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| Interessante! Conoscevo etimo ed origini irlandesi della ricorrenza americana (lezione obbligatoria venerdì prossimo) ma non le sue corrispondenze italiane, a parte le "fave dei morti" che la vecchietta della porta accanto (ora che ci penso, forse non aveva nemmeno sessant'anni... ma negli anni 70 i canoni erano diversi), che a volte ci faceva da tata, ci offriva nella sua cucina profumata di mandorle tostate. Ricordo che emerge dopo quarant'anni... urge ricerca ricette su internet . Grazie Chiara! In effetti mi sono sempre chiesta come si possa mandare in giro i ragazzini da soli al buio... da me girano all'interno del proprio condominio - nel mio non ce ne sono dell'età giusta però - oppure sono scortati dai genitori, il che credo tolga un po' di gusto al all'andare in giro vestiti da mostri. Oppure fanno semplicemente delle feste di carnevale fuori stagione... il culto dei morti proprio non c'entra più niente, e questo è un peccato. Molti non sanno nemmeno perché - almeno nel calendario scolastico dell'Emilia Romagna - si stia a casa. Ma non sanno niente neanche del 25 aprile e del primo maggio, se è per questo. E questo vale per gran parte delle feste comandate, Natale e Pasqua comprese, che per molti sono solo la festa dei regali (e dei panettoni/ pandori) e, come anche una pubblicità la definisce, la "festa del cioccolato". Comunque io a metà novembre, lo ammetto, comincio a preparare i Lebkuchen...
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