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| Joe: sono d’accordo con te!
Forse però non mi sono saputa spiegare bene.
Intendevo dire che forse gli autori hanno potuto sviluppare la loro storia “elaborata e ben definita sin dall’inizio” nonostante la disaffezione degli spettatori per Venusia e le conseguenti pressioni esterne anche perché il fatto che fosse un’opera destinata a un pubblico infantile la proteggeva, in un certo senso, da un’analisi tanto approfondita da permettere di scoprire immediatamente tutti i significati meno evidenti.
Il fatto che tali significati riescano ad apparire solo ad un’osservazione più approfondita, e che possano risultare per certi versi ambigui, non fa che aggiungere un fascino più “adulto” alla storia: nella vita difficilmente le cose sono o bianche o nere.
Quindi, da un problema da risolvere, quello di dover portare avanti una linea nonostante le “pressioni esterne” potrebbe essere diventato uno degli elementi che hanno contribuito alla forza del risultato.
Spero di essermi spiegata meglio stavolta…
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