Go Nagai Net

Guerre Stellari, ...dietro le apparenze

« Older   Newer »
  Share  
view post Posted on 7/6/2018, 08:33     +1   -1
Avatar

Grand Pez di Girella

Group:
Mod Minor
Posts:
7,390
Reputation:
+1,053
Location:
Baviera

Status:


Questa è solo per ridere un po'. wink3

Parallele tra i film sequel e „La bella e la bestia” di Disney
Le sfuriate colleriche e distruttive dei protagonisti maschi.
Il libro preferito di Belle: „…posti lontani, appassionanti duelli con la spada, incantesimi, un principe misterioso…”
All’inizio pare che la protagonista sia la femmina, ma chi si sviluppa ed evolve è il maschio.
La frase „Sei mia ospite” di Kylo a Rey legata richiama „Non è nostra prigioniera, è la nostra ospite” di Lumière.
La manifestazione del protagonista a richiesta della ragazza („Vieni sotto la luce”, „Non mi va di essere prigioniera di una persona mascherata”).
L’attrazione quasi magnetica della ragazza verso l’oggetto magico: una volta è la rosa nell’ala Ovest del castello della bestia, l’altra la spada laser nello scantinato del castello di Maz Kanata.
Il giudizio della ragazza verso il suo antagonista („Non vedrà mai altro in me che un mostro”, „Sei un mostro”).
La violenza del maschio che inizialmente spaventa la ragazza ma più in avanti la salva (la Bestia salva Belle dai lupi, Ben salva Rey da Snoke).
Il maschio con i capelli messi in piega: “Avete un aspetto così… così…” “Stupido.”
La scena della ragazza davanti allo specchio („Vorrei vedere mio padre”, „Vorrei vedere i miei genitori”).
Il maldestro tentativo del maschio di conquistare la femmina, culminato da un „per favore”, che in entrambi i casi fallisce. (Nella versione originale utilizzano anche la stessa espressione: „Join me.”)
Alla fine del Risveglio della Forza, quando la spada laser finisce spontaneamente in mano a Rey, nell’adattamento romanzesco Ben le dice „It is you,” - la stessa frase detta da Belle nel momento in cui negli occhi del principe riconosce la bestia.
 
Top
view post Posted on 6/7/2018, 13:25     +1   -1
Avatar

Grand Pez di Girella

Group:
Mod Minor
Posts:
7,390
Reputation:
+1,053
Location:
Baviera

Status:


Ancora una delle mie estenuanti riflessioni. Portate pazienza, siamo quasi alla fine... :wub:


Il rapporto tra Kylo Ren / Ben Solo e Rey

Prova inconfutabile che non si tratta di due innamorati: basta ascoltare la colonna sonora - non c’è il tema d’amore! Inoltre esistono un tema per Rey e uno per Kylo, ma nessuno per Ben Solo. Da cui deduco che la personalità di questi sia atrofizzata in confronto a quello di Kylo Ren, e che dovrà passarne ancora molte prima di trovare (forse) una sua identità.

Tra Kylo e Rey riconosciamo un rapporto simile a quello di Darth Vader con Luke: tecnicamente sono nemici, ma Vader rispettivamente Kylo provano un senso di affinità (una volta anche in base al legame di sangue, l’altra solo tramite la Forza) e quindi il desiderio di avere l’altro vicino, scaturiti da una solitudine comprensibile ma anche da un terribile egoismo. Vader era divenuto una macchina assassina comandata dall’Imperatore, e solo nell’avvedersi che suo figlio era vivo si era risvegliato un desiderio personale in lui, quello di averlo con sé. L’idea di regnare la galassia insieme con Luke era sciocca considerando che Vader, non essendo un politico, non capiva di certo nulla riguardo al governo, e lo stesso vale per Kylo. Ma entrambi sanno una cosa: che desiderano disperatamente vicino a loro la persona per cui provano un senso di appartenenza, se necessario utilizzando la violenza e il ricatto, per convincerla che non abbia scelta; entrambi sottovalutano e quindi perdono la persona desiderata.

In Gli Ultimi Jedi Rey si è avventurata a bordo della nave di Snoke aspettandosi che Kylo abbandonasse il Lato Oscuro, non comprendendo che non sarebbe stato possibile. Kylo non può ritornare indietro e diventare „buono”; anche se si pentisse questo non cancellerebbe le sue malefatte, e la sua ambivalenza e aggressività, come ha provato, secondo la situazione può rivelarsi valida. Kylo ha avuto bisogno di Rey per capire l’abuso da parte di Snoke e liberarsi di lui, non aveva mai intenzione di dedicarsi in futuro esclusivamente al Lato Chiaro della Forza. Degna erede morale di Luke, Rey crede unicamente nel bene e nella giustizia, e per eliminare Snoke Kylo ancora una volta si è rivelato inafferrabile. Per questo alla fine della lotta con le Guardie Pretoriane Rey gli lancia la spada laser per salvarlo: sono rimasti pari, un espediente drammaturgico per non far sembrare che non gli dica neppure grazie.

La famiglia di Ben certamente lo amava; ma non lo comprendevano perché troppo differente da loro. Leia si aspettava che divenisse uno Jedi come suo fratello, Han avrebbe desiderato un figlio „normale”. Ben si era sottomesso a Snoke perché non gli era rimasto nessuno su cui fare appoggio; rifiutando sia l’esempio dello zio che quello di suo padre, ha abbracciato il ruolo della persona malvagia. Quando comprende che Snoke non era minimamente interessato a offrirgli sicurezza e scopo ma aveva acuito la sua malvagità fino ad istigarlo al patricidio, unicamente al fine di creare un contrappeso nella Forza per stanare e annientare Luke, distrugge rabbiosamente la maschera di Kylo; ma rimane in un limbo, più insicuro che mai. In questo momento avviene la connessione con Rey, e il suo bisogno di appoggio crea il legame con la ragazza che infine lo spinge a rivolgere la sua lealtà verso di lei. Come nel caso di Vader, il cambiamento è fondato sulla fede di una persona nell’umanità rimasta in lui.

Nel carattere di Kylo / Ben si intravede un adolescente frustrato e disorientato, che cerca disperatamente il suo posto e non sa come essere un uomo. Non a caso la sua antagonista è una femmina; evidenzia la faccetta libidinosa del suo conflitto, e chiarisce perché, sentendosi ascoltato da Rey, Ben cominci a dimostrare più autocontrollo. Rey è affine alla Forza come lui, ma molto diversa quando si tratta di come e per quali fini usarla. Ben si rispecchia in Rey, un’esperienza apparentemente del tutto nuova per lui, per cui comincia a comprendere meglio anche se stesso. Rey è la prima persona che non si aspetta nulla da lui; e sapere che lei non gli chiede niente lo spinge a mostrarle dei lati di sé che prima teneva nascosti. Rey, dal canto suo, deve a lui la conoscenza della sua affinità alla Forza, che prima giaceva in lei dormiente.

Kylo Ren / Ben Solo deve ancora imparare a trarre il meglio da entrambi i lati della Forza, e anche Rey senza di lui non potrà trovare il suo posto nel mondo; ma non è una donna come Padmé, che sposò Anakin sperando di poterlo salvare da se stesso. Padmé non comprendeva Anakin, pur amandolo, perché non aveva nessuna sensibilità alla Forza. Da un lato Rey ha avuto ragione a respingere Ben e non volersi assumere la responsabilità per le sue debolezze; dall’altro ha dovuto capire che lo sottovalutava - il potere che gli conferisce il suo carattere duplice e il suo atteggiamento protettivo, ma anche il suo orgoglio ed egoismo. Lui dal suo canto si sente deluso perché aveva creduto che la ragazza fosse venuta per cercare lui, mentre lo scopo di Rey era stato soprattutto quello di aiutare la Resistenza.
Ben ha un intimo bisogno di Rey, perché senza di lei è smarrito; Rey non ha bisogno di lui avendo i suoi amici. Ma Rey non potrà ignorarlo, dato che la Resistenza è molto decimata mentre il potere del nuovo Leader Supremo è ormai smisurato. Entrambi desiderano una galassia pacifica, ma personificando i due lati opposti della Forza, dimostrano di avere ognuno ragione solo per metà; il potere di entrambi è ora pericoloso perché non è abbinato alla sapienza necessaria per usarla. Non sanno perché la Repubblica è fallita già per la seconda volta, e perché anche l’Impero non è stato duraturo; non si avvedono del fatto che tra il Lato Oscuro e il Lato Chiaro della Forza non c’è una definitiva frattura che creerebbe due parti opposte e la necessità, per ogni individuo, di sceglierne una e combattere per essa. È stato questo errore ad avere causato la guerra e a farla ancora continuare. Come abbiamo brevemente intravisto in Il Risveglio della Forza, Kylo / Ben è un personaggio amletico, e quindi non esisterebbe in questa forma se non ci fosse „qualcosa di marcio nello stato”.

Anakin / Vader era caduto per amore possessivo e per amore altruista si era redento; Ben è divenuto Kylo perché aveva perduto l’appoggio interiore. Dovere fare l’esperienza che un uomo notoriamente buono e virtuoso come Luke potesse avere l’intenzione di sopprimerlo gli ha tolto il terreno sotto ai piedi, e il suo cammino seguente è stata la ricerca, usando ogni mezzo, di una nuova sicurezza. Snoke lo aveva illuso di poterla trovare insieme a lui, ma ora è subentrata Rey, e sin dal primo incontro con lei Ben non dimostra mai né paura o astio: sa che la ragazza è legata a lui attraverso la Forza, e dopo averla conosciuta la apprezza sempre più anche come persona. L’avvicinamento da parte di Rey finora è stato limitato, ma è bastato affinché tra i due nascessero intesa e lealtà, finché Ben è riuscito a liberarsi dall’influsso e l’abuso di Snoke. Dopo di che ha fatto un possessivo e maldestro tentativo di trattenerla, senza chiedersi cosa volesse lei e lasciandosi trascinare solo dai propri impulsi e le proprie conclusioni in merito, facendo sfociare il loro rapporto, che sembrava promettente, in un vicolo cieco. Una chiara parallela con la fine del rapporto tra Anakin e Padmé; ma anche se separati, Ben e Rey sono vivi e liberi, hanno quindi hanno ancora la possibilità di trovare un terreno comune, per il loro bene e quello della galassia.

L’assurdità di questa lunga guerra si dimostra ancora e ancora nella ferma convinzione di ciascun lato di essere unicamente nel giusto, risultando ripetutamente in separazione e inimicizia tra persone che in realtà dovrebbero essersi vicine: maestro e allievo, padre e figlio, fratello e sorella, zio e nipote, madre e figlio, o semplicemente persone che potrebbero essere amiche. Nei loro rapporti si intramettono le diverse ideologie che, per cause personali, ciascuno ha imparato a fare sua invece di vedere ogni essere della galassia come parte di un quadro completo, ognuno con bisogni e desideri in fondo molto simili. Anche se sono i rappresentanti dei due Lati della Forza, visti dal punto di vista umano Ben Solo e Rey si assomigliano disperatamente nel loro desiderio di appartenenza, nonché di avere qualcosa cui dedicare le loro forze. È la loro convinzione di dover spingere l’altro dal suo „lato”, la lotta per dominarsi a vicenda invece di trovare un terreno comune a separarli, anche se i fatti provano che quando si alleano sono compatibili e molto più forti che non da soli, e che non contano tanto le loro rispettive caratteristiche ma come e per che cosa le utilizzano.

La Forza si è in qualche modo spesso dimostrata fatale per chi ne fosse dotato: il potere che dona pare sia una tentazione troppo grande per non corrompere il carattere della persona in un modo o nell’altro. Il rapporto tra Ben e Rey invece sta dimostrando che, formando un legame tra due individui, può essere un bene prezioso. In Gli Ultimi Jedi la Forza compare non come un potere da utilizzare a proprio piacimento, bensì un’entità viva e vibrante che connette i due giovani nei momenti in cui hanno bisogno di comunicare. Luke aveva spiegato a Rey che la Forza è un’energia che connette tutte le forme di vita, ma anche i suoi contatti mentali con Leia o Vader non erano mai lunghi e intensi come quelli tra Ben e Rey. Un ulteriore accenno che dovrà essere la comunicazione la chiave per una conclusione pacifica della saga.

Nei film classici e nei prequel i personaggi erano sempre confrontati solamente con i due lati della Forza, Oscuro o Chiaro, ma quando tra Ben e Rey iniziano a comunicare attraverso di essa, sembra assistere all’accendersi di un intero caleidoscopio. Non mi stupirebbe quindi se tra i due nascesse un affettivo tra loro alla fine (anche se solo amichevole  - non voglio cominciare a fare la fangirl, anche se ammetto che loro due mi piacciono). Per ora è solo abbozzato; ma personalmente riterrei un vero peccato se questo rapporto forte e dinamico finisse con la definitiva perdizione di Kylo / Ben, rispettivamente la sua morte, o quella di entrambi. Ben Solo e Rey sono ciò di cui la tormentata galassia ha disperatamente bisogno. È quando sono insieme, orientati verso un fine comune, che diventano inarrestabili, e il loro rapporto, che in teoria sembra impossibile o perfino assurdo, toccante e intenso.

Scheda tecnica
Luke si avvede subito che Rey è come Ben: si sente attratta dal Lato Oscuro ma non vi pone resistenza, risultando nel suo enorme potere.
Il giudizio di Luke su entrambi riguardo al loro atteggiamento: „Interessante. Ogni singola parola in quella frase era sbagliata.”
Le visioni di entrambi quando le loro dita si toccano a distanza di anni luce: Rey vede che Ben cambierà, e lui la vede al suo fianco.
Rey si affeziona subito sia a Han che a Leia, i genitori di Ben. Leggendo nei suoi pensieri, Ben riconosce che la ragazza vede in Han il padre che non ha mai avuto. Al vedere Rey per la prima volta, Leia la accoglie e abbraccia in maniera chiaramente materna.
Il primo avvicinamento tra i due avviene al chiarore e calore di un fuoco („focolare”), dando un’impressione di fiducia e conforto da entrambi i lati.
Il legame psicologico: il trauma di Ben è sentirsi isolato, quello di Rey essere stata abbandonata. Rey è la prima persona ad ascoltare Ben, che di rimando la desiderava già prima ancora di averla conosciuta.
L’inversione del rapporto tra Anakin e Padmé: 1. Questa volta è lui il membro di una famiglia reale, mentre lei proviene da un pianeta deserto ed è una ex schiava che viveva raccogliendo e riparando rottami. 2. Rey, come Anakin, è „figlia di nessuno”, metafisicamente „figlia della Forza”. - Molto più intimo però il legame tra di loro: già nel corso del loro primo collegamento mentale in Il Risveglio della Forza ognuno viene a conoscere i conflitti interiori dell’altro, il che li avvicina molto di più l’uno all’altra che non i coniugi Skywalker.


Se qualcuno è interessato a uno scambio di opinioni: https://gonagai.forumfree.it/?t=75623696&st=45
 
Top
view post Posted on 2/8/2018, 09:19     +1   -1
Avatar

Grand Pez di Girella

Group:
Mod Minor
Posts:
7,390
Reputation:
+1,053
Location:
Baviera

Status:


Nomi „parlanti”


Trilogia Classica


Darth Vader = „Dark Father“, padre oscuro / ignoto. Probabilmente il nome „parlante” più conosciuto della storia del cinema.

Skywalker = „Colui che cammina nei cieli”. In A New Hope Luke guarda il doppio tramonto di Tatooine sognando di lasciare il pianeta. In The Phantom Menace il piccolo Anakin, osservando la volta stellata, decide di essere il primo a visitare tutta la galassia. E in Attack of the Clones il giovane Anakin si getta in caduta libera dal velivolo di Obi-Wan, sembrando davvero capace di viaggiare per aria senza bisogno di sostegno.

Luke = Lucas: il personaggio nacque come alter ego dell’autore. In greco “leukos” significa „bianco“ (latino „lux”, inglese „light”), accennando che il ragazzo illuminerà la galassia resa oscura dall’Impero. Il nome è inoltre un collegamento con sua sorella gemella; il destino dei due viene già preannunciato dai soli gemelli di Tatooine.

Leia = in arabo „notte”. Il nome „Leah” (stessa pronuncia) compare anche nel Vecchio Testamento e significa „leonessa”.

Organa = Deriva da Morgana, la sorellastra di re Artù nel ciclo bretone. Un ulteriore richiamo alla parallela tra la leggenda di Artù e la storia di Luke.

Han Solo = „Solitario“, schivo, refrattario alle regole. Si può anche interpretare come „Lone Hand”. In cinese „Han” significa „splendente”, accennando che anche se a suo malgrado, Han è in verità un eroe.

Jedi = In giapponese Jidai Geki, „commedia d’epoca“, narrativa d’ambientazione feudale che narra storie di samurai.

Obi-Wan = In giapponese „Obi” è la cintura del kimono, „wan” richiama l’aggiuntivo onorifico „san”, mentre „ken” significa spada; quindi una sorta di samurai.

Yoda = Yoga, in riferimento alle caratteristiche meditative della disciplina Jedi. In sanscrito yudh significa „guerriero“: Yoda ha la fama di „grande guerriero“, e su questo basa un suo insegnamento, smentendo che la guerra possa rendere qualcuno grande. Il riferimento al samurai proviene dalla sintassi: Yoda effettivamente parla giapponese, ponendo quasi sempre il verbo alla fine della frase.

Tarkin = Tarquinio, nome di due re etruschi di Roma, in particolare il tiranno Tarquinio il Superbo, l’ultimo dei sette mitici re.

Jabba = Jabbar, „potente“ in arabo, in riferimento alle dimensioni e al potere del signore del crimine. Non a caso la gente si rivolge a Jabba come „potentissimo Jabba“.


Trilogia Prequel

Anakin = „Senza famiglia“. Da „an”, prefisso privativo e „kin”, inglese arcaico per „parenti“, „famiglia”. Il piccolo Anakin è senza un padre e a dieci anni viene separato dalla madre; poco dopo perde anche Qui-Gon Jinn che per lui era una figura paterna.

Padme = In sanscrito „fiore di loto”.

Amidala = La ghiandola „amigdala” è responsabile per la capacità umana di provare empatia.

Shmi = Il nome della madre di Anakin proviene da „Lakshmi”, una divinità indiana. Nonostante sia di umili origini, la donna è qualcosa di speciale in quanto la Forza ha scelto lei per procreare il bambino prescelto; inoltre è lei a piantare il seme dell’altruismo nel figlio.

Qui-Gon Jinn = In cinese “Chi” sta a indicare „forza vitale“ (quindi la Forza). La disciplina Chi Gon insegna a sintonizzarsi sulle proprie forze vitali. Jinn (o Genii) in arabo sono esseri soprannaturali, i „geni“ de Le mille e una notte. Servitore della Forza, Qui-Gon è, come un genio (o mago), un mediatore tra gli uomini e le forze della natura.

Boss Nass = In tedesco „nass” significa bagnato, in relazione alla natura anfibia dei Gungan e al vizio di Boss di sputare in segno di assenso.

Darth Sidious = „L’Oscuro Insidioso”.

Palpatine = Il colle Palatino di Roma, sul quale Augusto, primo imperatore, fondò la propria dimora e, simbolicamente, l’Impero romano stesso, ponendo fine alla Repubblica.

Conte Dooku = In giapponese dooku si traduce „veleno“. Il conte fa parte di una macchinazione per „avvelenare“ la Repubblica. Forse anche un’allusione al „Conte Dracula“, interpretato dallo stesso attore sullo schermo; magari anche all’attore stesso, nobile inglese di origine italiana con il titolo Conte Lee Carandini da Modena.

Sith = Probabilmente deriva dai Sikh, una oscura setta indiana della fine del periodo coloniale.

Darth Maul = „Colui che dilania“. In inglese „to maul” significa straziare, fare a pezzi.


Trilogia Sequel

Kylo = Anglicizzazione di „caelo“, in latino „cielo“. Un riferimento al nome „Skywalker“.

Ren = „Condottiero“ in gallese (Welsh), in latino „rinato“. Kylo / Ben è effettivamente una reincarnazione di Vader / Anakin.

Ben Solo = Naturalmente il nome proviene dal vecchio mentore di Luke; ma dacché „Ben“ in arabo significa „figlio“, letteralmente il nome significa „figlio solo / solitario“.

Rey = Rei in giapponese significa „zero“, annunciando che la ragazza è „figlia di nessuno“. In spagnolo però „rey“ significa „re“. Scritto con la a, “Ray”, il nome avrebbe la stessa pronuncia ma significherebbe “raggio” (di luce), in base all’appartenenza della ragazza al Lato Chiaro della Forza.
Forse anche un inchino alla principessa Leia data la somiglianza fonetica.

Finn = In irlandese „bianco / chiaro“. Eterno ricordo del fatto che Finn per lungo tempo era un assaltatore; probabilmente anche a richiamare il suo carattere onesto e di buone intenzioni. Ulteriormente allude al personaggio „Huckleberry Finn“, inseparabile compagno di Tom Sawyer, il cui carattere richiama quello di Poe.

Poe Dameron = Una persona vanagloriosa, dall’inglese „peacock“ (pavone). Dameron è derivato da „damerino“. Il personaggio ammicca ai protagonisti dei film „cappa e spada“, coraggiosi e generosi ma un po’ spacconi.

Snoke = snake, in inglese „serpente”. Il nome crea inoltre un legame con il defunto Imperatore, anch’esso una creatura insidiosa („Darth Sidious“).


Thread per i commenti: https://gonagai.forumfree.it/?t=75623696&st=45
 
Top
view post Posted on 4/12/2019, 20:33     +1   -1
Avatar

Grand Pez di Girella

Group:
Mod Minor
Posts:
7,390
Reputation:
+1,053
Location:
Baviera

Status:


Il problema con i sequel di Guerre Stellari
(…almeno credo…)


Ciao ragazzi,

siccome l’Episodio IX di Guerre Stellari uscirà nelle sale tra qualche settimana e io noto ripetutamente che molti fans non amano o anche detestano la trilogia sequel, desidero cercare di spezzare una lancia a favore. Naturalmente ci sono i gusti, però mi sembra che molti non apprezzino questi film perché si sentono confusi ed irritati.
Potete credermi se vi dico che fino a quasi due anni fa ero in una situazione simile, prima di rimboccarmi le maniche e gettarmi nell’analisi della saga e dei suoi temi. Non che Il risveglio della Forza non mi fosse piaciuto, ma non mi aveva detto molto. Gli ultimi Jedi mi piacque però lasciai il cinema con la testa in subbuglio, da cui la mia decisione di riguardarmi tutti i film e buttarmi a capofitto nella saga alla ricerca di risposte.


Premesse

Prima di partire con le mie teorie e interpretazioni, due anticipazioni:
1. Nel 2012, George Lucas aveva venduto Lucasfilm agli studi Disney a condizione che concludessero il suo progetto originale, che a grandi linee aveva già steso. Pablo Hidalgo, il manager creativo responsabile, ha confermato ripetutamente che i sequel della saga hanno lo scopo di concludere la saga della famiglia Skywalker, e inoltre spera che le generazioni future, che guarderanno la saga in una volta invece che a singhiozzo come noi, nel vedere i collegamenti potranno apprezzare di più l’arco narrativo.
2. Quando guardai per la prima volta i classici chiesi a una mia amica cinefila che leggeva molte riviste del cinema (allora non c’era l’internet) se sapeva cosa significassero le aggiunte “Episodio IV, V, VI” sopra i titoli dei film. Sì, lei mi rispose, pareva che George Lucas avesse avuto in mente sin dall’inizio una storia lunga e complessa, e che dopo di questi ci sarebbero stati altri sei film, l’antefatto e dopo un seguito.

Insomma, per me Star Wars era sempre una ennealogia e quando si cominciò a sentire parlare di una trilogia sequel, non ne rimasi per nulla sorpresa.

Aggiungo che i sequel per me non sono la storia di Rey; non mi sono mai chiesta se Rey è forse una Skywalker, Solo o Kenobi. In tutte le trilogie c’è un personaggio senza sfondo familiare, si riconosce dal nome: Anakin = in inglese arcaico “senza famiglia”, Han Solo = il cognome parla chiaro, Rey = zero. L’inserzione nella storia di una persona estranea agli eventi è fondamentale perché serve da catalizzatore. Non sto dicendo che Rey mi è antipatica, ma non la vedo salvare la galassia e quindi scoprire che è una Skywalker alla fine della saga. A parte il fatto che sarebbe uno svolgimento banale, se Rey fosse una Skywalker questo le offrirebbe tutto ciò che desidera su un piatto d’argento senza lasciare alcun posto per lo sviluppo del suo personaggio.


Anakin, Luke, Leia - Gli eroi inusitati

Molti fans critici della saga hanno le loro difficoltà soprattutto con suoi protagonisti maschili, il che è comprensibile (sebbene il mio punto di vista personale è diverso): in un film d’azione, ci si aspetta che l’eroe sia un tipo “cowboy solitario”, disinvolto e incurante della sofferenza, che a ogni nuova prova diviene più duro ma certamente non cede mai ai sentimenti. Insomma, quello che in inglese si dice badass.

Nessuno Skywalker è il tipo del cowboy solitario, sono delle teste calde: questa è la loro tragedia e allo stesso tempo la loro più grande virtù. Anakin, Luke e Ben sono tutti e tre fortemente emotivi, e nulla è più dannoso per essi che l’isolamento. Non sono mai più forti di quando cercano la vicinanza di altri e sentono di dovere proteggere qualcuno, e danno il peggio di sé quando cessano di comunicare e si chiudono in sé stessi.

La Skywalker saga è la storia di una famiglia, quindi i suoi protagonisti sono appunto questo - uomini di famiglia. Anakin soffre un forte scompenso emotivo quando deve abbandonare la madre ancora bambino, impazzisce di dolore e di rabbia quando la vede morire torturata senza senso, si ribella al soffocamento emotivo che gli vogliono imporre gli Jedi, si sposa anche se non dovrebbe, dichiara il giorno più bello della sua vita quando la moglie gli dice di essere incinta. Suo figlio Luke ricongiunge faticosamente la sua famiglia sparpagliata, anche prima ancora di sapere che Leia è sua sorella, che Han sarà suo cognato, che Vader è suo padre. Sin dal suo esordio lo vediamo cercare un senso di appartenenza, e offrirlo anche agli altri. Han e Leia erano soli prima di incontrarlo; il famoso trio comincia con la spontanea decisione di Luke di salvare Leia, nonostante lui e gli altri si trovino in pericolo mortale su una stazione spaziale sconosciuta. La lealtà è la caratteristica centrale dei personaggi questa famiglia, più di ogni altra cosa desiderano avere qualcuno vicino da proteggere e a cui dedicarsi.

Happy_Ending_0

Leia era una protagonista femminile molto inusuale per i suoi tempi; non sorprendentemente infine si scopre che è anch’essa una Skywalker, possiede il temperamento focoso del padre sebbene lo sappia controllare (probabilmente in base alla sua educazione come principessa ereditiera). Notevole anche che il suo carattere si addolcisca proprio a contatto con i maschi nella sua vita, il fratello e il futuro marito.

Molti fans solitamente dicono “Star Wars per me è Darth Vader.” Vader corrisponde alle aspettative per un film d’azione perché è imponente e raccapricciante e, soprattutto, solo. Chiuso dietro alla maschera e dentro l’armatura, Vader non è in comunicazione con nessuno, e anche se obbedisce al governatore Tarkin e all’Imperatore, dopo un po’ si capisce che ha i suoi propri piani in tutto questo.
La trilogia classica di Guerre Stellari è la storia di una grande amicizia, con alla base il motto che l’unione fa la forza. L’isolato villain fallisce, mentre la principessa, il fuorilegge e il contadino formano un legame solido e in base a questo, vincono.

Darth Vader non ha mai veramente successo con le sue azioni. Fa torturare Leia ma la ragazza resiste all’interrogazione; uccide Obi-Wan e l’atto non gli dà pace, ritorna a parlare del suo vecchio maestro a ogni occasione; lascia fuggire i ribelli con i piani per la Morte Nera risultando nella sua distruzione; su Hoth i ribelli gli sfuggono e su Bespine ancora; traumatizza e storpia suo figlio senza poterlo convincere; davanti all’Imperatore ci prova nuovamente e ancora, fallisce. Anche in Rogue One, i ribelli gli sfuggono dopo avere trafugato i piani per la Morte Nera. (Non sono veramente amici e non sopravvivono, ma anche loro hanno uno scopo comune, per questo riescono.)
Come spettatori, soprattutto di film d’azione, siamo soliti ad aspettarci e ad ammirare personaggi imperturbabili, che non hanno o non dimostrano paura. È vero che Vader non teme nulla e nessuno, ma conoscendo la sua storia il motivo è tragico: è un uomo che ha sacrificato o perduto tutto, e non ha più nulla da perdere. Il che forma, tra le altre cose, una malinconica parallela con i membri di Rogue One, che anch’essi non hanno più nulla da perdere e quindi decidono di dare un senso almeno alla loro morte.

Rogue_One_Escape


George Lucas ha sempre confermato che Darth Vader è il personaggio chiave della sua saga; il personaggio chiave, non il protagonista. Nel primo capitolo il personaggio centrale è sempre la donna (Padmé, Leia, Rey), il che porta a volte a dedurre che la protagonista sia lei; ma le è dedicato solo il primo film. Nel secondo il personaggio centrale è lo Jedi (Obi-Wan, Yoda, Luke). Il protagonista, in ogni trilogia, è lo Skywalker della sua generazione (Anakin Skywalker, Luke Skywalker, Ben Solo). Ognuno attraversa un complesso sviluppo personale, mentre i personaggi intorno a lui non cambiano molto; e diventano il personaggio centrale, scegliendo il proprio destino, solo nel terzo capitolo.


Kylo Ren / Ben Solo - Il “cattivo” irritante

Alla fine di Gli Ultimi Jedi Luke Skywalker è morto senza figli: quindi, a dato di fatto, Ben Solo è l’ultimo della famiglia Skywalker, il nipote di colui che era stato generato dalla Forza stessa e con lo stesso sangue nelle vene. L’avversione degli spettatori contro i sequel sembra spesso incentrarsi particolarmente su di lui in particolare. Perché è così spesso detestato, canzonato, o almeno non compreso?

Idem come sopra: perché ci aspettiamo un uomo del tipo “cowboy solitario”. E quindi, molti spettatori rimangono spiazzati e irritati da questo personaggio.
Se è un villain: perché è così spesso fuori controllo, dubbioso, spaventato dalle proprie scelte?
Se magari è segretamente l’eroe della storia: perché non è attraente come ad esempio suo padre? Perché non è spavaldo e disinvolto?
È un personaggio inusuale, ma secondo me questo aspetto della narrativa è intenzionale.

Finora sono state completate due trilogie della saga degli Skywalker: i prequel sono la storia di Anakin, il fondatore della famiglia, che era buono e poi è divenuto un Sith, cui segue la storia classica di suo figlio Luke, che era un umile contadino ed è divenuto uno Jedi. Entrambi hanno seguito il loro destino come disegnato dalla Forza.

Quando conosciamo Anakin Skywalker da bambino e da giovane, dimostra una bravura straordinaria: spesso riesce in situazioni che avrebbero messo in difficoltà un uomo molto più esperto di lui - la corsa con gli sgusci, la battaglia di Naboo, lo sterminio dell’intero villaggio tusken da solo. Non è sorprendente, Anakin è il figlio naturale della Forza.
Luke e Leia sono i figli del più grande Jedi del suo tempo e di un’importante figura politica (regina e dopo senatrice). Quindi è logico assumere che i figli di questi due altri non possano essere che eroi.
Ma Ben Solo è il figlio di una principessa e di un ex fuorilegge. Leia possiede la Forza e quindi è potenzialmente pericolosa, sebbene non abusi dei suoi poteri. Han è stato un contrabbandiere e pirata prima di affezionarsi ai gemelli e decidere di aiutarli. Come dovrebbe il figlio di questi due personaggi essere un villain o un eroe? Seguendo la stessa logica, non può essere nessuna delle due cose.

Abbiamo incontrato Ben Solo alcune volte durante le sue comunicazioni con Rey, dove di quando in quando la personalità posticcia di Kylo Ren ha reso il posto a quella autentica. Eppure molti spettatori non lo hanno notato, per loro si tratta sempre di “Kylo Ren, il piagnone che vorrebbe imitare Darth Vader ma fallisce miseramente”.
Perché?
Appunto perché Ben Solo non è né villain né eroe. Non è né bello né brutto; ha commesso crimini atroci (l’uccisione di Han) ma è ancora capace di buoni sentimenti (consola e protegge Rey); sa controllare le sue paure a volte (elimina Snoke a sangue freddo), altre volte no (è terrorizzato da Luke).

Chi è il giovane con cui Rey comunica, che ha conosciuto intimamente grazie al loro inaspettato legame tramite la Forza?

Deep_Sadness


Prima che precipitassero gli eventi che lo spinsero a divenire il comandante dei cavalieri di Ren e a rifugiarsi sotto all’ala di Snoke, il figlio di Han e Leia era semplicemente un bravo ragazzo. Né più, né meno. I suoi genitori si aspettavano che divenisse un eroe come Luke, Snoke lo ricattava emotivamente affinché divenisse un secondo Darth Vader: entrambe le volte, risultando in un fallimento.
Perché?
Nessuno di questi sono il suo posto giusto. Anche se dotato della Forza, in cuor suo Ben Solo è un ragazzo normale. Questo è il suo destino dettato dalla Forza, che sia la sua benintenzionata famiglia che l’abusivo Snoke non hanno riconosciuto. Ben è stato sobbarcato sin dalla nascita con aspettative troppo pesanti per le sue spalle.


La Forza: la mano del destino

Una Nuova Speranza aveva ancora le definizioni piuttosto nette tipiche dei film d’azione, ma verso la fine di L’Impero Colpisce Ancora, con il terribile scontro tra Vader e Luke, la saga si è definitivamente inoltrata nelle zone grigie. Zone grigie in che senso?
Riguardando i prequel non ho visto nessuno Jedi agire per compassione nonostante questa dovrebbe essere lo scopo centrale delle loro vite; sembrano interessati molto più a mantenere la loro posizione che alla pace e libertà per i popoli della galassia. Qui-Gon libera Anakin dalla schiavitù un po’ per compassione ma soprattutto perché sa che si tratta del Prescelto, e desidera che si compia la volontà della Forza. Molto diversamente Shmi, una umile schiava, aveva educato suo figlio Anakin a essere altruista. (Si riconosce un’amara ironia considerando che Anakin e Obi-Wan, dietro ordine degli Jedi, rischino il tutto per tutto per salvare proprio il senatore Palpatine, mentre nessuno si degna di voler muovere un dito per Shmi sebbene ci sarebbe voluto poco per liberarla; queste decisioni non provengono dalla compassione ma dall’interesse a una persona politicamente importante e il disinteresse per un’altra perché non ha nessun influsso.)

Il Lato Oscuro della Forza non è esattamente “cattivo”: è necessario come contrappeso, perché il Lato Chiaro tende a non volere vedere la verità. Durante i prequel osserviamo gli Jedi fidarsi di Palpatine per decenni senza accorgersi che è un Sith; il Conte Dooku, uno Jedi rinnegato, tenta anche di avvertirli senza essere ascoltato. I presunti villain sono brutalmente onesti e costringono le persone a vedere le proprie debolezze: pregiudizi, invidia, paura, arroganza, noncuranza, timore di cambiare. La frase centrale della saga non a caso è “Sono io tuo padre” - la terribile rivelazione che Obi-Wan, lo Jedi, aveva mentito (o almeno rimosso la verità), mentre il sedicente villain costringeva l’eroe ad affrontare la realtà per quanto fosse amara. Il pacifismo di Luke si sviluppa dopo questo trauma, che lo costringe a guardare ed accettare la sua violenza, i suoi pregiudizi.

L’intenzione di Vader era di tenere il figlio con sé, ma senza volerlo gli fa un enorme favore: saputa la verità Luke non riesce più a odiarlo, e questo lo strappa al Lato Oscuro.
Viceversa, la storia degli Jedi della vecchia Repubblica dimostra che la via per l’inferno è lastricata di buoni propositi. Nessuno di essi si chiede cosa significhi “l’equilibrio della Forza” annunciato dalla profezia del Prescelto, o perché questo equilibrio non c’è. Serrati nelle loro convinzioni non vogliono vedere o accettare ciò che accade sotto ai loro occhi (Anakin è stato inviato dalla Forza / Palpatine vuole impadronirsi del potere), animati dalla certezza “Noi siamo i buoni e quindi abbiamo sempre ragione.” Questo atteggiamento alla fine causa il loro sterminio, il crollo della Repubblica e la condanna all’inferno di Anakin - che nel ruolo di Darth Vader è certamente molto più impressionante di prima ma soffre pene inimmaginabili sia nel fisico che nello spirito.

I prequel miravano (tra le altre cose) a togliere gli Jedi dal loro piedistallo. Non avrebbe fatto senso ritrarli come eroi senza macchia e la Repubblica come un mondo bello e giusto - secondo il racconto di Obi-Wan da anziano - per fare crollare tutto all’ultimo momento come un castello di carte, con Palpatine come unica causa; la corruzione, la stagnazione, la decadenza che osserviamo dovevano essersi evoluti da lungo tempo. Luke Skywalker in Gli Ultimi Jedi: “Ora che non esistono più, gli Jedi vengono idolatrati, romanticizzati. Ma lasciando da parte la leggenda e guardando solo i fatti, la loro eredità è fatta di ipocrisia, di arroganza. Erano all’apice del loro potere quando lasciarono che Darth Sidious afferrasse il potere e li sterminasse. Era stato uno Jedi ad allenare e creare Darth Vader.” Questa non è altro che la trama dei prequel riassunta in poche frasi.
Palpatine aveva iniziato a corrompere Anakin con false promesse quando questo era già uno Jedi; il fatto che il ragazzino buono e generoso di Tatooine fosse diventato una bomba ad orologeria durante l’allenamento perché lo aveva incominciato quando la sua personalità era già sviluppata, è la prova maggiore del loro fallimento morale.


Il tema centrale: la famiglia

La saga degli Skywalker è una favola, ce lo ricorda ogni volta la frase che appare prima dei titoli: più precisamente, una parabola che racconta il destino di una famiglia disfunzionale. Il padre causa i traumi, i figli li superano ma dopo vogliono dimenticare e costruirsi una vita senza guardarsi indietro. Il loro figlio rispettivamente nipote diviene vittima di questo rifiuto di accettare il passato, cioè di affrontare e comprendere la dura verità riguardo a chi fosse Anakin Skywalker prima di divenire Vader - il Prescelto, vittima dell’arroganza degli Jedi e la smania di potere dei Sith, schiacciato tra i due estremi dei due lati della Forza che altri non voleva che equilibrio.
Molti spettatori si sono sentiti irritati dal Risveglio della Forza e dicono che è solo una copia di Una Nuova Speranza. Ma non è il punto: lo scopo dell’Episodio VII è di dimostrare che la storia si ripete. La famiglia traumatizzata non è riuscita a risanare le sue ferite, e l’incubo che avevano tanto lottato per sconfiggerlo ritorna a tormentarli.

Dati gli sviluppi in Gli Ultimi Jedi e considerando che è l’ultimo degli Skywalker, alcuni spettatori si aspettano che Ben Solo ritornerà al Lato Chiaro. Io francamente non sono tra questi: forse si pentirà amaramente dei suoi delitti e deciderà di passare il resto della vita a espiarli, ma nulla potrà cancellarli. Non prevedo nessuna corona di alloro per lui, nessuna entrata trionfale, nessuna medaglia al merito.
Ma non penso che lui desideri nessuna di queste cose. Ciò che il figlio di Han e Leia, il ragazzo dall’aspetto un po’ strano e dall’atteggiamento impacciato, desidera di più è trovare delle persone a cui dedicarsi, come chiunque abbia il sangue degli Skywalker. L’isolamento impostogli prima da suo zio e dopo da Snoke è stato deleterio per il suo sviluppo personale, una triste parallela con suo nonno.

Ancora dopo la terribile strage al tempio Anakin stava per mollare tutto in seguito alle invocazioni della moglie; molti anni e molti delitti dopo, quando il figlio quasi sconosciuto gli ha offerto la sua lealtà ha ucciso l’Imperatore per salvarlo. Kylo Ren / Ben Solo ha spinto la sua dedizione al Lato Oscuro fino al terribile atto del patricidio, ma quando Rey ha dimostrato di credere ancora in lui si è finalmente liberato di Snoke. La loro emotività, per quanto a volte possa essere pericolosa, è anche il motivo per cui nessuno Skywalker riesce mai a resistere a lungo al richiamo di un affetto sincero.




La Forza sa ciò che fa: non a caso aveva inviato l’emotivo e protettivo Anakin in mezzo agli altezzosi e distaccati Jedi, che avrebbero avuto urgentemente bisogno di essere più umani e altruisti invece di rimanere chiusi nella loro torre d’avorio. E non per nulla aveva lasciato che Anakin generasse Luke, un ragazzo così compassionevole da poter perdonare e trarre dall’inferno suo padre nonostante tutto il male che questo aveva fatto.

Come spettatori ci aspettiamo come eroe un personaggio badass, ma secondo me il fascino della saga proviene in gran parte dal fatto che gli Skywalker appunto non sono prevedibili. Essi sono sempre il fattore X nell’equazione, e Kylo Ren / Ben Solo ha già ripetutamente provato di avere il sangue degli Skywalker con le sue azioni spontanee ed inaspettate. Per cui non mi aspetto che passerà l’ultimo e più importante capitolo della saga a “fare il cattivo” e infine morire, lasciando libero il campo a Rey e i suoi amici. L’unica cosa da aspettarsi da uno Skywalker è l’effetto a sorpresa.

Somebody_Has_to_Save_Our_Skins


La conclusione del cerchio narrativo

In base a tutto questo e da grande fan della trilogia classica, non riesco a immaginare che proprio Han Solo e Luke Skywalker siano dovuti morire senza motivo.

In Il Risveglio della Forza Han è riuscito a letteralmente smascherare suo figlio: quando lo rivediamo in Gli Ultimi Jedi è traumatizzato ma molto più autentico di prima. Il “test” di Snoke non era tanto se sarebbe riuscito a commettere il patricidio quanto se l’atto lo avrebbe reso più forte e più saldo nel Lato Oscuro. Il suo allievo ha visibilmente fallito. Agli occhi di Snoke, di Kylo stesso (e anche di molti spettatori), questo lo rende una persona debole, disprezzabile: ma il suo dolore accenna che è ancora umano.

Before_and_After_0


Nel finale de Gli Ultimi Jedi, durante la battaglia di Crait Luke ha salvato sua sorella e i suoi ultimi fedeli senza spargere una sola goccia di sangue e ha chiesto perdono a lei e al nipote, accettando le sue responsabilità come non avevamo visto fare nessuno Jedi finora. Ora molti fans dicono che il personaggio di Luke Skywalker è stato rovinato. Perché?
Onestamente, nessuno gli aveva mai domandato se aveva voluto diventare uno Jedi, il compito gli era stato imposto da Obi-Wan e dopo dalla sua coscienza. Quando lo rivediamo alla fine del Risveglio della Forza Luke è visibilmente stanco e disilluso, segnato da una vita difficile. Eppure, tra alti e bassi, si è accollato l’enorme peso di essere l’ultimo Jedi da solo. Ma sacrificio, perdono e la capacità di imparare dai propri errori non sono ciò che ci si aspetta in un film d’azione. Non è badass.

In Gli Ultimi Jedi Luke stesso ha detto che “gli Jedi devono scomparire”, perché aveva capito che non si poteva continuare dove i vecchi Jedi erano terminati. Concentrando le loro energie sul Lato Chiaro e quindi negando le proprie debolezze gli Jedi avevano sbilanciato la Forza causando, a lungo andare, il conflitto tra i due estremi. La battaglia nella sala del trono di Snoke tra Kylo, Rey e le Guardie Pretoriane non è epica a caso, e a tratti anche ripresa al rallentatore (una tecnica che questi film utilizzano di rado). Se si alleano, Lato Chiaro e Lato Oscuro sono visibilmente imbattibili. Kylo ha sempre fatto il possibile per tenere Rey vicina, non tanto per motivi romantici ma perché sa che la ragazza è la sua altra metà nella Forza, che ha bisogno di lei per bilanciarsi.

Relationships_10_-_Throne_Room_Battle_0

In conclusione: i sequel non sono un plagio della trilogia classica, e il personaggio di Kylo Ren non è un Darth Vader alternativo del tipo “cattivo frignetta”: ha un compito preciso, quello di concludere la missione di Anakin Skywalker - portare l’equilibrio nella Forza e, con essa, pace duratura nella galassia. Senza saperlo con precisione - non ancora almeno -, sente che deve compiere qualcosa di importante; non differentemente da Luke quando guardava i soli gemelli tramontare su Tatooine desiderando di andarsene di lì ed affrontare il suo destino. Anche l’ultimo figlio degli Skywalker sente la voce del sangue, da qui la sua criptica ma iconica promessa alla maschera di Vader (che ricorda un teschio, simbolo dello scheletro di famiglia che ha estratto dall’armadio) - “Finirò ciò che tu avevi cominciato.” Per questo penso che Ben Solo diventerà sì infine il protagonista della propria storia, ma né come eroe né come villain.

Nei prequel, affinché vincesse il Lato Oscuro della Forza, il protagonista doveva diventare cattivo.
Nei classici, affinché vincesse il Lato Chiaro, il protagonista doveva diventare eroico.
Per creare l’Equilibrio, è necessario che il protagonista ritrovi la sua umanità.

Ed è questo che ci ha colpiti sin dall’inizio, nel momento in cui si è tolto la maschera. 1

The_Face_of_My_Son



I nuovi Jedi

Gli Jedi devono non scomparire ma tornare alle loro radici. Il mosaico sul pavimento del diroccato tempio su Ahch-To, rifugio di Luke, dimostra che un tempo gli Jedi conoscevano e mantenevano l’equilibrio. Non farebbe alcun senso tornare al “bel tempo che fu” prima dell’Impero: la Repubblica e i vecchi Jedi avevano fallito, e se la galassia non impara dai suoi errori, la famiglia degli Skywalker perderebbe il suo intero significato.

Force_Mosaic

Ciò che io spero è che i bambini sensitivi alla Forza non saranno più strappati alle loro famiglie all’età di due o tre anni, educati al distacco emotivo e dotati di armi letali (sic) come le spade laser sin da piccoli, senza neppure la possibilità di scegliere l’esistenza come Jedi sebbene significhi una vita fatta di sacrifici. Una buona casa è la migliore delle scuole; e se l’attaccamento eccessivo di Anakin era stato disastroso, gli Jedi hanno provato che il distacco, a lungo andare, è altrettanto dannoso.
Luke e Leia sono cresciuti amati e protetti a casa loro, con persone che non erano le loro famiglie biologiche ma li hanno educati ad essere altruisti e dotati di una sana autostima, nonostante si trovassero ai due estremi della scala sociale - lui un semplice contadino, lei una principessa, entrambi ignari della loro vera provenienza. Non sono stati soggetti all’allenamento Jedi ed educati a soffocare i propri umani sentimenti sin da piccoli. Luke è divenuto l’ultimo e più forte degli Jedi; il suo eroismo proveniva dal cuore, e di quando in quando rinunciava anche al suo potere, perché prima di tutto era sempre sé stesso. La Forza deve essere utilizzata unicamente per conoscere e proteggere - e Leia, istintivamente, non ha mai fatto altro in tutta la sua vita. Nonostante le tragedie che ha vissuto, da vera Skywalker ha sempre trovato persone da aiutare e proteggere, e siccome non era uno Jedi nessuno le ha imposto chi fosse degno del suo appoggio: come suo fratello, ha sempre ascoltato solo la sua coscienza.

Anche se non intenzionalmente, Kylo ha causato gli eventi che hanno spinto Rey a lasciarsi alle spalle la schiavitù e prendere in mano il suo destino.
Rey (e anche il bambino con la ramazza alla fine di Gli Ultimi Jedi) provano che non bisogna essere uno Skywalker per essere dotati della Forza.
Personaggi come Poe, Holdo, Finn e Rose dimostrano che non è necessario essere Jedi per compiere atti di eroismo.
Chiunque può dare il suo contributo per creare un mondo migliore. E questo messaggio a me personalmente piace molto di più che “buoni contro cattivi, i buoni vincono, fine,” con buona pace di chi critica le continuazioni della saga. Nessuno è tenuto ad amarle, ma non mi pare bello dire che sono uno strazio perché non corrispondono alle aspettative.

George Lucas non si è mai limitato a fare un “copia e ricuci”: questo non è un Marvel comic o La figlia del Corsaro Nero, Il figlio dell’uomo lupo ecc., continuazioni più o meno copiate dal film iniziale allo scopo di ripeterne il successo. La sua saga è un progetto ambizioso e originale nel suo genere, che segue le narrative di molte antiche leggende ed è ispirato fortemente da The Hero With a Thousand Faces di Joseph Campbell.

L’apri-codici DJ in Gli Ultimi Jedi: “Buoni, cattivi… parole fabbricate. Tu li fai saltare in aria oggi, domani fanno saltare in aria te.” La tragedia di Anakin Skywalker esemplifica che se un ragazzino buono e dotato come lui può divenire un mostro assassino quando ha troppe circostanze contro, ciò potrebbe capitare a ciascuno di noi. La Forza racchiude e collega tutta la galassia; nessun è il solo artefice del suo destino, tutti siamo plasmati dal mondo in cui viviamo; e quindi tutti siamo responsabili, ognuno nel suo piccolo, a non lasciarci soli l’un l’altro con i nostri dubbi, le nostre sofferenze e i nostri problemi.


“…There are also larger themes like what makes someone a hero, what is friendship, and what makes people sacrifice themselves for something larger… But really, it’s about compassion. Love people. That’s basically all Star Wars is.” (George Lucas)

Skywalker_Family_-_Peace_II_1


~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~~
1 Aggiungo due dettagli che (finora) nei film non sono comparsi e si trovano nei libri.

1. Nessuno aveva detto a Ben Solo che Darth Vader, l’uomo più spietato e temuto del suo tempo, non era stato altri che suo nonno; Han e Leia gli celarono deliberatamente la verità e lo mandarono da Luke affinché divenisse uno Jedi (anche se avrebbe voluto essere un pilota come suo padre); lo zio lo educò ma anche lui tacque, e il giovane apprese la verità per puro caso quando aveva già più di vent’anni.
2. Ben aveva segretamente ascoltato i suoi genitori litigare a causa sua sin da piccolo; non capiva di cosa si trattasse, solo che parlavano di lui come se fosse una sorta di mostro. Non sapeva che Leia aveva avvertito il potere del figlio nella Forza e l’influsso di Snoke sulla sua mente sin da prima che nascesse. L’idea che il figlio potesse finire come suo padre terrorizzava Leia, per questo voleva mandarlo dal fratello a fare il tirocinio da Jedi. Han era assolutamente contrario, non voleva mandare suo figlio via di casa; ma alla fine dovette cedere alla volontà dei gemelli. Ben capì il motivo per il loro terrore solo da adulto, quando scoprì chi era stato Darth Vader. La tragedia al tempio, causata dal momento di panico di Luke, accadde poco dopo. Il resto, come si dice, è storia.
 
Top
view post Posted on 18/3/2021, 21:40     +1   -1
Avatar

Grand Pez di Girella

Group:
Mod Minor
Posts:
7,390
Reputation:
+1,053
Location:
Baviera

Status:


Commento trovato online.

https://fromitalywithreylo.tumblr.com/post...trugge-tutto-si


Nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma


E’ estenuante stare nel fandom di Star Wars, soprattutto per qualcuno che non ama il modo in cui si sviluppa il discorso in piattaforme come Twitter. Sono luoghi che, e questa non è una novità, tirano fuori il peggio delle persone e acuiscono solamente gli scontri. Gridare le proprie frustrazioni nell’etere è terapeutico, lo è anche per me a volte, ma è una struttura che non permette un dialogo costruttivo, ma solo distruttivo.

Questo piccolo prologo è necessario per spiegare le sensazioni finali dopo la rivelazione nell’ultimo episodio di Mandalorian.

Questa seconda stagione è stata molto diversa dalla prima (ridotto avanzamento di trama e crescita dei personaggi) per motivi che non hanno niente a che fare con la mancanza di creatività. La principale ragione sta nel fatto che questo è l’unico prodotto Star Wars live action in circolazione che, volente o nolente, è anche diventato l’unico modo (senza aspettare anni) per mettere una pezza al brand damage causato da Episodio IX.

E’ oggettiva l’enorme macchia sul marchio Star Wars. Il backlash social di Episodio VIII, condito con tutto il repellente repertorio di misoginia, razzismo e bullismo che abbiamo visto ne è la prova e in più ha prodotto quel corpo estraneo di Episodio IX. Un film che non poteva essere più impeccabile frutto di tutto il panico di Abrams e dell’odio letto sui social. Un abominio di cui il botteghino ha decretato il fallimento.

Puntare tutto su Mandalorian per far vedere che sono in grado ancora di raccontare belle storie, coerenti, è stata la scelta ovvia e anche la più azzeccata, anche se la responsabilità di ‘redimere’ Star Wars, come marchio, ha richiesto qualche sacrificio di trama.

Già in precedenza avevo espresso la mia tristezza nel vedere il personaggio di Din un po’ schiacciato all’interno della sua stessa storia. Ma non facciamo gli ingenui, non è una novità, è successo anche in Star Wars: Rebels, una serie all’inizio odiata e etichettata come ‘inutile’ fino a che LucasFilm non ci ha buttato dentro Ahsoka, Obi Wan, Maul e Thrawn. Ricordo diversi articoli usciti sul come LucasFilm aveva ‘ammazzato’ Rebels inserendoci i personaggi di Clone Wars e soffocando tutto il resto. Il fandom ha spesso la memoria corta, o selettiva, come si sa. Ezra però non sarebbe quello che è ora se non l’avessero fatto interagire coi personaggi che ho appena citato. Può essere doloroso dirlo, ma è la verità.

Così capisco perfettamente, anche se non giustifico totalmente, l’esigenza di questa seconda stagione di The Mandalorian di integrarsi nella storia più ampia e di, intelligentemente, non ignorare l’elefante nella stanza anche a discapito di mettere da parte altro. L’avevo già scritto precedentemente: come si fa a fingere che Luke Skywalker non sia lì fuori, all’apice della sua stessa leggenda, mentre c’è un force-user e stanno cercando i Jedi?

Faccio una piccola digressione. Quando uscì Agents of Shield, come tanti, l’ho inizialmente seguito con curiosità e interesse. L’ho mollato anche troppo tardi, credo tra la seconda e la terza stagione, perché era diventato una noia mortale (a parte personaggi insopportabili) e perché cominciava a diventare ridicolo che fosse ambientato nell’universo Marvel, ma nessun eroe o personaggio principale appariva mai. Neanche di spalle. (In quel caso erano più elefanti nella stanza e si continuava a ignorarli.) Non può essere credibile una storia che pretende di crescere in seno a un racconto più grande, ma quelli che fanno la differenza all’interno di esso non si vedono mai e non vengono neanche nominati.

Su questo punto, Mandalorian è riuscito dove questi altri prodotti, per me, hanno fallito.

Era logico che il piccolo Baby Yoda doveva finire con Luke. Ahsoka non è più una Jedi, ha abbandonato quella strada, ed è coerente col suo personaggio il fatto che non se ne sia presa la responsabilità. Il suo percorso sarà un altro, ovvio. Il suo live action porterà a quel seguito ideale di Rebels che da anni i fans (me compresa) vuole vedere. Mi mancano Sabine, Ezra, Thrawn e onestamente non vedo l’ora di ritrovarli, di continuare a vedere le loro avventure.

Questa seconda stagione di Mandalorian ha funto come apripista, un po’ sacrificando la sua stessa storia, per questo e altro in futuro. E’ un po’ un grande spot pubblicitario per parte di quello che bolle in pentola alla LucasFilm.

Ma torniamo all’apparizione trionfale di Luke Skywalker.

Dal punto di vista della storia, ripeto, era logico che doveva andare così. Lo speravo? Sì. Credevo davvero che l’avrebbero fatto? Onestamente no. Non ci avrei scommesso un centesimo. Non così presto almeno.

Chiariamo un concetto. Che prima o poi Lucasfilm avrebbe tirato fuori Luke post-Il Ritorno dello Jedi era sicuro, anche più che sicuro dell’aria che stiamo respirando ora. Credo che solo un ingenuo avrebbe potuto pensare che Disney avesse speso 4 miliardi di dollari per dei personaggi, tra i più iconici della storia del cinema, per tenerli nel cassetto e non usarli. Era cristallino già dall’uscita di Rogue One e poi di Solo che sarebbero arrivati a fare dei film su Luke ‘giovane’, il percorso era già quello iniziato con gli spin-off.

Neanche la catastrofe di Episodio IX ha inciso su questa direzione. Semmai ne è stata modificata la forma in corso d’opera a causa di fattori esterni, primo fra tutti il flop di Solo al botteghino, causato in buona parte da Disney stessa con una promozione inesistente e la scelta scellerata di farlo uscire con due grandi film Marvel ancora in sala (Avengers: Infinity War, Deadpool 2) e non a Natale. (Se Solo fosse uscito nel periodo natalizio avrebbe incassato il doppio per semplice inerzia.)

La situazione socio-politica USA non ha certo aiutato. Con la presidenza Trump, e con altri governi simili in giro per il mondo, il pensiero conservatore e reazionario di destra / estrema destra è semplicemente dilagato sui social e nelle nostre vite. Abbiamo visto tutti, coi nostri occhi, come ora non ci si vergogni a esprimere idee e censure che fino a qualche anno fa sarebbero state ridicolizzate o ignorate, ma ora vengono sdoganate e condivise. Purtroppo è il dramma della nostra vita reale e social. Questo è per chiarire che le reazioni social su qualunque cosa esca di Star Wars va visto anche attraverso quest’ottica, soprattutto quando questi stessi social sono a stragrande maggioranza di utenza americana.

Del boom dello streaming non parlo nemmeno, non credo ci sia bisogno di spiegazioni.

Archiviato quindi l’insuccesso degli spin-off al cinema, almeno temporaneo, questo progetto è semplicemente confluito in Disney+.

Per questa ragione comprendo solo fino a un certo punto il grido allo scandalo per Luke e Ahsoka in The Mandalorian. La nostalgia può essere usata in maniera intelligente o sorniona, dipende come è gestita. Purtroppo sappiamo benissimo che Abrams è capace di usarla solo per distrarre il pubblico e non fargli notare le carenze creative che hanno le sue storie. Ma fortunatamente non è sempre così.

Se siete fans di Star Trek e state guardando Discovery, sapete che anche lì hanno usato pesantemente quella che può essere ‘solo’ nostalgia. Hanno ripescato personaggi iconici come Spock e il Capitano Pike. Hanno ripreso e inserito nel tessuto principale della serie uno degli elementi più amati della serie classica: L’universo dello specchio e l’Impero Terrestre.
E il risultato è ottimo, nonostante anche in quel fandom non sono mancate le polemiche: troppe donne in posizioni di potere (tra cui la protagonista), troppa morale, troppa nostalgia, quello va contro il canone, etc…

E’ la stessa polemica copiata / incollata ovunque, la differenza sta solo nella quantità di vetriolo nelle discussioni social. Star Wars, come Star Trek, vive nel conflitto perenne tra il desiderio di raccontare storie del passato con personaggi amatissimi, ancora tutte da esplorare, e quello di doverle inglobare per forza di cose in un racconto moderno e fruibile.

Personalmente questa è l’ottica più sensata e logica nel seguire e giudicare questa seconda stagione di Mandalorian.

Queste serie spin-off con personaggi prediletti aiuteranno Star Wars a riprendersi parte del lustro perso con Episodio IX, ma non sono d’accordo con chi crede cha sarà l’unico binario imboccato da LucasFilm.

Quello annunciato al Disney Investor Day è riferito unicamente ai prossimi due anni e sono solo serie di cui possono parlare, non abbiamo idea di che altri progetti hanno nelle fasi iniziali di produzione. Oltre al periodo della trilogia classica che ora stanno esplorando, non dimentichiamo che hanno aperto la nuova linea temporale della High Republic che, oltre alla produzione editoriale, avrà lo sbocco nella serie The Acolyte.

Se stanno sviluppando progetti su due delle linee temporali di Star Wars, High Republic e Trilogia Classica, non si può escludere che ne stiano preparando (o che prepareranno) anche sulla terza linea, quella dei sequel. Questi progetti che già conosciamo non ne escludono necessariamente altri, soprattutto quando LucasFilm dovrà sfornare continuamente contenuti nuovi per far vivere Disney+.

Ecco perché non vedo l’apparizione di Luke Skywalker come una pietra tombale. Soprattutto quando è stato posto così tanto l’accento sull’addestramento alla Forza, prima da Ahsoka, poi da Luke.

E’ importante notare come Ahsoka si sia rifiutata di addestrare Baby Yoda dopo aver sentito in lui paura, oscurità, e essersi accorta dell’attaccamento del piccolo con Din. In lei è ancora fresca la memoria amara dell’Ordine e il dolore del passaggio al Lato Oscuro di Anakin.

Luke invece non ha battuto ciglio. Lui, fortunatamente, non è cresciuto all’interno dell’Ordine e non segue il dogma del non avere legami. La sua vita è piena di affetti, ha visto Vader redimersi e per questo non ha le paure di Ahsoka e non è spaventato dalla connessione che lega Baby Yoda e Din.

Questo è un Luke all’apice della sua magnificenza non tanto perché fa fuori dieci Terminator (ok stessa scena di Vader in Rogue One e ugualmente fighissima) ma anche perché è un Jedi libero dai dogmi dell’Ordine, che ha visto che si può tornare dal Lato Oscuro e che quindi non pone limiti a quello che si può ottenere con la Forza.

Rivedere Luke con le sue vesti Jedi nere e la sua spada laser verde, mi ha riportato ai miei pomeriggi da ragazzina in cui facevo i compiti di scuola con la VHS di Star Wars in sottofondo.

Mi è dispiaciuto vedere su Twitter che tanti pensano che tutto questo è stato fatto solo e esclusivamente per i fanboys, a loro uso e esclusivo consumo. Mi ha urtato essermi sentita buttata nella stessa risma di quei bulli sfigati solo perché a me ha fatto contenta l’apparizione di Luke e anzi, mi ha quasi commossa.

Mi rattrista che neanche si prende in considerazione che tutto questo non esclude a priori altro che può venire in futuro. Dare così importanza all’addestramento può anche portare a farci vedere l’Accademia Jedi di Luke in un futuro. Un contesto ideale per introdurre un giovane Jedi Ben, meno ostico per i suoi detrattori e più facilmente amabile. Inoltre la dinamica maestro / allievo è stata sempre una delle più amate. Il legame Qui-Gon / Obi-Wan e Obi-Wan / Anakin è una delle cose più apprezzate della trilogia prequel. Perché non replicare questa alchimia con Luke e Ben?

E mentre io penso a queste teorie, come al solito il tritacarne di Twitter va da tutt’altra parte, pensa solo allo scontro e ho dovuto pure leggere che Ben finirà per essere l’assassino di Baby Yoda. (Magari sarà già da un’altra parte da anni. Sul pianeta degli Yoda? E’ una cosa priva di qualsiasi fondamento. Anche perché potrei metterci la mano sul fuoco che Baby Yoda tornerà nella prossima stagione. Già me lo vedo arrivare con la cavalleria, magari Jedi, a aiutare il suo papà adottivo Din mentre sarà in seria difficoltà su Mandalore. E poi dopo chissà…)

Ricucire lo strappo alla saga causato da Episodio IX non è cosa facile, ma sarà un percorso che faranno sicuramente. E sarà sicuramente più facile che rimettere a posto questa inutile e logorante guerra social tra fans.

Ormai ho fatto mia la frase di Rose: “We’re going to win this war not by fighting what we hate, but saving what we love!” ed è così che voglio continuare a consumare Star Wars.

Per questo, al Luke vestito di nero che ho tanto amato, dò un caloroso ‘bentornato’, come lo darò a Anakin e Obi-Wan… e come caloroso e gioioso sarà quello che daremo tutte insieme a Ben Solo un giorno, magari non molto lontano.
 
Top
19 replies since 4/5/2018, 12:42   792 views
  Share