Quando penso ai samurai, mi vengono in mente due sostantivi:
determinazione e
grazia.
Non che non sia affascinata dai nostrani
cavalieri d'arme.
Anzi.
Ci sono vicende e drammi ricchi di suggestione e di passione che riverberano sempiterni nei nostri ricordi, siano essi individuali o scolastici (dal celeberrimo ciclo carolingio a quello bretone e, perchè no?, anche le storie mitologiche nordiche o le vicende di guerra quattrocentesche per la lotta al potere).
Anche le nostre
canzoni di gesta sono contraddistinte dalla
cortesia .
L'amore è puro.
La lealtà è fino alla morte.
Eppure questi indomiti uomini del Sol Levante a cavallo, con la loro forza di volontà esatta e quasi matematica, riescono ad essere così delicati, gentili e persino composti nel dolore e nell'orrido.
Così facendo, riescono a restituirci un istante di bellezza, un dettaglio di armonia e grazia, come vuole il loro dogma di vita.