| Ricordo che agli albori del millennio (e di internet, almeno per quanto mi riguarda) mio fratelo maggiore era presissimo a ricercare sigle di vario tipo, stava passando quella fase di riscoperta che la Rete aveva riacceso un po' a tutti. E credo che anche lui fosse incappato nel progetto citato da Goonie, perché a un certo punto notai che le vecchie cassette venivano sostituite da file con gli mp3 delle sigle. Però, chissà: poteva anche essere che se le trovò una ad una sul Mulo, in effetti non ricordo un cd che contenesse "tutto". Scoprii i file che aveva scaricato e quando non c'era lui ascoltavo io, riscoprendo e a volte scoprendo proprio (non conoscevo tutte le sigle di tutte le serie). Vero, quei primissimi anni 2000 pre-Youtube sono stati in qualche modo pionieristici e interessanti, c'era ancora la voglia di far riemergere tutto (rigorosamente ... senza pagare, diciamocelo ...) e ogni giorno c'era una nuova riscoperta entusiasmante. Oddio, c'erano pure i video in real audio o wmv o chissà quali altri astrusi formati, che a rivederli oggi è quasi peggio che "mettere su" una vhs. E per scaricarne uno, che pesava pochi megabyte, ci poteva volere un pomeriggio intero (e intanto la linea telefonica era interrotta) ... Non so se definirli "bei tempi", se lo facessi sarebbe solo per pura nostalgia, ma forse è meglio oggi ...
Quanto a Katia Svizzero, sto appunto leggendo adesso la sua intervista sull'ultimo Anime Cult: dice che ha cominciato con i caroselli, poi dopo la partecipazione, da giovanissima, al programma "Una bella domenica di settembre" in tv fu notata dai discografici della Fonit Cetra che la chiamarono per cantare la prima sigla (Vola vola vola vola vola, l'Apemaia... Aò, 'sta mania del nome tutto attaccato è rimasta a tutti!) . "Poco dopp arrivarono le altre due sigle, L'Apemaia va e L'Apemaia in concerto". La seconda è firmata, tra gli altri, anche da Enrico Vanzina (!!). La prima sigla ebbe il successo maggiore (quasi un milione di copie!!) .
Katia non ricorda quale fosse la sala degli studi Fonit Cetra in cui aveva inciso la prima sigla, dice che aveva vent'anni ed era ancora poco avvezza al mestiere. Semplicemente, le piaceva cantare e cantava. Inspiegabilmente, poi non l'hanno più chiamata per interpretare altre sigle di cartoni e manco per la quarta sigla dell'Apemaia (chiamarono un coro). Non mi dilungo, l'intervista spazia sulla carriera che ovviamente non si esaurisce con le sole sigle dell'Apemaia, ma l'impressione generale è moooolto positiva, Katia non se la tira per niente ed è soddisfatta di quanto ha realizzato; inoltre, a differenza della Viviani (non fraintendetemi ... Pure lei è soddisfatta di sé stessa!) la Svizzero non si lamenta di essere richiamata per performare l'Apemaia per l'ennesima volta, come se avesse fatto solo quella. Oggi fa speakeraggio per la Pubblica Utilità, in pratica presta la voce per programmi per non vedenti. Una gran donna.
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