Posts written by TsurugiTetsuya

“NATALE TRA LE STELLE”, prima puntata.


Evvai, c’è da leggere e divertirsi per giorni, grazie!!!

Sono convinta che almeno una parte di colpa sia da attribuirsi ai nomi di battesimo scelti per questi bimbi.

Senza contare che quella deflagrazione può avere investito anche creature tanto innocenti quanto preziose, come foche, orsi bianchi e altri abitanti del Polo Nord... Vai, Babbo Natale, a soffocare Vega sotto una marea di carbone!

Qui Befana mi ha proprio tolto il pensiero dalla testa: al vedere Babbino reagire in quel modo infatti, anch’io ho subito pensato “Ahia, quando una persona di norma pacifica si incacchia, la faccenda si fa molto pericolosa”.

Appunto: si salvi chi può!

Grazie di tutto, Ichiro-san.

Con un ritardo tale che, come dice Dr. Zoidberg, il post vale già per l'anno prossimo,

Auguri, Shooting_star!

Vero, mitici Mimmo e la sua maglietta

E @Minerva:
Ma davvero? Dovrò andare a guardarmi quel film con più attenzione!
Idem per l'episodio di W. Woman indicato da Dr. Zoidberg.

Comunque, queste incursioni dei ns eroi nel resto del cinema essendo cosa rara, quando si verificano sono sempre degne di nota, delle vere e gustose chicche.

Ho provveduto pure io!

Delari, cosa mi hai fatto ricordare: quella fiaba sonora era tra le mie preferite , ma non mi rammentavo più del drago che interveniva a inghiottirsi il cavaliere... Fatto che non mi spaventava, forse perché il malcapitato in quel caso - se non sbaglio - era un ragazzotto parecchio strafottente, supponente ed irrispettoso, che a rigor di logica quella fine se l'era meritata, andandosela di fatto a cercare, no?

Ci ho pensato bene.
Che io ricordi, nessun tipo di giocattolo p.d. mi ha mai generato paure di alcun genere, probabilmente per il fatto che, più o meno attraente o più o meno divertente, nella mia ottica di infante già abbastanza pragmatica percepivo il giocattolo o quale mero surrogato di un oggetto più o meno reale, come ad es. nel caso dei pupazzi, oppure quale strumento per affinare date capacità divertertendosi.
In particolare i giocattoli riproducenti animali, come anche ragni o serpenti, per me che verso il mondo naturale ho sempre nutrito forte interesse, si dividevano in due categorie: quelli ben fatti, cioè efficacemente riproducenti l'organismo in questione, e quelli mal fatti, cioè troppo distanti dal reale aspetto del vivente per essere presi in considerazione.

Però, se tra i giocattoli possiamo considerare anche i vinili che all'epoca narravano le cosiddette "fiabe sonore", tra questi ricordo bene qualcosa che mi faceva paura, e molta anche.
Uno di questi supporti replicava una versione della fiaba dei Tre Porcellini e ad un certo punto si udiva la voce del Lupo Cattivo, giunto a minacciare la vita dei tre fratelli costruttori di casette. Non so chi desse la voce al malintenzionato, e nemmeno so se tra i miei cimeli quel vinile si è conservato (potrei indagare), comunque si doveva trattare di uno bravo, perché attraverso quella voce, da infante percepivo tutta la volontà del malvagio di porre fine alla vita altrui, e ogni volta rabbrividivo fin nel midollo.

Parecchio tempo dopo, avrò avuto una decina d'anni o poco meno, un amico di famiglia portò in ragalo un altro vinile con una fiaba sonora ai miei occhi tanto strana quanto affascinante, che raccontava delle vicende delle due divinità orientali che sono Krishna e suo fratello Balarama da piccoli. E doveva trattarsi di una versione davvero efficace, dato che ogni volta che improvvisamente si palesavano due dei demoni che i fratellini dai poteri speciali si trovavano ad affrontare, complice anche la colonna sonora, ogni volta provavo qualcosa di più della paura, sperimentando addirittura il terrore dell'occulto. Del serpente gigante che, immobile a fauci spalancate, aspettava di inghiottire i due ragazzini insieme a tutti i loro amichetti fingendo che la sua bocca di enorme rettile fosse l'ingresso di una caverna, ricordo ancora il nome: Agasura. Dell'altro ancor più terrificante demone invece ho dimenticato il nome, ma ricordo che si trattava di un feroce vampiro alla cui comparsa ogni santa volta mi si raggelava il sangue!

Da ciò deduco che, nel mio caso almeno, ciò che non si poteva vedere né toccare con mano poteva risultare assai più spaventoso di qualunque giocattolo materiale (forse perché nel caso del racconto molto è lasciato alla nostra immaginazione, la quale può superare persino la realtà?).

Ed ora che mi sono ricordata di ciò che tanto mi spaventava, penso proprio che andrò in cerca di quei due dischi per bambini, sperando di ritrovarli e di poter riascoltare quei suoni, per vedere se ancora sono in grado di mettermi addosso cotanta fifa.

Edited by TsurugiTetsuya - 24/11/2022, 20:03

Anche se in mostruoso ritardo,

tanti auguri, BrizMariluna!

Ah... Davvero non si era mai fatta una classifica dei cattivi del GM?
Stuzzicante topic.

Dunque, da bambina avevo una predilezione per Yuri Caesar, forse perché tra i Generali delle 7 Armate è particolarmente attivo, forse perché per nome e per aspetto richiama un ufficiale dell'antica Roma, fatto sta che istintivamente lo ritenevo (e tutt'ora lo ritengo) il comandante più serio ed autorevole rispetto agli altri 6 suoi pari (i quali non mi hanno mai ispirato né particolare paura né soprattutto particolare fiducia, nel senso che da supremo dei cattivi, visti i pasticci di cui costoro sono capaci, mai avrei affidato loro incarichi se non di tipo "civetta" al preciso scopo di tenerli ben lontani dal campo di battaglia).

Discorso completamente diverso per Generale Nero, Ministro Argos e Marchesa Yanus, tre cattivi dotati di personalità come di dignità e professionalità, nei confronti dei quali nutro un sincero rispetto. E tra i fedeli scagnozzi sottoposti della Yanus, il Catloo Corp è in grado di incutermi un certo timore (mentre per i cornuti soldatini di Mikenes vado letteralmente pazza, al punto che desidererei averli come alleati).

In occasione della sua morte mi sono resa conto di quanto invece fossi affezionata al "piccolo" Duca Gorgon che, unico tra i graduati ad essere totalmente privo di armatura gigante, a cavallo della sua fiera multitasking era lo stesso in grado di dare filo da torcere ai nostri. Ancor oggi di fronte all'episodio in cui il Duca muore mi commuovo, vuoi perché si tratta di persona strettamente convivente con un animale, vuoi per la causa della sua fine, ovvero l'estrema viltà dei suoi sedicenti alleati che meglio sarebbero da definire traditori dell'Impero.

Gran Maresciallo delle Tenebre o del Demonio che dir si voglia, il Dottor Hell è in realtà l'unico nemico di cui, anche nella serie del GM, abbia veramente avuto paura, meritandosi appieno tutti i suoi appellativi.

Ma sfuggente e allo stesso tempo dotato di un impareggiabile stile nel palesarsi sempre al momento buono, forse anche per i suoi involontari "sorriso" e solarità, il mio preferito resta senza dubbio lui, la cui presenza sempre mi trasmette -chissà perché- una piacevole senzazione di calore :

Qualche sera fa, molto distrattamente e per la prima volta seguivo il film “Il ladro di giorni” (2019, regia Guido Lombardi), quando la mia attenzione è stata richiamata dal suono, tipo folata di vento, che il giovanissimo protagonista della vicenda emetteva agitando in aria un giocattolo, sorreggendolo fuori dal finestrino della vettura condotta dal padre... Dagli inconfondibili colori e sagoma del giocattolo a colpo d’occhio ne ho realizzato il genere, capendo non trattarsi affatto di un aereoplanino come mi ero immaginata, bensì di un modellino di un Mazinga, per la precisione dello Zeta! Così ho anche compreso cosa esattamente il ragazzino, poco prima, aveva sottratto al negozio ove si era fatta sosta. Intanto, seduto nell'auto in marcia lungo l'arteria a scorrimento veloce il bambino apre la mano e apposta lascia cadere il suo chougokin per strada, così suscitando, oltre che il mio interesse, anche il mio stupore:
- Diamine, ma che sta combinando il pischello?!
Be’, il pischello undicenne stava reagendo ad un’osservazione del padre che, vedendolo impegnato nella simulazione di volo del suo modellino-giocattolo, gli aveva domandato se non fosse “un po’ troppo grande per giocare coi robottini”.
Al gesto del bambino comunque il genitore risponde arrestando l’auto, per rischiare la propria incolumità correndo sulla carreggiata a recuperare lo Zetto (- E bravo, Scamarcio, che ce l’hai fatta senza farti investire!), raccogliendolo dall’asfalto (scena che subito me ne ha richiamata alla mente un’altra praticamente identica ma animata, che se non sbaglio sta in Mazinger Infinity, dove un modellino di MZ viene raccolto dalla sede stradale ove giaceva abbandonato).
Seguendo meglio la vicenda allo schermo, si comprende come il robot ultranoto a noi Girellari (che però dal bambino è stato qui battezzato “Mercoledì” per motivi che lasciamo stare, ché in fondo che ne può sapere un Duemila?) in questa storia non fa solo una semplice “comparsata”, anzi rivelandosi un leit motiv, una sorta di trait d’union tra il presente ed il passato dei due protagonisti che sono appunto un giovane padre ed il suo ritrovato figliolo, durante il loro viaggio on the road dal Nord al Sud d’Italia e ritorno, col modellino dello Zetto che continua a fare capolino...

La presenza assolutamente fuori contesto del meka nipponico in questo italianissimo film mi ha fatto riflettere che, “Lo chiamavano Jeeg Robot” a parte, si tratta dell’unica pellicola che io conosca in cui un personaggio di anime sia tirato in causa dalla cinematografia “altra”, cioè non di settore...

Quindi, a chi di cinema è più ferrato di me domando: che voi sappiate, esistono altri film, italiani o meno, dove i robot e/o i personaggi nativi dei manga e/o degli anime si trovano in qualsivoglia maniera coinvolti?

Intanto, allego qui una sequenza di screenshot tratti ad hoc dal film in oggetto.

Letto "È SCHERZO O È FOLLIA"...
Raccapricciante. E al tempo stesso, esilarante come al solito
Però, di fronte all'agghiacciante esibizione tersicorea del Sire di Vega nella Grande Sala, anch'io come il veghiano medio non ho riso affatto . Ma non perché non sappia di chi sia il reale merito della ristrutturazione della base Skarmoon - che non è certo stato del vecchio Barbaviola - bensì per l'uso che i due ribaldi di Barendos e Dantus hanno fatto del potere che si sono trovati per le mani, e lì sono rabbrividita al realizzare che davvero il peggio non è mai morto, cioè al pensiero che sul trono a regnare potessero salire i due che al Sire hanno rubato l'invenzione e non solo quella. Perché è vero che Yabarn è una gran carogna, ma se non altro è una carogna originale: infatti, anche l'idea di utilizzare il Siero dell'Obbedienza per ridurre il compassato Duca di Fleed a grufolare come un suino d'un altro pianeta era del Sire... O meglio, l'idea originale è di...
Di Aster e di Merlino!
P.S. Ribaldi, e pure assai duri di comprendonio! Sono contenta che alla fine la sovrana Yamatai, da brava macellaia, dei due abbia fatto tartare

Abbreviazione per "degli Anime Robotici".

Ah, sì, ho ben presente la Legge n° 1 d.A.R. (abiti che camminano per buttarsi da soli in lavatrice ); intendevo dire che i ns eroi sembrano vivere immersi in una primavera quasi eterna, a 20 °C praticamente costanti, che forse è il motivo per cui si conservano tanto bene, tipo sempreverdi

Non ricordo se qualcuno qui lo ha già detto, ma mi viene in mente che un'altra regola degli anime, soprattutto di robottoni, è quella che di base le stagioni non esistono, o comunque esse sono di durata assolutamente random: l'inverno può durare un giorno solo ed ecco che il giorno dopo è di nuovo estate, o magari primavera, come nulla fosse.
Possibile che le guerre al vegatron e affini abbiano alterato la normale alternanza stagionale, sta di fatto che in questo modo i nostri eroi possono permettersi di essere vestiti sempre allo stesso modo, ché tanto, se il gelo o l'afa arrivano, massimo è questione di un 48 ore

@Crazy8
Guarda caso anch'io ho un'auto nipponica (perché è il modello di auto che mi occorre) e guarda caso l'ho voluta rossa (perché si sa, le auto rosse sono più visibili delle altre, quindi tendenzialmente meno sinistrose), peccato solo che non sia esattamente quel punto di rosso che avrei desiderato: rosso Brain Condor! Ma quando ero bambina, ché non ci avevo la patente, la sera dopo cena nell'anticamera sistemavo due sedie accostandole una rivolta all'altra e con grande entusiasmo ed impegno prendevo posto sul "sedile", passando così del gran tempo a provare e riprovare il "Decollo rapido!" e le manovre di volo di quello che all'epoca ci raccontavano chiamarsi Brayan Condor (tu pensa la violenza!).

Crazy, chissà perché quel gesto che tu compi nel sistemarti gli occhiali da sole sfiorandoli con la mano prima di "decollare", lo immagino benissimo... In quel momento potresti farti un bel video per TikTok