Il libro che dici (quello di Marco Giusti) mi è arrivato giusto ieri, devo ancora darci un'occhiata.
Ne sono usciti parecchi negli ultimi 20 anni ma questo, in combo con la biografia 2022, pare decisamente il più aggiornato e definitivo.
Giusti anni addietro aveva già pubblicato un libro bellissimo che riprendeva ogni loro dichiarazione data alla stampa, ricostruendo così la loro intera storia direttamente dalle loro bocche. Questo dovrebbe essere più che altro incentrato sulla filmografia completa, con tanto di date di uscita nei cinema (e qui sono curioso di vedere cosa ha scritto sull'Esorciccio, dato che qualche fonte lo dava in uscita a gennaio '75 ma altre posticipano la data) ed anche parecchie info relative al loro lungo periodo teatrale, finora mai del tutto svelato. Quando lo avrò finito di leggere vedrò di dirvi qualcosina in più (senza svelarne i 'segreti' per chi se lo vorrà gustare).
Zì: non è che ci sia molto da svelare in proposito. Ciccio lo disse già nell'intervista del '95 su Fuori Orario: "I film devono essere fatti per il pubblico, anche se a noi (registi) non piacciono". Ha avuto indubbiamente ragione. Anche se resterà sempre il cruccio di non vedere mai realizzato qualche suo progetto autoriale serio, come il film sull'aborto che aveva annunciato ben prima di Paolo il freddo. Mi pare chiaro che le idee di Ingrassia non potevano andare a braccetto con quelle degli esercenti, che non hanno mai amato rischiare: quindi, "ok, ti diamo i soldi, ma devi farci una commedia che venda. Poi, se va bene, vedremo cosa fare". Un classico, no? Ed anche se gli incassi andarono bene, ci fu comunque tutto il casino (segretaria minorenne che lo denunciò ... Il suo ragioniere che lo derubò ... Infine, un esordio non esaltante ai botteghini e la conseguenza di una seconda opportunità a bassissimo budget, come a volergli dire "Se buchi anche questa coi noi hai chiuso") che alla fine deve avergli fatto cambiare idea. E a quel punto ha fatto pace con Franchi. Deve aver capito che se voleva campà non poteva dedicarsi unicamente alla regia/produzione (troppo impegnativa e rischiosa, soprattutto per i suoi progetti seri) né ai ruoli di attore impegnato.
Su quest'ultimo aspetto, effettivamente c'è qualcosa che non torna: Ciccio ha dimostrato a tutti che poteva funzionare benissimo nel drammatico, dunque perché solo una manciata di partecipazioni in poco meno di un lustro? Ha fatto più cinema "solo" dopo la morte di Franchi che prima, quando voleva liberarsene ... La mia idea in proposito è che temo che gli stessi esercenti e distributori gli remassero contro, decidendo che avrebbe funzionato meglio con Franco. Anche perché dubito che quei film "impegnati" abbiano fatto miliardi. Allora come oggi, ciò che tiene a galla il cinema italiano è la commedia, d'altronde.
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