H. Aster |
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| UMBERTO I Subì ben tre diversi attentati, di cui l’ultimo ebbe esito fatale. Negli altri due rimase incolume, e si salvò sia grazie all’intervento di chi gli era vicino, sia grazie alla propria presenza di spirito. Giovanni Passanante, cuoco disoccupato, fu l’anarchico che cercò per primo di toglierlo di mezzo. L’uomo si scagliò contro la carrozza regale, pugnale alzato. Il ministro Cairoli s’interpose, venendo leggermente ferito, e il re riuscì a disarmare l’attentatore con un colpo preciso dato con l’elsa della sciabola. Pur sconvolto, Umberto si mostrò poi molto noncurante del fatto, come se la sua vita non fosse stata davvero in pericolo. Quella sera era prevista una cena ufficiale, e gli invitati apparivano turbati per quanto accaduto. Per rasserenare la cupa atmosfera, Umberto allora trovò persino la voglia di scherzare. – Mettiamoci a tavola – disse – Non facciamo più aspettare i cuochi. Avete visto, signori, di cosa possono essere capaci!
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