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| Siamo molto distanti dall'animazione nipponica e da quella disneyana. Spero quindi di non essere OT nell'evidenziare la recente uscita nelle sale cinematografiche di questo lungometraggio che circa un paio di anni fa ha anche conseguito una nomination agli Oscar come miglior film d'animazione.
La trama racconta del gatto Dino, un gatto dalla doppia vita. Di giorno è il fedele compagno della piccola Zoe, una bimba apparentemente muta, accudita da una babysitter non molto onesta mentre la madre Jeanne, commissario di polizia, è quasi sempre assente per lavoro, soprattutto per contrastare il boss della mafia locale, Victor Costa, responsabile dell'omicidio del marito e padre della bambina. Di notte, quando la padroncina dorme profondamente, il gatto esce dalla finestra e attraversando i tetti di Parigi penetra nell’appartamento di Nico, un piccolo scassinatore che vive di furti di scarsa entità, il cui spirito di libertà è totalmente connesso con quello del gatto, che lo segue in tutte le scorribande notturne. Quando Zoe seguirà il percorso di Dino durante una notte, scoprirà casualmente i piani del malvagio Victor Costa ed entrerà in contatto con Nico, ladro dal cuore buono.
Regna l'ispirazione noir degli anni cinquanta e i disegni sembrano davvero fatti a matita, un pò come tornare indietro nel tempo.
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