| @Luce: quoto. Con i vaccini c'è guadagno (e mi sembra giusto, la ricerca costa), certo. Ma se la malattia non si sviluppa o è di breve durata o senza sintomi gravi c'è un risparmio sia per quanto riguarda i farmaci (da usare ripetutamente in caso di ripetute infezioni) che per le eventuali ospedalizzazioni, magari in terapia intensiva, cui si aggiunge il risparmio in termini di giorni di lavoro non persi e quello che riguarda la sofferenza di chi si ammala... insomma, non ammalarsi è sempre più conveniente. Vero che le malattie sono naturali e le medicine artificiali, ma fino a non troppi anni fa la naturalezza faceva sì che si morisse (in effetti, cosa c'è di più sicuro, scontato e naturale della morte?) di malattie ora tranquillamente curabili.
Qualsiasi farmaco ha effetti collaterali: un collega di mio marito ha avuto effetti seri, per fortuna rientrati, dopo il vaccino contro il fuoco di Sant'Antonio. Però a una mia zia è stato il fuoco di Sant'Antonio, in forma grave e molto dolorosa, a lasciare una nevralgia invalidante che è durata anni. Poiché tutti coloro che hanno avuto la varicella sono a rischio di sviluppare l'herpes zoster - e l'hanno avuto già avuto i miei genitori, i miei suoceri, mio marito e sua sorella, quasi tutti a età inferiore ai 65 anni necessari per fare il vaccino - conviene rischiare il vaccino o l'alta probabilità di sviluppare la malattia?
Quando stavo per fare il laser agli occhi per eliminare la miopia il mio ottico mi sconsigliò recisamente la terapia: e se avessi subito danni permanenti? Di sicuro i danni li avrebbe avuti lui, dato che non avrei più comprato lenti a contatto e liquidi vari, per non parlare degli occhiali con lenti ultrasottili (per compensare il peso e l'effetto "fondo di bottiglia), care arrabbiate. Ora ho 10/10, peccato che stia iniziando un po' di presbiopia...
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