| Chiaro, qualsiasi cosa, pure lo zucchero, il caffé o i pasticcini, se abusata non fa di certo bene.
Il messaggio che voglio far passare è positivo,per questo non credo ci siano motivazioni sufficienti per modificare il mio post. D'altronde se c'è chi mette tutto sullo stesso piano (solo a causa della disinformazione) è praticamente inutile fare distinzioni. Per chi è rimasto sempre lontano dalla droga (e fa bene) l'equazione "canne>eroina (o altre schifezze)" è matematica. Si comincia così e si finisce ancora peggio. Beh, dipende... Ne ho conosciuti di bravi ragazzi che hanno semplicemente attraversato una fase e,crescendo,se ne sono naturalmente discostati. Era una fase legata alla giovinezza,alla noia della vita in piazzetta in paesi di provincia. Ho conosciuto anche ragazzi che purtroppo hanno preferito 'salire di livello' ,capita. Gente che non si è fermata al rito della cannetta ma ha proseguito oltre. Costoro sono finiti in comunità. Ma,da quel che ho visto io, si trattava davvero di una minoranza risicata. Non so,io posso solo parlare per me, della mia esperienza... Quella che ho visto e vissuto era legata a un periodo per fortuna successivo al dramma che ha accompagnato tutti gli anni '80 e i primi '90. Altro che girella,ragazzi: crescevo alle elementari con la paturnia di trovare siringhe al parchetto o peggio ancora nel giardino della scuola (purtroppo è capitato). Questa consapevolezza,che ci fosse qualcosa di minaccioso, oscuro,pericoloso là fuori, ha fatto crescere la mia generazione più guardinga, attenta. Molti di noi hanno avuto in famiglia almeno un parente che c'era cascato (nell'ago). Eravamo preparati. Raggiunta l'età necessaria per fumare, chi ha voluto farlo lo ha fatto unicamente come evasione,divertimento personale,ma la cosa finiva lì.Si conoscevano i rischi. I problemi semmai erano altri: si creavano assembramenti (cioè, compagnie di adolescenti) troppo grandi e che davano nell'occhio,visti come potenziali nuclei di disturbo alla quiete pubblica. Ma una compagnia di pischelli disturba anche quando fa un'innocente partitina di pallone dove non dovrebbe,per cui è facile generalizzare.
Ci sono altre realtà dove,purtroppo, non c'è lo stesso livello di consapevolezza e i rischi sono grandissimi,me ne rendo conto. Ma ho anche visto che negli anni c'è chi si è premurato (associazioni,centri di aggregazione giovanile,ecc) per fare una sana campagna di informazione. Anni addietro mi feci persino una collezione di cartoline "anti-sballo" perché erano illustrate da un ancora sconosciuto Zerocalcare !
Purtroppo mi è sembrato di notare,negli ultimi anni, una progressiva dispersione di risorse che si occupino di prevenzione e informazione giovanile. Non passano più i furgoncini fuori da locali e piazze,con i volontari che svolantinano, informano, fanno i test gratuiti per verificare il livello alcolico prima di rimettersi alla guida. QUESTO è un male,significa che dall'alto qualcuno ha deciso di tagliare,e tutti gli sforzi fatti nei due scorsi decenni si riveleranno vani per le generazioni attuali. Però c'è da dire una cosa: la tecnologia odierna sta "distraendo" i giovani , che preferiscono concentrarsi sui loro smartphone piuttosto che sulle canne. Ho notato che dalle mie parti non gira più la stessa gioventù "tribale" di qualche anno fa,non c'è più distinzione tra gabber, metallari, "paolotti", emo ecc. Oggi sono più o meno tutti uguali, standardizzati. Consumano meno alcolici, tabacco poco o niente (la sigaretta elettronica sta facendo scuola) , canne ne vedo girare ben poche. Girano meno soldi e vengono piazzate telecamere ovunque. Certo,alcuni problemi vecchi come il cucco rimangono e rimarranno,ma è perché lo Stato non fa il suo dovere, preferendo chiudere gli occhi ed affidarsi a politiche populiste che dividono il Paese,per cui il tutto è il niente a seconda di come tira il vento.
Rimarrà sempre il problema semplicemente perché il consumo "sotterraneo",nascosto,di certe sostanze viene costantemente alimentato. C'è domanda e ci sarà sempre. Starebbe allo Stato prendere decisioni giuste. Come si è più volte visto, reprimere non è una soluzione. Informare,sempre e comunque,soprattutto i giovani, dovrebbe essere la priorità.
Se ancora oggi non si riesce a fare distinzione tra uso sanitario e uso "ricreativo" (per modo di dire) di cannabis, significa che c'è ancora molta strada da fare. Il resto è retorica,quella sì fin troppo abusata.
Ho ben inteso che lo "scopo" di questo thread è quello di discutere sui possibili effetti positivi che certe sostanze danno,soprattutto a persone colte da patologie per cui l'intervento lenitivo può dare immensi benefici. Ampliare il discorso all'uso "ricreativo" può essere fuorviante,ma è una realtà radicata e da considerare. Il "club" citato nell'articolo che ho linkato ieri non è nient'altro che un luogo di ritrovo,legale,per tali persone.
Il giorno che si comprenderà che possano nascere anche altri tipi di "club",altrettanto legali in svariati Stati nel mondo, sarà il vero passo decisivo per la lotta alla criminalità e al degrado. Prima lo si accetta e prima verranno risolti certi problemi "eterni". Ma sappiamo bene che gli interessi in gioco sono ben altri. E' questa la vera tristezza di questo Paese.
Nessuna droga fa veramente "bene",ma siamo un popolo di vizi e virtù. I nostri nonni hanno raggiunto la vecchiaia ingollandosi ettolitri di vino e il fine non era certo quello di assaporarne il gusto. Lenire le sofferenze di una vita grama, cercando evasione nella bottiglia. Oggi la vita può essere meno grama, ma il pallino per l'evasione non ha mai abbandonato una buona percentuale di popolazione mondiale. Prenderne atto è un primo passo.
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