Go Nagai Net

Gioco Estivo

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view post Posted on 7/8/2014, 15:05     +1   -1

Ill.mo Fil. della Girella

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L’aereo Bucefalo stava volando tranquillo, fendendo le nubi di un cielo terso: Himika si trovava nella cabina riservata, seduta su un comodo sedile-divano con qualche rivista da leggere nel frattempo e un frigobar da dove prendere qualcosa da mangiare o da bere.
E’ decisamente meglio di quello che pensavo, aveva ragione il biondo, mai giudicare dalle apparenze, pensò Himika, aggiustandosi un po’ i capelli allo specchio. Non è poi male questa nuova pettinatura, dopotutto.
“Quanto manca a Posistanno?” chiese Salud/Bud Spencer, ai comandi.
“Positano, leggi bene quello che c’è scritto!” rispose Plata/Terence Hill, a riposo su una branda “Comunque sarà tra un paio d’ore circa, ricorda che atterriamo a Napoli, Positano non ha l’aeroporto!”
“Ci sarà traffico lì”
“Si toglieranno di mezzo.”

Himika si sentiva osservata da un po’, e notò che la porta era socchiusa. Si alzò a controllare, e subito caddero nella cabina una marea di marmocchi presi in castagna che la stavano spiando.
“Bè, e voi chi siete?” chiese lei sorpresa.
“Er, ecco, noi saremmo…” disse una bambina, imbarazzata.
“Clarita, ma cosa mi combini? E tutti voi?” disse Plata, che aveva sentito i rumori “Scusi, miss Mikal, questi sono i nostri passeggeri abituali”
“Passeggeri?”
“Sì, sono gli orfanelli di Mama Rosa, volevano sempre vedere il Giappone e li abbiamo portati lì in gita premio. Sono appassionati di fumetti animati, sa”
Cartoni animati, zio Plata!” lo corresse la bimba.
“Ecco, cartoni. Perché avete disturbato la nostra ospite? Vi avevo detto di lasciarla stare, no?”
“Ma zio Plata, lei è Himika!” La regina sussultò.
“Chi?”
“Himika, quella di Jeeg Robot! L’abbiamo riconosciuta subito!”
E’ servita davvero molto questa pettinatura, pensò la regina, sospirando seccata.
“Certo, certo, Himika…ma adesso su, tornate a sedervi!” rispose Plata.
“Ma dobbiamo avere il suo autografo!”
“Sì, siamo venuti qui per questo!”
Visto che insistevano tutti, Plata si avvicinò a Himika e disse:
“Mi scusi, si vede che l’hanno scambiata per un personaggio di quelle cose giapponesi…potrebbe stare al gioco e fare qualche firma? Così, per farli contenti..”
“Er…va bene, non c’è problema!”
“Grazie. Su, ragazzi, uno alla volta!”
Così, Himika si mise a fare le sue firme su richiesta su fogli, DVD, bloc notes e anche sulle scatole dei modellini di Himika che i bimbi avevano comperato: ma questo fu il meno, il peggio furono le domande.
“Ma allora tu non muori alla fine?”
“No, quella è stata una trovata di Nagai”
“Sei innamorata di Hiroshi?”
“Ma no, cosa te lo fa pensare?”
“Sei gelosa di Miwa?”
“Ma niente affatto, siete tutti fuori strada! Neanche li conosco, non ci ho mai parlato!”
“Quali sono le tue misure?”
“E perché dovrei dirtelo, bimbo? E poi sono domande da fare alla tua età?”
“Perché vuoi dominare il mondo?”
“Bè, fa parte della tradizione yamatai, e poi se non lo facciamo non c’è più la storia, no?”
“Ti piacciono i tuoi tre luogotenenti?”
“Sono degli emeriti imb…cioè, diciamo che potrebbero fare meglio il loro lavoro, ecco”
“Sei innamorata dell’Imperatore del Drago?”
“MA PER FAVORE!”

Nel frattempo, era una notte buia e tempestosa…
POW!
Scusate, Snoopy mi ha spiegato gentilmente che l’esclusiva di questa frase è sua. Diciamo che era notte, ecco. E poi, come si sa, arriva il giorno e l’alba, e la bella addormentata, cioè il brutto addormentato, il Dottor Kabuto, si svegliò in un letto a baldacchino molto prezioso, cercando di capire come fosse finito lì. Si osservò le mani e si accorse che erano tornate normali. Stupito, si guardò il petto: tutto il suo corpo era ridiventato umano, non era più un cyborg. Stava sognando?
Entrò un servitore in livrea e guanti bianchi, alto, elegante e ben posato, che disse:
“Buongiorno, professor Kabuto, ha dormito bene?”
“E tu chi sei?”
“Mi perdoni per non essermi presentato prima” rispose lui con un leggero inchino ”sono Sebastian, l’umile maggiordomo di sua altezza la Principessa Nera Rena, al suo servizio.”
“Rena? Dov’è adesso?”
“Si sta preparando, professore. Cosa desidera? Caffè, tè, caffelatte, cappuccino, altro?”
“Un momento…cosa mi è successo? Cosa mi avete fatto?”
“Ah, si è accorto dell’operazione che le ha fatto sua altezza? Se mi è permesso esprimermi, devo dire che è stata molto brava”
“Ma come ha fatto a farmi tornare umano?!?”
“Lei evidentemente sottovaluta le capacità della famiglia reale, professore. Mi sembra un po’ agitato, le va bene un cappuccino? Aiuta molto, in questi casi”
“Ma…non è possibile…”
Sebastian preparò con cura perfetta la colazione a letto con tanto di vassoio, prima ancora che Kabuto se ne accorgesse.
“La brios è a destra, qui il succo di frutta – mi sono permesso di scegliere quella all’albicocca – e qui la marmellata, burro e fette biscottate. Qui le posate. Quando ha finito, può tirare quel campanello”
“Un…un momento. Dove siamo?”
“Al castello Tintagel di sua altezza, ovvio. Ora devo andare, ci sono molte preparazioni da fare per l’evento”
“Che evento?”
“Il matrimonio, naturalmente, signor professore. Buon appetito”
Sebastian chiuse la porta, mentre Kabuto rimase annichilito e incredulo.
“Ma…matrimonio????”

Yanus riflettè: ormai questa Brunilde stava diventando troppo ingombrante, bisognava eliminarla o sbarazzarsene in qualche modo. E in segreto: il Gran Maresciallo non doveva sapere nulla.
“Marchesa, è arrivato l’uomo che…” disse uno dell’Esercito Gatto.
“Sst! Portalo nel mio studio, di nascosto!” sussurrò lei.
Poi, seduta al tavolo dello studio, ricevette un uomo vestito tutto di nero, col cappello nero e una custodia per violino che ovviamente nascondeva un fucile ad alta precisione, roba da professionisti. Pallido e freddo come il ghiaccio, privo della minima ombra di sorriso o di pietà o di sentimenti umani, mostrò a Yanus in silenzio il suo biglietto da visita. Yanus lo lesse, soddisfatta.
“Dunque lei è il famoso killer Paganini…”
L’altro annuì senza parlare.
 
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“Mi raccomando: dovrà sembrare un incidente.”
L’uomo in nero annuì.
“Nessuno dovrà sospettare nulla.”
Altro assenso silenzioso.
“Ehi ma lei è vivo? E’ umano?”
“... Paganini non si ripete… “
Rispose il tizio, con voce profonda e spettrale.
“... E che c’entra questo?”
Il killer fece un leggero inchino, porse un foglio con le sue tariffe e si allontanò, lasciando la Yanus basita.
“... che avrà voluto dire… ?”

Silver, Superman e… non ricordo più chi altri stava spingendo la nave dello Shield, si stavano stufando.
“Ma che noia qui fuori? Noi a spingere e lì dentro giocano a campana e a chissà cos’altro!”
“Dopo che Hulk ha sfondato il pavimento, non credo che Fury gli consenta più di giocare.”
“Hai ragione Sup: mi sa che Banner starà seduto sulla sedia del castigo a riflettere fino all’arrivo.”
“Già… ma la nostra noia non passa… “
“Potremmo indovinare da dove vengono le astronavi che incrociamo dalle targhe.”
“Sai che divertimento Silver, c’è una folla qui fuori!”
“... Hai ragione. Nomi, cose, città e animali?”
“Dovremmo scrivere… il continua tu?”
“Ah sì, quello mi piace. Voi ci state?”
Tutti quelli che spingevano e che non ricordo, accettarono di giocare.

L’astronave di Gandal procedeva a singhiozzi, quelli di Hyddy e dei suoi compagni di bevute.

In un hangar, Shiro novello Hannibal e suo fratello carezzavano i nuovi giocattoli assaporando il momento nel quale li avrebbero provati.

Come la vide e la ebbe annusata, il TFO riconobbe Tsubasa come “una di famiglia” e prese a scodinzolare ed uggiolare. La signora salì (questa scatola di sardine vola? Figlio, potevi farlo un po’ più spazioso e confortevole! E tu, vedi di fare il bravo, altrimenti ti piglio a calci, che non li ho mai sopportati i cuccioli pucciosi e coccolosi!) e partì.
Quello che la signora non sapeva, era che, per il TFO, casa non era il Centro di Kabuto, ma la fattoria Makiba e il Centro Ricerche di Procton… e proprio lì venne scaricata.
Stendiamo un velo sugli improperi che la gentile mamma di Alcor/Koji/Rio riversò sul povero disco, certo è che lo fece ululare di tristezza tanto da provocare la dura reazione di Righel (guai a toccargli le sue bestiole!)
Lo scontro verbale tra i due avrebbe fatto arrossire i pirati di Sparrow, e si concluse con una cena romantica al lume di candela.

Sul pianeta dei draghi la confusione era totale: esseri di ghiaccio contro Daltanius; draghi neri contro draghi bianchi; leoni contro iene; sasso contro forbice… ops…
Nel mezzo del caos totale, un uomo col cappello a punta e la barba bianca, in piedi sopra ad una scatola, agitava allegramente la sua bacchetta intonando un incantesimo.
“Hockety Pockety Wockety Wack, Abra Cabra Dabra Da: Se ciascun si stringerà, il posto a tutto si troverà.
Higitus Figitus Figitus Sbum, Presti-Digi-Torium.
Alica Fez Balaca Sez Malaca Vez Meripades Hockety Pockety Wockety...
Hockety Pockety Wockety Wack. Tutto quel che seguirà, hai quasi finito di ballar... non ti farò aspettar… tutti giù..tutti giù
Higitus Figitus Figitus Sbum, Presti-Digi-Torium
Higitus Figitus Figitus Sbum, Presti-Digi-Torium”
Le cose e le persone intorno si rimpicciolivano ed entravano in una borsa da viaggio.
Un richiamo “Merlino! Merlino!” Si udì da chissà dove.
“Oh, mi stanno chiamando. Mi spiace, mi sono divertito con voi. Ciao!”
Con un POP! il mago sparì tutto ciò che era rimasto in aria cadde, la borsa da viaggio si chiuse e rimase sigillata: a nulla valsero gli sforzi dei chi provò ad alzarla o ad aprirla.

Un successivo POP! Ed apparve un altro tipo alto col cappello a punta con su la scritta “Maggo”, al suo seguito una cassa di legno, piuttosto grande, che si muoveva con delle zampette rosa. Mentre il tipo strano, che rispondeva al nome di Scuotivento, cercava il posto migliore per nascondersi e rimanere illeso, il suo “bagaglio” si scatenò divertito a mordere e far sparire al suo interno, tutti i cattivi che gli venivano a tiro. Qualche incauto provò a tirare fuori il suo compagno dal bagaglio, non trovò nessuno ma sparì a sua volta all’interno.
Dopo alcune ore di puro terrore, il povero Scuotivento sparì con POP! Dopo essersi guardato intorno, non vedendo il suo padrone, il bagaglio sparì a sua volta, per il sollievo dei suoi avversari.
 
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............ a furia di pop merlino arrivo' all'asteroide del suo re artu' doveva avvisarlo di quanto appreso da bors.......la copertura era saltata...............ma al posto dell'asteroide trovo' il solo sir hector..........................'' sono partiti....sono stufi sono 600 anni che non fanno piu' niente sono andati verso il pianeta dei draghi.............vogliono dare una mano a spodestare i draghi oscuri......tanto sanno che il signore oscuro e palpatine non ci saranno...........loro credono che il graal sia sulla terra.....................''nooooooooo fermateliiiiiiii!!'...........pop.......................



smaug non poteva vedere palpatine avvizzito e in braccio a darth krayt chiamo a se' red l'imperatore del drago...............'' visto che devi ancora partire.......mica hai a bordo una batteria coi morsetti..?''............'' si va bene ma sbrigati che flora mi aspetta se non arrivo giu' in tempo quella si innamora di hiroshy e ciao................'' presero i morsetti le li fissarono alle orecchie di palpatine ..................''carica!!!!!''..................booooom fumo rossastro palpatine era tornato nomale anche se un po' .................''.fulminato.''.....certo anche potenziato ora lanciava fulmini di forza lunghi 30 metri...................

i troll e gli urukai armati di adamantio erano pronti e furono inviati sul campo di battaglia a FAR CONFUS.........pardon a dare una mano ai draghi oscuri ai mostri di ghiaccio ai chitauri e a chi altro volete metterci...............................




nell'orbita fuori dal pianeta .dei draghi.......gli uomini dell'arcadia videro un fascio di luce proveniente dallo spazio che entrava dentro il pianeta........(era il portale che mandava giu' i chitauri............)

incuriositi ci andarono vicino per vedere cosa ci fosse dentro................ne uscirono 2 bei chitauroni di 50 mt l'uno che sparavano fuoco e missili a manetta................la chiatt...pardon la base yasdam non aveva armi fu un po ' bucherellata e se la filo'come poteva harlock invece diede fuoco ai suoi cannoni...............da sotto l'arcadia usci' pure il pugnale......persino ghemon usci' di fuori con la sua katana e qualcosa affetto' pure.......ma quei 2 erano troppo forti...........difficilmente la nave col teschio avrebbe resistito............''
...................................................................................................
''space tundeeeeer !!!!!!'' ''a parla come magni!'' '' tuono spaziale!!!!!''............'brest fiiiiireeee!'' (mazinkaiser poteva permetterselo)........il gruppone era arrivato....................capitan america inizio' a dare ordini...............formate un perimetro......attorno alla chiatt scuste alla base yasdam...........che' e' la piu conciata.........goldrake e mazinkaiser restino qui con la nave di gandal................invece l'aereo dello shield scarichi tutti sul pianeta a dare una mano.......tu thor chiudi quel portale..!!.......''e se ci mandiamo dentro tony stak con un missile?'' '' no grazie gia' dato...''.........
.koji usci' fuori appollaiato sul pugno di zeus e si diresse verso la nave di gandal........'' aprite il portellone devo prendere mazinza z!!!!!''............ma quelli manco per sogno.......''15 uomini 15 uomini.....''' cantavano...........fortunatamente a bordo c'erano i 3 giovani piloti getter ...........furono loro ad aprire e ne approfittarono per nascondersi dentro il robot per poter scendere cosi' sul pianeta....e cercare lo shin dragun.............'' maziiin go!!!!!'' grido' koji il pugno si apri' divenendo un enorme potente jet scander............la caffettiera pardon il primo dei mazinga punto' il pianeta dei draghi.............

quando l'aereo dello shield paracaduto' giu' tutti i suoi occupanti sul pianeta..............il cielo si oscuro' addirittura talmente erano tanti.........................

''all'attacoooooooo'' grido' aragorn spada in pugno........ma era il cacciavite dell'ikea

scaricato il malloppone l'aereo stranamente incomincio' da solo a volteggiare nell'aria.......qualcuno giuro' di averlo sentito cantare........''libero sono libero come rondine..........''

il daitarn stava per distruggere il primo chitauro..........''e ora con l'aiuto del sole.......il sole? ehi ma qui il sole dista migliaia di anni luce........e ora come faccio ? l'energia dove la prendo?''



ateroide di artu'
'' sire il pianeta dei draghi e' in vista!!!'' disse lancillotto.........
''bene parsifal a me excalibur!!!!!!!!!''.............. ''ehm maesta'.....lei alla fine della battaglia era moribondo trafitto da mordred mi diede la spada mi supplico' di buttarla nel lago.........e io ho ubbidito.......che ne sapevo che poi sarebbero arrivati sir galaad e sir bors col graaal e avrebbero guarito voi e sir lancillotto..................poi siamo dovuti..........partire il fretta per salvare il graaal........e la spada........'' ''sara' sul fondo di qualche laghetto in un parco inglese .........'' commento' tristano................POP ''fermaaaa''

drayato/doublas corse festante da smaug e ardias/garada..................i''il pesce ha abboccato...................arriva un bel...............pallone.....''
 
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view post Posted on 8/8/2014, 17:25     +1   -1

Ill.mo Fil. della Girella

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“Senti, qui bisogna parlare chiaro” iniziò Kabuto davanti a Rena, mentre lei si pettinava i suoi lunghi e lisci capelli neri davanti allo specchio, con indosso una vestaglia ricamata di raso nero (il nero era il suo colore, se non si era capito).
“Inizia pure tu, Kabuto-san” scrisse lei sul tablet sospeso (la sua velocità di scrittura era tale che la spazzola restava a mezz’aria nel frattempo). Per l’ennesima, volta, Kabuto non riuscì a vederla scrivere. Ma quanto è veloce questa? si disse. Si schiarì la voce, poi iniziò:
“Ecco…innanzitutto ti ringrazio molto per avermi fatto tornare il corpo come prima…”
“E’ stato un piacere, Kabuto-san. Dopotutto, l’ho fatto anche per me: il mio futuro marito non può essere per metà di metallo come una scatola di conserva”
Grazie per il complimento, pensò. “Comunque, non capisco perché insisti con questa idea di matrimonio. Insomma, noi non ci conosciamo!”
“Non è vero, ci frequentiamo da ben due settimane”
“E secondo te due settimane bastano perché due persone si sposino? Roba che neanche a Las Vegas!” sbottò il professore.
“Nella famiglia reale a volte non c’è neanche un giorno: ci si sposa anche fra estranei” rispose con coerenza Rena, mentre si metteva lo smalto sulle unghie (non chiedetemi come facesse nel frattempo a scrivere sul tablet sospeso a mezz’aria: lo so che è impossibile una cosa del genere, ma ci riusciva!).
“Ma io non sono della famiglia reale, e poi che razza di vita potresti fare con me? Tu sei una principessa, cosa diamine ci faresti in un posto da laboratorio come la Fortezza della Scienza, che è sempre in stato d’assedio dai Mikenes?”
“Hai visto che so difendermi” rispose lei, osservandosi le unghie laccate di fresco e facendo riferimento al Dragosauro tagliato a quattro fette come un’anguria.
“Ma allora non vuoi capire!” disse lui esasperato “Qui hai un castello, hai un maggiordomo, hai mille comodità…alla Fortezza della Scienza non ne avrai nessuna! Ti troveresti male lì!”
“E chi ha detto che starò alla Fortezza della Scienza? Tu abiterai qui con me”
“EEEEH? Ma almeno il mio parere non vuoi saperlo? Io qui non ci voglio stare, devo combattere contro i Mikenes!”
“Allora sconfiggerò i Mikenes con te, poi ti porto qui e ti sposo. Sebastian ha già fatto i preparativi, sarà una cosa veloce”
“Ascolta, tu sei una bella ragazza, mi piaci molto, non ho nulla contro di te, ma - io – non – voglio – sposarmi, è chiaro?”
“Chi ti ha rimesso a posto il corpo come prima?” chiese insinuante Rena.
“Er…che c’entra?”
“Sei in debito con me, Kabuto-san. Mancare a questo debito significa fare un’offesa da pagare con la morte” rispose lei, puntando all’istante una spada sotto il mento di Kabuto.
“A…aspetta…parliamone con calma”
“Sono calmissima, anche quando taglio. Non ho problemi di agitazione, come vedi ho le mani ferme”
Gli occhi di Rena erano a dir poco minacciosi: Kabuto sudò freddo e capì che era meglio assecondare.
“Va…va bene, almeno possiamo tornare alla Fortezza?”
“Come desideri, Kabuto-san. Devo solo finire di prepararmi. Aspettami in sala” rispose lei, facendo scomparire la spada e iniziando a mettersi la cipria (ripeto, NON chiedetemi come facesse a fare tutte queste cose e scrivere. Ci riusciva, e basta).
Kabuto uscì molto pensieroso. Più avanti sarebbe stramazzato dall’orrore appena avrebbe visto la nuova Fortezza della Scienza, ma ne parliamo la prossima volta.

Nel frattempo, sull’aereo di Salud e Plata, che stava arrivando a Napoli, Himika era esausta per le mille domande dei bambini.
“Ma tu come mai ti sei spogliata?”
“IO? E quando mai l’ho fatto?” rispose lei attonita.
“Ma, in quella nuova serie di Jeeg tu non avevi quasi niente addosso, avevi anche le zampe di gallina al posto dei piedi”
MA QUELLA E’ UN’ALTRA VERSIONE! Quel disgraziato di Nagai (se mi capita tra le mani…) ha voluto fare quella buffonata di serie, ma io-non-c’entro-assolutamente-niente con quella enorme stupidaggine, è chiaro? Quella Himika lì è una cretina, non una regina! Non sono io!”
“Sì, e poi Jeeg lì è troppo spigoloso!”
“E il protagonista è un mentecatto!”
“E Miwa l’hanno invecchiata! E’ diventata brutta!” criticarono i ragazzini, assecondando le osservazioni della loro beniamina.

Da qualche parte nel Centro Ricerche di Jeeg, a Miwa per un attimo fischiarono le orecchie.
“Staranno mica parlando male di me?”

Nel frattempo, all’Impero Yamatai la regina Brunilde ricevette una lettera dal suo “ragazzo” il Gran Maresciallo, che lesse con avidità.
“Senti qua, Flora, mi hanno invitato a pranzo a Mikene dopodomani, devo trovarmi qualcosa di adatto da mettermi, cosa mi consigli?”
“Bè, possiamo chiamare il reale sarto, comunque perché chiede consiglio a me, che sono dalla parte dell’Imperatore del Drago che è vostro nemico?”
“Perché sei l’unica donna qui in giro, non posso mica parlare di questo ai tre generali che di queste cose non capiscono niente, e poi mi stai simpatica. A proposito, quei tre non sono ancora guariti?”
“Sembrerebbe di no”
“E’ da quando avevo proposto loro un piccolo allenamento in palestra che si sono ammalati, peccato, sono proprio sfortunati! E gli attacchi a Jeeg Robot?”
“L’ultimo mostro di roccia è stato ridotto a panchine per i marciapiedi, e quello di prima in fontane per i giardini”
“Un ottimo esempio di riciclaggio”
“Ma stiamo perdendo, così!”
“Ma è semplice, basta mandare dei mostri più forti!”
“E dove li troviamo? Sono tutti così!”
“Distribuisci loro questi programmi per palestra: con un po’ di allenamento, faranno faville” disse lei, dando dei plichi da trenta pagine ciascuno. Flora gli diede una scorsa. Cavolo, se non crepano prima di sicuro diventeranno più forti. O si daranno per malati.
“Ah,maestà, abbiamo buttato fuori un tizio vestito di nero, col cappello nero e una custodia per violino sottomano, si muoveva in modo furtivo. Sicuramente era un killer”
“Mancava solo che portasse un cartello con la scritta” commentò Brunilde.
Infatti, il killer Paganini ci riprovò ad entrare nel regno Yamatai per trenta volte, venendo sbattuto fuori (malamente) altrettante volte, senza mai capire perché lo riconoscessero sempre. La vita dura dei professionisti.

“Stiamo per atterrare” disse Plata alla radio.
“Meno male, non ne potevo più” pensò Himika.
“Senti, cosa ne pensi di questa?” chiese la bimba Clarita, mostrando una foto a Himika.
“Ma io non posso mica sapere…” Himika si interruppe basita guardando la foto: mostrava una CAMPANA DI BRONZO. Una preziosissima e rarissima campana di bronzo, proprio come quella che stava cercando di prendere da Jeeg da ANNI.
“Do…dove l’hai trovata????” disse lei, stupefatta.
“Vicino alle rovine alla periferia del mio paese”
“E…e dov’è il tuo paese?”
“A Santarem, in Sudamerica. Andremo lì dopo che lei scenderà a Napoli…”
Himika si alzò dal sedile in fretta e disse: “Plata! Devo parlarti! Non vado a Positano! Vengo con voi!

Edited by joe 7 - 9/8/2014, 12:25
 
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“Sì, certo capisco… vero Salud che capiamo?”
Grugnito.
“No che non capiamo affatto! Abbiamo pulito l’aereo per lei, spostato il carico per lei, venuti in capo al mondo per lei… e lei cambia idea e vuole andare dove noi saremmo dovuti andare prima che lei venisse e che noi andassimo e… mi sono perso… dov’ero?”
“Diretto in sud America.”
“Ecco, mi pareva… mi sa che mi hai fregato Plata… “
“Cosa te lo fa pensare?”
Il biondo perfido allungò una bambinetta con gli occhioni e i ricciolini verso il gigante barbuto, la piccolina stampò un bacione sulla guancia dell’uomo orso e l’uomo orso si sciolse come neve al sole.

L’uomo in nero tornò da Yanus.
“Paganini non ripete.”
Fece un inchino e presentò il conto. La marchesa era interdetta.
“Insomma: l’hai fatta fuori o no?”
Il killer agitò il foglio del conto sotto il naso della donna.
“Non ho ancora capito se la rompicose è morta. Se è morta pago, se non è morta ti trasformo in rospo… o in pipistrello, che magari è più indicato.”

Un paio di colpi di martello di Thor mandarono in frantumi il portale, e un paio di pianeti minori nelle vicinanze: quando gli girano il dio del tuono si lascia facilmente prendere la mano, e gli giravano parecchio dopo aver spinto la nave dello Shield per mezzo universo.
Goldrake e Mazinkaiser stavano riducendo i chitauri in pezzi più piccoli che passavano a Goemon per la cubettatura, Jigen e Lupin raccoglievano i cubetti ghiacciati e li passavano all’Alkadia per rinfrescare le bevande.
Banjo stava disperatamente cercando un’alternativa al sole per darsi la carica: aveva già provato con due stelle di infima categoria, ma erano state appena sufficienti per il caffè. Poi la soluzione: dietro il pianeta dei draghi un sole caldo e brillante.
“Ed ora, con il potere del… del… di QUEL sole vi sconfiggerò! Attac… “
“Attacchi chi, che li abbiamo già smaltiti noi?”
L’impertinenza di Shiro era cresciuta con il suo appetito.
“Bada a come parli, ragazzino! Stavolta ho perso del tempo per il rodaggio, ma vedrai che la prossima volta… “
“Sesese… solo chiacchiere e distintivo, chiacchiere e distintivo! AHIA!”
Mazinkaiser si trovò le terga scaldate.

Il cacciavite dell’IKEA fu più utile della spada, contro l’adamantio: prova a combattere quando ti si smontano le armi… o ti perdi i pantaloni…

Alcor/Koji/Rio si sentiva tutto gasato per via del nuovo giocattolo fornitogli dal nonno, il pugno di Zeus, ma le nomine sono dure a morire: ogni tanto un chitauro o un gigante provavano a rovesciarlo per riempire le tazzine, o gli accendevano un fuocherello sotto per fare uscire il caffè. Aveva del buono il giovanotto a protestare e a scaricare le armi contro quei felloni!

“Dietrofront! Alla ricerca della mia spada! Senza Excalibur non se ne fa nulla!”
Artù si sedette al suo posto dietro la tavola rotonda, con il muso.
“Ma dai! Chissà in quale lago sarà, ormai; e se il lago non ci fosse più? E’ passato tanto tempo.”
“Non mi importa un ficosecco, Lancillotto. Rotta sulla Terra!”
“Da quale lago iniziamo? Io propongo Lochness: ho sempre desiderato vederlo!”
“Vada per Lochness, Tristano, ma se perdi tempo a coccolare il mostro ti sotterro!”
POF!
“Sire Artù, non scendere sul pianeta dei draghi che… “
“E’ tardi Merlino: siamo in rotta per la Terra per cercare Excalibur!”
“Che? Exche? Dove?”
Lancillotto diede di gomito a Parsival e sussurrò.
“E’ l’età poverino: era già vecchio ai tempi della guerra con Mordred.
“Oh! Vecchio a chi? Io sono appena appena maturo!”

Il Crop Circle del giorno:
“Gossip: Tsubasa, la ex moglie di Kabuto e madre dei due Kabuto, e Righel, padre di Venusia la ragazza di Actarus, stanno uscendo insieme! Tutti i particolari nel prossimo cerchio, rimanete collegati!”
Procton contemplò il responso del computer.
“Meglio che Alcor e Venusia non sappiano di questo, almeno per il momento… mannaggia che pasticcio.”
Soprattutto perché i due colombi non facevano che litigare clamorosamente per qualsiasi cosa.
 
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merlino decrepito o no che fosse..........chiamo' bors che chiamo' fury ........''attenzione vanno sulla terra a cercare excalibur dategli per favore una mano... mica possono arrivare giu' cosi'... ......vanno protetti pero'....................immaginate solo se li trova dan brawn........non so se sopportera' di vedere che il graal e' solo un calice e che le sue teorie ora sarebbero molto piu'difficili da sostenere............... .''
non aveva nemmeno finito di parlare che il falcon raggiunse l'asteroide di artu'........'' aprite mi chiamo han solo devo installarvi il balzo nell'iperspazio farete prima.........'' gli aprirono entrarono lui luke e chwebecca............artu' li' blocco' doveva fare una cosa ma excalibur gli mancava...........si fece prestare la spada da lancillotto e inizio' :'' nel nome di Dio di San Michele e di San Giorgio io ti nomino cavaliere!'' ok per i primi 2 ma quando arrivo' a chewbecca si chiese ''e con questo che faccio?''.......un grugnito poco rassicurante lo invito' a procedere............
installato l'aggeggio i 3 si congedarono e balzellon balzelloni l'asteroide spari'................


la nave di gandal avvicino' l' ammiraglia di mazone che se ne stava in disparte nella battaglia............:''salve voi da che parte state?'' '' be' e' un po come per voi voi siete nemici di goldrake noi di harlock..........ma qui non abbiamo ancora deciso da che parte stare........questi nuovi nemici fanno un po' paura anche a noi.....'' in effetti....anche noi aspettiamo la piega degli eventi........''..il comunicatore si apri'...........''incapaci distruggete goldraaake''................''sire dov'era finito?''...............'' il poker,............'' '' fermi nessuno decida niente.....''ora era la regina a parlare.......''ora qui decido io aspettate e presto saprete il da farsi ........'' click................''butta oca come ti permetti io sono il re!!!'' ''calma nostra figlia rubina ha apppena chiamato :nella costellazione del cigno e su fleed la vita sta tornando......appena fuori fleed c'e' una luna.......molto piu grossa di questa .............se ora diamo una mano a duke fleed..........magari lui ci permettera' di invade......pardon di abitarci.............'' 'noooooo dukeflled deve morireeeee'' '' sire ascoltate'' provo' a persuaderlo lady gandal.....''qui su skarmoon non ci stiamo piu' e' arida e' sempre buia ..........quell'altra luna che tra l'altro di nome fa red moon e' bella ha il giorno e al notte ci sono laghi e fiumi e' grande 10 volte questa.......la potremmmo ritemprarci rinforzarci e poi per invadere fleed un 'altra volta saremmo sempre in tempo.........che ne pensa?'' yabbart sembro' calmarsi................'driiin driiinnnn'' '' ciao dukky sono vegalia..........'' '' double arken!!!!'' ''che?'' ''alabarda spaziale!!!!!!!'' ''ecco cosi' va meglio dunque volevo parlarti.........'' '' disintegratori multipliiii!!!!!............non vedi che sono un tantino impegnato.?.......questi nemici sono peggio di voi.............per le cose di diplomatiche...........parla con mia sorella........''..............la regina chiamo' maria ....l'accordo fu presto raggiunto ma poi si sa le due donne iniziarono a parlare del tempo di quali fiori piantare sui loro pianeti un volta rinati di come arredare i loro castelli.........................e intanto la nave di gandal era ferma......................in attesa di ordini

palpatine una volta ripresosi aveva subito fatto arrivare altri star destroyer che sul pianeta avevano fatto scendere quei loro ''camminatori'' a 2 e 4 gambe ....mentre lo spazio nell'orbita era stao tutto riempito di caccia imperiali ''x tie'' che sparavano a vista.....inoltre a bordo di terribili nazgul anche i cavalieri fantasmi di sauron ricoperti di adamantio puntavano l' arcadia cercando di farvi breccia.....................

sulla nave di gandal jack sparrow disse '' anche quelli sono pirati...............io vado ad aiutarli barbossa vieni con me ?........ma niente voltafaccia''' ..............presero un mini disco di vega.......... e partirono o meglio cercarono di farlo...............jack era e' ed e' sempre stato un po' imbranato e il disco continuava a cambiare rotta e a capovolgersi..............tutti ridevano quando a zuril venne in mente una cosa...................''ehi ma la' a bordo c'e' mio figlio...!!!!!!!!!! mia moglie l'ha allontanato da skarmoon per non farlo morire contro goldrake.........ma qui rischia di fare lo stesso una brutta fine!!!!!'' disperato corse giu' all'hangar prese un vecchio sgangherato mostro di vega somigliante a giru giru ...........punto' l'arcadia e colpi' il nazghul piu' volte facendolo allontanare.............''friz figlio mio scappa vieni via con me ti prego''.............'' no' papa' prima di tutto mi chiamo yama e poi io di qui non mi muovo ho tantissimi nuovi amici e un dono senza prezzo la liberta'!''
zuril apri' l'interfono verso la nave che ancora aspettava ordini da vegalia'' signori io ho deciso...............sto dalla parte............... di mio figlio:yama!'' hydargos annui' forse un po' commosso..............gandal mise un braccio sulla spalla del suo.........''arrotino'' stringendolo forte


shiro combatteva con impeto ma era inesperto non tutti i colpi andavano a segno eppure koji si era offerto di dargli qualche lezione.....ma lui no era grande non era piu' il bimbo piagnucoloso dell' anime ........altri nazghul minacciavano l'arcadia...........'' rocket punch!'' ma il grosso pugno manco' il nazgul e.........colpi' il fianco della nave di harlock........non la sfondo' ma il contraccolpo fu enorme .....la vecchia cuoca masusan fu colpita cadde e si ruppe un braccio................quando shiro lo seppe rimase sconvolto......qualla donna quando con brunilde era stato portato sull'arkadia, era stata a buona con lui gli aveva fatto i biscottini ed ora per colpa della sua spocchia soffriva.................la sera ando' da koji:''ora il mazinkaiser e' meglio che lo guidi tu .......io sono solo un pallone gonfiato non basta crescere col corpo ma bisogna farlo anche con la testa....sono un povero p....'' '' calma'' lo interruppe koji alcor rio.....'' e' vero hai sbagliato e alcuni ora soffrono a causa tua.........ma il nonno quell' asteroide non l'ha mandato per caso......e' tuo e tu lo piloterai .............hai capito il tuo errore sei gia' a buon punto....benvenuto nel mondo dei piloti -mazinger ora puoi essere un dio o un demone a te la scelta.........'' ''voglio salvare il mondo come mio fratello'' ..............si misero al lavoro.............mazinga z fu per un attimo messo da parte..........(x non annoiarsi faceva il caffe').............shiro pilotava mazinkaiser in battaglia ma........
suo fartello stava con lui nell'abitacolo... e lo guidava pieno di consigli..........e la sera anziche' giocare alla playstation con toppy(daitarn 3) si allenava fino a tardi al simulatore......................



pianeta terra fattoria makiba:

dal silos righel e tsubsa guardavano i cerchi nei campi tenendosi mano nella mano...................
un cerchio' si incendio'.................''ecco l'avevo detto..............il mio raccoltoooooooo '' nel cerchio apparve la scritta ''help. shield request from dragon planet''.................apparve un robot bianco dal suo sterno usci' il pilota ''amici miei sono peter rei comandante del robooooo''

tsubasa e righel si guardarono basiti..................quando un cerchio piu' grande si incendio'........................'' chiamate i pompieriiiii...............il mioo granoooooooooo''
questa volta dopo la stessa scritta di prima si materializzo' una sorta di grande drago
con una testa che pareva uno scheletro due grosse cavita' al posto degli occhi e 2 enormi corna........si apri' un portello........usci' un ragazzo in divisa da giocatore di baseball............'' chi gioca?'' mizar gli corse incontro festante''ioooooooo''

dall'interno di quell' enorme struttura si udi' una voce...........''sanshiro non siamo qui per giocare dobbiamo andare in inghilterra...........dobbiamo aiutare artu' a trovare excalibur''
'' ok peete''

Edited by alcor kabuto - 9/8/2014, 14:26
 
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“In Sudamerica? Sei finita in Sudamerica? Ma come mai, sorellina? Pensavo fossi già a Positano…” disse Brunilde al telefono.
“Lo so, ma ho cambiato idea” rispose Himika ”Qui c’è la Campana di Bronzo, capisci? Un’altra campana!”
“Embè, e con questo? Vuoi mettere su un campanile?”
“Ma no, cos’hai capito? La campana antica, quella dei nostri avi, ma cosa hai studiato a scuola?”
“Er…non ero molto interessata, pensavo ai ragazz…cioè ad altro. Comunque a cosa serve allora questa campana? Vuoi cambiare il campanello?”
“MA NOOO! Quella campana poi NON SUONA, non ha il batacchio!”
“Il cosa?”
“Batacchio, il bastone dentro la campana, quello che sbatte dentro e la fa suonare! Devo dirti tutto!”
“Ah, ma se non suona a che serve? Lo vuoi come fermacarte?”
“Ma tu non capisci niente, mi esasperi, mi fai morire…quella campana serve ad avere IL POTERE ASSOLUTO! Il potere assoluto! Possibile che tu non sappia nemmeno questo?”
“Ah, ma sarà mica quella fesseria che tu avevi usato per far rinascere l’Imperatore del Drago, eh? Sai bene com’è finita quella volta!”
“Ehm…ero stata ingannata, comunque non la uso più per questo, ma per avere personalmente il potere supremo!”
“Seee, sei sempre stata fissata con queste idiozie che nostro padre buonanima ci raccontava prima di dormire. Io e Rena sapevamo che erano delle storie, ma tu no, testona, sempre a volere quelle campane…e sì che speravo che la tua vacanza ti distraesse un po’!”
“Lascia stare papà che qui non c’entra! La faccenda della campana di bronzo è affar mio, tu stanne fuori. Piuttosto, come va con Jeeg? Hai combinato qualcosa?”
“Certo, Hiroshi mi ha invitato al Gran Premio di Formula Uno a Monaco il mese prossimo, vuoi venire anche tu?”
“E questo lo chiami combinare qualcosa? Dovevi sconfiggere Jeeg Robot, mica fare amicizia!”
“Ma gli ho mandato dei mostri Yamatai, comunque nessuno di loro ce l’ha fatta. Ah, sai che Rena sta per sposarsi?”
“RENA? E con chi?”
“Col professor Kabuto”
“Bah, pensavo fosse un nobile, invece va a scegliersi una testa d’uovo. Nostra sorella è sempre stata scombinata. E chi sarebbe ‘sto Caputo?”
“Kabuto, con la kappa e la bi. E’ quello del Grande Mazinga”
“Non mi interessano i robottoni, che tipo è? Un bell’uomo, almeno?”
“Boh, l’ho visto un paio di volte, non mi ha colpito molto, ma sai, i gusti sono gusti. Ah, domani devo andare a Mikene per un invito a cena di Helly, magari poi ti racconto”
“Va bene, io devo cercare quella campana, ti chiamo domani, OK? Ah, un’ultima cosa, Amaso e gli altri due imbecilli come si comportano?”
“Boh, da quando sei partita si danno per malati. Con me c’è Flora”
“Non mi fido di quella, tienila d’occhio. E comunque, CHE STORIA E’ QUESTA DEI MIEI TRE GENERALI MALATI?? Non si sono mai ammalati in vita loro e si ammalano adesso tutti e tre all’istante? Dì loro di tornare al lavoro IMMEDIATAMENTE o quando torno gli taglio loro la testa!”
Himika chiuse bruscamente il contatto, seccata.
“Maledetti pelandroni, quando non c’è il gatto il topo balla, eh? Quando torno mi sentite!”

La Fortezza della Scienza si stagliava con tutto il suo colore fucsia amaranto e con le otto colonnette di base con edere rampicanti e sopra una mastodontica struttura a forma di cuore con le finestre in fila come alla Fortezza precedente, ma con in più le tendine e i vasi di gerani.
Il Professor Kabuto e Rena stavano ritornando alla Fortezza dopo la loro ultima discussione, e lei scrisse compiaciuta:
“E’ molto carina adesso la Fortezza, che ne pensi, Kabuto-san?”
Nessuna risposta.
“Kabuto-san?”
Il professore giaceva svenuto e stramazzato a terra dopo aver visto l’obbrobrio.

Nel frattempo, Yanus stava perdendo la pazienza.
“Insomma, non l’hai eliminata, quindi non ti pago!”
Il killer Paganini disse con voce tombale:
“E’ un lavoro delicato, bisogna agire di nascosto, ho già mandato i miei fidi. Stia tranquilla, avrà buone notizie” Poi se ne andò.
“I suoi fidi?” si chiese la Marchesa “E chi sarebbero?”
Nell’Impero Yamatai, due soldati Yamatai (ovviamente) erano in fila insieme agli altri soldati Yamatai (ovviamente) ad aspettare il rancio, senza capire però che quella era la fila per il ritiro della biancheria sporca.
“Ma Ciccio, cosa ci facimmo qui? Non dovremmo eliminare qui la regina fimmina, che poi sarebbe davvero un peccato, bella cumm’è?” disse il primo con voce lamentosa.
“Dillo più forte, imbecille, che magari qualcuno non ti ha sentito bene! Dobbiamo avere la fiducia di questa ggente, lo hai capito o no? Noi come loro facimmo, come loro agimmo, così ci prenderanno per loro e poi dopo agimmo, e quella la sistemammo, ti è chiaro o no?” disse l’altro, più alto, coi baffetti e segaligno.
“Ma se nun ci capisco un’acca di come parlano qui, questi qua parlano turco, poi con queste facce tutte da sorridenti come cretini mi fanno venire l’angoscia, mi fanno!”
“Statte zitto e mosca, che questa è l’occasione di diventare famosi come nostro zio Paganini che ci mandò, quindi taci e mettiti in fila!”
“Sì, Ciccio, comme vuoi te, ma mi non son tanto convinto de ‘sta cosa…”
 
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Mentre Tristano parlava fitto fitto con il mostro, e Lancillotto prendeva il tè con le fate, tutti gli altri scandagliavano il lago di Lochness in cerca di una certa spada magica. Merlino, dal canto suo, aveva ricominciato con la sua ormai collaudata formula.
“Hockety Pockety Wockety Wack, Abra Cabra Dabra Da: Se ciascun si stringerà, il posto a tutto si troverà.
Higitus Figitus Figitus Sbum, Presti-Digi-Torium… eccetra… “
Tante cose varie uscivano dal lago: scarpe, lavatici, pezzi di auto, un’auto con annesso cadavere nel baule, residui di barche, residui di morti annegati… ma niente spade.
Stipato tutto nella solita borsa, Merlino andò da Artù.
“Qui non c’è.”
“Ok, tutti in marcia verso il prossimo obiettivo! Voi due compresi!”
Tristano salutò il suo nuovo amico, Lancillotto faticò un po’ di più a staccarsi di dosso le fate del lago, ma tutti si misero in marcia.

Fury ebbe un’idea: per fiaccare lo spirito del nemico, mise la telefonata infinita di Maria e Rubina in vivavoce e la amplificò sul pianeta: ora parlavano delle loro metà maschili e delle loro manie e difetti (fortuna che tutti e due erano nello spazio e non potevano sentire… soffrivano però di fastidiosi acufeni…), poi della moda del momento sulla Terra a confronto con quella di Vega e dei vari pianeti conosciuti, di scarpe… ampiamente di scarpe… delle notizie apprese dal parrucchiere, e così avanti all’infinito (Rubina aveva chiamate illimitate: contratto vantaggiosissimo creato apposta per suo marito arrotino).
Quello che Fury non aveva immaginato era che… anche i buoni stavano risentendo degli effetti dell’arma micidiale: sbadigli da slogare le mascelle, c’era chi dava pesantemente la testa contro il muro, chi tentava di affogarsi nei corsi d’acqua. Insomma dovette chiudere il vivavoce per evitare perdite eccessive.

Nello spazio ormai Shiro era lanciato… molto lanciato... forte del suo allenamento precedente ai videogochi, aveva stabilito una tecnica di combattimento con Goldrake ed il Daitarn: lui colpiva i nemici giganti con una mazza, Duke li divideva a metà con l’alabarda e Banjo li fondeva col potere del sole locale. Il tutto era un po’ noioso, tipo catena di montaggio, ma efficace; certo quei diavoli di chitauri erano un po’ tordi: forti di muscoli ma non altrettanto di cervello, in fila si facevano annientare.
Mentre Shiro si impegnava con la mazza, Alcor/Koji/Rio leggeva i manga seduto sul seggiolino di dietro e segnava i punti sulla lavagnetta.

La signora Masusan nell’Alkadia non poteva più cucinare, vista la recente frattura, così fu estratto a sorte il fortunato o la fortunata che si sarebbe dovuto occupare dell’incombenza: Yuky era sbottata ”Solo perché sono donna non è detto che io sappia cucinare o che debba farlo per forza!”. La fortunata estratta fu Meet.
Menù del giorno:
Pasta al sugo al vino.
Polpette annaffiate con vino.
Insalata alla vinagrette.
Gelato affogato.
Un canto si levò dalla ciurma:
“Viva la pappappappa col pomopomopomopomodoro… “
Masusan girava per i tavoli brandendo una bacchetta che dava sulle mani a chi stonava o a chi cedeva al sonno per i fumi dell’alcool.

Yabarn era senza parole: la registrazione della parte di telefonata tra Maria e Rubina che conteneva l’accordo di collaborazione gli era stata consegnata alla velocità della luce; il re di Vaga la stava consumando a furia di risentirla per trovare una falla e rifiutare l’accordo, ma le due ragazze erano state precise, e lui non era ancora disposto a cedere. Più di tutto non sopportava che i suoi sottoposti si fossero schierati dalla parte di Duke Fleed e che, peggio del peggio, lo avessero abbandonato con quello megere che lo costringevano a lavorare come mai gli era capitato in vita sua: era un re, dopotutto!
Aveva deciso: sarebbe andato a cercare quei traditori e li avrebbe presi a calci nel sedere!
Doveva, però, evitare la sorveglianza delle due vecchie streghe (bella la vita quando sua moglie era creduta morta e Lady Gandal era confinata nel marito… ). Mescolò del potente sonnifero, in dose da cavallo, alla tisana serale rilassante che era costretto a servire alle due donne mentre guardavano la loro soap opera preferita “Anche su Vega i ricchi crepano”, e aspettò che crollassero. Appena udì i grugniti del sonno profondo, corse all’hangar e prese la sua navetta personale, l’ultimo sfizio che si era concesso: una fuoriserie velocissima, e partì alla volta del sedere dei suoi sottoposti da prendere a calcioni; pregustare il momento dell’impatto del suo piede con le terga di quei tre traditori, non gli fece sentire la stanchezza del viaggio.
 
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......re vega passo' dalla via lattea ma un nugolo di ......''belle signorine'' lo circondo' '' avanti vieni fuori devi ancora pagarci dall'ultima volta........................ehi no ....la fuoriserie e' la stessa ma quell'altro non aveva i capelli ed era pure verde...........'' '''grr x lui 3 calci nelle terga in piu'.....quello si e' preso la mia astrocar per andare a fare i .......comodi suoi senza manco chiederla in prestito...................''...............''be' se lo cononsci sei amico suo e allora ci paghi altrimenti....chiamiamo i nostri...........''manager''
il malcapittato pago' e riparti'' ''10 calci nelle terga e uno la dove non si puo' dire cosi' qui non ci viene piu'!!!!!!!''.

......si era appena lasciato alle spalle tutto quel ............casino....... che
si imbatte' in un nuovo gruppo......................un cavaliere dall'armatura bianca e rossa ritto in piedi su un robot non grande come i soliti, dagli occhi che lampeggiavano.....in modo intermittente.......e che ripeteva quasi fosse andato in loop.......''rice-vuto''........''rice-vuto''......intorno a lui tanti mostriciattoli su piccoli dischi volanti.............

'' e voi chi siete?..........levatevi di torno che ho fretta.............''

''io sono tekkaman il cavaliere dello spazio!''
'' noi siamo le truppe di waldaster dobbiamo invedere la terra.........ma siamo tutti fermi la nostra serie e' stata interrotta.......al 28° episodio nel '75 proprio con questa scena......ci siamo fermati cosi' e non sappiamo piu' che fare........''

''cosa cosa? volete conquistare la terra?......be' anch'io ...sentite io vi finanzio facciamo fuori questo cavaliere e ci prendiamo la terra insieme.......d'accordo?'' affare fatto!!!!!!'' e subito i waldaster si scagliarono contro tekkaman che contento anche lui di poter fare qualcosa faceva roteare al sua lancia di fendendosi alla grande per come poteva.........ma quando ci si mise anche yabar a sparare missiletti dalla sua fuoriserie ........fu sul punto di capitolare..........quando apparve un robot bianco con una spada laser e uno scudo..........'
'' scusate vado bene per la scozia?'' ''be qui saremmo un po' lontanini...................ma tu chi sei.......?.'' '' amici miei sono peter rei comandante del robooooo...''' '' da dove vieni?'' ''dalla terra'' '' amici allora?'' '' si' che bello....'' ''bello si ma tra un po' io contro questi cedo dammi una mano sai cambattere?'' '' come no tu non sai che........sono io il ragazzo che ai nemici dice noooooooooooo''.......iniziarono a combattere l'uno a fianco all' altro e george penso' bene di cantare qualcosa anche lui:''moero kaio takeo tekkaman suussume ussume ku...........''(almeno cosi' sembrava di capire a noi che in novembre del 79 alle 17 facevamo pausa tra una versione di latino e una di greco per andare a vedere tekkaman................)
i 2 non ebbero difficolta' a far fuori...........tutti quei mostriciattoli e alla fine il gundam pose fine al tutto affettando in 2 la fuoriserie di re vega che ne fu sbalzato fuori........mentre volava via scuoteva il capo:''nessuno ce la contro gundam!''

'' e ora?'' chiese george a peter rei......''andiamo a berci qualcosa....!''........
l'unico che pareva non essersi ripreso era il povero pegas che ripeteva a loop ''rice-vuto rice-vuto......''




appena fuori il pianeta dei draghi

ardias/garada con in mano le 2 falci pronto a tagliere e garada/drayato pronto a far fuoco....attendevano circondati da nazghul e troll l'arrivo dei '''polli'' cioe' artu'e i suoi........quando arrivo' un goblin..........''saruman avvisa che hanno tirato dritto vanno verso la terra..............''................e ora che si fa?''........'' che guaio!''...........''scusate io un'idea ce l'avrei.........'' come osi piccolo insulso essere?....pero' va be' parla..........''
'' scusate ma voi non avete i vostri avatar laggiu' nell'impero di mikenes?''............
'' mica scemo il piccoletto verde...........'' si ma l'imperatore eil gran maresciallo saranno ....d'accordo?''..............'' faremo in fretta.............dai torniamo da smaug e muoviamo da qui i nostri avatar................



re vega mentre volava via fu centrato in pieno dalla nave dell'imperatore del drago diretta verso la terra vi rimase spiaccicato contro...... mentre volava verso la terra vide passare un minidisco in direzione contraria ..............erano rubina e la mamma che erano uscite a cercarlo e gli fecero ciao ciao.......


'lochness ......scozia......................
'i cavalieri della tavola rotonda erano mestamente delusi
quando un'ombra oscuro' il sole sopra le loro teste......... era un enorme drago meccanico con le corna.....subito sguainarono le loro spade ma da lassu' una voce li rassicuro' '' tranquilli siamo amici io sono peete sono americano ma parlo inglese sono il pilota del drago spaziale .......siamo qui per aiutarvi............salirono a bordo ........li accolse un giovane dai capelli lunghi..................''salve sono sakon....l'ingengnere di bordo.........scusate nobili cavalieri..........ma come potevate pensare che la vostra spada fosse qui in scozia?......le vostre gesta risalgono al VI secolo d.c................difficilmente vi siete spinti oltre il vallo di adriano...e la scozia invece lo e'............facciamo rotta verso l'inghilterra.......''
girarono tutti i parchi possibili finalmente stremati ne trovarono uno ..........dal fondo dell'acqua una voce.............''parsifal quanto tempo.................'' '' fata fatina del lago per fortuna .......contrordine artu' sta bene ci servirebbe excalibur...............''.........''ehm non e' qui..........anni fa un cavaliere un po' maldestro me la chiese io ero un po' a corto di soldi....misi fuori la mano facendo il gesto di pagare .....lui nonostante l'aspetto da poveraccio mi diede parecchi soldi........... e io gliela diedi.......la sacra spada.........''
'' ricordi il suo nome?''.......''uhm mi pare si chiamasse qualcosa come fantocci..........''
''fa riferrimento al film superfantozzi............''disse uno dell'equipaggio del drago..........''e dove vive costui'' chiese artu'................'' ma i film sono ambientati a roma ma paolo villaggio e' di genova...................''' ''forza tutti in italia'' ordino' merlino.............non aveva ancora finito di parlare che due mostri un grosso scheletro e un rettile apparvero di fronte a loro.................'' voi non andate da nessuna parte................'' subito la testa del drago spaziale si stacco' ne usci' una testa piu' piccola il viso divenne il torace di un robote in volo gli arrivarono ali braccia e gambe........................era il gaiking pilotato da sanshiro..................
''maglio perforante!''(non e' che i doppiatori italiani brillassero per la fantasia................) ardias fu colpito in pieno e fini' in mille .......pezzi.....no ossicini.......drayato si butto contro il gaiking ma il robot gli conficco' addosso le sue corna.............''scossa mortaleeee!!!!'' il rettile cadde a terra poi si rialzo' ma barcoollava perdeva l'equilibrio era disorientato e diceva.........''mamma mmmia commmesto'!!!!!!!!''.................''questi sono sistemati partiamo per l'italia....''.......
...........

poco dopo la partenza del drago spaziale......la fortezza demonica si trovo' a sorvolare la zona dove c'era stato lo scontro...........''ehi maledetti disertori avete tentato di fuggire ancora!!!!!''
''marcehsa ci tiri su mi sento....................... a pezzi'' grido' ardias..............'''mamma mmmia commmesto''' faceva drayato..................furono presi a bordo mai come questa volta le punizioni della marchesa yanus erano sembrate loro un sollievo....................................


la nave dell'imperatore del drago entro' nell'atmosfera terrestre sempre con re vega appiccicato davanti..............brevemente raggiunse i sotterranei nel centro della terra.................................................

antro del Minotauro:
''ancora tu? ma non dovevamo vederci piu'?''

Edited by alcor kabuto - 10/8/2014, 16:55
 
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Il professor Kabuto sorprese tutti per la sua tranquilla reazione: le Kamia, le mostre guerriere ospiti, Rena e perfino Jun erano pronte a replicare alle obiezioni di Kabuto, ma lui non ne fece nessuna. Come se la Fortezza della Scienza non avesse avuto nessun cambiamento. Chiese solo a Tetsuya:
“Ci sono novità?”
“Ehm…la Fortezza è un po’ cambiata…”
“Sì, sì, è tutto carino, e a parte questo?”
Tutti pensavano di aver capito male, soprattutto Tetsuya, che stava per avere un capogiro.
“Scusi, professore, si sente bene?”
“Benissimo, stai tranquillo” disse lui scrivendo sul bloc notes “Queste sono le istruzioni del prossimo programma su Mazinga, leggile bene”
Poi andò a conversare con gli stupefatti assistenti.
Tetsuya lesse stranito il foglio: c’era scritto “Entro stasera alle 2 di notte nel silos di Boss. TU SOLTANTO!”
Cos’aveva in mente? si chiese.

Quella sera, al silos di Boss, Tetsuya entrò di nascosto, vedendo uno spettacolo unico: non solo Boss, Nuke e Mucha insieme a Kabuto, ma anche il Gran Maresciallo e persino i sette generali con tanto di Imperatore delle Tenebre, ovviamente in formato ridotto se no non ci stavano dentro.
“Ma…cosa significa questo? Ci ha venduto ai nemici, professore?” esclamò Tetsuya.
“Taci, imbecille, e siediti che dobbiamo parlare di cose serie. Qui non si può continuare la battaglia con quell’obbrobrio, anche ai Mikenes fa schifo”
Il Gran Maresciallo confermò: “Non possiamo metterci a combattere contro una specie di lecca lecca gigante, sarebbe ridicolo!”
I sette generali annuirono gravemente. L’Imperatore prese la parola:
“Sia chiaro che siamo e resteremo nemici. Ma dobbiamo combattere seriamente, non con quella porcheria che avete messo su. Ma vi siete rincitrulliti nel cervello a fare una simile porcheria stile arte moderna? Non vi vergognate almeno un po’?”
“Mica siamo stati noi a farlo, sono state le VOSTRE Kamia, Marigera, Helena a fare quella specie di bon bon! Sia chiaro, eh!” sbottò Tetsuya.
“Va bene, va bene, non importa” disse diplomaticamente Kabuto “Quello che conta è che siamo tutti d’accordo per sbarazzarci di quella mostruosità. Anche i pesci e gli uccelli se ne sono andati a causa di questo, bisogna ripristinare l’armonia della natura, capite?”
“Davvero i pesci e gli uccelli se ne sono andati?” chiese Boss.
“Ma ovviamente no, si dice sempre così per drammatizzare, fa più effetto. Potevamo mettere una balena sulla spiaggia, ma non avevamo abbastanza tempo e poi mica dobbiamo fare dei filmati. Insomma, questo è il mio piano: se siete d’accordo, possiamo già cominciare domani. Nuke, distribuisci i volantini. Mucha, porta altre patatine, sono quasi finite, e non dimenticare la lemonsoda!”
Dopo aver esaminato tutto, ci furono alcune discussioni sui particolari, ma si trovarono tutti d’accordo in linea di massima, quindi non parlarono a lungo. Dopodichè, si sciolsero in silenzio: nessuno doveva sapere nulla. Entro domani, dopo pranzo, circa alle tre-quattro del pomeriggio, sarebbe scattato il piano segretissimo.

Intanto, in Sudamerica, Himika stava ballando la samba insieme con i portoricani di Santarem alla casa di Mama Rosa, dove Salud e Plata si erano fermati a mangiare. All’inizio era esitante, ma poi ballò così bene che si prese l’applauso di tutti.
“Mica male la pupa, eh?” disse Salud/Bud Spencer.
“Quella è un’archeologa, parlane con rispetto, Salud, lei è una specie di intellettuale, capisci?” rispose Plata /Terence Hill.
“Cosa cavolo fa un’astrologa? L’oroscopo?”
“Archeologa, testone, significa una che va a caccia di rovine, hai capito?”
“Bè, tutto qui è rovinato, quindi ha solo l’imbarazzo della scelta”
“No, no, intendo le rovine antiche, tipo le piramidi o la Gioconda, quella roba lì!”
“Ah, ma ci sono qui delle piramidi?”
“Mah, a lei interessa una specie di campana di bronzo che si trova dove abbiamo portato Clarita l’anno scorso, sai, quel posto al Rio Cuiabà. Vuole andare lì”
“E noi dovremmo portarla lì?”
“Bè, ci ha pagato altri soldi…”
“Guarda che quella è zona privata di Mister Years”
“Embè? Hai paura?”
“Io? No!”
Himika si sedette al tavolo di Salud e Plata, affaticata ma soddisfatta, aveva bisogno di sfogarsi un po’.
“Tutto a posto, ragazzi?”
“Tutto bene, milady, domani partiamo, troveremo quell’oggetto” la rassicurò Plata.
“E speriamo di trovare solo quello” bofonchiò Salud.
“Come?” chiese Himika.
“Niente, niente”
Dietro un paravento, un uomo li osservò maligno e compose un numero:
“Pronto, Mister Years? I due ficcanaso con la pupa danarosa partono domani!”
“Bene, bene, finalmente me la pagheranno!”

Nel frattempo, Brunilde stava per partire all’incontro a cena a Mikene: aveva fatto pulire la Yamata No Orochi, l’astronave con otto serpenti di Himika: bisognava fare bella figura, aveva anche fatto mettere la moquette nuova.
I tre generali, ricevuta la minaccia di Himika, si trovarono subito guariti all’istante, e ricevettero le ultime raccomandazioni:
“Grazie agli allenamenti ho preparato un buon mostro di roccia per Jeeg Robot, mandatelo da lui domani mattina alle dieci, ci siamo già messi d’accordo”
“Ma non le sembra un po’ strano fissare un appuntamento coi nostri nemici? Almeno attacchiamo alle nove, così facciamo un attacco sorpresa!” obiettò Ikima.
“No, non sarebbe onesto” rispose Brunilde.
“Ma non dobbiamo essere onesti, dobbiamo vincere coi mezzi sporchi, se no che figura ci facciamo?”
“Va bene, la prossima volta dirò a Hiroshi che farò un attacco a sorpresa un’ora prima, contenti? OK, ragazzi, partiamo!”
La Yamata No Orochi mollò gli ormeggi e volò nel cielo come una nuvoletta, o palloncino, se preferite.
“Quella non sa niente di come si gestiscono queste cose” bofonchiò Mimashi. “Prendere accordi!”
“Insomma, adesso comanda lei, facciamo così, andiamo almeno a vedere questo mostro di roccia cosa fa” concluse Amaso.
Il mostro era fatto tutto a scaglie arancioni e si scagliò contro Jeeg gridando: “E’ TEMPO DI DISTRUZIONE!”
Stavolta Hiroshi si trovò in difficoltà: il mostro di roccia sparava cazzotti alla Mike Tyson, quindi dovette reagire col colpo d’incontro incrociato di Rocky Joe: si beccarono tutti e due un cazzotto in faccia allo stesso tempo, e caddero a terra. Doppio knock-out.
“E adesso cosa facciamo?” si chiesero i tre generali e Miwa, indecisi. Era la prima volta che accadeva una cosa simile.
 
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Himika iniziò il suo viaggio assaporando le gioie del Sud America: frutta magnifica, gente cordiale, insetti affamati e lama permalosi e sputazzanti; sperò di arrivare il prima possibile a destinazione, prima di venire dissanguata o di ingrassare venti chili per le deliziose specialità locali, sollecitamente segnalate da Salud!

Labirinto del Minotauro.
“Ohhh! Finalmente possiamo giocare a tresette col morto!”
Il gigante cornuto (non Goldrake, ma la creatura mitologica) si riferiva alla ricomparsa di Yabarn che si aggiungeva al soldato lasciato indietro dopo la missione di recupero del sovrano.

Navicella di Vega.
“Sei sicura mamma che fosse lui?”
“Lo riconoscerei tra mille con quella barbetta da sparviero e gli occhi bovini.”
“Mamma! Lo dipingi come un mostro!”
“Insomma… mostro no… ma quasi… “
“Scusa ma, allora perché te lo sei sposato?”
“Che vuoi tesoro, non capita tutti i giorni di sposare un re con mire espansionistiche.”
“Toglimi una curiosità, chi si è dichiarato per primo?”
“Lui… dopo che gli ho fatto vedere il totale del mio conto in banca.”
“Ah… che romanticismo… beh, ora che facciamo?”
“Un giro nella shopping area di Betelgeuse?”
“Oh si!”

Lo spaccio interstellare era colmo di avventori, tra questi anche George e Peter Rei e compagnia. Un robot a forma umanoide e di colore dorato e uno a forma di uovo troppo cresciuto intrattenevano una fitta conversazione con Pegas.
“Guarda che tenero: ha trovato degli amici!”
Disse George.
“Certo che questo posto è popolato di gente strana: quello sembra una mosca, e quell’altro una lumaca gigante e bavosa… ti fanno dubitare della qualità del vino servito, vero?”
Mise una mano sulla spalla di Peter Rei che scivolò da un lato e cadde dalla sedia.

L’allegra combriccola atterrò con il Drago Spaziale all’aeroporto di Fiumicino con grande difficoltà: troppo poco spazio. Si avviarono verso i desk per trovare un mezzo di trasporto per raggiungere la capitale, ed iniziarono i problemi. Optarono per il treno… ma non sapevano in che inferno si stavano cacciando. Dopo un paio d’ore per percorrere pochi chilometri arrivarono in una zona più popolata accaldati ed esausti.
Cambiarono metropolitana e si diressero verso il centro, e furono assaltati da folle di amabili persone che non desideravano altro che aiutarli… stranamente si sentirono più leggeri dopo…
“Parsival, dobbiamo andare, vieni via!”
“Ma per pochi spiccioli questo signore mi venderebbe quella meravigliosa fontana!”
Lancillotto trascinò per un braccio il suo commilitone.
“Idiota! Come ti viene in mente? Come la portiamo via quella fontana? Lo sai che abbiamo la soglia di chili per il bagaglio?”
“Peccato però… è così carina con quei cavalli e quella figura femminile mi ricorda tanto la fatina che… “
Uno scappellotto lo fece avanzare di due passi.
“Idiota il doppio! Poi ci litighi tu con Artù per la sopratassa sul carico?”

“ARGH!!!!”
“Cosa ti succede Yabby?”
“Un intenso dolore al portafoglio… qualcuno sta dando fondo alle mie carte di credito!”

Sul pianeta del drago era stata chiamata una tregua per consentire alla nube di polvere alzata dai contendenti di disperdersi, nel frammentre i sopravvissuti si occupavano delle necessità primarie: fare il bucato, mangiare, telefonare alla mamma, portare a spasso il cane… qualcuno veniva gentilmente invitato a lavarsi prima di diventare arma di distruzione di massa… qualcuno veniva invitato con più vigore a lavarsi. Fu registrata una moria improvvisa di pesci nei fiumi e nei laghi del circondario.
 
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approfittando della pausa montalbano e zenigata giravano qua e la'..... cercando di verificare che tutti avessero i documenti le licenze e che tutto fosse in regola.................
sempre sul pianeta del drago.....i 3 ragazzi di the last day (go kei e gai.......) finalmente individuarono il lago giusto sotto il quale poteva essere nascosto lo shin dragun....vi trovarono un esserino pelato coi denti aguzzi che pescava i pesci con le mani e li divorava crudi........''via di qui qui ci siamo gia' noi?''...........''noi '' domando' go ''ma se sei uno solo.....?'' ''in realta' siamo 2 smeegle e gollum......''..........''mah va be' non possiamo stare qui anche noi..........?..'' ''no e' nosstrro!!!!!' ....''''ti do il mio panino col salame e 2 mele.....''' disse gai ''no!!!!!'' ''50 euro all'ora '' propose go.................''tieniteli!''.....a kei venne un'intuizione quando mettendosi le mani in tasca trovo' un vecchio anellino trovato nelle patatine ........'' ti piace questo?''...................''il mio.....tessooorooooo!!!'' mentre gollum saltellava qua e la' dalla gioia ........i 3 iniziarono a perlustrare il fondale ma non avevano pinne fucile ed occhiali(....mentre il mare e'una tavola blu...) chiesero aiuto a venusia che arrivo' col marine sp.......ah gia'....arrivo' col delfino spaziale.... e inizio'a perlustrare i fondali ma non piu' di tanto infatti come procton aveva insegnato quel veicolo non poteva scendere oltre i 50 mt di profondita'................nel mentre arrivo' la squadra getter '' senior''...........''kei figlia mia .......'' urlo' benkei scendendo di corsa dal suo veicolo.........''papa' papa' sei vivo ti credevo perso nel buco nero alla fine di the last day.......''..lo abbraccio' forte forte forte e poi continuo' '' be'gia' che sei qui mi faresti un piacere? ci sarebbe da dragare il lago con il getter 3 sembra che l'ultima evoluzione dello shin dragun sia nascosta qui sotto......'' ''ancora si evolve quell'accidente!'' disse schifato ryoma.....''lasciamolo dove' porta solo guai'' aggiunse hayato.........''eppure solo lui potra' porre fine a questa nuova guerra.........'' ''va be' visto che sei un clone fatto con le cellule della mia amata michiru e del professor saotome.....ti daremo retta............'' salirono a bordo........''change shin getter 3''..........................................rimasero sotto 3 ore.........risalirono stremati........''niente non e' qui avete sbagliato lago.........''e' qui invece e' qui...'' internevenne il crociato alias sir bors..arrivato al momento giusto......''..ma uscira' solo quando sulle rive arriveranno queste persone e queste cose:

il futuro re dei draghi splendenti..........
un cavaliere che cavalchera' lo shin dragun
lo shin getter robot
2 giovani e una ragazza coi nomi al max di 3 lettere
il santo graal
Excalibur

pensarono'' dunque se se ne salva almeno uno un drago buono lo troviamo..........con tutti quelli che sono qui uno che sia buono di fare il cavaliere lo troveremo...lo shin getter e' qui..............go kei gai.......max 3 lettere evvai.............. di graal be' ne e' rimasto solo uno..............resta Excalibur ....quella si' che e' un problema dove sara' mai finita?''


intanto tra le lande desolate di quel pianeta lontano si aggirava un'uomo barbuto e peloso
......
vagava e ogni tanto gemeva '' il mio adamantio...'''....e imitando una nota pubblicita' degli anni 80 del buondi' motta(boys non si vive di sola girella........) ....gridava ''ridatemelo e' mmmmiiioooooooo!!!!!!!!!!!!!!!!!''


proprio in pausa la guerra non era........soprattutto i nemici cercavano di potenziarsi

quel goblin che cosi' bene aveva consigliato garada e doublas ........be' non era un goblin comune era green goblin alias norman osborn...........al suo soldo si era portato dalla terra zola .....no non il formaggio ......no non l'ex calciatore di parma napoli e Chelsea.......ma il terribile scienziato dell'hydra...............con un nuovo siero stava ingigantendo tutti i rettili e gli insetti e gli altri animali sordidi del pianeta................ormai pronti a scagliarsi contro i nostri eroi..........

palpatinre come abbiamo detto aveva chiamato altri star destroyer pieni di cammniatori giganti.......
darth krayt non era da meno e su quelle navi ci aveva caricato......tutti i suoi sith..........tutti i suoi sith?........ma come i sith sono sempre solo 2 un maestro e un'allievo ....ma l'allievo aveva superato il maestro violando la la regola del ''NON PIU' DI 2''............ed ora tutti quei figuri spalleggiati da urukai armati di trivelle di adamantio..............stavano facendo breccia nell'arcadia e nelle altre navi di nascosto................





roma
Lancillotto Parsifal artu' e fan lee un cinese dell'equipaggio del drago spaziale esperto di arti marziali.........vagavano per tutta roma anche nei quartieri....piu' umili.......bussarono a un appartamento in un seminterrato........'' chi e'? ''fece una vocina grugnente.....dall'interno? la porta si apri'.......''dai ragazzi andiamo via abbiamo toppato siamo finiti allo zoo e in particolare questa e' la gabbia delle scimmie''.................
''uffa dite tutti cosi' che cattivi ......io sono una bella bambina .........mi chiamo ughina sono la figlia di Mariangela......la nipote del ragionier ugo Fantozzi................'' '' e senti bella babbui.....bella bambina dov'e' il nonno?''....''non e' piu' qui i film di Fantozzi non li fanno piu' e qui sono rimasta solo io''......'sai niente di una spada?......'' ti riferisci a questo?......'' la bambina porse loro una sorta di copione cinematografico..........c'era scirtto

'' destino di ecxsli.......no exilab....no exaca...........no ......Excalibur ecco........''
chiamarono merlino che subito lo lesse........:
''Fantozzi in un momento di grave ristrettezza economica vendette la sua vecchia spada..........la compro' un omone tutto grande e mostruosamente sporco di grasso di macchina che tutti chiamavano.......''er robivecchi''..........gliela pago' 10 miseri euri............e la misie con tutte le altre cianfrusaglie che la domenica andava a vendere al mercatino di porta portese...............''

'' e dov'e' porta portese?''

''qui sakon drago spaziale ..individuata porta portese mappa elaborata andiamo la'''..................
.

Edited by alcor kabuto - 11/8/2014, 17:02
 
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Il mostro di roccia fu portato alla Base Antiatomica di Jeeg per essere riparato, mentre Jeeg Robot fu portato all’Impero Yamatai per tornare a combattere un’altra volta. No, non avete letto male, è stato proprio così.
“PEZZI DI CRETINI, AVETE PRESO IL ROBOT SBAGLIATO!” esclamò Miwa fuori di sé “QUESTO E’ IL MOSTRO DI ROCCIA, MICA JEEG!”
“Bè, ci somigliava…” dissero i disgraziati.
“Fatemi capire…un mostro di roccia arancione con delle scaglie allora sarebbe uguale a Jeeg Robot? Anche i colori sono diversi, siete daltonici oltre che rinscemiti?”
“Calmati, Miwa, non è facile trovare del personale qualificato al giorno d’oggi” disse il professor Dairi, conciliante.
“E questo sarebbe del personale qualificato? Li impiccherei tutti quanti all’istante, sono così idioti che non se ne accorgerebbero nemmeno!”
“Potremmo proporre uno scambio con gli Yamatai…” propose Dairi.
“UNO SCAMBIO? E cosa gliene frega a loro di un mostro di roccia adesso che hanno Jeeg Robot? Potremmo anche farlo allo spiedo, per loro sarebbe uguale!”
“Mica facile fare allo spiedo uno così…” osservò obiettivo il professore.
Miwa stava resistendo alla tentazione di sbattergli in testa l’enciclopedia UTET (64 volumi, peso non definito ma sicuramente consistente), e disse:
“Basta con queste considerazioni idiote, professore, dobbiamo liberare Hiroshi!”
“Il problema è che non sappiamo dove sia l’Impero Yamatai” iniziò lui, alzando il dito indice per cominciare la spiegazione “Vedi, è sempre così coi nostri nemici: loro sanno sempre dov’è la nostra base, noi non sappiamo mai dov’è la loro, tranne – forse – nell’ultima puntata. E’ davvero segno che i nemici delle serie robotiche fanno sempre parte di una civiltà avanzatissima, visto che sanno subito dove siamo noi, mentre noi non sappiamo dove sono loro. Un mio amico ufologo…”
La UTET fu scaricata sopra il professor Dairi senza la minima pietà.
Almeno starà zitto adesso, pensò Miwa. Il guaio del professor Dairi è che parla a macchinetta: quando comincia non la finisce più.
Mentre il logorroico professore giaceva sotto il mucchio di enciclopedie finendo a mente il discorso, Miwa fece il punto della situazione.
“Devo sapere dov’è questo regno Yamatai. Tu sai mica dov’è?” chiese al mostro di roccia imprigionato.
“Perché me lo chiedi, siamo nemici, no?”
“Due milioni di yen.”
“Contanti?”
“Contanti”
“Ripensandoci, te lo dico volentieri. E’ una strada un po’ complicata, hai mica una mappa?”
“Ecco qua, allora?”
“Dunque, ti spiego: per prima cosa vai in fondo a questa strada…”

Il piper stava volando sopra l’immensa distesa di verde delle foreste sudamericane, con Salud al volante e Plata che osservava la mappa assaggiando un panino al salame.
“Passamene un pezzo” disse Salud.
“Tieni, ne ho un altro”
“Manca molto?” chiese lui, addentando il panino (lungo circa venti centimetri).
“Dovremmo esserci tra mezz’ora: non preoccuparti di sapere quando arrivi, quella è l’area privata di Mister Years, di conseguenza quando ci prenderanno a fucilate significa che siamo arrivati”
“L’hai detto alla pupa?”
“Certe cose non si dicono, comunque vado a spiegarle la situazione, tu stai pure lì”
“Fai poco il furbo, qui tra un po’ si balla”
“Allora prepara un po’ di musica”
Salud accese il mangianastri e risuonarono le note di “Vamos a la playa” dei Righeira.
Plata entrò nella cabina, dove Himika stava ricevendo una telefonata, e, da gentleman, non intervenne e spazzolò con calma il panino. Con un’innaffiata di birra.
“Come sarebbe a dire che l’avete catturato?” diceva intanto lei, stupita.
“E’ così, maestà, Jeeg Robot è in mano nostra! Credevamo che fosse il nostro mostro di roccia da rimandare all’attacco un’altra volta…no, cioè, volevo dire che l’abbiamo catturato dopo un’impresa eroica e titanica che ci è costata sudore, lacrime e sangue, ecco!” spiegò Amaso con una faccia tosta da premio Oscar.
“Mi fa piacere, almeno ogni tanto riuscite a fare qualcosa di buono, quanti sono i morti e i feriti?”
“Nessun…er, cioè,moltissimi, l’ospedale è pieno e il becchino ha detto che è stufo di scavare!”
“Però, vi è costato molto…passami Brunilde un attimo”
“Non c’è, maestà, è andata a quella cena coi Mikenes”
“E ti pareva, ogni volta che hai bisogno di qualcuno non c’è mai, quando torna quella testa vuota di mia sorella?”
“Domani, maestà”
“OK, faremo senza di lei, toglietegli la Campana di Bronzo a Jeeg”
“E come si fa?”
“Come sarebbe a dire come? E’ lì dentro e la tirate fuori, sapete come si usano le scatolette o devo spiegarvi anche questo?”
“Ma quella è un’azione magica, l’ha sempre fatto lei, noi non siamo maghi…” spiegò Amaso.
Himika si coprì gli occhi con la mano per lo sconforto.
E’ vero, maledizione, solo io sono capace di estrarre quella £$%&/ di campana da Jeeg e adesso sono lontana migliaia di chilometri…ma PROPRIO ADESSO dovevano catturarlo, questi idioti! Solo quando sono via ci riescono, dopo anni, ma allora lo fanno apposta!
“Qualcosa di grave?” chiese Plata, pensieroso.
“No, no, i miei nipotini ritardati mi stavano raccontando i loro successi a scuola, tutto normale…sentite, “ disse lei ad Amaso “ tenete Jeeg in frigo per quando torno, che devo fare una cosa importante qui, poi vengo. Quando arriva Brunilde, ditele che le devo parlare”
“Sì, Maestà, e lei quando torna?”
“Quando mi pare, tu chiudi il becco e fila a fare quello che ti ho detto, chiaro?”
“Sissignorsì!”
Himika chiuse il contatto, emettendo un sospiro esasperato. “Scusi, sa, ma i miei nipotini mi fanno impazzire coi loro capricci”
“Ma no, capisco benissimo, tra poco arriviamo, anzi, siamo arrivati, queste sono le salve di saluto!”
“Mi sembrano degli spari…”
“Sono fuochi artificiali”
“Di giorno?”
“E’ un’usanza locale. Si metta stretta la cintura adesso, Salud deve atterrare un po’ alla svelta”
L’atterraggio fu un po’ brusco, ma efficace: erano volati solo alcuni pezzi dell’ala destra e lo sportello laterale sinistro, tutta roba riparabile in un paio d’ore.
“OK, ragazzi, si scende!” esclamò Salud, aprendo lo sportello destro per far passare la scaletta. Ma dava un po’ di resistenza, quindi diede una sonora pedata che spalancò lo sportello e fece scendere la scaletta come un fulmine. “Con le buone maniere si sistema tutto” commentò.
 
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Tra le bestie variamente modificate un uomo, alto, snello, con i capelli chiari.
“Iniziamo le riprese! Come vedete, cari telespettatori, l’insana sete di potere dell’uomo, sta conducendo la natura verso la totale rovina! Chissà cosa avranno mangiato, bevuto, respirato queste povere crature per diventare siffatti abomini!”
“Sarai bello tu!” Pensò la lucertola di venti chili coperta di scaglie rosa fosforescente rinforzate.
“Come si può sperare che questo pianeta possa sopravvivere! Sicuramente tutto questo è solo l’inizio: terribili sconvolgimenti ci aspetteranno, dovremo prepararci a cambiare tutte le nostre certezze… se fossi in voi preparerei delle scorte di emergenza e un rifugio antiatomico, non si sa mai… “
“Scusa… sai mica chi è quello?”
Chiese ingenuamente un lavorante a Zola.
“LUI NO! MARIO TOZZI NO! Porta più sfiga di Candy Candy! Ordino che tutti eseguano gesti scaramantici!”
Troppo tardi: un sisma di magnitudo sette sconvolse la ragione.

“Scusi, mi saprebbe indicare Er Robivecchi?”
“Deve annà a chiede ar pizzarda.”
“Pizza… la pizza, dove? Lancillotto, io non capisco questo villico, tu?”
“Neanche io capisco cosa c’entri la pizza con il robivecchi, maestà… “
“Auffa! Devi chiede al pizzardone, laggiù 'o vedi? Quello co la divisa blu er cappello bianco. E nun ce venite a Roma se nu lo sapete l’itagliano!”
“Credo che il villico si riferisca a quel vigile urbano, andiamo a chiedere. Scusi vigile, lei ci saprebbe indicare Er Robivecchi?”
“Uno? Qua ce ne sò quanti ne voi! Mai stato a Portaportese? Certo mo è pieno de stranieri, come dovunque, ma se vai in su pe’ quella stradina, te trovi nella zona dei robbivecchi, cerca cerca.”
“Grazie, gentile vigile.”
L’allegra brigata non si aspettava tanta abbondanza di bancarelle.
“Qua facciamo notte… proviamo a chiedere a quella signora: mi scusi Er Robivecchi? Mica saprebbe dove… “
“Te stai a cercà Maria pe’ Roma?”
“Maria… ho detto per caso Maria Tristano?”
“No maestà.”
“Mia gentile signora, non cerchiamo la signora Maria, ma Er Robivecchi.”
“Ma n’da do veni? Cercà Maria pe’ Roma è n’modo de dì, come a dì che ce ne stanno ‘na marea de robbivecchi. Qual’è che cerchi?”
“E che ne so? Se l’avessi saputo non lo avrei chiesto a lei, le pare?”
“E nun pijà subbito d’aceto, no? Che venne quello che stai a cercà?”
“Ah… antichità di prestigio.”
“E arifacce! Dimme de più: più preciso.”
“Spade, uno che vende spade.”
“Oh! Mo ce semo! Lo vedi che quanno te ‘mpegni capisci puro te? Allora lo vedi quello che venne le capocce dei capoccioni?”
“Ma come parla questa?”
“Credo si riferisca ai busti dei personaggi famosi, Lancillotto.”
“Eh? E c’ho detto io? Le capocce dei capoccioni. La terza bancarella da lì c’ha le spade. Mo nun so se è quello che cerchi. Se non è quello vai alla quarta bancarella dopo er cinese co’ le cineserie oppure… “
“Basta così signora, la ringrazio: lei è stata veramente gentile e premurosa.”
“Vabbè, ma la mancia?”
“Come scusi?”
“La mancia pe’ le ‘ndicazioni… “
Artù si tastò le tasche.
“Temo di essere uscito senza portafoglio… Lancillotto potresti, nevvero.”
Mentre il re si allontanava, il paladino fece lo stesso gesto di cercare il portafoglio.
“Veramente anche io… Tristano?”
“Io pure, veramente non immaginavo che… Parsival?”
“Ah pezzenti! E nun ce venite a portaportese se nun c’avete da spenne! E nun sprecate er tempo de la ggente se nun c’avete ‘ntenzione de ripagà ‘r favore! Aho! Mo l’ho viste tutte! TUTTO A N‘EURO, TUTTO A N’EURO. OGGI ME VOJO ROVINÀ!”

Plata e Salud si girarono e videro… la loro gentile passeggera che arrotava diligentemente un enorme bipenne.
“Milady… ?”
Azzardò Plata.
“Una signora deve sempre essere pronta ad ogni evenualità! Allora si va? Dopo di voi… “
In silenzio i due si avviarono.

Edited by calatea4 - 13/8/2014, 00:36
 
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“Mi sembrava di aver visto un’ascia bipenne”…disse Plata, perplesso.
“Anch’io” esclamò Salud.
“Ascia bipenne? Qui non ce ne sono, qualcuno qui ha visto un’ascia bipenne?” rispose Himika imbarazzata, che l’aveva rimessa immediatamente nella dimensione alternativa (l’aveva tirata fuori per controllarla, ma Plata l’aveva sorpresa). Nessuno doveva sospettare nulla della sua vera identità: lei era Hilaria Mikal, l’archeologa, e tale doveva rimanere. La verità è che lei si era spaventata: non era certo una situazione che era abituata ad affrontare di solito.
“Boh, tanto qui non serve, è una roba troppo lunga e ingombrante. Prenda questo machete che taglia meglio e andiamo” disse Plata.
“E muovetevi, non possiamo stare qui tutto il giorno!” sbottò Salud.
Passarono attraverso giungle, ponti scoscesi, fiumi ricchi di pirana, giaguari, insetti, cercatori d’oro ostili, indios con la cerbottana al curaro e altre piacevolezze. Plata e Salud erano sempre avanti per parlamentare e offrire doni tipo collane o riviste per passare, se no avrebbero usato il vecchio ma sempre efficace metodo di “chi picchia più forte ha sempre ragione”. Tanto che gli Indios riconobbero che avevano senza dubbio ragione a passare e affidarono come loro guida nientemeno che Anulu, il figlio (scemo) del capo. O meglio della capa perché quella tribù era matriarcale: quindi era conosciuto come Anulu di mama.
“Allora, questa maledetta campana? Ma avete portato fin qui quella bambina per fare quella foto?” sbottò Himika.
“Mica l’abbiamo portata qui, abbiamo fatto noi la foto e glie l’abbiamo fatta vedere, a lei era piaciuta e se l’era tenuta, tutto qui” spiegò Plata.
“Esatto, poi la foto l’aveva fatta quell’archeologo, mica noi” precisò Salud.
“Che archeologo?”
“Mah, si chiamava Hello o qualcosa del genere, un tizio con una barba lunga da qui a Napoli e che voleva trovare delle antiche civiltà. Un tizio mezzo scemo, ma con molti soldi”
“No, Plata, era completamente scemo. Fidati.”
“Ma non sarà mica Hell, per caso?!?” chiese Himika, stupita.
“Forse, perché, lo conosce?”
“MA NON E’ POSSIBILE! Allora avrà preso lui la campana di bronzo!”
“No, era crollato tutto come nei film di Indiana Giò e siamo scappati, anzi lui era più incavolato di un turco perché aveva perso tutto e non ci voleva pagare, ma poi Salud l’ha convinto”
“Allora sarà sotto le macerie!”
“No, era in un altro edificio, lui non aveva fatto in tempo a tornarci, ah, eccolo lì!”
“Ah, bene, andiamo!”
Entrarono e trovarono la campana di bronzo, che Himika afferrò avidamente. Il POTERE era nelle sue mani. Il MONDO era ormai al suo servizio. Tutti le sarebbero rimasti sottomessi per sempre (non si rese nemmeno conto che, col carisma del comando che aveva, praticamente poteva farlo già: ma, che ci crediate o no, non ci era mai arrivata a questa semplice considerazione. Mah, le regine, ve l’ho detto, hanno un modo di pensare tutto loro).
Himika la esaminò con cura, attenzione, interesse: tutto era simile a quella originale. Tutto, anche le immagini, la conformazione, le incrinature, il colore, anche quella piccola scheggia mancante in fondo a destra esattamente simile all’originale e anche quella macchia verdastra in basso e anche…ehi, ehi, ehi!
Un momento. Un momento.
Ma è TROPPO simile all’originale! pensò Himika perplessa.
“Ma è questa la campana che avete fotografato?” chiese lei perplessa, mostrando loro la campana.
“Certo, c’è qualcosa che non va?” confermò Plata.
“Ma…non so…somiglia fin troppo a una che…ecco, a una che ho già, più o meno…”
“Le è piaciuto allora?” chiese Anulu, il figlio scemo.
“Eh? Non capisco…”
“L’ho fatta io, le piace?”
“Come?” chiese lei con voce tremolante.
“Sono un fan di Jiiig Robbò” continuò Anulu “ e volevo fare una campana di bronzo come quella dei fumetti animati di Giiig Robbò”
“Cartoni, Anulu, cartoni, me l’ha detto Clarita. Si chiamano cartoni” corresse Plata.
“La mamma li chiama fumetti per bimbi scemi” insistette Anulu.
“Va bene, fumetti allora”
Himika ebbe un capogiro. Tutto questo viaggio in Sudamerica per prendere una campana di bronzo fatta da un indio rimbambito. Non è possibile. Non…
“Miss Mikal?” chiese Plata.
“E’ svenuta. L’emozione del ritrovamento, penso” suggerì Salud.
 
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