voce di Pegasus diede coraggio agli uomini.
-Erina, bada tu al nonno.
-Si.
-Forza, vai!
Pegasus si fece largo tra la folla e si diresse nell'armeria al piano di sotto. Ox ed Erina scesero per ultimi.

-Ehi. Che c'è? Che succede? Ehi, un attimo. Ehi tu.
Maria si rivolse agli uomini che correvano concitatamente davanti alla cella, ma nessuno si fermò a risponderle.
-Sta succedendo qualcosa di strano.
Duke si alzò lentamente e si avvicinò alle sbarre. Proprio in quel momento si avvicinò Ox.
-Ehi tu! Che diavolo sta succedendo?
Ox si fermò.
-I dischi volanti....sono arrivati i dischi volanti. E ci stanno attaccando!
-Cosa?
-Che?
-Sto andando a combatterli...devo andare...
Ox fece per andarsene, ma Duke lo afferrò al braccio da dietro le sbarre.
-Aspetta!
-Eh?
Ox si girò, colto di sorpresa.
-Fammi uscire di qui. Attiverò Grendizer e scoprirò la loro vera natura!
-Fratello! Non puoi farcela in queste condizioni.
-Ti prego!
Ox esitò. In quel momento, gli uomini che si erano diretti all'armeria ritornarono imbracciando dei bazooka di piccole dimensioni, guidati da Pegasus.
Pegasus, oltrepassando Ox gli gridò – Ox! Sbrigati!
-Si!
Rispondendo, Ox guardò Duke. Vedendo i suoi occhi determinati, Ox prese una decisione.
-Va bene. Aspetta un po'.
Ox si diresse all'armeria e ne ritornò dopo qualche istante.
-Farò saltare la serratura. State indietro.
Duke e Maria si spostarono verso il fondo della cella. Ox puntò la pistola che aveva preso nell'armeria verso la serratura e tirò il grilletto. Zubyuu! La serratura saltò emettendo un rumore metallico -kinn- e rotolò sul pavimento della cella. Duke e Maria aprirono la porta sbarrata ed uscirono dalla prigione.
-Grazie.....Uh.
In quel momento, gli venne un capogiro, barcollò e cadde addosso alla parete.
-Fratello!
-Stai bene?
-Non puoi farcela in queste condizioni! Fratello!
-Va..va tutto bene.
Alzò lentamente il braccio sinistro e premette con la mano destra il pulsante dell'orologio, gridando – Grendizer Come On! (ndt.:Daitarn 3, anyone?)

La battaglia era cominciata. Gli uomini armati si erano radunati attorno a Pegasus davanti all'entrata del palazzo reale.
-Avete capito? Quelli sono dischi da ricognizione. Attaccheranno volando a quote molto basse. Appena arrivano disperdetevi in tutte le direzioni, nascondetevi e contrattaccate. Tutto chiaro? Andiamo.
Gli uomini si allontanarono dal palazzo, disperdendosi in quattro direzioni diverse. Pegasus saltò subito dietro un cumulo di macerie e imbracciò il suo bazooka. Un disco si stava avvicinando. Prese la mira e tirò il grilletto.
Zuba----! Il proiettile di energia volo nel cielo. Ma il disco evitò il colpo, prese quota e fece un'inversione.
-Tch.....AH!
Avendo avvertito un pericolo dietro a se, Pegasus si girò. Dalla direzione opposta un disco si stava dirigendo direttamente su di lui. Pegasus si mise a correre nella sua direzione. Nell'istante successivo i laser del disco fendettero l'aria. Pegasus rotolò in avanti e mirò al disco che stava prendendo quota.
Zuba---! Il proiettile volò nell'aria. Ma il disco lo schivò con abilità e prese quota.
-Merda!
In quell'istante, dietro a Pegasus si levò un grido
-Gwaaaah!
Uno degli uomini era stato colpito dai laser ed era caduto a terra. Pegasus gli si avvicinò.
-Ehi! Fatti forza! Su!
Il disco si avvicinò di nuovo. Pegasus si spostò di lato. I laser colpirono nuovamente l'uomo steso a terra, che morì contorcendosi.
Si udirono altre grida. Altre due uomini caddero a terra. Pegasus si alzò e gridò:
-Non restate fermi nello stesso posto, o sarete un facile bersaglio!
In quell'attimo, dietro a Pegasus, Ox gridò – Pegasus! Dietro di te.
Quando Pegasus si girò, un altro disco, davanti a lui si stava avvicinando. Pegasus si stese a terra, mirò al disco che si stava avvicinando sopra di lui e tirò il grilletto.
Zuba---! Il proiettile di luce colpì in pieno il disco.
Il disco perse velocità e cominciò a precipitare, e poi esplose, a decine di metri di distanza.
Pegasus si alzò. Restavano ancora sei dischi da abbattere. In quell'attimo, Ox gridò di nuovo.
-Pegasus, guarda!
Pegasus guardò nella direzione indicata da Ox.
-E' Grendizer.


mazingerperduto14rit



- continua -
 
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Dov'è il seguito, non lo trovo?
 
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Purtroppo la persona che si occupava della traduzione è stata costretta a interrompere per mancanza di tempo 😔
 
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CITAZIONE (Antonella Belli @ 2/7/2022, 14:23)
Dov'è il seguito, non lo trovo?

Antonella Belli
Ciao Antonella, all'inizio di questo thread ci sono alcuni link a discussioni precedenti. Nel primo di questi link c'è un riassunto di "Maroboshi no god mazinger". Probabilmente lo hai già notato, ma in caso contrario, almeno puoi sapere come va a finire la storia. Certo, è una magra consolazione, rispetto alla soddisfazione di leggerla per intero e di guardare tutti i bellissimi disegni!
shooting_star
CITAZIONE (shooting_star @ 6/8/2022, 21:01)
Purtroppo la persona che si occupava della traduzione è stata costretta a interrompere per mancanza di tempo 😔

Certo, però... Questa è un'autentica reliquia! E in questo periodo di anniversario - e che anniversario! - sarebbe bello dare seguito a questo fantastico cliff hanger durato quasi 10 (dieci!) anni!!!
CITAZIONE (H. Aster @ 5/6/2013, 23:24)
Il disco perse velocità e cominciò a precipitare, e poi esplose, a decine di metri di distanza.
Pegasus si alzò. Restavano ancora sei dischi da abbattere. In quell'attimo, Ox gridò di nuovo.
-Pegasus, guarda!
Pegasus guardò nella direzione indicata da Ox.
-E' Grendizer.
- continua -

Credo che interpellare coloro che dieci anni fa diedero vita a questo thread non sia un'idea realistica. Forse un tantino (poco, poco :bigeyes: ) più realistico potrebbe essere andare direttamente alla fonte? Cioè: chi avesse una qualche competenza linguistica potrebbe cercare il blog (si parla di questo blog, ugualmente, nel primo link contenuto all'inizio di questo thread) in cui la graphic novel fu postata dal possessore della versione cartacea e, se lo trovasse, potrebbe piano piano, google google ;) ... Poi a metterlo più o meno in buon italiano ci potrebbe pensare qualcun altro. Non sarebbe un altro bel regalo al forum (soprattutto agli amanti dei fan works :) ) questa "Caccia al finale"?
 
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view post Posted on 7/8/2022, 13:24     +1   +1   -1
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CITAZIONE (Annushka18 @ 7/8/2022, 14:00) 
CITAZIONE (Antonella Belli @ 2/7/2022, 14:23)
Dov'è il seguito, non lo trovo?

Antonella Belli
Ciao Antonella, all'inizio di questo thread ci sono alcuni link a discussioni precedenti. Nel primo di questi link c'è un riassunto di "Maroboshi no god mazinger". Probabilmente lo hai già notato, ma in caso contrario, almeno puoi sapere come va a finire la storia. Certo, è una magra consolazione, rispetto alla soddisfazione di leggerla per intero e di guardare tutti i bellissimi disegni!
shooting_star
CITAZIONE (shooting_star @ 6/8/2022, 21:01)
Purtroppo la persona che si occupava della traduzione è stata costretta a interrompere per mancanza di tempo 😔

Certo, però... Questa è un'autentica reliquia! E in questo periodo di anniversario - e che anniversario! - sarebbe bello dare seguito a questo fantastico cliff hanger durato quasi 10 (dieci!) anni!!!
CITAZIONE (H. Aster @ 5/6/2013, 23:24)
Il disco perse velocità e cominciò a precipitare, e poi esplose, a decine di metri di distanza.
Pegasus si alzò. Restavano ancora sei dischi da abbattere. In quell'attimo, Ox gridò di nuovo.
-Pegasus, guarda!
Pegasus guardò nella direzione indicata da Ox.
-E' Grendizer.
- continua -

Credo che interpellare coloro che dieci anni fa diedero vita a questo thread non sia un'idea realistica. Forse un tantino (poco, poco :bigeyes: ) più realistico potrebbe essere andare direttamente alla fonte? Cioè: chi avesse una qualche competenza linguistica potrebbe cercare il blog (si parla di questo blog, ugualmente, nel primo link contenuto all'inizio di questo thread) in cui la graphic novel fu postata dal possessore della versione cartacea e, se lo trovasse, potrebbe piano piano, google google ;) ... Poi a metterlo più o meno in buon italiano ci potrebbe pensare qualcun altro. Non sarebbe un altro bel regalo al forum (soprattutto agli amanti dei fan works :) ) questa "Caccia al finale"?

E se ti dicessi che ho trovato la fonte? 😉. Ho visto che c'è l'ha Ryo Hirokawa sul suo blog.
www.frontier-line.org/goods-and-boo...NO-GOD-MAZINGER

Con calma potrei tradurla io o altri che hanno tempo, tanto col traduttore automatico si può fare!!!! Ed è completa, mi sa!!!
 
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view post Posted on 7/8/2022, 14:40     +1   +1   -1
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Wow! Grande! Io mi candido alla revisione, se serve.
 
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view post Posted on 7/8/2022, 14:42     +1   -1
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CITAZIONE (Annushka18 @ 7/8/2022, 15:40) 
Wow! Grande! Io mi candido alla revisione, se serve.

Devi avere un pó di pazienza però, perché sono a tradurre gli articoli di Hanabusa, su un'altro tread. Fra uno e l'altro, proverò!
 
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view post Posted on 13/5/2023, 18:58     +2   +1   -1
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http://www.frontier-line.org/goods-and-boo...AZINGER/01.html
Da qui potete leggere per intero questa meravigliosa fanzina e potete tradurla con Google traduttore!!

Inizia... Screenshot_20230513_194350
 
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