Mi piace quanto scritto da Delari, pur ammettendo l'interpretazione basata sull'evidenza di Gerdha/Joe. Io mi situo un po'a metà strada fra le due interpretazioni e mi spiego: fino a quel momento è soprattutto Venusia che fa la corte ad Actarus, che rappresenta sicuramente un uomo sensibile, esteticamente molto piacevole, senza grilli per la testa e forse fin troppo maturo per la sua età
. Attorno a lui aleggia un mistero che non può non sollecitare la curiosità di una donna all'avanguardia e intelligente come Venusia (da li poi ad aspettarsi di essere innamorata di un alieno che fa a botte con altrettanti alieni a bordo di un Robottone ce ne vuole...). Il capitolo è carico di tensione : da una parte lui combattuto tra le conseguenze che avrebbe lo svelare oppure no la sua identità, forse il desiderio stesso di volersi aprire a qualcuno che sta cercando la sua fiducia ed un rapporto più profondo (perché comunque sa che Venusia ha un'attrazione per lui), dall'altro c'è lei che spinge affinché ciò che non quadra nel comportamento di Actarus venga a galla... ed effettivamente mi sembra che sia l'uno che l'altra sono presi da emozioni tempestose (come il cielo) a tal punto che lei rischia di ammazzarsi e lui alla fine le molla un bel ceffone ( immeritato per Venusia e comunque mal vissuto da lui perché se ne pente, pur non chiedendole scusa... o forse nella scena della grotta implicitamente ci vedo le sue scuse!).In questa fase del capitolo vedo molta teatralità (la caduta da cavallo, il burrone, lui "braccato" a trasformarsi per salvare la vita a Venusia, la sberla, il temporale con tanto di fulmine che squarcia una pianta che infine si incendia...) e non escludo possa essere stata una scelta deliberata degli autori per sottolineare uno dei fili conduttori di Goldrake (non quello per bambini), ossia della "Tragedia di Goldrake". La scena della grotta è sulla stessa lunghezza d'onda: innanzitutto si avverte una sensazione di calma (quella dopo la tempesta appunto, sia emozionale che meteorologica), qualcosa fra i due è cambiato (eccome), lui in fondo avrebbe potuto fuggire, oppure negare facendo passare il tutto per un'allucinazione o che so altro, e invece no, le sta vicino, tranquillo, sa che sulla lealtà di lei può contare e le è grato e probabilmente è in quel momento che si accorge della grande personalità della donna che giace accanto a lui, non più una ragazza invaghita, ma appunto una donna! Venusia dal canto suo sa di aver finalmente fatto breccia in un cuore di ghiaccio (nel senso amoroso del termine, ma da li a parlare di amore ce ne vuole ancora un po'). È vero la nudità e il fatto che lui l'abbia spogliata mi lascia perplessa se situo a questo punto l'inizio di una storia più profonda che oltrepassa il puro invaghimento di una ragazzina per un uomo impegnato in ben altre faccende e con di sicuro un concetto un po'ascetico della vita...( e poi forse il suo ultimo ricordo d'amore in quel momento era legato a Naida, e visto come sono andate le cose poche puntate dopo non penso che il bel traviato fosse in quel momento predisposto ad innamorarsi di una ragazza di campagna come descritta fino a questo punto dell'anime.). Come mi spiego la scena della grotta? Actarus è un uomo che rispetta oltremodo gli altri, la vita, e di fronte ad un possibile evento negativo (in questo caso un raffreddamento da abiti probabilmente inzuppati... del resto fuori era scoppiato il diluvio universale) ha agito razionalmente (come farebbe un genitore con il proprio bebé/bambino fradicio oppure un soccorritore professionale confrontato con la necessità di togliere gli abiti qualora fosse necessario). Che poi possa averci fatto un pensierino su quanto Venusia fosse bella in quel momento è possibile, ma l'immagine trasmessa allo spettatore è casta pur lasciando sottintesa un 'interpretazione adulta dei pensieri di lui. Lei non può che essere lusingata del comportamento di lui: l'ha protetta (dopo averla già salvata da un burrone), l'ha rispettata (non ha approfittato della sua nudità e non la stava guardando in maniera maniacale/arrapata, anzi volgeva lo sguardo altrove per pudore), e infine si comporta da gran signore (beh è un principe) lasciandola sola (per rivestirsi è il minimo) perché sapeva che lei ne aveva bisogno: il silenzio dice più di tante parole e tante spiegazioni che in quel momento sarebbero solo state deleterie. Gli sguardi, le mani che si sfiorano e le poche parole, come del resto la scelta stilistica della regia ci dicono che ora la storia è diversa, i due protagonisti non sono più quelli di prima e che ora c'è spazio per sentimenti più intimi e profondi. Ufo Robot è anche una storia d'amore fra i protagonisti, ma soprattutto è figlia di un'epoca e di un popolo che evidentemente ha altri modi di comunicazione; essenzialmente si tratta di un messaggio che viene letto da un adulto, i bambini/adolescenti vedono essenzialmente un eroe capace di rispetto e gesta cavalleresche, ma è cosi che doveva essere.