Un'amica della mia morosa si trasferisce da Padova a Villafranca e dopo un po' di tempo fa amicizia con una ragazza che prende la stessa corriera e va nella stessa scuola. Inizia ad uscire con noi qualche sera, ma essendo felicemente accasato io non ci bado. Per un dissapore con l'amica neo-villafranchese, per lungo tempo viene estromessa dalla compagnia e non ci si incrocia più.
Dopo un paio di anni, la mia morosa mi lascia ad aprile (4 anni di storia che finiscono), io mi laureo il 20 giugno e la sorella dell'amica di cui sopra si laurea l' 11 luglio. Sono invitato ai festeggiamenti a casa, dove a sorpresa si presenta anche l'estromessa con un pensiero per la laureata ed ovviamente viene invitata ad unirsi alla festa.
Nell'occasione mi rendo conto che a) io sono single e b) lei è piuttosto carina e simpatica. Quindi io ed un amico che aveva fatto lo stesso ragionamento la invitiamo a tornare nel giro, invitandola a qualche serata giochi, dato che eravamo all'inizio delle megavacanze estive:un bel gruppetto di nullafacenti perchè loro avevano finito la maturità e noi l'università.
Io in effetti nullafacente solo più o meno, dato che stavo già sostenendo colloqui di lavoro a Milano e puntavo a cominciare abbastanza presto.
Essendo scottato dalla fine della storia di 4 anni non avevo alcuna intenzione di una relazione a distanza troppo seria, ed una sera propongo alla gentil donzella di dedicarci ad un amorazzo estivo, ma mi risponde cortesemente che lei è alla ricerca di una storia seria. Finale di quella sera è che restiamo sotto casa di un amico a chiacchierare fino all'alba, poi ci spostiamo a casa mia (i miei erano via) a fare colazione.
I suoi partivano per il mare quella notte, e sono partiti senza sapere dove fosse finita la loro bambina che, all'inizio del nuovo millennio, ancora non possedeva un cellulare. Ci salutiamo e lei va a casa e poi a prendere servizio come animatrice in un centro estivo, io sbrigo le mie attività e ci si rivede la sera sempre a casa dell'amico di cui sopra per una nuova serata di giochi. Ancora una volta massacriamo la concorrenza a Taboo, con un'intesa perfetta nonostante il sonno di entrambi.
In pochi giorni ci si vede in diverse sere in compagnia, lei viene cazziata dal fratello maggiore perchè a causa degli orari non si è presentata al centro estivo una mattina (la sveglia non era stata sufficientemente energica) e per un paio di giorni le viene vietata l'uscita serale.
In tutto questo, io decido che tutto sommato la ragazza vale lo sforzo di mettersi in gioco e decido di provare ad invitarla ad una serata in due, quindi le telefono. Questo il dialogo, che ricordo testualmente:
Io: "Ciao Elisabetta."
Lei: "Ah! Ciao Antonio!"
Io [con tono gelido, smontato]: "Veramente non sono Antonio, sono Giovanni."
Lei [Leggermente imbarazzata]: "Scusa, ti avevo scambiato per un altro. Aspettavo che mi chiamasse per vederci."
Io: "Quello con cui dovevi vederti in discoteca l'altra sera, immagino. Volevo proporti di uscire noi due da soli una di queste sere, ma dato l'inizo della telefonata non mi sembra il caso. Se poi decidi che cambi idea e vuoi uscire con me, dimmelo pure e ci sentiamo."
Lei: "Te lo dico anche subito, se vuoi."
Io [in netta ripresa]: "Ottimo, allora quando vuoi che usciamo?"
Ci accordiamo per il giorno dopo, giovedì 20 luglio. Devo passare a prenderla a casa alle 21.
Ovviamente Murphy ci mette lo zampino, in particolare quello dolorante di mio padre che con una infezione in corso mi chiede di prelevarlo alle 20 in stazione a Mestre giovedì sera. Inizia una serie di inutili tentativi di avvisarla del mio ritardo, ma il telefono di casa sue è guasto.
Alle ore 22 sto avvicinandomi a casa sua, avendo anche dovuto rinunciare a mettermi un po' più elegante per ridurre il ritardo, quando squilla il mio cellulare: Elisabetta ha deciso di chiamarmi non vedendomi arrivare, ed ormai sono a casa sua.
Ci mettiamo a chiacchierare di discorsi seri ed allegri, mi faccio raccontare chi sia questo Antonio [ragazzo conosciuto in discoteca, carino ma non avevano molto da dirsi, al contrario di quanto avveniva con me
], parliamo di un po' di tutto sia in casa che fuori e vedo le mie quotazioni salire. Alle ore 2 di notte, dalla casa accanto irrompe in scena il fratello-guardiano con aria furibonda: un feroce mal di denti lo teneva sveglio e continuava a sentirchi chiacchierare, nonostante l'orario. Stufo si decide ad arrivare ed intima l'alt alla serata, poi torna a letto. Obbediente al comando (l'individuo era decisamente grosso ed arrabbiato ed una rissa non era il finale auspicato per la serata), saluto Elisabetta con un bacio sulla guancia, ma MOLTO vicino alla bocca.
Lei con aria finto-seccata mi rimprovera: "a questo punto potevi anche baciarmi sulle labbra." Ed io: "Naaah, per stasera ti ho incasinato la testa abbastanza con i discorsi, non serve anche quello. E salutami Antonio sabato."
Sabato lei esce con Antonio, serata assolutamente noiosa
Domenica vado a prenderla per uscire con il gruppetto, e per farmi perdonare il look troppo dimesso di giovedì sera mi presento in giacca.
Ad accogliermi il fratello-da-guerra e la moglie, impegnati a svuotare parte della casa dei genitori per iniziare a predisporre il nido famiglia che avrebbe aperto a breve. Pronto a ricuperare punti anche su quel fronte, appoggio giacca e camicia e mi metto a dare una mano con spostamento e pittura, poi finalmente usciamo e raggiungiamo gli altri per la serata.
Lunedì Elisabetta viene esclusa da una serata rigorosamente soli uomini, ottima da un punto di vista enogastronomico e della compagnia, ma senza particolari guai. il martedì vengo invece coinvolto come interprete dal solito amico, la cui cugina svizzera veniva in visita con un paio di amiche che parlavano solo tedesco. Quella sera Elisabetta mi telefona e mostra tracce di gelosia. Il giorno dopo io dovevo andare a Milano per firmare il mio primo contratto di lavoro, le propongo di uscire a cena per festeggiare e ci diamo appuntamento.
Il contratto è stato firmato, il festeggiamento è andato bene e da allora sono passati 16 anni abbondanti di cui 12 e rotti da sposati, 3 figli e ancora innamorati. Considerando l'idea mia (amorazzo estivo) e la sua (storia seria), direi che comunque ha vinto lei alla distanza.
Un paio di note: 1) mia moglie ricordando la colazione a casa dei miei dice che si è innamorata prima della scala in ingresso dai miei che di me. 2) la ex dei 4 anni mi chiamò il 1 maggio del 2003. Merita una menzione l'inizio della telefonata:
Lei [tono un po' incerto]: Ciao come va?
Io: "bene dai, un po' preso...mi sto organizzando il matrimonio."
Lei: "...................ah."
per il resto c'è mastercard.
Edited by josomeda - 16/2/2016, 16:37