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Delari
view post Posted on 16/1/2018, 12:44 by: Delari     +1   -1
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Grand Pez di Girella

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Perché sono stufa di essere „cool“
Articolo di una blogger tedesca.


Ragazze, c’è una cosa in cui sono stata una frana tutta la vita: essere „cool“. Lo ammetto, non ci sono mai riuscita. Le ho provate tutte, a cominciare dagli occhi con i contorni neri spessi un centimetro, il giradischi stile anni 80 in salotto e i concerti electropop. E una volta ad un party ho intrapreso un esperimento con una polverina che sembrava zucchero a velo, wow.
Solo che non è servito a nulla. Il fatto è che per essere cool non basta corrispondere alle apparenze, si tratta di un atteggiamento. E io sono troppo effervescente, troppo impaziente, troppo nervosa e isterica („Aiuto, un ragno!!“), per essere veramente disinvolta e menefreghista, ovverosia cool. E ormai penso che non cambierò più. L’ultima speranza me l’ha tolta un funzionario pubblico che recentemente mi ha consigliato di vivere in maniera meno frenetica perché mi stavo facendo male alla salute.
D’accordo, potrei tentare di essere più imperturbabile. O almeno sembrare tale, facendomi fotografare per instagram con una sigaretta che pende da un angolo della bocca, o sgattaiolando di casa per frequentare un party alla moda, o scuotendomi di dosso le ingiustizie che mi capitano facendo spallucce. Ma alla mia età ho deciso di ammettere che non ne ho la minima voglia.

E poi, a dire il vero: se riflettiamo un po’ su cosa significa essere una donna cool, scopriamo che non è forse poi tanto appetibile.
Nello psychothriller Gone Girl di Gillian Flynn si trova la descrizione seguente: „Per gli uomini è come esprimere il più grande dei complimenti, dire che una donna sia cool. Significa che è desiderabile, furba, spiritosa, che ama il calcio, il poker, le barzellette spinte e i rutti, che gioca per ore al computer, beve birra di infima qualità e ha un debole per dubbie pratiche erotiche. Che non vive di altro che di hot dog e hamburger eppure entra nella taglia 34, perché una donna cool in primis è sexy. È la donna da cui gli uomini si sentono compresi.“
All’inizio sembra una barzelletta; ma continuando a leggere scopriamo che gli uomini del libro fanno tutti una brutta fine. Intanto perché salta fuori che la protagonista è una psicopatica senza scrupoli; e anche perché la donna cool, ammettiamolo, è innanzi tutto una fantasia maschile. È l’antitesi della classica donnina isterica, ipersensibile, ipercritica, insomma scomoda. L’una è quella che gli uomini sognano, l’altra è quella che hanno a casa. Un po’ come, ahem, guadare un film pornografico e poi volerci provare veramente: ci sono parallele, sì, ma tra la teoria e la pratica c’è di mezzo il mare.

All’inizio da brave perfezioniste abbiamo sperimentato tutte le tattiche per essere viste come cool. Cominciando dai capi di abbigliamento elementari per il „Cool Girl Look“, come giacche di cuoio nero, tank top bianchi e jeans strappati. Il tutto sperando che un giorno gli uomini al bar ci facessero giocare a biliardo insieme a loro. Guai ad ammettere che ultimamente avevamo letto una rivista di moda e dopo eravamo andate a fare shopping! Almeno non quando c’erano maschi in ascolto. Piuttosto tentavamo disperatamente di aprire una bottiglia di birra con i denti, con il risultato di spezzarci un molare.
Ammettiamolo, il dilemma della donna cool è proprio questo: non serve a niente sforzarsi di essere tale, perché solo il fatto che devi affaticarti prova che il tuo carattere è esattamente opposto all’intrinseco del coolness. In altre parole, tanta fatica che ti puoi risparmiare. E questa è una buona notizia.

Ce n’è un’altra: negli ultimi anni il mito della donna cool ha perso colpi. L’artista svedese Tove Lo ultimamente ha intonato il canto del cigno alla donna cool con la canzone „Cool Girl“, una parodia alla dimestichezza delle donne cool con i rapporti senza vincoli. Mentre canta „let’s keep it fun“ e „ice cold I roll my eyes at you, boy“ la donna del videoclip, alla faccia di cool, mette a fuoco la camera di un motel in uno scatto di gelosia.
Insomma, per il pop all’avanguardia scandinava la donna cool è diventata un cliché imbarazzante. Mentre un tempo si sghignazzava delle mogliettine in pantofole, oggi si fa la stessa cosa con le femmine che si ritengono particolarmente scafate. Come ad esempio certe donne di cinquant’anni che parlano ancora con entusiasmo dei party che davano a Berlino dopo la caduta del muro e che oggi si illudono di essere state loro a inventare la musica tecno, in appartamenti di edifici d’epoca privi di riscaldamento. Burn, cool girl, burn.

Secondo me, volere essere una donna „cool“ è roba sorpassata. Essere donna è già abbastanza dura, basta leggere qualche pagina di #bodyshaming e #metoo. E dovremmo passare anni della nostra vita a preoccuparci perché non corrispondiamo allo stereotipo „cool“? Ma va’. Ci sono veramente cose più importanti da fare, anche se si tratta di imparare HTML, collezionare francobolli o confezionare serbatoi da spezie per la cucina. Sempre meglio che rompersi la testa se l’usciere ci farà entrare in discoteca sabato sera senza porre domande strane. Nutrire dubbi su quanto sia cool o meno ciò che si fa è perfettamente superfluo.

Inoltre, osservando le odierne giovani donne di successo, si scopre che a molte di esse il tema „cool” non interessa affatto; al contrario, a volte fanno l’occhiolino alla loro „uncoolness”. L’attrice Emma Watson già all’età di 19 anni si descriveva come il „Toyota Prius“ delle sue coetanee: tranquilla, ragionevole e un po’ monotona. L’impresaria di lifestyle americana Emily Weiss ultimamente ha commentato un video su instagram dove tenta qualche goffo passo di danza con un bicchiere di birra in mano con le parole „Proof that I am not cool“. E Taylor Swift, una delle più grandi popstar del nostro tempo, se ne frega del coolness: il suo nuovo album „Reputation“ ha lo scopo di farla pagare a certe persone, i.e. Kanye West e tutti i suoi ex ragazzi, che secondo lei l’hanno fatta soffrire senza motivo. E questa non è precisamente l’ideale donna cool, impervia a ogni dolore perché incredibilmente rilassata dinanzi a qualsiasi avvenimento della sua vita.
Comunque sia, nel mondo delle persone in vista fra poco non ci sarà più nessuna donna adatta a servire il cliché del „cool girl”. Gli ideali sono cambiati: nessuno dice più che dobbiamo assolutamente essere o almeno apparire perfettamente noncuranti se vogliamo salvare la nostra anima, al contrario. Oggi si parla di self-awareness e di attenzione verso sé e gli altri. La donna di oggi è buona con se stessa, cura la propria salute, è attenta con i sentimenti suoi e altrui. Magari fa anche carriera. Certamente non si fa in quattro per coltivare l’illusione che non le importi di nulla al mondo.

Per finire in bellezza vi posso fornire la prova che la donna cool, un tempo la Fata Morgana preferita dei sogni etero-maschili, è sorpassata. Non ci si può fidare neppure di Kate Moss, un tempo l’icona del movimento „Chissenefrega di cosa le droghe fanno del mio corpo”, che ormai da tempo ha abbandonato lo stile di vita „live fast, die young”.
Ultimamente ha confessato al giornale „The Guardian” di avere scoperto la vita sana, ad esempio praticando sport almeno un’ora al giorno. Inoltre, di avere scoperto che ama cucinare. La sua specialità: un arrosto per tutta la famiglia, la domenica.


Traduzione: gennaio 2018
Disclaimer: eseguita senza fini commerciali, solo per uso privato.



Per i sempre graditi commenti: https://gonagai.forumfree.it/?t=71738486&st=210#lastpost
 
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