Ciao...
Da medico che non ha mai smesso di fare tamponi e che deve dare direttive ai positivi, curarli e, al contrario, cercare di tranquillizzare chi oramai é nel panico e si sente senza speranza posso dire che:
- In Ticino siamo stati tranquilli fino a 2 settimane fa... poi l'impennata impressionante sull'onda di ciò che avviene un po' ovunque. OK questa é la seconda ondata!
- Se il Ticino era stato il Cantone pio colpito in primavera, attualmente problemi maggiori li hanno nella Svizzera tedesca. Nella Svizzera Francesce hanno sempre avuto molti casi. Questa estate pochissimi ospedalizzati e pochissimi morti. Ora le cose stanno cambiando ma non con la gravità osservata in primavera. In questo momento in Svizzera, dove c'é un'incidenza che in rapporto alla popolazione supera quella degli USA (
) abbiamo molti più casi di contagio giornalieri che in primavera, ma a differenza di allora, la curva degli ospedalizzati /ospedalizzati in Cure Intense e la curva dei decessi non sale altrettanto vertiginosamente (fatto che invece accadeva in primavera).
-i protocolli terapeutici si sono affinati e per ora é un flusso continuo di pazienti in cure intense che dopo 48-72 ore se ne vanno in reparto. In cure intense solo persone oltre i 70 anni e con altre patologie (le cosiddette categorie a rischio: anziani, diabetici, obesi, cardiopatici, immunosoppressi).
- Le misure a livello nazionale vertono a sensibilizzare sulla convivenza con il virus e sulla responsabilità individuale, ossia si applica il modello svedese (e non a caso il virus circola parecchio perché un conto é la teoria e un conto é la pratica). Tali misure sono igiene delle mani, distanze e mascherine quando le distanze non possono essere garantite. Mascherine obbligatorie sui mezzi pubblici. Misure più restrittive sono invece di competenza dei Cantoni: da noi in Ticino per esempio, come in altri 12 cantoni (se non se ne é aggiunto un qualcuno negli ultimi giorni), le mascherine sono obbligatorie oltre che sui mezzi pubblici anche nei negozi, ma non altrove al chiuso. Le discoteche hanno chiuso. Prossimamente (entro la prossima settimana) si discuterà se estendere l'obbligo delle mascherine ovunque al chiuso e nelle scuole postobbligatorie.
- Chi ha avuto contatti a rischio , ossia più di 15 minuti a meno di 1,5 metri e senza protezione con qualcuno risultato positivo al Covid nelle 48h successive é tenuto alla quarantena (10 giorni). Chi é Covid positivo é tenuto all'isolamento per 10 giorni e potrà ritornare alla quotidianità dall'11°giorno se a partire dall'8° é completamente ristabilito. Non necessario tampone di conferma, la guarigione é clinica! Se i sintomi perdurano la quarantena viene prolungata fino a quando non ci sono le 48h di benessere.
- Non si parla per ora di Lockdown, l'economia non reggerebbe, potrebbero esserci inasprimenti e la raccomandazione al ritorno al telelavoro laddove possibile (e infatti in molte banche gli impiegati lavorano da casa con un PC protetto).
-Le scuole vanno a pieno regime, per ora in presenza e sulle misure di distanziamento ho i miei seri dubbi. I ragazzi essendo asintomatici sono spesso untori involontari, e infatti sono certa che di qui a poco contrarrò il virus non tanto per quelli che mi bazzicano in studio medico (stamane tre tamponi di cui sono quasi certa della positività di almeno due!!) quanto per quello che inconsapevolmente mi regalerà il mio dodicenne...
-Lo Svizzero la vive senza panico, convinto che il sistema saprà far fronte a tutto. In questo atteggiamento c'é molto fatalismo anche tanta scelleratezza. A livello politico e sanitario c'é preoccupazione ma non tensione e si cerca veramente di rendere responsabili le persone, verso sé stesse , verso gli altri e la società. L'argomento non é più la paura del virus (nel 95%dei casi é poco o nulla sintomatico e la gente non necessita di ospedalizzazione), quanto la paura del crollo economico (più malati, più rallentamenti nel mondo del lavoro, maggiori perdite.). Vi parrà assurdo questo atteggiamento, ma il danno socio-economico é più pesante di quello sanitario, per cui tutti devono adoperarsi per evitare il tracollo (con quello tracollerebbe anche la sanità diventando una cattiva sanità ecc...)..
Si va avanti, a testa bassa, con un po' di ansia ma senza cedere alla paura...
Parola d'ordine RESPONSABILITÀ.
Riguardo alla terapia: clorochina e azitromicina, soprattutto assieme sono state tolte dalle indicazioni. Troppi rischi a livello cardiaco (allungamento del tratto QT-aritmie). In caso di malattia da Covid blanda, da trattare a casa si utilizza il paracetamolo per i sintomi (febbre-dolori), vitamina C e Zinco a supplemento del sistema immunitario, e nei non giovanissimo eparina a basso peso molecolare (perché effettivamente il problema maggiore é l'ipercoagulabilità indotta dalla risposta infiammatoria: evitare trombosi, soprattutto a livello polmonare). In caso di sovrainfezione batterica a livello polmonare entra in gioco l'azitromicina.
In ospedale e soprattutto in Cure intense si utilizzano il Remdesevir e il Dexametasone oltre all'anticoagulazione e l'ossigenoterapia/ventilazione...
Personalmente, e come la maggior parte dei sanitari, si guarda più alle curve degli ospedalizzati/Cure intense e decessi che a quelle dei contagi (che ora sono "più rassicuranti" rispetto alla primavera). Si sa però che statisticamente per ogni tampone positivo ci sono almeno altri 4 o 5 positivi che non vengono scoperti...
La situazione quindi é migliore rispetto alla primavera ma non bisogna esagerare con col far circolare il virus. Il 5% dei contagiati che potenzialmente potrebbe avere bisogno di ospedale/cure intense potrebbe diventare un numero molto importante in breve tempo e quindi saturare il sistema ospedaliero... questa é la vera e sola urgenza.
Non far crollare l'economia del proprio paese é poi il fine ultimo, perché la sofferenza che ne deriva é enorme e più il crollo é importante e più anni ci vorranno per recuperare un benessere sociale che consenta a più persone possibile di vivere dignitosamente (cosa che é ben lungi da essere tale in molto paesi del mondo già adesso, quindi meglio non incrementare tale lista e oltretutto meglio non far impoverire ulteriormente paesi già poveri...).
Ho assistito proprio ieri ad una conferenza di una psicologa, che tra l'altro lavora a Milano, e le sollecitazioni a questa categoria, come quella degli psichiatri, é elevatissima... non a caso!!
Ragazzi, incrociamo le dita e cechiamo di essere prudenti.
Un ultima nota: la stampa, il giornalismo ha toccato il fondo: disinformazione, panico e istigazione a comportamenti controproducenti... no comment, ma oramai il danno é fatto, e la rete ha contribuito a seminare subdolamente il panico (che non é mai un buon consigliere).