Daitarn 3 - Pareri, considerazioni e altro...

Tutto il dialogo nei sottotitoli mi pare un po' strano perché si ribadisce il concetto di solitudine dei meganoidi attraverso la presenza illusoria degli amici che si sono costruiti.
E' un concetto un po' "romantico" differente dalla realtà effettiva dei fatti, dove tutti i meganoidi sono inquadrati in un'apparentemente rigida gerarchia militare (è proibito anche l'amore), in forte competizione tra loro e mostrando una scarsa considerazione per i propri soldati.
Le poche eccezioni sono appunto anomalie (il Tenente che è premuroso verso il soldato morente che doveva piazzare la bandiera sulla villa di Banjo, Buncher che è legato ai suoi due soldati, che è affermato che gli sono stati assegnati per l'operazione, Doil e i suoi Biocyborg) altrimenti il concetto di amicizia non è proprio contemplato nel comportamento meganoide.
Certo la frase di Banjo ha comunque il senso di esprimere il suo dissenso verso la vacuità e l'artificialità della condizione meganoide e "amici" si può intendere in senso lato come "consimili", "persone vicine", però secondo me cozza proprio con quello che si vede dopo nella serie.
Oltretutto è interessante notare due cose nella prima puntata
1 Reika è tentata dalla giovinezza eterna offertale dai meganoidi e viene rimproverata da Banjo
2 Banjo quando piega le sbarre mostrando la forza dell'animo umano ha uno sguardo strano e "allucinato" simile a quello dell'ultima puntata. Qui si comincia a intravedere il dramma personale di Banjo e il "cono d'ombra" dietro la storia dalle tinte fin'ora molto brillanti e leggere (tutta l'entrata alla James Bond e le battute sul fatto di "padroneggiare il galateo" come chiara provocazione a Lord Sandrake)

Considera comunque che il primo episodio era praticamente un pilot.

Sicuramente molti elementi vengono focalizzati meglio durante la serie, però già dal primo episodio cominciano ad intravedersi degli elementi interessanti a cui gli autori probabilmente già avevano pensato come le radici profonde dell'avversione di Banjo per i meganoidi.
E' da notare inoltre che proprio nel primo episodio Banjo piega le sbarre, una scena che si vede anche nella sigla e ricordata come le più caratteristiche del personaggio

E' vero però solitamente i mondi fittizi e le illusioni dei meganoidi sono fortemente individualisti e manifestano pochissimo rispetto per gli altri, tantomeno per i loro subordinati.
Ricordo una puntata della Justice Gulid nella serie animata della Justice League https://it.wikipedia.org/wiki/Justice_Guild_of_America dove un bambino mutante di una Terra parallela si era costruito un mondo immaginario grazie ai propri poteri insieme ai suoi supereroi preferiti in realtà morti durante la Terza Guerra Mondiale.
L'ossessione autoreferenziale e nel contempo il bisogno di "amore" del personaggio lo rendono una figura tragica simile a quella di molti comandanti meganoidi e della stessa Koros. Però l'oggetto dell'illusione "delusional" dei meganoidi è sempre esterno all'interrelazione diretta che hanno con le persone a loro più vicine (cioè i loro colleghi) che vengono visti o come rivali o come carne da macello.
Motivo per cui l'affermazione di "amicizia artificiale" espresso da Banjo penso che debba interpretarsi in modo molto lato

No non è "un altro", è sempre lo stesso, pluribannato anche qui con molti nickname.
Lasciamolo perdere. Qui non dovrebbe riuscire a riiscriversi, se mai dovesse ripresentarsi verrebbe bannato all'istante per decisione dello staff

Prendo l'occasione per focalizzare meglio una situazione :
Su un altro thread l'utente Usagichan ha pubblicato alcune delucidazioni che mi aveva dato su Daitarn e sul suo finale, compresa la traduzione e il significato dell'ultima frase di Banjo "Boku wa, ya da".
Io ho apprezzato molto le spiegazioni di Usagichan e su suo permesso le ho utilizzate anche in questa discussione. In particolar modo è stato sottolineato il parallelismo tra i meganoidi e la società Giapponese in ripresa economica che ha perso i propri valori e Banjo come la rappresentazione del dramma e della rabbia di una generazione priva di punti di riferimento.
Tutti particolari di notevole interesse che spiegano la condizione d'animo del protagonista e bastano da soli a giustificare il clima drammatico del finale.
Oltre a queste delucidazioni, anzi partendo proprio da queste, io ho argomentato ulteriormente se Banjo possa in qualche modo provare rammarico anche verso se stesso e i motivi per cui possa provarlo, tutti ragionamenti estranei alla spiegazione di Usagichan e al suo parere che però non sono stati minimamente ne stravolti ne rimaneggiati .
Usagichan ha detto di non voler partecipare a questo thread per suoi motivi personali, ma non ha mai affermato di non farlo perché in contrasto con me (anzi nell'altro thread mi ha definito "amico" informatico, quindi significa che ha provato piacere a rispondermi).
Il thread ha assunto una piega diversa, fantasiosa (ipotesi varie sulla timiline degli antefatti, sulla costituzione dei meganoidi ecc..) lontana dagli argomenti "filologici" di competenza e interesse di Usagichan, ma non è mai stato mancato di rispetto ne a lui e alle sue opinioni.
Ci tenevo a chiarire questo (in primo luogo ad Usagichan stesso a scanso di equivoci), perché qualcun altro ha insinuato il contrario, volendo addossare ai miei interventi la responsabilità dell'astensione di Usagichan a partecipare alla discussione.