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Episodio fondamentale, emblematico e coinvolgente, per certi versi oserei dire anche più del primo.
Molto pieno di pathos lo scontro con il disco-mostro.

Edited by kotetsu73 - 16/9/2023, 11:49

Quel commento volevo farlo quì ma poi ho pensato che era doveroso farlo nel topic apposito.

Quì, agganciandomi ad esso, mi viene proprio tristemente da sottolineare come, dopo la gloria di quella serata, il povero Banta lascerà la serie lasciandoci come ultimo suo ricordo la sua faccia messa più volte nell'orinatoio del Boss Robot.

Episodio bellissimo, tra i miei preferiti, che merita il giusto spazio nel primo film di montaggio.
Menzione d'onore per il buffo e Banta che quì si dimostra un eroe dal gran cuore.
L'unica piccolissima nota stonata é come viene reso, all'ultimo momento, l'atterraggio di fortuna dell'aeroplano di Alcor: praticamente inchioda il muso al suolo, cosa che dovrebbe farlo sfracellare ed esplodere all'istante.

Ecco uno di quelli che avevo io

Anche a me piace, anzi é sempre piaciuto molto... così corposo com'é. Credo che oltre questo solo il secondo episodio abbia lo stesso chara.

Presente anch'io nel club del Country-Goldrake!

Mi sento di fare una menzione speciale relativa al doppiaggio: in questo episodio, o meglio, nella prima parte della serie a dare voce ad Hayashi é il compianto Enzo Consoli, doppiatore secondo me mai abbastanza celebrato. Lui infatti é più ricordato per le sue caratterizzazioni buffe, sia con voce stridula (Zenigata, Don in Jeeg) che pesante (Musashi e Benkei nei Getta, Futoshi in Gackeen) ma che quì ci delizia con la sua bellissima e gentile voce naturale, che utilizzerà poi nel Goemon della prima serie di Lupin.

No daiiiii... l'episodio di Cleo è di una bellezza struggente.

In realtà no perché, come ho detto, io l'ho vista quando avevo 16 anni, ero adolescente, e quindi poco disposto verso soluzioni così smielate. Di una visione fanciullesca non ho ahimè ricordi in quanto, anche se lo seguì nella prima messa in onda, i miei ricordi "atlasuforobotici" dell'infanzia erano più legati ai films di montaggio.
Comunque, come detto sopra, ora che sono più vecchietto sono molto più ben disposto verso quella scena. Sembra strano ma é così.

E' un episodio che personalmente, almeno per un bel pò di tempo, mi ha lasciato combattuto: la vicenda della piccola Miyuki non può certo lasciarmi indifferente, soprattutto la scena quando si reca sul luogo dove prima era la sua casa e disseppellisce le sue cose dalla neve... ma la scena finale l'ho trovata un pò troppo mielosa, almeno quando la vidi la presunta prima volta. Presunta perchè anche se l'avessi vista nella prima messa in onda, il mio vero primo ricordo fu nelle repliche di JuniorTv dell'89. allora ero sedicenne... ora che sono decisamente più vecchiotto, paradossalmente, la accetto di più.

P.s.: mi é sempre venuto da pensare che l'arcobaleno fosse originato dal raggio antigravità. Una fesseria lo so, ma in assenza di altre spiegazioni fantastico su quello.

Goru Goru è iconico e pure gli sono affezionato. E poi quel rosa dei dischi... adoroooooo!!!!!

Ad attrarmi fu sicuramente la struttura anatomica delle gambe che non sono tubolari come nella stragrande maggioranza dei robot. Il design di Jeeg infatti mi piace proprio per quella caratteristica, applicata anche agli arti superiori. Questo disco-mostro non li ha e forse l'unico leggero difetto é proprio quello, soprattutto perché gli scudi sono attaccati alle spalle, a differenza di altri dischi-mostro. Un difetto però che gli perdono perché ad attirarmi sono anche i colori (compreso il rosa delle zampe sugli scudi) e la testa simile ad un teschio stilizzato.

Umanamente sono dispiaciuto che una persona se ne sia andata così giovane ed a causa di una malattia così infame, e massimo rispetto per la sua sofferenza ed il suo coraggio e per il dolore delle persone che la amavano.
Detto questo, bandendo l'ipocrisia, non posso fare a meno di pensare a ciò che la sua filosofia di vita e la sua letteratura hanno alimentato nel pensiero comune: il disprezzo per il genere maschile, con uscite anche piuttosto imbarazzanti (uomini come figli di mafiosi), l'etichettatura e il dileggio pubblico nei confronti di chi la pensa diversamente da lei (il dottor Morelli), e la divulgazione di storpiature nel nostro linguaggio (schwa, asterischi e quant'altro).
Per me quindi, sì all'umana compassione ma anche no alla sua santificazione che però, purtroppo, è inevitabile.