| CITAZIONE (Riccardue @ 5/8/2023, 11:20) Epopea: tengo a precisare che io non faccio parte della generazione che vide Goldrake in "prima tv", appartengo a quella successiva che lo scoprì con le repliche Rai dell'estate '84. Qualche annetto dopo quindi, ma più o meno siamo lì, anche se ormai non era più una novità. Ma essendo il primo robot che vidi, almeno stando a quanto possa ricordarmi, ritengo di far parte della "coda lunga" di bambini che rimasero emozionalmente coinvolti dalla novità che rappresentava all'epoca. Rimane l'imprinting e se conosci un personaggio così com'era è poi difficile accettare una sua eventuale evoluzione. Questa lezione i giapponesi se la sono ricordata per lungo tempo: quando negli anni '90 ci fu un ritorno di fiamma per i robottoni nagaiani le illustrazioni ufficiali nipponiche si limitavano a ricalcare robot e personaggi a come erano negli anni '70, migliorandoli ma contemporaneamente mantenendo coerentemente l'aspetto originale. Erano "più belli a vedersi" ma erano sempre loro, capito cosa intendo?
Altro fattore che devi per forza tenere in considerazione è quello produttivo: nei decenni ci sono state beghe legali tra Nagai e Toei, principalmente sul discorso dei diritti (chi ha inventato cosa, a chi appartiene l'idea, ecc. E' una questione intricata, perché Nagai forniva gli spunti base e i soggetti ma poi il tutto veniva sviluppato indipentemente da Toei. E a un certo punto il loro sodalizio s'interruppe bruscamente quando Toei decise di estromettere Dynamic dai credits del Gaiking. Dagli anni '80 Nagai dovette apppoggiarsi ad altre realtà, a volte produttivamente meno solide, per poter mettere in animazione i suoi personaggi. E da lì sono cominciati i casini, perché certi diritti non potevano essere lesi, da lì la necessità di "cambiare i connotati" a questo o quello.
Vedi Devilman, per esempio: tra la serie televisiva storica Toei e gli OAV prodotti tra l'87 e il '90 c'è un vero e proprio abisso. Non solo perché l'OAV si ispirava al manga originale, e quindi può essere più libero di sperimentare e contemporaneamente prendere spunto dall'opera cult cartacea. Akira, Ryo, Miki dovettero cambiare i connotati, eppure il risultato non è mai stato disturbante, fu accettato e anzi piacque, anche se il look di Akira pareva quasi più "miyazakiano" che nagaiano. Però il punto è che semplicemente gli addolcirono i tratti del viso, non è che lo stravolsero, non gli misero ciuffi che non ha mai avuto. La 'trasformazione' doveva servire per distaccarsi dall'Akira Toei e dargli un aspetto che potesse essere rispettoso del manga originale e originale allo stesso tempo. Lo accettammo per questo, perché percepimmo che pur essendo 'diverso' dall'Akira televisivo che conoscevamo, era comunque rispettoso dell'Akira nagaiano, senza stravolgimenti.
Stesso si può dire sui due remake di Getter degli anni '90 (Last days e Shin VS Neo), ennesime riletture slegate sia dalle serie Toei che tra loro stesse.
Salto avanti di undici anni: arriva il nuovo millennio ed esce Mazinkaiser (che hai citato). Ancora una volta un progetto legato agli OAV, ancora una volta l'esigenza di rinnovare il franchise senza dover spartire la torta con Toei. Quindi, si va di ibridus (scusate, ho appena rivisto Chicken Park di Calà...) : ispirazione non dalla serie storica ma dal manga, personaggi anch'essi ridisegnati per farli somigliare più allo stile nagaiano che quello televisivo storico (era frutto degli artisti in seno a Toei...) e siccome non era possibile fare un sequel vero e proprio si sono limitati ad una via di mezzo/remake/reboot in cui i due mazinghi convivono nello stesso universo, ma contemporaneamente la storia è una rilettura del manga di Nagai, con il nuovo robot (il Kaiser) come unica innovazione. Scopo mai dichiarato, sia di questo che del successivo lungometraggio (Kaiser vs Generale Nero) : riprendersi i diritti sui personaggi e riscrivere la storia senza dover scucire un centesimo a mammà Toei, riportando il franchise al pubblico del nuovo millennio.
E qui casca l'asino, perché se avesti letto le dichiarazioni di Colpi dell'epoca (che aveva una piccolissima partecipazione produttiva in questa nuova avventura animata, che se le cose fossero andate diversamente avrebbe avuto un esito ed una evoluzione assai diversi) sapresti che dietro c'erano idee molto più intriganti che se fossero passate avrebbero cambiato tutto in meglio: lo script iniziale era un vero e proprio sequel, in cui Tetsuya per chissà quale motivo sarebbe passato dalla parte dei micenei. Possiamo solo immaginarci come sarebbe potuta essere la storia, ma di certo sarebbe stata più appagante che limitarsi a vedere un remake ibrido tra manga originale e 'vorrei ma non posso'. Nulla giustifica veramente la presenza del Kaiser in mezzo ad altri due robottoni iconici; un robot la cui troppa potenza fa perdere pathos e fascino, anche perché in fin dei conti si limita ad affrontare gli stessi mostri che in origine avrebbe dovuto combattere lo Z. Quando Mazinkaiser uscì divise il fandom italico, perché da un lato c'era chi apprezzò la scelta di rileggere in animazione il manga originale (ci sono molti spunti presi paro-paro da lì) ma dall'altro c'era chi era legato alla serie televisiva e non apprezzò affatto quegli elementi del tutto estranei alla girella Toei (non avresti mai visto le tette di Sayaka negli anni '70 ... certo fan service sporcelloso è tipico di Nagai ma è anche roba che abbassa il livello a film con Vitali che spia la Fenech dalla serratura, per dire...). L'aspetto grafico coerente con lo stile nagaiano ha salvato l'OAV ma di contro la scelta 'commerciale' del mero remake ha segato le gambe a un prodotto che è rimasto relegato al 2001 (2005 per noi italiani che come al solito lo vedemmo in ritardo). Se avessero fatto scelte più coraggiose come lo script citato da Colpi oggi il Kaiser sarebbe ricordato in tutt'altro modo. Invece, è invecchiato e rimasto là. Non parliamo del Kaiser SKULL che rimuove totalmente qualsiasi personaggio pre-esistente lasciandoci una storia banale che è stata apprezzata e dimenticata nel giro di un minuto.
Scelte coraggiose le ha fatte forse Imagawa nel 2009 quando Nagai ha ritentato l'ennesima rilettura dello Z slegata dal Toei storico. L'universo alternativo di Shin Mazinger ha riletto nuovamente il manga originale, però aggiungendo tutta una serie di spunti e rivisitazioni pescando qua e là tra le altre opere nagaiane. Facendo forse un minestrone troppo ardito ed intricato e con un finale (volutamente? Mah, non lo sapremo mai...) aperto & tragico che ha nuovamente diviso il fandom italiano. Però c'erano idee in abbondanza, parecchia originalità, colpi di scena non banali, momenti che tenevano alta l'attenzione. E forse quella vecchia idea su Tetsuya è stata qui ripresa, affidata però a Kenzo Kabuto. Dunque chi si aspettava finalmente un degno sequel del Grande Mazinga (croce e delizia di noi fan italiani, rimasti sempre col cerino in mano per quella mezza delusione di finale affrettato dell'anime storico e delusione totale per aver compreso come viene trattato in Giappone, sempre relegato dietro al bamboccione Koji e al rottamazzo Z ...) è stato "punito" dalla doccia fredda di una rilettura in cui Tetsuya "c'è" ma ... "non c'è", eccetera eccetera. Su queste pagine, anni e anni addietro, ci fu chi condannò anche il chara design, considerando Koji 'troppo giovane' rispetto a come lo ricordavano nella serie storica (qualcuno scrisse che somigliava più ad Ash dei Pokemon!!). Questo nonostante avessero mantenuto il medesimo stile nagaiano coerente al manga originale (giusto meno spigoloso rispetto al design di Mazinkaiser).
Sullo Shin Jeeg che dire ... All'epoca Nagai dichiarò di essere molto eccitato riguardo le possibilità offerte dalla CG, sottolineando quanto fossero frustranti le limitate esigenze produttive dei '70 che, per questioni di risparmio e tempo, vedevano i personaggi sempre vestiti allo stesso modo. Con Shin Jeeg Nagai sognava una possibile evoluzione in cui l'azione sarebbe stata più coinvolgente e dinamica e lo stile meno legato alla ripetizione. Ma anche quell'opera divise il fandom italiano, perché A) le sequenze CG facevano ribrezzo, non erano ancora giunti i tempi di una piena padronanza della tecnologia ... e B ) anche in questo caso la storia deludeva essendo un sequel/reboot che doveva distaccarsi dalla serie Toei. Per dirla in due parole: troppo fumo, niente arrosto. Anche questo remake non ha lasciato il segno ed è un miracolo che qualche anno dopo sia riuscito a trovare le maglie del passaggio televisivo (di cui nessun bambino credo si sia mai accorto, nonostante i giocattoli ... che si sono comprati i grandicelli come me, per collezionismo e basta!) .
Il recente Getter ARK ha schifato tutti, non c'è neanche bisogno di spenderci sopra parole ... Delusione generale. Sopratutto ci ha fatto capire che quel tipo di animazione lì è destinata a morire. Non basta buttare fuori una nuova serie se poi è carente sotto tutti gli aspetti... pare evidente che non ci hanno creduto neanche i giappi, altrimenti avrebbero investito di più. Un pesantissimo passo indietro, in confronto i remake dei '90 restano capolavori.
Dopo l'esperimento delle Toei Robot Girls, nient'altro che una parodia, i rapporti tra Nagai e Toei si sono ricostruiti e dal loro sforzo produttivo è nato Mazinga Z Infinity, film che doveva celebrare l'ennesimo anniversario importante e che di fatto ha sancito la riappacificazione. Ancora una volta, ha diviso il fandom italiano ... Le ragioni puoi facilmente comprenderle. Però quel film è stato il primo passo per "rimettere le cose a posto": una volta tanto non si è dovuto trarre spunto dal manga di Nagai, i riferimenti erano le serie televisive storiche (nella sigla c'è persino un accenno ai mediometraggi Toei dei '70, ma anche allo stile stesso della serie del '72!) e insomma, c'è stato giusto l'ennesimo aggiornamento grafico per giustificare i tempi che corrono e che fosse un sequel successivo agli eventi delle serie storiche (da cui esclusero totalmente Goldrake). Non è piaciuto perché ... troppo Z-centrico (povero GM, sempre relegato ai margini...) e perché poco coerente - ambientarlo "dieci anni dopo" quando in realtà è cinquanta anni dopo rende il gap troppo evidente.
Però beh, Infinity perlomeno ha dimostrato che Toei e Dynamic possono ancora collaborare, e difatti il nuovo parto (GrendizerU) è l'ennesima coproduzione, il che significa che potrebbe tranquillamente trarre spunto dall'archivio storico toeiano senza doversi affidare al (più banale e meno sviluppato) manga nagaiano. Però in quel caso i personaggi erano cresciuti di dieci anni, mentre in questo abbiamo un Goldrake che rischia di essere l'ennesimo remake graficamente aggiornato. Rischiando ancora una volta di deludere le aspettative.
Tutto 'sto pippotto per farti comprendere le 'evoluzioni' degli anni precedenti (ho saltato di proposito qualche titolo, vabbé), che sono dovute più all'esigenza Dynamica di riappropriarsi dei diritti senza passare da Toei, facendo un pasticcio dietro l'altro (escluso Devilman che pur restando incompleto è sempre un capolavoro). Ma già da Infinity abbiamo compreso che pure col rinnovato "ammore" tra le due parti non è che si siano raggiunti soddisfacenti livelli evolutivi ... Se la storia scelta per rappresentare un "grande ritorno" è banale e va a rubacchiare soluzioni da altre opere, risultando alla fine pure scontata, c'è poco che possa salvarsi, animazioni in CG finalmente degna a prescindere.
Ed ora c'è 'sto nuovo Grendy, che rischia di auto sputtanarsi con la scelta di aggiornare graficamente i personaggi con uno stile che andava di moda quasi vent'anni fa ... Non è tanto un discorso su "Grendy è roba di chi è cresciuto con lui", anche se ovviamente costoro dovrebbero essere il principale pubblico di riferimento (non facciamoci illusioni, non potrà mai avere lo stesso appeal sulle nuove generazioni) ma che dovrebbe essere - una volta tanto - coerente con la sua storia originale, che vedeva un ragazzo ventenne scappare da un massacro spaziale per trovare rifugio sulla Terra (eccetera). Questa credo sia la prima volta, dopo Cribaby, che lo stile grafico venga parzialmente sconvolto per esigenze di rinnovo, e lo fa in modo chiaramente commerciale: nelle loro intenzioni deve piacere anzitutto ai giovanissimi, mi pare evidente. Adesso vediamo un po' cosa si sono inventati, ma mentre scrivo (e ormai è un'ora che scrivo, e nel frattempo credo sia stato liberato il teaser ...) già immagino che potrei restarne deluso. Perché Nagai aveva già fatto l'errore capitale di cercare di svecchiare (e riprendersi in toto) i personaggi del Grendy col Grendizer Giga del 2012: una schifezza senza confini, giustamente non premiata e dimenticata.
--- Nel frattempo mi sa che è uscito il teaser, e queste mie parole saranno altrettanto già invecchiate e dimenticate prestissimo .... Ma ci tenevo a mettere i puntini sulle i. Mò vediamo che hanno combinato!! Ti ringrazio per questo messaggio, pieno pieno di roba ma che mi ha fatto comprendere a pieno ciò che intendi. Capisco molto bene il tuo punto di vista, posso immaginare l'hype che, nel corso del tempo, si sviluppa nel cuore di chi ha vissuto queste opere durante il loro "periodo di punta", facendo sperare in un futuro che portasse prodotti più "coraggiosi" piuttosto che semplici remake/reboot/sequel/what if eccetera eccetera. Ahimè, però, il gap generazionale si sente, ed io, recuperando tutte queste produzioni successivamente (e continuando a volerle recuperare, visto che ancora mi mancano serie del calibro di Mazinger edition Z: The Impact, da te prima nominato, ed i vari Getter Robot, da cui mi aspetto tantissimo) le posso aver vissute in maniera differente. Per farti magari capire a pieno cosa intendo: per me Shin Jeeg é stato un grandioso svecchiamento di un personaggio e di una serie a cui io sono particolarmente affezionato, un punto d'incontro tra la vecchia e la nuova generazione, ma riconosco che, qualcuno il quale si aspettava il sequel definitivo, può assolutamente considerarlo un mero retelling "né carne né pesce". Oppure Devilman Crybaby - il quale io ho visto prima del manga originale del '72 o degli OAV (comunque recuperati successivamente ed apprezzati moltissimo entrambi, talmente tanto che di Devilman ho reperito anche l'edizione D/Books per possedere il manga "vero e proprio" pubblicato su rivista, oltre all'Omnibus già in mio possesso) - di cui ne riconosco quel senso di "esagerazione" (che sia nei design o nella storia vera e propria) che potrebbe suscitare nel fan "di lunga data", ma che io invece ho amato, nel corso dei vari rewatch, proprio per quella voglia di osare, di mostrare le cose da un punto di vista fin troppo terreno che lo fa funzionare divinamente, contraddistinguendolo da un semplice adattamento 1 ad 1 del manga ed allo stesso tempo non intaccandone o modificandone negativamente lo spirito. O ancora Mazinkaiser (in questo caso recuperato dopo aver letto le due trilogie manga di Nagai ed Ota, dopo Shin Mazinger Zero e dopo aver visto le serie animate classiche), il quale é risultato tanto semplice quanto d'effetto per me, che ne amo il fumetto originale, ma allo stesso tempo ne riconosco "l'amaro in bocca" che, invece, ha provato chi si aspettava di più. Lo stesso per questo Grendizer U, non posso che averne hype (soprattutto ora, tornato dal teaser, dopo che ne é stato rivelato lo staff e dopo aver visto un bozzetto di Mazinga Z nel finale) ed esserne positivo; quei design, che potrebbero sembrare troppo diversi o bambineschi ai fan classici, a me, invece, non fanno che darmi una buona aspettativa. Perché poi , come già detto prima, alla fin fine oltre alla differenza d'età ritorna sempre il gusto personale, penso al Vecchio Nerd, il quale ha espressamente detto che i design gli piacciono parecchio sebbene abbia vissuto il fenomeno di Goldrake ben prima di me. Ti ringrazio ancora per quelle parentesi molto interessanti e di cui non ne sapevo nulla, tra tutte quella del Tetsuya che si allea con i Micenei in una prima idea del Kaiser, "ereditando" ciò che sarebbe potuto essere il progetto originale di God Mazinger, che noi non abbiamo mai visto a favore del Grendizer, che torna sempre
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