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BIG ROBOT DOSSIER

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view post Posted on 17/6/2013, 15:23     +1   -1

Ill.mo Fil. della Girella

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BIG ROBOT - IL PRIMO ROBOT GIGANTE ITALIANO! Parte 1


Dossier di Joe7 e Antareser70. Ringrazio il forum Retronika (http://retronika.blogspot.it/), il forum Encirobot (www.encirobot.com/index.html) e Alberico Motta, l'autore di Big Robot, per il loro prezioso aiuto. Ringrazio anche Antareser per aver messo a disposizione la sua preziosa serie di Big Robot.

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NOTA: Attenzione, ci sono degli spoiler!

Goldrake aveva appena finito le sue puntate (l’ultima fu trasmessa il 6 Gennaio 1980), e ormai gli italiani erano diventati orfani del loro beniamino. I fumetti italiani robotici usavano gli stessi personaggi delle serie televisive: Goldrake, Mazinga Z, Jeeg Robot, eccetera. Ma nessuno aveva tentato di inventare di sana pianta qualche nuovo personaggio robotico. Qualche tentativo fu fatto, a dire il vero: per esempio, uscirono delle storie a numero unico di Golzinga o Capitan Sherlock, che però, essendo storie uniche o di pochi numeri, non potevano incidere molto sul mercato.

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Però, nel Luglio dell’anno 1980, uscì a sorpresa, inaspettatamente, senza nessun battage pubblicitario, BIG ROBOT della casa editrice Bianconi. Ebbe breve durata (solo 12 numeri); solo molti anni dopo, fu ristampato dalla Kappalab nel 2012. In questo servizio, si farà riferimento alla Edizione Bianconi col termine VB (Versione Bianconi), mentre l’edizione Kappalab sarà indicata con VK (Versione Kappalab).

LA STORIA (finale descritto da Antareser)

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BIG ROBOT si divide i due parti: lo scontro con gli alieni comandati da Orkus e il viaggio nello spazio.

PRIMA PARTE (VB dall’1 al 7)
Siamo in una Terra del futuro, devastata da una guerra atomica. I pochi sopravvissuti vivono tra le rovine, abbrutiti dalle radiazioni e avvolti in mantelli neri. In mezzo a questo disastro, si erge la Base Union, dove vivono alcuni uomini che sono riusciti a salvare le conoscenze scientifiche del tempo, cercando di riportare la Terra com’era prima. A capo della base sta il comandante Horion, aiutato dai suoi assistenti meccanici Luno e Trone. Un giorno, un meteorite cade sulla Terra, e, quando gli uomini vanno ad esaminarlo, con gran sorpresa trovano una bambina che esce dall’oggetto celeste: si fa chiamare Alya. Anche dopo diversi anni, la bimba non mostra nessuna crescita e si rivela capace di poteri mentali sovrumani. Non si sa nulla della sua origine, né della sua identità: però, poco tempo dopo il ritrovamento di Alya, inizia l’attacco di misteriosi alieni dallo spazio. Sono comandati da Orkus, un essere di un’altra dimensione, composto solo da tenebre e che odia la vita, di cui Alya ne è la misteriosa fonte. Infatti, è l’annientamento di Alya l’obiettivo dell’attacco degli alieni e non la conquista della Terra. Gli alieni lanciano i loro attacchi da una base spaziale sferica che si nasconde dietro la Luna: a capo della base c’è il braccio destro di Orkus, l’impassibile Fuher, col volto nascosto dietro una maschera di ferro. Come consigliere scientifico ha il deforme Nanus, dall’intelligenza e acutezza assai elevate. Inoltre, la spietatezza di Orkus è tale che, ad ogni fallimento di Fuher, il comandante viene punito con una mutilazione del suo corpo. Ma i terrestri non restano impreparati: oltre ad avere la Base Union come difesa, il comandante Horion, aiutato da Luno e Trone, costruisce Big Robot, un gigantesco robot antropomorfo dalle molte armi che riesce a fronteggiare l’attacco degli alieni. E’ guidato da Antares, un ragazzo giovane ed entusiasta. La difesa di Alya non ha solo lo scopo della protezione della vita di una bambina: Alya infatti sembra essere l’ultima speranza dell’umanità. Altri personaggi della serie sono: Syrus, l’addetto ai comandi della base; Mik e Roy, due piloti terrestri degli aviogetti da combattimento che aiutano Big Robot; Myzar, il micio di Alya; Tomy, un ragazzo terrestre che fa amicizia con Alya; Dayna, la ragazza della base. Tra i malvagi, è da ricordare Asteria, bellissima e glaciale combattente (non mostra nessun sentimento né verso i terrestri, né verso Antares). Gli scontri tra Orkus e Big Robot si susseguono fino allo scontro finale, in cui il Big Robot distrugge la base aliena insieme a Fuher e Nanus. Orkus, dopo un ultimo tentativo di distruggere Alya, scompare per sempre, e anche Alya non compare più nella storia, lasciando un forte interrogativo nella serie.

SECONDA PARTE (VB dal 7 al 12)
Successivamente, viene introdotta l'astronave "Sunbeam" capace di trasportare il Big Robot al suo interno e, da lì in poi, c'è un alternarsi di avventure "terrestri" e di avventure "spaziali". Sul numero 12, che è l’ultimo, si trova una storia spaziale a bordo della Sunbeam, intitolata 'Il vendicatore di Ay-Al' e, dopo, l’ultima storia di Big Robot, che si svolge sulla Terra, intitolata 'La specie negativa', ma non c'è nulla che lasci intendere che questo sia il finale della serie. Le avventure del Big avrebbero potuto continuare tranquillamente. Tuttavia, sempre su questo numero 12, dopo la succitata ultima storia, compare un'altra serie robotica dai toni più leggeri rispetto a quelli del Big e narrante le vicende del robot Tecnus e del suo pilota ragazzo Solar. Quindi il finale è apertissimo.


I PERSONAGGI

ANTARES

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Il giovane pilota del Big Robot. Fisicamente, ha i capelli lunghi come Actarus di Goldrake, ma non ha nulla della malinconia del personaggio. Un’altra somiglianza con Actarus è nella sua tuta da combattimento, che somiglia a quella del protagonista di Atlas Ufo Robot. Se il nome “Actarus” fu preso dalla stella “Arcturo”, Antares prende il nome dalla stella omonima.
Il suo carattere è a volte ironico e sicuro di sé, come Hiroshi di Jeeg Robot, con cui ha in comune anche la moto e i vestiti, col caratteristico bavero rialzato. Coraggioso e onesto, di animo semplice e schietto, Antares è il protagonista, anche se di fatto sembra una comparsa: la sua apparizione spesso riguarda solo la guida del Big Robot e le scene di combattimento. Non si sa nulla su di lui e spesso la storia è gestita dai personaggi comprimari, come il robot Luno, che a volte assume anche il ruolo di protagonista.

COMANDANTE HORION

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Il comandante della Base Union. Con barba e baffi ispidi e capelli con una incipiente calvizie, porta una giacca aperta addosso. Fisicamente, somiglia al Dottor Galax di Danguard. Permaloso e dall’aria trasandata, dirige le operazioni della Base Union: ma il cervello effettivo della base è il robot Luno, anche se ufficialmente non ha ruoli di comando. Il nome “Horion” deriva anch’esso da un termine astrale: la costellazione di Orione

LUNO

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Il robot della Base Union, anche se questa è una definizione assai riduttiva. Dotato di grande intelligenza ed intuizione, Luno è stato il progettista e il creatore della Base Union. Inoltre, le sue analisi sugli alieni si rivelano sempre preziose per la risoluzione dei conflitti. In sostanza, è la vera mente coordinatrice dei personaggi “buoni”. Spesso assume persino atteggiamenti umani, come la permalosità, la curiosità, la tristezza, la gentilezza, persino l’attrazione per l’altro sesso (come col personaggio di Asteria). Il suo nome richiama la Luna, mentre il suo aspetto fisico richiama il robot Trebio (o C3PO) di Guerre Stellari.

TRONE

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Gigantesco e goffo robot della base, aiuta Luno nelle azioni di fatica. Se Trone è il braccio, Luno è la mente. Non è molto sveglio, ma ha una grande sensibilità.

ALYA

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Alya è una bambina misteriosa venuta dallo spazio dentro un meteorite. E’ una creatura immortale con poteri paranormali e capacità misteriose che sono oltre l’umano. Più avanti, si scopre che è l’essenza della vita, il suo impulso creativo. Amica degli uomini di Base Union, sta con loro comportandosi come una bambina normale. Rappresenta una forza misteriosa, positiva, del cosmo, che Orkus vuole distruggere. Nella versione della Kappalab, Orkus dice che Alya è arrivata tra gli uomini per portarli tra le stelle.
Ha capelli lunghi e biondi, grandi occhi azzurri e sta spesso col ragazzo della base, Tomy. Inoltre, è affezionata al gatto Myzar.
Anche se ha grandi poteri e rappresenta una “positività”, Alya ha anche dei lati ambigui: per esempio, può manipolare le menti per i suoi fini. Nel primo episodio, condiziona Antares, che dovrebbe salire sul Big Robot per combattere, perché invece cerchi il suo gatto Myzar. Conserva quindi dentro di sé una certa forma di egoismo infantile.
Una curiosità: nella versione più recente della Kappalab, Alya è muta, mentre nella prima versione della Bianconi parlava.
Il suo nome ha molti significati. Per esempio, richiama la stella Alya (in genere, diversi nomi di Big Robot sono presi dalle stelle: Myzar, Antares…). Ma ci sono altri significati: in arabo, “Alya” significa “cielo” o “divinità”, mentre, in ebraico, significa “ascendere”. Non solo: “Alya” è anche il diminutivo di “Alessandra”, che in greco significa “colei che difende”. Oppure, è anche il diminutivo di “Alina” “luce”, in greco. Insomma, tutti nomi che ben si adattano al personaggio.

TOMY

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Il bambino della base (quasi la “mascotte”), amico di Alya e comune umano. Non ha molto spazio nella storia.

SYRUS, MIK, ROY

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Syrus è deputato al controllo degli apparecchi di Base Union e all’avvistamento di eventuali attacchi degli alieni. Il suo comportamento fuori dalle righe – esclamazioni improvvise, battute umoristiche di bassa qualità – fanno sempre venire i nervi al comandante Horion.

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Mik e Roy guidano gli aerei di difesa della Base Union, ma generalmente sono inefficaci contro l’attacco degli alieni. Non si sa altro di loro, se non che parlano come i protagonisti dei telefilm avventurosi americani, con frasi e battute ironiche standard.

MYZAR

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Il gatto di Alya. Compare poco nella serie.

DAYNA HEVIN

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La ragazza della base, forse la ragazza di Antares.
In ogni caso, nella prima serie del Big Robot, compare poco. Nella seconda serie, si scopre che è la figlia di William Hevin, un astronauta della N.A.S.A. disperso su Marte (ep. 18).

BIG ROBOT

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Il robot gigante della Base Union. Il suo processo di assemblaggio richiama molto Jeeg Robot, al quale assomiglia anche nel nome: ma l’autore dice che la somiglianza è casuale, perché non aveva seguito la serie. In ogni caso, nel processo di assemblaggio, Antares, una volta indossata la tuta, corre al “Big Control”, che è la testa – astronave del Big Robot che si trova alla Base Union. Il Big Control parte dalla base, dirigendosi verso un’area tra le montagne, detta “Ring Center” (termine usato nella VK), dove l’astronave-testa emette degli impulsi radio su frequenze determinate che richiamano i componenti (qui detti “frazioni”) del Big Robot.

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I componenti escono dall’area meccanica posta tra le montagne e si assemblano tra di loro e col Big Control, formando il Big Robot. Nell’episodio 4 (VB) dicono che il Big Robot pesa 80.000 tonnellate d’acciaio: un peso veramente incredibile, visto che Goldrake pesa ufficialmente 280 tonnellate e Mazinga Z solo 20! Nella VK, pesa invece qualche “migliaio di tonnellate”, comunque sempre un peso di tutto rispetto. La struttura del robot è semplice, quasi mazinghiana, senza però alcuna “V” pettorale (ad eccezione di un paio di cerchi sul petto). Il suo volto è privo di bocca, perché quella zona è coperta da una sorta di maschera. Ha un paio di ali simili a corna sul capo, che gli danno un’aria simile a quella di Devilman.
Le sue armi sono varie. Oltre ad una notevole forza fisica, ha: (nota: tra parentesi, c’è il nome dell’arma nella VK)

- Pugno d’acciaio (Pugno d’acciaio): praticamente, il “pugno a razzo” di Mazinga Z.

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- Missili spaziali (Missili perforanti): missili che partono dalle “corna” del Big Robot.

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- Rete Nyflon (Rete Nyplon): filo metallico col quale cattura i nemici.

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- Folgore galattica (Folgori fotoniche): raggi elettrici che partono dai due cerchi sul petto del robot

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- Massima propulsione: il Big Robot si lancia come un missile contro l’avversario, distruggendolo. Nella versione kappalab, questa mossa non ha un nome.

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- Energia totale (Raggi fotonici alla massima potenza): dei raggi di energia fotonica che partono dagli occhi del Big Robot. E’ l’arma più potente del robot (almeno, nella VB. Nella VK questo non è specificato).

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L’IMPERATORE ORKUS

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E’ il capo supremo degli alieni Hydra. Non ha un corpo, e parla col suo sottoposto Fuher attraverso uno schermo su cui compare un volto, modulato sulle sue vibrazioni negative (secondo la VK). Compare per la prima volta nell’episodio 4, “Lo scudo invincibile”. Nella prima versione del fumetto (Ed. Bianconi, episodio 5: “Il mistero di Orkus”), afferma di essere “tenebre”, o meglio, l’essenza della negatività: l’angoscia, la morte, il nulla. Un “concetto negativo” vivente. Infatti, afferma di essere “l’elemento negativo dell’universo”, e lo vuole dominare: ma, essendo appunto negativo, lo vuole dominare attraverso la distruzione totale dell’universo. Inoltre, parla degli alieni Hydra come se fossero “esterni” a lui: in sostanza, Orkus non è un alieno Hydra come Fuher e gli altri: si serve di loro per raggiungere il suo scopo. Questo spiega anche la sottomissione totale di Fuher alle torture che Orkus gli infligge. Gli alieni, in sostanza, sono schiavi di Orkus. Il suo scopo è distruggere Alya, che vede come una minaccia alla sua esistenza nell’universo: per fare questo, vuole distruggere la Terra, cosa che provocherà l’annientamento della forma corporale di Alya e questo la renderà incapace di opporsi ad Orkus. Nella VK, Orkus dice solo di essere “tenebre”, e parla di dominio universale, attraverso la distruzione di Alya, ma non fa cenno alla distruzione dell’universo.
Orkus appare come l’equivalente del diavolo, essendo, come lui, solo una “forma spirituale” e odiando il corpo e la carne, in sostanza la creazione, di cui parla con disprezzo. L’odio di Orkus per la “carne” si mostra anche attraverso le continue mutilazioni alle quali sottopone il comandante Fuher come punizione per i suoi fallimenti, e si nota in questo un suo certo compiacimento. Questo “disprezzo” lo si può notare anche nella deformazione del corpo di Nanus, lo scienziato degli Hydra. Il nome di Orkus richiama l’”orco” delle fiabe, che è un mostro divoratore di bambini: infatti, Orkus vuole “divorare” Alya, una bambina, e, in un certo senso, “divora” anche Fuher.

FUHER

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E’ il comandante in capo degli alieni Hydra, anche se, curiosamente, non è mai chiamato “Comandante” o “Capitano”: Orkus lo chiama solo Fuher e i suoi sottoposti lo chiamano solo “Eccellenza” Ha il volto coperto da una maschera di ferro e il suo corpo è coperto da una tonaca-mantello che lo avvolge tutto, nascondendo così le terribili mutilazioni alle quali Orkus lo sottopone a causa dei suoi fallimenti contro Big Robot. Fisicamente, ricorda Darth Vader di Guerre Stellari e il Dottor Destino della Marvel (soprattutto nella maschera). Carismatico e imperativo, è sottomesso totalmente ad Orkus. Ha una sua certa forma di lealtà e rispetto del nemico: quando Antares è suo prigioniero, gli permette di esaudire il suo ultimo desiderio. Il suo nome ovviamente ricorda quello di Adolf Hitler, chiamato “Fuhrer” (“capo”, o “guida”) dai suoi. A differenza di “Fuhrer”, il nome di “Fuher” manca di una erre.

NANUS

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Deforme ed intelligente scienziato al servizio di Fuher, spesso è la mente principale degli attacchi a Base Union. Ha una curiosa somiglianza col Gollum del Signore degli Anelli.

ASTERIA

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Donna degli Hydra dall’aspetto seducente, è in realtà un androide privo di sentimenti. Tanto bella quanto crudele, Asteria fa solo due apparizioni (episodio 5 “Il mistero di Orkus” ed episodio 7, “Il cratere della morte”) prima di scomparire definitivamente dalla storia, uccisa da Luno. Riesce a catturare ed ingannare Antares per due volte: anche se il ragazzo prova attrazione e rispetto per Asteria, tale sentimento non è ricambiato.
Abile mentitrice e manipolatrice di persone, forse Asteria avrebbe meritato uno spazio maggiore. Il suo nome richiama il termine latino per definire le stelle, “aster”. Ricorda un po’ Naida di Atlas Ufo Robot, anche se ha i capelli neri, mentre Naida li aveva verdi.

ALIENI HYDRA E ROBOT NEMICI

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Gli alieni Hydra compaiono poco: in genere hanno l’aspetto di uomini dalla testa a forma di teschio con una divisa che ricorda uno scheletro. In altri casi, sono piloti di robot da combattimento, e hanno fattezze varie.

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I robot nemici hanno fattezze varie: sono guidati da piloti e possono parlare esprimendo i pensieri dei loro guidatori. Altre volte, sono mostri creati da Nanus, dotati di coscienza e intelligenza: anche loro possono parlare.

I LUOGHI

BASE UNION

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E’ l’avamposto della nuova civiltà terrestre dopo il conflitto nucleare. Guidato dal comandante Horion, è la sede da dove partono il Big Control (la “testa” di Big Robot) e gli areogetti da combattimento di Mik e Roy. Tutti i personaggi principali terrestri vivono lì, compresa Alya, che sembra vivere in una casa accanto alla Base Union insieme a Tomy, Dayna e Myzar.

BASE NERA (BASE LUNARE DEGLI ALIENI HYDRA)

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Simile alla “Morte Nera” di Guerre Stellari, è una gigantesca costruzione satellitare a forma di sfera che si nasconde dietro la faccia nascosta della Luna. La comanda Fuher e da lì partono gli attacchi alla Base Union.

CITTA’ DISTRUTTE

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Non si sa esattamente dove siano ambientate le storie: ogni città è stata distrutta, formando scenari da “dopobomba”. Ci vivono i pochi sopravvissuti alla guerra atomica, spesso sfigurati e coperti da cappucci neri come i monatti dei “Promessi Sposi”. Inoltre, laggiù vivono anche grossi topi che aggrediscono in gruppo l’uomo.


Il seguito ci sarà Lunedì prossimo 24 Giugno, a cadenza settimanale. Ecco il programma generale del lavoro:

Lunedì 24 Giugno:
La nascita di Big Robot: l'edizione Bianconi e l'edizione Kappalab
Biografia di Alberico Motta
Riassunto degli episodi da 1 a 10, con immagini

Lunedì 1° Luglio:
Riassunto degli episodi da 11 a 20, con immagini

Lunedì 8 Luglio:
Riassunto degli episodi da 21 a 30, con immagini

Lunedì 15 Luglio:
Riassunto degli episodi da 31 a 37 (ultimo) + extra di un altro personaggio allegato all'ultimo numero di Big Robot della Bianconi

Lunedì 22 Luglio:
Intervista di Joe7 e Antareser all'autore di Big Robot, Alberico Motta


Potete mandare commenti, consigli, complimenti, adulazioni sperticate, torte in faccia e pedate varie al seguente indirizzo: #entry536790409

Potete scaricare la versione PDF della prima parte del dossier cliccando qui: https://hotfile.com/dl/229184389/1a8fff3/BRDp_1.rar.html

Edited by joe 7 - 1/7/2013, 11:16
 
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BIG ROBOT - IL PRIMO ROBOT GIGANTE ITALIANO! Parte 2

LA NASCITA DI BIG ROBOT: L’ EDIZIONE BIANCONI

Le Edizioni Bianconi, fondate da Renato Bianconi, furono la casa editrice più famosa in Italia nel campo dei fumetti umoristici per ragazzi. Pubblicarono le storie di Braccio di Ferro, Geppo, Soldino, Nonna Abelarda, Provolino, eccetera. Ebbero un enorme successo di pubblico e di vendite fino ai primi anni ’80, in cui, a causa del boom dei cartoni giapponesi, le vendite purtroppo iniziarono a calare.
Big Robot fu un tentativo per agganciarsi alla nuova generazione dei fumetti giapponesi e dei robot giganti. L’intera realizzazione del personaggio e del suo mondo fu sulle spalle di Alberico Motta, che ne fu non solo l’ideatore, ma anche lo sceneggiatore, l’inventore dei personaggi, il disegnatore, il matitista, l’inchiostratore…quello che si direbbe oggi un “autore completo”. La fantascienza aveva sempre interessato Motta: gli albi tascabili di Urania, per esempio, li leggeva con passione. E quello era il tempo dei robot giganti: Big Robot doveva essere bello e aitante come un guerriero, doveva ispirare simpatia e fiducia perché in lui riponeva lo spirito della rinascita di un’umanità devastata dai propri errori. La linea del robot è semplice, stile Mazinga, ma molto efficace e carismatica. Inoltre, visto che un robot così gigantesco avrebbe avuto bisogno di impianti e strutture altrettanto gigantesche solo per la sua manutenzione, Motta scelse la via più accettabile dell’assemblaggio dei componenti: un’idea simile a quella di Jeeg, ma che Motta dice di non aver mai preso per spunto, visto che a quei tempi Jeeg non lo seguiva. Per velocizzare la produzione, Motta usò la fotocopiatrice per replicare le scene più frequenti: una tecnica usata anche dai cartoni giapponesi. Fu un lavoro molto faticoso, perché effettuato praticamente di notte: di giorno, Motta lavorava su Tom e Jerry e simili e poteva occuparsi di Big Robot solo nei suoi ritagli di tempo.
Big Robot fu inserito nella “Collana Abelarda”, dal nome della famosa vecchietta, un personaggio emblematico della Bianconi: ma durò solo 12 numeri. Non solo: Big Robot non ebbe nemmeno una periodicità mensile costante, perché, dopo il numero 8 di Febbraio 1981, si dovettero aspettare ben quattro mesi (Giugno 1981) perché uscisse il numero 9. Ogni numero di “Big Robot” aveva in media 4-3 episodi. Complessivamente, gli episodi in tutto furono 37. Ecco l’elenco.

BIG ROBOT n. 1 – Luglio 1980 - Episodi 1,2,3,4

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BIG ROBOT n. 2 – Agosto 1980 - Episodi 5, 6, 7

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BIG ROBOT n. 3 – Settembre 1980 - Episodi 8, 9, 10

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BIG ROBOT n. 4 – Ottobre 1980 - Episodi 11, 12, 13

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BIG ROBOT n. 5 – Novembre 1980 - Episodi 14, 15, 16

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BIG ROBOT n. 6 – Dicembre 1980 - Episodi 17, 18, 19

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BIG ROBOT n. 7 – Gennaio 1981 - Episodi 20, 21, 22

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BIG ROBOT n. 8 – Febbraio 1981 - Episodi 23, 24, 25

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BIG ROBOT n. 9 – Giugno 1981 - Episodi 26, 27, 28, 29

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BIG ROBOT n. 10 – Luglio 1981 - Episodi 30, 31, 32

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BIG ROBOT n. 11 – Agosto 1981 - Episodi 33, 34, 35

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BIG ROBOT n. 12 – Settembre 1981 - Episodi 36, 37

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BIG ROBOT DELLA KAPPALAB

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Volume: Alberico Motta: BIG ROBOT - La minaccia di Orkus
Edizione: KappaLab Edizioni
In questo volume, stampato nel Novembre 2012 (32 anni dopo la prima – e unica - edizione di Big Robot) sono state raccolte 9 storie di Big Robot rimaneggiate, insieme ai commenti dell’autore. Le storie riproposte sono:

1) Robot di Fuoco (pubblicato su Big Robot n. 1)
2) Rapporto su Alya (pubblicato su Big Robot n. 1)
3) Ritorno alla Terra (pubblicato su Big Robot n. 1)
4) Lo scudo invincibile (pubblicato su Big Robot n. 1)
5) Il Mistero di Orkus (pubblicato su Big Robot n. 2)
6) Il cratere della morte (pubblicato su Big Robot n. 2:era il settimo episodio, qui è diventato il sesto)
7) Gli occhi della Terra (pubblicato su Big Robot n. 2: era il sesto episodio, qui è diventato il settimo)
8) Mostro galattico (pubblicato su Big Robot n. 5. Era il 15° episodio, qui è diventato l’ottavo)
9) Quarta dimensione (pubblicato su Big Robot n. 3. Era l’ottavo episodio, qui è diventato il nono)

L’edizione originale di Big Robot proponeva due vignette per pagina: siccome il formato di questa stampa era diverso, Motta ha modificato i disegni per un migliore adattamento. Inoltre, ha modificato anche i testi, per approfondire i concetti espressi con Big Robot.


L’AUTORE: ALBERICO MOTTA

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Nato a Monza (Milano) nel 1937, realizzò nel 1956, presso la casa Editrice Dardo, storie a fumetti di Chicchirichì; inoltre, crea i personaggi di Paquito e Lala e Stanlio e Ollio. Tra il 1957 e il 1961 disegna storie di Cucciolo e di Tiramolla per le Edizioni Alpe, dove conosce Giorgio Rebuffi e Umberto Manfrin. Dopo il servizio militare, entra a far parte della squadra di Renato Bianconi, collaborando per la sua casa editrice fino al 1980. Tra il 1962 e il 1964 crea personaggi come Napoleone Sprint, Ursus, Alì Salam, Nerone, i due topini Gigi e Carletto, i due carcerati Nando e Romoletto e Pierino. Tra il 1965 e il 1975 scrive sceneggiature per le matite di Pier Luigi Sangalli, Sandro Dossi, Nicola Del Principe e Tiberio Colantuoni. La sua produzione per Renato Bianconi comprende personaggi come Geppo, Soldino, Trottolino, Provolino, Pinocchio, Braccio di Ferro, il Fantasma Eugenio e Felix. Svolge il ruolo di coordinatore editoriale e promuove, in collaborazione con i disegnatori, importanti nuove testate come Geppo, Pinocchio, Provolino e Chico, che rimarranno in edicola fino agli inizi degli anni Novanta. Tra il 1976 e il 1980 scrive e disegna anche storie a fumetti di Nonna Abelarda, Tom e Jerry, Felix, Chico, Pinocchio e Big Robot, personaggio di sua creazione. Collabora anche con l'estero, disegnando storie di Fix & Foxy. Tra il 1980 e il 1982 con la grande esperienza acquisita varca la soglia del mondo Disney, iniziando una lunga collaborazione che lo porta a realizzare storie a fumetti di Topolino e Paperino.
Tra il 1982 e il 1990 lavora per la Epierre, curando pubblicazioni editoriali e campagne home video; nel 1991 realizza, con il figli Valeria e Dario, la prima storia a fumetti digitale per la Disney.
Tra il 1992 e il 1999 svolge attività di art director in un'agenzia pubblicitaria affinando la tecnica della grafica digitale, e dal 2000 opera nel campo della comunicazione e dell'immagine digitale per importanti aziende. Vive e lavora a Villasanta (Monza).


Vista la gran quantità di materiale, lo posterò un pò per volta ogni giorno. Domani posterò i riassunti dei primi due episodi, dopodomani idem, e così via.

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DESCRIZIONE DEGLI EPISODI

NOTA DI JOE7: Siccome io ho solo la versione Bianconi del primo numero di Big Robot, descriverò gli episodi 1, 2, 3 e 4 come si leggono in quella versione, facendo poi un confronto con la versione Kappalab. Per gli altri episodi (5, 6, 7, 8 e 15) descriverò solo la versione Kappalab, visto che non ho la versione Bianconi e non posso quindi fare confronti. Tutti gli altri episodi sono stati descritti da Antareser70. Ho aggiunto alle mie descrizioni alcuni brevi commenti ad ogni storia.

EPISODIO 1: ROBOT DI FUOCO (articolo di Joe7)

VERSIONE BIANCONI (VB), volume 1
Alla Base Union, il comandante Horion e Luno giocano a scacchi e il comandante perde di nuovo.

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Seccato, osserva sorpreso l’improvvisa apparizione dell’allarme rosso sui pannelli di controllo. Syrus, l’operatore della base, osserva sullo schermo l’immagine di un teschio e visioni allucinanti mandati dagli alieni per sconvolgere le menti dei terrestri.

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Il comandante Horion dice a Syrus di chiudere gli occhi, mentre esamina l’origine delle immagini: un globo metallico che si avvicina sulla Terra. Manda all’attacco due aerei da combattimento guidati da Mik e Roy, mentre ordina a Syrus di contattare Antares. Ma non c’è contatto. Intanto, Mik e Roy attaccano la sfera, ma non ottengono nulla, anzi vengono ricacciati indietro dai raggi che la struttura metallica gli manda contro. Antares resta irreperibile: infatti, è all’esterno della base, suggestionato dall’effetto ipnotico di Alya, che vuole che lui trovi Myzar, il suo gattino, che la bambina ha perduto.

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Intanto, in un rifugio antiatomico, Tomy, il bambino, e Dayna, la ragazza della base, osservano la battaglia aerea di Mik e Roy. Ad un certo punto, si accorgono che manca Alya e Tomy corre fuori a cercarla. Ad un certo punto, Tomy trova il gatto Myzar e lo porta con sé. Nel frattempo, alla base Union, non sanno cosa fare: Antares non si trova e, come se le cose non fossero già abbastanza gravi, compare un gigantesco mostro meccanico, simile ad una talpa.

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Tomy, intanto, trova Alya e le porta il gatto: la bambina abbraccia il micio, soddisfatta. Antares ora è libero dal condizionamento di Alya e sente il messaggio di chiamata.

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Corre subito con la sua moto alla base e, cambiatisi i vestiti, va al Big Control, la testa di Big Robot, che parte subito dalla base.

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La talpa scava nel terreno, provocando dei terremoti che scuotono la base. Luno indaga sui computer per analizzare il mostro. Intanto, il Big Control raggiunge un’area meccanica tra i monti, emettendo onde radio con le quali chiama i componenti del Big Robot: il robot, una volta assemblato, è completo.

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Il Big Robot frena l’azione del mostro-talpa afferrandolo con le mani. L’avversario reagisce, e il Big Robot lancia il pugno d’acciaio: ma il comandante Horion lo avverte di fermarsi. Infatti, le analisi di Luno hanno rivelato che il mostro contiene una bomba sismica che può distruggere tutta la base. Antares fa deviare il pugno, che ritorna nel suo alloggiamento.

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Se il mostro torna sottoterra, sarà la fine per la base: il Big Robot cerca di fermarlo con la rete di Nyflon, che però viene respinta da una barriera magnetica emessa dalla sfera metallica comparsa all’inizio della storia.

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La barriera blocca anche il Big Robot: però Antares fa staccare la testa, che emette dagli occhi dei raggi di energia fotonica che distruggono l’ufo.

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Il mostro-talpa ora è immobile e inerte: Luno manda il robot Trone a disinnescare la bomba dentro il gigante di metallo. Antares torna alla base Union a bordo del Big Control, salutato da Alya e Tomy.

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DIFFERENZE CON LA VERSIONE KAPPALAB (VK)
Il “rifugio antiatomico” dove si trovano Tomy e Dayna nella VK è detto che fa parte della “casa di Antares”: quindi, il ragazzo vive lì con Alya e gli altri due. La struttura metallica tra i monti che contiene i componenti del Big Robot è chiamata nella VK “Ring Center”. Inoltre, Antares nella VK dice di “aprire l’uscita 2” quando esce col Big Control: significa che ci sono diverse uscite nella base. Il comandante Horion nella VK fa delle esclamazioni più colorite (tipo: “Per tutti i satanassi di Plutone!”). Alcune vignette della VK sono state fatte ex novo. Il Big Control nella VK è detto essere dotato di comandi anche manuali, e può agire autonomamente se il resto del robot è bloccato. Alya nella VK è muta, mentre nella VB parlava.


COMMENTI
In questo primo episodio gli alieni sono assenti: compare solo il loro attacco, ma non si sa chi sono né perché attaccano. La sensazione è quella di entrare in un cinema a film già iniziato. Gli unici protagonisti qui sono quelli terrestri, che affrontano attacchi ignoti e mortali da sconosciuti alieni. L’ambiente del dopobomba qui non c’è: la scena è tutta incentrata sulla Base Union e dintorni. I primi protagonisti che compaiono sono Luno e il Comandante Horion, che giocano inaspettatamente a scacchi: a prima vista, non sembrano preoccupati per assalti alieni. Ma non solo: Antares compare qui per la prima volta, e non compare da protagonista, ma da persona “sottomessa” ad Alya. Sono presentazioni “strane” dei personaggi, che parzialmente spiazzano il lettore e gli danno la sensazione che non gli si sia spiegato tutto. Inoltre, nello scontro col mostro, non è il mostro ad esplodere, ma la sfera che lo controlla: dopo, Trone va a disinnescare la bomba dentro il mostro, ma la scena non si vede. Quindi, manca anche l’effetto definitivo delle storie robotiche: l’esplosione, o almeno la sottomissione, del mostro nemico. Big Robot, in sostanza, in questo primo episodio è presentato in modo sia semplice che ambiguo.



EPISODIO 2: RAPPORTO SU ALYA (articolo di Joe7)

VERSIONE BIANCONI (VB) , volume 1
Antares è chiamato a Base Union, dove il robot Luno gli parla di un lavoro che lo ha fatto impegnare parecchio: Antares lo canzona, ricevendo un rimprovero dal comandante Horion, che gli dice che Luno è sensibile alle ironie. Il robot fa vedere agli altri un video di qualche anno fa, in cui si osserva una meteorite che cade sulla Terra. Gli esperti di un non ben definito “Centro spaziale” furono mandati ad esaminarla, e trovarono al suo interno una bambina che ne usciva fuori: era Alya.

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Mostrava l’età di 5-6 anni, ma da allora non è più cresciuta: è rimasta ferma a quell’età. “La costituzione organica di Alya”, dice Luno, “è al di fuori della comprensione dei terrestri: forse, la bambina è addirittura immortale.

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Inoltre”, continua il robot, “ha dei poteri extrasensoriali, coi quali può entrare nella psiche umana. Può far impazzire una persona, se lo vuole.” Antares è d’accordo con le osservazioni di Luno: lui stesso ricorda di avere subito delle “influenze” dalla bambina. Ma non è tutto: Luno sostiene che Alya è senza dubbio la causa primaria della guerra contro gli alieni. Infatti, forse Alya appartiene ad una razza di extraterrestri tecnologicamente più avanzati: Luno propende per l’ipotesi che Alya sia una del popolo degli stessi alieni che attaccano la Terra. “In ogni caso”, sottolinea Luno, “il primo attacco alieno avvenne poco dopo la comparsa di Alya. Fu per questo che fu costruita Base Union.”

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“Però la Base Union non bastava per fronteggiare l’attacco degli alieni: fu per questo che fu costruito Big Robot” aggiunge Luno. Il Big Robot è sempre riuscito a sopraffare i vari robot alieni.

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“In lui”, dice il Comandante Horion, “combatte lo spirito dell’umanità, che vuole sopravvivere”. Ma i misteri non sono tutti risolti: infatti, Luno dice che gli alieni non vogliono la bambina viva, ma la vogliono morta. “Perché?” chiede Antares. Ma per ora non c’è risposta: nessuno lo sa. Luno si allontana: ha finito il rapporto delle sue analisi. Il Comandante Horion lo osserva allontanarsi, dicendo che ora sono i robot che li possono aiutare a rialzarsi dal disastro atomico, e da un futuro disastro provocato dagli alieni: Luno, Trone e Big Robot. Trone incontra Luno, dicendogli di aver trovato dei campioni alieni da analizzare. Luno si prepara per nuovi test da fare in laboratorio su questo nuovo materiale, utili per conoscere meglio gli alieni.

DIFFERENZE CON LA VERSIONE KAPPALAB (VK)
Anche qui (VK) ci sono vignette fatte ex-novo per rendere più fluida la narrazione. Nella VB, Alya è detta “giunta da noi da un mondo sconosciuto dello spazio”, mentre nella VK è indicata come “giunta da noi da una parte sconosciuta del creato”. Cioè, nella VK non è indicata come un abitante di un altro pianeta, ma come un essere che viene da zone sconosciute. Un’entità, più che una persona. Luno nella VK dice che Alya potrebbe appartenere ad una razza extraterrestre di densità superiore, mentre nella VB parla di alieni “tecnologicamente più avanzati”.

COMMENTI
Questo è un episodio di spiegazione: l’autore infatti vuole chiarire il contesto in cui vivono i personaggi, che il lettore ha incontrato subitaneamente nell’episodio precedente. Per ora, l’identità degli alieni resta sconosciuta: tutta la storia è incentrata su Alya e su parte del passato di Base Union. E’ chiaro che Big Robot è, praticamente, il difensore di Alya, non solo dell’umanità. E’ curioso poi notare che i terrestri, per quanto arretrati, siano riusciti a costruire un robot più potente di quello degli alieni: questo mistero non è stato chiarito. Per ora, si può dire che Alya non è umana, anche se ne ha l’aspetto, ma non si può sapere altro del suo scopo o da dove sia venuta. Inoltre, nella storia si mostra una fiducia molto forte nei robot, più che nelle persone, secondo le parole del comandante Horion. Qui si richiama una costante dei racconti robotici di Asimov, dove il robot è considerato superiore anche moralmente all’uomo: ma questo fatto mostra una contraddizione di fondo. Infatti, se gli umani sono imperfetti, di conseguenza non dovrebbero essere capaci di fare cose “perfette” come i robot senzienti dei racconti.


Vista la gran quantità di materiale, lo posterò un pò per volta ogni giorno. Domani non posso, ma dopodomani posto un altro pezzo.

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EPISODIO 3: RITORNO ALLA TERRA (articolo di Joe7)

VERSIONE BIANCONI (VB) , volume 1
Luno racconta ad Alya e Tomy il passato suo e di Trone.

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I due robot furono costruiti “nel più grande laboratorio scientifico della Terra” per essere mandati sulla Luna e costruire una base spaziale per gli uomini che verranno.

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Dopo aver costruito la base, però, per anni le comunicazioni tra la Terra e la Luna furono misteriosamente interrotti e i due robot rimasero soli sulla Luna per molto tempo.

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Luno, ad un certo punto, disse a Trone che dovevano ritornare sulla Terra e il grosso collega svenne: questo non era programmato nei suoi circuiti. Luno, però, essendo dotato di un cervello elettronico più sviluppato, elaborò tutti i dati necessari dal computer di bordo della base lunare, riuscendo a programmare un possibile piano di ritorno.

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Con l’aiuto di Trone, la base fu trasformata in un’astronave.

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Gli sforzi mentali di Luno per progettare una simile trasformazione furono spesso così estremi che andò in tilt diverse volte: in quei casi, Trone interveniva rimettendo a posto i circuiti di memoria di Luno. Dopo 25 anni da quando erano arrivati sulla Luna, alla fine i due robot poterono partire dal satellite con la nuova astronave costruita.

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Alla fine, arrivarono sulla Terra in un luogo deserto. Dovettero adattarsi alla gravità terrestre, prima di fare delle esplorazioni:

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alla fine, trovarono una città distrutta, e Luno capì che era successa una guerra atomica che aveva distrutto tutto.

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Il robot vide un uomo incappucciato che camminava tra le rovine, col volto rovinato dalle radiazioni.

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Alcuni grossi topi lo aggredirono, ma un ragazzo, Antares, compare all’improvviso, respingendo i topi con una mazza chiodata.

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L’uomo salvato si allontanò subito, mentre Antares si trovò solo contro decine e decine di topi affamati: ma Trone intervenne e scacciò le bestie.

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Luno e Trone si presentarono ad Antares, che li portò ad una nave arenata su una spiaggia: lì viveva insieme col comandante Horion e Dayna.

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I due robot offrirono il loro aiuto per costruire Base Union. Successivamente, sarebbe arrivata Alya a bordo del meteorite e, in un secondo tempo, gli alieni.

DIFFERENZE CON LA VERSIONE KAPPALAB (VK)
Nella versione Bianconi (VB), Luno dice ad Alya e Tomy che questo “avvenne molto prima che voi nasceste”: questo è un errore, visto che Alya è immortale e dovrebbe esistere da ben prima di Luno. Infatti, nella VK, Luno dice che questa storia avvenne “anni prima della nascita di Tomy”, correggendo la svista. Inoltre, la base lunare nella VK si dice essere costruita per le “nazioni alleate terrestri”: quindi, prima della guerra, c’era una struttura simile all’ONU, con più potere dell’attuale. Tra l’altro, i “manuali visivi” della base lunare della VB sono stati sostituiti coi più attuali “archivi digitali” nella VK. I 25 anni di permanenza dei robot sulla Luna della VB sono stati cambiati in 11 nella VK. Luno nella VB dice che lui e Trone sono stati costruiti in laboratorio senza conoscere l’ambiente terrestre; nella VK dice questo solo in riferimento a Trone. Nella VK, assieme all’osservazione di Luno su Base Union che fu “costruita per una nuova società improntata sulla pace”, Tomy nota che Luno non appare molto convinto di questa cosa.

COMMENTI
In questa storia (la prima incentrata su un personaggio) il protagonista assoluto è Luno, che praticamente scalza l’ipotetico personaggio principale, Antares. Compaiono per la prima volta le città abbandonate, gli abitanti malmessi e i topi carnivori: lo scenario si allarga. C’è spazio anche per una parte del passato degli altri personaggi, anche se compaiono di scorcio verso la fine. E’ una importante storia che spiega il passato della Terra e il contesto in cui è nato il Big Robot. Luno qui è descritto quasi come se fosse un uomo, con le sue sensazioni e sentimenti non dissimili a quelli umani, come pure Trone, i cui sentimenti e sensazioni sono a livello più elementare, ma non meno profondo. Si inizia a conoscere meglio i personaggi.


EPISODIO 4: LO SCUDO INVINCIBILE (articolo di Joe7)

VERSIONE BIANCONI (VB) , volume 1
Nella base degli alieni, dietro la Luna, Fuher fa il punto della situazione: gli attacchi contro Big Robot si sono rivelati tutti un fallimento per le forze di Hydra. Orkus, l’imperatore, lo contatta rimproverandolo, con la prima apparizione della minaccia della mutilazione del corpo di Fuher come punizione, che diventerà il leit-motiv dei loro discorsi.

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Fuher si rivolge a Nanus, il suo scienziato-assistente, che propone lo “Scudo universale”, dotato di massima resistenza (“tra le 554 galassie del sistema Ork”, puntualizza Nanus) ed adatto a difendersi contro gli attacchi del Big Robot.

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Fuher affida lo scudo ad un mostro di serie “Omy-4” guidato dal pilota Aryd.

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Alla Base Union, Syrus, l’operatore, è attaccato ancora da onde psichedeliche sui video: è il preludio di un attacco degli alieni. Il Comandante Horion ordina a Mik e Roy di partire (qui compare Joey, probabilmente il meccanico della base). Antares sale sul Big Control. Appaiono nel cielo gli spaziodischi, accompagnati dal robot nemico: Mik e Roy abbattono gli UFO, mentre il Big Control assembla i componenti, diventando Big Robot. Gli attacchi del Big Robot sono inefficaci contro lo scudo,

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e Antares decide di mandare il robot direttamente contro lo scudo, per travolgere il nemico: ma il mostro ha il sopravvento e schiaccia al suolo il Big Robot.

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Mik e Roy attaccano il mostro alle spalle, distraendolo e permettendo al Big Robot di attaccarlo, distruggendolo.

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Il Comandante Horion ordina a Syrus di mandare i due piloti nel suo ufficio: hanno rischiato troppo, e vuole dare loro una lavata di capo. Fuher osserva il fallimento e si dirige rassegnato alla sala delle mutilazioni.

DIFFERENZE CON LA VERSIONE KAPPALAB (VK)
Nella VK, non si fa cenno alle “forze di Hydra” citate da Fuher nella VB. Nella VK, si dice che Orkus appare sullo schermo grazie alle sue “vibrazioni negative”. Nella VB, Orkus minaccia di mutilazione il corpo di Fuher: nella VK, Orkus dice lo stesso, ma con un aggettivo insultante: “la mutilazione di una parte del tuo miserabile corpo”. E’ un particolare importante che mostra l’odio di Orkus verso la materia concreta. Inoltre, Orkus sottolinea questo parlando di “ulteriori supplizi” nella VK, mostrando una propensione per il sadismo. Le “554 galassie del sistema Ork” citate da Nanus nella VB sono scomparse per un generico “galassia” nella VK. Il pilota nella VB è chiamato Aril, nella VK è chiamato Aryd. Il meccanico Joey nella VB è chiamato Joe nella VK. Il Big Robot è indicato pesare “migliaia di tonnellate” nella VK a differenza delle 80.000 indicate nella VB.
Nella battaglia (VK), il pilota si presenta come Aryd e minaccia l’avversario, chiamandolo per nome, Antares. Nella VB, invece, le minacce dell’avversario sono generiche, chiamando il protagonista “terrestre” o “Big Robot” e il pilota non si presenta. Nanus nella VK nota che lo scudo invincibile è finito nelle mani dei terrestri.

COMMENTI
In questo episodio compaiono per la prima volta gli alieni: Orkus, Fuher, Nanus. Ora tutti i personaggi alla fine sono stati presentati: questa, anzi, è una storia “speculare”, dove il racconto del Big Robot è visto quasi con gli occhi degli alieni stessi. Anche lo scontro è simile a quelli classici dei robot giganti: questa è la prima vera storia “classica” della serie. Compare qui per la prima volta la caratteristica saliente di Big Robot, per la quale sarà ricordata per gli anni a venire: le mutilazioni che Orkus infliggeva a Fuher.

   
Vista la gran quantità di materiale, lo posterò un pò per volta. Dopodomani posto un altro pezzo.

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Edited by joe 7 - 27/6/2013, 21:23
 
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EPISODIO 5: IL MISTERO DI ORKUS (articolo di Joe7)

VERSIONE KAPPALAB (VK) ,edito la prima volta sul BIG ROBOT VB, volume 2
Mentre Antares rientra dal Ring Center, il laboratorio del Big Robot, per tornare da Dayna e dai bimbi, incontra una donna misteriosa, Asteria, che lo cattura con l’ipnosi e lo porta su un ufo che lo porta alla base degli alieni, di fronte a Fuher.

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Il ragazzo viene esaminato mentalmente per scoprire l’accesso al Big Robot, ma i risultati sono inutili: solo Antares può accedere al robot.

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In ogni caso, Antares è prigioniero, e gli viene chiesto il suo ultimo desiderio. Il ragazzo risponde che vorrebbe incontrare Orkus, e viene esaudito.

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Sorpreso, Antares si accorge che Orkus non ha un corpo, ma è solo tenebre indistinte, un non-essere che odia la vita. E, soprattutto, odia Alya, che è il simbolo della vita.

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Antares viene rimandato da Fuher, però il ragazzo riesce a prendere un’arma e a minacciare Fuher, intimandogli di contattare Base Union e avvertirli che gli alieni li stanno attaccando.

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Il contatto viene interrotto, perché Asteria interviene, abbattendo il ragazzo con una frusta.

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Antares sta per essere sottoposto alle torture, quando Alya, dalla Terra, fa teleportare Antares dalla base aliena alla Base Union.

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COMMENTI:
In questo episodio avviene il primo incontro tra gli alieni e i terrestri, rappresentati da Antares. Inoltre, si svela il mistero di Orkus ed appare un altro avversario, Asteria. Alya rivela inoltre i suoi poteri, che si rivelano essere assai grandi: più volte, la misteriosa bambina si rivelerà come il Deus ex-machina che risolve la situazione. Una storia drammatica e intensa, che si sviluppa in modo piuttosto rapido, visto il numero limitato di pagine. Con questo episodio, quasi tutti i punti chiave della serie sono stati rivelati.



EPISODIO 6: GLI OCCHI DELLA TERRA (articolo di Joe7)

VERSIONE KAPPALAB (VK) edito la prima volta sul BIG ROBOT VB, volume 2
Mentre Tomy ed Alya stanno giocando col gatto Myzar a casa di Antares, il bambino nota una strana luce nel cielo.

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Alya chiude subito gli occhi, mentre tutti, anche a Base Union, osservano incuriositi il fenomeno, ignorando che è una trappola degli alieni: infatti, tutti restano accecati e non possono più vedere.

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Solo Alya può vedere, e, insieme a lei, Luno, perché, essendo un robot, i suoi occhi non sono stati influenzati dalla luce.

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Gli alieni lanciano il Mostro Magma per distruggere la base: ma Luno dirige via radio le mosse di Antares sul Big Robot, riuscendo a fronteggiare il mostro.

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Però, durante lo scontro, il centro comandi resta danneggiato, e Luno non può più dirigere Antares. Il ragazzo apre la cabina di pilotaggio, avvertendo la direzione del calore del mostro e identificandone la posizione.

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Lo scontro è molto difficile, ma alla fine il Big Robot risulta ancora vincitore. Visto che la cecità è stata solo temporanea, gli uomini della base riacquistano a poco a poco la vista.

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COMMENTI:
Una classica storia alla “Ufo Robot”, molto drammatica nel descrivere le azioni al buio dei personaggi. Stavolta è Luno, e non Alya, l’aiuto di base del protagonista.



Vista la gran quantità di materiale, lo posterò un pò per volta. Domani posto un altro pezzo.

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EPISODIO 7: IL CRATERE DELLA MORTE (articolo di Joe7)

VERSIONE KAPPALAB (VK) edito la prima volta sul BIG ROBOT VB, volume 2
Gli alieni attaccano Base Union con gli ufo, e Big Robot li respinge, riuscendo ad abbattere la nave ammiraglia.

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Sorpreso, Antares si accorge che è Asteria la comandante dell’astronave abbattuta: ora è prigioniera di Antares.

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Lui la lascia andare, subendo il rimprovero del comandante Horion. Nanus pensa di usare Asteria: infatti, ha capito che lui prova qualcosa per l’aliena.

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Asteria viene mandata sulla Terra, simulando di essere inseguita dagli ufo: il suo disco cade vicino alla base, e viene trovata da Antares.

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Asteria dice di essere fuggita, ed Antares le crede: il comandante invece è dubbioso e ordina a Luno di seguire Antares di nascosto, per scoprire la posizione di Asteria.

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Intanto, il ragazzo torna nella caverna dove aveva nascosto l’aliena: per dimostrare la sua sincerità, Asteria rivela ad Antares l’esistenza di un terminale degli alieni sulla Terra capace di assemblare robot avversari. Il ragazzo parte col Big Robot per distruggere il terminale, mentre Luno resta di guardia, osservando Asteria di nascosto. Il robot si accorge che Asteria ha mentito e che sta contattando Fuher: il Big Robot si sta cacciando in una trappola.

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Luno avverte Base Union appena in tempo per poter avvisare Big Robot, che riesce a scampare per un pelo all’esplosione programmata dagli alieni.

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Il comandante Horion e Syrus si recano da Luno per trovare la ragazza aliena: il robot mostra il corpo di Asteria, distrutto dai raggi laser di Luno stesso. Si nota, dalla ferita, che Asteria era un androide, e che Luno, per questo, sentiva per lei una strana attrazione.

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Nonostante questo, ha dovuto uccidere Asteria, e una lacrima scende dall’occhio metallico di Luno.

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COMMENTI
Con questo episodio, si conclude la breve saga di Asteria, un personaggio che ricorda per certi versi Naida di Goldrake. Per la prima volta compaiono dei sentimenti in un contesto di guerra: ma sono sentimenti non ricambiati. In Big Robot, l’amore non è considerato vitale, al contrario del concetto di conoscenza e sapere: per questo – simbolicamente – Luno, che rappresenta la scienza e il conoscere, abbatte Asteria, che, bene o male, ha mostrato per la prima volta il sentimento dell’amore. E il personaggio di Luno prova dolore per questo: l’unico segno, forse, nella serie, del fatto che la conoscenza di tutto non può dare una vera felicità.



EPISODIO 8: QUARTA DIMENSIONE (articolo di Joe7)

VERSIONE KAPPALAB (VK) edito la prima volta sul BIG ROBOT VB, volume 3
Nanus propone di allontanare il Big Robot dalla Base Union, attraverso una porta d’accesso allo spazio-tempo,uno Stargate, che porterà il loro nemico indietro nel tempo fino a 26.000 anni fa.

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Fuher approva l’idea e manda un essere simile ad una cometa, con un volto mascherato, che attacca Base Union:

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le armi non funzionano contro l’essere e Antares esce col Big Robot, cercando di colpire il nemico, ma senza riuscirci. Inseguendolo, viene risucchiato nello Stargate e piomba nel passato.

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Un uomo primitivo osserva incuriosito il gigantesco robot, restando nascosto: vede Antares che scende dall’abitacolo per capire cosa sia successo e lo stordisce alle spalle.

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L’uomo preistorico pensa di utilizzare l’occasione a suo vantaggio: ovviamente non sa guidare il Big Robot, ma la sua imponenza gli può servire per acquistare prestigio e potere presso la sua tribù. Nasconde lo stordito Antares in una caverna e mostra ai suoi simili il Big Robot, sostenendo di essere un privilegiato dagli dei per avere avuto questo essere di metallo.

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Il successo è enorme, ma l’uomo primitivo pensa ad Antares: potrebbe ostacolare i suoi piani e la soluzione migliore è ucciderlo. Nel frattempo, nel tempo presente, Alya si ferma all’improvviso e colpisce una roccia con dei raggi di luce che escono dalle sue dita.

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Nello stesso tempo, Antares, risvegliatosi nella caverna, osserva stupito una luce sulla parete che incide un simbolo simile ad una conformazione stellare. Non solo: i massi che coprivano la caverna sono stati spostati misteriosamente.

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Antares esce e raggiunge il Big Robot, in piena notte: alzando la testa, osserva la costellazione di Pegaso, che somiglia al simbolo inciso sulla roccia.

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L’uomo primitivo, sorpreso, trova la grotta vuota e cerca di raggiungere Antares, ma è troppo tardi: il Big Robot si muove e l’uomo, scappando, cade in un crepaccio.

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Il Big Robot vola in direzione della costellazione di Pegaso, attraversando ancora lo Stargate e ritornando al presente.

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Mentre le armate di Fuher stanno per assalire la Base Union, il Big Robot distrugge una diga, facendo straripare l’acqua, che travolge l’esercito alieno.

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La vittoria è ancora del Big Robot. Antares ritorna a case e vede su una roccia un’incisione simile a quella che aveva visto nella caverna. Chiede a Tomy chi sia stato a fare quell’incisione, e lui risponde che è stata Alya.

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Antares osserva stupito la bambina: lei è assai più di quello che pensava.

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COMMENTI
In questa originale storia, dove il nemico più inaspettato del Big Robot è un uomo primitivo (un contrasto stridente tra i due estremi: quello tecnologico e quello primevo), si inizia a comprendere che i poteri di Alya sono ancora più grandi di quello che si pensava. Se una volta ha salvato Antares facendolo teleportare dalla Base Nera sulla Terra (episodio 5), in questa storia Alya influenza addirittura il tempo. Più la storia va avanti, più il mistero di Alya si infittisce.


Vista la gran quantità di materiale, lo posterò un pò per volta. Domani posto un altro pezzo.

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EPISODIO 9: BIG CONTRO BIG (articolo di Antareser)

VERSIONE BIANCONI (VB) , volume 3
Per sconfiggere i terrestri, Nanus ha l'idea di opporre al Big Robot una sua copia identica in tutto e per tutto. Gli alieni sanno che gli schemi per la costruzione del Big si trovano nella memoria cibernetica di Luno e Nanus escogita un piano per rubarli. Mentre stanno compiendo dei rilevamenti alla periferia di una città distrutta dalla guerra atomica, Luno e Trone si imbattono in un rifugio anti-atomico all'interno del quale trovano, in perfetto stato di conservazione, un robot identico a Luno. Credendolo un doppione di quest'ultimo costruito successivamente, a Base Union si decide di attivarlo allo scopo di avere un aiuto in più nella guerra contro gli alieni. Così lo stesso Luno, collegandosi al suo "gemello", riversa nella memoria dell'altro robot tutti i dati in suo possesso, compresi i dati della progettazione del Big. Il robot viene così attivato e gli viene dato il nome Erio.

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In realtà, però, Erio è stato costruito dagli alieni e, non appena ne ha la possibilità, trasmette tutte le informazioni assimilate ad un disco volante in attesa nelle vicinanze di Base Union. Una volta ricevute le informazioni, gli alieni distruggono Erio.

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Dopo non molto tempo un oggetto a forma di parallelepipedo atterra vicino alla base; al suo interno si trova un robot identico al Big pilotato da Taunus, il miglior pilota della galassia di Ork.

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Comincia un durissimo combattimento ma è uno scontro alla pari: mezzi e piloti si equivalgono.

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Per uscire dalla situazione di stallo, Antares sposta la battaglia nella città distrutta dalla guerra atomica e con una mossa astuta attira l'altro Big alla base di un gigantesco grattacielo in rovina e poi, con una scarica di energia, lo fa crollare sul robot alieno sconfiggendolo definitivamente. Antares ritorno vittorioso a Base Union mentre Fuher dovrà subire la punizione per la sconfitta.


EPISODIO 10: S.O.S. DALLO SPAZIO (articolo di Antareser)

VERSIONE BIANCONI (VB) , volume 3
Una vecchia cosmonave terrestre destinata all'esplorazione dei pianeti solari, la Solar, viene intercettata dagli alieni nei pressi della Luna.

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A bordo, i tre uomini dell'equipaggio sono morti. Il relitto viene portato all’interno della Base Nera e, dopo una scrupolosa ispezione, Fuher decide di usarla come esca per attirare Big Robot nello spazio. Gli alieni mandano così un falso messaggio, fingendo di essere il comandante Foster, uno dei tre membri dell'equipaggio. Il messaggio viene raccolto da Base Union e viene anche determinata la posizione della navicella. Alla base, si discute se mandare o meno il Big Robot per i soccorsi, pur sapendo che potrebbe essere una trappola degli alieni. Alla fine, si decide per il salvataggio; i componenti del Big vengono caricati su dei missili e spediti in orbita, mentre Antares li raggiunge direttamente con il Big Control. Una volta in orbita, Antares esegue l'agganciamento e parte in direzione della Luna. Arrivato nelle vicinanze del Solar, scatta la trappola: una flotta di navi aliene attacca all'improvviso il Big.

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Il Solar viene distrutto, mentre infuria una battaglia terribile. Big Robot distrugge varie navi nemiche, ma viene colpito al propulsore sinistro e perciò è costretto a ritirarsi, rifugiandosi in un vasto cratere lunare. L'attacco degli alieni si ferma: attenderanno la fine del pilota e poi si impadroniranno del robot. Nel frattempo Antares, in salvo ma in trappola, mette al corrente Base Union della situazione. Si decide di mandare un propulsore di ricambio sulla Luna. I piloti Mik e Pol si offrono volontari per la missione. Così il pezzo viene caricato su di un missile e lanciato.

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Arrivati nei pressi della Luna, Mik e Pol spengono i motori per non essere avvistati dagli alieni e poi sganciano il pezzo. Subito dopo, invertono la rotta accendendo i razzi. Avvistati dagli alieni, vengono attaccati: ma il propulsore di ricambio raggiunge il Big Robot, che lo aggancia e parte subito in soccorso dei due piloti.

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Il gigante d'acciaio scatena l'inferno e la flotta nemica viene spazzata via. Tuttavia la navetta di Mik e Pol viene distrutta ma i due si salvano anche se si ritrovano a fluttuare nello spazio. Recuperati dal Big, i tre amici ritornano vittoriosi verso la Terra.

Vista la gran quantità di materiale, lo posterò un pò per volta. Domani posto un altro pezzo.

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EPISODIO 11: IL TERRORE DEL MARE (articolo di Antareser)

VERSIONE BIANCONI (VB) , volume 4
Decine di carcasse di cetacei vengono rinvenute lungo mille chilometri di costa. Luno, svolgendo un’analisi della situazione, arriva alla conclusione che, se le balene continueranno a morire, ci sarà un mutamento delle condizioni di vita sul pianeta. Per individuare la causa del fenomeno, il comandante Horion decide di impiegare il Nautilus III, un sommergibile per le ricerche oceaniche al comando del capitano Borg.

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Intanto Luno, proseguendo con le analisi, intuisce che dietro a quello che sta succedendo si celano gli alieni con un qualche tipo di arma sottomarina. Il comandante Horion, perciò, decide di inviare anche Big Robot, opportunamente modificato per operare in mare. Nel frattempo, il Nautilus III ha avvistato un branco di balene e il capitano Borg, avvisato da Base Union sulla minaccia aliena, decide di seguirlo nella speranza di scovare ciò che stanno cercando. Improvvisamente, il responsabile della morte dei cetacei si manifesta: una gigantesca orca marina lunga più di 300 metri, una creazione degli alieni ottenuta grazie alla manipolazione cellulare.

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Il mostro attacca le balene, ma Antares interviene prontamente. Ha inizio una battaglia sottomarina ed in un primo tempo il Big ha la peggio, ma grazie all'intervento del Nautilus III la situazione si capovolge ed Antares riesce ad uccidere l'immensa creatura usando l'energia totale del Big.

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EPISODIO 12: I CONTAMINATI (articolo di Antareser)

VERSIONE BIANCONI (VB) , volume 4
Dietro suggerimento di Nanus, Fuher in persona si reca sulla Terra nella città di East City, che si trova al di fuori della nuova zona civilizzata controllata da Base Union. Nella città vivono, emarginati e nella disperazione, numerosi contaminati sopravvissuti alla guerra atomica e deturpati dalle radiazioni nucleari. Fuher ha intenzione di portarli dalla sua parte tramutando la loro disperazione in ostilità verso Base Union.

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Il piano riesce e, dopo qualche tempo, si cominciano a registrare diverse azioni di disturbo da parte di gruppi di "incappucciati" penetrati nella zona civilizzata. Il comandante Horion e Luno, allarmati per la situazione, predispongono un piano di difesa. Antares intanto, preoccupato che i contaminati possano arrivare a Dayna, Alya e Tomy, decide di andare da loro. Durante il tragitto, però, viene attaccato da uno dei contaminati ma, grazie ai propri riflessi, riesce a metterlo fuori combattimento. Approfittando della situazione, il giovane indossa l'abito di colui che lo ha attaccato e, fingendosi uno di loro, segue un gruppo di incappucciati fin dentro un sotterraneo di East City. Qui scopre che Fuher, con i suoi subdoli discorsi, sta sobillando i contaminati. Purtroppo, però, viene scoperto ed è costretto a fuggire. Nella fuga viene aiutato da una donna di nome Edith.

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Lei non crede alle parole di Fuher e mostra ad Antares, prima di essere uccisa, un immenso robot chiamato Ghoram, costruito allo scopo di distruggere Base Union.

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Scampato, inoltre, all'attacco da parte di un disco volante grazie all'intervento di due intercettori, Antares riesce a raggiungere la base e subito entra in azione con il Big Robot dirigendosi verso East City. Nel frattempo, Ghoram è uscito dal sotterraneo e si appresta ad attaccare la base. Ha inizio il combattimento, ma Ghoram è decisamente più forte e il Big Robot è costretto alla fuga. Nel frattempo, alcuni contaminati arrivano nei pressi della casa di Dayna; uno di loro, Azael, cerca di entrare rompendo un vetro. Vedendo l'incappucciato, la ragazza grida e, sentendo il grido dell'amica, Alya accorre in suo aiuto. Per un breve momento gli occhi di Alya incontrano lo sguardo dell'uomo ed avviene un prodigio: colui che era contaminato e deturpato dalle radiazioni guarisce immediatamente.

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Preso da grande gioia raggiunge i suoi compagni e comunica loro l'accaduto. Di fronte a tale miracolo i contaminati cambiano opinione e si rivoltano contro Ghoram. Fuher, da un centro operativo nel sottosuolo di East City, osserva i rivoltosi e, senza pietà, cerca di ucciderli calpestandoli con il gigantesco robot. Ma interviene Antares che scaglia il Big contro Ghoram. Tuttavia anche questo attacco non ha successo e il robot alieno prosegue verso Base Union. In quel momento, però, Antares capisce che Ghoram deve essere pilotato a distanza e si dirige verso East City. Lì trova il centro di comando e lo distrugge. Fuher fugge a bordo di un disco volante. Ma il pericolo non è cessato: Ghoram prosegue la sua marcia di distruzione. Antares, allora, ritorna velocemente alla base e tenta il tutto per tutto scagliando l'energia totale contro il gigantesco mostro. Questa volta l'attacco ha successo: il mostro esplode. Lungo il suo cammino rimangono numerosi corpi avvolti in neri mantelli; tra di loro ce ne è anche uno non contaminato dalle radiazioni.

COMMENTI (Joe7)
Questa è una storia assai drammatica e mi aveva colpito molto, già quando l’avevo letta da piccolo (avevo circa 8-9 anni!). Mi chiedevo, infatti, come mai quelli della Base Union erano sempre ben puliti, in ambienti asettici, col protagonista che viaggia su una moto, ha un robot gigante, e, poco lontano, vivevano dei disgraziati contaminati dalle radiazioni, dei quali nessuno se ne cura. Certo, in una scena della storia si nota che la Base Union è agli ordini di una specie di “Governo mondiale”, che non sembra curarsi minimamente dell’enorme sofferenza dei contaminati. In una scena di un altro episodio (Episodio 3, “Ritorno alla Terra”) Antares scaccia dei topi che assalgono uno di loro (senza riuscirci poi molto), ma si tratta di “casi occasionali”. In sostanza, la Base Union, pur essendo in una posizione vicina alle abitazioni dei contaminati, non fa quasi nulla, dando la responsabilità al governo, senza mai muoversi personalmente per aiutare quei disgraziati. Il comandante Horion gioca a scacchi con Luno, l’addetto ai computer Syrus dice che è “annoiato perché è da un po’ che gli alieni non attaccano più”, come se l’attacco degli alieni fosse l’equivalente dell’ultimo videogame preferito. Insomma, la differenza sociale presente in Big Robot è enorme, e la storia diventa quasi, da tragica, ad assurda: gli uomini di Base Union combattono all’estremo per difendere un mondo che sta letteralmente morendo e nessuno di loro si cura personalmente di questo. Come se io difendessi un malato da persone che lo vogliono uccidere, ma nello stesso tempo non gli somministrassi le medicine necessarie per guarirlo: il risultato finale è lo stesso, la morte del malato. Non mi pare una mossa molto intelligente da parte dei nostri eroi…

Vista la gran quantità di materiale, lo posterò un pò per volta. Domani posto un altro pezzo.

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EPISODIO 13: INCONTRO RAVVICINATO (articolo di Antareser)

VERSIONE BIANCONI (VB) , volume 4
Un disco volante di almeno un miglio di diametro atterra in un punto imprecisato dell'Amazzonia, in America Meridionale. Il comandante Horion pensa che sia un altro attacco da parte di Orkus e così, dopo aver localizzato l'esatta posizione dell'oggetto, invia sul posto il Big Robot. Nonostante l'arrivo del robot, l'ufo non dà segno di attività. Antares, quindi, decide di "stuzzicarlo" usando il pugno d'acciaio: Il colpo del poderoso maglio risuona nel silenzio della foresta e, dopo qualche istante, il medesimo suono viene emesso dall'ufo. Il giovane ci riprova colpendo il gigantesco disco ripetute volte e per ogni colpo ne viene emesso uno di uguale intensità. Pensando ad una tattica per ingannarlo, Antares scaglia una raffica fotonica sull'enorme struttura, ma questa ne emette una di eguale potenza. A questo punto, il pilota del Big Robot intuisce che, forse, l’oggetto sta cercando di comunicare e, utilizzando dei raggi luminosi emessi dagli occhi del robot, trasmette un messaggio in codice astronautico. L'ufo decifra il codice e risponde: si chiama Asha e viaggia nello spazio alla ricerca di suoi simili. Inoltre, è disposto ad incontrare il rappresentante più autorevole del pianeta. Messo al corrente della situazione da Antares, il comandante Horion lascia la base con un aviogetto e si dirige sul posto. Una volta arrivato, Antares invia un segnale al disco; da un portello esce fuori una strana sagoma: è Asha, un robot vivente!

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Constatando che il comandante Horion è un essere biologico, la macchina si rivolge al Big credendolo senziente come lui stesso e gli dice che è disposto ad aiutarlo eliminando i suoi padroni umani affinché tutti i robot della Terra possano conseguire l'indipendenza. Asha emette così una scarica per uccidere Horion, ma la mano del Big lo protegge. La macchina vivente, allora, lancia un segnale di richiamo e un esercito formato da migliaia di strani automi si riversa fuori dai portelli.

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Il comandante ha un'intuizione e ordina ad Antares di distruggere il solo Asha: il ragazzo esegue l’ordine schiacciando la macchina vivente con il piede del Big.

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Distrutto il loro leader gli automi, incapaci di prendere decisioni, si fermano. I mezzi terrestri decollano verso Base Union, mentre tutti i robot si stringono in cerchio attorno a ciò che rimane di Asha in attesa di un comando che non verrà mai dato.

EPISODIO 14: DUNE DI FUOCO (articolo di Antareser)

VERSIONE BIANCONI (VB) , volume 5
Da tempo si riscontrano apparizioni di mezzi alieni lungo le linee di confine del territorio di Base Union, ma senza minacce dirette alla base. Antares pensa che questa sia una strategia precisa degli alieni. Il dipartimento delle ricerche scientifiche, inoltre, riporta che quattro strani rilievi circolari disposti in semicerchio sono stati rilevati in una zona del deserto del Sahara. Il comandante Horion decide di inviare sul posto Mik e Pol con due intercettori al fine di investigare e fare rilevamenti più precisi. Mentre si apprestano ad uscire dal confine della zona controllata, i due piloti si trovano a dover affrontare una squadriglia di quattro dischi volanti. Tuttavia, solo Mik ingaggia il combattimento, mentre Pol riesce a far perdere le proprie tracce e prosegue verso il deserto. Arrivato nella zona segnalata, il pilota comunica alla base che vi sono cinque strutture a forma di cupola, ma, all'improvviso, viene attaccato da alcuni dischi volanti che stanno scortando una sesta cupola. L'aereo viene abbattuto ma Pol riesce a salvarsi lanciandosi col paracadute. Il Comandante Horion, allora, ordina ad Antares di partire immediatamente col Big Robot. Nel frattempo, la sesta cupola atterra, collocandosi nella propria posizione, mentre un macchinario, creando un vento artificiale, la ricopre di sabbia, facendola assomigliare ad una duna.

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Lungo il tragitto, intanto, il Big Robot deve affrontare una squadriglia di ufo, ma riesce facilmente ad abbatterli.

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Arrivato sul posto, Antares attacca immediatamente una cupola usando la folgore cosmica, ma senza sortire alcun effetto: le cupole sono protette da uno scudo impenetrabile. Alla base appare ormai chiaro che gli alieni stanno costruendo un avamposto con elementi separati. Improvvisamente, il macchinario del vento artificiale crea una tempesta di sabbia, che seppellisce il Big Robot immobilizzandolo. Pol, allora, tenta il tutto per tutto e con una pistola laser riesce a mettere fuori uso la turbina. Nello stesso tempo, si avvicina una settima cupola, scortata da vari dischi volanti, i quali attaccano Pol.

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Antares però riesce a liberarsi e a salvare l'amico, distruggendo tutti i velivoli alieni. A questo punto, rimane la cupola: per prima cosa Antares afferra il pilota con la mano del robot per proteggerlo e poi si getta a velocità ultrasonica nel poco spazio che separa la cupola dalla terra, scaricando tutta la propria energia distruttiva sulla base dell'oggetto, l'unica parte vulnerabile. La settima cupola esplode portando con sè nell'esplosione tutte le altre sei.

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I nostri eroi, salvatisi per miracolo da quella immane distruzione, fanno ritorno a Base Union.


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EPISODIO 15: MOSTRO GALATTICO (articolo di Joe7)

VERSIONE KAPPALAB (VK); edito su BIG ROBOT (VB) , volume 5
Zorek, il trafugatore di mostri galattici, raggiunge la Base Nera degli alieni, portando con sé lo psicosauro richiesto da Fuher.

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Come ricompensa, Fuher lo condanna a morte, dicendo che è preferibile la morte alla schiavitù di Orkus. Anche Fuher e Nanus desiderano la morte, e sanno che la otterranno solo se distruggeranno il Big Robot. Nel frattempo, sulla Terra, gli operatori di Base Union si annoiano, dicendo tra loro battute penose e facendo scherzi stupidi. All’improvviso, un’astronave aliena arriva dal cielo e si immerge in un lago: la squadra di sorveglianza osserva la zona ed improvvisamente impazzisce di paura.

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Interviene il Big Robot: all’improvviso, Antares si sente preso da morsi di angoscia e paura, e si rifugia in una gola nascosta insieme al Big Robot.

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Antares, terrorizzato, sente una chiamata da un essere misterioso che gli dà coraggio: decide di uscire col Big Robot.

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In mezzo a tante illusioni spettrali, alla fine vede il mostro, che scompare e tutto torna come prima.

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L’essere misterioso che era apparso prima si fa vedere di nuovo da Antares e si rivela: è Aarno, il sovrintendente della fauna galattica, che stava rintracciando lo psicosauro rapito da Zorek e portato a Fuher. E’ una bestia che si difende usando le paure degli altri. Aarno se ne va, portando con sé lo psicosauro.

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COMMENTI
Lo spunto è originale, ma quello che più colpisce è lo stato di sofferenza di Fuher, che qui viene sottolineato in modo più marcato. In sostanza, Fuher vive in una specie di inferno vivente, come pure Nanus, e l’unico suo sollievo è la morte, che però Orkus gli nega, nonostante le suppliche che Fuher gli fa alla fine della storia. Più che nemico, Fuher è solo un burattino nelle mani di un essere completamente crudele e spietato. Si nota inoltre l’indifferenza disumana degli uomini di Base Union, che vivono in un mondo da incubo popolato da povere persone rovinate dalle radiazioni: ma nella pulita e confortevole Base si annoiano e fanno battute stupide tra di loro, senza pensare al mare di sofferenza attorno a loro. La stessa cosa che si nota all’inizio della serie, con il comandante Horion e Luno che giocano a scacchi, come se non avessero niente di meglio da fare. Dietro il tono giocattoloso dei personaggi, si nasconde una indifferenza verso i propri simili non inferiore alla crudeltà di Orkus. I personaggi di Big Robot, dietro l’apparenza “eroica”, sono poco altruisti.


EPISODIO 16: KILLER DELLO SPAZIO (articolo di Antareser)

VERSIONE BIANCONI (VB) , volume 5
Dietro suggerimento di Nanus, Fuher assolda Cobra, il più efficiente, astuto e implacabile killer della galassia.

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Sulla Terra, Antares e Dayna conversano su come Alya ogni giorno compie dei prodigi per sanare il pianeta e sul fatto che gli esseri umani non devono dimenticare la follia dell'era atomica che ha portato l'umanità quasi all'estinzione. Nello spazio, intanto, la flottiglia di Cobra arriva nei pressi della Base Hydra in orbita dietro la Luna. Affinché il mercenario possa svolgere il proprio lavoro, Fuher gli fornisce tutte le informazioni in loro possesso su Base Union, Big Robot e Antares. Cobra capisce ben presto che esistono poche probabilità di battere il robot nel suo ambiente e perciò pensa che l'unica soluzione possibile sia quella di usarlo contro la sua stessa base. Tuttavia, dal momento che solo Antares può pilotare il Big Control, dato che un sistema di sicurezza impedirebbe a chiunque altro di sedersi ai comandi, il mercenario escogita un piano diabolico: lui stesso diventerà Antares!

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Così la flottiglia si dirige verso la Terra. Scatta l'allarme e il comandante Horion, per precauzione, richiama il pilota alla base. Tuttavia, durante il tragitto, Antares è intercettato da Cobra e, con un raggio antigravitazionale, viene portato a bordo della sua astronave. Qui, attraverso un trasferitore mnemonico, la mente dell'alieno è trasferita nel corpo del ragazzo e viceversa. Dopodichè, il falso Antares torna sulla superficie, dove prosegue la sua corsa in moto fino alla base. Arrivato lì, le astronavi aliene fingono un attacco, ma fa tutto parte del piano di Cobra per indurre il comandante Horion a lanciare il Big Robot. Così, il falso Antares raggiunge il Big Control e, poco dopo, il Big Robot è pronto all'azione: ma, contrariamente a quanto tutti si aspettano, il robot rivolge le sue armi contro la base stessa. Dopo un attimo di sconcerto, Luno è pronto a lanciare i missili teleguidati per fermarlo, ma il comandante Horion si rifiuta di farlo: vuole capire perché Antares si comporta così. Intanto, la notizia dello strano comportamento del giovane arriva anche agli orecchi di Dayna, Tomy e Alya. La bambina, allora, si apparta per operare uno dei suoi straordinari prodigi: confondendo la mente del falso Antares, gli fa avere un miraggio di Base Union, contro il quale scaglia le varie armi a propria disposizione, senza ottenere alcun effetto. Sconcertato, il killer dello spazio si scaglia col robot contro il miraggio stesso, cadendo pesantemente a terra. Il miraggio svanisce e il finto Antares esce stordito dalla cabina di comando. Gli uomini della base accorrono: Cobra pensa che siano venuti ad ucciderlo, ma il comandante Horion, invece, gli conferma la propria amicizia e la propria fiducia. Il contatto con questi sentimenti di amicizia, fiducia e amore fanno breccia nel cuore del mercenario il quale, pentito, ritorna a bordo della propria astronave e libera il vero Antares. Poi, rendendosi conto della vanità della propria solitaria esistenza, priva di valori e di sentimenti, compie un ultimo gesto estremo, autodistruggendo la propria astronave e la propria flotta.

COMMENTI (Antareser)
Il passaggio relativo al trasferimento della mente di Cobra nel corpo di Antares mi ha fatto ricordare la vicenda della nascita di Kyashan, il ragazzo androide, come narrato nelle prime puntate del cartone animato. Inoltre, mi ha fatto ricordare pure l'ultimissimo episodio della serie classica di Star Trek, "L'inversione di rotta", in cui si narra di come la dottoressa Janice Lester, una vecchia fiamma di Kirk, dopo aver attirato il capitano su Camus II, lo sottopone ad una macchina capace di scambiare tra loro le menti di due persone. Una volta trasferita la propria mente nel corpo di Kirk, sale a bordo dell'Enterprise accompagnata dal suo vecchio corpo (in cui si trova, invece, la mente di Kirk) e si prepara a realizzare il suo sogno: comandare una nave stellare.



Vista la gran quantità di materiale, lo posterò un pò per volta. Domani posto un altro pezzo.

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EPISODIO 17: L'ULTIMA BATTAGLIA (articolo di Antareser)

VERSIONE BIANCONI (VB) , volume 6
Sotto la supervisione di Luno, i tecnici di Base Union stanno segretamente realizzando un'astronave adatta a trasportare il Big Robot nello spazio, allo scopo di attaccare gli alieni. Secondo le previsioni di Luno, comunque, l’astronave non sarà pronta prima della successiva primavera: ma il comandante Horion vuole accelerare i tempi, perché teme che, se Fuher scoprisse il loro piano, farebbe di tutto per fermarli. Tuttavia, gli alieni riescono ugualmente a scoprire cosa sta succedendo alla base Union, facendo parlare Muhr, uno degli ingegneri addetti alla costruzione della nave, il quale, successivamente, si toglie la vita a causa del rimorso per aver rivelato informazioni segrete.

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Di fronte alla possibilità di essere attaccati direttamente col Big Robot, Nanus propone al proprio padrone la soluzione finale: un attacco che comporti la distruzione di entrambe le forze in campo, da attuare prima che i terrestri possano fermarli nello spazio. Così Fuher dà l'ordine e la Base Nera comincia a muovere verso la Terra. A Base Union, intanto, viene rilevato il movimento della gigantesca struttura degli alieni e Luno capisce che si tratta di un attacco suicida. Tutta la Base Nera si schianterà sulla superficie terrestre e l'effetto sarà come quello dello scoppio di una bomba da miliardi di megatoni. Il comandante Horion decide allora di provare a fermare l'attacco lanciando tre missili spaziali nucleari: ma questi sono neutralizzati prima di raggiungere il bersaglio. Antares, nel frattempo, è tornato a casa da Dayna, per passare con l'amica quelle che potrebbero essere le ultime ore della loro vita. I due giovani, però, si accorgono che, mentre Tomy sta dormendo nella sua stanza, Alya è scomparsa. Antares teme che se ne sia andata per sempre. Ma lui non sa che, invece, la bambina venuta dal cielo sta compiendo un altro dei suoi prodigi: l'astronave che la Base Union stava costruendo, e che nessuno sforzo umano avrebbe potuto portare a compimento in tempo, è ora sospesa sopra il grande laboratorio, pronta per l’azione.

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Il comandante Horion, sbigottito, richiama Antares alla base e il giovane, alla guida del Big Control, si dirige all'astronave, che già contiene gli elementi separati del Big Robot. A bordo, Luno e Trone sono pronti per la partenza: Antares sarà il loro comandante. Così, l'enorme veicolo si stacca dal suolo e si dirige verso la terribile minaccia. Arrivati a 20.000 Km dall'obiettivo, il Big Robot fuoriesce dall'astronave.

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Fuher e Nanus rimangono sbigottiti e non hanno il tempo di preparare le astronavi da guerra. Il Big Robot riversa tutta la propria potenza distruttiva contro la base aliena. La morte sibila nelle caverne del mondo alieno, mentre Fuher assiste impotente all'inesorabile devastazione causata dai pugni d'acciaio del Big Robot e dalle altre sue potenti armi.

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Alla fine, la Base Nera si dissolve in una nube di vapore che si disperde nello spazio: ma l'oscura presenza di Orkus continuerà ad incombere nelle ombre dell'universo e a combattere la sua eterna lotta contro la vita...

COMMENTI
In questa storia, siamo di fronte alla fine del ciclo della minaccia di Orkus (anche se poi ci sarà ancora un riferimento alla malvagia entità nel numero 7 della VB) ed ancora una volta l'elemento determinante per la vittoria dei nostri eroi è Alya, senza l'intervento della quale sarebbe stata la fine di tutti, terrestri e alieni. Tuttavia, per Orkus non è una sconfitta totale, bensì una vittoria a metà, dal momento che il suo scopo è quello di eliminare tutta la vita dell'universo (ad eccezione della propria, ovviamente) e la distruzione degli alieni Hydra da parte di Big Robot, anche se suoi schiavi, fa parte di questo fine ultimo. Inoltre, in una storia si legge che Fuher ha il grande desiderio di sconfiggere i terrestri, perché questo avrebbe avuto come risultato la propria morte per mano di Orkus e quindi la fine della schiavitù e delle sofferenze. Quindi la sconfitta per mano del Big è per lui una liberazione.


EPISODIO 18: I SUPERUOMINI DI EXEL (articolo di Antareser)

VERSIONE BIANCONI (VB) , volume 6
Durante il rientro sulla Terra dopo la battaglia finale contro Fuher, Antares ha una specie di visione, in cui vede un certo capitano Hevin, che dice di aver bisogno di lui e che si trova su un pianeta chiamato Eros.

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Dopo l’atterraggio dell’astronave, il personale di Base Union accoglie festosamente l'equipaggio che ha salvato la Terra, ma il comandante Horion si accorge che in Antares c'è qualcosa che non va. Tornato a casa, il giovane, estremamente stanco, si addormenta profondamente: ma, durante il sonno, ha nuovamente una visione, in cui, ancora una volta, il capitano Hevin gli dice che lo sta aspettando con i suoi compagni, sul pianeta Eros. Il ragazzo si sveglia di soprassalto e Dayna accorre preoccupata. La ragazza, però, è rimasta turbata dal nome che Antares ha pronunciato nel sonno: William Hevin. Quel nome suscita in lei lontani ricordi che le sfuggono dalla mente. Il giorno seguente, il giovane accompagna l’amica dal professor Ryan, lo psicologo della base, il quale, attraverso la psicanalisi, riesce a liberare i ricordi sepolti nel subconscio della ragazza: l’uomo della visione è suo padre! Antares, recatosi nel frattempo all'archivio storico di Base Union, scopre che William Hevin era un astronauta della N.A.S.A. disperso con l'equipaggio durante una missione verso Marte a bordo della nave spaziale Planet IV e perciò non può essere frutto della sua fantasia. Il pilota del Big Robot, allora, decide di partire con l'astronave (che nel frattempo è stata battezzata con il nome SUNBEAM, “Raggio di sole”), alla volta di Eros, che si trova in un’orbita eccentrica tra la Terra e Marte. Dopo un breve viaggio, Antares, Luno e Trone sbarcano sul pianetino: l'atmosfera è respirabile, ma non è presente alcuna forma di vita. Vi sono resti di una civiltà tecnologica scomparsa da tempo, mentre la superficie è stata trasformata in un agglomerato di materie plastiche. Improvvisamente, si avvicinano tre figure umane: sono il capitano Hevin e i suoi due compagni della spedizione spaziale, ma la loro struttura biologica è stata modificata: ora sono super-uomini fatti di materia plastica.

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Con loro si manifesta anche un'altra creatura: si tratta di Exel, un essere immortale creato da quell'antica civiltà prima di scomparire.

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Il suo scopo è quello creare un popolo di super-esseri al fine di dominare le galassie. Per questo, ha attirato Antares su Eros, per trasformarlo nel suo super-schiavo principale.

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Il pilota, capita la pericolosità della situazione, cerca di raggiungere il Big Robot a bordo della Sunbeam, ma Exel manda i suoi tre schiavi per fermarlo. Luno e Trone accorrono in aiuto dell’amico, ma hanno la peggio. Tuttavia, il loro intervento crea un diversivo che permette al giovane di entrare in azione col Big Robot e così, anche se dotati di forza superiore, i tre esseri vengono facilmente sconfitti. Improvvisamente, però, la superficie del pianeta, obbedendo ad un comando di Exel, comincia a muoversi e imprigiona il grande robot in un groviglio plastico inestricabile. Vedendo che per Antares non c’è scampo, Luno tenta un'ultima disperata carta, cercando di far leva su ciò che rimane di umano nel capitano Hevin. Parlandogli di sua figlia Dayna, una scintilla si accende nella materia cerebrale alterata del superuomo, il quale si rivolta contro il suo padrone, creando una barriera che interrompe il campo magnetico emanato da Exel. Ciò permette al Big Robot di liberarsi dalla morsa e di distruggere l'essere che voleva dominare le galassie. Tuttavia, è una vittoria amara, perché, con la distruzione di Exel, anche i tre superuomini, privati della forza che li animava, cessano di vivere.

Vista la gran quantità di materiale, lo posterò un pò per volta. Domani posto un altro pezzo.

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EPISODIO 19: GLI OSPITI DELLO SPAZIO (articolo di Antareser)

VERSIONE BIANCONI (VB) , volume 6
Durante il viaggio di ritorno sulla Terra dopo la spedizione sul pianetino Eros, i sensori della Sunbeam rilevano un velivolo spaziale che sta seguendo la stessa rotta dell'astronave terrestre. Antares cerca di mettersi in comunicazione col mezzo alieno, ma non ottiene alcuna risposta.

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Nell'incertezza decide, allora, di seminarlo accelerando fino alla fantastica velocità di 800.000 Km orari, ma anche questo tentativo non ha successo. Per evitare, perciò, di portare l'oggetto fino alla Terra, il giovane cambia rotta e porta la Sunbeam nell'orbita di Marte. A bordo dell'astronave aliena, alcuni membri dell'equipaggio si interrogano su chi possano essere gli occupanti dell'altra astronave e uno di essi propone una spedizione esplorativa. Così, una piccola navicella, appena percettibile dagli strumenti terrestri e con a bordo tre alieni, si introduce all'interno della Sunbeam attraverso una bocca di aspirazione. Nella sala controllo, una spia elettronica avverte Trone di una presenza nel comparto accumulatori, ma le telecamere interne non rilevano nessuno. Antares, allora, decide di andare a controllare personalmente e, arrivato nel locale, per poco non calpesta uno degli alieni: infatti si tratta di esseri alti una decina di centimetri. Il ragazzo, non notando nulla di strano, ritorna in sala comando seguito dai tre esseri. Trone, però, nota il movimento di qualcosa di piccolo nel settore esterno del proprio campo visivo. Antares intuisce qualcosa e dice al grosso robot di emettere degli ultrasuoni. Lo stratagemma ha successo e i tre alieni, storditi, cominciano a correre all'impazzata. Uno dei tre viene catturato da Luno con un bicchiere, ma Antares, per far capire loro che non hanno cattive intenzioni, lo libera. Subito, l’alieno raggiunge i suoi compagni e, insieme, porgono ai terrestri una specie di microchip che contiene il codice per decifrare la loro lingua. Ora che Luno può capirli, i tre gli raccontano di provenire dal pianeta Gnano situato in un'altra galassia e sono alla ricerca di un mondo che possa ospitarli, dal momento che il loro pianeta si è trovato sulla rotta di collisione di una grande cometa.

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Solo una parte della popolazione si è salvata e ora si trova nel contenitore spaziale in stato di ibernazione, mentre solo loro tre sono svegli per pilotare il veicolo attraverso le galassie. Ma il tempo di sopravvivenza nello spazio sta per esaurirsi: Devono uscire dal contenitore al più presto per ritornare a vivere in un ambiente naturale. Luno riferisce tutto ad Antares, il quale, a sua volta, informa Base Union. Il comandante Horion convoca d'urgenza tutti i membri del grande consiglio e, dopo ben 14 giorni di discussioni, viene presa una decisione: gli alieni potranno sbarcare in una zona dell'emisfero australe, dove potranno riorganizzare la loro comunità nel rispetto delle condizioni di pacifica convivenza planetaria. Comunicata la notizia agli alieni, le astronavi ripartono e, dopo non molto tempo, arrivano sulla Terra dirigendosi verso l'emisfero australe. Tuttavia, prima di dare il permesso di sbarco, il comandante Horion, preso da un dubbio, chiede di sapere il numero esatto di individui presenti nel contenitore. La risposta è sorprendente: Il loro numero è nell'ordine delle 36 cifre! Il comandante, allarmato da ciò, nega il permesso di atterraggio, ma gli alieni si rifiutano di ubbidire e continuano ad avanzare. Antares, allora, esce col Big Robot e si pone tra la nave e la terra per impedirne lo sbarco. Nonostante la presenza del robot, gli alieni proseguono. Il comandante Horion, allora, ordina al ragazzo di distruggere la nave ma Antares non se la sente di sterminare una intera specie e così non fa fuoco. Tuttavia, all'ultimo momento, uno dei tre alieni ha un ripensamento: non possono ripagare la bontà dei terrestri con la sopraffazione numerica.

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Gli altri due, però, non sono d'accordo e così il primo alieno li uccide dopodiché riporta la nave nello spazio.

EPISODIO 20: I PICCOLI CACCIATORI (articolo di Antareser)

VERSIONE BIANCONI (VB) , volume 7
Un oggetto sferico precipita sulla Terra e da esso esce una piccola figura: è Micron.

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E’ un essere artificiale creato su un remoto pianeta ai limiti della galassia da quello che un tempo fu un gran maestro dell'ingegneria cibernetica, Mahan.

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E’ un vecchio alieno prigioniero di un'esistenza senza fine e schiavo di un maligno dominatore che moltiplica nell'eternità la sua vita: Orkus!

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E' stata, infatti, la malefica entità ad ordinare a Mahan di costruire Micron per il proprio fine più oscuro: la distruzione di Alya. Il piccolo cyborg raduna vari bambini dell'abitato di Base Union in un luogo solitario e, con i propri poteri ipnotici, li induce a dare la caccia ad Alya per ucciderla. Così, i bambini arrivano a casa di Dayna e la aggrediscono, ma quest'ultima riesce ad avvertire Tomy e Alya, che fuggono uscendo da una finestra.

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Alla base, intanto, il comandante Horion e Antares ricevono un comunicato riguardante la scomparsa di una decina di bambini. Il giovane, allora, decide di chiamare Dayna ma, non ricevendo risposta, si precipita subito a casa, dove trova l'amica alquanto scossa. Questa gli racconta l'accaduto e così il ragazzo esce di casa e si mette alla ricerca dei due bambini. Seguendo il proprio istinto, si dirige verso una grotta sulla montagna, conosciuta anche da Tomy, dove spera che i due si siano rifugiati; ma lungo la salita viene assalito dai bambini sotto l'influenza di Micron, riuscendo tuttavia a sfuggire alla loro aggressione. Più in alto, nella grotta, Tomy, non vedendo i loro inseguitori, decide di scendere lungo il sentiero a dare un'occhiata, ma purtroppo incontra Micron che, con i suoi poteri, lo pone sotto il proprio controllo. Tomy è ora convinto di dover uccidere Alya, e a tale scopo dice all’alieno sintetico di usare il fuoco. Micron, quindi, stabilisce un contatto cosmico e la malefica entità di Orkus appare nel cielo come un astro abbagliante rovesciando un fiume di fuoco sulla montagna terrestre.

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Altissime fiamme cominciano a divorare la foresta inaridita e Alya viene a trovarsi in pericolo. Antares, vedendo le fiamme, si mette in comunicazione con la base e chiede al comandante Horion di inviare il Big Robot col pilota automatico. Dopo un breve volo, il robot giunge a destinazione e il giovane vi sale a bordo. Alla vista del gigante d'acciaio, Micron ordina a Tomy di fermarlo e così il bambino si fa notare da Antares, che con la mano del robot lo afferra e lo porta alla cabina di pilotaggio. Ma, non appena Tomy guarda negli occhi il pilota, Micron riesce, attraverso il bambino, a controllare anche la volontà del ragazzo. Il Big Robot comincia così a scaricare sulla montagna la sua potenza distruttiva, inducendo Alya a credere che gli uomini si siano schierati contro di lei e che vogliano scacciarla dal loro mondo. Ma, proprio in quel frangente, la bambina venuta dallo spazio e l'inviato di Orkus si incontrano, incrociando i loro sguardi.

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Micron cerca di porla sotto la propria influenza, ma Alya è troppo forte e l'essere artificiale, abbagliato dallo sguardo della bambina, indietreggia e cade in un precipizio finendo accidentalmente nel raggio distruttivo emesso in quel momento dal Big. Lo strumento catalizzatore della volontà di Orkus si dissolve, liberando le menti umane dal malefico influsso. Alya, tuttavia, si trova ancora in pericolo a causa del fuoco ma Antares, utilizzando il pugno d'acciaio come mezzo di soccorso, riesce a salvarla. La bambina continuerà a vivere tra gli uomini ed a nutrire la loro speranza nel futuro. Una funesta entità, invece, si allontana nelle tenebre dell'universo, ma si riaffaccerà ancora agli orizzonti della Terra.


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EPISODIO 21: VIAGGIO NELL'IPERSPAZIO (articolo di Antareser)

VERSIONE BIANCONI (VB) , volume 7
Un nuovo telescopio spaziale è stato costruito nel laboratorio di Base Union. Posizionato nell'orbita più esterna del sistema solare, permetterà agli astronomi terrestri di osservare i confini dell'universo. Sarà la Sunbeam a portare il telescopio oltre l'orbita di Plutone.

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Dopo aver salutato Dayna, Antares raggiunge la base dove tutto è pronto per la partenza. Così, dopo poco, l'enorme astronave si stacca dal suolo: in pochi minuti esce dall'atmosfera e si dirige verso la propria destinazione. Toccando una punta massima di 51.000 Km al secondo, in poco tempo raggiunge il confine del sistema solare, a sei miliardi di chilometri dal Sole. Raggiunta la posizione prestabilita, il telescopio spaziale viene espulso dal boccaporto dell'astronave e messo in funzione per essere testato. Lo strumento comincia così a trasmettere immagini inedite delle stelle. Analizzando le immagini della stella Proxima Centauri, Antares scopre un sistema planetario mai potuto osservare prima e i dati indicano che uno dei pianeti ha un'atmosfera simile a quella terrestre.

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Questo fatto fa nascere nel giovane il desiderio di poter incontrare esseri viventi non molto diversi da loro e così propone a Luno e Trone di raggiungere il pianeta. Tuttavia, i due robot non sono d'accordo perché il viaggio richiederebbe troppo tempo e loro non possono stare lontano dalla Terra così tanto. Ma Antares insiste dicendo che se spingessero l'astronave alla velocità della luce e oltre potrebbero ridurre i tempi. Luno, però, dice che la barriera della luce è un'incognita e loro non gli permetteranno di compiere una tale pazzia.

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Di fronte a questo ammutinamento, Antares fugge nei corridori dell'astronave, ma viene inseguito dai due automi: in realtà, è proprio ciò che vuole il giovane, che riesce a rinchiudere i due compagni in un compartimento a tenuta stagna. Il ragazzo, a questo punto, può mettere in pratica il proprio desiderio e spinge la Sunbeam ad una velocità mai raggiunta prima.

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Avvicinandosi alla velocità della luce, Antares aziona il motore ionico centrale e l'astronave si dissolve in un raggio luminoso, scomparendo in un lampo accecante. Il tempo sembra fermarsi per il ragazzo, sospeso in quella dimensione che nessuna forma materiale può conquistare. Improvvisamente, però, la folle corsa si arresta: l'astronave riappare immobile in una zona sconosciuta dello spazio e Antares si ritrova alla presenza di tre strani alieni. Questi gli comunicano che lui ora si trova in una delle stazioni della rete di comunicazione transmateriale della galassia, mentre loro sono controllori di rete assegnati a quella zona di spazio.

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Lo avevano avvistato mentre attraversava un canale di trasferimento, salvandolo da morte sicura. I tre esseri, inoltre, forniscono al giovane altre importanti informazioni come, ad esempio, che la galassia è contesa tra due potenze: quella degli esseri cellulari come loro e quella dei molecolari androgeni, costituiti da agglomerati di tipo minerale, che dipendono da un'intelligenza centrale esterna, un'entità chiamata Orkus.

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Poi lo mettono al corrente del fatto che, se desidera usufruire del servizio della rete di trasferimento iperspaziale, deve aderire alla federazione delle comunità viventi degli esseri cellulari e schierarsi con loro nella guerra contro la malefica minaccia. Antares accetta prontamente a nome di tutto il popolo terrestre. Così, il giovane riparte con la Sunbeam e in breve tempo, col canale iperspaziale messo a sua disposizione, la nave spaziale raggiunge il terminale situato in prossimità del sistema Proxima Centauri. Il ragazzo libera, così, i due amici che, però, lo accolgono con un gelido silenzio. Egli capisce che sono in collera ma ne valeva la pena: Davanti a loro c'è il pianeta simile alla Terra.

COMMENTI (Antareser)
Con questa storia, che praticamente è una storia doppia insieme alla prossima, intitolata "IL PIANETA AHUROS", comincia il viaggio verso le stelle di Antares e, per estensione, dell'umanità. Vengono forniti ulteriori dettagli riguardo Orkus, cioè che è l'intelligenza al comando dei molecolari androgeni e viene ribadito il suo scopo, cioè distruggere forme di vita dotate di intelligenza propria.


EPISODIO 22: IL PIANETA AHUROS (articolo di Antareser)

VERSIONE BIANCONI (VB) , volume 7
La Sunbeam atterra sul pianeta di Proxima Centauri. Sulla superficie vi sono resti di complessi urbani, ad indicare che un tempo erano presenti forme di vita intelligente.

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Antares e Trone scendono dall'astronave per compiere un esplorazione in superficie, mentre Luno rimane a bordo. Poichè la temperatura esterna è superiore ai 50 gradi, il giovane indossa una tuta protettiva. Mentre i due camminano sopra una distesa di fango indurito solo superficialmente, il grosso robot viene a trovarsi in difficoltà, allorchè la crosta di fango cede sotto il suo peso e lui comincia lentamente a sprofondare.

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Antares, allora, avvisa Luno affinchè intervenga con un mezzo di soccorso e quest'ultimo esce dall'astronave con un rimorchiatore spaziale, munito di un potente elettromagnete, col quale riesce a strappare l'automa dalla morsa del fango.

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Il ragazzo, che nel frattempo ha proseguito da solo l'esplorazione del pianeta, si trova improvvisamente davanti degli strani esseri di pietra e vari metalli agglomerati, vagamente umanoidi: sono gli androidi molecolari di Orkus, menzionati dai controllori della stazione iperspaziale. Questi attaccano Antares in vari modi: uno si fa esplodere scagliando detriti contro il giovane, un altro si mette a roteare scagliando se stesso come una palla di cannone, un terzo essere, fatto di cristalli purissimi, abbaglia il ragazzo con fasci di luce riflessa.

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Per Antares sembra non esserci scampo, ma il provvidenziale intervento di Luno e Trone col rimorchiatore spaziale dà modo al ragazzo di allontanarsi. Correndo con tutte le proprie forze, il giovane si ritrova in un zona ricolma di una sorta di vegetazione contorta. Qui incontra un essere simile all’uomo, che gli fa cenno di seguirlo in una specie di galleria vegetale.

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Dopo un breve cammino, l'alieno porta il giovane in uno spazio più ampio, dove vi sono altri alieni suoi simili. Uno di essi, mettendosi in contatto telepatico con Antares, gli comunica che si trovano su Ahuros, un mondo morente a causa dell'arrivo degli androidi molecolari, i quali, alterando l'equilibrio degli elementi naturali, hanno portato il pianeta ad uno stato di inaridimento totale. Loro sono sopravvissuti abbandonando le città e rifugiandosi tra i vegetali, che forniscono loro ossigeno e acqua dal sottosuolo. Comunque, l’alieno è convinto che, se potessero sconfiggere i molecolari, il pianeta potrebbe ancora ristabilire il proprio equilibrio ecogenetico. Antares, allora, gli comunica che sulla sua astronave c'è un'arma che potrebbe sconfiggere le forze avverse.

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Così il ragazzo si mette in cammino verso il veicolo spaziale, ma la minaccia non tarda a manifestarsi: i molecolari sono già sulla sua strada. Tuttavia, gli ahuriani, consapevoli del fatto che il loro futuro dipende dalla vita dell'uomo della Terra, fanno di tutto per proteggere il terrestre e, nella battaglia che ne segue, alcuni di essi perdono anche la vita. Intervengono anche Luno e Trone col rimorchiatore spaziale e, alla fine, Antares riesce a raggiungere il Big Robot. La potente arma terrestre esce dall'astronave e appare sulla superficie del pianeta.

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I molecolari cominciano subito l'attacco ma non possono nulla contro le armi del gigantesco robot, che li sconfigge facilmente.

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Improvvisamente, però, da una montagna scaturita dal suolo, fuoriesce una ciclopica creatura di materia incandescente. Antares scaglia contro il colosso tutta l'energia del Big Robot, ma senza risultati: la creatura sembra essere indistruttibile.

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Il pilota, allora, ha un'idea e si mette a correre, seguito dal gigante di pietra che, roteando, acquista sempre più velocità. I due colossi arrivano, così, al mare di fango dove era sprofondato Trone. Ma, mentre la creatura vi affonda totalmente, spinta dal suo stesso peso, il Big riesce ad uscirne decollando.

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Le forze di degradazione biologica sono state annientate. A questo punto, la Sunbeam torna al terminale di Proxima Centauri, dove avviene il richiamo dalla stazione iperspaziale. Ma, durante il trasferimento, accade l’imprevisto: a causa di una misteriosa interferenza, l’astronave terrestre sparisce dal canale di intercomunicazione e riappare in un altro sistema stellare sconosciuto, uno degli innumerevoli sistemi che sono destinati ad incontrare nel loro viaggio tra le stelle.

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Ill.mo Fil. della Girella

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EPISODIO 23: TYRANNOSAURUS SAPIENS (articolo di Antareser)

VERSIONE BIANCONI (VB) , volume 8
"TIRANNOSAURUS SAPIENS" (nota: nel volume è indicato proprio con la “I” e non con la “Y”)
La Sunbeam fuoriesce dal canale di intercomunicazione iperspaziale in una zona di spazio sconosciuta. Mentre Luno cerca di mettersi in contatto coi controllori di rotta, Trone riceve una trasmissione proveniente da un’astronave in orbita sopra un pianeta nelle vicinanze. L'occupante si chiama Asenor ed è stato lui a deviare la rotta dell'astronave terrestre, a causa di un’emergenza.

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Ha perso i contatti con una squadra di esploratori scesa su Plyone, il pianeta sopra cui sta orbitando e, dal momento che la sua nave non è adatta ai voli negli strati atmosferici, ha bisogno di aiuto per recuperare il suo equipaggio. Inoltre, lui stesso ha contratto una malattia virale e le sue condizioni stanno peggiorando. I terrestri accettano di aiutarlo, ma Asenor dovrà poi fornire loro la rotta per tornare a casa. Poco dopo, la Sunbeam si tuffa nall'atmosfera di Plyone e atterra nelle vicinanze della navetta. I dati raccolti indicano che l'atmosfera è respirabile e che il pianeta è simile alla Terra dell'era mesozoica. Giunti nei pressi della navetta, i tre amici notano che questa risulta essere stata colpita da grossi macigni che le sono stati scagliati addosso, mentre dell'equipaggio non c'è traccia.

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Improvvisamente, un mostruoso animale irrompe dalla boscaglia seguito da un altro animale ancora più temibile, un tirannosauro.

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Quest'ultimo si accorge della loro presenza, ma poi si allontana, raggiungendo altri suoi simili, radunati in una piana lì vicino. Colpiti da un tale comportamento, ma desiderosi di trovare gli esploratori, i tre amici decidono di dividersi, proseguendo per direzioni diverse. Antares, camminando lungo un sentiero, trova uno zaino e capisce di essere sulla strada giusta. All'improvviso, però, s'imbatte in due tirannosauri che cominciano ad inseguirlo. Il giovane, per mettersi in salvo, si rifugia in una caverna e all'interno vi trova proprio gli esploratori.

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Poichè non riescono a capirsi, Antares cerca di esprimersi attraverso dei disegni, mentre invece uno degli alieni gli porge una sorta di registratore visivo, attraverso il quale il ragazzo capisce cosa è accaduto: dopo essere atterrati sul pianeta, i quattro esploratori erano venuti in contatto con un tirannosauro. Interpretando il suo atteggiamento come un'aggressione, lo avevano colpito con un'arma a raggi, ma il mostro aveva richiamato altri suoi simili e gli esploratori erano fuggiti verso la navicella: ma i rettili, scagliando una pioggia di massi sul mezzo spaziale, lo avevano distrutto e così gli esploratori, esausti e mal ridotti, si erano rifugiati nella caverna. Nel frattempo, Luno, seguendo un'altra direzione, si imbatte in gigantesche costruzioni, tra le quali trova un gruppo di tirannosauri.

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In particolare, la sua attenzione viene attirata da uno straziante brontolio proveniente dalla costruzione centrale. Usando uno stratagemma, il robot riesce ad entrarvi e qui trova un grosso rettile ferito al collo.

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Volendo curarlo, ma non avendo gli strumenti a disposizione, Luno manda un messaggio radio a Trone affinché rintracci Antares.

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Nel frattempo, il ragazzo, sapendo che l'unico modo per salvare gli esploratori è prendere il Big Robot, usa l'arma laser degli alieni per creare un'apertura in un'altra parte della caverna e, passandovi attraverso, fugge verso l'astronave.

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Lungo il tragitto, incontra Trone, il quale lo mette al corrente del messaggio di Luno. I due, così, prendono il Big Robot e si dirigono verso l'immenso villaggio dei rettili.

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Alla vista del gigantesco robot, i tirannosauri rimangono per un attimo sbigottiti, ma subito iniziano a scagliare contro il Big pesanti massi.

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Mentre Trone si precipita all'interno del rifugio del rettile ferito, Antares si mette di copertura, riuscendo a respingere l'attacco. I rettili, tuttavia, arretrando in un gola, riescono ad attirare il pilota in una trappola, facendo cadere addosso al gigante una spaventosa frana.

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Stordito dai colpi, Antares perde il controllo del Big Robot. Proprio in quel momento, però, un terrificante ruggito si leva dalle torri: il rettile ferito è ora di nuovo in piedi grazie alle cure di Luno.

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I tirannosauri interrompono l'attacco: la loro furia si è trasformata in gratitudine. Antares, a questo punto si precipita alla caverna dove aveva lasciato gli esploratori ma li trova tutti morti: cercando di fuggire sono stati travolti dai massi rotolati dalla montagna.

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Non potendo più fare nulla, i tre ritornano nello spazio e si mettono in contatto con Asenor per riferirgli l'accaduto, ma lo trovano morto a causa del virus contratto. Tuttavia, dalla nave arriva una trasmissione automatica: sono i dati di navigazione che l'alieno, prima di morire, aveva registrato. La Sunbeam può, così, rimettersi sulla via del ritorno.

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EPISODIO 24: L'ISOLA NELL'IPERSPAZIO (articolo di Antareser)

VERSIONE BIANCONI (VB) , volume 8
Nonostante i dati di navigazione di Asenor, la Sunbeam non riesce ad agganciarsi alla stazione di controllo che la doveva richiamare verso il sistema solare e Antares, Luno e Trone si ritrovano in una zona di spazio priva di stelle.

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All'improvviso, una comunicazione in lingua interstellare raggiunge l'astronave. Una voce aliena li mette al corrente della loro situazione: si trovano ai confini dell'isola iperspaziale Aetern, dove è stata costituita una comunità di naufraghi sperduti in quella zona dell'iperspazio.

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Se anche loro vogliono entrare a farne parte ed usufruire del servizio di assistenza comunitario, devono accettare le condizioni imposte dal centro direttivo. Non avendo alternative, Antares accetta e la Sunbeam si assesta nel posto assegnatole tra svariate astronavi sospese nel vuoto.

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Il giovane è deciso a trovare una soluzione al loro problema, mentre Luno è più scettico e ritiene che dovranno abituarsi ad un nuovo tipo di esistenza.

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Intanto, gli alieni del posto cercano di fare conoscenza con i nuovi arrivati, mentre il centro operativo comincia ad inserire anche la nave terrestre nelle operazioni di interscambio di servizi.

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Ad un certo punto, mentre sta camminando in un corridoio, Trone si ritrova davanti un derniano, salito a bordo con un carico di cibo proveniente da un'altra nave: è venuto a conoscere l'uomo.

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Proprio in quel momento, arriva una comunicazione dal centro operativo che li avvisa della pericolosità dei derniani, una specie di ovipari dal ritmo riproduttivo molto rapido, capace di sopraffare numericamente le altre specie, se lasciati in balia della loro naturale predisposizione. Avendo sentito il comunicato e temendo la reazione dei terrestri, il derniano a bordo della Sunbeam si dà alla fuga, lanciandosi nel vuoto dello spazio.

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L'episodio turba non poco Antares, che si rende conto che la vita lì non sarà affatto facile. I problemi, infatti, non tardano ad arrivare: un nuovo comunicato fa sapere che, dall'analisi dei dati inviati al centro direttivo, è stato accertato che l'uomo a bordo della Sunbeam non è in grado di assicurare la continuazione della propria specie a causa dell'assenza dell'elemento femminile e perciò non ha diritto all’assistenza comunitaria e deve procedere all'autoeliminazione.

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Antares, ovviamente, rifiuta ma Luno, per guadagnare tempo, comunica che il terrestre accetta la decisione del centro direttivo. In quel momento una nuova astronave raggiunge l'isola nell'iperspazio.

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A bordo si trova un essere umanoide di 25 anni di sesso femminile: la regina del pianeta Myriam. Luno dice che potrebbe essere una via di salvezza, a patto che il giovane diventi suo marito. Antares, così, data la presenza dell'elemento femminile, chiede la soppressione della condanna emanata nei suoi confronti, ma, nonostante ciò, il centro direttivo conferma la decisione di eliminazione.

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Anzi, se il terrestre non ha il coraggio di autoeliminarsi, può richiedere l'intervento del giustiziere infallibile. Dietro suggerimento di Luno, il ragazzo accetta quest'ultima possibilità: un avversario da affrontare direttamente potrebbe concedergli una possibilità di vittoria. Immediatamente, una grossa massa dalla forma indefinita si avvicina all'astronave; senza perdere tempo Antares sale sul Big e si precipita fuori per affrontare il misterioso nemico. Comincia un terrificante combattimento ma l'avversario del robot, una specie di gigantesco ragno, è troppo forte.

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Il giovane sta per avere la peggio ma, ancora una volta, l'intervento di Luno e Trone dalla Sunbeam concede ad Antares un diversivo che rende il mostro vulnerabile per un breve istante: usando le folgori cosmiche, il Big Robot riesce a distruggere la creatura in un lampo accecante.

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Sorprendentemente, l'intenso bagliore si riflette su un corpo celeste che l'oscurità non aveva mai rivelato. Luno capisce che è quel corpo celeste la causa dell'interruzione del canale iperspaziale e riesce a trovare un modo per aggirare l'ostacolo e rimettere in rotta la Sunbeam, seguita dalle altre astronavi.

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Ma le sorprese non sono finite: In un angolo dell'astronave Antares trova un uovo lasciato lì dal derniano che, evidentemente, non aveva resistito al suo impulso riproduttivo e, mentre lo sta tenendo in mano, l'uovo si schiude!

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Vista la gran quantità di materiale, lo posterò un pò per volta. Domani posto un altro pezzo.

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EPISODIO 25: CACCIA AL DERNIANO (articolo di Antareser)

VERSIONE BIANCONI (VB) , volume 8
Dopo varie vicissitudini, la Sunbeam giunge finalmente alla stazione iperspaziale in prossimità del sistema solare.

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Qui, Antares fa rapporto ai controllori di rotta, informandoli di avere a bordo un derniano appena nato. Questi consigliano al ragazzo di sopprimere al più presto la creatura, ribadendo la sua pericolosità, ma Antares si rifiuta di farlo e riparte con l'astronave tenendo a bordo l'alieno.

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Alla conversazione tra il giovane e i controllori ha assistito di nascosto anche uno strano tipo di nome Quazil.

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Questi stabilisce subito un contatto con una nave spaziale, situata a molti chilometri di distanza, per parlare con un losco figuro, Yorgh, allo scopo di informarlo circa la possibilità di entrare in possesso di un esemplare di derniano.

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Immediatamente, Yorgh cambia rotta per intercettare la Sunbeam e in breve tempo la raggiunge.

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Tra le due navi viene stabilito un contatto video e gli alieni rivelano subito le loro intenzioni: sono disposti a comprare il derniano allo scopo di farlo riprodurre per fini alimentari, dal momento che sono una specie molto richiesta sul mercato interplanetario. Ovviamente, Antares si rifiuta di fare una cosa del genere e allora Yorgh decide di prendere la creatura con la forza.

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Così, dall'astronave aliena fuoriescono dei mezzi d'assalto e la Sunbeam risponde inviando il Big Robot. Comincia una difficile battaglia ma, mentre il robot è impegnato nel combattimento, uno dei mezzi d'assalto riesce a raggiungere l'astronave terrestre e ad agganciarsi ad essa. Un raggio laser apre un varco nella spessa corazza e tre alieni salgono a bordo. Questi, però, si trovano a dover combattere contro un agguerrito Trone deciso a difendere il derniano.

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Inaspettatamente, tuttavia, quest'ultimo si offre al nemico e, avendo raggiunto il loro scopo, i tre alieni ritornano sul loro mezzo d'assalto e si staccano rapidamente dalla Sunbeam, lasciando Trone un pò confuso.

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Anche i mezzi impegnati contro il Big si ritirano dalla battaglia e fanno ritorno alla loro nave. Luno mette al corrente Antares dell'accaduto e quest'ultimo non riesce a capire come mai il derniano si sia arreso.

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Improvvisamente, però, un'esplosione squarcia dall'interno la nave di Yorgh e il giovane rimane perplesso di fonte a quello che ormai è un relitto che si allontana nell'abisso senza fine.

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Trone comunica agli altri che è sparita una cassetta d'esplosivo e allora Antares capisce che il derniano stesso ha voluto punire gli aggressori della sua specie. A questo punto la Sunbeam riprende il viaggio verso il Sole. 

EPISODIO 26: I SETTE FLAGELLI (articolo di Antareser)

VERSIONE BIANCONI (VB) , volume 9
Sette bambini giungono nel sistema solare a bordo di altrettante astronavi. Sono fratelli provenienti da un lontano pianeta morente e sono in cerca di un mondo che possa ospitarli. Il più grande, Wool, che è anche la loro guida, li conduce alla Terra, nella speranza che il loro lungo viaggio stia per volgere al termine.

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Il nuovo centro operativo di Base Union rileva le sette navicelle le quali, una volta entrate nello spazio terrestre, si separano procedendo verso zone diverse.

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Antares viene richiamato alla base e subito si mette ai comandi del Big in attesa di istruzioni. Uno dei sette fratelli, Kaal, atterra tra le montagne dell'Himalaya. Fuori dal veicolo spaziale, essi possono aumentare in modo straordinario le loro dimensioni. Poi, come farebbero tutti i bambini, comincia a giocare con la strana sostanza bianca e fredda lanciando pericolose palle di neve che per poco non distruggono un monastero tibetano.

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Antares interviene immediatamente, raggiungendo la zona alla massima propulsione e, arrivato sul posto, distrugge con il pugno d'acciaio una palla di neve che stava per colpire un gruppo di abitazioni; questo provoca al reazione di Kaal che lo attacca improvvisamente. Il Big Robot cade all’indietro scivolando in una scarpata e l’alieno cerca di fargli cadere addosso una valanga.

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Ma Antares, usando l’energia termica, scioglie la neve e poi immobilizza Kaal avvolgendolo con il filo di nyflon.

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Nel deserto del Sahara, invece, è atterrato Veel: i suoi poteri lo rendono superveloce e così si mette a correre nella sconfinata distesa di sabbia.

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Antares arriva sul posto e subito cerca di fermare la sfrenata corsa dell'alieno, ma le armi del Big Robot si rivelano inutili a causa della velocità. Allora il giovane escogita un altro metodo: tesse una rete con il filo di nyflon tra due alte rocce e poi induce il bambino alieno a passarvi nel mezzo. Così, Veel rimane impigliato nella trappola.

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Usando altro filo di nyflon, poi, Antares lo immobilizza definitivamente. Alle pendici dell'Etna è atterrato Maal. Il bambino si tuffa nel vulcano alla ricerca del magma e i suoi poteri lo trasformano in una folgorante torcia volante, che semina terrore e distruzione nei villaggi vicini.

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Il Big Robot interviene per fermarlo, ma l’alieno vola troppo velocemente. Antares, allora, gli scaglia contro un pugno d’acciaio controllato a distanza, che abbatte l’avversario facendolo cadere in mare.

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Subito dopo, arriva un altro ordine da Base Union: il Big Robot deve dirigersi dall'altra parte dell'oceano, a South City. Qui è atterrato Gail: i suoi poteri gli conferiscono una elasticità straordinaria e sta danneggiando gli edifici della metropoli.

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Il robot terrestre interviene in maniera repentina afferrando l’alieno per una gamba, ma quest’ultimo, sfruttando la propria elasticità, comincia ad avvolgersi attorno al corpo dell’automa, immobilizzandolo. Antares, allora, separa i componenti del Big Robot, liberandosi dalla morsa elastica, mentre Gail rimane aggrovigliato.

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Ma un nuovo allarme giunge dalla base: il giovane deve dirigersi nella valle indiana del Kerala. Un gigantesco sauro sta terrorizzando la popolazione indigena.

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Il Big Robot lo attacca con un pugno d’acciaio ma, improvvisamente, l'animale scompare e al suo posto appare una gigantesca tigre, che attacca il robot gettandolo a terra. In realtà, si tratta di Moad, il quinto dei fratelli spaziali, che ha caratteristiche mutanti. Egli si trasforma poi in un mostruoso rinoceronte che carica il Big: Antares, a questo punto, non ha scelta e lo abbatte colpendolo con un pugno alla testa.

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Un’ulteriore minaccia si manifesta a Mosca: una forza invisibile sta attaccando la città. Al suo arrivo, anche il Big Robot viene colpito più volte da direzioni diverse e questa volta non riesce a contrastare il nemico; Antares comincia a pensare che sia la fine.

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Ma, all'improvviso, appare nel cielo l'astronave di Wool che ferma l’attacco dell'ultimo dei suoi fratelli, Niil, il quale ha poteri di invisibilità. Wool rimprovera i suoi fratelli che invece di esplorare il pianeta hanno seminato il terrore tra i suoi abitanti.

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Le sette astronavi, così, lasciano la Terra per riprendere la ricerca di una casa, mentre il Big Robot rientra alla base.

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Vista la gran quantità di materiale, lo posterò un pò per volta. Domani posto un altro pezzo.

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