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| Rispolvero questo thread perché sto rivedendo "Devil Lady"; lo conoscevo già in italiano ma lo sto rivedendo in inglese. Premetto che il manga non l'ho letto.
Devo ammettere che l'anime mi piace abbastanza; il che è strano perché il genere horror di solito non mi piace. Trovo però interessante lo sfondo e lo sviluppo psicologico della protagonista, che deve "conoscere se stessa" con molte brutte esperienze che la portano ai limiti delle sue capacità. Inoltre l'atmosfera è speciale: quasi tutte le scene si svolgono di notte, o in ambienti chiusi e bui o semibui.
Di Jun Fudou mi colpisce sempre la sua grande dignità, la sua tenacia nell'affrontare le dure prove del suo destino nonostante tutto - anche se Go Nagai diceva di non avere creato l'anime, il tema è familiare. La psicologia della donna, la sua spietata aggressività una volta provocata, ma anche il rifiuto di abbandonare i suoi tratti umani quando ha le sembianze di un demonio (a me ricorda molto la "Lilith" della religione ebraica / babilonese / mesopotamica) sono accattivanti. Soprattutto le sue lotte interiori, contro le proprie debolezze, e la sua ambigua, conflittuale sessualità la rendono molto toccante.
Da quanto ho appreso nel manga c'è un più stretto collegamento con l'Inferno e Satana; qui nell'anime viene piuttosto posta ripetutamente allo spettatore la domanda da che cosa si definiscono Bene e Male, come componenti della natura umana.
Molto triste il finale, dove per salvare l'umanità Jun perde non la vita ma la bellezza, e con questa anche la sua indipendenza. Le avrei augurato un finale migliore, ma un lieto fine non sarebbe andato bene con il resto. Su internet ho trovato una parallela nella "strana donna" dei Proverbi:
La sua casa sprofonda nella morte, Ed il seguirla porta alle ombre. Tutti coloro che la seguono non possono tornare E trovare ancora le vie della vita.
I suoi cancelli sono cancelli di morte E dall'entrata della casa Se ne va verso Sheol. Nessun che entri tornerà mai, E coloro che la possiedono scenderanno l'Abisso.
Se volete guardarlo, munitevi di fazzoletti... e preparatevi a distogliere lo sguardo qualche volta (almeno così è capitato a me).
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