Premessa: prima di postare ho letto le ultime cose e, conscio del recente avvertimento dello staff, ho messo sotto spoiler gli argomenti diciamo 'scabrosi' (per così dire).
CITAZIONE (Dr. Zoidberg @ 9/10/2022, 14:40)
Mi togli una curiosità? Ma tu, la tua identità sessuale, l'hai sviluppata sui personaggi che vedevi in tv o al cinema?
Perché se la risposta è no, non capisco perché pensi che gli altri siano più influenzabili di te.
Sì e no. Nel senso, ricordo vagamente che già all'asilo avevo interesse per alcune mie compagne di classe e non è che a 4 anni la tv possa darti chissà quale input (non ricordo manco cosa vedessi, a quell'epoca). In parte però potrebbe essere un sì: pensa soltanto ai dettami del mainstream nel pieno degli anni '80. Comandava un certo $ilvio che si è costruito una carriera piazzando procaci donne svestite in buona parte dei suoi principali spettacoli televisivi, sempre meno velatamente (e sempre più senza veli). Ho cominciato ad avere i primi flebili impulsi sessuali guardando Drive In, chissà come mai? Forse a causa del tripudio di tette a tutto schermo, che in confronto i comici venivano messi in secondo piano? Per non parlare dei film che giravano in quel periodo, senza dimenticare le innumerevoli repliche delle commedie sexy del decennio precedente. Solo che all'epoca la lesbica era bandita e l'omosessuale te lo mostravano macchietta da tenere alla larga e da perculare. Per cui è chiaro che qualcosa, la tv, fa. (Oggi poi non ne parliamo, il concetto è il medesimo ma sono cambiati i trend: se non ti agghindi da checca isterica non ti fanno esibire a Sanremo!!) Dal canto mio, posso dire che crescendo quei ricordi da tv machista anni '80 mi hanno fatto capire che c'è una certa differenza tra finzione e realtà e che la donna va rispettata. Ma a questo ci sono arrivato anche per educazione impartita dai miei, perché se avessi dovuto seguire la sola tv oggi sarei il classico italiano medio. Dalle nostre vecchie conversazioni personali tu sai benissimo come la penso a tal proposito, quindi non ho altro da aggiungere.
Ma si potrebbe dire lo stesso riguardo all'ambiente a noi circostante e le situazioni quotidiane che si creano al suo interno. Mi è bastato osservare il comportamento di alcuni miei compagni di classe alle medie, in una cosiddetta "scuola dei preti" (ufficialmente 'vocazionale') per farmene idea. Capendo che l'ambiente che ti circonda può influenzare certi atteggiamenti, soprattutto quando stai attraversando la delicata fase tra pubertà e adolescenza.
Fase in cui capita di imbattersi anche nei porno - e anche quelli qualcosina influenzano, non certo in termini positivi. Questo trent'anni fa, quando non c'era Internet, non c'erano i social, non c'erano gli smartphone, e il massimo della 'trasgressione' che potevi riscontrare nei cartoni in tv erano, boh, le minne di Lamu nell'ennesima replica, o poco altro. Ma se ripenso ai suddetti miei compagni che si pitturavano il pipino in classe durante la lezione (tra le tante, indicibili stranezze a cui capita di assistere in una scuola priva di studentesse), che poi innanzi allo psicologo in terza negavano di sentirsi tendenze frù frù, beh il dubbio che qualche danno l'ambiente circostante nel periodo di crescita possa farlo non mi ha mai abbandonato. Sarebbe stato lo stesso se costoro si fossero trovati in una scuola promiscua, piuttosto? (specifico che - per fortuna - nessuno della mia leva ha poi seguito la via vocazionale. E ho volutamente omesso le cose peggiori che mi capitò di vedere). Magari sarebbero girati attorno alle compagne, piuttosto che dare aria ai genitali davanti a tutti nello spogliatoio dopo le lezioni di fisica...
Adesso però le cose sono diverse. Lo smartphone viene messo in mano a giovanissimi che imparano subito a utilizzarlo al meglio (molto più di quanto sarei mai in grado di fare io), ma di contro assimilano tutto quello in cui si imbattono. Non c'è più controllo e i genitori sono sempre più assenti, quello che un tempo era "solo" la tv come delegato babysitter elettronico oggi è la rete con tutti i rischi che comporta. E poi, certo, c'è pur sempre la tv, ancora seguita dai giovani nonostante tutto. I personaggi di franchise notissimi e storici oggi sono 'trasversali', non si limitano ad apparire in tv, te li ritrovi ovunque e il bombardamento di informazioni spesso non concede il tempo di pensare, viene tutto assimilato a gran velocità. Non c'è più tempo per riflettere, scegliere, ponderare, la stessa concezione del tempo viene 'affettata' dal flusso a cui i giovani sono sottoposti, per loro è una cosa naturale. Ma noi, che la transizione tecnologica l'abbiamo vissuta sulla nostra pelle e sappiamo ancora distinguere, dovremmo stare più attenti, soprattutto nei loro confronti. Spesso manca un ruolo educativo, purtroppo non tutti i genitori possono permettersi di stare dietro ai loro figli, pensa negli USA poi, in cui tutto si basa sul capitalismo (e se non lavori sei tagliato fuori, di conseguenza la priorità è star dietro al lavoro). Chi influenza i giovani, in questo bailamme tecnologico? I media, sempre loro, che decidono i trend. Magari grazie al giusto piazzamento di questa o quello, con determinate idee e le posizioni adeguate, le o i quali hanno le spalle coperte da gente di livello superiore, chi decide insomma. C'è sempre qualcuno "sopra" di noi e sopra di loro ci sarà sempre qualcun altro. La filiera genera le tendenze, che vengono spinte dai media. Lo scopo è sempre quello di fare profitto, dietro non c'è altro.
E qui, per concludere, apro una parentesi a tal proposito che riconduce alla tua domanda iniziale: i robottoni giunti a fine '70-primi '80, che finché hanno continuato a venir replicati sono stati fonte di interesse di migliaia di bambini dell'epoca. Ad avercene a male, a criticarli, è sempre stata la sinistra, gli intellettuali in particolar modo. Chiaramente, in quanto ai loro occhi quel materiale era un riflesso dell'epoca fascista, che a suo modo si riflette nella società nipponica dei tempi (e forse anche di oggi, d'altronde ragionano col cervello impostato a destra). Non solo violenza, gerarchie militari, invasori e guerre, ma anche concetti come 'onore', tradimento, donne inevitabilmente messe in secondo piano, la magnificazione della gioventù, il patriottismo esasperato eccetera eccetera. Ebbene, è evidente che i distributori che all'epoca decisero di importare i vari Goldrake, Mazinga & co fossero tutti di destra, altrimenti col cavolo che tali serie sarebbero giunte sui nostri schermi. Harlock come potresti inquadrarlo? Sulle prime uno direbbe 'anarchico', ma passalo sotto al filtro giapponese (dove la concezione 'di sinistra' non esiste), a quel punto non potrai che considerarlo 'ambiguo' come minimo. E anche lo stesso Actarus, pur essendo l'archetipo dell'immigrato che rifiuta la guerra (più di sinistra di così!! Eppure...) in realtà è un principe che conosce benissimo le gerarchie (in senso politico e soprattutto bellico), i concetti sull'onore ecc. Il fatto è che quei cartoni venivano guardati da bambini, che essendo tali non hanno nessuna sovrastruttura. Ma poi cresci, ti guardi attorno e capisci che pure quella frangia si divide in 'fazioni': anni addietro mi capitò di leggere una discussione su un altro forum in cui ci si chiedeva se Harlock fosse fascista e ti assicuro che il 90% dell'utenza coinvolta la pensava (giustamente) così. Lo stesso si potrebbe dire delle centinaia di fan di Malaspina che scrivono commenti su youtube o sulla pagina Fb a lui dedicata, che lo vedono come "un padre", "una guida", che hanno assimilato i suoi valori dal bastone di comando che è la sua voce. E sappiamo bene quali valori egli abbia (e non a caso, una volta cominciate a fioccare in rete le sue interviste, il fandom si è diviso. Ciò che da bambini ci univa ha poi finito per dividerci per mere questioni ideologiche... Che secondo me sono il male assoluto).
Se dovessi farne una pura questione ideologica dovrei schifare tutto ciò, invece continuo ad adorarlo. Così come dovrei schifare le commediazze sexy dell'epoca, ma continuo ad esserne un cultore (non solo per le minne della Fenech, ovviamente: oggi apprezzo tutti gli aspetti, quello comico in primis, anche se ovviamente sono ben conscio che è sorpassatissimo e molto sessista). Credo che la migliore cosa sia saper scindere, saper cogliere quello che c'è di buono da questa o quella cosa, a prescindere dall'ideologia da cui è scaturita. Chiaro che la Rai all'epoca di Goldrake pensò anzitutto all'innovazione, d'altronde non ci potevano capire niente, era la prima serie robottonica che importavano. Ma è palese che la comprarono per fini commerciali - non certo culturali - così come fecero i distributori cinematografici che acquisirono i film Toei per realizzare i montaggi per il cinema nel '79, che tutto mi immagino fossero tranne che comunisti (in quegli anni il cinema a Roma era patria dei salotti di destra). Immagino che a costoro quei prodotti piacessero, e molto. Così come sono poi piaciuti al pubblico, perché potevano essere assimilati come prodotto trasversale, per tutti. Se però un certo tipo di 'cultura', per quanto commerciale, fosse stata in mano alla sinistra, non avremmo mai visto niente del genere: tra femministe irritate e intellettuali allibiti, magari figli di partigiani (mi pare che il Corviseri lo sia...) , quella 'roba' sarebbe stata probabilmente schifata a prescindere, magari pure bruciata. E noi non l'avremmo vista manco di striscio, salvo scoprirla in rete vent'anni dopo. Io comunque non sono cresciuto fascio guardando quei cartoni. Nonostante ciò, continuano ad affascinarmi e l'aver realizzato quanto sia diverso il concetto dietro a queste 'opere' non ha fatto altro che accrescermi culturalmente.
Ma per arrivarci ci sono voluti anni, tempo, confronti con pareri altrui, la maturità (anni addietro non c'avrei nemmeno pensato). Per i giovani di oggi, che fagocitano tutto in un lampo e passano subito al successivo trend, è diverso. E' tutto molto più complicato rispetto a 40 anni fa. Il dubbio che alcuni di loro possa commettere 'errori di gioventù' perché influenzati dalla tv o dalla rete ci sta tutto. Tentativi di emulazione vengono fatti ovunque e per qualsiasi tema, è un'età difficile... C'è chi si spacca un braccio perché ha visto in tv il tizio che si butta da un'altezza pericolosa, può esserci anche chi decida di provarci con la compagna di classe perché nessun compagno la considera, magari dopo aver visto Velma che se la spassa con la sua partner. L'ambiente circostante influenza a sua volta, sappiamo benissimo come la pensa l'americano medio (non molto distante dall'italiano medio...) per cui non mi stupirei di nulla. Il problema si porrebbe se queste fanciulle non provino intimamente di sentirsi così, ma lo facciano solo come tentativo di emulazione. Appurato che la tv e i media possano influenzare - lo fanno anche con le sciure che si guardano Rete4 tutti i giorni ... - ci penserei due volte prima di cambiare il gender di un personaggio iconico che è in pratica la trasfigurazione della tipica ragazza nerd americana. Ma c'è chi ai piani alti ha deciso di spingere, di innovare, di sfruttare nuove frange di mercato. Andrà bene come coi robottoni? Solo il tempo ce lo dirà.
In questo caso però la discussione sta vertendo sotto un'altra ottica: il confronto, ovviamente, ma si sta riducendo a un fatto tra te e me, o fra te e Goonie. Il che mi sembra piuttosto riduttivo e anche una discreta perdita di tempo. Nonché uno dei più allucinanti OT di sempre.
Ergo, concludo qui.