Malachia O’Morgair (1094-1148) fu un monaco irlandese, che divenne arcivescovo di Armagh ed è venerato come santo dalla Chiesa di Roma.
Gli vengono riconosciuti diversi miracoli, ma ciò che ancora oggi ossessiona ed interroga la maggior parte degli uomini è una sua opera, conosciuta come La Profezia sui Papi.
In questa opera scritta durante una visita a Roma, San Malachia ha parlato di una lista in cui sono riportati tutti i rimanenti papi, partendo dal 1143 fino all’ultimo, che San Malachia indica come Pietro il Romano. Secondo le profezie di San Malachia, dopo l’ultimo papa, Pietro il Romano appunto, Roma verrà distrutta e ci sarà la fine del mondo.
In queste sue profezie, San Malachia non da grandi spiegazioni. Le stesse profezie sono in realtà piccoli motti in Latino, dove sono citati indizi relativi a ciascuno dei papi.
Insomma queste profezie per forma sembrano un po’ richiamare le famose terzine di Nostradamus, soltanto che sono più antiche di alcuni secoli in confronto a quelle del profeta francese.
Dopo aver avuto queste visioni durante la sua visita a Roma, San Malachia avrebbe consegnato questo scritto a papa Innocenzo II, che lo conservò negli archivi vaticani, per evitare che qualcuno potesse vederlo e diffonderlo. Secoli dopo però questo scritto fu ritrovato e pubblicato, facendo finalmente conoscere al mondo le profezie sui papi. Era l’anno 1595.
Alla fine della lista, dopo l’ultimo papa, il tutto viene chiuso da una frase inquietante:
"Durante l'ultima persecuzione della Santa Romana Chiesa siederà Pietro il romano, che pascerà il suo gregge tra molte tribolazioni; quando queste saranno terminate, la città dai sette colli sarà distrutta, ed il temibile giudice giudicherà il suo popolo. E così sia".Vediamo qualcuno dei motti che riguardano alcuni dei recenti papi_
LEONE XIII° (1878-1903) _ MOTTO: “LUMEN IN COELO”.Il motto recita “Luce del cielo”, e infatti il simbolo della sua casata era una cometa.
BENEDETTO X° (1914-1922)_ MOTTO: “RELIGIO DE POPULATA”.Il motto recita: Religione spopolata”. Questo papa svolse il suo apostolato durante i difficili anni della I° guerra mondiale e della terribile epidemia detta Spagnola, dove milioni di fedeli persero la vita. Inoltre in questi anni scoppiò la terribile rivoluzione Russa che di fatto trasformò il paese da credente ad ateo. Di qui il richiamo al motto.
PIO XI° (1922-1939)_ MOTTO: “FIDES INTREPIDA”.Il motto recita “fede intrepida”. Infatti questro pontefice sfidò Mussolini, Hitler, Stanlin resistendo alle pressioni che facevano sulla Santa Sede, come gli atti e i documenti degli ultimi anni hanno dimostrato. Inoltre nel 1937 emanò l’enciclica dove condannava il razzismo e l’antisemitismo.
Il motto quindi sembra perfetto per questo papa.
GIOVANNI XXIII° (1958-1963)_ MOTTO: “PASTOR ET NAUTA”.Il motto recita "pastore e marinaio".
Fu patriarca di Venezia prima di diventare Papa, da qui ecco l’interpretazione del motto.
PAOLO VI° (1963-1978)_ MOTTO:”FLOS FORUM”.Il motto recita “fiore dei fiori”.
Infatti lo stemma di famiglia di questo pontefice aveva proprio tre gigli.
GIOVANNI PAOLO I° (1978)_ MOTTO:”DE MEDIETATE LUNAE”.Il motto recita “della metà della luna” ed è tra i più impressionanti per la precisione che manifesta. Infatti il brevissimo pontificato di questo papa durò appena 33 giorni, ed iniziò e terminò quando la Luna era visibile esattamente a metà.
GIOVANNI PAOLO II° (1978-2005)_MOTTO: “DE LABORE SOLIS”.Il motto recita “della fatica del Sole”. E sembra calzare a pennello visto che il grande Carol Wojtyla nacque e morì in un giorno che presentava la stessa situazione: un eclissi di Sole.
Il motto che è abbinato all’attuale pontefice, Benedetto XVI°, non è ancora inquadrabile in nessuna interpretazione, in quanto è giusto e corretto “decifrare” le profezie di San Malachia alla fine di ciascun pontificato. Tuttavia il motto dell’attuale pontefice recita “De Gloria Olivae” (la gloria dell’olivo) e sembra potersi riferire all’ordine dei benedettini (il cui simbolo è appunto un ramo d’olivo). Un’altra interpretazione vuole che, essendo questo pontefice nato il Sabato Santo del 1927, il motto faccia riferimento al periodo Pasquale, notoriamente indicato con il simbolo dell’ulivo. Ma, ripetiamo, è errato cercare di decifrare ora il suo motto, in quanto il pontificato di Benedetto XVI è ancora in corso.
Si è molto dibattuto e discusso su chi sia veramente l’ultimo papa. Qualcuno ritiene che si tratti di Benedetto XVI, dopo il quale dovrebbero seguire le sciagure predette da San Malachia. Altri invece ritengono che dopo Benedetto XVI ci sia ancora un altro papa (quindi Benedetto sarebbe in realtà il penultimo) e solo dopo di questo si compirà quanto previsto da San Malachia.
La questione nasce dal fatto che secondo alcuni l’ultimo papa sarebbe stato aggiunto in un secondo momento, dopo diversi secoli.
Fatto sta, al di là di ogni considerazione o dubbio, resta la precisione con cui i motti richiamano i diversi papi, alcuni con un esattezza inquietante.
La visione di San Malachia quindi, a distanza di secoli, lascia ancora l’uomo nel dubbio e nell’angoscia. Soprattutto ora che i tempi per la Chiesa e l’Umanità sono tutt’altro che rosei.