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| Stiamo anche parlando di anime un po', ehm, vecchiotti. Negli anni 70 i ruoli maschio / femmina erano molto più definiti secondo stereotipi tradizionali. Non è la vera vita. Sia maschio che femmina possono essere sentimentali ed empatici o avere autocontrollo. I media ci presentano dei modelli che si trasformano a seconda dei tempi in cui viviamo.
La mia impressione - e dico subito che è solo mia, magari sbaglio di brutto - è che l'uomo sfigato sia una figura che viene detestata, disprezzata. Se una donna è debole, sentimentale, se ha poco autocontrollo si tende di più ad avere compassione di lei, magari volerla proteggere. Mentre è più difficile per un maschio, sia nella realtà che nei media.
Tento di spiegarmi: è un equilibrio delicato. Volere ritrarre un uomo come una persona che è in contatto con i propri sentimenti e sa anche esprimerli senza farlo passare per stupido è difficile. Dove la donna magari ispira pietà, l'uomo fa provare vergogna. La donna debole è infantile; l'uomo debole è ridicolo. E credo che per molti autori, attori ecc. sia ancora una bella sfida scrivere caratteri maschili che si trovano in un buon equilibrio, almeno nella nostra cultura occidentale. Actarus è ancora uno dei miei eroi preferiti perché per quanto fosse coraggioso ecc. a volte sapeva piangere, dimostrare gioia e dolore senza perdere la sua dignità.
La nostra idea del "vero uomo" è di solito quella di un personaggio freddo e distaccato, imperturbabile, sempre all'altezza della situazione. Ovviamente, nessuno è così e nella vera vita, chissà quanto soffrono molti maschi. Ma nei media, è ciò che ci si aspetta da un maschio perché è o sembra rassicurante.
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