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Incidente aereo: ci si interroga per capirne le motivazioni

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view post Posted on 28/3/2015, 09:57     +1   -1
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Comm.Grand.Pres. della Girella

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Una persona, un copilota esperto, chiude la cabina di pilotaggio ed impedisce al suo collega di rientrare. Ha preso una decisione che è costata la vita di tutte le persone che viaggiavano su quel volo.
Difficile capire quale sia il motivo per un gesto tanto efferato.
Sembra che quell'uomo fosse stato dichiarato inadatto al volo per motivi di salute.
Depressione? Burnuot? Abuso di sostanze? Psicosi?

http://www.corriere.it/salute/15_marzo_28/...84921270e.shtml

Posso capire che in certe situazioni si possa desiderare di morire, quello che non capisco è il rovinare la vita di altri o causare danni ad altri: anche buttarsi sotto un treno rovina la vita del macchinista. Qui si parla di un numero esagerato di vite umane innocenti ma anche un solo sarebbe stato di troppo.
 
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view post Posted on 28/3/2015, 10:23     +1   -1
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Professore della Girella

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Ci sono alcuni punti che non mi quadrano, all'infuori del fatto che ci sia stata la volontà di far schiantare quell'aereo, da parte di un copilota che già in passato aveva dato qualche segno di instabilità psichica... ma fino a che punto se poi era tornato a lavorare?

Ciò che mi lascia perplessa è come si sono svolti i fatti, ossia: quando una persona è in procinto di suicidarsi, solitamente non appare "fresca come una rosa e rilassata". Ci sono segnali fisici che dicono che non sta bene. Possibile che non vi siano stati o che siano passati inosservati? Se veramente è stato cos'i, siamo confrontati con una persona che veramente è stata mal valutata a suo tempo, e quindi l'"errore" parte da molto tempo fa. E inoltre una persona non giunge alla decisione di suicidarsi senza che già prima non abbia dato segni di qualcosa che non va.

Ancora: il copilota aveva queste intenzioni. Come faceva a sapere che in uno dei rari punti non o poco abitati d'Europa, il suo compagno sarebbe uscito di cabina e lui avrebbe potuto compiere il suo destino? Su viaggi a corto raggio è raro che i piloti escano... e se questo fosse uscito mentre sorvolavano una grande città, avrebbe messo in atto in quel punto i suoi propositi? Ossia, con lucidità inaspettata ha colto l'occasione al balzo e si è fiondato sulle montagne trascinando con sé 150 innocenti? Oppure ha "provocato" l'uscita del compagno (che so dandogli una purga o un emetico..., perché tutto il resto se lo possono far portare dagli assistenti di volo)...?

Francamente una tale freddezza, con probabile intenzionalità e meditazione, la vedo in un folle o in un criminale, emulatore o che altro di certe pratiche orribili molto in voga di questi tempi... però, molto probabilmente si è portato le sue ragioni nell'aldilà!!!

Edited by pianetaazzurro - 28/3/2015, 12:00
 
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view post Posted on 28/3/2015, 14:32     +1   -1
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srotolatore di girelle

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come sempre per me in questi casi, il primo "dovere morale" che sento è di accompagnare con una preghiera tutte quelle persone che hanno perso la vita nella tragedia.
Per il resto, condivido l'idea che un suicida dovrebbe scegliere un modo che non causi danni o disagi a nessuno e non certo portare con se altri 149 esseri umani che molto probabilmente nulla avevano a che spartire con la sua scelta.
Sicuramente la situazione è ben lontana dall'essere chiarita, ma dubito che una compagnia aerea possa pensare che screditare il proprio pilota la metta al riparo da danni di immagine, certamente dal punto di vista legale non ne esce. In ogni caso un sistema in cui un pilota viene messo in malattia dal medico curante e la compagnia non ne viene a conoscenza ha una falla enorme, così come è grave che il regolamento della compagnia abbia consentito fino ad oggi il volo con un solo membro dell'equipaggio in cabina, anche solo per aiutare in caso di fatalità. Personalmente credo che gli strascichi di questa storia saranno decisamente grossi, visto che in Germania per quel che ne so le cose non vengono dimenticate facilmente.
 
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2 replies since 28/3/2015, 09:57   50 views
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