Ragazzi, lo sapete che sin dall’inizio sono stata scettica di fronte a questo tema. Ci siamo già stati con l’aviaria, la suina e via dicendo, e tutte le volte il panico si è rivelato peggiore del male.
In questo specifico caso i problemi maggiori, da quanto ne capisco in data odierna, sono:
Il vaccino non c’èInizialmente non mi era sembrato un gran problema siccome e.g. non mi sono mai fatta vaccinare contro l’influenza in vita mia e ho avuto l’ultima influenza 30 anni fa (dopo, ho incominciato a curare meglio la mia alimentazione). E non credo di essere una potenziale portatrice perché solo molto di rado sentivo amici, parenti o colleghi lamentarsi di dovere stare a letto con l’influenza, mentre io stavo bene.
Ora non tutti saranno a rischio - come sempre lo sono particolarmente gli anziani e coloro che hanno già qualche altra malattia - ma senza vaccino questo particolare virus pare spargersi a macchia d’olio e c’è il rischio che i posti letto, le medicine e il personale curante non basteranno più continuando così. Quindi sebbene drastica, la decisione del governo italiano di spedire tutti a casa è probabilmente l’unica cosa da farsi.
(Resta da aspettare come sarà la situazione qui in Germania tra una settimana o due - comunque sarà difficile che Berlino decida per l’intero paese, visto il federalismo.)
Il panico / La caccia all’untoreChi ha fatto qualche ricerca avrà visto che il virus è entrato in Europa tramite Francia e Germania e che l’Italia ha subito reagito tempestivamente. Ma date le lacune nella comunicazione da parte del governo italiano, sia a livello nazionale che internazionale, adesso ci facciamo la figura dei sozzoni che infestano il continente (e anche il mondo); come anche i cinesi. Avevo già postato altrove l’aneddoto di un nostro amico che aveva visto un’anziana signora evitata da tutti e senza nessun supporto, solo perché aveva l’aspetto orientale.
In altri paesi, meno accorti alla sicurezza ma di più riguardo alla loro reputazione, non viene menzionato che e.g. in Francia i test si fanno soltanto se uno è già malato, e che negli Stati Uniti i test costano un occhio. Quindi, chissà quante persone al di fuori dell’Italia e della Cina sono in incubazione o sono dei portatori, senza che nessuno (loro inclusi) lo sappia.
Le conseguenze per l’economia e la politicaLa globalizzazione sembra una gran cosa: puoi viaggiare, lavorare, commerciare, vivere, trovare amici e compagni su quasi tutto il globo. In confronto ai tempi dei nostri nonni, quando si usava spararsi addosso, è certamente un gran progresso. Il problema è la disorganizzazione.
- I mercati sono sommersi di roba di poco valore prodotta in circostanze spesso disumane.
- Tra i viaggiatori ci sono anche criminali e terroristi.
- La natura e il clima soffrono per via della produzione, i trasporti e gli spostamenti.
- I virus e i batteri nocivi viaggiano insieme alle persone.
Motivo? Non ci sono regolamenti globali. Amiamo guadagnare e trovare amici in tutto il mondo, ma prendersi le responsabilità è scomodo. Bisognerebbe trovare accordi ragionevoli, a livello globale, riguardo ai problemi suddetti e mettersi d’accordo sulla prevenzione (e i rimedi, quando i danni sono già accaduti).
Vedi punto 2: nessuno vuole sentirsi dire che inquina, che paga male i suoi operai, che dal suo paese provengono delinquenti e persone infette…
Speriamo che le ultime crisi servano almeno un po’ da lezione alla coscienza mondiale. Il progresso è una gran cosa; il progresso sfrenato, no.