-Domani-
Venusia è seduta sul letto, le gambe incrociate, legge un libro di favole fleediane.
Ha imparato bene ed in fretta a parlare la nuova lingua, deve perfezionare la lettura e la scrittura, e per farlo non c’è niente di meglio dei libri per bambini.
Actarus finisce di scrivere al terminale e la raggiunge.
- Tutto bene? -
- Si, leggendo mi distraggo. -
- Sei stanca? -
Venusia spegne il lettore.
- Di cosa vuoi parlare? -
Hanno deciso di comune accordo di non parlare mai di quello che hanno ascoltato durante le udienze dei cittadini.
Actarus sorride e le carezza il viso.
- Non ti avrei permesso di partire senza farti una domanda...Vuoi passare il resto della vita con me? -
La ragazza rimane senza fiato, è commossa, risponde in un sussurro.
- Si! -
Il ragazzo l’abbraccia stretta.
- Visto che non parti più, potremo fare le cose con calma. -
- A cosa ti riferisci. -
- Dovremo pronunciare una promessa pubblica, da quel momento in poi saremo legati. -
- Come il matrimonio sulla Terra? -
- In realtà è più come un fidanzamento, solo che la promessa non si può sciogliere se non per gravissimi motivi: è una promessa di matrimonio, ma non si fissa una data, molti si sposano in tarda età solo per mantenere la promessa, altri non lo fanno mai. -
- Perché? -
- Perché la promessa è più importante, non si può sciogliere, come ti ho detto, il matrimonio si, è più come un contratto. Alcune coppie si sposano proprio per lasciarsi.
- Per noi sarà diverso, vero? -
- Si, il matrimonio per noi sarà un obbligo, in quell’occasione diventerò re e tu sarai la mia regina. E’ tradizione che si celebri dopo la nascita del primo figlio. -
Venusia diventa di porpora.
La ragazza ha una domanda che le preme, ma ha paura della risposta.
Actarus lo sa e le parla con voce dolce.
- Coraggio, cosa vuoi sapere. -
- Avevi pronunciato la promessa con Rubina? -
- No, non c’è stato tempo. -
Rimangono in silenzio per un po’.
- Venusia, vorrei aspettare di aver risolto la questione dei prigionieri, se sei d’accordo. -
- Si certo. -
Ascoltare i cittadini è stato doloroso..
Il giorno più difficile è quello della decisione del futuro dei soldati di Vega .
Actarus in uno studio ascolta i pareri di Venusia e del master, vuole anche sapere le opinioni dei rappresentanti dei pianeti alleati e del professor Procton.
Passa il resto del giorno da solo a riflettere.
Quando si ritira in camera è sfinito.
Venusia non gli chiede nulla, gli fa poggiare il capo sul suo petto e gli carezza i capelli finché non si addormenta.
La lettura del verdetto è fonte di grande tensione.
Come sulla Terra esistono paesi con sistemi detentivi più o meno duri, lo stesso succede sui vari pianeti. Il principe ha deciso di smistare i prigionieri tra i pianeti con i sistemi detentivi più duri. Tiene in prigione su Fleed tutti i veghiani che hanno la famiglia sul pianeta, e che non si siano macchiati di crimini efferati.
Dal giorno seguente inizieranno i trasferimenti.
C’è malcontento tra i cittadini: avrebbero voluto la testa di molti di quei soldati, la stima per il loro principe fa in modo che accettino comunque la sentenza.
Finalmente è finita.
Tutti hanno bisogno di voltare pagina.
Per questo il master consiglia di organizzare dei festeggiamenti in grande stile per lo scambio di promesse tra il principe e Venusia.
Tutti i cittadini partecipano all’organizzazione secondo le loro competenze.
E’ tutto pronto.
Quella mattina lo spazioporto è molto affollato, sono stati invitati i reali ed i rappresentanti dei pianeti alleati.
Un palco è stato montato in riva al lago appena fuori la città.
Alcor non si sente troppo a suo agio con l’abito elegante che è stato costretto ad indossare. Quando vede Maria rimane a bocca aperta. Quell’abito lungo celeste fa risaltare la sua pelle chiara ed i suoi capelli rossi. Sembra più grande della sua età.
- Cosa c’è? Cosa ho che non va? -
- Niente, Maria, sei bellissima! -
Maria diventa tutta rossa.
- Grazie, anche tu stai molto bene. -
Il professor Procton ha osservato con divertimento tutta la scena.
- Ragazzi, siete molto eleganti! -
- Buon giorno professore. Ehi Mizar, sembri un figurino! -
- Non prendermi in giro Alcor! Devo fare un mucchio di fotografie per papà, ma se mi stuzzichi le farò vedere anche a Shiro e Tetsuya! -
- Piccolo birbante! -
Maria strizza l’occhio al bambino.
- Ti dico io quando devi scattare. Poi lo ricattiamo per benino! -
- E Dai! Ti ci metti pure tu? -
Actarus e Venusia arrivano insieme, il ragazzo indossa pantaloni neri e giubba bianca ed oro, la ragazza un abito lungo anch’esso bianco ed oro, i capelli raccolti, appaiono raggianti.
- Caspita Maria, tuo fratello sta bene, ma Venusia sembra una visione! -
Maria assesta una gomitata tra le costole del ragazzo.
- Cosa ho detto di male? -
Quando vede la folla Venusia stringe forte la mano di Actarus.
- Ho paura. Non potremmo scappare? -
Il principe trattiene a stento una risata.
- Ormai è troppo tardi. Di cosa hai paura, sei un incanto e tutti ti adorano. -
- Ho paura lo stesso. -
- Tu guarda me e basta. Gli altri non contano. -
Re Markab li attende sul palco.
- Questi due giovani, mi sono molto cari ed hanno una promessa da fare.-
I due ragazzi sono uno di fronte all’altra e si tengono le mani, gli occhi persi negli occhi, all’unisono pronunciano un’antica formula che parla di amore e rispetto.
Re Markab conclude la semplice cerimonia.
- Cittadini salutate la nuova coppia reale! -
Mentre i cittadini esultano, il re adorna il collo della ragazza con un ciondolo identico a quello di Actarus.
- Cittadini festeggiate! -
Al segnale del master inizia la festa.
E’ l’inizio di un nuovo capitolo nelle vite di tante persone.
Per i graditissimi commenti:
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