Nel mio quartiere è iniziata la raccolta differenziata porta a porta. Per la precisione, si tratta di un sistema misto: carta, in sacchi azzurri, fuori dal cancello il lunedì, plastica e lattine, in sacchi gialli, il giovedì. Per l'umido sono stati raddoppiati i contenitori stradali (piccoli) e per l'indifferenziato ci sarà un cassonetto "smart" che si apre con una carta magnetica. L'intento di chi ha stabilito questa modalità è chiaro: poiché la raccolta differenziata è un obbligo di legge, ma avere i cassonetti a libero accesso sembra spingere l'utenza a gettare i propri rifiuti indifferenziati nel primo contenitore che si trova davanti, si cerca di spingere i renitenti ad ottemperare. Nel tempo, il conteggio delle aperture dei cassonetti smart, quelli che nelle intenzioni della multiutility che organizza il servizio dovrebbero essere i meno usati perché tutto il riciclabile più il compostabile è la gran parte dei rifiuti, potrà portare a modulare le tariffe in base all'effettivo conferimento di rifiuti. La mia reazione, a parte il fatto che vedere i sacchi per strada - dovrebbero passare a ritirarli dalle 5 di mattina, ma alle 10 di solito sono ancora lì - mi piace poco, è stata "finalmente il fatto di differenziare da anni mi darà qualche beneficio concreto": differenzierei anche senza altri incentivi oltre al bene dell'ambiente, ma se mi calasse la TARI... magari! Purtroppo molti concittadini hanno reagito con "e perché mai dovrei pagare di più se non differenzio?" ed è iniziato il boicottaggio. Nell'isoletta ecologica davanti a casa mia i cassonetti di carta e plastica sono ancora attivi e coesistono con la raccolta porta a porta, mentre il cassonetto smart si apre tranquillamente senza carta - e si vede bene, il cassetto, simile a quello dei contenitori per la raccolta degli indumenti usati, è spalancato. Ma accanto ai contenitori si accumulano sporte colme di rifiuti non differenziati - carta, plastica, vetro e umido allegramente mescolati - senza che i proprietari provino a gettarli dentro: paura che il cassonetto li riconosca e riesca a capire chi sono anche senza carta? Il cassonetto della carta oggi traboccava di rifiuti di ogni tipo, tra cui un borsone da ginnastica che pendeva mezzo dentro e mezzo fuori. Accanto alla campana del vetro, scatoloni di carta con il marchio di una ditta di traslochi colmi di schifezze varie. A quanto pare, si tratta della merce di abitanti del quartiere limitrofo, in cui i cassonetti si aprono solo con la carta: si portano dietro l'immondizia e la scaricano da noi alla chetichella. Avete presente le scene da Napoli e Roma, che qui nella civile Modena venivano commentate con una certa puzza sotto il naso? Ora la puzza me la trovo io sotto casa, per pura volontà di non cooperare. Il commento tipico è che tanto poi il contenuto dei cassonetti viene raccolto tutto assieme: in effetti, se non viene differenziato correttamente non si può fare diversamente. Un serpente che si mangia stupidamente la coda. Spero che sia possibile attivare delle sanzioni, come quelle che minacciano a chi non differenzia correttamente: a me piacerebbe molto vedere sui tg e sui social le facce di chi abbandona i suoi rifiuti, con nome e cognome ed entità della pena pecuniaria che è toccata loro. Forse, dove non arriva la vergogna, potrebbe arrivare il dolore al portafoglio.
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