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Gioco Estivo

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joe 7
view post Posted on 9/8/2014, 14:39 by: joe 7     +1   +1   -1

Ill.mo Fil. della Girella

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“In Sudamerica? Sei finita in Sudamerica? Ma come mai, sorellina? Pensavo fossi già a Positano…” disse Brunilde al telefono.
“Lo so, ma ho cambiato idea” rispose Himika ”Qui c’è la Campana di Bronzo, capisci? Un’altra campana!”
“Embè, e con questo? Vuoi mettere su un campanile?”
“Ma no, cos’hai capito? La campana antica, quella dei nostri avi, ma cosa hai studiato a scuola?”
“Er…non ero molto interessata, pensavo ai ragazz…cioè ad altro. Comunque a cosa serve allora questa campana? Vuoi cambiare il campanello?”
“MA NOOO! Quella campana poi NON SUONA, non ha il batacchio!”
“Il cosa?”
“Batacchio, il bastone dentro la campana, quello che sbatte dentro e la fa suonare! Devo dirti tutto!”
“Ah, ma se non suona a che serve? Lo vuoi come fermacarte?”
“Ma tu non capisci niente, mi esasperi, mi fai morire…quella campana serve ad avere IL POTERE ASSOLUTO! Il potere assoluto! Possibile che tu non sappia nemmeno questo?”
“Ah, ma sarà mica quella fesseria che tu avevi usato per far rinascere l’Imperatore del Drago, eh? Sai bene com’è finita quella volta!”
“Ehm…ero stata ingannata, comunque non la uso più per questo, ma per avere personalmente il potere supremo!”
“Seee, sei sempre stata fissata con queste idiozie che nostro padre buonanima ci raccontava prima di dormire. Io e Rena sapevamo che erano delle storie, ma tu no, testona, sempre a volere quelle campane…e sì che speravo che la tua vacanza ti distraesse un po’!”
“Lascia stare papà che qui non c’entra! La faccenda della campana di bronzo è affar mio, tu stanne fuori. Piuttosto, come va con Jeeg? Hai combinato qualcosa?”
“Certo, Hiroshi mi ha invitato al Gran Premio di Formula Uno a Monaco il mese prossimo, vuoi venire anche tu?”
“E questo lo chiami combinare qualcosa? Dovevi sconfiggere Jeeg Robot, mica fare amicizia!”
“Ma gli ho mandato dei mostri Yamatai, comunque nessuno di loro ce l’ha fatta. Ah, sai che Rena sta per sposarsi?”
“RENA? E con chi?”
“Col professor Kabuto”
“Bah, pensavo fosse un nobile, invece va a scegliersi una testa d’uovo. Nostra sorella è sempre stata scombinata. E chi sarebbe ‘sto Caputo?”
“Kabuto, con la kappa e la bi. E’ quello del Grande Mazinga”
“Non mi interessano i robottoni, che tipo è? Un bell’uomo, almeno?”
“Boh, l’ho visto un paio di volte, non mi ha colpito molto, ma sai, i gusti sono gusti. Ah, domani devo andare a Mikene per un invito a cena di Helly, magari poi ti racconto”
“Va bene, io devo cercare quella campana, ti chiamo domani, OK? Ah, un’ultima cosa, Amaso e gli altri due imbecilli come si comportano?”
“Boh, da quando sei partita si danno per malati. Con me c’è Flora”
“Non mi fido di quella, tienila d’occhio. E comunque, CHE STORIA E’ QUESTA DEI MIEI TRE GENERALI MALATI?? Non si sono mai ammalati in vita loro e si ammalano adesso tutti e tre all’istante? Dì loro di tornare al lavoro IMMEDIATAMENTE o quando torno gli taglio loro la testa!”
Himika chiuse bruscamente il contatto, seccata.
“Maledetti pelandroni, quando non c’è il gatto il topo balla, eh? Quando torno mi sentite!”

La Fortezza della Scienza si stagliava con tutto il suo colore fucsia amaranto e con le otto colonnette di base con edere rampicanti e sopra una mastodontica struttura a forma di cuore con le finestre in fila come alla Fortezza precedente, ma con in più le tendine e i vasi di gerani.
Il Professor Kabuto e Rena stavano ritornando alla Fortezza dopo la loro ultima discussione, e lei scrisse compiaciuta:
“E’ molto carina adesso la Fortezza, che ne pensi, Kabuto-san?”
Nessuna risposta.
“Kabuto-san?”
Il professore giaceva svenuto e stramazzato a terra dopo aver visto l’obbrobrio.

Nel frattempo, Yanus stava perdendo la pazienza.
“Insomma, non l’hai eliminata, quindi non ti pago!”
Il killer Paganini disse con voce tombale:
“E’ un lavoro delicato, bisogna agire di nascosto, ho già mandato i miei fidi. Stia tranquilla, avrà buone notizie” Poi se ne andò.
“I suoi fidi?” si chiese la Marchesa “E chi sarebbero?”
Nell’Impero Yamatai, due soldati Yamatai (ovviamente) erano in fila insieme agli altri soldati Yamatai (ovviamente) ad aspettare il rancio, senza capire però che quella era la fila per il ritiro della biancheria sporca.
“Ma Ciccio, cosa ci facimmo qui? Non dovremmo eliminare qui la regina fimmina, che poi sarebbe davvero un peccato, bella cumm’è?” disse il primo con voce lamentosa.
“Dillo più forte, imbecille, che magari qualcuno non ti ha sentito bene! Dobbiamo avere la fiducia di questa ggente, lo hai capito o no? Noi come loro facimmo, come loro agimmo, così ci prenderanno per loro e poi dopo agimmo, e quella la sistemammo, ti è chiaro o no?” disse l’altro, più alto, coi baffetti e segaligno.
“Ma se nun ci capisco un’acca di come parlano qui, questi qua parlano turco, poi con queste facce tutte da sorridenti come cretini mi fanno venire l’angoscia, mi fanno!”
“Statte zitto e mosca, che questa è l’occasione di diventare famosi come nostro zio Paganini che ci mandò, quindi taci e mettiti in fila!”
“Sì, Ciccio, comme vuoi te, ma mi non son tanto convinto de ‘sta cosa…”
 
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