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Non credo che l'orientamento sessuale sia parte del carattere o della mentalità. Può far parte del carattere di qualcuno la tendenza a rivelarlo, della mentalità di un altro quella di giudicarlo (bene o male non importa). Credo che siano di più gli omosessuali che si sono finti etero per adeguarsi alla mentalità corrente e alle pressioni sociali - al loro ambiente, appunto - sposandosi ed avendo figli, compiendo atti per loro contro natura, che viceversa.
Ora, è vero, è di moda definirsi fluidi (capita anche tra i miei alunni delle medie, ma anche tra i loro genitori: prima hanno un fidanzato, poi fidanzata). Oppure dichiararsi, fortunatamente con sempre meno vergogna, gay; per poi trovarsi un compagno del sesso opposto (mi rendo conto che questa definizione rischia di essere obsoleta). Non so se la moda, incentivata dall'ambiente, sia quella di mostrarsi fluidi o quella di sentirsi liberi di seguire i propri istinti, che in amore credo che siano ciò che deve guidarci (guidarci nella scelta di chi amare o desiderare, non nel ritenerci liberi di fare quel che si vuole con chiunque, magari non consenziente). Se si va verso una maggiore libertà e naturalezza, non posso che ritenerlo un bene.
Personalmente mi sono sempre innamorata di maschi, ma sono fortemente monogama e se sono con qualcuno gli altri non li considero possibili partner (c'è chi mi dice che anche questa è un'innaturale perversione, ma non so cosa farci). Anche per questo non ho avuto molte storie, l'ultima dura da più di trent'anni... ma - e lo penso da tempi non sospetti - se mi innamorassi di una donna so che quello che mi sconvolgerebbe non sarebbe tanto scoprirmi gay quanto scoprire che non amo più mio marito.
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